sabato 31 agosto 2019

Luci a Milano


Ieri sera mi è venuta tutto d'un tratto la voglia di andare in centro a Milano a fare un giro.

E' quasi una settimana che sono tornato e, un po' per il caldo, un po' per altre cose da fare, un po' per pigrizia, non ci ero ancora andato.

Quindi detto fatto, mi sono caricato in spalla la mia tracolla e senza pensarci oltre sono uscito e mi sono diretto alla metropolitana.

E devo dire che ho fatto proprio bene!

Mi ero scordato di quanto è bello girare la sera in centro: via Dante con le luci dei tavolini dei bar e dei ristoranti sulla strada, il castello in fondo alla via illuminato quasi a sembrare irreale, via dei mercanti accesa di luci quasi abbaglianti, piazza del Duomo in penombra e tutti i palazzi intorno poeticamente illuminati, la galleria illuminata a giorno, piazza della Scala praticamente buia dove risalta la facciata del teatro...

E il tutto accompagnato da un'atmosfera di calma e tranquillità che di giorno è impensabile.
Non che non ci sia gente, per trovare piazza del Duomo vuota bisogna andarci alle 4/5 del mattino (l'ho fatto qualche anno fa, ed è fantastico), ma anche con tanta gente in giro non c'è caos, c'è una specie di silenzio nonostante il rumore.

In piazza un chitarrista suonava il repertorio dei Beatles e si sentiva solo lui in tutta la piazza e dava un'aria al tutto ancora più irreale, anche se devo dire che, anche se non sono un esperto dei Beatles e nemmeno dell'inglese, probabilmente quello che cantava c'entrava poco coi testi originali... ma andava bene così.

Alla fine quando sono tornato alla scala del metrò per tornare a casa ho visto appollaiati sull'entrata tutta una fila di piccioni addormentati. Chissà se è anche la loro assenza sulla piazza a favorire la tranquillità della sera...

venerdì 30 agosto 2019

Guardaroba inadatto


Oggi in pieno mezzogiorno di fuoco ero in giro per Milano abbigliato con pantaloni lunghi, camicia e scarpe chiuse cercando di fare meno movimenti possibili per non scatenare maree di sudore che sarebbero state poco gradevoli sui vestiti...
Stavolta ho ringraziato il gelo della metropolitana.

Avevo un appuntamento a cui non potevo presentarmi in braghette, maglietta e infradito, quindi stamattina ho ravanato nell'armadio alla ricerca di un paio di pantaloni non troppo pesanti e di una camicia che limitasse al massimo l'effetto pezzato.

Per la camicia non ho avuto problemi, manica corta, abbastanza larga e con sotto la canottierina assorbisudore.

I pantaloni mi hanno creato qualche problemino in più, gli unici leggeri che ho trovato sono decisamente poco eleganti, con la corda in vita e stropicciatissimi, anche peggio che andare in bermuda...
Quindi ho dovuto ripiegare su un paio decisamente non estivi. Ho dovuto fare buon viso a cattivo gioco e mi sono infilato in quelli.

Mi sa che domani mi toccherà andare a fare un po' di shopping e recuperare qualche pantalone leggero.
E so già che sarà una sofferenza.
Già non trovo mai quello che cerco quando voglio comprare abiti di stagione, figuriamoci cercare pantaloni estivi quando le vetrine saranno ormai imbandite per l'autunno prossimo...

Ma devo almeno provarci...

giovedì 29 agosto 2019

Giornata no


Dopo una notte agitata in cui hai dormito ma ti senti più stanco della sera prima, ti svegli tardi con un mal di testa che neanche un doposbronza pesante può causare.

Fai colazione e ti prendi una pastiglia per placare il martellamento che hai in testa e cercare di riottenere un po' di coscienza di quello che hai intorno.

Poi accendi il computer per controllare le offerte di lavoro e il monitor fa le bizze e non vuole accendersi. Un po di amanettamenti e si riprende, ma pensi che forse è ora di cambiarlo e ti dirigi, ancora un po' intontito dai residui del mal di testa, verso la metropolitana per andare al negozio di elettronica.

Sali sul metrò e ti becchi il posto proprio sotto la griglia dell'aria condizionata che ti spara addosso aria a temperatura polare e ti rassegni a fare il viaggio in piedi, meglio che restare ibernato sul seggiolino.

Arrivi al centro commerciale e il negozio di elettronica è chiuso, la causa è un guasto all'impianto elettrico... non sembra una barzelletta?

Rassegnato torni verso il metrò con l'idea di un caffè che ti svegli un po' dal torpore che ancora ti senti addosso. Naturalmente il bar della fermata è chiuso quindi ti avvicini ala macchinetta del caffè, metti dentro i soldi sperando che non te li mangi e che ti dia il resto. E almeno questo non ha dato problemi.

Possibile che quando una giornata comincia male debba sempre peggiorare?
E a peggiorare lo stato d'animo c'è pure l'attesa di una telefonata che attendi da due giorni e che ormai non speri quasi neanche più di ricevere.

Torno a casa, mi guardo intorno, vedo tutte le cose che potrei fare in casa.
Dopo 10 minuti sono già in strada col minicomputerino quasi tascabile nella borsa diretto alle panchine del parco.
Trovo una bella posizione comoda, apro il pc sulle gambe e all'ombra, circondato dalla natura, comincio a scrivere.
Funziona!

Ho scritto come era tanto che non facevo. finalmente qualcosa di buono in questa giornataccia.

Suona il telefono! La speranza di quella telefonata si riaccende. Ma è il solito callcenter che mi vuole vendere qualcosa. Maledizione.

Mi alzo dalla panchina e sento prurito sulle gambe e sulle braccia. Gli insetti mi hanno mangiato.

Soddisfatto di quello che ho scritto, ma ancora nervoso per sta giornata torno a casa e mi spengo davanti al pc facendo giochini inutili

Poi una chiamata! La chiamata che aspettavo da due giorni!
"Scusi il ritardo, è ancora interessato?"

E la giornata ha cominciato a sorridere.

mercoledì 28 agosto 2019

Che Fico



Magari sono ancora fuori stagione, sinceramente non lo so.
Magari costano un occhio della testa, non so neanche quello, non ho guardato il prezzo.
Ma oggi quando sono andato a fare la spesa e li ho visto non ho potuto non prenderli!

Lì nel banco frigo spiccavano col loro viola intenso facendo sembrare pallida tutta la frutta che avevano intorno.

Il mio sguardo ne è stato catturato e non ho più visto altro. Non so se intorno c'erano pesche o albicocche o pere, so solo che ho visto solo loro.

E come facevo a non prenderli?
Sono il frutto che amo di più in assoluto, i fichi neri!

Arrivato a casa ho svuotato la borsa della spesa, messo in ordine per bene tutto quello che ho comprato, poi ho aperto la confezione dei fichi.

Sei semplici fichi, belli sodi e morbidi.
Ne ho preso uno tenendolo per il suo pistillo e già con questo gesto ha cominciato a venirmi l'acquolina.
L'ho avvicinato alla bocca e Gnam!

Che esplosione di gioia!
L'interno rosso intenso che riempie il palato, la pelle morbida che che si scioglie sulla lingua... si perché il bello del fico è proprio il mangiarlo così com'è, senza togliere niente, l'unica cosa che resta indietro è il pezzettino di pistillo che resta fra le dita. Dita che poi ovviamente vengono rigorosamente ciucciate...
Irresistibile!

Anche i fichi verdi, che sono un po' meno dolci e hanno la pelle più spessa, mi piacciono tantissimo ma quelli neri sono davvero irresistibili.

E visto che mangiare solo un fico è come guardare un panorama dal buco della serratura, può essere bello, ma lascia quel desiderio di averne di più, me ne sono mangiato anche un altro paio.

Poi gli altri tre li ho mangiati a merenda...

martedì 27 agosto 2019

Procedure di rientro


E oggi il rientro a casa.

Il metrò neanche troppo pieno, il clima caldo ma non troppo, e finalmente entro in casa.

Mi accoglie la penombra delle tapparelle abbassate.
Sul terrazzino della cucina l'ennesimo nido di piccioni, fortunatamente vuoto, avevo paura di trovarci anche i pulcini in pieno svezzamento...

Il potos del salotto, che già aveva sopportato una resurrezione l'estate scorsa (se volete conoscere la storia la trovate qui), è triste, appassito, giallo e sbiadito da un mese senza né luce né acqua. Vediamo se si ripeterà il miracolo dell'anno scorso...

Il frigo è vuoto, anche qui è andata bene, avevo paura di averci dimenticato dentro qualcosa che avrebbe potuto aggredirmi dopo un mese di soggiorno lì dentro.

Un'ispezione rapida mi fa tirare un sospiro di sollievo non trovando nessun insetto gironzolante per casa.

Le cose che avevo lasciato in giro prima di andarmene sono ancora esattamente nel posto dove le ho lasciate... si, lo so, sperare che si mettessero in ordine da solo o per l'intervento di qualche magico folletto delle faccende domestiche era un po' troppo... forse...

E poi comincia la prima giornata che in teoria le persone normali passano a rassettare e a ripulire la casa che è restata chiusa per tutto quel tempo, al supermercato per rifocillare le scorte alimentari, al telefono per salutare gli amici e fargli sapere che sono tornati...

Io invece, dopo aver smantellato il nido dei piccioni e bagnato  il potos,  mi sono fatto una bella doccia, mi sono messo in tenuta da casa (pantaloncini e ciabatte) e mi sono spaparazzato sul divano a leggere il libro che avevo cominciato in treno.

Poi preso da un po' di sensi di colpa, o meglio preso dalla fame, sono uscito, ho preso un pezzo di focaccia, bevuto un caffè, giocato al superenalotto e me ne sono tornato a casa...

Quindi alla fine la spesa non l'ho fatta e la casa è esattamente nelle condizioni in cui l'ho trovata, con in più lo zaino appoggiato sul divano.
Però a un certo punto mi sono messo al computer e anziché cazzeggiare ho ripreso la scrittura di un racconto e riletto e corretto un altro.

E se il frigo è vuoto pazienza, vorrà dire che quando finisco di scrivere il post vado a mangiarmi una pizza...

lunedì 26 agosto 2019

Lavori di famiglia


E dopo quasi un mese e mezzo a Gerola interrotto solo dalla settimanella in Umbria domeni si ritorna a casa.

Un mese dedicato a lavori da imbianchino, da carpentiere, da falegname, da spazzacamino e chi più ne ha più ne metta.

La settimana scorsa, coi lavori conclusi e le attività ridotte, mia mamma ha pensato di dare una imbiancatina anche alla "zona lavatrice". Detto fatto.

E' stato in quel momento che mi è venuto da sorridere pensando che quel lavoro (comunque necessario) fosse il modo in cui mia mamma cercava di evitare che mi annoiassi e decidessi di tornare a casa mia.

Quando l'ho detto a mio fratello e mia cognata la loro risposta è stata "Lo stiamo facendo anche noi! Così ci aiuti a  imbiancare, fai felici i nipoti, la mamma e tutti"

Insomma, tutta la famiglia all'opera per farmi rimanere il più possibile...

E la cosa ha funzionato egregiamente!

Mi sono divertito, ho dato una mano, mi sono tenuto occupato e mi sono goduto tutta la famiglia senza mai annoiarmi o desiderare di tornarmene a casa.
Perché normalmente, come ho già accennato in altri post, dopo un certo periodo di lontananza da casa mia, che sia per una vacanza, un viaggio o qualsiasi altro motivo, sento una specie di "richiamo della foresta" che mi fa desiderare le mie quattro mura.

domenica 25 agosto 2019

Sacro e profano


Oggi si è celebrato san Bartolomeo, il patrono di Gerola, la festa che per molti segna la fine della stagione estiva gerolese, un po' come la festa della Madonna del Carmine, alla quarta domenica di luglio, ne segna l'inizio.

La giornata è stata anche teatro di un'altro evento di natura del tutto diversa: il raduno delle Ferrari.
Una quindicina di bolidi "Rossi" in mostra che hanno fatto rombare i loro motori per le strade del paese sotto gli sguardi ammirati di appassionati e curiosi.

La giornata si sta concludendo con gli echi delle voci dei cantori che, come da tradizione, si ritrovano negli angoli delle vie a cantare canzoni popolari accompagnati da allegria e da un bel fiasco di vino che gira per "schiarire la voce".

E domani si torna alla normalità, quella normalità serena e tranquilla che caratterizza il paese.
L'estate non è ancora finita, e per alcune settimane ci sarà ancora via vai di gente, ma nei prossimi giorni anche io, come tanti altri,  tornerò a casa mia per riprendere il normale ritmo della vita.

sabato 24 agosto 2019

Torte d'alta quota


Ogni volta che vedevo una torta fatta da mia mamma mi chiedevo come faceva a farla lievitare così bene.

Non è per la ricetta, mia mamma a fare le torte è, se possibile, ancora più approssimativa di me: entrambi mettiamo gli ingredienti più o meno a occhio, entrambi abbiamo più o meno lo stesso forno, entrambi ci mettiamo dentro quello che ci suggerisce l'estro del momento.
Eppure quelle di mia mamma sono sempre più soffici e gonfie.

Poi l'altro giorno parlando con mia zia, che abita anche lei a Milano, mi sono voluto togliere la curiosità e le ho chiesto se trova differenza nelle torte che fa qui a Gerola da quelle che fa a casa sua.

La risposta è stata illuminante!
Mi ha confermato che qui in montagna le torte lievitano meglio e restano più soffici, e non capita quasi mai che si afflosciano in centro diventando, nel caso di torte con dentro frutta o verdura (carote, zucchine o simili), una specie di passato di verdura compatto e dolciastro.

La cosa mi ha consolato, vuol dire che è tutta questione di pressione atmosferica, non di forno o di incapacità culinaria.
Qui in montagna c'è la pressione più bassa e il lievito lavora più facilmente permettendo alle torte di gonfiarsi per bene, a Milano invece la torta è sottoposta all'aria pesante che la schiaccia.

Poi ho anche chiesto a mio fratello, anche lui un esperto di torte, qualche dritta sulle farine da usare, scoprendo che per le torte funziona meglio la farina 00 col lievito istantaneo, la farina 0 invece è più adatta per lievitazioni lunghe, tipo pasta per pane e pizza.

La prossima torta che farò starò quindi attento a usare la farina adatta... per la pressione atmosferica invece  non so se c'è qualche scappatoia e mi sa che dovrò farmene una ragione...

venerdì 23 agosto 2019

Funghi dappertutto?


Col tempo che sta facendo in questi giorni tutti quelli che tornano da una qualsiasi passeggiata anche solo in prossimità di un bosco tornano a casa con borsettate di bellissimi porcini e raccontando di crescite miracolose di funghi dovunque.

Generalmente i funghi sono appannaggio di pochi eletti che conoscono i "loro posti" in cui raccoglierli di cui vanno gelosi e che non rivelerebbero ai comuni mortali nemmeno sotto tortura.

Quest'anno invece a quanto narrano tutti quelli che gironzolano per i sentieri boschivi pare impossibile non incappare in intere famiglie di profumatissimi porcini che sono lì in attesa di essere raccolti anche dal più inesperto "fungiat" (termine "tecnico" per indicare il raccoglitore di funghi).

Anche a me è venuto il pensiero che magari un giretto nei boschi lo potrei anche fare, tanto per vedere se le mirabolanti storie che sento raccontare sono vere.
E magari uno di questi giorni riuscirò anche ad andarci, o forse no...
Una volta a causa del temporale di passaggio proprio all'orario in cui volevo addentrarmi in quest'avventura, un altra perché salta fuori qualcos'altro da fare, un'altra perché ci sarebbero tutte le condizioni ideali ma smuovermi di casa è troppo faticoso alla fine i funghi fino ad ora li hanno trovati solo gli altri.

Ho idea che se mai mi deciderò ad andare anche io a cercarne sarà il momento in cui i fungi decidono di non crescere più, solo così, per dispetto...

Ma pazienza, tanto non è che ne vada così matto, sono buoni nel risotto e a piccole dosi trifolati, ma niente di più...
O forse è solo un commento come quello della volpe riguardo all'uva nella celeberrima favola di Esopo...

giovedì 22 agosto 2019

Pittura dappertutto


E dopo essermi pitturato di giallo arancione e lilla imbiancando la casa di mia mamma oggi ho completato l'opera pitturandomi di rosso a casa di mio fratello...

Lo so che in teoria la pittura andrebbe solo sui muri, ma spennella di qua, spennella di là va sempre a finire che la pittura va a finire anche su mani, braccia, gambe e vestiti.

Chissà se dopo tutte queste esperienze pittoriche a casa degli altri mi verrà l'estro di farlo anche a casa mia, non sarebbe male un estro del genere, ma solo il pensiero di mettermi in campo per farlo mi fa passare la voglia...

Dall'ultima volta che ho imbiancato sono passati credo 5 anni e a volte mi sembra di sentire i miei muri che mi implorano di dargli una bella rinfrescata...

Me ne sono reso davvero conto quando, togliendo alcuni quadri mi sono trovato i bei rettangoli di colore diverso che ammiccano dalla parete.

C'è da dire che aver appeso uno degli arazzi che avevo al centro massaggi sulla parete di sala ha ammortizzato parecchio l'evidenza del muro non esattamente pulito, ma prima o poi mi toccherà rimboccarmi le maniche e affrontare l'inevitabile.
Però non so se rifare tutto bianco o farle qualche parete colorata e, in questo secondo caso, di quale colore...
Se partire in quarta e fare tutta la casa o partire magari solo con la sala...
Se farlo subito o aspettare... così magari mi chiamano per un lavoro e rimando tutto un'altra volta...

Magari quando torno a casa mi viene l'ispirazione e, come faccio un po' per tutte le cose, dall'oggi al domani parto con le grandi manovre...

Chissà

martedì 20 agosto 2019

Giornata faticosa


Oggi giornata stancante.

Non perché ho fatto qualcosa di faticoso, anzi, in pratica ho passato la giornata a fare poco o niente.

Forse è il fatto che è stata una giornata nuvolosa e sonnolenta, forse che dopo un po' di giorni attivi il corpo richiede una giornata di nulla o forse è solo stato così senza un motivo particolare, ma oggi qualunque cosa ha richiesto uno sforzo decisamente superiore a quello normalmente necessario.

Anche il post mi sta costando un sacco di fatica, ho cominciato alle 6 a pensare a cosa scrivere, poi, per fortuna, sono arrivati a cena fratello, cognata e nipoti, così ho potuto rimandare il pensiero del post... ma adesso non posso più tergiversare e mi tocca scrivere qualcosa...

E faccio finta che queste quattro righe di nulla siano abbastanza.

I pensieri profondi, le poesie ispirate e i post letterari (sempre che ne abbia mai fatti così definibili) li lascio per qualche altro giorno.

Per oggi buonanotte a tutti.

lunedì 19 agosto 2019

L'estate sta finendo


E' ormai passata la settimana di Ferragosto e la domanda ricorrente che fino a un paio di mesi fa "cosa fai quest'estate?" ha lasciato il posto a "quando rientri al lavoro?"

E la mia risposta è  "Rientro al lavoro quando ne troverò uno"

Intanto me ne sto qui a Gerola in compagnia di mamma, nipotini e famiglia.

La data del rientro non l'ho ancora decisa, probabilmente mi sveglierò una mattina e deciderò che è ora di tornare a casa, tanto non è che devo fare chissà quali preparativi.

Le uniche scadenze che ho sono quelle delle consegne dei manoscritti per i concorsi letterari a cui voglio partecipare, ma per questi non è necessario essere a Milano, anche perché in questi ultimi giorni sono riuscito a dedicarmi alla scrittura e correzione delle bozze anche qui e il racconto per il concorso di San Donato è pronto!

Perciò la mia vacanza è prorogata per un tempo ancora da definire... come del resto la maggior parte delle cose che faccio...

domenica 18 agosto 2019

L'Homo Salvadego



Finalmente, dopo 46 anni che ne sento parlare, oggi pomeriggio sono andato a vedere l'Homo Salvadego di Sacco, uno dei paesi che si trova sulla strada per venire a Gerola.

Si tratta di una camera picta in cui è rappresentata una immagine sacra della deposizione e appunto l'Homo Salvadego, una creatura dei boschi che fa parte delle leggende alpine, che avrebbe insegnato agli uomini l'arte casearia del formaggio.

Ne ho sempre sentito parlare, fin da quando ero piccolo, ma non avevo mai avuto modo di andarlo a vedere.
Ne sono rimasto entusiasta!
Vedere dal vivo un'immagine familiare ma che hai sempre visto solo in fotografia è emozionante.

Con l'occasione ho visitato anche la Quadreria di san Lorenzo, un allestimento molto ben fatto che raccoglie quadri di varie epoche della parrocchia di Sacco.

Come succede spesso giriamo il mondo alla ricerca di cose da vedere e tralasciamo le cose che abbiamo comode e a portata di mano.

venerdì 16 agosto 2019

Tempo bizzarro


No, non è un post sul tempo atmosferico, ho promesso che non ne avrei più fatto fino alla prossima stagione.

Stasera intendo il tempo dell'orologio.

Ci sono giornate che sembrano non passare mai, ogni volta che guardi l'orologio ti chiedi se non si è fermato perché il tempo sembra non passare mai.
La maggior parte delle giornate così sono quelle passate al lavoro, quando l'ora di tornare a casa non arriva mai.

Poi invece ci sono giornate che se invece di 24 ore ne avessero 30 non sarebbero abbastanza lo stesso e ogi volta che guardi l'orologio ti chiedi dove sono finite le ore che sono passate dall'ultima volta che l'hai guardato.
Sono quelle giornate dove cominci a trafficare appena alzato convinto di aver tutto il tempo di fare tutto, ma a un certo certo punto ti accorgi che è già mezzogiorno, che stamattina non ti sei fermato un attimo ma hai ancora un sacco di cose da fare.
Allora fai conto sul pomeriggio per finire le cose, mangi velocemente qualcosa e riprendi a trafficare.
Concludi qualcosa e, convinto di avere ancora un sacco di tempo, guardi l'orologio, ma invece di essere passate solo un paio d'ore ne sono passate 4 o 5 e sei quasi in ritardo per l'appuntamento che hai per cena e poi senza nemmeno accorgertene è passata anche la serata.

Così oggi, dopo passeggiate coi nipotini, lavori di imbiancatura con mio fratello e cena veloce, mi ritrovo a scrivere il post appollaiato sulle scale del Palagerola rubando qualche minuto prima che cominci la serata in programma....

giovedì 15 agosto 2019

Un tranquillo ferragosto


Ferragosto: giornata dedicata a scampagnate, grigliate, gite fuori porta o qualunque cosa che non sia stare in casa.
Qui a Gerola il pomeriggio di ferragosto è dedicato a giochi e divertimento per grandi e piccini.

Io invece il ferragosto l'ho passato bello tranquillo a casa di mio fratello leggendo Topolino in compagnia dei nipotini che facevano la nanna.

Non datemi dell'asociale, l'ho fatto per lasciare libera mia cognata di andare a fare i giochi insieme alla nipotina grande.
Poi forse c'è anche da considerare che per me non è stato di certo un sacrificio, tenendo conto di quanto non gradisco particolrmente gli assembramenti rumorosi di persone, stare coi nipoti è stato un favore a me più che a mia cognata.

E poi una volta svegli abbiamo raggiunto mamma e papà nel bel mezzo della festa e lo zio si è defilato verso luoghi silenziosi e tranquilli

martedì 13 agosto 2019

Lucciolata


Tutti i preparativi sono fatti, stasera appuntamento con le stelle cadenti!

Stasera saremo tutti alla Lucciolata, una bella sfilata illuminati da lanterne, torce e lucine per poi osservare il cielo alla ricerca di desideri da esprimere.

Lo so che sarebbe il 10 agosto la notte delle stelle cadenti, ma visto che era nuvoloso e brutto tempo ci andiamo stasera.

Una festa organizzata per i piccoli, ma decisamente apprezzata anche dai meno piccoli.

Il mio ruolo in tutto ciò non è quello di osservatore di stelle, ma quello di distributore di biscotti e tè caldo all'arrivo della passeggiata e prima dell'osservazione delle stelle.

Come dicevo... quando sono qui a Gerola salta sempre fuori qualcosa da fare e che impegna le mattinate, i pomeriggi e le serate...

lunedì 12 agosto 2019

Piacevoli distrazioni


Quando sono qui a Gerola non riesco a scrivere.
A malapena scrivo il post, e a volte ho difficoltà a fare pure quello.

Uno pensa che essere in montagna al fresco e con la mamma che prepara da mangiare e fa i mestieri sia l'ambiente perfetto per stimolare l'estro creativo, invece no.
Ci ho provato qualche volta, ma senza risultati: mi metto lì, apro il file del racconto o romanzo in corso d'opera, lo guardo per qualche istante e poi lo chiudo come se mi infastidisse il fatto che è lì.

Forse oggi ho avuto l'illuminazione e ho capito qual è il motivo, o almeno uno dei possibili motivi: quando sono qui ho sempre qualcosa da fare!

Se sono a casa mia gironzolo per casa senza destinazione, guardo i mestieri che avrei da fare, mi deprimo all'idea di farli e, per mettere la coscienza a posto, mi metto a scrivere o correggere le mie bozze senza stare troppo a pensarci.

Quando sono qui a Gerola invece appena vedo qualche mestierino da fare in casa mi ci fiondo subito senza perdere tempo, forse perché i lavori noiosi come i mestieri di casa li fa la mamma e a me restano quelli divertenti. Stamattina per esempio ho sigillato le finestre col silicone per evitare che piova dentro.
Poi qui ci sono anche mio fratello e la sua famiglia che impediscono di cincischiare in giro per casa.
Una volta faccio un giretto coi nipotini, un'altra aiuto mio fratello in qualche mestiere o a casa sua o in giro per il paese...

Insomma un sacco di cose che occupano la giornata e che lasciano poco spazio per mettersi lì da soli con se stessi davanti a un testo da scrivere o da correggere.

E va benissimo così, se proprio avrò "urgenza di scrivere" mi organizzerò diversamente o me ne tornerò a casa mia dove tutte queste piacevoli distrazioni non ci sono...

sabato 10 agosto 2019

Sei ancora in ferie?


"Ciao! Sei qui in ferie?"
Questo è il classico saluto che ricevo in questi giorni a Gerola e io, che ormai sono in periodo che si può definire ferie da tipo quattro mesi, mi ritrovo a corto di risposte...

A qualcuno rispondo di sì senza farla lunga, ma anche perché per essere più sincero la risposta diventerebbe lunghetta tipo:

"no, non sono in ferie, sono disoccupato da quando l'anno scorso ho chiuso il centro massaggi, intanto ho lavorato un po' ma da maggio sono in ferie finché non trovo un lavoro, però intanto sto scrivendo per partecipare a dei concorsi letterari.... ecc ecc..."

Insomma... una risposta un po' troppo lunga per un saluto rapido con qualcuno incontrato per strada...

E poi sembra brutto rinfacciare alla gente che "me la spasso" da mesi mentre loro lavorano giorno dopo giorno.

Perciò diciamo che la forma breve "si, sono qui per un po'" è più comoda e rispettosa, magari non è esattamente tutta la verità, ma meglio così...

venerdì 9 agosto 2019

Una sensazione sgradevole


E' un periodo strano.
Un periodo di vacanza, di tranquillità, di spirito creativo, ma c'è qualcosa di malmostoso in un qualche angolo remoto del pensiero cosciente che fa di tutto per rovinarti le giornate.

Non è un pensiero cosciente, è più una sensazione che ti senti appiccicata addosso, fastidiosa e sgradevole come il sudore in una giornata afosa.
Non ti impedisce di stare bene e di essere sereno, ma tutto quello che fai sembra filtrato da questa sensazione che smorza l'entusiasmo.

E di cos'è la colpa?
Bella domanda. Scoprirlo è quasi sempre la soluzione del problema.

Per quanto mi riguarda credo che, in questo momento, la causa sia la mia coscienza che mi guarda accigliata e severa. Vuole a tutti i costi che mi dia una mossa e cominci a pensare un po' anche al futuro.

Probabilmente ha ragione, non è che posso continuare a stare qui ad aspettare e basta, a cincischiare con sogni di grandezza letteraria o in attesa di ispirazione per scrivere qualcos'altro...

E allora per metterla a tacere cerco su internet offerte di lavoro e invio curriculum a destra e a manca.
Credo che mandare curriculum sotto Ferragosto sia come gettare esche in una vasca da bagno sperando che abbocchi qualcosa. Ma chi lo sa...

Intanto continuo a esercitare il mio estro creativo in racconti e scrittura cercando di non assecondare quella brutta sensazione, poi vedremo.

giovedì 8 agosto 2019

L'ora del Tiggì


A volte mi capita, raramente ma capita, di accendere la televisione all'orario del telegiornale e ogni volta mi chiedo perché non ho continuato a lasciarla spenta.

Non voglio fare polemiche sulla situazione politica o su altre questioni sociali o sugli avvenimenti  di cui parlano nei tg, di polemica spesso e volentieri gratuita ce n'è già in abbondanza dovunque.

Però diciamocelo...
Io il telegiornale lo vedo solo una volta ogni tanto, ma è come vedere una soap opera di quelle infinite, di quelle che anche se stai 3 mesi senza guardarla non perdi mai il filo perché quello che succede sono sempre le stesse cose.

E quando mi dicono: "ma non puoi startene fuori dal mondo, devi sapere cosa succede nel mondo" a volte mi chiedo se davvero è necessario.

Capisco il non essere menefreghisti, ma di seguire notizie su eventi che sembrano scelte solo per fare scalpore, che non sembrano altro che fenomeni mediatici o che non fanno altro che fomentare discordia, polemica, odio e ipocrisia, sinceramente ne faccio anche a meno.

Poi certo ci sono le notizie più leggere, quelle che alleggeriscono un po' il tono: quelle sportive, quelle più o meno inutili su qualche vip degne dei rotocalchi, quelle sugli animali che ricordano molto le foto dei gattini sui social, quelle sul tempo che è sempre troppo caldo o troppo freddo...

Insomma... Ditemi pure quello che volete, ma lasciatemi stare senza i tg che mi sa che sto meglio.

 

mercoledì 7 agosto 2019

Pizzoccheri a richiesta



Dopo un sofferto viaggio un treno in ritardo che rischiava di farci perdere la corriera per Gerola, cosa che per fortuna non è avvenuta, sono sceso in pantaloncini e maglietta al fresco della montagna che dopo poche ore è diventato fresco piovoso di montagna...

Nessun problema, sempre meglio dell'afa calda che c'era a Milano, e poi con la scusa di non uscire di casa causa pioggia ne ho approfittato per concludere un lavoretto che mancava all'appello dei lavori di risistemazione casa.

Poi un pomeriggio dedito al relax più assoluto in compagnia di un bel cruciverba, alla fatidica domanda di mia mamma "cosa faccio per cena" non ho avuto esitazioni: Pizzoccheri!
E' parecchio che non li mangio e in una serata come questa che, guardandola dalla finestra, sembra autunnale cosa c'è di meglio di un bel piatto di caldi e filanti pizzoccheri?

Quindi stasera post breve, che i pizzoccheri sono in tavola e reclamano la mia attenzione.

martedì 6 agosto 2019

Intanto scrivo


E dopo la vacanza in Umbria la prima giornata in quel di San Donato.

Fortunatamente non è stata una giornata eccessivamente calda, ma ho sentito la mancanza della bella brezza che apprezzavo così tanto mentre ero là.
Anche per questo ho già in programma di ripartire per andare a Gerola.

La giornata è cominciata con le cose che ieri avevo lasciato da fare: svuotare la borsa nella lavatrice e stendere.

Poi mi sono messo al computer e ho cominciato a rileggere e correggere il racconto che sto preparando per il concorso letterario di San Donato, quello in cui ero arrivato 5° l'anno scorso.

L'argomento del concorso è un po' più complicato di quello dell'anno scorso che era "voltare pagina", quest'anno è "muri e ponti", ma mi è venuta un'idea che credo sia valida.

Niente anticipazioni, fino alla fine del concorso bisogna mantenere il riserbo.

Comunque mi rendo conto ogni volta che scrivo che il mettere nero su bianco le storie e le idee che mi passano per la testa mi dà sempre una certa soddisfazione, anche perché ho l'impressione che più scrivo più mi viene bene scrivere.
Magari è solo una mia pia illusione, ma una volta passata l'estate, quando si vedranno gli esiti dei concorsi a cui sto partecipando, vedremo se questa mia impressione è giusta o no.

Intanto io scrivo. E chissà che prima o poi quello che scrivo diventerà qualcosa che legge anche qualcun altro.

lunedì 5 agosto 2019

Bentornato a casa


E la vacanza in Umbria è finita.

Una settimana ricca di sorprese, di camminate e di sole di cui potere leggere il resoconto nei post dei giorni scorsi.

E stasera il rientro a Milano con tutte le incombenze del caso:

Aprire le tapparelle e verificare di non avere ospiti indesiderati sui terrazzi e in giro per casa. Mi è andata bene,  nessun nido di piccione con relative uova e nessuna formica o altri simpatici insetti in giro per casa.

Svuotare la borsa e infilare tutto nel cesto della biancheria, una volta tanto nella borsa non c'era quasi niente che non ho utilizzato... e la lavatrice la avvierò domani che stasera non c'ho voglia... o meglio, non è che non ho voglia di avviare la lavatrice, per quello basta schiacciare un pulsante, quello che non ho voglia è stendere dopo che ha finito... quindi rimando il tutto a domani.
Cercare in frigo e negli armadi se c'è qualcosa di mangiabile o di cucinabile. Fortuna che un po' di pasta la si riesce sempre a organizzare.

Scrittura del post di chiusura vacanza mentre cuoce la pasta.

E il programma per il prossimo futuro è:

Cena.

Doccia rigenerante per togliersi di dosso la patina del viaggio di 5 ore e mezza abbondanti sul treno dove stavolta, per fortuna, la temperatura non era da habitat dei pinguini.

Spegnimento di tutte le facoltà fisiche e mentali spaparazzato sul letto fino alla ripresa di coscienza o o allo sprofondamento nel sonno...

domenica 4 agosto 2019

Perugia è fatta a scale...


Sta finendo il viaggio in Umbria, domani si rientra a Milano.

Tappa dell'ultimo giorno Perugia, dove abbiamo alloggiato per tutta la settimama.
L'abbiamo gironzolata un po' tutti i giorni, ma la "visita" vera e propria l'abbiamo lasciata per oggi sia  perché la domenica è il giorno con meno mezzi pubblici per andare in giro che per avere una tappa non troppo faticosa l'ultimo giorno...

La cosa di Perugia che colpisce di più sono sicuramente le scale!
Lunghe scale che fanno da viale, ripide scale in vicoli stretti fra le case, scalette in mezzo al bosco o al parco, scale mobili che ti portano su e giù dal centro storico come dentro un centro commerciale
Poi c'è il "minimetrò", praticamente un'ovovia come quelle dei campi da sci che invece di essere sospesa viaggia sulle rotaie e ti porta attraverso la città.
Sì, perché Perugia è una città che va in su.
Qualunque destinazione vuoi raggiungere non è a destra o sinistra che devi andare, ma in su e sei sicuro di non sbagliare.

Credo che una delle cose più incredibili della città, oltre naturalmente alla piazza principale e i vari palazzi e chiese, sia il panorama che ti offre.
Quando sei in centro, qualunque direzione tu prenda, dopo pochi passi ti trovi in un punto dove davanti a te si spalanca un panorama incredibile sulla città e su tutto l'Appennino umbro con i suoi boschi, i suoi campi i suoi borghi.

E la giornata tranquilla di oggi si è conclusa dopo la visita ai musei e alle chiese che ci sono stati caldamente consigliati e che consiglio anche io.

E fra un po' usciremo per la cena e un'ultima passeggiata serale in questa città che ci ha ospitato durante il nostro girovagare.

sabato 3 agosto 2019

Alla scoperta di Spoleto



Il quinto giorno della vacanza umbra l'abbiamo dedicato a Spoleto.

Anche qui non c'ero mai stato e come per le altre mete di questa vacanza ne sono stato entusiasta.

Una bella città da passeggiare, certo con le solite vie umbre in salita, ma ne vale la pena.
Si segue la salita e a un certo punto ci si trova all'inizio della dolce scalinata che porta giù alla bellissima piazza del Duomo.
Tornando sulla salita si arriva ai piedi della Rocca, dove parte una bellissima strada, stavolta in piano, che fa tutto il giro delle mura della rocca e permette di godere di panorami oserei dire mozzafiato sulla città e sulle alture boschive circostanti. A completare il panorama lo scorcio sull'imponente Ponte delle Torri che attraversa la valle con le sue massicce arcate, che a vederle in foto non rendono minimamanete l'idea della loro imponenza.

Il ponte non è attraversabile, purtroppo... O per fortuna... Dipende dai punti di vista... Con le mie vertigini camminare su un ponte alto 80 metri forse non sarebbe così gradevole...

Finito il giro si sale alla rocca vera e propria (con il provvidenziale ascensore) e anche lì il giretto intorno che ci ha riportato giù verso le vie e i palazzi del centro.

Un pranzetto più o meno al volo su una delle vie, e la passeggiata si conclude alla stazione per riprendere il treno.

Un altra bella esperienza da conservare.

venerdì 2 agosto 2019

Abbronzatura da lago


Meta del quarto giorno di vacanza lago Trasimeno.

Dopo una notte di tuoni e pioggia una fresca mattina col sole offuscato da qualche nuvola.
L'ideale per un giro sul lago Trasimeno, dove il sole cocente dei giorni scorsi avrebbe probabilmente fatto rosolare anche noi.

Naturalmente, appena cominciata la passeggiata sul lungolago di Passignano verso l'imbarco dei traghetti per l'Isola Maggiore, una delle isole che ci sono sul lago, ci siamo presi tutto quel minuto scarso di goccioloni che ci ha dato il benvenuto sul lago.

Arrivati sull'isola, tanto per non smentirci, abbiamo cominciato a camminare fino alla chiesetta che sta su in cima per poi ridiscendere dal sentiero in mezzo a ulivi e bosco, dove ragnatele e insetti stavano per avere la meglio su di noi, e completare il giro dell'isola al punto in cui siamo attraccati.

Dopo il ritorno a Passignano ci siamo avventurati alla scoperta di questo borgo in riva al lago percorrendo le sue vie e vicoli come al solito in salita o a gradini e decisamente pittoreschi e suggestivi.

Ci siamo presi un altro mezzo minuto di goccioloni che sono serviti solo per bagnare i panni stesi di una signora che sul suo terrazzo si affrettava a ritirare.

Passeggiatina sul lungolago, sosta sulla panchina osservando il lago e i passanti, e quindi rientro alla base.

E nonostante il sole velato, la maglietta mai tolta e la ricerca costante di ombra questa gita al lago ci ha regalato una bella abbronzatura... Con tanto di segni ormai indelebili delle cinghie dei sandali sui piedi, di colletto e maniche della maglietta su collo e braccia e dell'orlo dei pantaloncini sulle gambe...

giovedì 1 agosto 2019

Giornata eugubina


Terzo giorno in Umbria, meta di oggi Gubbio.

A Gubbio non c'ero mai stato, ne avevo sentito parlare molto bene da tutti quelli che l'avevano già visitata, ma l'unica cosa che io associavo a questa città era la "corsa dei ceri".

Sono rimasto molto soddisfatto della visita, a differenza delle altre città visitate in questa vacanza è decisamente meno in salita, ci sono meno vicoletti percorsi da scalinate ed è molto più bianca.
Mi spiego meglio. A differenza di Assisi o Perugia o altre citta e cittadine della zona non è costruita sul cucuzzolo della collina, ma ai suoi piedi, quindi ci sono un po' meno scale e salite meno ripide. Le case, le chiese e tutti gli edifici poi sono tutte di mattoni o sassi chiari, non di mattoni color mattone, e questo, al sole, rende la città abbagliante.

Poi siamo saliti con la funivia, una serie di gabbiotti di ferro in cui si sale in due e si sta in piedi, fino alla basilica di sant'Ubaldo, il patrono, che si trova in cima al colle che sovrasta la città e dove sono tenuti i famosi ceri che vengono usati a metà maggio nella famosa "corsa".
La discesa l'abbiamo fatta a piedi, lungo una strada in terra battuta che riporta giù al centro abitato e il pensiero che quei ceri pesantissimi e altissimi vengano portati di corsa su per quella strada fino alla basilica è impressionante.

Poi un bel pranzo/merenda a base di crescia farcita, una sorta di piadina più spessa ripiena di tutto seduti a un tavolino in piazza dove abbiamo potuto goderci l'accento eugubino (gli abitanti di Gubbio si chiamano così, eugubini... L'ho scoperto oggi) in tutto il suo splendore, una sorta di romanesco un po' meno secco.

E dopo un giretto al teatro romano siamo tornati a prendere il bus che ci ha riportato, dopo un'oretta abbondante di strada piena di curve, salite e discese, in quel di Perugia.