martedì 30 giugno 2020

Scelte già fatte


La vita come ben sappiamo è fatta di scelte.

Ci sono le scelte importanti, quelle che decidono la direzione nella quale vogliamo far andare la nostra vita, fra queste c'è ad esempio la scelta della religione seguire, dei principi morali sui quali impostare la nostra esistenza, delle priorità che diamo ai vari aspetti della vita...

Ci sono poi le scelte che si fanno quando la vita è a un bivio: che scuola scegliere, che lavoro cercare, dove vivere, mettere su famiglia o no...

Poi ci sono scelte importanti ma meno a lungo termine che di solito sono più materiali, come cambiare macchina, ristrutturare casa, cambiare lavoro...

E infine le scelte quotidiane, magari che sembrano meno importanti ma che sono quelle con cui abbiamo sempre a che fare e che spesso sono più difficoltose di quelle importanti.

A volte si possono fare scelte sbagliate, purtroppo capita, ma fa parte della vita.

Ma nella nostra esistenza ci sono scelte che non possiamo fare, cose che la vita ci ha dato quando è cominciata, senza darci la possibilità di dire la nostra e che, nel bene o nel male, possiamo solo accettare. Qualcuno la chiama eredità genetica...

Il colore della pelle, il sesso, la salute, l'orientamento sessuale, l'aspetto fisico...

Queste cose non le scegliamo, ci vengono date alla partenza e ce le portiamo dietro per tutta la strada.
Sono le fondamenta su cui poi costruiamo tutti i parametri per fare le nostre scelte.
Non sono giuste o sbagliate, sono solo quello che abbiamo, come siamo fatti.

E se queste cose che sono state scelte per noi non ci piacciono allora sì che può diventare un problema.

lunedì 29 giugno 2020

Ottimizzo il caldo


L'abbiamo notato tutti, è arrivato il caldo, ma nonostante questo ci sono cose che devono essere fatte lo stesso... come la torta...

Eh sì, perché anche se fa caldo non è che si salta la colazione, e una colazione senza una fetta di torta ormai non la chiamo nemmeno più colazione...

Quindi oggi pomeriggio, armato di buona volontà mi sono preparato ad accendere il forno per cuocere la torta.

La scelta è andata subito al banana bread, cioè la torta con le banane, visto che nel frigo avevo due banane ormai al limite della decenza ma perfette per questa torta.

Ebbene, il banana bread lo si fa nello stampo del plumcake, quello rettangolare, che non è tanto grande, e vederlo lì nel formo tutto solo soletto che quasi si perde ho avuto la grande idea di non lasciarlo solo.

Mi sono detto:
"già che accendo il forno, per ottimizzare e sfruttare al meglio il surplus di calore che creerò, insieme al banana bread nello stampo rettangolare potrei fare anche la classica torta rotonda che ci stà tranquillamente nel forno insieme all'altra"

Perciò oggi doppia torta ma unica cottura!

E mi ritrovo con un bel mattoncino alla banana e una bella torta allo yogurt che per l'occasione ho anche spolverizzato con un po' di zucchero a velo che ho trovato infilato nell'armadio dietro i sacchetti della farina...

domenica 28 giugno 2020

Cellulare incidentato


Ormai ho il telefonino da vent'anni, in questi vent'anni ho sempre preso un cellulare di bassa categoria, tendenzialmente quello che trovavo che costava meno e che facesse il servizio per cui lo usavo.

Poi qualche anno fa sono arrivati gli smartphone e col telefono è automatico comprare anche la plastichina o il vetro di protezione da appiccicargli sopra per proteggerlo da cadute e rotture.

In questi vent'anni non mi è mai successo che il telefono cadesse per terra o subisse dei danni, li cambiavo quando non funzionavano più.

Il telefono che ho adesso me lo hanno regalato lo scorso Natale ed è un telefono che è di livello superiore a quelli che prendevo di solito, con tanto di custodia e vetro di protezione.

Il vetro di protezione si era rotto mentre lo attaccavo, ma l'ho lasciato così per qualche mese. Poi un giorno mi sono rotto le scatole di quella crepa e l'ho tolto con l'intenzione di andare a comprane uno nuovo... ma senza troppa fretta, perché comunque c'era anche la custodia a proteggerlo.

Il problema è stato che proprio quando stavo per andare a prenderlo è scattato il lockdown e i negozi hanno chiuso rendendomi impossibile l'acquisto. Ma non è che la cosa mi abbia preoccupato più di tanto...

Finché l'altro giorno, arrivato a Gerola, sono sceso dalla macchina che mi aveva dato un passaggio e il telefono è scivolato fuori dalla tasca e si è schiantato per terra con la custodia aperta e il display spiaccicato sull'asfalto...

Un miliardo di crepine che creano ragnatele più o meno artistiche sul display e che mi costringono ad andare a naso quando devo scrivere dei messaggi... ma almeno funziona ancora

Per ora ci ho messo sopra uno strato di scotch per evitare che il vetro si sbricioli completamente e domani andrò alla ricerca di qualcuno che me lo aggiusti...

E ditemi se non è sfortuna questa... vent'anni senza incidenti e la prima volta che ho il telefono almeno decente e senza protezione mi va a cadere per terra...


sabato 27 giugno 2020

Lavori straordinari


Oggi una bella giornata di lavori fisici che fanno tanto bene al corpo e allo spirito.

E' arrivata la bella stagione quindi per prima cosa stamattina abbiamo tolto e pulito i tubi della stufa.

Poi, ho messo mia mamma all'opera per cucirmi alcune paia di pantaloni.
Non so perché non ci ho pensato prima di andare a fare shopping e intristirmi per non aver trovato i pantaloni che volevo, con una mamma sarta avere i pantaloni della misura e del modello che si cercano è sicuramente più facile che girando per negozi.
E tanto per non farmi mancare niente me ne ha fatti ben quattro paia, che sono già finiti e pronti da indossare...

Nel pomeriggio anche mio fratello, che è nel pieno dei lavori di ristrutturazione, ha approfittato delle due mani in più a disposizione per montare la cucina nella nuova sede.
Sposta mobili, attacca mobili, risposta mobili, risistema mobili... e il pomeriggio è passato via in un lampo.

E adesso sono pronto per buttarmi sotto la doccia per togliermi di dosso fuliggine, cenere e polvere che se fossi a sudare come quando sono a Milano rischierebbero di farmi presa addosso...

Peccato che fare i mestieri ordinari in casa non sia così appagante come fare queste attività straordinarie...

venerdì 26 giugno 2020

Giochiamo al geometra


Oggi la mia nipotina ha detto che voleva giocare a fare il geometra.

Per prima cosa mi ha chiesto cos'è che fa un geometra.

Per prima cosa le ho chiesto se sapeva che io e anche il suo papà siamo geometri... ok, diciamo che abbiamo il diploma di geometra... da lì a esserlo un po' ce ne passa, ma comunque lei mi ha guardato con tanto d'occhi e ha detto "Davvero?".

Dopo aver escluso che il geometra è quello che costruisce i muri, mette i tubi o fa l'impianto elettrico abbiamo deciso che il geometra è quello che fa i disegni che poi il muratore, l'idraulico e l'elettricista usano per costruire le case.

Quindi come si gioca a fare il geometra?

Semplice, si disegnano le case su un foglio e poi tanto per rendere le cose più interessanti quelle case le si costruisce pure.

E così abbiamo cominciato a disegnare e costruire le "scatole a casa" come le ha battezzate lei.

Alla fine ci siamo trovati con un piccolo villaggio di casette di carta...

giovedì 25 giugno 2020

Basterebbe un messaggio...


E' vero che di mio tendo a essere un tipo solitario, ed è vero che da solo ci sto pure bene, ma a volte credo che mi farebbe bene vedere un po' di gente.

Non dico feste o chissà che, ma a volte qualcuno con cui parlare, ridere e stare un pochino insieme non sarebbe male...

Dopo mesi in cui causa forze maggiori non ci si è più mossi di casa ci si è quasi dimenticati di come si fa a incontrarsi, di cosa si può fare insieme.

Perché è vero che al lavoro qualche contatto con le persone c'è, ma diciamocelo... i colleghi non è che scegli di frequentarli... quelli che ti trovi ti devi tenere, nel bene o nel male...

Che poi va a finire che si comincia a pensare di chiamare questo o quello, ma poi si rimanda una volta perché c'è questo un'alta per quello...

Poi magari ci si decide e si chiama qualcuno...

"Ciao! quanto tempo che non ti fai sentire! Che fine hai fatto?"...
Certo perché in tutto questo tempo invece tu ti sei fatto vivo vero?

A parte gli scherzi, è vero che basta un messaggino per riallacciare i contatti e magari vedersi, ma chissà perché quel messaggino si fa così fatica a mandarlo e si rimanda sempre a dopo.

A dopo che cosa non lo sappiamo proprio, ma resta quel "si, davvero, appena ho un momento gli scrivo un whatsapp, tanto per vedere come va" come se per mandare un messaggio ci volessero chissà quante ore libere...

E non è neanche che bisogna scrivere un romanzo... anche solo un "ciao come stai?" sarebbe abbastanza... ma chissà perché, scrivere quelle tre parole riesce così complicato...

mercoledì 24 giugno 2020

Vent'anni


Pensavo che sono passati vent'anni da quando ho cominciato a lavorare, era l'ormai lontano 2000 e quasi per caso ho cominciato a lavorare nell'informatica.

Poi pensavo anche che i vent'anni precedenti a questi li ho passati sui banchi di scuola, elementari, medie, superiori, università...

Che poco meno di vent'anni fa ho comprato la casa, che quasi trent'anni fa ho fatto la patente...

Ok, lo sappiamo che non ho più vent'anni, e nemmeno trenta... se è per questo nemmeno quaranta e si avvicinano i cinquanta... ma non è questo che volevo dire.

Quello che volevo dire è che uno si rende conto del tempo che passa quando smette di contare gli anni uno a uno e comincia a contarli dieci a dieci, a volte anche venti a venti...

martedì 23 giugno 2020

Canoni di abbigliamento


Ed è iniziata la stagione in cui mi guardo in giro e provo invidia per chi al lavoro non è costretto a indossare pantaloni lunghi e scarpe chiuse...

Avevo dimenticato come ci si sente quando si esce dall'ufficio, dove per fortuna la temperatura è confortevole, e ci si ritrova sotto il sole cocente con tutto il corpo ricoperto di vestiti... Unica concessione le maniche corte... almeno quello... se dovessi anche mettere camicie a manica lunga e magari cravatta credo che mi ritroverei coi vestiti tutti pezzati di sudore ancora prima di cominciare la giornata lavorativa...

E poi mi viene ancora più invidia quando vedo le donne con addosso dei comodissimi e leggerissimi vestitini che svolazzano e lasciano prendere aria al corpo surriscaldato e ai piedi sandaletti praticamente invisibili, e il tutto tranquillamente sul posto di lavoro, non solo a spasso per strada...

Come dicevo non ricordavo come ci si sentiva dopo praticamente 6 estati in cui l'abbigliamento da lavoro me lo sceglievo io e che comportava pantaloni corti a partire dal primo riscaldarsi dell'aria...

domenica 21 giugno 2020

Diario domenicale


Finalmente una bella giornata di sole!

Mi era quasi venuta voglia di uscire a fare un bel giro e godermi la giornata più lunga dell'anno all'aperto, ma il pensiero di essere in giro con la mascherina che ti toglie il respiro e dopo due passi sei già stanco come se avessi corso la maratona mi ha fatto cambiare idea.

Allora ne ho approfittato per spalancare le finestre e fare qualche mestiere in casa.

Poi dopo pranzo ho avuto la brillante idea di mettermi in terrazza a leggere... ma ho resistito bel poco, ok prendere un po' di sole, ma era proprio un po' troppo, era diventato bollente anche l'ebook.
Allora sono rientrato e ho preparato la torta, stavolta con le pesche.

Solo che probabilmente l'impasto che uso normalmente non è particolarmente adatto a reggere la frutta e tutte le pesche si sono un po' adagiate sul fondo, ma fa niente, la torta è venuta buona lo stesso.

La prossima volta invece di usare l'impasto solito della torta proverò a usare quello della torta di mele che magari regge meglio anche le fette di pesca...

Sfornata la torta il sole si era finalmente abbassato dietro l'albero che mi fa ombra sul terrazzo e ne ho approfittato per tornare a leggere all'aria aperta.
Poi sono sceso a prendere un gelato che ci sta sempre bene.

Sono pure riuscito a sbolognare il mio vecchio forno a un'amica che fra una chiacchiera e l'altra è saltato fuori che non ce l'aveva, quindi senza pensarci due volte sono salito in casa e glie l'ho caricato in macchina. Era ormai più di un anno che era lì per terra in attesa di destinazione.

E adesso mi preparo all'inizio della settimana lavorativa.
Non che debba fare chissà che preparativi, si tratta solo di farsene una ragione e soprattutto si tratta di farmi la barba...

sabato 20 giugno 2020

Polpaccione


Come preannunciato oggi sono andato a fare shopping.
E come previsto ho avuto i miei bei problemi...

Per evitare code e ressa in giro ho pensato bene di andarci presto, anche se "presto" non è abbastanza relativo, visto che in centro prima delle 10 non è aperto niente...

Armato di tutta la buona volontà e di tutto l'ottimismo alle 9:30 ero già in piazza del Duomo così nell'attesa dell'apertura dei negozi dopo tanto tempo mi sono fatto un giretto nella piazza semivuota.

Poi i negozi hanno aperto ed è cominciata l'odissea.

Cercavo pantaloni lunghi leggeri, di quelli comodi e ne ho trovato scaffali pieni, ma, come al solito, tutti "slim", cioè di quelli che sotto il ginocchio sono così stretti che a volte si fa fatica anche a far passare il piede.

Niente di male se piace il modello, ma dal mio punto di vista i pantaloni estivi dovrebbero essere un pochino più larghi, non fare da seconda pelle...

Ma i problemi non finiscono lì.

Ho i polpacci abbastanza grossi e decisamente non adatti per indossare gli slim, quindi ho cercato in tutto il negozio qualche pantalone che fosse almeno regular.
Del resto se io ho il polpaccio con 40 cm di circonferenza non è che posso pensare di infilarli in pantaloni che di circonferenza sono solo 30...

In un negozio ho chiesto se avessero pantaloni non slim la commessa ha detto di no e mi ha fatto vedere dei pantaloni che erano pure carini, ma quando ho visto le gambe le ho fatto vedere i miei polpacci (avevo i pantaloni corti... non mi sono spogliato) dicendo che non mi sarebbero mai andati bene lei mi dice "ma questi sono una misura piccola, se prende la misura che le serve vedrà che le vanno bene, e poi sono abbastanza  elastici"... per farla contenta li ho presi e sono andato a provarli... mi sembrava di stare indossando un paio di collant, ho infilato una gamba fino al ginocchio e non ho nemmeno finito di indossarli.
Uscito dal camerino la commessa mi ha chiesto se andavano bene, la mia risposta è stata "Direi di no, preferirei evitare l'effetto insaccato" al che ha fatto una specie di smorfia che forse era un sorriso venuto male e ci siamo salutati.

Alla fine dopo aver girato almeno quattro o cinque posti sono riuscito a trovare più o meno quello che cercavo, o almeno qualcosa che non mi soffocasse i polpacci, e me ne sono tornato a casa con quatto paia di pantaloni prima che in giro ci fosse troppa gente e troppo caldo.

venerdì 19 giugno 2020

Giugno pazzerello


Stasera uscito dall'ufficio c'era il sole, ma il cielo sembrava ingrigirsi.

Tempo di fare due passi e si sono cominciati a sentire tuoni che preannunciavano un gran temporale.
Allora ho aumentato il passo mentre il sole veniva nascosto da nuvoloni neri e minacciosi di quelli che da un secondo all'altro ti aspetti rilascino poco meno di un diluvio.

A metà strada i tuoni erano sempre più frequenti e forti, il vento si era alzato e l'aria cominciava a odorare di temporale imminente.

Ormai un centinaio di metri da casa la luce era decisamente calata, ma mi sentivo quasi al sicuro, anche se sarebbero bastati quei pochi metri a farmi arrivare a casa fradicio se fosse cominciato a piovere.

Arrivato a casa ho tirato un bel sospiro di sollievo, mi sono rilassato. Felice e al sicuro ho guardato fuori dalla finestra aspettando il diluvio.

Ma il diluvio non è arrivato, anzi, dopo un po' è uscito di nuovo il sole.

Ma una volta non era il mese di marzo quello pazzerello che vedi il sole e prendi l'ombrello?

giovedì 18 giugno 2020

Orribili calzine


Secondo me il capo di abbigliamento più brutto che esista sono le calze.

Già le calze normali, che siano lunghe, corte, di cotone, di lana possono non piacere, ma alla fine non sono poi così orribili se paragonate a quei minuscoli "copripiedi" detti fantasmini che si usano d'estate.

Ma purtroppo se si mettono delle scarpe leggere e un po' scollate non è che si possono mettere altre calze, a meno che uno non abbia i piedi sempre belli asciutti e profumati... e non è il mio caso.
Nel mio caso se mettessi le scarpe senza un minimo di tessuto sui piedi dopo qualche minuto mi sentirei i piedi a mollo e tutti scivolosi nella scarpa

Quando li indosso e mi vedo i piedi con su quei cosi mi viene sempre un momento di disgusto.
Da vedere sono davvero brutti, forse anche peggio che vedere i sandali con le calze... ma almeno i fantasmini una volta messe le scarpe non si vedono più...

E poi hanno quel brutto vizio di arrotolarsi sotto il calcagno perché scivolano giù. Oppure se non scivolano giù è perché hanno un elastico talmente tirato che danno più fastidio di un paio di scarpe nuove.

Ne ho provato di vari tipi, persino quelli con il silicone sul dietro per non farli scivolare, ma in ogni caso tendono sempre a essere scomodi.

Per non parlare poi di quando li si lava e poi stende e immancabilmente qualcuno manca all'appello.

Alla fine la soluzione sarebbe di comprare scarpe un po' più alte di collo in modo da poter mettere le calzine senza gamba che non avanzano su... ma va sempre a finire che le scarpe leggere non sono mai della misura giusta e mi tocca utilizzare quei cosini osceni...

mercoledì 17 giugno 2020

Arriva il caldo?


Stamattina mi sono svegliato intorno alle 5 col sottofondo musicale di una pioggia torrenziale.
Poi non sono quasi più riuscito a prendere sonno sperando vivamente che la pioggia smettesse prima di uscire per andare al lavoro.

La mio desiderio si è avverato e alle 8 era rimasta solo una leggerissima pioggerella, Quindi mi sono messo il mio bel golfino e sono andato ad affrontare la giornata lavorativa.

All'ora di pranzo mi sono rimesso il golfino perché sembrava ancora fresco di fuori, ma proprio in quel momento è uscito il sole e il golfino devo dire che non era più necessario.

Sono rientrato in ufficio dopo la pausa pranzo accaldato e con tutta la faccia sudata sotto la mascherina.

Quando poi sono tornato a casa c'era il sole e il golfino non l'ho messo, ma devo dire che i jeans non erano particolarmente freschi...

Mi sa che da domani rimetterò in naftalina la mia canottierina di lana... sempre che non si metta ancora a piovere.

Poi per il prossimo weekend mi toccherà andare dopo chissà quanto tempo a fare un po' di shopping e fare scorta di pantaloni leggeri che ravanando nell'armadio ne ho trovati solo di corti e purtroppo al lavoro non ci posso andare in bermuda...

Del resto è già qualche anno che l'estate non la passo in ufficio, quando avevo il centro massaggi i pantaloni lunghi andavano in letargo da giugno a settembre senza problemi...

martedì 16 giugno 2020

Tv o non Tv


Ieri sera per fare qualcosa di diverso dal solito ho pensato di accendere la tv.

Mi sono messo comodo sul divano, mi sono armato di telecomando, ho acceso la tv, ho fatto un pochino di zapping aspettando che cominciassero i programmi di prima serata e ho cominciato a guardare un film.

Quando il film è cominciato ero già stufo di vedere pubblicità, ma mi sono detto "dai, adesso comincia il film e ti rilassi".

Ma il film è cominciato e non avevo proprio voglia di stare lì a guardarlo... Non che il film non mi piacesse, non gli ho lasciato nemmeno il tempo di coinvolgermi nella trama, ma non avevo proprio voglia di stare lì davanti alla tv...

Allora ho spento, ho preso il mio ebook e mi sono messo a leggere...

E pensare che qualche tempo fa mi era passata per la mente di comprare una tv nuova... direi che non ne vale davvero la pena...

lunedì 15 giugno 2020

Almeno ci ho provato


Ieri a un certo punto mi è venuto un raptus e mi sono messo di buzzo buono per cercare di riprendere a scrivere.

Mi sono messo al computer, ho riesumato il libro iniziato e restato lì a macerare e ho cercato di farmi venire qualche idea per continuare la storia.

Solo che quello che ho scritto è proprio solo un inizio e per continuare adesso avrei bisogno di almeno uno straccio di idea per tessere una trama che possa far continuare la storia.

Ho cominciato a fare alcuni schemi, a caratterizzare i personaggi, a cercare spunti...

Ma dopo non molto mi sono reso conto che non stavo andando da nessuna parte.

L'inizio c'è, i personaggi principali ci sono, l'ambientazione pure... ma manca tutto il resto.

Cosa fanno quei personaggi dopo che sono passate quelle prime pagine e si trovano in una situazione tutta per aria?

Cosa ha causato quella situazione? Chi è il buono? Chi è il cattivo?

E tutta una serie di domande di questo tipo che in teoria dovrebbero aiutare l'autore a trovare tutto quello che gli serve per proseguire con la sua storia.

Ma devo ammettere che non ho avuto nessun successo.

Mi sono fatto tutte le domande giuste, ma non sono riuscito a trovare le risposte.

La cosa positiva è che almeno ci ho provato... pure senza ottenere niente, ma almeno ci ho provato...

Vedremo se la prossima volta andrà meglio...

domenica 14 giugno 2020

La torta di nulla


Visto che come dicevo ieri il cambio di stagione ritardato mi rende il pancino un po' delicato oggi ho preparato una torta con niente.
Ok, non proprio niente, ma non ci ho messo nulla in più del minimo indispensabile.
Farina, zucchero, uova, olio, yogurt e lievito.

Col procedimento di preparazione più semplice che si possa immaginare:
Metti tutti gli ingredienti in una ciotola e impasta.
Poi in forno ai soliti 180° per i soliti 35/40 minuti.

Senza nessun ingrediente in più, senza frutta, senza farine particolari, senza cacao o cioccolato... senza particolari accorgimenti per l'impasto o per la cottura.
Una torta semplice semplice adattissima per la prima colazione.

E' venuta una torta bella, soffice, leggera e pure buona!

E' proprio vero che a volte non è necessario fare chissà che cosa per avere dei buoni risultati.

La semplicità non è mai da sottovalutare!

sabato 13 giugno 2020

Cambio in ritardo


E io che per quest'anno credevo di aver saltato i malesseri del cambio di stagione...

Mi sono illuso, ho passato via marzo e aprile senza patirne per niente e a maggio mi ero convinto che per quest'anno era andata bene...

Ma si vede che anche il mal di stagione ha avuto il suo lockdown ed è rimasto chiuso in casa fino a giugno...

Quindi, così a tradimento, quando ormai ero lanciato verso la bella stagione, mi ritrovo con piogge e temporali, sbalzi di temperatura e con le magagne che di solito devo sopportare nei primi mesi della primavera.

Ho dovuto addirittura ritirare fuori dal cassetto la canottierina di lana per tenere il pancino al caldo, i pantaloni del pigiama e la copertina sopra le lenzuola di flanella...

E visto che le energie che mi restano le utilizzo per non crollare addormentato sulla scrivania in ufficio quando sono a casa mi ritrovo fiacco e assonnato...

Ma ormai dopo anni e anni di cambi di stagione me ne faccio una ragione e aspetto con ansia che la stagione finisca di cambiare... così poi potrò lamentarmi del caldo e dell'afa...

venerdì 12 giugno 2020

Beato sonno


Una delle cose che più rende difficile una giornata è quando quella giornata comincia dopo una notte insonne.

Grazie al cielo io questo problema ce l'ho davvero raramente.

Capita che si faccia fatica ad addormentarsi, o che ci si svegli durante la notte ad esempio per andare in bagno, ma non sono queste le cose che rovinano la notte.
Se il motivo della notte in bianco è dovuto a problemi di salute non è che la notte va meglio, ma almeno sai perché non dormi.

Ma le notti che più rovinano la giornata sono quelle nelle quali, senza un motivo apparente, non si riesce a prendere sonno, ci si sveglia ogni ora credendo che ormai sia mattina, ci si ritrova con le lenzuola attorcigliate addosso per tutte le giravolte che si sono fatte...

Poi a un certo punto si riesce a ottenere un bel sonno come si deve, quando finalmente i sensi si spengono e non c'è più né senso del tempo né dello spazio. Non è che al momento si è felici per questo, perché non ce ne rendiamo conto... stiamo dormendo...

Quanto era bello quel momento di sonno dopo la notte agitata lo scopriamo a tradimento quando suona la sveglia.

Ci sembra, no, ne siamo sicurissimi, che la sveglia ci abbia sottratto quel bellissimo sonno che abbiamo cercato tutta la notte.

Ma è inesorabile. La sveglia suona a prescindere da come hai passato la notte e quando lei suona tu non puoi fare altro che cercare di scrollarti di dosso tutto e cominciare la giornata.

E se hai dormito male peggio per te.
La giornata deve proseguire e se sei rinco per tutto il giorno peggio per te...

giovedì 11 giugno 2020

La storia


Una delle materie che quando andavo a scuola mi piaceva di meno era storia.

Mi piacevano tutte le materie tecniche e scientifiche, e mi piacevano anche quelle umanistiche, amavo la letteratura, l'epica, anche la grammatica e la geografia, ma la storia non è mai riuscita a piacermi.

O meglio, la amavo quando si studiavano le antiche civiltà, quando la storia era davvero remota, ma quando si arriva circa al medioevo il mio interesse è sempre precipitato nella sopportazione.
Tanto che in quarta superiore ero addirittura arrivato al punto di rischiare l'esame di storia a settembre.

Perché?

Semplicemente perché a un certo punto della storia, a livello didattico, anziché approfondire i vari principi, le ideologie e gli eventi veniva tutto ridotto a uno studio quasi esclusivamente mnemonico di sterili date e nomi.

E la cosa mi dispiace non poco perché mi sarebbe piaciuto poter studiare il passato e restarne affascinato.

Il mio metodo di studio, se di metodo di studio si può parlare, è sempre stato quello di cogliere i concetti e poi col ragionamento e la deduzione arrivare alla comprensione dell'argomento.
Nelle materie scientifiche questo facilitava molto lo studio, perché una volta capito il concetto era difficile dimenticarselo, ma anche ad esempio in letteratura io cercavo di cogliere le "essenze" degli autori e da lì partivo per la comprensione dei loro scritti e della loro vita.

Anche con la storia mi sarebbe piaciuto poter fare così, ma come si può arrivare col ragionamento o la deduzione alla data precisa di quell'evento se non studiandola a memoria?

Se fossero state almeno le date principali ci sta, è sacrosanto, sicuramente è fondamentale inquadrare il periodo storico e alcune date "decisive", ma chissenefrega di sapere e soprattutto di ricordarsi la data di ogni singola battaglia di ogni singola guerra?
A un certo punto mi trovavo a ignorare tutto questo per riuscire a memorizzare quelle maledette date, date che poi avrei dimenticato nel giro di mezza giornata dopo l'interrogazione. Col risultato che, alla fine, oltre ad aver dimenticato le date avevo scordato anche cosa in quelle date era successo.

Non sarebbe più utile concentrarsi sulle cause ed effetti degli eventi che sulla loro precisa collocazione nel calendario?

mercoledì 10 giugno 2020

Comparti stagni


Proseguendo nel mio periodo di scarsità creativa fra le poche cose che mi sono venute in mente di scrivere c'è stata quella di parlare del mio lavoro.

Ma come quasi tutte le altre idee direi che è un argomento decisamente triste, noioso e inutile.
Non perché il mio lavoro sia triste, noioso e inutile, anzi, è un lavoro che mi piace, ma parlarne quando l'orario di ufficio è finito non è una cosa che mi piace fare.

Per me il lavoro, per quanto appunto mi piaccia, è una cosa che finisce all'orario in cui esco per tornare a casa e ricomincia il giorno dopo quanto ci torno.

L'unica cosa del lavoro che mi porto a casa è magari un po' di stanchezza, ma qualsiasi altro pensiero che lo riguarda resta là in ufficio fino al giorno dopo.

Che durante la giornata capitino arrabbiature, casini, successi o qualunque cosa restano là, quando torno a casa è come se chiudessi il "diario di lavoro".

Capitata che di sera qualcuno mi chiede "come è andata la giornata al lavoro?" e la mia risposta è sempre "bene, come al solito" e chiudo lì il discorso. Se mi chiedono particolari faccio in modo di evitarli e cambio discorso, perché riparlare di quello che ho fatto nello specifico mi fa tornare a rivivere quei momenti e fa riaffiorare l'aria da ufficio, mi fa pensare a quello che ho fatto, a quello che ho da fare il giorno dopo, a quello che ho in sospeso.

Quando sono a casa il lavoro deve restare in ufficio. Non voglio che mi segua sempre e ovunque.

Qualcuno dirà che posso permettermi questo lusso perché sono un dipendente, se fossi in proprio le cose sarebbero diverse, ma non è del tutto vero.

Anche quando avevo il centro massaggi, e lì non ero un dipendente, qualunque magagna o pensiero influiva direttamente su più aspetti della mia vita, ma  quando tornavo a casa riuscivo a non lasciarmi attaccate le preoccupazioni del lavoro.

Credo che questo sia uno dei principali aspetti del mio carattere che preferisco, ogni cosa resta al suo posto, nel suo spazio, e le interferenze con le altre è limitata al minimo. Così mi poso godere le gioie da una parte senza che siano offuscate dalle preoccupazioni che ci sono dall'altra.

martedì 9 giugno 2020

Spento


L'interruttore del mio cervello è su off.

Cerco di accenderlo, ma mi sa che è proprio staccata la spina.

Riattacco alla presa, ma non arriva corrente.

Mi sa che non ho pagato le bollette e hanno tagliato i cavi.

Chiamo il call center ma mi lasciano in attesa, poi cade la linea.

Accedo al sito per farmi attivare ma il sito è offline.

Qualcuno mi chiama proponendo un nuovo abbonamento, ma non ho i requisiti per l'offerta.

E intanto i giorni passano e ogni giorno di accumulano sempre più polvere e ruggine fra le pieghe del cervello.

Chiamo un'impresa di pulizie che faccia ordine, ma sono strapieni di lavori arretrati e mi dicono che devo aspettare.

Allora aspetto.
Non so che cosa, ma aspetto.

lunedì 8 giugno 2020

Il post striminzito


Ed eccomi qui un'altra volta davanti alla pagina bianca del post a pensare con cosa riempirla.

Lo so, non è la prima volta che capita e non è neanche la prima volta che ne parlo.
Ma le volte in cui ne ho parlato vi assicuro che sono molte ma molte meno delle volte nelle quali in qualche modo sono riuscito a spremere dalle mie meningi qualcos'altro da scrivere.

Perché dietro ogni scritto, che sia un post o qualsiasi altra cosa spesso c'è ben di più, o ben di meno o cose ben diverse da quelle che si leggono.

A volte dietro c'è di più: dietro a quattro frasi messe lì e così facili da leggere possono esserci litri e litri di sudore che lo scrittore ha impiegato per spremere quelle frasi dalla sua testa

A volte c'è di meno: un post, un articolo o uno scritto che ci appassiona e che ci fa dire "ma come fa a scrivere così bene" o "ma come gli vengono in mente queste cose" e che ci fa provare stima per chi le ha scritte magari invece sono uscite di botto senza nemmeno bisogno di pensarle, come un fiume che scorre lungo una pianura senza ostacoli.

Altre volte invece leggiamo cose che ci fanno pensare a quanto in quel momento chi le ha scritte fosse felice/triste/romantico/spaventoso... Può anche essere, ma non è necessario essere tristi per scrivere cose tristi o allegri per scrivere cose allegre... spesso, almeno io, mi metto a scrivere e quello che scrivo non ha nulla a che fare con quello che provo in quel momento.

Quindi quando leggete qualcosa, qualsiasi cosa, non giudicate subito, non pensate subito "stasera non ne aveva proprio voglia, guarda che post striminzito ha fatto" perché spesso ci devo mettere più impegno per quel post striminzito che per uno lungo, articolato e interessante...

domenica 7 giugno 2020

Torna la tv


Ieri fra le altre cose sono anche andato a comprare un cavo dell'antenna per la televisione.

Dopo più di due mesi che era lì staccata e spenta è tornata a essere utilizzabile.

Dopo che ho ripristinato il collegamento con l'antenna l'ho accesa, ho verificato che funzionasse, ho fatto scorrere tutti i canali che ho memorizzato e dopo aver completato il giro.... l'ho spenta.

Ed è ancora lì spenta e silenziosa...

Come pensavo il fatto che non la guardassi non era dovuto solo al fatto che non era collegata, era proprio che non mi interessa guardarla...

Poi probabilmente capiteranno momenti nei quali mi metterò sul divano a guardare qualcosa... ma non è mica detto...

sabato 6 giugno 2020

Risveglio


Oggi forse ho cominciato a uscire da quel torpore che mi pervadeva da ormai qualche mese.

Non che abbia fatto chissà che cosa, ma è stato un inizio.

Mi sono alzato, ho fatto colazione, sono uscito a fare un giretto.

Tornato a casa ho cominciato a occuparmi di qualcosa che non fosse leggere o far niente.
Le normali incombenze casalinghe: bucato, piatti, stendere...

Poi mi sono messo al computer e mi sono dedicato alla compilazione dei 730 per me e per alcuni familiari.

Finita la burocrazia il mio sguardo è caduto sulla mia "zona computer" e mi sono accorto del disordine in cui versava.
Non che non fosse sempre stato lì, da chissà quanto tempo, ma stavolta è riuscito a infastidirmi.

E col pensiero "da qualche parte dovrò pur cominciare" mi sono messo a sistemare tutte le cose che si erano accumulate.

Attrezzi usati una volta e poi appoggiati lì sono tornati al loro posto, biro e matite sparse dovunque sono tornate nei portapenne, viti, cavi e pezzi di computer hanno trovato posto in scatoline ordinate e etichettate col loro contenuto.

Cartacce, scatole vuote, buste e altre cose inutili sono sparite nella spazzatura.

E a un certo punto tutto quello spazio che sembrava strapieno si è magicamente svuotato.

Adesso giro lo sguardo intorno alla mia postazione e vedo ordine e pulizia e la cosa devo dire che non mi dispiace.

Lo so non è molto, ma è un primo passo, un inizio che spero continui in tutta la casa, un pezzetto per volta.

Perché quando non si ha voglia di fare niente guardare la quantità di cose che ci sarebbero da fare fa passare ancora di più la voglia, quindi la tecnica del "cominciamo a fare almeno questo" senza guardare tutto quello che manca ancora da fare è l'unico modo per riuscire a fare qualcosa. 

venerdì 5 giugno 2020

Pensieri concatenati


Oggi al lavoro ci hanno chiesto di mettere giù il piano ferie per l'estate...

Ferie... estate...

La prima cosa che ho pensato è stata
"Ma se il contratto mi scade alla fine di luglio che programma vuoi che ti faccia per agosto?"

La seconda
"Magari vuol dire che mi rinnovano il contratto! Ottimo!"

La terza
"Non mi ricordo neanche cosa vuol dire di preciso ferie"

La quarta
"Quanto tempo è che non vado da qualche parte che non sia a Gerola? E ultimamente poco anche lì"

La quinta
"Ma si potrà andare da qualche parte quest'estate?"

La sesta
"Ma se posso andare in giro, dove potrei andare?"

La settima
"Non so nemmeno cosa farò domani... figuriamoci se posso già programmare cosa farò ad agosto"

Ottava
"Quasi quasi avrei voglia di prendermi un gatto"

Ok, l'ottava era un po' fuori tema... ma si sa, quando si pensa così tanto qualche pensiero di traverso ci scappa sempre...

giovedì 4 giugno 2020

Pioggia


Giornata di pioggia

L'aria fredda che tira l'ombrello,
La pioggia leggera di acqua gelata
Penombra costante che sembra già sera
Pozzanghere in strada e scarpe bagnate
E per tutto il giorno quel senso di sonno

Non fosse che gli alberi son verdi e fronzuti
diresti che è autunno e non quasi estate


mercoledì 3 giugno 2020

Rientro


Dopo quasi una settimana in compagnia della mia famiglia oggi sono rientrato a casa.

Ho preso il treno a un orario improponibile per evitare sovraffollamenti, l'una di pomeriggio, e la cosa ha funzionato.

Ho riaperto la casa aspettandomi di trovare nidiate di piccioni su entrambi i balconi, ma per fortuna le nidiate non ci sono, probabilmente hanno capito che non è il posto adatto a cui affidare le loro uova, in cambio mi hanno lasciato una serie di ricordini come a dire "non vuoi che facciamo qui il nido? Allora usiamo il tuo balcone come gabinetto! Toh!"

Quindi mi è toccato armarmi di scopa e paletta e rimuovere il tutto prima che calcifichi lì e diventi impossibile rimuoverlo.

Per il resto nessun'altra sorpresa, la solita casa, il solito panorama di alberi battuti dal vento, vento da pretemporale che non sai se sta per scatenarsi il diluvio o se uscirà il sole.

E domani si torna al lavoro, e dopodomani anche, forse...

Ma stavolta c'è la bella sensazione che non sarò più costretto ad aspettare più di tre mesi per tornare a trovare i miei, e questa è una gran bella cosa.

martedì 2 giugno 2020

Ristrutturazioni in corso


Mia sorella mi manda i video dei lavori di ristrutturazione della sua nuova casa, mio fratello mi fa visitare il cantiere dentro casa sua, io li sto a guardare con un misto di invidia e di partecipazione...

Perché nessuno vorrebbe avere un cantiere in casa o dover spendere un mucchio di soldi per ristrutturare, ma vedere quei lavori in corso mi fa sempre ricordare quando io stavo facendo i lavori di ristrutturazione in casa mia.

E io nel cantiere ci vivevo, perché quando ho comprato casa mi ci sono trasferito il giorno dopo aver fatto il rogito, con tutti i lavori di sistemazione e ristrutturazione ancora da fare.

Credo che in pochi abbiano avuto, come me, la "brillante" idea di ristrutturare casa da soli un po' alla volta abitandoci dentro...

C'è da dire che in questo modo ho risparmiato un sacco di soldi, ci avrò pure messo quattro anni, ma alla fine la casa è riuscita bene e senza dover sborsare soldi in più... a parte quelli delle piastrelle e degli impianti del bagno, dei serramenti, del mobilio.... ok, un sacco di altre spese, ma comunque il minimo sindacale...

lunedì 1 giugno 2020

La pagina bianca


 No, stasera proprio non ce n'è...

E' un'ora che sono qui davanti al computer in attesa di trovare qualcosa da scrivere, cercando spunti su facebook, che come al solito di spunti non me ne dà, leggendo qualche riga di un libro per vedere se si sblocca la mente, gironzolando per casa in attesa del colpo di genio... ma niente.

Questo credo sia uno di quei momenti che dagli scrittori viene definito sindrome da pagina bianca, quello stato d'animo che ti coglie quando devi scrivere qualcosa ma resti lì imbambolato a guardare lo schermo del pc (o un foglio bianco) e con le dita sulla tastiera senza riuscire a trovare nessuna parola per riempire quel bianco che hai di fronte.

Allora comincia scrivere parole a caso, mezze frasi che non hanno nessun senso logico, incipit che potrebbero anche essere carini ma che non proseguono oltre la prima mezza riga... per poi cancellarle e ritornare a fissare la pagina bianca.

E non è che mi si richieda di scrivere la divina commedia 2.0, perché i miei lettori, per quanto esigenti sul fatto che il post non lo posso saltare, non sono per fortuna così esigenti su quelli che sono i contenuti...

Quello della pagina bianca è un problema che a quanto pare affligge molti scrittori, anche se so benissimo che fra quello che scrivo qui e quello che serve per definirsi scrittori c'è un intero abisso.

Ma ciò non toglie che quando ti trovi a dover scrivere qualcosa, anche solo un messaggio di auguri, se la testa si rifiuta di farlo c'è poco da inventarsi, alla fine ti trovi a scrivere "tanti auguri" senza aggiungere altro ma con la fronte sudata come se avessi scritto un intero poema...