sabato 31 ottobre 2020

Buon Copleanno!!

Oggi per un momento mi sono beato nell'idea di aver qualcosa da scrivere nel post.
E' il compleanno di mio fratello e l'idea era quella di scrivergli gli auguri per i suoi 46 anni.

Solo che quest'illusione è durata solo fino a quando mi sono messo davanti al computer per scrivere il detto post.

Già, perchè una volta seduto davanti alla pagina bianca e cominciato a buttare giù qualche frase di auguri mi sono reso conto che non so nemmeno se mio fratello il post lo legge...

Perciò sono rimasto come al solito imbambolato davanti al pc in attesa che mi passasse per la testa qualcos'altro da scrivere.

Come potete  immaginare da quanto ho scritto finora per la testa non è che mi è passato molto...

Perciò, anche se poi magari non li legge di persona, faccio tantissimi auguri di buon compleanno a mio fratello che in caso gli verranno riportati da qualcuno che ha letto questo post.

venerdì 30 ottobre 2020

L'inizio del giorno

Sveglia all'alba, anzi no, ben prima dell'alba, esco di casa nella notte che ancora non accenna a diventare mattina, prendo il metrò.

Luce nei tunnel, luce sul treno, arrivo in centrale e luce in stazione. Poi il treno parte e mi ritrovo di nuovo nella notte.

Finalmente un po' di tempo per leggere.

Poi piano piano il giorno fa la sua comparsa, scendo a Morbegno ed è ormai giorno.
Salgo in corriera e il sole comincia a proiettare le lunghe ombre del mattino.

E comincia finalmente il mio weekend allungato in compagnia della mia famiglia che non vedevo da più di un mese.

Non tanto per chissà quali impegni, ma diciamocelo, partire al sabato mattina per Gerola e tornare a Milano la domenica pomeriggio incastrando il viaggetto fra due intense settimane di lavoro diventa piuttosto faticoso...

Quindi stavolta per potermi godere il soggiorno in famiglia con tranquillità mi sono preso due agognati giorni di ferie! Anche per compensare il primo di novembre cascato di domenica...

giovedì 29 ottobre 2020

Cena comoda

 


Arriva la fine della settimana e il frigo è pieno solo di niente.

Niente di meglio per una bella cenetta leggera e veloce da preparare.

Sono solo finocchi e uovo strapazzato, ma nonostante la semplicità della cosa ho avuto comunqueuna bella sorpresa.

Di solito i finocchi li cucino a vapore in pentola a pressione e va sempre a finire che ne faccio una quantità che mi dura alcuni giorni.

Stasera invece ho deciso di cucinarne uno solo. Solo che tirare in ballo pentola a pressione, cestello per la cottura a vapore ecc per un solo finocchio mi sembrava eccessivo, allora o optato per una cottura diversa.

Ho tagliato a pezzi il finocchio, l'ho messo in una ciotola con un po' d'acqua, ci ho messo sopra un piatto rovesciato e l'ho infilato nel microonde per 4 minuti.

Il risultato è perfetto, cottura ideale, nessun ammosciamento, stoviglie da lavare ridotte al minimo...

Poi un pizzico di sale, un filino d'olio, un uovo strapazzato per completare il piatto e in quattro e quattr'otto la cena è servita!

Cosa non si fa per velocizzare lo spignattamento la sera dopo il lavoro... 

martedì 27 ottobre 2020

Libri dimenticati

Fra tutti i libri che ho letto non sono molti che mi sono rimasti davvero impressi e dei quali ricordo storia, personaggi e atmosfere, della maggior parte, anche se mi erano piaciuti, mi ricordo solo di averli letti e per ricordarmi com'era la storia devo davvero scavare nella memoria.

Per assurdo mi ricordo di più i libri che non mi sono piaciuti che quelli che ho letto volentieri.

Spesso mi capita di parlare con mia mamma e mia sorella di qualche libro, mi chiedono se è bello, se mi era piaciuto e io ricordo solo che sì, mi era piaciuto, ma non ricordo quasi nulla di cosa succede in quelle pagine.

Non solo una volta mi è capitato di prendere un libro, cominciare a leggerlo e accorgermi solo dopo diverse pagine che l'avevo già letto, un po' alla volta mi tornavano in mente i personaggi e la storia.
Quando capita di solito continuo la lettura, anche perchè non sempre mi ricordo davvero cosa succede, a volte nemmeno mi ricordo il finale, quindi mi rivivo le storie con quel senso di attesa, come quando si riguarda un film già visto e si aspetta con trepidazione di vedere quella scena che era rimasta impressa la prima volta che lo si era visto.

Per i libri lasciati indietro o che invece si è fatto fatica a continuare la lettura le cose sono decisamente più chiare, bastano due righe e riscopro il motivo per cui li avevo abbandonati.
Anche se i libri brutti, o meglio quelli che a me sono sembrati brutti, difficilmente mi capita di non ricordarmi quali erano e ricascarci ricominciando a leggerli...

Ma i libri sono talmente tanti, e spesso anche simili fra loro che accorgersi che si ha in mano una storia già letta non è sempre così scontato. Soprattutto per alcuni generi.

Ad esempio c'è stato un periodo in cui leggevo i libri di Clive Cussler, sono libri d'avventura i cui protagonisti sono sempre gli stessi personaggi. Ammetto la mia difficoltà a ricordarmi quali ho letto e quali no, sono belli, appassionanti, pieni di azione, ma a volte mentre ne leggevo uno mi veniva il dubbio che forse l'avevo già letto, o forse no...

Lo stesso con alcune serie di thriller/gialli con protagonista lo stesso investigatore, dopo un po' le storie si mischiano nella mente e si perde un po' di vista quello che è successo in uno o nell'altro libro.

E va bene così, non è che un libro debba per forza restare impresso in modo indelebile nella mente perchè sia gradevole e bello da leggere.

domenica 25 ottobre 2020

Mente dispettosa

E stasera è ufficialmente cominciata la stagione invernale.

Non proprio l'inverno, per quello mancano ancora un paio di mesi, ma secondo me il vero inizio della stagione invernale è il giorno in cui cambia l'orario.

Quando la sera scende alle cinque del pomeriggio e alle sei è già praticamente notte, quando ti prepari ad uscire dall'ufficio con sempre meno luce, sembra di essere animali notturni che escono dalla loro tana quando ormai il sole è tramontato.

Certo, alla mattina quando suona la sveglia sarà un po' meno notte, ma visto che una volta alzato e entrato in ufficio quello che succede di fuori, buoi, luce, sole o pioggia, non è che faccia sta gran differenza...

Che poi fino a ieri sera mi ero convinto che stanotte avrei dormito un'ora in meno... Finchè al telefono con mia mamma mi sono dovuto rifare i calcoli... l'ora è andata indietro, non avanti...

Ma quella dell'ora in più o in meno è una di quelle cose che fanno fatica a entrarmi in testa.

Come quando andavo a scuola, c'erano alcune cose che non riuscivano a entrarmi in testa e che ogni volta dovevo pensarci per bene prima di risordarmele.

Latitudine e longitudine, ad esempio, facevo sempre confusione su qual era l'una e l'altra.
Anodo e catodo... ancora adesso non ricordo mai qual è il positivo e quale il negativo.
Tropico del cancro e del capricorno, per ricordarmi qual è sopra e quale sotto l'equatore devo guardare una cartina...

E tutta una serie di nozioncine semplici che però si sono sempre ingarbugliate nella mente più di tanti concetti ben più complicati.

Ma la nostra mente è così, è dispettosa, quando si intestardisce su qualcosa difficilmente si riesce a domarla.

sabato 24 ottobre 2020

Idiota

No non ce la faccio...
No, davvero dai... stasera non ci riesco proprio...
Sicuro che devo proprio anche stasera?

Daaaaiii per una volta...
Non casca mica il mondo per una sola volta...
Si lo so che lo faccio per i milioni e milioni di fan che mi seguono... e che ci rimarrebbero male...

Ok, ma dimmi almeno cosa scrivere...
E' mezz'ora che son qui come uno scemo davanti al monitor del pc a fissare una pagina bianca...

Fai presto tu a dire "ma si dai... qualcosa ti viene in mente"
Non sei mica tu a dover spremere i neuroni provati da una giornata di ozio per tirare fuori qualcosa da scrivere....

"Eh dai... ma quante ne fai... non devi mica scrivere la Divina Commedia"
Lo so... bastano quattro scemate e le poche decine di fan saranno contenti lo stesso...
"Decine? Ma prima non erano milioni?"
Idiota.

Deliri un po' schizofrenici derivati dallo stress da post

venerdì 23 ottobre 2020

Periodo grigio

Siamo in un periodo davvero deprimente, viviamo in un clima di dubbio e incertezza, non sappiamo di preciso cosa fare, non sappiamo nemmeno cosa possiamo non fare.

Viviamo in un periodo grigio, una sorta di nebbia nella quale non si capiscono i contorni delle cose che ci circondano, dove cerchiamo un percorso da seguire ma non riusciamo a vedere molto più in là di un paio di passi.

E non parlo di divieti o obblighi, parlo dell'atmosfera che si respira, degli stati d'animo in cui siamo costretti a vivere, non è colpa di nessuno, non c'è nessuno da incolpare.

Siamo alla ricerca di qualcosa che ci possa far capire le cose, qualcosa che ci possa far dare un senso alle cose, qualcosa che riesca a farci uscire da questo stato di dubbio e timore.

Ormai sono mesi che viviamo in questo modo. Per qualcuno la vita è cambiata, qualcuno ha dovuto cambiare tutte le sue abitudini, le sue priorità.
Ma anche per uno come me che non ha subito grandi cambiamenti, che non ha dovuto cambiare chissà quanto, che ha sempre continuato col suo tran tran le cose non sono le stesse.

Faccio sempre le stesse cose: vado al lavoro, torno a casa, faccio la spesa, cazzeggio, rimando i mestieri di casa... tutte cose che ho sempre fatto, ma lo spirito con cui le faccio è diverso.

Sembra quasi di non avere uno scopo, di aspettare qualcosa che non si sa che cos'è ma che si spera arrivi presto e nel mentre si resta in quello stato di attesa che fa sembrare tutto così privo di significato.

C'è chi reagisce facendo polemica, chi arrabbiandosi con un'istituzione o l'altra, chi fregandosene di tutto, chi facendosi prendere dal panico, chi disperandosi, chi mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi, chi rinchiudendosi in un bozzolo in attesa di tempi migliori...

Ognuno reagisce a modo suo e, giusto o sbagliato che sia questo modo, cerca una scappatoia.

Diciamo "Andrà tutto bene".
Diciamo pure quello che vogliamo, se ci fa stare meglio qualunque pensiero va bene.

giovedì 22 ottobre 2020

mill1esimo

 E stasera si ricomincia da uno! O meglio da 1001!

Vediamo di scrivere il millunes... milleeunes... milleune... insomma... il 1001esimo post.

Poi ci darà il milleduesimo il milletreesimo il millequattresimo... ma quanto sono brutti i nomi dei numeri ordinali sopra il mille?

Comunque... basta divagare, torniamo alle cose serie!

Serie? Ma da quando? Se sapessi almeno cosa scrivere potrei anche dire se sono cose serie o non serie... ma visto che non so cosa scrivere sono solo cose. Anzi, non sono nemmeno cose, sono solo parol... no, pensier... nemmeno, ah ecco sono solo niente!

Però è un niente che riesce a riempire un libr... non esageriamo, un quader... cala cala, un fogl... ok qualche riga tanto per non farmi sgridare per non aver fatto il post.

Perchè se ritardo a scriverlo ho quella rompisc... ops, volevo dire quella premurosa di mia sorella che fa in modo di ricordarmelo.

Sorella che poi mi sbatte in faccia tutti gli errori di stampa e tutte le stranezze sintattiche che ci butto dentro e che poi io diligentement... spess... ok, ogni tanto vado poi a correggere...

Già perchè all'inizio le varie convers... no, chiacchie... ok, i vari chilometri di messaggi whatsapp che ci scambiamo a volte mi davano anche qualche ispirazione per i post... una volta... centinaia di post fa...

Poi mi ha abbandonato a me stesso a inventarmi le cose da scrivere... più o meno... ok, il millunesimo dell'inizio è saltato fuori da una delle nostre whatsappate (questa parola mia sorella me la rinfaccerà per un mese...)... ma era tanto che non capitava...

mercoledì 21 ottobre 2020

1000!!!

 MILLE!

Cioè vi rendete conto? Questo è il mio MILLESIMO post!!!!!

Se penso a quali cose abbia mai fatto per mille giorni di fila non ne trovo.
Ok, a parte dormire, mangiare, respirare e quelle cose lì...

Neanche il lavoro o la scuola si fanno per mille giorni di fila, c'è sempre una pausa almeno nel finesettimana.

Certo, non è che un posterello di qualche riga ogni giorno sia chissà che cosa e su mille post quelli che si possono definire validi pensieri probabilmente non sono tantissimi, ma sono comunque mille.

In questi post ho riversato un po' delle mie gioie, delle mie ansie, dei miei periodi buoni e meno buoni, di esperienze di vita, di pensieri stupidi e meno stupidi e a volta anche quasi seri, di pseudopoesie...
Alcuni fatti con passione, altri fatti per dovere.
Alcuni di cui vado fiero e altri che sono solo parole una in fila all'altra.

Ma in tutti c'è un pezzettino di me.
Un pezzettino che ho condiviso con chi mi legge.

Non sarò sempre brillante, spesso sono noioso, a volte profondo, altre spiritoso... niente di diverso di come sono io di persona.

Questi post non sono letteratura, non sono storie, sono io che parlo a chi mi legge, come se fossimo uno di fronte all'altro.
Raramente rileggo, raramente correggo, raramente ripenso a quello che ho scritto, come succede quando si parla, una volta dette le cose sono quelle, non è che torni indietro e correggi quello che hai detto.
Così funziona il mio post.

Ho qualcosa in testa e lo dico... in questo caso lo scrivo... e quello che ne esce è un pensiero magari sconnesso, magari campato in aria, magari anche incoerente, ma va preso per quello che è: parlarti come se fossi qui davanti a me.

lunedì 19 ottobre 2020

Esperimento non proprio riuscito

 Ieri ho fatto la torta e ho fatto un esperimento che devo dire non è risultato particolarmente azzeccato...

Ho fatto la solita torta, quella che dà alla colazione qualcosa in più rispetto ai soli biscotti.

L'esperimento riguarda i cornflakes.

Ho pensato che una torta con dentro i cornflakes sbriciolati poteva essere una buona idea, che desse un po' di croccante alla solita pasta.

Non ho fatto le cose così a caso, ci ho pure pensato per bene, per evitare che diventassero mollicci nell'impasto li ho aggiunti solo alla fine, poco prima di infornare la torta.

Purtroppo le mie aspettative di piccoli pezzi croccanti che rendevano interessante la torta sono state deluse.

La torta non è male, ha quel sapore di cornflakes sbriciolato che non è male, il problema è che i pezzetti un po' più grandi anzichè mantenere la loro croccantezza sono diventati di una consistenza a metà fra un pezzo di copertone e una bigbabol...

Per fortuna i pezzi che si sentono sotto i denti non sono così tanti e nemmeno così grandi....
Se si fossero diventati mollicci il risultato mi sa che sarebbe stato migliore...

Ma sono esperimenti e in quanto tali non si ha la certezza del risultato finchè non si provano...

domenica 18 ottobre 2020

Viaggi della mente

Tutti noi abbiamo almeno un modo per far viaggiare la nostra mente, è una cosa di cui abbiamo bisogno, non possiamo sempre essere concentrati e attenti, abbiamo bisogno che la nostra mente ogni tanto possa svuotarsi, andare a farsi un giro.

Viaggiare è sicuramente uno dei modi più reali ed efficaci per cambiare mondo, per vedere cose nuove, per lasciar spaziare la mente in ambienti diversi, anche se conosco gente che anche se andasse nel posto più bello del mondo si porterebbe dietro il suo bagaglio di problemi e pensieri e non riuscirebbe comunque a lasciarsi andare.

Leggere è un altro efficace sistema di evadere, che si leggano libri di mondi lontani o immaginari, o storie appassionanti e intriganti mentre leggiamo difficilmente la nostra mente si concentra su qualcos'altro, se succede probabilmente non stiamo leggendo il libro giusto per quel momento. Leggere ci trasporta fra le parole delle storie e la nostra mente si svuota di tutto il resto.

Lo sport. Per qualcuno il modo di svuotare la mente è fare attività fisica, correre all'aria aperta, faticare, sudare, abbandonare la mente per dare retta solo al proprio corpo che sta lavorando e sta riattivando tutte le sue funzioni espellendo col sudore tutto il perso di qualunque cosa uno ha normalmente in testa.

Poi ci sono tanti altri modi, ognuno trova il suo, c'è chi guarda la tv, chi fa un puzzle, chi dipinge, chi medita, chi semplicemente dorme.

E dopo la nostra "seduta terapeutica" di svuotamento della mente stiamo meglio, ci sentiamo leggeri, i pensieri che ci tormentavano prima tornano, non è che con un momento di fuga della nostra mente riusciamo ad eliminarli... magari... ma almeno ci siamo presi una pausa da loro.

E quella pausa è come tornare a respirare aria pulita e fresca dopo una giornata in cui abbiamo respirato dentro la mascherina chirurgica.
Una boccata d'aria che ci permette di recuperare le energie che ci servono per andare avanti.

sabato 17 ottobre 2020

Fare per fare di più

 Ogni volta che lo sperimento mi convinco sempre di più che è vero, parlo del fatto che meno se ne fa meno se ne farebbe.

Esco dal lavoro stanco e stufo, arrivo a casa, mi metto comodo, mi spengo e l'idea di fare qualcosa che non sia nulla non mi passa neanche per la mente. E così passa la serata in quel comodo dolce far nulla che poi termina con il rintanarsi sotto le coperte.

Ieri sera invece dopo il lavoro sono arrivato a casa, ho appoggiato le cose del lavoro e poi sono uscito per un aperitivino.

Niente di particolare, una birretta e qualche stuzzichino a 100 metri da casa, ma l'aver fatto qualcosa che non fosse lavorativo mi ha riempito di energie per tutta la serata!

Stamattina invece sono uscito a fare un giretto, a bere il caffè al bar con un amico con le borse della spesa appresso per fermarmi al supermnercato alla fine del giro.

Invece il giro si è prolungato un pochino e sono arrivato al supermercato nell'ora di punta della spesa sdel sabato, quindi sono tornato a casa, ho fatto qualche mestierino in casa, ho pranzato e poi il bel sole di questa giornata limpida e fresca mi ha invogliato a uscire, ho fatto un altro bel giro e finalmente al ritorno ho fatto anche la spesa.

Poi ok, mi sono spento a riposare e a far niente, ma ci sta, era quello che avevo voglia di fare, non solo pigrizia... ma finchè sono stato in movimento ero bello pieno di energie e di voglia di camminare e di fare!

E domani... domani vedremo, ci sarà sicuramente qualche momento di riposo, ma è ora che cominci a svegliarmi dal letargo e non prendere più la scusa della stanchezza per spegnermi.

venerdì 16 ottobre 2020

Come cambiano le cose

 Fino all'anno scorso quando si usciva di casa il motivo che ci costringeva a tornare indietro era l'aver dimenticato il telefono o il portafogli, le sigarette o l'accendino, oppure l'aver dimenticato di chiudere una finestra...

Da un po' invece quello che ci costringe a rifare le scale e riaprire la porta di casa è la mascherina.

Quante volta ci si accorge di essere senza quando ormai si è all'aperto? Quando ci si accorge cha manca qualcosa perchè si respira così facilmente e non si hanno gli occhiali appannati?

E allora, visto che uno ormai lo sa che se la dimentica ne tiene una di scorta nella nella tasca della giacca o nella borsa.

Il fatto è che, vista la frequenza con cui capita, spesso e volentieri anche quella nella borsa o in tasca non c'è perchè l'abbiamo usata la volta precedente e naturalmente ci siamo dimenticati di rimpiazzarla.

E pensare che fino a poco meno di un anno fa neanche sapevamo cosa fossero le mascherine, le conoscevamo solo perchè le vedevamo sulle facce dei chirurghi nei film e nelle serie televisive e se si vedeva in giro qualcuno che la portava veniva quasi da sorridere...

Ormai invece, oserei dire purtroppo, la mascherina è diventata una di quelle cose di uso comune, un po' come è successo con l'igienizzante per le mani. Prima anche chi usava l'igienizzante poteva dava un po' l'idea di essere un maniaco della pulizia o un ipocondriaco.

Già, volente o nolente la percezione delle cose cambia, a volte, come nel caso di mascherina e igienizzante, per causa forze maggiori, altre, come il cellulare o il monopattino, per come cambiano le nostre abitudini nel corso del tempo.

mercoledì 14 ottobre 2020

Funziona ancora

 L'altra sera mi sono seduto sul divano per leggere un momento e sistemando i cuscini per mettermi comodo è spuntato il telecomando della televisione che era lì incastrato sotto lo schienale.

Non so da quanto tempo non lo vedevo in giro, ma non l'ho neanche mai cercato visto che sono mesi che non accendo la tv...

Comunque già che mi è saltato in mano ho pensato di usarlo e di accendere la televisione.

Al primo tentativo non è successo niente, ho pensato che le batterie avessero fatto la muffa nel loro alloggiamento, poi però mi sono ricordato che avevo tolto la corrente alla ciabatta dove la tv è attaccata.

C'è stato come un gemito da parte di quell'oggetto nero, che ormai è lì solo per riempire il mobile su cui è appoggiato e per prendere polvere, quando gli è tornata la corrente e l'ho acceso...

Ho fatto un giro dei canali a disposizione trovando ovviamente nel 70% dei casi pubblicità e nell'altro30% persone che erano lì a discutere della solita aria fritta.

Dopo credo non più di 10 minuti ho spento, ho lasciato libero  il telecomando che si sarà di nuovo rintanato fra i cuscini del divano e ho rispento la ciabatta.

Ma almeno ho verificato che la tv funziona ancora...

Poi ho preso l'ebook e ho finalmente finito di leggere il libro che stavo leggendo riuscendo a non addormentarmi.

martedì 13 ottobre 2020

Insetti di stagione

Chi si ricorda i bei vecchi tempi quando alla fine di settembre, con l'abbassarsi delle temperatura, la gioia più grande era che finalmente era finita la stagione delle zanzare?

A quanto pare i tempi sono cambiati, o forse sono cambiate le zanzare, non lo so, fatto sta che anche con temperature che si aggirano intorno ai 15 gradi quando metti il becco fuori di casa all'imbrunire puoi stare certo che rientri con qualche puntura che prude come non mai.

E' anche peggio che d'estate, almeno d'estate quando sei in giro in maniche corte e pantaloncini le punture si dispongono un po' dappertutto e molte non ti accorgi neanche di averle ricevute. Invece adesso che esci in maniche e pantaloni lunghi le punture va a finire che te le trovi sulle mani, uno dei punti più fastidiosi in cui avere delle punture di insetto. Anche peggio che sulle caviglie.

Quelle zanzarine nere e minuscole che fai fatica anche a vederle, che senti ronzare solo quando sei rintanato sotto le coperte e ti chiedi da dove saltano fuori.

L'autunno di solito è la stagione delle cimici, odiose, rumorose e anche un po' schifose cimici.
Prima non ce ne sono, non senti niente, hai porte e finestre chiuse e a un certo punto cominci a sentire come se un elicottero si stesse divertendo a schiantarsi ripetutamente contro il lampadario.
Allora ti armi di qualcosa (io uso un pacchetto di sigarette vuoto) per catturare il molesto insetto appena si posa da qualche parte per poterlo poi buttare fuori dalla finestra.
Perchè a differenza delle zanzare le cimici sono ben visibili e di sicuro non ti metti a schiacciarle...

Sono l'insetto del cambio di stagione. Compaiono verdi e lucenti preannunciando la primavera e marroni o grigie a preannunciare l'autunno. Ti fregano sempre perchè le prime arrivano quando non hai ancora chiuso le zanzariere e le ultime quando le hai già aperte...

Ogni tanto poi compaiono insetti di fogge e dimensioni fra le più disparate: vespe, cavallette, formiche, mosche e mosconi... C'è da chiedersi chi glie lo fa fare di arrampicarsi fino al quarto piano con tutto il ben di dio che possono trovare in posti ben più comodi.

lunedì 12 ottobre 2020

Sonno e lettura

Ormai lo sappiamo tutti che mi piace leggere e che leggo qualsiasi cosa.

Ho letto libri che mi hanno appassionato, libri che mi sono piaciuti, libri che mi hanno disgustato, libri che mi hanno annoiato... e il tutto spaziando fra i più disparati generi letterari.

Ultimamente però ho un piccolo problema...
Durante il giorno ovviamente non leggo visto che sono al lavoro e quindi rimando la lettura a quando vado a letto.

Il problema è che una volta sotto le coperte apro il libro, leggo due pagine e cominciano a chiudermisi gli occhi... Ho iniziato a leggere un libro l'altro ieri e ieri sera quando ho preso l'ebook per continuare la lettura non avevo la minima idea di cosa avevo letto la sera prima anche se erano solo la prima decina di pagine del libro, quindi sono tornato indietro di un paio di pagine per capire cosa stavo leggendo... e mi sembrava di leggere cose che non avevo mai letto... probabilmente l'altra sera quando ho letto le ultime pagine ero già per metà nel mondo dei sogni....

A volte decido di andare a letto più presto per leggere un po', ma anche con questo stratagemma non ho grandi risultati, dopo poche pagine mi prende il sonno e comincio a rileggere la stessa riga più volte senza nemmeno rendermene conto, finchè poi capisco che fra una parola e l'altra probabilmente mi sono fatto un pisolino... E allora chiudo il libro, lo metto sul comodino, spengo la luce e senza neanche accorgermene arriva la mattina...

Chissà, magari è la stagione, mi preparo per il letargo come gli animali...

Poi vedremo, magari una volta che riesco ad arrivare un po' più in là nella lettura del libro di turno questo diventa così appassionante che mi terrà sveglio.

Perchè a un libro, di solito, prima che cominci a prendere davvero bisogna concedere un pochino di tempo, sono pochi i libri che subito dalle prime pagine sono stati appassionanti.
Molti dei libri che poi mi sono piaciuti di più nei primi capitoli erano così noiosi e privi di interesse che quasi quasi mi veniva voglia di interromperne la lettura...

Quindi ho imparato a non lasciarmi demoralizzare dai primi capitoli un po' sotto tono.

Certo, alcuni libri poi restano sotto tono fino all'ultima pagina, ma è il rischio del mestiere...

domenica 11 ottobre 2020

Fare o non fare

Ieri mia cognata, mentre passeggiavamo per Milano, mi ha chiesto "ma cosa fai nei weekend di solito?"

Una domanda facile, ma la risposta non lo è altrettanto...

Cosa faccio di solito nel weekend?
Beh... la spesa, magari una passeggiata, qualche mestierino in casa, a volte una torta o qualcosa in cucina...

E poi?
Beh... niente di particolare.. anzi, spesso e volentieri niente e basta...

Spesso nei weekend semplicemente mi spengo... svuoto la testa, perdo tempo, mi riposo, spesso le parole che dico le posso contare sulla punta delle dita...

E uno sentendosi rispondere questo immagino che si chieda qual è il motivo per cui per tutta la settimana uno non fa altro che aspettare il weekend...

Ma nel weekend scelgo io quello che faccio o non faccio, non ho un orario da rispettare, non ci sono incombenze o scadenze che devo rispettare, non c'è un capo a cui rendere conto.

Posso decidere di fare un miliardo di cose oppure decidere di spegnermi e passare la giornata a poltrire.

E se poi non faccio alcune delle cose che dovrei fare pazienza... Se faccio cose che non avevo programmato è giusto il bello..

E fa niente se non faccio cose utili, se sciupo il mio tempo libero, se alla fine della giornata non ho fatto nulla di degno di nota.

E' il weekend.
Mi piace potermi spegnere lasciando tutti i pensieri, i malumori e la stanchezza della settimana lavorativa là dove devono stare, cioè in ufficio.

sabato 10 ottobre 2020

A spasso per Milano

Stamattina per la prima volta sono stato a spasso per Milano coi miei nipotini!

A spasso ci siamo andati spesso, ma sempre a Gerola, dove anche se conoscono già ogni filo d'erba trovano comunque qualcosa che li sorprende o che li riempie di meraviglia, quindi vi lascio immaginare come erano esaltati ad andare in giro in un posto che non avevano ancora visto.

Prima tappa il castello Sforzesco con la fontana dove ci si poteva anche fare il bagno, le torri, i gatti, le palle di cannone che sembravano i troll di Frozen... un sacco di pietre su cui arrampicarsi anche se non si potrebbe, il ponte levatoio...

Seconda tappa l'acquario. Non siamo potuti entrare perchè era pieno, ma è bastata la fontanella coi pesci per renderla una visita degna di essere ricordata.

Terza tappa il parco col laghetto pieno di anatre dove abbiamo anche fatto il picnic seguito da un giretto al parco giochi. I giochi sono più o meno sempre quelli in tutti i parchi giochi, ma ci sono quelle piccole differenze che rendono ogni parco unico e sempre una nuova avventura.

Quarta tappa il Museo di Storia Naturale e qui fra dinosauri, insetti, uccelli, animali e quant'altro c'erano così tante cose da vedere che mi sa che non le abbiamo neanche viste tutte...

E poi finita la visita al museo ci siamo salutati e ognuno è tornato alla sua casa.

Era parecchio che non gironzolavo per Milano e sono stato davvero contento di aver avuto questa occasione per rifarlo!

E mi sono anche reso conto di quanto ci si stanca a riprendere questi giri dopo tanto tempo...

venerdì 9 ottobre 2020

Il ritorno della pasta


 
E stasera dopo tanto, ma davvero tanto tempo ho approfittato del fatto che a cena eravamo in due e ho cucinato un piatto di pasta!

Anzi, a dire il vero ho esagerato un po' con le dosi e di piatti di pasta ne sono usciti qualcuno di più, ma la si può sempre riscaldare...

E si che normalmente la pasta è considerata quel piatto comodo, che non richiede chissà che impegno ai fornelli, l'ideale se non si ha voglia di cucinare, appena un gradino più su dell'uovo strapazzato, ma chissà perchè raramente mi viene l'estro di prepararla...

Ho fatto la pasta con zucchine e speck, anche perchè erano le uniche cose che avevo in frigo... E' venerdì e le scorte di alimentari freschi sono praticamente esaurite...

Poi, mentre la pasta e il condimento cuocevano ho riaperto il frigo per prendere il grana... e anche quello era finito... restavano solo qualche crosta (che conservo da tagliare a pezzetti e da mettere in minestroni e zuppe), quindi ho fatto soffrire un po' la grattugia, ma alla fine sono riuscito a ottenere una quantità di grana grattugiato sufficiente.

La pasta è venuta davvero bene.

Ma mi sa che non sono più abituato a mangiarla, dopo qualche forchettata mi sentivo già pieno come un uovo... Sono passati i tempi in cui in due ci scofanavamo mezzo chilo di pastasciutta...

E adesso mi sento strapieno e con quella sonnolenza da pasto abbondante che ti fa venire voglia di andare subito a nanna... ma forse è meglio aspettare che lo stomaco abbia il tempo di elaborare la cena... 

giovedì 8 ottobre 2020

Dovrei... ma...

Ok, ormai me ne sto facendo un po' una ragione, non che questo metta a posto le cose, anzi, se possibile le rende ancora più difficili da affrontare...

Non sto parlando di crisi esistenziali o di qualche paturnia più o meno fondata, sto parlando del tenere in ordine la casa...

Io cerco di mettercela tutta per tenere in ordine e per avere la voglia, o almeno la volontà, di risistemare tutto, ma qualche volta mi sembra che sia una impresa più grande delle mie capacità.

Potrei dare la colpa al poco tempo, o alla stanchezza o a qualunque altra cosa, ma se voglio essere sincero con me stesso devo ammettere che è solo pigrizia.

Anzi, no, non è pigrizia, se fosse quella in qualche modo potrei darmi due schiaffi alla coscienza e tirarmene fuori... E' più una cosa tipo "dovrei farlo, ma non mi riesce".

Eppure lo so che se mi mettessi di buzzo buono non ci vorrebbe chissà che cosa per sistemare le cose.

Non è che abito in una casa con 200 stanze, dovrei solo trovare lo stimolo per cominciare e un armadio alla volta, una libreria alla volta mi troverei con la casa bella in ordine e senza tanta roba in giro...

Credo che se mi ci metto almeno la metà delle cose che ho imboscato dentro gli armadi o sulle librerie finirebbero in discarica, l'altra metà troverebbe posto in modo ordinato e gradevole sugli scaffali e mi troverei con un sacco di spazio libero dappertutto.

E' una cosa che mi ha sempre attirato quella di avere un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto, ma che non sono mai riuscito a ottenere per davvero.

Ok, se cerco qualcosa la trovo, senza doverla cercare dovunque, ma non è la stessa cosa che avere le cose in ordine come si deve.

Un esempio? Le scarpe.
In giro per casa ho non so nemmeno quante scarpe. Quelle che metto sono sempre le solite, basterebbero due cassetti della scarpiera per tenercele, invece ho scarpe che spuntano da tutti i cantoni... in fila sotto il comò, nel ripostiglio, nella scarpiera... il problema è che la maggior parte di quelle scarpe sono lì senza nessun motivo. Poi un bel giorno le guardo e mi chiedo "Chissà perchè non metto mai queste scarpe" le infilo, esco di casa e sul bello che sono in giro mi accorgo che sono bucate da qualche parte o che hanno la soletta messa così male che mi fanno male a camminare o hanno la suola completamente liscia....

Insomma, se facessi una bella cernita non rischierei di essere in giro con scarpe rotte o scomode e ci starebbero tutte tranquillamente nella scarpiera.
E' una cosa stupida e che ci metterei al massimo mezz'ora a fare... ma non so perchè quella mezz'ora sembra non essere mai quella giusta...

Dovrò svolgere una bella azione di autoconvincimento per uscire da questa spirale di "dovrei farlo ma..."

mercoledì 7 ottobre 2020

Il giro di boa

Siamo arrivati a mercoledì, quando la giornata lavorativa comincia col pensiero: "Dai che è mercoledì, passato oggi il weekend sembrerà più vicino"
E finisce col: "dai che è finita, ormai comincia la discesa."

Il mercoledì è un po' lo spartiacque fra il weekend passato e quello che deve arrivare.

Che poi è tutta una nostra illusione, perchè spesso il giovedì e il venerdì sono giornate ancora più pesanti del lunedì e il martedì, non è che perchè si avvicina il sabato il lavoro diventa più facile o meno impegnativo, le giornate sono come le altre, solo che hai addosso anche la stanchezza dei giorni già passati.

Ma quella "luce in fondo al tunnel" della settimana riesce in qualche modo a darti le energie per tirare sera e arrivare all'agognato finesettimana.

Il mercoledì è un po' quella giornata dove al mattino sei stanco e stufo della settimana, quando arriva la pausa pranzo cominci a fare il conto alla rovescia per l'ora di uscire e quando finalmente sei a casa hai quella bella sensazione di "dai che il più è fatto"... almeno in termini di tempo.

E' la giornata più ambigua della settimana. Il lunedì non c'hai voglia, vorresti che fosse ancora domenica. Il martedì sei stanco, hai esaurito le energie recuperate nel weekend e sembra che il prossimo sabato sia lontanissimo. Il giovedì di energie non ne hai più, ma sei quasi alla fine della settimana. Il venerdì sembra sempre più leggero degli altri giorni perchè ti pregusti la serata in cui l'unico pensiero sarà "domani non devo andare al lavoro".

Ma il mercoledì racchiude nelle sue otto ore, magari in modo confuso e meno intenso, tutti gli stati d'animo di tutti gli altri quattro giorni.

lunedì 5 ottobre 2020

E se avessi....

Non so, in questo periodo sono un po' introspettivo e retrospettivo, mi capita spesso di guardarmi indietro e ripensare ad alcune tappe della mia vita.

Credo che sia una cosa che capita un po' a tutti, non so.

Come sarebbero andate le cose se in quel momento avessi detto quella cosa anzichè l'altra, cosa sarebbe successo se avessi fatto scelte diverse da quelle che ho fatto...

E devo dire che sono davvero poche le cose che, anche col senno di poi, avrei fatto diversamente.

E se avessi scelto di non fare l'università.
E se non avessi deciso di abbandonarla.
E se avessi... tante cose, ma quando ripenso a tutti quei momenti che sono stati importanti mi accorgo che le scelte che ho fatto sono sempre state quelle giuste, o almeno quelle che rifarei se mi ritrovassi nella stessa situazione.

Certo, ci sono alcune cose che se tornassi indietro gestirei magari in modo diverso, cercherei di evitare persone che mi hanno fatto soffrire ed eviterei alcune situazioni che mi hanno lasciato ferite che ancora sento dentro.

Ma tutte le esperienze che ho vissuto, tutte le cose sono successe per mia scelta o perchè sono successe sono dentro la valigia che mi porto a spasso adesso e sono quelle cose che mi hanno reso quello che sono.

Non ho rimpianti, non ho rimorsi, guardo il passato con serenità e lo sento mio amico.
Nel bene e nel male è il mio passato, è la mia vita.

E devo dire che sono di più i momenti di cui sono orgoglioso che quelli di cui non vado fiero.

La mia vita non sarà perfetta, non sarà nemmeno un modello da imitare, ma io mi ci trovo bene, in buona parte l'ho costruita io, è un po' come la mia casa, piano piano, una cosa per volta, l'ho resa la casa che volevo.
Certo, ci sono alcuni mestieri ancora da fare, la manutenzione ordinaria che a volte rimane un po' in sospeso, periodi in cui ci si devono rimboccare le maniche per pulire e riordinare le cose che sono rimaste lì ad ammucchiarsi e a prendere polvere.
Ma parlo della vita o della casa? Direi di tutte e due...

domenica 4 ottobre 2020

Passato presente e futuro

A volte mi capita di pensare al futuro.

Capita di solito la domenica sera, quando il pensiero della nuova settimana che sta per iniziare comincia a farsi strada fra i vari pensieri spensierati del weekend.

Come andranno le cose?
Fra un anno o due o dieci dove sarò? Cosa starò facendo? sarò ancora qui la domenica sera a pensare a queste cose?

Poi ripenso a vent'anni fa..

Il tempo è passato.
Quello che credevo mi riservasse il futuro è stato come me le aspettavo?

Forse qualcosa sì, ma solo a grandi linee...
Sono successe cose che mi aspettavo e cose inaspettate, ho fatto scelte che mi aspettavo di dover fare e scelte che sono capitate e che mai mi sarei aspettato di dover fare.

E adesso sono qui, come vent'anni fa.
Solo che le cose sono cambiate, vent'anni fa la mia vita era a una svolta, all'inizio di quella che sarebbe poi stata la mia vita: il mondo del lavoro aveva preso il posto dell'università, la precarietà della vita da studente è stata sostituita da un lavoro fisso, la camera in condivisione con altri studenti da una casa mia, è stato il momento in cui la mia vita è diventata mia responsabilità.
Il futuro era aperto a qualunque possibilità non c'era neanche bisogno di starsi a chiedere cosa avrebbe riservato.

Oggi invece qualche volta questa domanda me la faccio...
Forse perchè a volte ci si sente come su una strada dritta e senza deviazioni, una strada da cui sembra sempre più difficile poter deviare, come se tutti i bivi attraversati per arrivare fino a lì siano ormai parte del passato.

Ma tornando a guardarmi indietro mi accorgo che i bivi più importanti della mia vita sono capitati sulla mia strada in modo inaspettato, senza che prima ci fossero segnali o cartelli che li indicassero.

Quindi non è detto che la strada continui sempre così dritta, come è successo in passato a un certo punto potrà arrivare una deviazione, un bivio, una svolta... basta solo non sfrecciare troppo veloci e distratti a testa bassa, ma guardandosi sempre intorno per non perdere di vista il panorama che potrebbe riservare delle sorprese.

sabato 3 ottobre 2020

Incontri e divisioni in cucina


Oggi col freschetto che c'è stato tutto il giorno era il pomeriggio ideale per sbizzarrirsi in cucina, avevo già intenzione di prepararmi una torta per la colazione e una volta che ho acceso il forno e sentito il gradevole tepore ho pensato di raddoppiare.

Prima ho preparato la torta, ho seguito una ricetta trovata su internet, una torta con due impasti, uno con i rossi dell'uovo, l'altro con le chiare.
Una volta fatti gli impasti li ho messi alternati nella tortiera separati da una spolverata di cacao.

E' una ricetta che mi ha incuriosito e, visto che oggi ero in vena di fare qualcosa di particolare, ne ho approfittato.

E' venuta fuori una torta molto soffice e leggera, l'ideale per la colazione. Gli ingredienti sono sempre i soliti, uova, farina, zucchero, latte, olio e lievito, ma la particolarità dei due impasti la rende una torta decisamente particolare.

Prima di cominciare con il delce però ho preparato un bel panetto di pasta matta, così intanto è rimasta a riposare prima di stenderla e riempirla con la parte salata della mia esperienza culinaria di oggi.

Per la torta salata ho preso una manciata di carote che avanzavano in frigo e le ho tagliate a striscioline, poi le ho arrostite con la parte grassa dello speck fatto a cubetti e infine sfumata con il vino bianco in cui avevo messo ad ammorbidire la parte "rossa" dello speck insieme a un po' di 'nduja...

Lo so, è una cosa assurda... la 'nduja calabrese (una pasta di maiale e peperoncino) che si incontra con lo speck trentino è una cosa che qualcuno potrebbe rinfacciarmi come un'eresia... ma ci ho voluto provare...
Ho poi grigliato le zucchine affettate per il lungo.

Ho steso la pasta nella tortiera, ci ho messo della ricotta mischiata con sale, e un uovo e un po' di pepe, le carote arrostite e sopra ho steso le zucchine.

Ho richiuso la pasta, ci ho messo una manciata di grana grattato ed era pronta, giusto giusto per prendere il posto della torta dolce nel forno.

E stasera per cene le ho provate entrambe e devo dire che sono soddisfatto del risultato!
L'incontro di gusti nord/sud è stato una bella e gustosa sorpresa!
E anche la divisione di rossi e albumi!

venerdì 2 ottobre 2020

Pioggia sincronizzata

Ore 8:00 esco di casa è freddino, il cielo è nuvoloso e minaccioso.
Ore 8:10 Arrivo in ufficio sistemo le cose e fuori comincia a piovere.

Non so quanto è piovuto, non so se ha smesso o no, ma ogni tanto guardando fuori dalla finestra mi sembra che sia più o meno piovuto tutta la mattina.

Ora di pranzo: guardo fuori dalla finestra, pioggia e vento, e mi passa la voglia di tornare a casa per pranzo. Resto in ufficio e faccio la pausa con un tetto sulla testa.

Pomeriggio grigio, sembra che siano state le sette di sera per tutto il giorno.

17:30 ora di uscire: Non piove! Meglio accelerare il passo e dirigersi subito verso casa, il vento comincia a portare le prime gocce di pioggia, ma prima di essere bagnato sono già in casa.

Poi si scatenano vento e pioggia, ma ormai sono a casa, al riparo e all'asciutto!!

Grazie pioggia di esserti sincronizzata con il mio orario di lavoro.

giovedì 1 ottobre 2020

Trovare quel qualcosa

Nella vita abbiamo alti e bassi, periodi buoni, periodi meno buoni e periodi brutti. Fa parte della vita.

Quando stiamo bene tutto ci appare bello e positivo, ci godiamo ogni attimo spesso senza nemmeno renderci conto che stiamo vivendo un periodo di grazia.

Quando le cose vanno male cerchiamo un modo per superare la crisi, un modo per risollevarci e tornare a stare bene. Non è facile. Anzi, spesso è difficile non sprofondare ancora di più, ma cerchiamo le forze per reagire e affrontare quello che ci fa male.

Quando le cose sono così così cerchiamo di vivere il momento, le cose non vanno benissimo, ma neanche male, è un po' lo stato normale delle cose, e capita che ci facciamo sopraffare da questa consapevolezza lasciandoci andare e perdendo lo stimolo a migliorare.
Ci sediamo lì in quel limbo senza infamia e senza lode, lasciandoci scorrere addosso le giornate, lasciandoci pervadere dall'idea che anche se non facciamo niente non c'è niente di male, che in fondo è meglio un'esistenza comoda piatta e senza particolari soddisfazioni che affrontare la fatica e il rischio di cambiare. Perchè il cambiamento potrebbe sì migliorare le cose, ma potrebbe anche peggiorarle. Quindi ci adagiamo e come si usa dire "tiriamo a campare".

Non c'è niente di male in questo, alla fine se uno ci sta bene tanto meglio per lui.

Il problema è quando ci si fa prendere dall'apatia, quando si accetta tutto quello che ci accade intorno non perchè ci stiamo bene, ma perchè ci rassegnamo. Smettiamo di cercare, smettiamo di desiderare.
Viviamo la nostra vita con quella sensazione di insoddisfazione di fondo che a un certo punto diventa talmente normale che ci convinciamo sia la cosa giusta. E allora ci sembra di stare bene.

Ripeto: se si sta bene e non si sente nessun bisogno di cambiare, se lo scorrere delle giornate magari non sarà particolarmente eccitante, ma è quello che uno vuole va benissimo.

E' quando in quello scorrere lineare ti sembra che ti manchi il fiato che non va bene. Quando arrivi a sera e ti sembra di aver buttato via un altro giorno invece di averlo vissuto. Quando senti quella cosa che non riesci a identificare e che ti fa sentire che qualcosa non va.
Vuol dire che hai bisogno di qualcos'altro, di qualcosa che ti faccia tornare ad apprezzare quello che hai. Non è che necessariamente devi ribaltare la tua vita, si tratta solo di trovare qualcosa che colmi quel vuoto che hai dentro. Può essere un amico, un nuovo interesse o anche solo un nuovo punto di vista da cui osservare le cose.

L'importante è trovare quel qualcosa, perchè è proprio quel qualcosa che poi ti farà apprezzare anche le cose che prima ti lasciavi semplicemente scivolare addosso.