sabato 30 giugno 2018

Il treno che si fa desiderare

Come ho già accenato io l'auto non ce l'ho e quando viaggio vado in treno.

E mi trovo benissimo, intanto che lui viaggia io posso leggere, dormire, guardare il pamorama, scrivere il post...

E tutto va bene... finché non c'è qualche problema sulle linee del treno, scioperi o ritardi non meglio identificati...

In questo momento sono appena partito da Milano diretto in Valtellina... con 20 minuti di ritardo... il treno è così pieno che sembra un carro bestiame, anche peggio di quando ai tempi dell'università lo prendevo al venerdì sera ed era pieno di studenti che rientravano in valle.

Ma il sabato alle 4 di solito non c'è troppo casino e la situazione è abbastanza tranquilla... ma oggi si è verificata una concatenazione di eventi che hanno reso questo viaggio un'odissea... il treno precedente, quello delle 2.20 è stato soppresso e ora la gente che di solito è su due treni è compressa in uno solo!

Fortuna vuole che ho adirittura trovato un posto a sedere!

Va beh... come si dice sono i rischi del mestiere...

Capita che succedono queste cose... per fortuna piuttosto raramente...

E questi imprevisti ammetto che mi fanno un po' innervosire, ma pazienza... me ne faccio una ragione e continuo a viaggiare imperterrito coi mezzi pubblici!

E adesso, visto che sono miracolosamente seduto e comodo mi metto a leggere un libro.

venerdì 29 giugno 2018

Frutta dissetante

Fa caldo, si suda, si perdono liquidi e sali minerali, e ci si sente assetati, affaticati e fiacchi!

E allora cosa si fa? si beve!

L'unico problema è che quando si è proprio secchi e disidratati per sentirsi dissetati bisognerebbe bere 12 litri d'acqua... e altro che rane nello stomaco...

Allora si prova con qualcos'altro: le bibite, che danno l'idea di dissetare ma poi lasciano in bocca tutto lo zucchero che fa ancora più sete; i succhi di frutta, ma anche qui la maggior parte delle volte è più zucchero che frutta... e se sono quelli 100% succo di solito in casa non ce n'è mai perché l'hai finito ieri...

Una cosa che ho provato e che funziona è quella di tenere in frigo una bottiglia d'acqua con dentro un po' di succo di limone, anche poco basta per rendere l'acqua più dissetante, così non serve berne un ettolitro...

Ma la cosa secondo me più spettacolare per ripristinare liquidi, vitamine e sali minerali è quella di un bell'estratto di frutta e verdura!

Io l'estrattore (o la centrifuga) ce l'ho, ma di solito lo uso solo quando sono malato e faccio fatica anche solo a pensare di mangiare cose solide e vado di beveroni di frutta e verdura miste che mi ridanno un po' di energie per guarire.

Ma da qualche settimana ho sperimentato un bel beverone di frutta e verdura con scopo dissetante!

Arancia, mela, carota, pera... e qualsiasi cosa piaccia e si ha in frigo, magari un po' di zenzero, un pomodoro...
Basta provare a mischiare i vegetali, e si ottiene una bella bevanda naturale, sana, dissetante e corroborante!

giovedì 28 giugno 2018

Un posto all'ombra


Un sole splendente, un cielo terso e limpido come raramente si può vedere a Milano in estate, un leggero venticello che ti asciuga il sudore impedendo all'afa di appiccicartisi addosso, un bel parco con laghetto e praticelli, il profumo dell'erba, un libro in tasca che aspetta di essere letto seduto su una panchina a piedi nudi....

E poi la ricerca di un posto in cui rilassarsi, spaparazzarsi a leggere e godersi il clima ideale.

Ci sono un sacco di panchine libere, l'unico piccolo problema è che sono tutte completamente esposte al sole, e sedersi su una di queste panchine è un po' come sedersi su una sorta di graticola, quindi è indispensabile trovarne una all'ombra... peccato che tutti la pensano così...

Allora si prosegue con la passeggiata, niente di male, prima o poi una panchina all'ombra libera ci sarà...

Eccola! perfetta, non è proprio all'ombra, ma nemmeno proprio al sole, se mi siedo da quella parte anziché dall'altra sono in quella zona di mezzo dove l'orlo dell'ombra di quell'albero mi protegge almeno un po' dal sole cocente!

Perfetto, eccomi qua, tolgo i sandali, mi siedo comodo, allungo le gambe, prendo il libro e comincio a godermi la lettura... e riesco a leggere appena un paio di pagine... poi il sole si sposta e l'angolo di panchina che era all'ombra svanisce e mi ritrovo accecato dal riflesso del sole sulla pagina bianca del libro e la testa che comincia a surriscaldarsi... Lo sapevo che dovevo portarmi almeno il cappellino... ma me ne scordo sempre...

Va beh... faccio un giretto e cerco un'altra panchina.

Eccola! bella in ombra, e sembra anche un bel posticino arieggiato da come si muovono le foglie!

Mi avvicino alla panchina ma ecco che spuntano due sciure la puntano come sto facendo io... è come vedere un cane da caccia che punta la preda, o come i bambini che giocano a bandiera e vince chi arriva prima a prendere il fazzoletto...

Ma dai... non posso mica rubare il posto all'ombra alle due signore... vado a cercarne un'altra...

Insomma avete capito... sono rimasto senza panchina... allora opto per il prato... ma stare sdraiato senza niente non è comodo per leggere... allora provo a sdraiarmi appoggiando la schiena al tronco di un albero... ma non è che sia proprio comodissimo... c'è quel nodo che mi punta proprio nella schiena.. se mi sposto quella radice mi si pianta nell'osso sacro, di là c'è una cacca di cane (accidenti ai padroni incivili!)...

Insomma... alla fine deciso di passeggiare di ombra in ombra e la lettura la rimando a stasera quando sono a letto...

mercoledì 27 giugno 2018

Piccioni abusivi

L'anno scorso ho trovato sul terrazzino di cucina un groviglio di rametti e mi chiedevo cosa ci facessero lì, poi dopo un paio di giorni i rametti erano diventati un bel mucchietto, e appoggiate sopra c'erano due uova!

La prima reazione è stata di meraviglia "toh! i piccioni hanno fatto il nido e deposto le uova! che storia!"

Poi mamma e papà piccione hanno cominciato a darsi il cambio nella cova delle uova. Ogni volta che andavo in cucina guardavo come andavano le cose e stavo attento di non farli spaventare, ero abbastanza affascinato dalla cosa.

Un bel giorno le uova non c'erano più e al loro posto due pulcini (si chiamano così anche quelli dei piccioni o solo quelli delle galline?) gialli e arruffati stavano accoccolati nel nido!

C' stato abbastanza emozionante vederli crescere giorno per giorno, vedere i genitori che gli portavano il cibo, vederli cominciare a uscire dal nido e gironzolare per la terrazza, e poi vederli prendere lezioni di volo!

Poi però c'è stato il rovescio della medaglia... e in quel momento mi sono completamente dimenticato della poesia dello svezzamento dei piccioncini...

Ok, non avevo praticamente più accesso al terrazzino, ma fa niente, andava bene così...

Dopo che i "piccoli", che ormai erano grandi come i genitori, hanno imparato a volare non sono più tornati, e il nido è rimasto vuoto.

Peccato che mentre prima il nido era solo un mucchio di rametti che sembravano buttati lì abbastanza a caso, dopo un mesetto diventato una specie di conglomerato abbastanza schifoso di rametti cementati fra loro da un mese di cacche dei due piccioni che ci avevano vissuto...

La rimozione non è stata una cosa simpatica... ve lo assicuro...

Perciò quest'anno appena ho visto i primi solitari rametti appoggiati sulle terrazze (quest'anno ci hanno provato anche sulla terrazza della sala) mi sono premurato di toglierli immediatamente.

Con l'illusione di aver scoraggiato in questo modo ulteriori tentativi di nidificazione abusiva mi sono messo il cuore in pace, se non ché dopo neanche una giornata i rametti erano tornati...
Di nuovo li ho tolti, e questo giochetto è durato almeno una settimana.

Purtroppo un giorno ho dimenticato di controllare il terrazzo della sala e i 4 rametti erano diventati un nido... con tanto di uovo!

E tanto per non farsi mancare nulla un uovo era stato fatto nelle cassette dei fiori (dove fiori non ce ne sono, c'è solo terra e erbacce secche, ma questa è un'altra storia) sulla terrazza di cucina!

A malincuore ho tolto il tutto, passi il voler fare l'esperienza, ma la seconda volta e oltretutto su entrambe le terrazze uno ci pensa meglio...

Così ho sbaraccato uova e rametti... ma anche stavolta l'accumulo di rametti e i tentativi di costruzione non sono finiti... manco tutti i piccioni di San Donato si fossero fatti passare la voce che i miei terrazzi erano perfetti per i nidi....

Spero che adesso abbiano cambiato le loro recensioni sul "piccionadvisor"...

martedì 26 giugno 2018

L'altra faccia della pubblicità

Dicono che la pubblicità è l'anima del commercio.

Sarà pure vero, ma per quanto mi riguarda l'esperienza che ho avuto in questo campo è stata davvero triste...

Prima ero solo un bersaglio della pubblicità, ma da quando ho un'attività mia sono passato dall'altra parte della barricata e mi sono trovato ad avere a che fare con proposte di pubblicità un po' di tutti i generi: cartacea, on-line, su app, su cartelli o cartelloni, su giornali, su guide, su portali, in televisione...

Le possibilità che ho ricevuto sono le più disparate, e la maggior parte delle volte mi sono state proposte direttamente dai fornitori del servizio, senza nemmeno bisogno di contattarli io...
Ora che siamo in chiusura di attività spesso mi viene da pensare che se ci avessero trovato i clienti quanto ci hanno trovato i fornitori di servizi o di pubblicità probabilmente non saremmo costretti a chiudere il centro massaggi...

Comunque tornando al'argomento di oggi... la pubblicità si può fare davvero in centomila modi!

Piccolo problema... la pubblicità costa... e non poco...

Noi avevamo cominciato con la creazione di pagine sui social, le geolocalizzazioni ecc ecc e queste erano tutte gratuite, quindi non ci siamo risparmiati.

Poi siamo stati contattati da giornali, agenzie pubblicitarie, portali web, televisioni e chi più ne ha più ne metta.
Peccato che per rientrare dei costi che comportavano la maggior parte delle campagne pubblicitarie avremmo dovuto ricevere più clienti di quanti ne avremmo potuto gestire...
Abbiamo cercato di fare qualcosa che rientrasse nel nostro piccolo budget ma non è che sia servito a molto...

Perciò sono arrivato alla conclusione che le meccaniche che stanno dietro la macchina pubblicitaria non sono un argomento che rientra nelle mie capacità di comprensione...

Insomma... uno può essere pure poliedrico, ma non è che vuol dire che capisce tutto e sa tutto...

lunedì 25 giugno 2018

Mani poliedriche



Se mi chiedete qual è secondo me la parte del corpo che preferisco la mia risposta è sicuramente le mani!

Ovvio che ci sono tutti gli organi "vitali" come cervello, cuore, polmoni ecc... ma questi sono tutti organi che lavorano da soli, che funzionano e fanno quello che devono fare senza bisogno di pensarci, per fortuna...

Ma le mani sono la parte del corpo che prediligo!

C'è chi mi prende in giro per le mie "manine" tozze, ma quello che ci riesco a fare mi sorprende ogni volta che ci penso.

Le mie mani sono abituate a tutto, non ho paura di sporcarmele con lavori di fatica come, martellare, inchiodare, smontare, costruire...

Fin da quando avevo 16 anni e d'estate lavoravo in cantiere le mie mani si sono abituate ai lavori pesanti.

Ma sono anche capaci di dare benessere alle persone coi massaggi, di sentire le rigidità e le reazioni dei muscoli sotto la pelle, di trasmettere calore e energia rilassante e salutare.

Sono capaci di imbiancare una parete e di dipingere in modo preciso minuscole miniature, di impastare gli gnocchi e di attaccare un bottone,  di scrivere pagine e pagine di storie con una matita e avvitare le vitine di un computer con un cacciavitino...

E' grazie alle mie mani che posso essere così poliedrico di mente, sono loro che mi permettono di trasformare in cose tangibili la mia creatività... anche per questo blog mi sono indispensabili, sono loro che corrono sulla tastiera del computer per scrivere i miei post...

Ammetto che non è che ne abbia gran cura: non metto mai creme perché mi danno fastidio, le lavo più volte al giorno col sapone che capita... non metto mai i guanti, neanche d'inverno, sono sempre calde e se metto i guanti le sento scottare...

Ma loro non mi tradiscono mai, sono sempre pronte a fare quello che le chiedo, sempre pronte a sporcarsi per fare quello che le chiedo!

domenica 24 giugno 2018

Ghiacciolo al decotto



Sarà il caldo, sarà la disidratazione, sarà la poca voglia di farne, ma in questo periodo le energie sembrano abbandonarti senza un motivo apparente.

Ci si sveglia dopo una bella notte di sonno con la voglia di tornare a letto e nemmeno il magico caffè mattutino riesce a darti una smossa, oppure con quel torpore che non si riesce a scrollarsi di dosso per tutto il giorno, e anche la più semplice attività costa un sacco di fatica...

Io ho trovato una soluzione!

Beh, non esageriamo, diciamo che ho trovato un modo per essere meno fiacco.

Un bel decotto di ginseng e zenzero da prendere la mattina!

La radice di ginseng ce l'ho in giro da chissà quanti anni, risale a un viaggio che avevo fatto in Egitto, lo zenzero invece arriva fresco dal supermercato.

Lascio ammollare la radice di ginseng che è dura come un sasso nell'acqua tiepida per una giornata, poi metto sul fuoco, aggiungo lo zenzero a pezzetti, porto a ebollizione e lascio bollire per 15/20 minuti e il decotto rivitalizzante è pronto!

Però c'era un problema... non è che posso mettermi lì tutte le mattine a fare il decotto, e non posso nemmeno prepararne un litro da bere poco per volta perché andrebbe a male...

Poi un giorno ho trovato la soluzione: i cubetti di ghiaccio di decotto!!!

Per farli faccio il decotto bello concentrato, poi quando si è raffreddato lo filtro e lo metto nei cosi per il ghiaccio (hanno un nome? non lo so...) e via nel congelatore!

La mattina prendo il mio cubetto di decotto congelato e lo metto nella tazza di tè verde!
Ha il doppio vantaggio di darmi la vitalità del ginseng, gli effetti salutari dello zenzero e del tè verde e  raffredda un po' il tè bollente...

E devo dire che funziona!

Ed è comodissimo, sempre a disposizione e senza perdere i benefici del decotto!


sabato 23 giugno 2018

Io e gli animali

Una delle cose che mi piaceva fare da piccolo era guardare documentari sulla vita degli animali, ero affascinato da come vivevano, cosa facevano e tutto quello che li riguardava.

Crescendo questa passione si è un po' affievolita, ma ancora oggi se mi capita di trovare un documentario naturalistico mentre faccio zapping mi fermo a guardarlo.

Ma devo ammettere che il mio amore per gli animali è più didattico che pratico... credo di essere grato di non rischiare di trovarmi un elefante o un orso davanti casa...

Fra gli animali con cui mi è capitato in qualche modo di entrare in contatto devo dire che
in effetti sono pochi gli animali reali che mi piacciono... i gatti, i conigli... e adesso non mi viene in mente molto altro...

Sono decisamente di più quelli che non mi piacciono... a meno che non siano in televisione...

Odio gli insetti, tutti, soprattutto quelli che hanno una dimensione superiore a quella di un'ape, quelli più piccoli li posso sopportare, a meno che non siano i nugoli di formiche in cucina o le zanzare che di notte ti ronzano nelle orecchie o i mosconi che è come avere un elicottero in salotto...

Mi fanno un po' senso i rettili; serpenti, lucertole e iguane e ancora peggio rospi e ranocchie varie... come dicevo a mia sorella forse l'unico rettile che potrei apprezzare sarebbe un drago... ma non ne ho mai trovato uno...

Neanche i pesci sono miei amici, a meno che non siano cucinati e pronti da mangiare...

Gli uccelli possono anche andare, tranne i piccioni assassini di tutte le piazze di tutte le città che rischiano di accecarti se non ti sposti quando passano a volo radente. Ok, anche gli uccelli non è che li terrei come animali da compagnia... accarezzare il piumaggio non è esattamente la cosa che mi appaga di più il tatto....

Fra i mammiferi le cose sono un po' meno drastiche... forse... o forse no... Carezzare ovini e animali lanosi non è male, mentre invece non lo è carezzare animali a pelo corto come mucche, maiali... magari i cavalli si...

Poi ci sono i cani, e qui son sicuro che ci sarà chi ha da ridire... i cani non mi piacciono... ci sono razze che "esteticamente" mi piacciono più di altre, ma a prescindere da razza o dimensione il cane è un animale a cui non potrei mai affezionarmi... non chiedetemi perché... Sicuramente qualcuno dirà "è perché non ne hai mai avuto uno, se provassi cambieresti idea!" ... non è così, ve lo assicuro... ho già provato ad avere in casa un cane e non è un'esperienza che vorrei ripetere... e stavolta non è una questione tattile, è proprio un'incompatibilità di carattere...

Almeno ci sono i gatti che smentiscono almeno in parte quello che dicevo sull'amore puramente accademico per gli animali...
Coi gatti sì che c'è affinità, sia sensoriale che di carattere... e non aggiungo altro...




venerdì 22 giugno 2018

Pesca nel mare internet

Eh già, ormai con internet sappiamo tutti di tutto.
Non è più come una volta quando per sapere qualcosa dovevamo andare a sfogliare i tomi dell'enciclopedia, oppure andavamo alla ricerca del dizionario perso chissà dove o chiedevamo a qualcuno che forse lo sapeva.

Oggi basta scrivere quello che ci serve su google e otteniamo tutte le risposte che cerchiamo... magari anche troppe...

Su internet ormai c'è di tutto, di qualsiasi argomento qualcuno ha scritto qualcosa e a noi resta solo l'imbarazzo della scelta.

Quando cerchiamo su internet dobbiamo però stare attenti, non è tutto oro quello che luccica, soprattutto in certi campi.

Finché la nostra ricerca è su argomenti che non sono soggetti a interpretazione problemi non ce ne sono: il significato di una parola, la spiegazione di un fenomeno chimico o fisico, la dimostrazione di un teorema matematico, la biografia di un personaggio storico... 
La risposta che troviamo può magari cambiare nell'esposizione, ma i concetti di base sono quelli.

Il problema è quando si cercano cose che possono avere interpretazioni a volte controverse.

Quando cerchiamo informazioni su argomenti di attualità, su salute e medicina, politica, religione, e qualsiasi argomento che possa essere anche solo vagamente controverso su internet si scatena il delirio.

Di qualsiasi argomento si trova tutto e il contrario di tutto; dello stesso argomento si trovano più e più versioni e interpretazioni spesso in netto conflitto fra di loro.

Per non parlare poi delle ormai famose "bufale" che riguardano spesso argomenti di attualità, complotti più o meno realistici, scoperte miracolose o gossip più o meno fantasioso.

Sui social spopolano queste bufale, spesso si trovano articoli, post e collegamenti che rimandano a notizie totalmente assurde e senza nessuna base di credibilità ma mascherate da trattati scientifici o da "prove inconfutabili".
La maggior parte di questi articoli sarebbero facilmente identificabili come bufale, basterebbe fare un attimo attenzione anche solo alle fonti, ma generalmente sui social spopolano senza nessun filtro, si condivide qualsiasi cosa, spesso senza nemmeno capire di preciso cosa si sta condividendo, solo perché ha un titolo accattivante o una foto d'effetto...

Quindi un consiglio:
quando cerchiamo qualcosa su internet, che sia una ricetta, un prodotto, un commento o un articolo o qualunque altra cosa non mettiamoci i paraocchi.
Internet non è "verità assoluta", quindi cerchiamo di usare il buon senso e un'occhio critico per quello che ci troviamo, non facciamoci abbagliare dalla quantità enorme di informazioni, il fatto che ce ne siano tante non vuol dire che siano tutte buone, anzi, più ce ne sono più è difficile pescare quelle effettivamente utili...

E' come pescare con la rete: dopo averla tirata in barca bisogna separare i pesci dall'immondizia.

giovedì 21 giugno 2018

Una dieta diversa

Oggi si parla molto di alimentazione vegetariana, vegana, biologica, senza grassi, senza glutine, senza lattosio...

Per qualcuno è una necessità, per qualcuno una scelta, per qualcuno una moda, per me un'altra delle cose che vorrei provare a fare ma che ogni volta per un motivo o per l'altro lascio inconclusa sulla lista delle cose da fare.

Premetto che io mangio di tutto, la mia idea di dieta bilanciata è una dieta varia che comprenda tutto ciò che è commestibile, sempre diversa e cercando di alternare le pietanze e di non mangiare sempre le stesse cose.

Fino a pochi anni fa ero decisamente un mangione, ero un po' senza fondo, mangiavo di tutto e in quantità decisamente abbondanti...
La fortuna che ho sempre avuto è sempre stata che nonostante la quantità industriale cdi cibo che mangiavo il mio girovita non subiva danni.

Da un po' invece mangio molto meno, mangio di gusto ma in quantità decisamente più sobrie... e il mio girovita sembra non essersene accorto perché sono più largo di quando mangiavo come il proverbiale porcello...

Per questo dicevo che il passare, anche solo per un certo periodo di tempo, a una dieta diversa è una cosa che vorrei provare.
Che so, un mesetto senza glutine, o senza lattosio, o senza carne... così, per provare come si sentirebbe il mio fisico.

Credo di averlo già detto altre volte, a me piace sperimentare le cose e non prenderle per vere o false a priori, quindi l'idea di provare a variare dieta è dettata anche dalla curiosità di vedere come andrebbero le cose.

Tutti dicono che la dieta vegana è più sana e ci posso anche credere, se chi la pratica ha un po' di buon senso e riesce a colmare tutti i bisogni dell'organismo coi vegetali,  e vorrei provare per vedere se effettivamente è così.

Poi il glutine gonfia, il lattosio non va bene, la carne è da evitare... e prima o poi ci proverò per vedere se è vero...

Mi sa che la parte più difficile sarà la parte senza lattosio... come farò a colazione senza la mia fetta di torta pucciata nel latte? o senza il pezzetto più o meno generoso di formaggio alla fine del pasto? O allo yogurt mentre guardo la televisione sul divano?

Mah... vedremo...

mercoledì 20 giugno 2018

Timidezza selettiva

Chi non lo è non può capire cosa vuol dire essere timido!

Chi mi conosce adesso sicuramente dirà "Tu timido? ma fammi il piacere!"
Ma vi assicuro che è così!

Ricordo che da piccolo le maestre dicevano che ero molto chiuso e riservato, c'è stato addirittura un periodo che gli amici mi chiamavano pomodoro perché arrossivo spesso, avevo sempre paura di fare la cosa sbagliata, di fare una figuraccia, di espormi...

Col tempo le cose un po' sono cambiate: ho imparato a parlare in pubblico, a interagire con le persone, a ridere e scherzare con tutti, non mi spaventa essere da solo in mezzo a sconosciuti...

Diverse volte sono partito da solo a fare viaggi in comitive dove non conoscevo nessuno, e già dopo la prima giornata conoscevo tutti... e tutti conoscevano me.
Se sono a feste o riunioni dove non conosco nessuno attacco bottone senza difficoltà, al lavoro non ho mai avuto soggezione dei capi, dei dirigenti o delle persone "importanti", e quando c'è da fare il pirla in compagnia sono il primo a farmi avanti...

E voi direte "E ti ritieni timido?" ebbene sì...

Ho lavorato molto su me stesso per superare la timidezza, e in buona parte ci sono riuscito, ma dentro di me resta sempre quella piccola nocciolina di vergogna, di timore, di inadeguatezza.

Ho imparato a non mostrarla, ma è una cosa che so che c'è, cerco di ignorarla, ma è sempre lì.
La combatto con un atteggiamento spavaldo e sicuro di sé, ma lei non mi lascia mai...

Non è che fingo di essere qualcosa che non sono, odio mettere delle maschere, io sono schietto, affabile e con una buona dose di faccia tosta, ma quella timidezza è lì e in alcune situazioni prende il sopravvento...

Una situazione in cui ne sono vittima è ad esempio quando mi trovo a dover interagire con qualcuno che non parla la mia lingua.
C'è gente che se ne frega e in qualche modo si arrabatta con le 4 parole che sa e riesce a farsi capire, io invece mi blocco, la mente mi si cancella e anche quelle 4 parole non ne vogliono sapere di uscire, ho sempre paura di sbagliare, non riesco nemmeno a provarci, qualsiasi cosa dico mi sembra sempre di fare una figuraccia, anche se razionalmente so che non è così il mio cervello si intorpidisce e mi trovo a farfugliare in modo imbarazzante....

La mia timidezza è una timidezza strana, non dà segno di vita in situazioni sociali o in mezzo a sconosciuti, viene a galla nelle situazioni più personali...

Immaginate una festa dove non conoscete nessuno, io dopo un po' sono già a ridere con un gruppetto di persone mai viste prima per poi passare a scherzare con un altro e poi a parlare con un altro ancora,  senza bisogno di essere presentato da nessuno, ma se vedo una persona da sola con cui vorrei attaccare bottone comincio a farmi un sacco di problemi "Come mi avvicino? Cosa dico? E se poi mi accorgo che non vuole parlare con me?" ecc...

Come dicevo sono cose che solo chi le ha provate può capirle...
E l'essere esuberante e affabile non vuol sempre dire non avere qualche problema di timidezza...

martedì 19 giugno 2018

Scrittore per caso

L'altro giorno sfogliando un giornale mi sono imbattuto in un articolo che pubblicizzava un "concorso letterario", bisogna scrivere un racconto di qualsiasi genere su un argomento specifico e alla fine fra tutti i partecipanti verrà selezionato e premiato il migliore.

Mi sono detto "Perché non provarci? non ho nulla da perdere"...

Poi mi sono distratto a fare altro e non ci ho più pensato, ma ogni tanto mi si riempiva il cervello di idee su come impostare il racconto... Perciò ho cominciato a scrivere.

Non so come funziona il lavoro dello scrittore, l'unica mia passata esperienza l'ho fatta diversi anni fa quando ho cercato di mettere in romanzo la campagna che avevamo giocato a D&D all'università, progetto che poi è finito come è iniziato, ma lì la storia ce l'avevo già, l'avevamo giocata, si trattava "solo" di metterla in forma narrativa.
Qui invece si tratta di creare qualcosa dal nulla, solo con una traccia che è il tema a cui devono attenersi i racconti presentati al concorso.

Così ho cominciato a scrivere...

Credo, ma non ne sono sicuro, che uno scrittore proceda facendosi un'idea di quello che vuole scrivere, quindi sviluppa una trama dove identifica come comincia e come finirà il racconto, i punti salienti, i personaggi della storia, lo stile narrativo e via dicendo, e dopo comincia a sviluppare questi punti con descrizioni, dialoghi e azioni in modo che la sua trama si sviluppi come progettato e quindi passando per le varie tappe arrivi all'epilogo che si era fissato.

Io sto procedendo al contrario....
Ho cominciato a scrivere senza uno schema da seguire, un po' come faccio in questi post, ho cominciato col personaggio che sarà il protagonista della storia, con una sua descrizione: chi è, cosa fa, perché lo fa... poi continuando a scrivere è comparso un altro personaggio e ora i due sono in procinto di scoprire qualcosa che li porterà nel pieno dell'avventura...

Però non so ancora quale sarà di preciso l'avventura, e soprattutto non so se questa avventura rientrerà nel tema del concorso... se non sarà così vorrà dire che ne scriverò un'altra che resti in tema...

Insomma sto scrivendo un racconto ma è come se lo stessi leggendo e scopro le cose mano a mano che le scrivo, un po' come quando leggendo un libro scopri l'evolversi della storia mano a mano che ne leggi le pagine...

Non so cosa ne verrà fuori, e dubito che questo sia un sistema ortodosso per scrivere qualcosa, ma ormai sono preso dalla trama del mio racconto non ancora scritto e non vedo l'ora di scoprire come andranno le cose e come andrà a finire...

Assurdo no?
Sto praticamente scrivendo un racconto in cui non so cosa succederà finché non lo vedrò lì scritto...
E' come leggere qualcosa che sta scrivendo qualcun'altro... mi sorprendo da solo quando la storia prende una piega che non avevo previsto...

Comunque quando sarà concluso il concorso vi posterò il racconto così mi direte anche voi cosa ne pensate....
Intanto vado a scrivere ancora un po' che sono curioso di vedere cosa succederà ai miei personaggi...

lunedì 18 giugno 2018

La discarica domestica

Oggi sono sceso in cantina per farmi un'idea di quello che mi toccherà fare per sgombrarla dai mucchi di roba che ci sono giù...

L'idea era di scendere, mettere da una parte le cose da buttare e in ordine quelle da tenere, in modo tale che quando poi mi organizzerò per portare le cose in discarica sia già lì tutto bello pronto da caricare...

Ma c'è un piccolo problema...

Ora guardate la foto... è la mia cantina, lato sinistro e lato destro...


E credo abbiate capito qual'è il problemino...

Tutto quello che non è sugli scaffali o negli armadi è da buttare via... il box doccia rotto, il vecchio fornello, legname, cartoni, pezzi di tubature, pezzi di computer, lastre di vetro... e molto altro di cui mi sa che ho perso memoria...
Insomma quello da buttare è già tutto lì, e non saprei nemmeno come o dove spostarlo... quindi alla fine ho deciso di lasciare tutto così com'è finché, come ho già fatto un'altra volta qualche anno fa, non mi procurerò un bel furgone per sbaraccare il tutto.

E non chiedetemi come ho fatto ad accumulare tutta quella roba, perché ovviamente non lo so.
E non ditemi che non vi è mai capitata una situazione simile perché non ci credo...

Ok, magari non in modo così esagerato come a me, ma tutti abbiamo la nostra "discarica domestica", quel posto dove finiscono tutte quelle cose che "appena riesco lo porto in discarica" oppure quelle cose che "magari potrebbe ancora servirmi", o quelle inscatolate per benino in attesa di essere poi sistemate ma che poi restano lì dimenticate nelle loro belle scatole...  ecc... ecc...

La discarica domestica occupa tutto lo spazio che riesce a trovare... non è che si limita a allo scaffale o al ripostiglio alla cantina o al garage... si espande coi suoi tentacoli dovunque e riesce a infilarsi in qualsiasi spazio. E se uno non ha ripostiglio o cantina si annida nell'armadio in alto oppure in qualche cassetto o sotto il letto...
Nemmeno chi ha la casa piccola e poco spazio ne può essere immune... e se non è in casa sua probabilmente è perché è a casa della mamma...

Poi però succede (come sta per succedere a me) che serve lo spazio della cantina... e diventa obbligatorio sbaraccare il tutto...

Fatemi gli auguri...

domenica 17 giugno 2018

Sport da magüt

Si dice che non c'è niente di meglio per risollevare il fisico e il morale dell'attività fisica, e io sono assolutamente d'accordo!

Peccato che io sono piuttosto refrattario allo sport e detesto l'attività fisica fine a se stessa (mi sono iscritto almeno 2 volte in palestra per poi abbandonare quasi subito)...

L'attività fisica che mi ridà energie e che mi stimola mente e corpo è quella mirata a qualcosa di concreto, sarà un'eredità di quando da giovane ho lavorato in cantiere, sarà che costruire e disfare le cose è sempre stata la cosa che mi piace di più, fatto sta che per me non c'è niente di meglio di cacciaviti brugole pinze e martello per tirarmi su di morale!

Il periodo più costruttivo è stato quando ho comprato casa, ci sono andato ad abitare subito e l'ho ristrutturata da solo un po' per volta, tornavo dal lavoro e mi mettevo a trafficare...
Certo, ho vissuto i primi mesi come un accampato, mentre sistemavo la camera dove ho tolto la carta da parati, raschiato la colla della moquette, rifatto l'impianto elettrico, rifatto il pavimento e ovviamente imbiancato...

Poi la sala, stessi lavori con in più la demolizione di un muro...

Infine, questo con un po' di aiuto, ho rifatto tutti i pavimenti e il bagno...

Peccato solo che l'energia che avevo per ristrutturare non si è aggiornata a energia per tenere ordine e fare pulizie...

sabato 16 giugno 2018

L'estremista nerd



Io ho avuto nella mia vita tante cose che mi hanno appassionato, la maggior parte solo per un certo periodo, altre che ancora cerco di coltivare e altre ancora che risalgono a tanto tempo fa ma che a volte mi piace rivivere.

Una di queste passioni in cui mi piace ogni tanto ricadere è quella dei giochi di ruolo, è un mondo un po' particolare dove per un po' puoi essere qualcun altro o qualcos'altro, vivere avventure dove sei il protagonista, dare libero sfogo alla fantasia e alla creatività...

E' forse l'interesse nerd per eccellenza...

La mia storia coi giochi di ruolo (gdr) è nata anni fa quando ero all'università, adesso mi capita raramente di giocare, ma a volte partecipo a "raduni" in cui un sacco di gente si siede a un sacco di tavoli a giocare immedesimandosi in personaggi fantasy, fantascientifici, horror, storici, reali...

E' bello avere qualcosa che ti appassiona, avere un interesse che ti piace, essere felice quando puoi abbandonarti e passare del tempo in quello che ti piace senza preoccuparti di niente!

Ma c'è un limite a tutto...

Come per qualsiasi cosa il troppo stroppia; qualsiasi interesse o passione quando diventa mania o fissazione perde la sua connotazione positiva e diventa opprimente... almeno per me.

E' quello che fra amici chiamiamo "il lato oscuro del nerd", quando la passione per il gdr diventa ossessione, quando non è più un gioco ma uno stile di vita, quando non è più importante se ti diverti o no, l'importante è che hai l'ultima edizione del manuale di gioco, conosci a memoria tutte le regole e le sfumature del regolamento, non ti lasci sfuggire nessuna nuova uscita...

A un certo punto diventa più impegnativo che andare a lavorare... insomma... siamo qui per divertirci, pazienza se non conosco le regole a menadito...

Poi già... quando vedi il giro d'affari che c'è dietro capisci anche che per molte di queste persone la fissazione non è solo un abbruttimento della passione, ma è un vero  e proprio lavoro, e qui ci sta...

In effetti riuscire a fare di questa passione un lavoro sarebbe mica male... chissà... potrei anche provarci...

venerdì 15 giugno 2018

Il buon samaritano

La riconoscenza è una merce rara, spesso ci si dimentica di dire grazie per quello che riceviamo, spesso le persone danno per scontato quello che ricevono dagli altri e  lo ritengono una cosa "normale"...

A me è stato detto che soffro della "sindrome del buon samaritano", quella predisposizione a fare per gli altri qualunque cosa senza chiedere niente in cambio...

E' vero, se qualcuno ha bisogno di qualcosa che posso fare non riesco a ignorarlo e mi faccio in quattro per dare una mano.

Il problema è quando le persone danno per scontato che io faccio queste cose...

La prima volta uno ringrazia, la seconda apprezza, la terza lo dà per scontato, quindi ne approfitta e poi ne abusa senza più nemmeno darsi la pena di chiederlo...

Non è cinismo... è un dato di fatto, più uno è disponibile meno ottiene riconoscenza... più uno ne fa più viene dato per scontato che ne faccia...

Una volta per questo ci stavo male, mi dicevo "la prossima volta imparo... non devo essere sempre così disponibile..." ma la volta successiva succedeva esattamente la stessa cosa...

Perciò alla fine me ne sono fatto una ragione e sono corso ai ripari.

Non so restare indifferente ai bisogni delle persone che conosco, ma non posso nemmeno stare male ogni volta che queste persone mi fanno sentire "usato", quindi col tempo mi sono costruito intorno una specie di corazza che mi protegge dall'indifferenza e dalla mancanza di gratitudine delle persone.

Non fraintendetemi, non è che faccio quello che faccio per avere qualcosa in cambio, ma sarete d'accordo con me che un grazie ogni tanto fa bene all'anima...

Un grazie, un gesto da cui capisco che non mi dai per scontato, un sorriso di apprezzamento... Sembrano ovvi, ma vi assicuro che non lo sono!

Quante volte mi è capitato di desiderare uno di questi piccoli segnali... ma la maggior parte delle volte sono restati pii desideri... da qui la necessità di proteggermi con quella corazza.

Poi capita la volta che ricevi uno di questi piccoli gesti di gratitudine e il mondo diventa un posto migliore, il grigio diventa un'esplosione di colori, il "dare gratuito" una cosa che vale la pena di fare...

Quello che mi mancherà di più del lavoro qui al centro massaggi è proprio quello che ricevo dalle persone che tratto; ok, è lavoro, ma quella fiducia e quella riconoscenza che le persone dimostrano vanno oltre il semplice rapporto massaggiatore/cliente, mi danno una grande soddisfazione e mi mancheranno...

giovedì 14 giugno 2018

Trauma da rientro

E poi la vacanza finisce!

E va bene così!

Per quanto sia bello essere in vacanza o in viaggio, che sia per un giorno, un weekend o un mese, io quando si avvicina l'ora di tornare a casa sono contento, non mi prende l'ansia da ritorno, ma alla fine del viaggio ho voglia di tornare a casa mia.

Probabilmente ho una sorta di timer biologico che fa capire al mio corpo e alla mia mente che la vacanza è finita e che possiamo tornarcene a casa belli contenti e soddisfatti dell'esperienza vissuta.

Poi invece ci sono le cose che del rientro non mi piacciono:
1) L'ultima parte del viaggio, che può essere il bus dall'aeroporto o l'ultima tratta di treno o la metropolitana...
Anche se il viaggio è durato 4 o 5 ore quell'ultima ora è la più devastante, sembra durare un'eternità, la casa sembra un miraggio che pare allontanarsi mano a mano che ti avvicini, cominci a guardare l'ora pensando "ooohhhh ma quanto ritardo ha 'sto treno?" e poi invece è in perfetto orario...

2) Arrivato a casa abbandoni tutto lì dove capita e ti butti nel frigo per bere e mangiare qualcosa.... ma il frigo ovviamente è vuoto perché prima di partire hai voluto finire tutto perché non andasse a male... quindi spuntino rimandato e acqua del rubinetto... e domani si farà la spesa, perché ovviamente l'arrivo è sempre a un orario in cui i negozi sono chiusi...
Va beh... qualcosa da mangiare troverò dopo, intanto mi butto sotto la doccia che mi devo "lavare via il viaggio"

Ora bello docciato e rimpinzato con qualche biscotto/tarallo/crosta di pane racimolato in qualche armadio posso finalmente rilassarmi un momento... o mo?

3) Ricordate quel passo del "abbandoni tutto lì dove capita"? Ecco, adesso che mi sto per spaparazzare sul divano lo ritrovo occupato dalla valigia che appunto avevo abbandonato lì prima...
Ma dai può aspettare... intanto la sposto... il bucato lo faccio poi domani...

Peccato che quando poi arriva l'ora di andare a nanna mi ricordo che lo spazzolino da denti ce l'ho in valigia... ah già, anche le ciabatte... e va bene, vorrà dire che tiro fuori quello che mi serve adesso e il resto lo lascio dentro e lo tolgo domani quando lo metterò in lavatrice...

Piccolo problema... apro la valigia e... esplosione di vestiti usati e ributtati dentro così a caso che si spargono tutto introno alla borsa/zaino/valigia, e spazzolino e ciabatte ovviamente sono esattamente l'ultima cosa che riesco a trovare in quel caos che è diventata la valigia e i 4 metri quadri di pavimento intorno...

Però adesso come faccio a sistemare? non posso mica avviare il bucato adesso... e nel cesto della biancheria non ci starà mai tutta 'sta roba...

Alla fine me ne vado a letto... con un mucchio di roba usata e sgualcita ammucchiata in un angolo, una borsa spalancata che fa finta di contenerla e il proposito di sistemare tutto domani appena sveglio.... ah no, c'è il lavoro... ok, il proposito di sistemare tutto appena torno dal lavoro... Ah no, domani devo fare la spesa e poi esco con gli amici per raccontargli della vacanza... allora il bucato lo farò dopodomani.... ... ...

mercoledì 13 giugno 2018

Venezia è sempre Venezia

Cara vecchia decadente ma sempre affascinante Venezia!

Non è la prima volta che la vedo, e non è la prima volta che ci faccio una scappata come "tappa supplementare" di un viaggio, l'ho vista col sole, con la pioggia, col caldo e col freddo, ma anche stavolta, come le altre volte, sono rimasto incastrato nel dedalo di viuzze a fondo cieco o che finiscono su un rio; anche stavolta chilometri fra le calle diretti a rialto per poi ritrovarsi chissà come ancora in piaza san Marco; anche stavolta accalappiati dai negozi di maschere che anche se non te ne frega niente non puoi ignorare...

E poi scale e scalette, ponti e ponticelli, piazzette e strettoie...

E' la città dove l'espressione "vai sempre dritto fino a..." non ha alcun senso, quella città dove nemmeno google maps sa dirti di preciso dove sei, quella città che anche se affacciandoti sul canal grande vedi la tua meta probabilmente devi fare 4 giravolte e 5 inversioni per arrivarci...

E ogni vicolo, ogni svolta, ogni sottoportico sembra quello che hai percorso mezz'ora fa... e probabilmente è proprio quello...

Che quando esci da un negozio (ovviamente pieno di maschere) non hai idea della direzione da cui sei arrivato e immancabilmente torni da dove sei venuto...

Fortuna che a un certo punto ti trovi le masse di turisti e allora capisci che forse riuscirai a uscire dal garbuglio di vie e ritrovare un posto noto...

E nonostante (o forse grazie) a tutto ciò Venezia resta una città incredibile, che non può essere ignorata e che in qualche modo ti resta impressa nella testa o nel cuore.

martedì 12 giugno 2018

Nelle profondità della terra


Oggi visita alla "Grotta gigante", una grotta carsica decisamente gugante!

Un bel salto dai quasi trenta gradi dell'esterno agli 11 all'interno, sprofondando a una profondità di 100 metri abbondanti nelle profondità della terra! Scendendo 500 gradini per poi risalirne altrettanti!

Una grotta enorme, sembrava di scendere nelle miniere di Moria del signore degli anelli, solo che qui c'è l'illuminazione...

Davvero affascinante... soprattutto quando guardi il tutto non tanto da speleologo ma da nerd appassionato di fantasy... e trovi la stalattite che sembra un drago, il gruppetto di stalattitine che sembrano un tempio druidico, gli anfratti da cui ti aspetti escano i mostri più misteriosi...

Per poi ritornare "a veder le stelle", o meglio il sole di mezzogiorno, e cominciare a sudare come il proverbiale pollo...

Eh si, avere un occhio diverso da quello "standard" ti fa apprezzare più lati diversi di tutto quello che vedi!

lunedì 11 giugno 2018

A A Abbronzatissimi

Oggi passeggiatona da Trieste fino al castello di Miramare...

Anzi non proprio, l'andata l'abbiamo fatta in autobus... Non sapevamo quant'era distante e soprattutto sull'autobus c'era quell'arietta condizionata che non ci dispiaceva neanche un po'...

Comunque una volta arrivati a destinazione passeggiatina fino al castello e giretto del parco annesso.

Poi il ritorno l'abbiamo fatto a piedi, lungo la passeggiata/marciapiede/litorale/lungomare/spiaggia di Trieste....

Dico così perché non saprei di preciso come definirlo... È una passeggiata lungomare, un largo marciapiede a porfidi alberato che si affaccia direttamente sul mare e su cui sono stesi bagnanti e appassionati di abbronzatura come su una spiaggia... Chi su un lettino in pieno sole, chi su un telo steso all'ombra degli alberi, chi in acqua scendendo dalle scalette apposite che portano direttamente nel mare.

È una delle spiagge libere meglio attrezzate che abbia mai visto, con docce e bagnino... E pensare che la spiaggia neanche c'è....

Volevamo quasi fermarci anche noi... Ma non avevamo nè costume nè telo... Quindi abbiamo solo camminato un po' al sole un po' all'ombra fino a tornare in città.

E tornati in camera sorpresona!
Il sole abbronza anche quando non sei sdraiato su un telo a prenderlo!

Peccato che abbronza solo le parti di pelle esposta... Quindi io una bella abbronzatura dal ginocchio in giù e dal gomito in giù, un bel disegno di sandali sui piedi e un bel coppino rosso sulla schiena lattea...
Mia sorella più o meno come me, ma con una maglietta più scollata, pantaloncini ridotti e scarpe da ginnastica chiuse, ha segni più evidenti e anche a piedi nudi sembra abbia ancora i calzini...

Quindi domani capatina al mare per uniformare un po' il colore... Speriamo...

domenica 10 giugno 2018

Il mio amico treno reloaded

Nooooooooooooo!
Avevo già scritto il post, già pubblicato, anche corretti gli errori di battitura e il maledetto mi si è cancellato... noooooo adesso mi tocca riscriverlo... era anche venuto così bene...  con tanto di foto (che però ho recupetato) e commentini ironici e divertenti sui vantaggi di viagiare in treno piuttosto ch ein macchina...

Raccontavo di come in questo viaggio in treno di 4 ore e mezza  ho potuto leggere, fare cruciverba, fare il post che si è cancellato... intanto ch emia sorella dormicchiava, giocava col telefono, mi faceva foto sceme e assurde...

Facevo il confronto con il viaggio in macchina dove bisogna stare attenti alla strada, stare concentrati sulla guida, chiacchierare obbligatoriamente col compagno di viaggio per non addormentarsi, cercare un autogrill per andare in bagno...

E poi l'arrivo a destinazione col treno in centro città senza il problema di conoscere sensi unici e ztl, senza il problema di trovare parcheggio, la preoccupazione di cosa potrebbe succedere alla macchina...

Va beh... ho fatto in tempo lo stesso a riscrivere il post... ma non metto la foto per evitare di fare casini ocme prima... scrivere i post col telefonino vi assucurp che non è molto comodo... quindi se stavolta c'è qualche errore di battitura perdonatemeli... magari li correggerò quando torno a un computer... o forse no...

sabato 9 giugno 2018

Viaggi e bagagli


Domani parto con mi a sorella per un viaggetto di 4 giorni a Trieste!

Lo zaino è pronto, barba e capelli fatti, treno e albergo prenotati...

Evviva internet!

Ormai con internet organizzare un viaggio è diventato una cosa davvero semplice, basta andare sul sito dei treni o degli aerei, su un sito di prenotazione alberghi e tac, in un attimo sono prenotati viaggi e alloggi...

E poi c'è il bagaglio, quello internet non te lo fa... non ancora almeno...

Ho buttato... ops, volevo dire ho riposto ordinatamente nello zaino tutto quello che dovrebbe servirmi... spero...

Poi va sempre a finire che quando arrivo a destinazione ho dimenticato qualcosa e preso di troppo di altro... ma fa niente... va bene lo stesso... in qualche modo ci si arrangia... male che vada esistono tanto di negozi che vendono di tutto...

Uso lo zaino, è comodo, poco ingombrante, anche se devi portarlo in giro per un po' non è scomodo... ma ha un grosso difetto... le cose ci vanno dentro una sopra l'altra, quindi una volta arrivato in albergo comincia l'opera di "scavo" per recuperare le cose che servono che ovviamente sono giù in fondo... e addio sistemazione tattica della roba, dopo la prima ravanata ci si ritrova con un groviglio di abiti tale che è impossibile capire dove comincia uno e finisce l'altro...

Stavolta però voglio fare le cose per bene...
Appena arrivo svuoto completamente lo zaino e metto tutto nell'armadio!

Di solito non lo faccio mai perché mi dico "tanto per 3 giorni non vale la pena di tirare fuori tutto..." e poi mi ritrovo a metterci il doppio del tempo a trovare qualsiasi cosa e soprattutto a rimetterla via prima di ripartire... per non parlare poi dello stato di sgualcitura esagerata che ottiene qualunque cosa...

Vedremo se manterrò il buon proposito...

venerdì 8 giugno 2018

Dove sono i miei vestiti?

Oggi ho la giornata libera!

O meglio... ho la giornata libera per fare commissioni e preparare la "valigia" per la vacanzina dei prossimi giorni.

Stamattina un bel giro a fare code per sbrigare pratiche burocratiche per comprare un paio di scarpe... che ovviamente non ho trovato... e adesso preparo le cose da portarmi in viaggio...

Apro il cassetto e... Cavolo... è praticamente vuoto! Dove sono le mie magliette, canottiere, mutande e la metà dei miei vestiti?

Ok, niente panico, saranno nel cesto della biancheria... mi sa che devo fare un bucato subito così asciugano per domani...

Quindi mi preparo per avviare la lavatrice e... il cesto della biancheria è quasi vuoto... ah già, il bucato l'ho fatto l'altro giorno... e allora dov'è tutta la roba?

Poi vado in camera, giro l'occhio e mi compare davanti il mucchio di roba pulita e mai messa nei cassetti appoggiato sopra il tavolo!!!

Ormai mi sa che sono talmente abituato a non vedere la superficie del tavolo sgombra che non mi sono reso conto che ci si sono accumulate sopra almeno 3 o 4 lavatrici di panni puliti che sono finiti lì una volta tolti dallo stendibiancheria...

Mi sa che la preparazione della valigia sarà un po' più lunghetta del previsto... non basterà aprire i cassetti, prendere la roba e metterla semplicemente nello zaino, mi tocca anche piegare tutto quello che mi servirà e già che ci sono mettere via anche tutto quello che ho in giro...

Fortuna che ormai da anni ho smesso di stirare i vestiti, se non ne avrei fino a dopodomani...

Ok, piegare tutto per bene in modo tale che le cose risultino come stirate non è una cosa così immediata, ma sempre meglio che sudare 7 camicie per il calore del ferro da stiro!

Perciò via! Ho rimandato anche troppo... ora mi abbandono ai "piaceri del riordino"...
E chissà... magari imparo la lezione e le prossime volte le cose le piego e metto via subito dopo averle ritirate dallo stendibiancheria invece che accumularle lì...

giovedì 7 giugno 2018

La corriera

l'altro giorno parlando con un'amica ho detto che sarei andato su dai miei, col treno fino a Morbegno e poi avrei preso la corriera fino a Gerola.

Lei ha fatto una risata dicendo "non so quanto tempo era che non sentivo la parola corriera".

Ma stavolta non è un errore "dialettale", corriera è il nome corretto per l'autobus da Gerola a Morbegno...

Per me prendere la corriera è sempre stata la cosa più normale del mondo, per arrivare a Morbegno per andare a scuola alle medie e alle superiori prendevamo la corriera delle 7 al mattino e tornavamo a casa dopo la scuola con quella di mezzogiorno e mezzo...

I circa 40 minuti che la mattina ci portavano verso scuola erano per me un'occasione unica di studio o di fare i compiti che non avevo fatto il giorno prima...

Credo di aver studiato di più durante le corse in corriera che in qualsiasi altro momento.

Già... ammetto che non ero molto diligente nel fare i compiti, o meglio, i compiti li facevo, almeno quelli che mi piacevano tipo matematica, disegno ecc... ma studiare non è mai stato il mio forte, non che non riuscissi, ma solo che non ne avevo proprio voglia.

I compiti di italiano di solito non li facevo mai, li facevo lì al momento quando la prof ce li chiedeva,.
Una volta la prof di epica che ci faceva sempre fare i riassunti dei brani letti in classe o di altri brani che dovevamo leggere in classe mi chiese il quaderno per vedere i miei riassunti... e non ce n'era nemmeno uno... E epica era una delle mie materie preferite, già allora ero appassionato di mitologia... fatto sta che mi toccò fare tutti i riassunti di tutte le lezioni passate, praticamente tutta l'Odissea.

Mia mamma dice sempre che crede di non avermi mai visto con un libro in mano per studiare...

A mia discolpa posso dire che comunque a scuola andavo bene lo stesso... almeno finché i professori non si sono resi conto che andavo bene anche senza impegnarmi troppo... al che cominciarono e esigere di più, come quella volta che dopo un'interrogazione la prof disse "L'interrogazione è andata bene, ma ti do solo 6 perché non hai studiato, sei solo troppo bravo ad arrampicarti sugli specchi"

Poi c'erano i miei compagni di classe che me ne dicevano di tutti i colori perché non facevo mai copiare... questo finché anche loro capirono che il mio andar bene non era perché studiavo o perché ero un secchione, ma era diciamo così "spontaneo" e che non "passavo" perché nemmeno io ero sicuro delle risposte che davo...

Fatto sta che la mia carriera scolastica non può certo essere ricordata per ore e ore si studio...

Anche all'università le cose sono cambiate poco... i miei amici passavano giornate intere sui libri... io non ce la facevo.. ma chissà come gli esami li passavo lo stesso... prima o poi...

Certo, la carriera universitaria è poi finita abbastanza miseramente, ma di questo parleremo un'altra volta...

mercoledì 6 giugno 2018

Roba dovunque



Ma da dove viene tutta la roba che abbiamo in giro per casa?

Succede sempre così, sembra sempre di non avere in giro niente, poi quando per qualche motivo, tipo un trasloco o un piano di "riordino straordinario", cominciamo a svuotare armadi, cassetti e ripostigli ci troviamo con una quantità di roba che mai ci saremmo sognati di avere...

Ai tempi dell'università ho fatto 2 o 3 traslochi, e ogni volta la stessa storia, eppure uno studente non è che abita in un palazzo di 400 stanze, avevo solo la mia stanza prima in collegio e poi in vari appartamenti, ma chissà come quando dovevo raccogliere tutto per traslocare saltava fuori roba da dovunque.

Poi ho preso casa e ormai ci abito da 17 anni... 17 anni di accumulo più o meno involontario di roba...

L'anno scorso c'è stato un periodo di "sindrome da casalinga" e mi sono messo di buzzo buono per riordinare e selezionare le cose da tenere e quelle da buttare...

E' stata un'esperienza incredibile... ho svuotato tutti gli armadi, i cassetti, le librerie e gli anfratti di tutta la casa ed è venuta fuori tanta di quella roba che non avete idea.

Poi è partita la selezione... sacchi di vestiti ormai inutilizzati, scatoloni di cavi e pezzi di computer, pile e pile di vecchi floppy disk e cd, vecchi elettrodomestici rotti, farmaci scaduti...

E poi le cose più assurde: una scatola piena di batterie vecchie in attesa di essere smaltite, pacchi di candele che chissà quando ho comprato, decine di accendini e scatole di fiammiferi, una decina di orologi (non porto l'orologio da almeno 6 anni...) che neanche ricordavo di avere, 2 servizi da caffè ancora nella loro scatola, vecchie dispense dei tempi dell'università, 6 moke....

Insomma è saltato fuori di tutto... e dopo questa selezione ho sbolognato il "superfluo", in parte a chi l'avrebbe riciclato e in parte è finito in cantina... dove è ancora lì a prendere polvere.

E ora mi toccherà sbaraccare la cantina... e questa sì che sarà un'impresa titanica... l'ultima volta che l'ho fatto ho dovuto noleggiare un furgone per trasportare tutto alla discarica...

martedì 5 giugno 2018

Scarpette rotte


E ancora una volta mi tocca comprare delle scarpe...

A differenza degli altri capi di abbigliamento le scarpe sono un problema.

Sarà che con qualunque paio di scarpe, anche le più comode, se quando sono nuove le metto senza incerottarmi i calcagni me li ritrovo con fiacche e spellature... peccato che nel 90% dei casi non ci penso di mettere il cerotto...

E poi c'è il problema dei piedi...
A me sudano parecchio i piedi, con le conseguenze olfattive per quali non scendo in particolari, quindi cerco sempre scarpe di materiali tendenzialmente naturali... ma lo stesso con scarso successo...

Ma la cosa più incredibile è la velocità con cui io riesco a distruggere qualsiasi tipo di scarpa.
Non so com'è possibile, ma difficilmente un paio di scarpe mi dura più di una stagione... spesso anche meno.
Un a volta si buca la suola, una volta si scolla la tomaia, un'altra si sfonda il calcagno...

Poi le tengo lì pensando che potrei ancora metterle qualche volta.
Quando poi torna la loro stagione mi tornano in mano e penso "eccole... mi ero scordato di averle, chissà perché non le ho più messe" e bello contento di non doverne andare a comprare un altro paio esco di casa indossandole!

E ovviamente a quel punto il motivo della loro segregazione in fondo al ripostiglio torna a essere chiaro... e mi tocca stare in giro con le scarpe rotte tutto il giorno...

Ma questa mia propensione a distruggere le scarpe non è una cosa nuova, sono nato così, e mia mamma ne è testimone, fin da quando ho cominciato a camminare trovarmi un paio di scarpe che mi durassero almeno un paio di mesi è stata una disperazione. Non facevano nemmeno in tempo a diventarmi piccole...

E non è che prendo solo scarpacce di bassa qualità, ne ho provate anche di marca e costose (entro certi limiti) ma il risultato è sempre lo stesso: vesciche e spellature sui calcagni, piedi "profumati" e durata limitata...

Ma cercando il lato buono posso dire che un paio di scarpe non fa in tempo a venirmi a noia....

lunedì 4 giugno 2018

A caccia di fortuna


In un modo o nell'altro tutti speriamo di avere fortuna: nel lavoro, nella vita, nel gioco...

Io mi ritengo fortunato negli aspetti importanti della mia vita, ma quando mi trovo davanti a un prato di trifogli non resisto alla tentazione di uno sguardo alla ricerca del "fortunato" quadrifoglio.

E sfido chiunque a dirmi che non lo fa... un po' come quando in un cielo stellato si sta lì come se si stesse ammirando la cappella Sistina in attesa di una stella cadente...

Per quanto ci si possa ritenere soddisfatti o appagati o felici, nessuno sputerebbe in faccia a una botta di fortuna...

Io nel mio piccolo è 2 mesi che gioco sempre gli stessi 6 numeri al superenalotto e in due mesi credo di aver azzeccato 2 volte un numero... perciò insisto con la mia colonnina "perdente" finché non mi darà qualche soddisfazione e intanto cerco quadrifogli, stelle cadenti, ferri di cavallo....

No, scherzo... una delle cose che davvero non ha influenza nella mia vita è proprio la superstizione, e nemmeno la scaramanzia.

Mi alzo tranquillamente col piede sinistro, mi rendo conto che è venerdì 17 solo quando guardo la data e anche dopo che l'ho visto non mi cambia niente, mi è capitato di rompere specchi e di passare sotto le scale...
Leggo l'oroscopo e appena finita la lettura non so già più cos'ho letto...

Ma la ricerca di stelle cadenti e quadrifogli è comunque divertente...





domenica 3 giugno 2018

Mani di fata



Ognuno ha il suo "campo d'azione", qualcosa che uno sa fare e che dà per scontato, come se fosse niente di che, e si meraviglia pure che gli altri non lo sappiano fare...
ma guardato dall'esterno sembra una specie di miracolo.

Ad esempio il campo d'azione di mia mamma è il cucito.

Io sono cresciuto vedendo mia mamma seduta davanti alla macchina da cucire a confezionare di tutto: pantaloni, camicie, vestiti, gonne... e qualunque cosa potesse servire in famiglia.

La vedi armeggiare con modelli, metri e forbici su un pezzo di stoffa quadrato e alla fine dopo qualche taglio, qualche cucitura e qualche parolaccia alla macchina da cucire che "non fa giudizio", ti presenta una camicia o un paio di pantaloni fatti e finiti solo da provare per misurare l'orlo...

Ammetterete che ha un non so che di miracoloso...

La cosa più divertente è quando va a comprare stoffa... è come un bambino in un negozio di caramelle... si mette a rovistare all'interno dei cestoni degli scampoli con lo stesso entusiasmo di un bambino nella piscina piena di palline colorate...

Oppure quando va a fare shopping... non l'ho mai vista comprare un vestito o una borsa o qualunque cosa fatta di stoffa che una volta arrivata a casa non subisse un accorciamento di qua o una cucitura di là o una qualsiasi modifica da qualche parte...

Poi c'è il lavoro a maglia... anche lì sembra impossibile che con quei due aghi e un rocchetto di lana, senza nemmeno guardare quello che fa e intanto che chiacchiera tranquillamente, fra le sue mani prenda forma un pezzo di golf o una sciarpa o una calza o una berretta....

Una volta ci ho provato anche io... e dopo quell'esperienza la cosa mi è apparsa ancora di più come ultraterrena...

Sarà pure che ognuno si trova a suo agio nel suo campo ma vedere certe cose fa sempre un certo effetto...

Chissà se anche io faccio la stessa impressione quando smanetto col computer, coi massaggi o con qualsiasi altra cosa...

sabato 2 giugno 2018

Fotogenico... o no?

Odio farmi fotografare!

Non per questioni di timidezza o di privacy, ma semplicemente perché in foto non vengo bene.
Lo so che dicono tutti così delle proprie foto, ma nel mio caso lo dicono anche gli altri.

Se non mi credete guardate la foto qui di fianco e provate a dire che non ho ragione...

Se sto normale mi dicono che sono stroppo serio, se cerco di sorridere mi viene la faccia da scemo, se mi prendono di sorpresa....  no comment...

Per non parlare poi delle pose "naturali" e spontanee...
o dell'effetto gravidanza avanzata... ok, non ho un vitino da vespa, ma nelle foto sembro ancora più panzone che nella realtà.

Quindi anche quando viaggio le mie foto sono sempre di paesaggi, monumenti o qualsiasi altra cosa che non sia io.

Quando poi riguardo le foto di qualche viaggio e io praticamente non ci sono in nessuna mi riprometto di farmi fotografare un po' di più la prossima volta... finché continuando a sfogliare ecco la foto su cui ci sono anche io a rovinare il paesaggio... o con la mia faccia da scemo o con pose inguardabili... e i miei propositi per il prossimo viaggio finiscono nel dimenticatoio...

Il problema arriva quando mi serve qualche foto su cui ci sono anche io, tipo da mettere sul curriculum, o anche solo da mettere su un profilo social, o in qualsiasi altro posto.
In quei casi, dopo la ricerca infruttuosa sulle foto che ho già, parte la fase "adesso mi scatto una foto come si deve... e via di selfie che fanno paura dove o si vede solo fronte o solo naso o solo mento, al che parte l'autoscatto, o la richiesta di aiuto a qualcuno che scatti la foto per me....

Insomma un incubo... nonostante la possibilità di ritocchi, modifiche e correzioni grazie al fantastico "fotoritocco" alla fine il risultato è quasi peggio della foto della carta d'identità... e non aggiungo altro...

Però magari ci proverò a farmi e farmi fare un po' più di foto... sulla quantità magari qualcuna in cui sono venuto in modo almeno decente salterà fuori.... spero...

venerdì 1 giugno 2018

Cambiare aria

Arriva un momento che ti sembra di esplodere, anche le cose che di solito ti danno tranquillità e serenità ti appaiono noiose e vuote, casa tua ti sembra soffocante, uscire a passeggiare ti infastidisce e annoia... in questi momenti non c'è niente di meglio che cambiare aria!

E' vero che tutto quello che proviamo è nella nostra testa, e se qualcosa ci assilla non è che basta andarsene perché questo si risolva, ma sicuramente staccare la spina anche solo per un paio di giorni aiuta a rinfrescare le idee e ricarica le energie e l'entusiasmo.

Per me anche solo passare un weekend o anche solo una giornata da qualche altra parte è rigenerante, mi basta ad esempio andare a Gerola dove c'è la mia famiglia per ritrovare la giusta prospettiva.

Non è che sia un posto nuovo, non è che faccia chissà cosa di diverso né che incontri gente nuova, ma anche solo l'aver cambiato ambiente è un toccasana.

Non è come un viaggio o una vacanza, è una specie di "tornare a casa" per poi poter tornare sereno a "casa mia"...
Non so se si capisce quello che voglio dire... più che un cambio d'aria è una boccata di ossigeno, un ritrovare per ritrovarsi...

Tornerei a vivere là?
Non so, non credo, per quanto ami Gerola e per quanto ami tornarci, la vita mi ha portato altrove, e in questo "altrove" mi trovo bene, è il "mio" altrove.