giovedì 31 maggio 2018

La Pachera

Nella vita capita di trovarci di fronte a grosse sorprese che "sconvolgono" alcune nostre convinzioni.

Non parlo di alti concetti o di domande fondamentali, ma di piccole cose che davamo per scontate e che a un certo punto ci accorgiamo erano sbagliate.

Una delle cose che ha avuto un impatto di questo tipo su di me è stato quando ho scoperto che "Pachera" non è una parola italiana...

Chi non conosce il significato di questa parola sappia che la pachera non è altro che la ruspa.
Conoscevo anche il termine ruspa, ma ho sempre creduto che fosse più dialettale chiamarla ruspa piuttosto che pachera...
Premetto che io non ho mai parlato il dialetto, lo capisco, ma anche in casa abbiamo sempre parlato solo italiano.

Poi a un certo punto non so più di preciso quando, ma decisamente dopo l'adolescenza, ho scoperto che la parola pachera non esiste... non ci credevo, ma quando ho cercato sul dizionario questa parola e non l'ho trovata ho dovuto farmene una ragione...

Un'altra delle vecchie convinzioni su cui mi sono dovuto ricredere riguarda invece le melanzane, stavolta non per il nome, ma per la sostanza.

Anche qui premetto che la melanzana è un ortaggio che non ho mai visto nella cucina di mia mamma, naturalmente sapevo cos'erano le melanzane, ma non ne avevo mai mangiato e tantomeno cucinato.

La mia convinzione era che la melanzana fosse fatta più o meno come i peperoni (altra verdura non frequente in cucina), credevo che come i peperoni anche la melanzana internamente fosse vuota...
Quando ho visto che la melanzana dentro era piena e spugnosa è stata una vera sorpresa...

Oppure quando ho scoperto che con mortadella si intende quel salume che io ho sempre chiamato bologna.
Per me la mortadella era quell'insaccato fatto col fegato e piegato a U che si faceva insieme a salami, salsicce e cotechini quando si ammazzava il maiale...

Come dicevo sono piccole cose... ma quando sei cresciuto ignorando o dando per scontate alcune cose e poi realizzi che queste cose sono diverse da come pensavi è un piccolo trauma... e una grossissima sorpresa...

Non si finisce mai di imparare!
E mai dare per scontato quello che si crede di sapere...

mercoledì 30 maggio 2018

Sono in ritardo

E come c'era da aspettarsi ho ricevuto un messaggio da mia sorella che mi rimprovera per non aver ancora pubblicato il post di oggi...

Ma oggi ero senza internet sul telefonino!!!! Tragedia!!!! Ormai essere senza internet a disposizione h24 è come essere senza l'aria...

Comunque una volta tornato a casa, dove internet c'è, ho dovuto verificare il problema e risolverlo chiamando il servizio clienti, gentilissimi, rapidi e efficienti hanno risolto il problema.

Poi non avevo ispirazione...

Poi ho dovuto fare la torta perché volevo infornarla prima di cena... così magari ce ne scappa una fetta più tardi...

Adesso l'ispirazione non ce l'ho lo stesso ma ormai non posso più rimandare...

E visto che ho in forno la torta vi dico come l'ho fatta... con niente!

Cioè... niente di particolare, solo farina, zucchero, uova, olio,lievito e latte...

La perfetta torta "pucciosa" adattissima per la colazione, quella che a mangiarla così magari dà poca soddisfazione, ma che pucciata (ops.. scusate... volevo dire "intinta"...) nel latte la mattina dà un senso alla giornata!

Avete presente quando qualche cosa a cui siete abituati manca come è brutto?

Stamattina non avevo la torta perché l'avevo finita ieri e mi sono dovuto accontentare dei biscotti confezionati... oggi pomeriggio non andava internet, e c'è stato poco che potesse sostituirlo... Ci mancava solo che non avessi gli ingredienti per la torta e sarebbe stata una giornata davvero pessima...

Quindi capitemi se ho tardato un po' col post stasera....

E poi ho aspettato che la torta fosse cotta per farle la foto...

martedì 29 maggio 2018

Un maggio infinito

Come passa veloce il tempo quando ci si diverte...

Le ore, i giorni, le settimane e addirittura i mesi sembrano volare via....

Ma le cose cambiano quando invece siamo in attesa di qualcosa.
I minuti al telefono in attesa che risponda l'operatore del "servizio clienti" di turno o le attese alla fermata del bus sembrano ore,
Le attese in coda agli sportelli sembrano durare interi pomeriggi.
I giorni che ci separano dalla partenza per un viaggio sembrano settimane...

A me il tempo scorre via in un soffio, mi sembra ieri che ho lasciato il lavoro nell'informatica per aprire il centro massaggi, ma sono passati già quattro anni!

Un mese non faceva in tempo a cominciare che era già finito e così gli anni...

Invece quest'ultimo mese di maggio sembra non finire mai!

Mi sembra che sia maggio da almeno 6 mesi...

Sarà che ormai, visto che ormai le decisioni sono state prese, non vedo l'ora di chiudere il capitolo "Armonia è Salute" per aprirne uno nuovo.

Le cose stanno continuando come sempre, le giornate non sono cambiate, le cose che faccio sono sempre le stesse, ma quel senso di consapevolezza che tutto sta per finire mi toglie un po' dell'entusiasmo che avevo per il mestiere di massaggiatore e per il centro stesso.

Ora il mio entusiasmo è già proiettato oltre la data di chiusura, è rivolto al "dopo", e lascia un po' a desiderare nell'"adesso".

La mia professionalità e l'affetto che nutro per i miei clienti e per il massaggio non è minimamente cambiato, grazie al cielo, ma ogni giorno che passa penso sempre di più al "dopo".

E non è che in questo "dopo" ci vedo molto, anzi, non ci vedo proprio nulla, è un'assoluta incognita, e parte del suo fascino sta proprio in questo, ma ormai sono proiettato là, volente o nolente...

Poi so già che quando ci arriverò penserò che anche questi mesi sono volato via come sempre, ma intanto mi sento coll'orologio... o meglio il calendario... fermo.

lunedì 28 maggio 2018

Tempo di insalate

E' arrivato il caldo, e con lui il tempo delle insalate!

E l'insalata credo sia uno dei piatti più poliedrici che esista...

Ci si può mettere davvero di tutto, e ci si può sbizzarrire, che sia di riso, di lattuga, di farro o di qualsiasi altra cosa è il piatto con cui chiunque, esprime il suo estro culinario, anche chi non ama cucinare o chi non ne è capace si sbizzarrisce nelle insalate!

Ieri per esempio ho tagliato la lattuga e ci ho messo mais, olive, una carota grattugiata, un po' di scamorza a quadretti e qualche pomodorino, semplicissima, ma gustosa e superadatta per rifornire il corpo di liquidi, vitamine e sali minerali!

Stasera invece preparo un'insalatona di riso (o farro, non ho ancora deciso...) e ci metterò funghi trifolati, dadini di prosciutto e una salsina di yogurt greco... o forse no, quando sarò "ai fornelli" vedrò da cosa sono ispirato, tanto ho appena fatto lo spesone e ho il frigo bello pieno!

L'insalatone è quella cosa che è sempre buona, a volte però soprattutto per quella di riso tendo a volerci mettere troppa roba, ma mi sono accorto che non è necessario metterci chissà che cosa, qualunque cosa c'è in frigo è sufficiente!

Per esempio una bella insalata con l'uovo sodo è la cosa più semplice che esista ma è anche una delle migliori, e non serve aggiungere altro... qualsiasi ingrediente in più sarebbe di troppo.

Oppure pomodori tonno e origano... e se vogliamo strafare anche qualche oliva nera...

Oppure insalata noci e pere (o mele) a pezzetti...

A volte mi capita di prendere i vasetti già pronti per condire il riso... e immancabilmente poi resto delusissimo del risultato.. ci sarà pure dentro di tutto, ma alla fine questo tutto non sa di niente e se non ci aggiungo io qualcosa che dà sapore l'insalata di riso resta davvero triste... quindi tanto vale mettere solo le cose che aggiungerei comunque, l'insalata resterà saporita e gustosa anche senza il vasetto pronto.

E ovviamente l'insalata è lo svuotafrigo perfetto!
Anche nei periodi di magra quando nel frigo c'è solo l'eco una manciata di riso, una scatoletta di tonno e qualche residuo di verdura lo si trova sempre...

E buon appetito!

domenica 27 maggio 2018

Preziose carabattole


Una volta c'erano i rigattieri, gli straccivendoli e i robivecchi, oggi ci sono brocantage, vintage e modernariato.

Il concetto è cambiato poco, si tratta sempre di recupero di roba che è vecchia, ma non ancora abbastanza vecchia per essere considerata antiquariato.
Probabilmente la differenza oggi è che mentre una volta uno cercava in questi posti l'occasione o le cose a basso prezzo, adesso trova ammenicoli e carabattole varie a prezzi decisamente non  economici.

Capita di imbattersi in mercatini più o meno grandi che trattano proprio questa merce, ed è divertente girare per questi mercatini, ma, per me che sono un profano, resta un mistero come ci possa essere tanto interesse per oggettistica che di solito uno ha relegato in cantina in qualche scatolone impolverato.

C'è davvero di tutto: statuine di ceramica, bigiotteria, fumetti, mobilio, vestiti, soprammobili, giocattoli  e utensili....

Anche se tutto è lucidato e ripulito per essere in bella mostra, c'è quella piccola ammaccatura arrugginita, quella leggera sbrecciatura, quel graffio...
Tutto è ricoperto da quella "patina temporale" un po' nostalgica, da quell'usura "malinconica" che li rende reali, da quel non so che di autentico che li distingue dal kitsch.

Alcune cose sono davvero interessanti, ma quasi sempre decisamente non adatte a casa mia, dove la cosa più vecchia sono io...

Stamattina mi sono imbattuto proprio in uno di questi "mercatini delle pulci", lo fanno tutti i mesi vicino a casa mia, e se nei miei gironzoli domenicali mi ci imbatto non riesco a fare a meno di visitarlo...

Le cose più assurde: testiere di letti anni '70 con annessi comodini, lampade che occuperebbero metà del mio soggiorno,  una statua di marilyn a grandezza naturale seduta su una sedia, grammofoni e dischi in vinile, videoregistratori, attrezzi da lavoro ricoperti di una patina di ruggine che sembra messa lì apposta, insegne e targhe di metallo leggermente arrugginite, un distributore di caramelle a monetine alto un metro e mezzo...

Poi ci sono le cose che davvero non capisco... In una bancarella ho visto delle dinamo da bicicletta arrugginite, in un'altra giunti e tubi idraulici, chiavi senza serrature ... ma uno cosa se ne fa?

Ok la passione per il collezionismo, sono il primo a capirla e ad apprezzarla, ma un apribottiglie arrugginito senza assolutamente niente di particolare o una rotella sbilenca che valore possono avere? ok, magari la rotella può servire per restaurare un mobile della stessa epoca... ma l'apribottiglie...

Ma ormai lo sappiamo "il mondo è bello perché è vario", e il fatto che io non capisca una cosa non vuole certo dire che è stupida o inutile... anzi!
Ha un non so che di intrigante che certe cose che per me non sono nulla per altri sono cose preziose.

Quindi certo che faccio commenti sarcastici e acidi su alcune cose, ma non vuol dire che non apprezzi il fatto che per altri non è così!

sabato 26 maggio 2018

La lista della spesa



Quando vado a fare la spesa la maggior parte delle volte scendo al negozio sotto casa con la borsa e in quattro e quattr'otto prendo le cose che mi servono, che sono sempre più o meno le stesse, e torno a casa a sistemare le cose.

Ma a volte prima di uscire di casa preparo la "lista della spesa".
Comincio a girare per casa controllando tutte le cose a "consumo lento": in bagno detersivi, dentifrici, shampoo e sapone, carta igienica, ecc... in dispensa lo scatolame, quindi tonno, sottaceti, fagioli,
passata di pomodoro... in cucina pasta, riso, birra, olio, carne.... insomma controllo lo stato selle scorte e poi parto armato di lista e borse.

Una volta nel negozio comincio a ravanare in tutte le tasche per cercare la lista che ho diligentemente preparato e... la lista non c'è... e va beh... tanto me la ricordo...

E comincia il giro fra gli scaffali.

E alla fine quando torno a casa bene o male ho preso tutto quello che c'era sulla lista (che era rimasta sul tavolo della cucina) e anche di più.

Eh sì, faccio le liste delle cose da fare, preparo il piano d'azione... e poi vado a naso... e le cose vanno bene lo stesso...

Quando ho da preparare qualcosa di particolare, o ho una serie di commissioni da fare, o devo sbrigare pratiche burocratiche, sono piuttosto preciso e metodico, ma se mi si guarda si direbbe che faccio le cose a caso... come quando giro nel supermercato senza lista e apparentemente senza metodo ma alla fine ho preso tutto quello che mi serviva e non ho lasciato indietro nulla.

Poi c'è la "lista delle cose che vorrei e dovrei fare ma che non sono urgenti" e qui la mia precisione e la mia metodicità perdono parecchia della loro efficacia...

Fanno parte di questa lista le varie cose tipo imbiancare, riordinare la cantina, sistemare le fioriere sul terrazzo che ormai contengono solo terra, erbacce e piante secche... e tutta un'altra serie di "lavoretti" in casa.

Ma in questa lista rientrano anche cose meno "materiali" come cominciare ad andare in bici, coltivare i miei hobbies, usare in modo costruttivo e appagante il tempo libero... e tutti i vari progetti cominciati e rimasti lì in attesa...

Per tutte queste cose va a finire che il "non ho mai tempo" prende il sopravvento... anche se obiettivamente è una scusa bella e buona... sarebbe meglio dire "non ne ho voglia che sarebbe più onesto... soprattutto per le cose della prima parte della lista.

Per la seconda la cosa è anche più complicata... trovare interessi o attività che non mi annoino o per cui dopo poco perdo interesse è davvero difficile... sarà pure vero, ma in alcuni momenti di autocritica e sincerità, capisco che lo prendo come scusa...

E quindi questa lista resta lì, in attesa sul tavolo di cucina o attaccata al frigo... intanto che io sono fuori a comprare altre cose...

venerdì 25 maggio 2018

Facciamo i conti



La matematica mi è sempre piaciuta, e nel mio percorso di studio è sempre stata una costante, prima come matematica fine a se stessa, poi applicata a parecchie altre materie scolastiche o universitarie.

Praticamente era presente dovunque, tolte storia e letteratura la matematica era la base di qualsiasi altra materia. Fisica, chimica, topografia, idraulica, costruzioni ecc...

E ai tempi la mia mente era reattiva e veloce nel calcolo e nell'analisi matematica...

Ma oggi mi rendo conto che senza esercizio la mia mente "matematica" si è impigrita.

Sarà appunto la mancanza di esercizio, sarà che la necessità di fare calcoli e risolvere problemi matematici è decisamente calata dopo gli studi, fatto sta che ormai anche il più semplice calcolo o ragionamento matematico mi richiede sempre più impegno.

E credo che la stessa cosa succeda un po'  per tutto, impariamo delle cose e finché ci servono ce le abbiamo lì pronte da usare, poi quando non le usiamo più si rintanano in qualche angolo remoto della mente e stanno lì a ricoprirsi di polvere ed è sempre più difficile ritrovarle... un po' come la mia cantina, accumula e accumula a un certo punto mi dimentico di cosa c'è là sotto quel mucchio di roba o in quegli scatoloni... e non lo cerco nemmeno più...

Quindi ogni tanto (come cerco di fare anche in cantina) cerco di riaprire quegli scatoloni per riguardare cosa c'è dentro.

Mi cimento in giochi matematici, cerco di ricordare formule o costrutti matematici... o semplicemente faccio qualche esercizio di "far di conto": somme, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni.... sembra semplice, ma provate a fare qualche "conticino", ovviamente senza l'ausilio di calcolatrici o simili, vi renderete conto che è più difficile del previsto... soprattutto se è un po' che non ne fate...

Durante questi "momenti matematici" mi rendo conto che le cose ci sono ancora, che quello che ho imparato è ancora lì da qualche parte, ma è sempre più difficile ritrovarlo.

Morale della favola:

E' importante "imparare l'arte e metterla da parte", ma se non vogliamo che ammuffisca dobbiamo ogni tanto rispolverarla e usarla, e più facciamo questo esercizio di "inventario" della mente più saremo capaci di sfruttare al meglio le nostre capacità. 

giovedì 24 maggio 2018

L'enigmista

Un'altro passatempo (oltre la lettura, il computer, il cucinare ecc...) in cui mi diletto è l'enigmistica!

Mi piace risolvere cruciverba, rebus, enigmi rompicapo ecc...

Quando prendo un'enigmistica la prima cosa che faccio è leggermi tutte le barzellette e, fra una vignetta e l'altra a volte ci scappa qualche rebus, ma questo primo giro "investigativo" mi dà anche un idea di quali sono i giochi che intendo fare per primi.

La scelta cade sempre sui cruciverba più intricati e particolari come quelli senza schema, quelli senza numeri, senza direzione... insomma, più sono astrusi e complicati più mi diverto a risolverli.

Poi passo ai cruciverba normali, partendo dai più grandi e lasciando i più piccoli e semplici per ultimi... quelli li faccio quando il resto è già tutto fatto e non ho altra scelta...

I rebus sono un ottimo intermezzo fra un cruciverba e l'altro, ma per quelli ci vuole il momento giusto, capita che su un rebus mi scervello per trovarne il senso senza arrivare da nessuna parte, poi magari lo riguardo il giorno dopo e in quattro e quattr'otto lo risolvo come se niente fosse...

Poi ci sono i sudoku, non li amo particolarmente, ma capita che mi cimento anche in quelli.

Poi ci sono indovinelli, sciarade & co, i "polizieschi", i quiz numerici e matematici....

Insomma, quando ho un giornale di enigmistica sono poche le cose che lascio indietro...

Poi a un certo punto sfoglia e risfoglia restano da fare solo gli anagrammi (che odio) e unire i puntini... ma diciamocelo... unire i puntini non è che richieda proprio così tanto tempo o impegno... e a quel punto capisco che forse è ora di passare in edicola...

mercoledì 23 maggio 2018

Perdersi via

E come al solito mi sono perso via e stavolta stavo addirittura dimenticando di fare il post di oggi! Non sia mai!!!

Il fatto è che quando c'è qualcosa che mi intrippa perdo la cognizione del tempo e non capisco più niente.

Non è che serva chissà cosa per intripparmi, può essere un nuovo giochino, un problema da risolvere, il capitolo di un libro da finire....

stavolta ero alle prese con la creazione di un sistema di gioco di ruolo che ho cominciato qualche mese fa e che poi avevo lasciato in sospeso... oggi arrivato a casa l'ho ripreso in mano e rileggi di qua, correggi di là, mi sono passate via oltre due ore senza nemmeno accorgermene.

Faccio sempre così, quando sono concentrato su qualcosa il mondo non esiste più.

Mi succede al computer quando salta fuori qualche problema o mi metto in testa di creare qualcosa o di programmare qualcos'altro, ma anche quando mi metto a costruire, aggiustare o sistemare delle cose, non mi rendo conto del tempo che passa.

Ricordo che qualche anno fa quando stavo sistemando casa che un giorno in cui ero impegnato a grattare via la colla della vecchia moquette dal pavimento mi suona il campanello ed era la signora del piano di sotto che si è presentata a casa con un vassoio con una tazzina di caffè, un biscotto e un cioccolatino e col suo sorriso mi disse "è tutta la mattina che ti sento lavorare, ho pensato che una pausa ti avrebbe fatto bene..." erano le 2 del pomeriggio, non mi ero fermato neanche per pranzare...

E' così, magari passo mesi senza fare niente di particolare, ma quando parto non ce n'è più per nessuno, mi immergo completamente in quello che mi metto a fare e continuo finché o non finisco quello che ho cominciato o mi rendo conto che è ora di smettere quando non ci vedo più perché è arrivata sera...

A volte succede anche con i mestieri e il riordino di casa (purtroppo questo non capita tanto spesso...) e mi passano via le ore.

martedì 22 maggio 2018

Nespole!

Ieri sono andato a fare la spesa e tanto per cambiare ho trovato qualcosa che ha stimolato la mia curiosità... le nespole!

Le avevo già assaggiate, ma l'unico ricordo che ne avevo era quello di frutti che allappavano la bocca come i cachi o le pere acerbi... quindi non le avevo più prese in considerazione...

Ma ieri al supermercato le ho viste lì, belle arancioni e con quell'aspetto invitante che ho deciso di prenderle.

Ne ho subito provata una e in effetti l'allappamento non è mancato e al solito mi sono detto "ma perché ti fai sempre fregare?"

Scartata quindi l'idea di mangiarmele così ho pensato di farne una torta.

Cercando su internet ho trovato una miriade di torte alle nespole, tutte diverse, ma che non mi ispiravano o erano troppo elaborate, quindi alla fine, ovviamente, ho deciso di farla a modo mio.

Ho usato la solita ricetta e ci ho aggiunto le nespole a pezzetti.

E' venuta fuori benissimo, e buonissima, il che mi ha fatto capire che le nespole non sono poi così male.

Avevo lasciato indietro 3 o 4 nespole, con la speranza che lasciandole lì per un po' avrebbero perso quel gusto acerbo e oggi appena tornato dal lavoro le ho viste lì, le ho toccate e mi sono sembrate belle morbide, allora ho riprovato ad assaggiarle.

Finalmente ne ho sentito il sapore, senza che mi rimanesse la bocca asciutta e legata.

Hanno un sapore delicato, non saprei definirlo, sono dolci, ma non troppo, un po' come albicocche ma meno dolci e più delicate, con quella consistenza leggermente acquosa ma compatta....
Mi sono piaciute.

E ovviamente la prossima volta che farò la spesa vedremo cosa la curiosità mi porterà a comprare...

lunedì 21 maggio 2018

Casa dolce casa

Ho già detto che sono metereopatico, il tempo atmosferico influisce sul mio umore, ma c'è un'altra cosa che influisce ed è la mia casa.

Mi spiego meglio... io e la mia casa siamo in "simbiosi", quando la casa è in ordine, la dispensa ben fornita, il bucato fatto e tutto è dove dovrebbe essere il mio umore è ottimo, quando invece la casa è trascurata, i mestieri si accumulano e le scorte alimentari scarseggiano il mio umore è di solito piuttosto basso.

E' vero però anche il contrario, cioè quando sono in forma curo la casa, la cucina, l'ordine e le pulizie, quando invece in forma non lo sono trascuro i mestieri e tutto il resto.

Direte che è ovvio, ma ho scoperto che mettermi a sistemare la casa, riordinare armadi e cassetti, fare le pulizie e sistemare le cose in casa riesce a tirarmi su di morale!

Certo non è facile quando si è giù di morale o non si ha voglia di fare niente o ti prende la pecundria (di cui ho parlato in un precedente post) mettersi a fare ordine, fare il bucato, lavare i pavimenti e fare tutte le cose che, in quello stato d'animo, sono l'ultima cosa che ti passa per la testa di fare...

E hai voglia a dire "dai, fatti coraggio, sistema la casa che lo sai che poi starai meglio anche tu" quando sei giù, visto che la casa così ti fa stare ancora più giù... insomma è il proverbiale cane che si morde la coda: sono giù quindi non ho voglia di fare i mestieri, ma non fare i mestieri mi fa sentire ancora più giù... mettermi a fare le pulizie non ne ho voglia, ma se non le faccio non mi viene di fare neanche nient'altro....

Insomma è una spirale che ti porta sempre più giù, finché a un certo punto ti decidi a cominciare a fare qualcosa, cose normali come togliere le cose dal tavolo e lavare il pavimento, poi già che ci sei metti anche in ordine le cose accumulate sulla Sedia in camera (anche di lei ho parlato in un altro post), pieghi e metti in ordine le cose in cassetti e armadi, e perché non mettere in ordine anche alla postazione del pc che, chissà come, ci si accumula là sempre l'impossibile, e poi quasi quasi darei anche una ripulita al ripostiglio .... ecc ecc

Una volta che si riesce a cominciare è come quando si fanno cadere le tessere del domino, una tira l'altra, e alla fine hai passato la giornata a rovistare in cassetti che non aprivi da un anno, ritrovi delle cose che manco sapevi più di avere, ti ritrovi alla fine con la casa pulita e in ordine e magicamente ti rendi conto che anche la tua testa è leggera, pulita, serena...

Se poi ti ricordi di accompagnare il tutto con un po' di musica che ti dà il ritmo il risultato è che guardando le cose una volta finite ti sei pure divertito...

domenica 20 maggio 2018

Giochi d'infanzia


Da piccoli i giochi con cui io e mio fratello giocavamo di più erano sicuramente le costruzioni e gli animaletti.

Quando giocavamo con le costruzioni prendevamo il fustone del detersivo che era pieno delle costruzioni che ci aveva regalato il nonno, lo svuotavamo completamente sul tappetone (un grande tappeto che avevamo in camera),  e cominciavamo a costruire di tutto.

Non erano i moderni lego con le forme più strane, erano costruzioni rosse di plastica dura larghe e basse che spesso non si incastravano molto bene... e allora giù a pugni per farle attaccare...

Costruivamo le fattorie, le stalle e i recinti in cui poi mettevamo gli animaletti. Nei momenti più creativi mettevamo anche delle cose sotto il tappeto per fare le montagne.

Poi una volta finita questa sorta di "presepio" non ricordo cosa ne facevamo... probabilmente lo disfavamo per costruire qualcos'altro...

E alla fine quando la mamma ci richiamava all'ordine si raccoglieva il tappetone dagli angoli e si versavano le "custru" nel loro fustone.

Credo che sia stato proprio in quelle occasioni che si è sviluppato l'estro creativo mio e di mio fratello... siamo tuttora così, sempre a inventare o costruire qualcosa...

Poi già... io giocavo a disfare qualunque cosa... mia mamma era disperata perché qualunque cosa mi capitasse in mano fosse una biro o un nuovo giocattolo la prima cosa che facevo era quella di disfarlo e separarne i pezzi per poi cercare di rimetterli assieme... cosa che di solito (per fortuna) riusciva.

Ho detto "mia mamma era disperata"... mi correggo... è ancora disperata... perché la mania di smontare e rimontare le cose non mi è certo passata...

Ricordo che al terzio anno di università comprai il mio primo computer. Prima di allora vedevo alcuni compagni di collegio che smanettavano, aprivano, smontavano e rimontavano i loro computer e io li guardavo come se fossero di un altro pianeta pensando "guarda.. loro si che ne sanno di computer..." Poi il computer lo comprai anche io e la prima cosa che ho fatto appena l'ho avuto è stato quella di aprirlo, smontarne i componenti, guardare com'erano fatto e quindi rimontare il tutto... come se fosse la cosa più naturale del mondo.... tanto che poi qualche anno dopo sarebbe addirittura diventato il mio lavoro...

sabato 19 maggio 2018

E dopo?

Oggi sono stanco.

Ok, è stata una giornata abbastanza piena di massaggi, ma non più di altri sabati, ma nonostante ciò sono più stanco del solito...
Mi sento le gambe di cemento e le braccia come due pezzi di legno...

E credo anche di sapere il perché...

Ho sempre amato massaggiare, soprattutto dopo aver aperto "Armonia è Salute", ma nelle ultime settimane non ho più l'entusiasmo di prima... diciamo da quando abbiamo deciso che chiuderemo il centro...

Ovvio che continuiamo a fare il nostro lavoro con tutto l'impegno necessario, ma alla fine della giornata c'è meno soddisfazione e più stanchezza...

Ci sono momenti che mi dico "ma non è ancora settembre?"

Sono così... appena una cosa prevede una scadenza non vedo l'ora che quella scadenza arrivi, nel bene o nel male, per poi proseguire oltre.

In questo momento non vedo oltre le scadenze del centro e le cose da fare prima della chiusura... più in là non vedo nulla...
Non nel senso che vedo buio, ma nel senso che non so cosa ci sarà e non vedo l'ora di arrivarci per vederlo.

Non faccio ipotesi, non mi chiedo cosa succederà, non mi preoccupo e non mi illudo... sono solo curioso di quello che ci sarà.

Vivo qui e adesso, con il centro che sarà ancora aperto per qualche mese e l'elenco delle pratiche burocratiche da svolgere.

A volte provo a chiedermi cosa ci sarà dopo... ma anche con tutta la buona volontà i pensieri sfuggono da questo argomento... e va benissimo così!

venerdì 18 maggio 2018

Alti e bassi

Non si può essere sempre di buonumore, e nemmeno si può sempre essere tristi.

Il problema è che i momenti in cui siamo tristi ci sembra sempre che siano di più che quelli in cui siamo allegri... ma è davvero così?

Pensiamoci bene...

Il fatto è che quando stiamo bene e siamo di buon umore spesso nemmeno ce ne accorgiamo, lo diamo per scontato, mentre invece anche solo una giornata di tristezza ci fa sembrare di vivere una vita cupa e senza gioia...

E' un po' come quando piove, basta una giornata grigia di pioggia dopo due mesi di belle giornate di sole e ci deprimiamo, ci cominciamo a lamentare del brutto tempo e ci dimentichiamo che fino a ieri era sereno.

Una volta all'università una mia amica aveva passato un esame ed era felicissima, poi mi disse "peccato che poi ci sono i giorni che sono triste..."
Io rimasi scioccato da quell'affermazione!
Le dissi che non è che si può pesare di poter mettere la felicità in una scatolina per poterla aprire nei momenti difficili, la gioia e la felicità vanno vissute quando capitano, e bisogna goderne nel momento che ci sono.
Sappiamo benissimo tutti che nei momenti di tristezza non c'è ricordo di felicità che possa migliorare le cose... anzi... ricordare i momenti di gioia passati fa sprofondare ancora di più nella tristezza...

Invece il prepararsi a un momento ipotetico di tristezza futura può rovinare il momento di gioia di adesso.

Viviamo le emozioni quando ci sono, non pensiamo né al prima né al dopo, viviamole adesso!

Quando siamo presi dalla tristezza ci sembra che non riusciremo mai uscirne, invece quando siamo gioiosi ci aspettiamo che non possa durare...

Cerchiamo di cambiare questi atteggiamenti, fanno diventare ancora più brutti i momenti "giù" e rovinano i momenti "su".

Impariamo e abituiamoci a riconoscere e godere dei momenti di gioia!
Spesso li diamo per scontati e non ci rendiamo nemmeno conto di averli!

E' questo l'unico modo per "conservare nella scatolina" la felicità.
Riconoscere la gioia che viviamo ogni giorno ci renderà più consapevoli che la tristezza non è la nostra vita, è solo un momento transitorio, e presto tornerà il sole... se sapremo vederlo.

giovedì 17 maggio 2018

Motori & C

Fra le mie passioni e i miei interessi poliedrici ci sono cose che non trovano posto, una di queste sono i motori.

Non ho mai avuto nemmeno un motorino, e ammetto che tuttora non saprei nemmeno come guidarlo...

La patente ce l'ho ormai da taaaaanto tempo, dopo meno di 3 mesi dal mio 18 compleanno ce l'avevo già in mano... ma la passione per la guida, per le auto e per i motori in generale non ha mai attecchito.

Ricordo una delle prime volte che ho usato la macchina di papà da solo (una spettacolare panda 45s) sono andato fuori strada e l'ho più o meno sfasciata...
Ho fatto tutto da solo; la strada era in discesa, leggermente bagnata e (grazie al cielo) deserta, non andavo veloce, ma, chissà com'è stato, dopo una curva ho perso il controllo e mi sono ritrovato addosso al muro dall'altra parte della strada...
Non mi sono fatto niente, ma la macchina un po' di danni se li è presi e quando mio papà chiese al carrozziere se valeva la pena di aggiustarla la risposta è stata più o meno "beh sì, anche perché se poi la usa il Raffaele non è il caso che sia una macchina nuova..."

E vabbè... è andata così...

Purtroppo le mie disavventure non sono finite lì, dev'essere capitato almeno un altro paio o tre di volte che ho avuto incidenti con la macchina di mio papà o di mio fratello... sempre senza conseguenze (se non per la macchina) per fortuna, ma direi che sono stati episodi che non hanno certo rafforzato il mio amore per le auto...

La mia esperienza di guida in città l'ho fatta abbondante durante il servizio civile dai Salesiani, giravo con una Duna mezza scassata per Milano col Tuttocittà aperto sul sedile del passeggero per trovare la strada o il posto dove dovevo andare... non esistevano ancora gps e smartphone con googlemaps... Una volta mi sono trovato con un altro obiettore davanti alla galleria Vittorio Emmanuele e non riuscivamo più a uscire dal labirinto di sensi unici del centro....
Un'altra l'abitacolo della Duna ha cominciato a riempirsi di fumo che non capivo da dove veniva... fortuna che ero ormai tornato alla base...

Fortunatamente non ho mai avuto la necessità di avere un auto, il bello di vivere a Milano è che coi mezzi pubblici arrivi pressapoco dappertutto.
E poi diciamocelo, per girare in città è più comoda la metropolitana o i bus che ti portano dove devi andare senza poi dover cercare un posto dove parcheggiarli...

Quando salgo in Valtellina dai miei ci vado in treno e corriera, così evito le code del weekend, la nebbia, la pioggia, la neve ecc...

E quando vado in vacanza sempre in treno, tanto la macchina ce l'avrei lì solo per occupare un parcheggio... nelle città mi piace girare a piedi, in macchina non riuscirei nemmeno a vederle, dovrei stare attento alla strada e non potrei nemmeno guardarmi in giro...

Se poi ci mettiamo il costo che ha un'auto per comprarla e poi mantenerla ci vuole poco a capire perché sono così contento di non avere questa passione...

mercoledì 16 maggio 2018

Scienza Spicciola

Oggi stavo mettendo un po' di ordine sul computer e mi sono reso conto che quando chiuderà Armonia è Salute chiuderà anche il sito che avevo creato.

Perciò ho deciso di preservare la parte "istruttiva" del sito e cioè la sezione delle "Rubriche" dove una volta al mese pubblicavamo un articolo.

Mi dispiacerebbe che si perdessero con la chiusura del sito, quindi ho cominciato a organizzarmi per pubblicarle in forma di blog.

Le rubriche affrontano in modo semplice e sintetico varie tematiche riguardanti il benessere e la conoscenza di "corpo, mente, spirito", i tre "pilastri" della nostra esistenza.

Inizialmente avevo pensato di inserirle in questo blog, una ogni tanto, ma mi sono reso conto che sarebbero state fuori posto, qui il "rigore scientifico" lascia troppo spazio alla mia interpretazione sarcastico/umoristica delle cose, e così deve restare, quindi ho deciso che aprirò un nuovo blog parallelo a questo dove troveranno posto le rubriche di AèS che prenderà il nome di "Scienza Spicciola" e vi pubblicherò le suddette rubriche e qualsiasi cosa di carattere "scientifico" mi verrà in mente di pubblicare e condividere.

Naturalmente "io poliedrico" non subirà alcuna modifica, avrà solo un "fratello serio"...

Vi farò sapere quando prenderà il via.

martedì 15 maggio 2018

Evviva lo zio

E' bello essere zio!

Io ho due bellissimi nipotini, la più grande di 3 anni e mezzo e il piccolo di 1 e mezzo.

Sono due bambini vivaci, educati, simpatici... e stravedono per lo zio!

A volte mi chiedo come mai... mi vedono abbastanza raramente e non è che sono "lo zio che porta i regali" o che faccia chissà che di particolare, ma entrambi fanno letteralmente festa per il semplice fatto che sono con loro.

Anche io stravedo per loro e mi diverto un sacco a stare con loro, portarli a spasso e giocare insieme.
Sono curiosi di tutto, sempre in cerca di avventure, accompagnarli alla scoperta delle piccole cose del mondo è una gioia.

Ammetto che io generalmente non ho pazienza coi bambini e dopo mezz'ora che sono con loro sono più stanco che se avessi spaccato sassi per tutta una giornata, ma chissà perché a loro piaccio, non solo ai miei nipotini, ma un po' a tutti i bambini con cui vengo in contatto...
Chissà, magari è perché trovano una certa attrazione per il mio carattere "estroverso", o magari una certa affinità col "ragazzino interiore" che non cerco di nascondere e che trascende la differenza di età...

Io credo di non essere nato per essere papà, quando spiegavano e distribuivano l'istinto paterno probabilmente io mi sono perso la lezione, ma a quanto pare mi viene bene il ruolo di zio e ne sono ben felice!

Come zio ho la possibilità di giocare come un ragazzino coi nipotini, godermi il loro lato migliore (i capricci di solito li fanno coi genitori... non con gli zii...) e quindi restituirli ai loro genitori...

Sì, è ufficiale... essere zio è un ruolo che mi si addice e che mi piace...

lunedì 14 maggio 2018

Trucco e parrucco

Smalti per unghie, cremine idratanti, fondotinta, cosi colorati per gli occhi, shampoo e balsami, maschere di bellezza, rossetti, profumi, piastre per capelli e chissà quante altre diavolerie...

Ma come fa una donna a districarsi in mezzo a tutte questi strumenti che io reputo alla stregua di strumenti di tortura?

Eppure non c'è donna che nel suo armadietto o borsetta non ha almeno una dozzina di strumenti del genere...

Ma la cosa che davvero mi lascia esterrefatto è quando ne vedo qualcuna che bella tranquilla in metropolitana tira fuori la sua trusse e comincia a imbellettarsi tranquillamente come se fosse seduta davanti allo specchio di un mobiletto ottocentesco da toeletta...

Io in metropolitana faccio quasi fatica a tenere la riga della pagina del libro che sto leggendo e loro riescono a tenere il loro microspecchiettino con una mano e con l'altra a truccarsi in modo perfetto senza la minima sbavatura!

E da quella borsetta tirano fuori di tutto, prima il fondotinta, poi la matita per le labbra, poi il rossetto il colore per le palpebre e incredibile ma vero la matita per gli occhi e il mascara!

La prossima volta che ne vedo una le chiedo come fa senza ridursi come un clown e senza accecarsi con la punta della matita o il mascara...

Anni fa per carnevale avevo provato l'"ebbrezza" di truccarmi... un incubo... ero seduto, con uno specchio enorme, senza il minimo scossone e nonostante ciò ho rischiato di perdere un occhio con la spazzolina del mascara... per non parlare dello scempio fatto con la matita...

Per non parlare dei capelli... per me è sempre un trauma quando devo comprare uno shampoo... mi perdo nella miriade di flaconi di shampoo di 200 tipi per capelli grassi, secchi, colorati, sbiaditi, dritti, ricci..... altrettanti balsami (che poi... a cosa serve il balsamo? me l'hanno spiegato... ma non lo capirò mai davvero....), maschere per capelli, docciashampoo e docciaschiuma ai profumi più assurdi, tinte....

A me basta una saponetta... in caso di bisogno usata anche come shampoo... un deodorante e un dentifricio...

domenica 13 maggio 2018

Capre in passerella


Non è una battuta di spirito o sarcasmo sessista, oggi qui a Gerola si è tenuta la "mostra della Capra Orobica" dove gli allevatori hanno sfilato con le loro capre di fronte a un giudice per ottenere il titolo di miglior rappresentante della razza Capra Orobica.

Nella foto il vincitore del titolo di miglior becco del 2018.

Una giornata davvero particolare a osservare corna, pelo e portamento delle capre, a respirarne gli "aromi", sentirne i belati e carezzarne il pelo ruvido.

E poi "pranzo del pastore" con polenta taragna e salsiccia.

E' già qualche anno che si svolge questa manifestazione, ma, per una cosa o per l'altra, non ci avevo mai partecipato.

Vedere le capre sfilare mettendosi in mostra come avevo visto fare solo ai cani nelle mostre canine è stato davvero divertente.

Sono state premiate i migliori capre e becchi per categoria di età... e cosa che mi ha lasciato abbastanza basito anche le migliori mammelle...

Nel back stage le capre sono preparate alla sfilata con tanto di "trucco e parrucco"... ok, trucco no, ma una bella spazzolata prima della sfilata sì.

E i concorrenti erano davvero agguerriti:

Quindi la prova di mungitura! Un sacco di bambini che si sono cimentati nell'arte della mungitura delle capre.
E infine la premiazione e l'assegnazione dei premi a capre e allevatori.

Un altra domenica immerso nella fauna e nelle atmosfere uniche che solo certe cose possono dare.

sabato 12 maggio 2018

Brrrrrr.... che caldo

Che gioia! Hanno acceso l'aria condizionata sui mezzi pubblici!

Calcolando che fuori ci sono tipo 22/25 gradi al massimo è perfettamente logico no?

Si sta appena bene in maglietta all'aperto e quando entri nel metrò o nel treno rimpiangi felpe e sciarpine che ovviamente non hai con te...

Ma niente in confronto a quello che succederà appena sarà davvero caldo, quando comincerà il periodo dei 35/40 gradi con un umidità del 500% lì si che ti godi davvero l'aria condizionata sui mezzi...
Quel momento di shock termico quando entrando nel vagone vieni investito dalla ventata di gelo polare che cristallizza in cubetti di ghiaccio le goccioline di sudore, le senti scendere gelide lungo la schiena sussurrando "torcicollo" "colpo della strega" "mal di gola" ecc...

L'unica cosa buona è che quando poi scendi per almeno un paio di minuti accogli con piacere i 20 gradi in più dell'esterno... poi già... ricominci a sudare come un pollo...

Un po' come quando si entra nei supermercati, i 30 gradi in meno che ti becchi davanti ai banchi frigo della frutta ti stordiscono a tal punto che quando poi esci carico di spesa ti sciogli immediatamente come il gelato e i surgelati che hai comprato non ricordandoti dei 40 gradi e della strada sotto il sole per tornare a casa che ti aspettano....

venerdì 11 maggio 2018

Ricordi di Sardegna




Ieri pomeriggio tornando a casa ho avuto una ricaduta nel passato.

Nella piazza della chiesa sotto casa mia mi sono imbattuto in "Sardegna in piazza" dove, oltre ai profumi del "porceddu" che cominciava  ad arrostire sulle griglie e gli gnocchetti che ammiccavano dalle pentole, c'erano una quantità di prodotti tipici che mi hanno fatto ricordare il mio periodo universitario.

Ai tempi dell'università a Pavia ho abitato per qualche anno insieme ad altri due studenti sardi e ho avuto il piacere di conoscere un sacco di gente della Sardegna.

Capitava di ritrovarsi in compagnie di una ventina di persone in cui l'unico non sardo ero io...

Credo che più o meno sia stato eletto "sardo ad honorem"... ero arrivato anche a capirne più o meno il dialetto...

Mi sono affezionato a quelle persone che hanno riempito un periodo della mia vita...

E non vi dico le feste quando tornavano a Pavia dopo le feste carichi di Mirto (magari fatto in casa), gnocchetti, Filu 'e ferru (la grappa sarda), seadas (dolci fritti ripieni di formaggio filante e coperti di miele) e dolcetti vari...

E' stato un bel periodo, stavamo bene e andavamo d'accordo, e ho sviluppato un affetto particolare per la terra e la gente di Sardegna...

E pensare che non ci sono mai stato... è sulla lista delle cose da fare da diversi anni... ma per ora ciò che mi fa amare la Sardegna non è il fatto che mi è piaciuta dopo una vacanza, ma il fatto di averne respirato l'aria e la vita attraverso gli amici.

Perciò non potevo restare indifferente e alla fine ho comprato di tutto... salsiccia, carne di pecora, lardo, gnocchetti, seadas, mirto... e ovviamente mi sono fermato anche a cena con un bel piatto di gnocchetti al sugo di salsiccia...

giovedì 10 maggio 2018

Il cibo degli dei

Ma perché esiste il cioccolato al latte?

E' una cosa stucchevole, che si attacca alla lingua e al palato, che ti lascia quel dolciastro in bocca che persiste per un mese....

Eppure ci casco sempre!

E' subdolo, ti si piazza davanti nelle sue belle forme di uovo o di coniglio o di semplice tavoletta e non puoi fare  ameno di mangiarne... e quando ti rendi conto di quello che hai fatto è troppo tardi... ormai sei suo schiavo e non puoi più smettere di mangiarlo finché ce n'è...

Quando poi ha pure le nocciole il funesto richiamo è ancora più efficace...

Il cioccolato fondente invece è meno subdolo, o meglio... è subdolo uguale, ma anche se ne mangi un po' più del lecito non ti dà quella sensazione di innalzamento istantaneo di glicemia che invece ti dà quello al latte...

Poi ci sono i "supercioccolati" con il 200% di cacao... li vedi lì nelle loro tavolettine sottili, belli, invitanti, lucidi e poi appena li metti in bocca non riesci più a parlare per mezz'ora perché ti hanno prosciugato completamente qualsiasi liquido del cavo orale... tanto vale mangiarsi un cucchiaino di cacao amaro puro... l'effetto è praticamente lo stesso... e ovviamente lo sai anche prima di mangiarlo che sarà così, ma come puoi farne a meno?

Per non parlare delle tavolette di cioccolato ripiene con cremine più o meno morbide ai gusti più assurdi... è come mangiare una bigbabol ricoperta di cioccolato...

Ma i peggiori (o migliori?) di tutti sono le scatole di cioccolatini... qui oltre al cioccolato in sé c'è pure la confezione che ti induce a peccare abbondantemente di gola... tutte quelle belle stagnole colorate, che non sai di preciso cosa c'è dentro ma non ti importa nemmeno... che sia al liquore, al peperoncino, allo zenzero, al prosciutto... va bene lo stesso... basta che sia un cioccolatino e non puoi dirgli di no, né a lui né a quello che sicuramente scarterai due minuti dopo...

Il mio preferito è sicuramente il cioccolato fondente, in particolare quello delle uova di pasqua; di quello normale ne mangio qualche quadretto e sono felice e appagato, di quello delle uova di Pasqua invece non smetterei mai di mangiarne... non so se è per la forma curva o perché è davvero diverso dall'altro cioccolato...

Non per niente gli antichi aztechi lo chiamavano cibo degli dei... 

mercoledì 9 maggio 2018

Tattoo o non Tattoo

Ormai tutti hanno un tatuaggio, giovani, meno giovani, uomini, donne... chi ha un piccolo "marchio" chi una vera e propria opera d'arte.

Ammetto di non essere particolarmente ferrato sull'argomento, ma a volte mi sembra che molti abbiano tatuaggi più che per se stessi per poterli sfoggiare. Ma sicuramente non è così per tutti...

Allora ho chiesto delucidazioni a un'esperta... Mia sorella (si sempre lei...)

Lei ha un sacco di tatuaggi... per la felicità di mia mamma... e oggi per la prima volta le ho chiesto cosa sono per lei.

La risposta è stata immediata:
"sono io!"

Poi ha aggiunto altri commenti, ha spiegato per bene che sono pezzi della sua vita stampati sulla sua pelle, che fanno parte di lei, che è come se ce li avesse sempre avuti... ecc...
Ma la semplice frase "sono io!" credo che abbia spiegato meglio di tutte le altre parole quello che i tatuaggi significhino per lei.

Non lo capisco del tutto... forse perché i pezzi della mia vita mi basta averceli stampati nella mente e nell'anima... 

Tempo fa ero tentato di farmi fare un bel tatuaggio, mi sarebbe piaciuto avere un bel drago sulla spalla. Poi il momento è passato e vedere diventare il tatuaggio una specie di moda me ne ha fatto perdere il fascino.

Magari sbaglio e anche il tatuaggio che sembra fatto solo per essere sfoggiato ha un profondo significato per chi ce l'ha... buon per lui in questo caso.

martedì 8 maggio 2018

Il bello dell'imbruttirsi

A volte c'è bisogno di ricaricarsi, di ritrovare energie, di riorganizzare le idee.

Come mi è successo ieri, mi sono alzato abbastanza in forma e sono partito per un giretto spesa/commissioni.
Quando sono tornato a casa ho sistemato la spesa, ho cazzeggiato un po' quindi ho scritto il post.
Poi mi sono sentito scivolare via tutte le energie e la "voglia di farne", ma non in modo negativo, non era "pecundria", era solo sereno desiderio di "nulla".

Quindi ho assecondato questo desiderio, mi sono spaparazzato sul divano col vasettone di yogurt (seguito da uno di gelato) pronto a vegetare per tutto il pomeriggio guardando una serie televisiva!

Che tristezza.... ma forse no.

Quando lo fai perché lo vuoi fare e non per apatia, ha il suo perché.
Fuori dal mondo, senza pensare a niente, senza scadenze, senza appuntamenti, senza rimproveri e senza scopo!

"Imbruttirsi" lì con la stessa vitalità del cuscino su cui sono appoggiato, senza pensare a quello che potrei o dovrei fare, senza preoccuparmi di quello che penserebbe la gente se mi vedesse così, prendendo dal frigo quello che capita da mettere nello stomaco....

Ovvio che non può diventare uno stile di vita... sarebbe decisamente deleterio sia per la salute fisica che per quella mentale, ma abbandonarsi ogni tanto secondo me ci può stare.

Poi arriva sera, rotoli giù dal divano, ti trascini nel letto e ti fai una bella e pacifica dormita!

E il mattino dopo sono calmo, positivo, propositivo e attivo!
Le pile sono ricaricate, spegnermi per un po' mi ha ridato energie e vitalità!

lunedì 7 maggio 2018

Decisioni impegnative

Nella vita ci si trova a prendere decisioni importanti, e queste decisioni ci indirizzano su un nuovo percorso che da quel momento sarà la nostra nuova vita.

Sposarsi, avere dei figli, cambiare casa, cambiare lavoro... sono decisioni che cambieranno per sempre la vita che abbiamo vissuto fino a quel momento.

Non sono decisioni che prendiamo alla leggera, anzi, ci pensiamo e ripensiamo, valutiamo pro e contro, cerchiamo di vedere come sarà la vita dopo che avremo preso queste decisioni.

E poi una volta fatta la scelta ci sentiamo liberi, euforici, felici.
I dubbi che avevamo spariscono e la consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante ci fa sentire davvero padroni della nostra vita!

L'ultima volta che mi è capitata una cosa del genere è stata 4 anni fa quando decisi di lasciare il mio lavoro di tecnico informatico e imbarcarmi con Giuseppe nell'avventura di un centro massaggi.
E' stata una scelta difficile, lasciavo la "sicurezza" di un lavoro abbastanza sicuro, che mi piaceva e anche ben pagato per un "salto nel buio".
Ma ero arrivato a un punto che quello che facevo non mi dava più gioia, mi sentivo insoddisfatto, ero come su un tronco che galleggia trascinato dalla corrente di un fiume.
Quando mi è capitata la possibilità di  cambiare è come se avessi trovato un remo per guidare quel tronco su un nuovo percorso, un modo per uscire da quella corrente che mi trascinava immobile e inerme, un remo che mi permetteva di scegliere la direzione in cui andare.

Subito dopo aver fatto quella scelta mi sono trovato in una corrente decisamente più impetuosa, più interessante, più impegnativa, che mi ha fatto sentire più "Vivo" e padrone della mia vita.

Oggi se tornassi indietro rifarei la stessa scelta, anche se le cose non sono andate esattamente come speravo...

Lo dico qui sapendo che la maggior parte delle persone a cui tengo leggerà questo post e per dirlo personalmente a tutti visto che non avrei mai la possibilità di dirlo di persona.

Pochi giorni fa è arrivato il momento di prendere una nuova grande decisione, e cioè quella di chiudere il centro massaggi.

A settembre Armonia è Salute chiuderà i battenti.

E' stata una decisione in un certo senso obbligata, ma non per questo meno impegnativa.

Sono più che felice di questi tre anni, e come ho detto se tornassi indietro lo rifarei.

Cosa farò dopo?

Non lo so, ma non mi preoccupo, quando sarà il momento mi organizzerò per ridare una nuova direzione alla mia vita.

domenica 6 maggio 2018

Un tuffo nella natura


Oggi una bellissima passeggiata in mezzo alla natura!
Stavolta natura viva e vegeta, non natura in museo!

E il tutto a poche centinaia di metri da casa mia!

Una passeggiata fra la fauna selvatica di San Donato

Eh sì, appena esco di casa sono subito accolto da piccioni merli e cornacchie, poi mi allontano un po' e sul bordo della strada compaiono i conigli, ce ne sono una marea, in questo periodo in giro coi piccoli, peccato che per fotografarli bisogna stare lontanissimi se no scappano...

Poi il giretto prosegue facendo il giro del "laghetto" di San Donato, quello nella foto, e qui c'è un trionfo di tartarughe, anatre, oche, pesci... a volte ho visto anche delle nutrie... ma oggi c'era in giro un po' di gente e saranno state nascoste...

Tartarughe che nuotano o che prendono il sole, oche che poltriscono, anatre che scivolano sul lago, pesci che si intravedono sotto la superficie...

E ovviamente il suono di una quantità di uccelli fra gli alberi, di grilli e cicale, di qualche cane a spasso col padrone...

Proprio vero... a volte si cerca chissà cosa chissà dove e le cose più belle ce le abbiamo proprio sotto il naso, appena fuori casa

Certo... ci sono anche i nugoli di moscerini e di insetti vari, e se ci si avvicina al crepuscolo si cominciano a sentire le rane e ti mangiano le zanzare... ma fa niente.. è bello lo stesso

sabato 5 maggio 2018

100


Ridendo e scherzando sono arrivato al centesimo post...

Devo dire che ne sono quasi sorpreso, la cosa non mi ha ancora stufato e scrivere questi post continua a piacermi...
Certo, ci sono giorni che ne farei anche a meno, quei giorni dove mi siedo davanti al monitor guardando la pagina bianca, sbuffando e chiedendomi "ma che cavolo scrivo oggi?", ma poi in un modo o nell'altro comincio a scrivere e il post si ritrova scritto.

Ovviamente ci sono alti e bassi, post di cui sono orgoglioso e post che mi rendo conto sono solo parole senza molto significato, ma il fatto che da 3 mesi abbondanti scrivo ogni giorno qualcosa mi fa sentire piuttosto orgoglioso di me stesso.

Ci sono tante cose che pensavo di poter scrivere e condividere, ma ammetto che non credevo così tante, ne ho già scritto 100 e mi sembra di aver solo scalfito la superficie... vedremo se è davvero così o se fra un po' avrò prosciugato il pozzo...

Ma devo dire che il calore e il supporto che mi danno i miei fedeli lettori mi sprona a continuare.

Perciò mi sembra doveroso ringraziare tutti quelli che mi leggono, a partire da mia mamma e mia sorella, le zie, le cugine...
ok, i miei fedeli lettori sono soprattutto i miei parenti... ma cosa c'è di male? Ne sono fiero e sono contento il mio piccolo contributo giornaliero li faccia pensare a me come io penso a loro quando scrivo.

E adesso però basta autocompiacimento, per oggi me la sono potuta cavare così... e va bene... vedremo cosa ci riserva il futuro, io sinceramente non lo so, anche perché quello che scrivo non è mai premeditato o preparato... è quello che esce dalla testa in quel momento... bello o brutto che sia

venerdì 4 maggio 2018

Lamaaaaaa



Ebbene sì, lo ammetto, nonostante i miei 45 anni suonati continuo a essere appassionato di cartoni animati...

Non me ne vergogno, e non ho neanche scuse tipo "eh beh sai li guardo perché li vede il mio bambino quindi...."

Una volta gli unici film a cartoni animati erano quelli della Disney... si aspettava natale per vedere il nuovo film, oggi invece fra cartoni animati e film d'animazione c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Ma ce ne sono alcuni che restano in testa più di altri... forse perché visti un miliardo di volte, forse perché legati a qualche ricordo o semplicemente perché sono piaciuti particolarmente.

Per esempio oggi mi è venuto in mente di scrivere dei cartoni perché è il post numero 99, (sì, sembra incredibile ma è il 99esimo post che scrivo) e quando ho visto il 99 la prima cosa che mi è venuta in mente è

"99 scimmie saltavano sul letto una cadde in terra e si ruppe il cervelletto..."

dal film "Le follie dell'imperatore" che credo di sapere più o meno a memoria... l'ho visto talmente tante volte che una volta vedendolo con mia sorella ci siamo messi a recitarne le battute prima che venissero dette... e non ne abbiamo praticamente sbagliato nemmeno una...

Un altro film che ho visto più volte l'avevo visto a cinema e giuro che poche volte ho riso così tanto... si tratta di Shrek, (il primo ovviamente) ci sono scene in cui è letteralmente "venuto giù il cinema", risate come ne ho sentito poche volte, tutto il cinema è impazzito quando Fiona canta all'uccellino, o quando Shrek gonfia la rana... e in un sacco di altri momenti "topici"

E poi "Kung fu Panda" dove oltre al divertimento si trovano vere e proprie perle di saggezza come:

"ieri è passato, domani è un mistero, ma oggi è un dono, per questo si chiama presente"
oppure
"Spesso ci si imbatte nel proprio destino sulla strada presa per evitarlo"

E naturalmente
"non ci sono limiti alla miticità"

Insomma... sono cartoondipendente... e ne vado fiero!

giovedì 3 maggio 2018

Che tempo fa?

Odio essere metereopatico!!!

Il mio umore cambia drasticamente da un giorno all'altro a seconda di com'è il tempo... è una cosa odiosa...

Magari oggi sono bello allegro, pieno di energie, mi sembra di poter far girare il mondo dall'altra parte! E poi domani il cielo si rannuvola, scende un po' di pioggerellina e io mi ritrovo strisciante e demotivato e anche la cosa più semplice diventa un compito difficilissimo...

Ma non sono il nuvoloso o la pioggia in sé che mi abbattono, se no d'inverno sarei fregato, sono queste giornate uggiose e autunnali nel mese di maggio, gli sbalzi dalla intensa luce primaverile alla penombra nuvolosa e gelida... ecc ecc

Per esempio la settimana scorsa c'era il sole caldo, l'aria gradevole, voglia di camminare, di fare, di vedere, di organizzare...

In questi ultimi 2/3 giorni di nuvolo e freddo tutte le attività programmate sono diventate un peso, l'energia positiva è trascinata nei tombini dalla pioggia, tutto quello che faccio mi sembra inutile e fastidiosamente faticoso...

Fortuna che il bel tempo non dovrebbe tardare a tornare... così tornerà anche l'entusiasmo... almeno fino a quando non arriverà l'estivo caldo soffocante che ti fa evaporare anche il cervello... ma a quello penseremo quando arriverà...

Per ora sono malmostoso e stufo, e non vedo l'ora di rivedere la luce del sole per ritrovare le energie e la vitalità che mi sono congegnali.

mercoledì 2 maggio 2018

Cambio di stagione

E adesso come farà chi ha già fatto il cambio di stagione?

Eh sì, per qualcuno il cambio di stagione non vuol dire solo allergie, sonno e stanchezza, ma vuol dire ribaltamento degli armadi e risistemazione di tutto il guardaroba, e in questi giorni come se la cavano?

Questi giorni in cui oggi ti servono bermuda e canottiera e domani giacca a vento e maglietta della salute?

Magari uno mette via la roba invernale e ne lascia indietro un po' per le emergenze.... o magari tira fuori dai ripostigli più impensati una scatola di magliette e pantaloncini prima di mettere via la roba invernale...
Già, perché il vero cambio di stagione è quello di primavera, dove le cose da mettere via sono tipo 4 metri cubi di roba... d'autunno sono solo le cose estive... e una decina di magliette occupa meno di un giaccone imbottito... si fa presto a trovargli un posto...

A maggior ragione non capisco... perché mettere via 20 quintali di roba invernale per fare spazio a 2 etti di vestiti estivi? non basterebbe mettere via giusto le giacche pesanti e 2 o 3 maglioni per fare spazio sufficiente?

Non capisco... probabilmente perché il mio guardaroba entra tranquillamente nell'armadio e nel comò che ho in camera, quindi mi basta prendere la roba da uno scaffale o da un cassetto invece che da un altro, ma quelli che nel cambio di stagione partono con le grandi manovre come fanno? Me lo sono sempre chiesto... e probabilmente continuerò a chiedermelo...

martedì 1 maggio 2018

Lavoretti per la mamma


La mia mamma è decisamente premurosa!

Quando vengo a trovarla è sempre preoccupata di cosa farmi da mangiare... tipo che appena alzato quando non so ancora da che parte sono girato e l'unico desiderio è una tazzina di caffè mi chiede cosa voglio per pranzo o dopo una abbondante merenda mi chiede cosa voglio per cena...

Ma la cosa migliore è quando ci mettiamo a fare "lavoretti in casa".

A volte sono dei piccoli lavori tipo sistemare un interruttore elettrico o sistemare un'antina di un armadio... ma di solito le cose cominciano così e poi precipitano praticamente in lavori di ristrutturazione e riarredo della casa.
E' vero questo interruttore non funziona forse dovremmo anche cambiare il lampadario e i cavi elettrici...
Però se invece di sistemare questa antina tagliassimo via il pezzo sopra dell'armadio e lo usiamo per farci un altro mobiletto vicino al divano la sala resterebbe più luminosa
Vorrei spostare questa macchina da cucire che lì sarebbe più comoda... e qui già che ci siamo potremmo allargare il piano del mobile così ci stai sopra comoda a tagliare la stoffa... e poi potremmo togliere queste mensole e spostarle di là in cucina che forse ti sarebbero più utili...
In effetti il bracciolo del divano è un po' sfondato dovremmo metterci un rinforzo... già che ci siamo potremmo anche rinforzare lo schienale e il davanti...

Insomma... la mamma è così premurosa che mi tiene sempre qualche "lavoretto" da fare quando arrivo su, "così non mi annoio" e poi io ci metto del mio e ribaltiamo la casa...

Ma non va sempre così, l'altra volta dovevamo aprire un cuscino di piume grande per dividerlo e farne due piccoli... la mamma parte in quarta armata di forbicioni per sgozzare il cuscino rischiando di fare esplodere piume dovunque... oppure armata di seghetto elettrico si lancia a tagliare gambe del tavolo, piani di lavoro, mensole, mobiletti...
Ammetto che ci sa fare e ha un entusiasmo invidiabile, ma a volte devo frenare un po' i suoi entusiasmi ricordandole che non sempre basta un chiodo o un pezzo di scotch per far essere stabile un ripiano o un mobiletto...

Oggi invece la vedevo girare con questa scatolina di legno dicendo "così non mi piace dovresti farci su un disegno... però non ho le tempere... e neanche pennelli... ho dei pennarelli..."
E quando fa così mica puoi ignorarla... quindi vediamo cosa fare... sicuramente un pezzo di stoffa ce l'hai in giro, prendi quello e rivestiamo la scatola così ti piace di più... il risultato è quello della foto, ho fatto felice mia mamma con un pezzetto di stoffa e un po' di vinavil...

Insomma, auguro a tutti una mamma così, sempre piena di sorprese, che anche se non hai voglia di fare nulla ti contagia con il suo entusiasmo che ti porta a creare, fare, inventare, aggiustare qualunque cosa... aggiungendo poi "Eh ma non voglio che tu poi credi che sono contenta che vieni su solo perché almeno mi fai un po' di lavori...."