lunedì 30 aprile 2018

Idee che prendono forma

E ad un certo punto le cose che pensavi e che ipotizzavi diventano reali e, quasi senza accorgertene, diventano progetti, i progetti diventano cose da fare e alla fine le cose da fare diventano una cosa concreta.

A me è successo più di una volta, ma l'esperienza di questo tipo più grande è stata quando quattro anni fa ho cominciato a programmare l'apertura del mio centro massaggi.

Il tutto è partito con un'idea, quella di lavorare in proprio nel mondo del benessere, poi in quell'idea ho coinvolto Giuseppe e abbiamo cominciato a fantasticarci sopra insieme.

Poi le fantasticherie sono mano a mano diventate sempre meno campate in aria e sempre più realistiche fino a diventare un progetto da realizzare insieme.

Quindi ho lasciato il lavoro che avevo per dedicarmi completamente a questo progetto.

E allora la cosa è diventata davvero reale, avevo fatto il grande passo, l'idea era diventata un progetto!

Quindi si parte, preparo la scaletta delle cose da fare:
Cerca un posto adatto, raccogli informazioni su cosa bisogna fare, qual è la burocrazia da seguire, quali materiali ci servono, organizza il sito, i volantini, la luce, il gas, l'agenzia delle entrate, la camera di commercio, l'unione artigiani, la siae....

Un sacco di cose... tante che, una volta finite, quando abbiamo aperto il centro, ci siamo detti "finalmente possiamo riposarci e cominciare a lavorare"

Ma una volta che si sa cosa fare si parte, un pezzetto per volta si fa tutto, gira di qua, cerca di là, se hai una meta qualsiasi attività diventa finalizzata a quella, e uno per volta spunti tutte le voci della scaletta di marcia.

E' tanto bello avere uno scopo a cui dedicare le proprie energie, avere un programma o un progetto è stimolante. 

domenica 29 aprile 2018

Le "mie" opere d'arte



Ci sono immagini che fanno parte della tua vita, che ti accompagnano dall'infanzia e che restano sempre con te.

Una di queste immagini per me è quella del cenacolo di Leonardo.
Non quello originale della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, ma quello del catino dell'abside della chiesa di Gerola.

Quanto tempo passato a osservarlo dall'altare maggiore quand'ero chierichetto e passavamo il tempo della messa a guardare i soffitti della chiesa osservando gli angeli e i santi della volta e gli apostoli del cenacolo tanto che il don Carlo una volta ci disse "ma cosa avete da guardare sempre per aria? cosa c'è su, la pastasciutta?"

Ma quelle immagini erano una specie di calamita per i nostri occhi.

sabato 28 aprile 2018

Nell'azzurro

A volte mi capitano delle giornate in cui nella testa mi passano un sacco di pensieri a caso ma nessuno si ferma lì per più di qualche momento.

E' come se i pensieri fossero come le nuvole nel cielo sereno della testa, non fai in tempo a guardarne la forma che è cambiata, sono lì, danno un pochino di varietà all'azzurro del cielo ma niente di più, per il resto la testa è semplicemente azzurra, senza sfumature né interruzioni.

Pensandoci è bello ogni tanto non avere pensieri, essere un cielo azzurro con poche nuvole passeggere e effimere...

Quando mi capita non riesco nemmeno a focalizzare i pensieri su qualunque cosa, anche quando mi metto a pensare qualcosa di specifico questo si dissolve in una folata di vento e io torno a quello stato di "azzurro incontaminato".

Non ci sono problemi, non ci sono gioie, non ci sono preoccupazioni.

Già scrivere questo post mi risulta difficile, ho preso in considerazione parecchi argomenti, ma nessuno è uscito dalla testa come un pensiero coerente, solo leggere nuvole che si sono dissolte prima di avere una forma.

E' uno stato strano, dove nulla ti turba, nulla ti distrae nulla ti emoziona...

A volte è anche gradevole non essere assillato da pensieri, programmi, opinioni... è una specie di apatia che a piccole dosi è gradevole, una specie di finta pace interiore che ogni tanto ci sta pure bene.

Fortuna che poi passa e si torna a pensare, pianificare, programmare, gioire e piangere... insomma a fare e vivere

venerdì 27 aprile 2018

Ma tu quanti giga hai?

Proprio vero che ci si rende conto di quanto siamo dipendenti dalla tecnologia quando la tecnologia fa cilecca...

C'è da chiedersi come facevamo fino a non tantissimo tempo fa senza telefonini, internet, computer, whatsapp ecc..

Oggi non mi funziona internet a casa, poco male, posso aggirare il problema col telefonino, ma quando capitano cose del genere mi rendo davvero conto di quanto l'uso di internet sia diventato talmente automatico da considerarlo scontato.
E' un po' come per l'elettricità, ci rendiamo conto di quanto ne siamo dipendenti in caso di blackout... senza corrente non funziona più niente in casa: le caldaie sono tutte con la centralina elettrica, neanche il fornello si accende più senza la scintillina che va a corrente... e alzi la mano chi in casa ha ancora un accendigas... computer e cellulari possono ancora funzionare, ma solo finché dura la batteria, nemmeno il telefono di casa funziona, perché ormai tutti abbiamo il cordless che senza corrente è solo un soprammobile...

giovedì 26 aprile 2018

Improvvisare e inventare

L'altro giorno ho davvero esagerato... mi sono letteralmente fatto prendere la mano, ma il risultato è stato incredibilmente positivo!

Ah sì... parlo di cucina...

Dopo aver preparato la torta per la colazione ho pensato che avrei anche potuto fare dei muffin salati con dentro i pezzetti di slinzega (una specie di bresaola un po' più saporita e un po' meno morbida della bresaola tradizionale, anche lei tipica della Valtellina) che avevo messo a bagno nel vino bianco il giorno prima per ammorbidirli.

La ricetta per i muffin salati non ce l'avevo, ma non avevo voglia di andare a ricercarla, quindi ho deciso di prendere spunto dalla ricetta di quelli dolci.

Ho cominciato a sbattere un uovo, poi ho cominciato a mettergli dentro le cose a caso, senza pesare né misurare niente...

mercoledì 25 aprile 2018

Il richiamo della foresta


E oggi finalmente dopo esserci passato davanti un miliardo di volte dicendomi "qualche volta ci devo proprio andare" sono finalmente andato a visitare il museo di storia naturale!

C'ero andato forse una volta in prima elementare durante la gita scolastica a Milano... e poi non credo di esserci più stato.

Devo dire che mi ha davvero entusiasmato, gli allestimenti sono davvero belli e c'è davvero di tutto: dinosauri ed elefanti, struzzi e coccodrilli, leoni e stambecchi, orsi e tartarughe, serpenti e insetti e uccelli... per non parlare degli scheletri di una balenottera e di un capodoglio (moby dick) che ti osservano mentre gli passi sotto.

martedì 24 aprile 2018

Un argomento... schiacciante

Perdonatemi, ma oggi un argomento un po' schifoso... ma non posso mica sempre parlare solo di margheritine e unicorni...

Grazie al cielo non ho mai sofferto di acne, ma il brufolo occasionale ovviamente non manca.

E' un singolo brufolo che ogni tanto spunta da qualche parte, e ci può stare... Ma perché a me deve sempre uscire nei posti più scomodi o visibili?

Uno dei posti preferiti è il naso... ok che non ho esattamente un nasino alla francese, ma quando sta per uscire un brufolo comincia a gonfiarsi piano piano e ad arrossarsi che sembra il naso di un ubriacone; poi già... io non è che lo lascio stare... e alla fine succede che a furia di ravanare il brufolo non "matura" neanche e mi ritrovo con una specie di cratere sul naso.... ok, colpa mia... ma proprio lì doveva voler spuntare? che quasi quasi me lo vedo davanti agli occhi?

lunedì 23 aprile 2018

A piedi nudi nel parco

Stamattina armato di spirito avventuroso sono uscito di casa con l'idea di un giretto da qualche parte in centro a Milano.

Dopo una veloce commissione sono arrivato al metrò e... lo spirito d'avventura era sparito...

Ma era una bellissima mattinata, sole, arietta gradevole... non avevo voglia di tornare a casa, ma nemmeno di andare a spasso...

Dopo un momento di indecisione ho diretto i miei passi verso un parco tanto per andare da qualche parte intanto che decidevo e gironzolando ho avuto l'illuminazione! Perché non fermarsi qui su questa panchina a leggere?

E' stata un ottima idea, la panchina era all'ombra di un albero, non c'era in giro nessuno e gli unici rumori che sentivo erano i cinguettii degli uccelli... magari con un leggero sottofondo di traffico dalla strada non tanto lontana...

domenica 22 aprile 2018

Cerottoni colorati

Oggi ho imparato qualcosa di nuovo!

Era già da parecchio tempo che ero interessato a imparare le tecniche di applicazione del "Kinesio Taping" e grazie a mia mamma e mia sorella che me l'hanno regalato per il compleanno ho partecipato a un corso per apprenderle.

Il "Kinesio Taping" consiste nell'applicare dei "cerottoni" che aiutano il detensionamento muscolare, il riassorbimento di infiammazioni e il drenaggio linfatico.

Sono quei cerottoni colorati usati da molti sportivi  e che sono diventati di moda negli ultimi tempi.

E io mi chiedevo: ma chi è che se ne andrebbe in giro con strisce di colori fluo sui tutto il corpo nella vita normale? Chi andrebbe in ufficio tutto incerottato? Poi ho scoperto che i colori fluo sono solo un "surplus", ormai ne esistono anche di colori più discreti.

sabato 21 aprile 2018

La puntualità, questa sconosciuta

Appuntamento alle 9, così è comodo per tutti...
Alle 8.40/45 io sono già lì... ovvio che poi mi tocca aspettare...
8.50 ecco che arriva un altro "anticipatario" e almeno siamo in due ad aspettare
8.55/9.00 Eccoci qui, dovremmo esserci tutti! Ah no aspetta, mancano Pinco e Pallo... no aspetta Pinco ha messaggiato che è 5 minuti in ritardo
9.05 Ecco Pinco, ok, e Pallo? Mandagli un whatsapp... non vorrei che si fosse dimenticato...
9.10 Pallo ha risposto, dice che sta cercando parcheggio 5 minuti e arriva.
9.20 Ma arriva o no?
9.25 Eccolo! Oh scusate, ma ho girato mezz'ora per trovare parcheggio... poi non funzionava il bancomat... poi un meteorite è caduto sulla strada...

Insomma il o i ritardatari ci sono sempre e comunque, poi c'è quello che chiede scusa, quello che adduce un miliardo di scuse e quello che fa finta di niente come se fosse normale che tutti siano lì ad aspettare lui...

Per carità, forse io sono all'eccesso opposto visto che sono sempre almeno 15/20 minuti in anticipo...

Sarà una questione fisiologica il ritardo ingiustificato, quel ritardo che alcune persone hanno probabilmente nel DNA... perché non riescono proprio ad arrivare puntuali... come se avessero un fuso orario diverso... e possono pure cominciare a prepararsi mezz'ora prima del solito, ma per un motivo o per l'altro ci sarà sempre qualcosa che li ha trattenuti più del previsto per poter arrivare col consueto ritardo...

venerdì 20 aprile 2018

A spasso per l'Europa

Uno dei viaggi più belli e più faticosi che abbia mai fatto è stato innegabilmente l'inter-rail.

Insieme ad altri 3 amici di università siamo partiti per questa avventura in giro per l'Europa.

Era il mio primo viaggio da solo degno di questo nome, ed è stato anche il più lungo che ho fatto.

Prima decisione da prendere: in quanti andiamo?
in due è troppo poco, da cinque in su è troppo, si farebbe troppo casino... quattro abbiamo deciso che era il numero perfetto perché in 3 si rischia di essere 2 contro uno in qualsiasi cosa da decidere e non è bello se poi ti trovi a essere sempre l'uno... quindi 4! 

Dopo un po' di pianificazione sulle destinazioni e la determinazione di un budget giornaliero da cui non avremmo dovuto sforare è cominciata la parte più difficile dell'organizzazione: preparare lo zaino per il viaggio!

Già, perché tutto quello che ci sarebbe servito doveva trovare posto in uno zaino che ci avrebbe accompagnato come il guscio di una tartaruga per tutto il viaggio...
Quindi una prima cernita fra le cose utili e quelle superflue, poi un'ulteriore selezione fra quello utile e quello necessario e infine un'ulteriore scrematura fra le cose necessarie e quelle indispensabili che alla fine sono le uniche cose che abbiamo portato.

E via! Pronti alla partenza!

giovedì 19 aprile 2018

Un granello nella spiaggia dell'universo

A volte capita di sentirsi speciali, di sentirsi unici al mondo, di essere in grado di fare o capire cose che gli altri non possono fare o capire, di essere qualcosa di più e di avere qualcosa che gli altri non hanno.

O forse capita solo a me... non lo so, ma a me capita.

Non è un pensiero fisso, è quel pensiero che sfiora la mente in alcuni momenti e che ti fa pensare di non essere solo un qualsiasi granello nella spiaggia dell'universo, ma ti fa sentire come la conchiglia che spicca sulla distesa di sabbia.

E' un pensiero bello, non ispirato da invidia o manie di grandezza, ma solo da un fugace momento in cui mi sento unico, speciale, indispensabile e padrone del mondo.

Poi razionalmente mi rendo conto che probabilmente sono davvero solo un granello di sabbia qualsiasi nell'immensità dell'universo, ma quel piccolo momento di unicità mi dà forza e consapevolezza di me stesso, fiducia nelle mie capacità, orgoglio per quello che sono.

mercoledì 18 aprile 2018

Full HD

Ieri ho ritirato dall'ottico i miei occhiali nuovi!

E' ormai 30 anni che porto gli occhiali, e ne ho messo di tutti i modelli: rotondi, rettangolari, ovali...

Poi qualche anno fa ho deciso che volevo cambiare tipo di occhiali, perché ero (finalmente) stufo che mi si spaccavano sempre i cosini che appoggiano sul naso (non so come si chiamano di preciso...) e finiva che li dovevo cambiare solo per quello.
Allora decisione azzardata di cambiare modello e prendere di quelli senza cosini. Il problema è che per essere senza cosini la montatura resta più spessa, e io ero abituato a montature piuttosto sottili... ma dovevo almeno provarci ad abolire i maledetti cosini..
Li ho presi rettangolari, piccoli e appunto con la montatura spessa... inizialmente mi sembrava di guardare il mondo attraverso un cannocchiale, mi sembrava di vedere solo il bordo delle lenti... poi ci ho fatto l'abitudine e mi sono trovato benissimo...

Poi ultimamente mi sono accorto di vederci di meno soprattutto da un occhio e allora visita oculistica e responso prevedibile... cambiare le lenti

martedì 17 aprile 2018

collezione 4 stagioni

Ed è arrivato il caldo.

Finalmente il sole, belle giornate, temperature decisamente gradevoli.... se non sei in giro col maglione che hai messo stamattina perché la temperatura che c'era lo richiedeva, e così ti trovi in giro in pieno pomeriggio sudando come un cammello sotto il sole e intorno a te c'è gente in pantaloncini e maglietta che ti fanno un'invidia incredibile e ti chiedi "ma stamattina non era così caldo... non saranno mica usciti così... magari sono usciti solo nel pomeriggio e faceva già caldo..."

Poi ti guardi in giro e vedi che la gente in questo periodo indossa davvero tutto il guardaroba... c'è il tipo in giacca e cravatta con il cappotto e la sciarpina, la ragazza in canottiera gonnellina e gambe nude, la sciura con la camicetta e il soprabito poggiato sul braccio, il ragazzo in bermuda e infradito...

Altro che collezione primavera estate o autunno inverno... in giro c'è tutto il repertorio sartoriale di tutte e quattro le stagioni

E intanto io mi metto il felpino la mattina, lo lego in vita il pomeriggio, e lo rimetto la sera... e chissenefrega... tanto come dicevo se ne vedono di tutti i colori e il mio colore non si nota nemmeno in mezzo a tutta la varietà...

lunedì 16 aprile 2018

Artista o nerd?


Un'altra delle passioni che è nata durante il periodo universitario, parallelamente a quella per i giochi di ruolo, il fantasy e i fumetti è quella della pittura delle miniature.

Non miniature nel senso di pagine artistiche come quelle degli amanuensi del medioevo, ma statuine di soldatini, mostri, draghi, animali ecc...

Ricordo ancora la mia prima miniatura, era un "uomo ratto", ma non conoscendo ancora bene il mondo delle creature fantastiche l'ho pitturato di verde perché l'avevo scambiato per un "uomo lucertola". Non ero ancora nemmeno attrezzato con i materiali e gli strumenti adatti per questa attività, per pitturare questo uomolucertola finto usavo dei pastelli acquarellabili che avevo in giro (e che chissà da dove venivano), col pennello bagnato spennellavo la punta del colore e andavo via così... Chissà poi perché non usavo le normali tempere... ma probabilmente è perché non sarebbero attaccate al metallo della miniature... invece i pastelli... va beh... non stiamo a pensarci troppo... per la mia prima miniatura andò così...

domenica 15 aprile 2018

Insegno e imparo

Oggi al centro Armonia è Salute abbiamo tenuto il primo laboratorio di approccio al massaggio, un pomeriggio in cui Giuseppe ed io insegnamo le basi del massaggio.

A volte dimentico quanto mi piace insegnare!

Condividere le cose che so con altre persone, guidarle nell'apprendimento di qualcosa per loro nuovo, mettere la mia esperienza a disposizione.

Il loro interessamento alla lezione, l'entusiasmo di imparare, l'attenzione a tutto quello che dico e faccio mi riempiono di orgoglio.


Non è che mi piace autocompiacermi... (beh... forse un po' sì) ma l'interesse e l'attenzione che mi dimostrano, la partecipazione e la fiducia che mi trasmettono mi fanno pensare che probabilmente sono un bravo insegnante.

Ho già accennato al fatto che quello dell'insegnante era il mestiere che avrei voluto "fare da grande", già ai tempi della scuola a volte seguendo delle lezioni mi passavano per la testa pensieri tipo "se fossi io al suo posto questa cosa l'avrei spiegata diversamente, avrei fatto così e non cosà..."

E questa cosa mi è rimasta, non l'ho mai fatto per mestiere, ma sia nella vita che nell'ambito lavorativo non sono mai stato geloso delle mie conoscenze, anzi, ho sempre condiviso, spiegato, collaborato e contribuito con ciò che so.

Una volta ho letto una frase, non ricordo dove, che riassume perfettamente il mio modo di essere e che recita pressapoco così:

"la conoscenza è una ricchezza che se condivisa non diminuisce ma aumenta"

sabato 14 aprile 2018

Un'altra ricetta poliedrica

Oggi (anzi, per la verità ieri) ho scoperto i Muffin.

Non che non sapessi cos'erano, ma non ne avevo mai preparati.

Domani organizzo una "merenda" e pensavo di fare la solita torta, poi ho pensato che i muffin sono più comodi per una merenda fuori casa... non serve il coltello per farli a fette, non serve un portatorte enorme ma basta una scatola per trasportarli, non serve il piattino per servirli perché hanno il loro pirottino...

Insomma, esattamente quello di cui avevo bisogno... ma...
Che ricetta usare? Se usassi quella della solita torta risulterebbero troppo asciutti, se cerco su internet trovo un miliardo di ricette e diventerei scemo per decidere quale provare... la soluzione?
Mio fratello! Lui ha sempre una ricetta per qualunque cosa, soprattutto se sono dolci, quindi whatsappino al fratello con la richiesta di aiuto e prontamente risposta con foto della pagina del ricettario! e la frase "Io li faccio a caso però questa ricetta va bene come base, poi gli metti quello che ti pare"

Dev'essere un'eredità di famiglia quella delle ricette fatte a occhio... ricordate quando parlai dei tortelli di mia mamma?

Quindi ieri subitissimo prova muffin... ho pensato che prima di prepararli per offrirli ad altri era meglio fare una prova...

Quindi... la dose della ricetta è per 12... facciamo che ne faccio solo 6, e visto che è la prima volta che li faccio peso pure gli ingredienti... le prossime volte vedremo...

venerdì 13 aprile 2018

Le scelte della vita

A volte le decisioni più importanti della nostra vita sono ispirate da piccole cose o episodi apparentemente insignificanti.

Io per esempio decisi di iscrivermi all'università quando, dopo aver visto "L'attimo fuggente" con la scuola in 4a geometra, decisi di voler insegnare, di diventare professore.

La scelta era davvero ampia, una miriade di facoltà fra cui scegliere...
Alla fine la scelta cadde su Ingegneria Civile, un po' perché era diciamo una continuazione degli studi già fatti a geometra, un po' perché era comunque un campo che mi piaceva.

Il periodo universitario è stato cosparso di alti e bassi, momenti di scoraggiamento e momenti di euforia... 

giovedì 12 aprile 2018

Non so cosa scrivere

Ci sono volte (come oggi) che mi vengono in mente un sacco di possibili argomenti per il post, tutti argomenti potenzialmente validi, quindi mi metto lì davanti al pc, comincio a scrivere e dopo 4 righe cancello tutto perché quello che sto scrivendo non mi piace, allora cambio completamente argomento, ricomincio a scrivere, scrivo altre 4 o 5 righe e poi mi rendo conto che neanche quello mi piace...

Non perché non mi piace l'argomento, in quel caso non l'avrei nemmeno preso in considerazione, e neanche perché ho intenzione di scartarlo, solo che quello non è il momento giusto per affrontarlo.

E allora cosa fare? dopo 4 o 5 tentativi andati a vuoto la tentazione è quella di dire "va beh... oggi non ho ispirazione... magari salto...", ma anche questo non va bene... i miei affezionati lettori (soprattutto mia mamma e mia sorella) non me lo perdonerebbero...

Quindi per ovviare alla mancanza di vena creativa e/o poetica stavolta scrivo esattamente quello che sto facendo in questo momento, e cioè buttare giù un po' di frasi che mese assieme possano diventare un post...

mercoledì 11 aprile 2018

Una bolla fuori dalla realtà

Saremo pure a metà aprile, ma oggi è davvero una giornata autunnale.

Una di quelle giornate piovose, umide e freddine che ti fanno pensare che ormai sta arrivando l'inverno, che la stagione calda è finita e si va incontro al clima invernale.

Una di quelle giornate in cui ti piacerebbe essere seduto bello comodo in una bella poltrona davanti al caminetto acceso con la vestaglia scozzese, le ciabatte, magari addirittura un plaid sulle gambe...
Una pipa di tabacco aromatico, una bella tazza di tè caldo o un bicchiere di brandy, un gatto che fa le fusa accoccolato sulle gambe e un bel libro da leggere....
Il tutto col rumore della pioggia che batte sul tetto e sulle finestre in quella penombra crepuscolare di queste giornate grigie e magari in sottofondo un po' di musica di beethoven...

Che visione da vecchio... però quanto è suggestiva...

E poi farsi prendere da pensieri un po' malinconici, non tristi, ma malinconici

Pensare all'oggi, al ieri, al domani... senza né ottimismo né pessimismo, solo con uno sguardo malinconico in tutte le direzioni, quella malinconia che ti fa vedere più belle le cose brutte e più brutte le cose belle, quella malinconia che ti fa guardare il tutto in modo distaccato e un po' da lontano, come se tutti quei pensieri fossero di qualcun altro...

martedì 10 aprile 2018

Sogno o son desto?

Io non sogno.

O meglio... è rarissimo che la mattina mi svegli ricordandomi cos'ho sognato.

E per fortuna.

Dico così perché le volte che mi ricordo dei sogni che ho fatto è perché quei sogni mi hanno praticamente tenuto sveglio...

Assurdo? Probabile, ma mi capita così.

A volte mi trovo a sognare, cosciente di essere in un sogno e concentrato su quello che accade e attento a quello che faccio... anche se il sogno non mi piace lui continua... quando mi sveglio poi ricordo a malapena la trama contorta del sogno appena fatto, magari la ricordo a grandi linee, ma conservo le sensazioni che mi ha trasmesso, siano esse positive o negative.

La cosa più assurda di alcuni dei miei sogni è che sono "a puntate" cioè, se mi sveglio durante il sogno quando mi riaddormento lui prosegue da dove si era interrotto... manco fosse un serial televisivo...

E poi ci sono sogni che non sono sicuro se siano stati davvero sogni o se sono veri ricordi d'infanzia...

Ad esempio ricordo che una volta alle elementari ero preso a leggere qualcosa, un libro o un fumetto, e intanto che io leggevo tutti gli altri hanno fatto l'intervallo, sono andati a giocare a palla avvelenata, sono rientrati e poi è ricominciata la lezione... senza che io me ne accorgessi minimamente.

Non so se è successo davvero o se è solo il ricordo di un sogno, fatto sta che è così reale che resterò sempre col dubbio...

lunedì 9 aprile 2018

Il malaticcio

E poi arriva la giornata primaverile di sole, quella che con la giacca invernale sudi come un pollo e che con il giubbotto leggero devi stare attento a non prendere freddo...

La soluzione è quella di mettere il giubbotto ma anche una sciarpettina che copra il collo in modo da evitare che l'ariettina ancora fresca che c'è all'ombra possa creare problemi...

Ma quando mai uno ci pensa?

Oh ieri ho avuto un caldo con la giacca invernale... oggi metto solo il giubbino.

Ma non ci si pensa che la giacca ha il suo bel collo alto e che invece il giubbino lascia il collo bello esposto a tutti gli spifferi, correnti d'aria e venticelli di questo mondo, ci si ricorda della sciarpettina solo il giorno dopo...

E così ci si ritrova la sera con la voce leggermente rauca e la gola che gratta un po' e magari quella mezza lineetta di febbre...

Va beh... un bel bicchiere di latte caldo e cognac e miele prima di dormire risolverà la situazione!

Ma non sempre... Oggi ho passato la classica giornata da "malaticcio": mi sento debole, spossato, ho un pochino di tosse e un leggero mal di gola e un po' di rugamento di pancia... ma non ho febbre né altri disturbi...

Insomma tutti disturbini per cui non puoi definirti "malato", ma non puoi neanche dire di stare bene.

Se avessi almeno un po' di febbre mi rassegnerei all'idea di un po' di influenza o simili e mi metterei a letto curandomi, ma così senza nulla che possa davvero indicarti come malato ti senti in colpa se non fai niente, ti dai del pigro perché non hai le forze di combinare niente e cerchi di riprenderti...

Ma non ce la fai, alla fine l'unica cosa che ti rendi conto che puoi fare è "assolutamente niente"... allora ispirato da questa grande verità ho passato il pomeriggio a letto come se fossi davvero malato... e credo che abbia funzionato!
Sto meglio, ma soprattutto mi sono stressato meno pensando a quello che avrei potuto fare!

domenica 8 aprile 2018

Problemi o Possibilità?

A volte ci si trova a un bivio.

Bisogna decidere cosa fare, dritti non si può più andare, quindi bisogna scegliere un'altra direzione.

Ma cosa ci ha portato qui? Come ci sono arrivato a questo bivio?

Semplice, quello che mi ha portato qui e adesso è la somma delle scelte che ho fatto nel passato, le scelte di direzione che ho fatto nei bivi precedenti, ma anche le scelte che non ho fatto ai bivi precedenti, quando non ho preso decisioni e la vita le ha prese per me. 

La strada che abbiamo percorso fino a qui è a senso unico, quindi non possiamo tornare indietro al bivio precedente e scegliere una direzione diversa e non serve abbandonarsi al "se avessi...".

Siamo qui e ora, siamo di fronte a questo bivio, e stavolta non possiamo ignorarlo e continuare senza fare una scelta.

Tutte le strade che partono da qui, perché possono essere anche più di due, portano in direzioni diverse, addirittura opposte una all'altra, vediamo più o meno dove partono tutte, ma non abbiamo idea dove porteranno.

Ma non è un problema, o almeno io non lo vedo come un problema, anzi!

Ogni percorso che parte da qui è una opportunità, ogni strada rappresenta una nuova possibilità, non c'è limite né vincoli alle scelte che posso fare!
Questa cosa allo stesso tempo mi stimola, mi spaventa, mi incuriosisce, mi alletta, mi entusiasma... Insomma mi fa sentire Vivo.

Mi dà una marcia in più, mi stimola a crescere, a non fermarmi, ad andare avanti, a migliorarmi, ad affrontare le sfide che mi si presenteranno!

Vedo ogni problema che dovrò affrontare come una possibilità di mettermi alla prova, una sfida che voglio affrontare...

Non ci si deve disperare o arenare ai bivi, vediamoli sempre come Opportunità, mai come problemi!


sabato 7 aprile 2018

Anche loro hanno i momenti no...

Frullatori, lavatrici, forni, telefoni, computer...

Tutti pezzi di metallo e plastica combinati insieme per creare qualcosa che serve per fare qualcos'altro...

Quindi, naturalmente o funzionano o non funzionano... non è che ci sono vie di mezzo... o no?

Per quanto riguarda telefoni e computer direi effettivamente che la via di mezzo c'è, dopo averci lavorato per anni e anni nessuno può dirmi che o vanno o non vanno, perché spesso vanno ma non proprio come dovrebbero o non vanno però qualcosa fanno ancora... ma qui parliamo di software, non di hardware...

Ora io voglio parlare dell'hardware.

Come dicevo metallo plastica e poco altro combinati insieme, quindi non c'è la variabile del software, solo cose meccaniche, quindi o vanno o sono guaste e non vanno... non si aggiustano da sole...

Allora spiegatemi questi fatti che mi sono capitati realmente:

La lavatrice aveva cominciato a perdere un po' di acqua durante il lavaggio, l'ho aperta, ho sistemato un paio di guarnizioni e tutto sembrava risolto... poi però ha ricominciato a lasciare una piccola pozzangherina che non sono mai riuscito a capire da dove arrivasse. Visto che non creava 'sti grossi problemi l'ho lasciata lì e amen. Poi a un certo punto la pozzangherina non si forma più, il pavimento è asciutto e io non ho fatto niente.. com'è possibile?

Il forno ancora meglio, a un certo punto ha smesso di fare il suo "drin" quando il timer è a zero, va beh, poco male, comprerò un timerino da cucina che lo sostituiva senza troppi problemi. Intanto ho usato il forno senza "drin" e qualche settimana dopo (forse anche mesi) ho finalmente comprato il timerino nuovo. Accendo il forno, punto il mio timerino nuovo e allo scadere del tempo "DRIN" sento il suono del forno...
Oppure quando a un certo punto le torte non lievitavano più, ne ho provato a fare almeno 3 e tutte riuscite male, una specie di cratere vulcanico... Eh beh.. si vede che il forno non scalda più bene, del resto ha anche 15 anni... non è che posso lamentarmi.. quindi ho cominciato a vedere in giro di un forno nuovo... finché ieri ho riprovato a fare la torta ed è uscita perfetta...

A questo punto mi chiedo: 
Sono solo i miei elettrodomestici che sono lunatici?
Ho la casa infestata di folletti tecnologici che mi fanno gli scherzi?

Alla faccia dei pezzi di metallo attaccati assieme...

venerdì 6 aprile 2018

Cucine da pulire

Grandi chef, grandi pasticceri, personaggi famosi, personaggi meno famosi....

Ormai chiunque impasta, decora, fotografa, insegna, giudica, assaggia...

A qualsiasi orario del giorno o della notte basta accendere la tele o gironzolare su internet e si trova qualcuno che cucina, che propone il video delle sue ricette, che decora una torta o che gareggia con qualcun altro proponendo piatti di ogni sorta e di ogni genere, proprio per tutti i gusti.

Ma io mi chiedo...

Dopo tutte queste belle maratone di cucina chi è che pulisce e rassetta?

Nessuno pensa mai al povero "sguattero" che deve correre a racimolare teglie tegami piatti e zuppiere sporchi, che deve togliere le macchie di cibo dai piani di lavoro che sono sempre immacolati anche dopo che ci sono passate 200 persone a preparare cibi di ogni sorta...

Nella mia cucina anche solo dopo aver preparato una tazza di tè c'è bisogno di passare la spugna sul tavolo, perché almeno una goccia di te o di latte o una briciola di biscotto o un semino di limone o tutte le cose insieme rimangono sempre.

Lì invece cucinano le peggio cose, sfilettano carne e pesce, tritano, sminuzzano, condiscono... e il piano di lavoro è sempre perfetto... Ma come fanno?

Anche i fornelli, sempre lucidi e splendenti anche dopo aver fatto sughi e fritti...

Qualche giorno manderò una richiesta specifica a qualche masterchef a chiedere come fa, per sapere qual'è il segreto e per farmelo insegnare... ma mi sa che è tutta finzione televisiva...e a me toccherà continuare a passare una spugna ogni 2 minuti sul piano di lavoro e alla fine olio di gomito su stoviglie e fornelli...

Oppure c'è l'opposto, cucine in cui il grasso e lo sporco trasudano da dovunque... anche quello non ci credo che è così... se no altro che aver paura a mangiare fuori casa...

Sarà poi come al solito... "in medio stat virtus" cioè la virtù sta nel mezzo...

Cioè sta nella mia cucina, dove mentre cucino sembra scoppiata la guerra con pacchetti, sacchetti, stoviglie e posate dovunque e macchiette di cibo o pezzetti di trito sui piani di lavoro.
E alla fine olio di gomito e via, tutto pulito e brillante...

giovedì 5 aprile 2018

Mitico!

Una delle cose che mi appassiona è la mitologia.

Dei, Dee, miti, eroi e tutto quello che ha a che fare con le antiche leggende e antiche religioni.

Non faccio discriminazioni geografiche o storiche, sono proprio appassionato di qualsiasi tipo di mitologia.

La prima con cui sono venuto in contatto è ovviamente la mitologia Greca/Romana, ai tempi della scuola media quando nelle lezioni di "Epica" si leggevano brani dell'Iliade, dell'Odissea, dell'Eneide ecc.
Già da allora ero affascinato dalle storie, dai personaggi e dalle atmosfere che c'erano nel mondo degli "antichi dei".

In seguito il mio interesse si è allargato ai miti Egizi, in parte anche grazie al libro "il dio del fiume" di Wilbur Smith.

Quindi un po' qua un po' là, come mio solito senza un preciso schema, ho racimolato nozioni sui miti norreni, precolombiani, celtici...

Ultimamente mi sono avvicinato alla mitologia Indiana di cui avevo solo una vaga idea.

Ogni mitologia ha in comune la volubilità delle divinità, la ferocia dei mostri, la grandezza degli eroi ma ognuna racconta in modo diverso le proprie leggende, ognuna, per quanto truculenta possa essere, ha una sua poesia, una sua atmosfera che la rende diversa dalle altre e la rende affascinante e con quel non so che di diverso dalle semplici storie.
Sarà forse perché tutte sono o sono state reale oggetto di culto, ma le stesse storie raccontate fuori dall'ambito mitologico sarebbero per la maggior parte storielle di poco valore e senza grande spessore narrativo.

Quindi grazie a Zeus, Nettuno, Osiride, Odino, Shiva, Quetzalcoatl, Baal... e a tutti i mitici dei per aver creato un così vasto e poliedrico mondo che non si finirà mai di scoprire

mercoledì 4 aprile 2018

Il risveglio dei sensi


Chi non l'ha mai provato non può capire.

Colpisce udito, olfatto, vista, tatto e a volte addirittura il gusto...

Di cosa parlo?

Ma ovviamente di un viaggio sui mezzi pubblici!

Colpisce l'udito:
Non solo quando c'è qualche "musicista" che strimpella il suo strumento o qualche gruppo di giovani casinisti rumorosi o le donnette che parlano fittofitto con le loro vocine stridule, ma ancor più quando sei seduto di fianco al "conferenziere telefonico", quello che parla al telefono come se fosse l'oratore di un comizio rimasto senza microfono e che deve farsi sentire da tutto il treno, racconta i fatti suoi, esprime commenti su argomenti come politica, soldi, lavoro che a un certo punto ti chiedi se sta parlando davvero al telefono o fa solo finta tanto per rompere le balle a tutti...

Colpisce l'olfatto:
Un'arcobaleno di aromi che ti colpisce con la potenza di un tir appena entri nel mezzo. L'effetto stalla (o calore umano... vedetelo come preferite) quando ci sono i finestrini chiusi, l'effetto cane bagnato delle giornate di pioggia, gli afrori di parti del corpo appartenenti non si capisce bene a chi ma che avrebbero inequivocabilmente bisogno di un pezzo di sapone... Ma sopra a tutto la scia stordente della vamp di turno che deve aver avuto uno scontro frontale con una bancarella di profumi e se ne va in giro avvolta da questa nube alcoolica profumata

Colpisce la vista:
Non tanto per il panorama o per i cartelli pubblicitari, ma quanto per la stravaganza o la particolarità dell'abbigliamento o della capigliatura o dell'atteggiamento di certi passeggeri... e qui non vado oltre, non lo si può descrivere, è sempre diverso e sempre scioccante e raccontarlo non gli renderebbe giustizia...

Colpisce il tatto:
questa è facile, spintoni, pestaggi di piedi, urti di persone che stavano per cadere... ma anche qui la chicca, l'ombrello bagnato di chissà chi che ti struscia sulle gambe... un'emozione indescrivibile....

Colpisce il gusto:
Questo capita raramente, più sul treno che sui mezzi cittadini... il vicino che apre la confezione con dentro il panino col prosciutto! Non esiste un altro posto dove il prosciutto è così odoroso, se il panino lo apri a casa non fa tutto questo profumo...
Ok, è un odore, colpisce l'olfatto, ma non ditemi che quando capita non ne sentite anche il gusto come se l'aveste addentato voi...

Quindi se volete davvero provare il risveglio dei sensi prendete i mezzi pubblici! E' un'esperienza unica... spesso addirittura indimenticabile...

martedì 3 aprile 2018

Riordinare le idee

A volte la testa ci sembra scoppiare per tutti i pensieri che ci girano dentro.

Pensiamo a tutto e non capiamo nulla.

E' in questi casi che bisogna mettere in pausa.

Fermarsi, prendersi un momento di pausa, guardare tutti quei pensieri un po' da distante.

Se continuiamo a lasciarli affollare in modo disordinato la nostra mente non riusciremo mai a districarli uno dall'altro, e anche quelli innocui e tranquilli diventano caotici e problematici.

Quindi fermiamoci, troviamo un momento e un luogo che ci dia almeno una parvenza di tranquillità, può essere una panchina nel parco o il divano di casa, ma in ogni caso dev'essere un posto lontano da tutto quello che abbiamo in testa, se ci tormenta il dover fare le pulizie meglio la panchina del parco, se ci intristisce il nuvoloso meglio il divano, se ci tormentano entrambe le cose facciamo una bella passeggiata o prendiamo un tè o una cioccolata seduti comodi in un bar...

Una volta trovato un posto congegnale osserviamoci, guardiamoci come se ci stessimo guardando da di fuori, osserviamo i vari pensieri che affollano la nostra testa come se fossero le nuvolette di un fumetto, in questo modo riusciremo a distinguerli uno dall'altro, dovremmo riuscire a "leggerli" uno per volta senza che si ingarbuglino fra di loro.

A questo punto diventa facile "catalogarli", dividere quelli che meritano attenzione da quelli che sono lì solo per fare disordine, mettere quelli importanti in un cassetto speciale e la fuffa nel ripostiglio o ancora meglio nella pattumiera.

Una volta fatto ordine tutto è più facile, affrontare i pensieri uno per volta fa diventare i problemi insormontabili semplici preoccupazioni da gestire e le tragedie emotive diventano stati normali stati d'animo legati a eventi da analizzare.

E in questo modo possiamo anche dare la giusta priorità alle cose che frullano in testa.

Affrontare una cosa alla volta e non farsi fuorviare dalla fuffa è difficile, ma con una dose di buona volontà e magari un po' di allenamento vi assicuro che la cosa diventa più facile.

lunedì 2 aprile 2018

Rubrica AèS - Allergie e intolleranze

Questo  mese nella rubrica di Armonia è Salute una rubrica dedicata a allergie e intolleranze alimentari.

La trovate qui.

L'ispirazione mi è venuta da una delle altre gioie della primavera,: l'allergia al polline che colpisce un sacco di gente che conosco che si sta preparando al periodo di occhi gonfi e naso colante...

Fortunatamente io non ne soffro... ma un po' di solidarietà ogni tanto non fa mai male....

domenica 1 aprile 2018

Pasqua con i tuoi

Ed eccoci a Pasqua.

Ogni anno è ormai tradizione il pranzo di famiglia, nonna, zie e zii, cugini e cugine con relative famiglie, una ventina di persone.

È una bellissima festa, per molti di noi è l'unica occasione in cui ci vediamo e ci aggiorniamo sulle rispettive vite:
Chi si sposa, chi ha avuto un nuovo bimbo.. e io che sono il cugino più vecchio supervisiono il tutto.

Ci vediamo poco, ma grazie a questa occasione abbiamo modo di ritrovarci, di parlare, di ridere e scherzare e di accorgerci che non serve vedersi e  frequentarsi tutti i giorni per volersi bene.

Amo la mia famiglia: la nonna che osserva orgogliosa figli, nipoti e pronipoti; le zie la cui attenzione passa da uno all'altro sentendo e guardando tutti, gli zii che mantengono alto il livello di esuberanza con le loro battute; cugini e cugine e relativi mogli/mariti i cui occhi si illuminano quando vado a salutarli e a raccontargli qualsiasi scemata...

Questa è la vera sorpresa che auguro a ognuno di trovare nell'uovo di Pasqua