martedì 31 marzo 2020

Si vive alla giornata


Son sei giorni che sono a casa, sei giorni che sono volati, e in questi sei giorni tutti i buoni propositi di fare mestieri in casa e di riordinare sono stati bellamente posticipati con un comodo "va beh... lo faccio domani".

Peccato che domani torno al lavoro...

Non mi lamento, va bene così, questi giorni a casa non mi sono annoiato anche se ho fatto poco o niente, anzi, ci stavo prendendo gusto. Forse anche un po' troppo...

Quindi va bene che torno al lavoro, se non altro sarà un modo per fare qualcosa di utile...

Perché è così che funziona, ci sono periodi di attività e periodi di inattività, questa pausa casalinga è stata caratterizzata dall'inattività, magari la prossima sarà attiva, chi lo sa.

Intanto torno al lavoro e lì c'è poca scelta, non è che puoi decidere cosa fare o non fare, sei lì per fare delle cose e quelle cose le fai.

E visto che domani è già mercoledì la settimana sarà corta, magari mi ritroverò nel finesettimana ancora carico di energie e farò di più in quei due giorni di quello che ho fatto in questi sei passati.

Ripeto magari.

E poi non è che posso (o voglio) fare programmi, anche perché domani sono al lavoro, ma non ho idea se ci andrò anche nei prossimi giorni o no, si vive alla giornata...

lunedì 30 marzo 2020

Giornata di patate


Stamattina al telefono mia mamma ha detto che stava cuocendo delle patate e ho avuto anche io l'ispirazione.

Ho preso le patate che avevo in frigo e le ho messe sul fuoco ancor prima di finire la telefonata, prima che mi passasse la voglia.

Intanto che cuocevano mi è tornata in mente mia sorella che mi prendeva in giro dopo che in un post avevo detto di non aver mai fatto il purè con le patate ma sempre e solo con le buste, quindi ho deciso di provare una volta tanto a farlo come si deve.

Non sapendo di preciso come funziona ho guardato su internet, come al solito, e devo dire che il purè è forse una delle ricette che abbia mai trovato con meno varianti...

Prendi le patate, le schiacci, ci metti il latte e lo fai cuocere per qualche minuto con un po' di burro...

E in effetti il risultato è stato soddisfacente: praticamente nessun grumo di patata, bello cremoso e denso, saporito e sano!
Ovviamente l'ho mangiato col tonno, uno degli accostamenti che mi piace di più col purè.

Ma le patate non erano finite, per il purè ne ho usate poche, era solo una prova e non volevo sprecarne nel caso venisse male, quindi col resto delle patate schiacciate mi sono fatto una bella porzione abbondante di gnocchi che mi sono mangiato per cena e che mi scalderò domani a pranzo.

domenica 29 marzo 2020

Sistemata lampo


In questa domenica solitaria e casalinga, dopo aver avviato e steso due lavatrici, cambiato le lenzuola e fatto il minimo sindacale, letto un momento e cazzeggiato un po' al computer ho deciso di darmi una ripulita.

Ma la cosa ha richiesto decisamente meno tempo di quello che avevo preventivato... una volta fatta la barba, tagliati i capelli, fatta una doccia e tagliate le unghie non è che avessi molto altro da fare per sistemarmi...

Per un uomo sistemarsi non richiede chissà quali operazioni... non metto lo smalto sulle unghie, nè i bigodini, non mi depilo, non uso cremine nè maschere nè altre cose di cui non so nemmeno l'esistenza...

Insomma, per un uomo mettersi in ordine è decisamente meno laborioso che per una donna che ha solo l'imbarazzo della scelta...

Perciò una volta sistemato mi sono ritrovato di nuovo a leggere, cazzeggiare e giocare col computer...

sabato 28 marzo 2020

Torta del terzo giorno


In questo periodo dove tutti sono diventati masterchef e boss delle torte e quindi trovare una bustina di lievito è diventato difficile come trovare il proverbiale ago nel pagliaio, io fedele alle mie abitudini ho fatto una torta con quello che ho trovato.

Stavolta è toccato a tre tristi limoni un po' rinsecchiti che se ne stavano mogi mogi nella loro reticella gialla che si sono fatti vedere solo perché ormai nel frigo non c'è più niente dietro cui nascondersi.

Quindi torta col limone.

Peccato che la torta con il limone senza dentro la scorza grattugiata non prenderà mai il sapore e il profumo di limone , ma purtroppo lo stato in cui erano i limoni non permetteva di grattarne la scorza, quindi ci ho messo solo il succo. Per metterci una pezza ci ho messo un po' di yogurt al limone...

Poi ci ho messo anche un po' di cocco, il fondo di un sacchetto che era nascosto nell'armadio dietro altri sacchetti mezzi vuoti di farine varie...

E naturalmente ho usato il lievito istantaneo per torte salate visto che quello per dolci l'ho finito...

Ma alla fine il risultato è stato soddisfacente, sia all'occhio che al palato!

venerdì 27 marzo 2020

Day 2


Ieri sera sono andato a dormire con l'idea di svegliarmi stamattina e mettermi a fare ordine e pulizia.

Poi stamattina mi sono svegliato.
Come prevedibile tutti i buoni propositi sono rimasti a dormire nel letto.

A un certo punto della mattinata mi sono detto che almeno la torta avrei dovuto farla, quindi ho preso il mezzo sacchetto di arachidi che avevo nell'armadio e ho cominciato a sgusciarle per poi farci la torta.

Ho finito lo sgusciamento, ho portato giù la spazzatura, sono rientrato in casa e ho cominciato a fare un cruciverba, "poi la torta la faccio dopo".

Dopo il cruciverba ho letto un momento, poi ho giocato un po' col computer...

E alla fine ho deciso che era ora di fare la torta.

Peccato che di arachidi non ce n'erano più...
Mi si sono mangiate mentre facevo tutte quelle utilissime attività di cui sopra...

Però la torta l'avrei potuta fare comunque, nell'armadio ho cacao, cocco, noci, varie farine... manca il lievito per dolci perché non l'ho trovato al supermercato ieri, ma anche l'altro va bene uguale... nel frigo mele, kiwi, limoni...

Ho preparato gli strumenti di lavoro, ho aperto l'armadio per prendere gli ingredienti e niente... nessuna ispirazione.

Allora ho richiuso l'armadio, ho messo via la planetaria e me ne sono tornato sul divano a fare un cruciverba.

Penso che sarebbe ora di cominciare un po' ad annoiarmi... sarebbe l'unico modo per darmi uno stimolo a fare qualcosa di utile... Ma sono solo al secondo giorno a casa... ci sta che la noia non si faccia ancora sentire.

giovedì 26 marzo 2020

Primo giorno a casa


Da oggi anche io a casa.
Per un po' non si va al lavoro.
Non si sa per quanto, non si sa fin quando, sembra almeno fino a martedì, ma di sicuro non si sa.

Stamattina sono uscito a comprare la settimana enigmistica in previsione dei giorni a casa e sono andato a fare un pochino di spesa sotto casa.

Ho comprato quattro cose, la quinta che era il lievito era finito.
Allora, arrivato a casa, tutte le buone intenzioni di fare la torta e un po' di mestieri sono sparite come i guanti di gomma e il lievito sugli scaffali del supermercato.

E ho passato il primo giorno a casa a cazzeggiare bellamente facendo cruciverba, giocando al computer e guardando una serie tv. Alla faccia dei mestieri.
Tanto avrò tempo di farli nei prossimi giorni.

mercoledì 25 marzo 2020

A domani


Venticinque marzo, ore nove meno qualcosa.

Sono qui davanti al computer spremendomi le meningi per trovare qualcosa da scrivere che non abbia a che fare col lavoro, né col virus, né col fatto che l'inverno sembra tornato indietro dopo due giorni di finta primavera.

Ma non mi viene in mente proprio niente.

Ma proprio niente niente.

Quindi per stasera, visto che non mi va di parlare di nessuno degli argomenti di cui sopra ma non mi viene in mente altro, mi concedo un giorno di pausa... dall'ultimo credo che siano passati almeno un paio di centinaia (forse anche tre o quattro centinaia) di post, quindi per stasera mi concedo il lusso di non scrivere niente.

A domani

martedì 24 marzo 2020

Scherzo da pesce


Stasera un bel risotto con calamari e sedanorapa.

Un accostamento improbabile? Può essere, ma ero in vena di sperimentazioni.

Tutto è cominciato quando cercando nel freezer qualcosa da cosa cucinare per cena mi sono imbattuto nel sacchettone di calamari surgelati.

Ebbene, ho preso la mia dose di calamari e li ho messi in un piatto a scongelare, poi mi sono detto: ma se io li taglio adesso, prima che siano scongelati e mollicci, è più facile e comodo!
Perché, come già ho detto altre volte, a me piace tantissimo mangiare pesce e frutti di mare, peccato che entrambi mi fanno un po' senso finché non sono cotti.

Allora ho tagliato a fette i calamari ancora congelati.
Mentre tagliavo il primo mi sono accorto di qualcosa di strano: sotto lo straterello di ghiaccio che nascondeva il calamaro  ho trovato dei pezzi scuri e mi sono accorto che erano gli occhioni ancora lì belli attaccati al resto... "Strano" mi sono detto "mica saranno ancora da pulire... ma figuriamoci..."quindi ho continuato la mia opera di taglio.

Poi tanto per farmi un'idea di quanto dovessero cuocere ho guardato su internet e ho scoperto che in effetti i miei bei calamari ormai a fettine erano sì ancora da pulire e ho scoperto anche che va tolta quella pellicina che c'è sopra...

Ok, non è una cosa così complicata... ma quando sono già affettati sì che lo è...
Quindi armato di santa pazienza ho preso i miei bei "tranci" di calamaro ancora leggermente gelati e ho cominciato a spellarli e a togliergli il "ripieno".

Un lavoro orribile, credo che mi puzzeranno le mani di pesce per un mese...

Ma cosa ci metto coi calamari nel riso? Piselli! Direi che ci stanno bene.

Ma quando ho aperto il frigo e ho visto lì quel sedanorapa che mi guarda triste ormai da giorni e ho deciso di usare quello.

Per chi non lo sapesse il sedanorapa è una radice grossa ruvida e rotonda  che ha un sapore simile al sedano e la consistenza simile alla rapa.

Quindi risotto con faticosissimi anelli di calamaro e dadini di triste sedanorapa.

Poi ci ho aggiunto un pochino di curcuma se no quel riso era davvero troppo pallido...

E devo dire che l'accostamento così insolito ha dato un buon risultato!

Anche se la prossima volta non mi faccio più fregare dai calamari non puliti.

lunedì 23 marzo 2020

No comment


Di solito:
Da lunedì a venerdì
Lavoro Casa
Casa Lavoro

Il weekend
Bucato Mestieri
Ozio Riposo


Adesso:
Da lunedì a venerdì
Lavoro Casa
Casa Lavoro

Il weekend
Bucato Mestieri
Ozio Riposo

...No comment...

sabato 21 marzo 2020

Compleanno solitario


E oggi, nonostante il virus, nonostante le quarantene, nonostante le difficoltà, è il mio compleanno.

Eh sì, perché il tempo continua a scorrere, gli uccelli cinguettano fra gli alberi annunciando la primavera, i conigli ricompaiono in giro per San Donato, i fiori sbocciano in prati e aiuole, e io ho festeggiato il mio quarantasettesimo compleanno.

Passo la settimana uscendo per andare al lavoro, e il giorno del mio compleanno l'ho passato chiuso in casa. L'unico momento fuori dalle quattro mura che mi sono concesso è stato stamattina per scendere in cortile a buttare la spazzatura.
Per il resto ho passato la giornata sereno e tranquillo non facendo nulla di utile in tutto il giorno: ozio e riposo. E la giornata è passata via in un lampo!

Non è il primo compleanno che passo da solo, ce ne sono stati anche altri, e la cosa non mi è pesata, ho ricevuto moltissimi auguri: telefonate, videochiamate, messaggi...

E per prima cosa voglio ringraziare tutti quanti quelli che oggi si sono ricordati del mio compleanno.

Ieri per festeggiare ho portato in ufficio due sacchetti di muffin alla banana che ho preparato giovedì sera e oggi mi sono preparato una bella ciambella all'arancia.

Perché anche se da solo, anche se in un clima tutt'altro che spensierato, un momento di svago e di serenità non può fare male, anzi, fa sicuramente bene!

venerdì 20 marzo 2020

#iorestereiacasa


L'altra sera tornando dal lavoro prima di rientrare ho allungato la strada di un centinaio di metri e sono andato a fare un pochino di spesa al negozio sotto casa per poi rientrare e non uscire più come sarebbe dovuto.

Ebbene lungo i 6-700 metri che mi separano dal lavoro ho visto un uomo in giro col cane, una donna con la carrozzina, un gruppetto di ragazzi che giocavano al pallone in un parcheggio, un vecchietto in bicicletta, un ragazzo in tenuta da corsa, alcune persone che chiacchieravano fuori dal tabacchino, una ragazza con lo sguardo sul telefonino...

Sembrava un qualsiasi giorno di un qualsiasi inizio di primavera, con le persone che spensieratamente si godono la gradevole temperatura del tardo pomeriggio.

Vorrei far leggere a tutte quelle persone che "Tanto qui è tranquillo" il messaggio che oggi una collega mi ha mandato:
...
IO:tu come stai?
LEI:in smartworking in quarantena
IO:ma ti sei beccata il virus?
LEI:Che io sappia no ma nel mio paese ci sono parecchi positivi e purtroppo ci sono anche 5 vittime ufficiali. Ho in ospedale amici, parenti, è una situazione drammatica.
IO: cacchio. Dai cerca di restare su di morale per quanto si può
LEI:Assolutamente! Lo devo per le mie bimbe! Voi state attenti! A presto
...

Io esco di casa tutti i giorni perché vado al lavoro.
Non è un lavoro che salva delle vite in ospedale, non è nemmeno un lavoro che permette di continuare ad avere cibo nei supermercati o che possa trovare una cura per il virus, ma quello che faccio permette a molte persone di restare a casa a lavorare invece di dover uscire per andare in ufficio.
Quindi io esco perché devo, perché in qualche modo anche quello che faccio io è utile per evitare che la gente debba andare in giro.

Ma quando vedi che la gente se ne frega di tutto e prosegue la sua vita come se nulla fosse ti viene da chiederti chi te lo fa fare.

E se questo pensiero ce l'ho io posso solo immaginare come la cosa è vissuta da chi davvero fa un lavoro indispensabile e pericoloso.

C'è davvero da chiedersi cos'ha in testa la gente...

giovedì 19 marzo 2020

Mascherine senza carnevale


Oggi altro giorno di lavoro muniti di protezioni: mascherina e guanti.

Perché pare facile stare con una mascherina sulla faccia, in particolare se è una di quelle leggere, ma vi assicuro che non è così.

Appena messa quella leggera non sembra nulla di che, non è che dia fastidio, ma dopo un po' che ce l'hai addosso e che ci respiri dentro cominci a sentire l'effetto del respirare l'aria già usata... poi cominci a sentire gli elastici che grattano dietro l'orecchio, la gola che secca, il naso e gli zigomi compressi, gli occhiali che si appannano...

E sto parlando della più leggera e meno invasiva mascherina che esista...
Quando ho provato a mettere una di quelle un pochino più professionali con le quali tutte le sensazioni di cui sopra sono amplificate a dismisura.
Dopo mezz'oretta che ce l'avevo addosso oltre a tutto il resto ho cominciato a sudare e mi è venuto mal di testa. ho dovuto lasciare lì quello che stavo facendo per uscire all'aria aperta, togliermi la mascherina e respirare.

E poi la sera, quando sei a casa ormai da ore, senti ancora la sensazione della mascherina sulla faccia.

E poi i guanti, quelli di lattice, sottili e che fanno l'effetto seconda pelle, quelli che se non metti sulle mani un pochino di borotalco non riesci a infilarli senza romperli, quelli che quando poi li togli ti senti le mani gelatinose...

Dopo questa esperienza la mia stima e il mio rispetto per quelli che negli ospedali passano intere giornate utilizzandoli è aumentato ancora di più.
E quelli che usano loro non sono solo carta velina e plastichina... non oso immaginare come si possa stare dentro quegli "scafandri" per tutto quel tempo.

mercoledì 18 marzo 2020

Carbonara salvacena


Comunque è assurdo che capitano giornate, anzi, addirittura interi weekend, in cui comincio a cucinare la mattina e proseguo fino alla sera preparando primi, secondi, contorni e dolci.

Lasagne, arrosti, torte e biscotti, pollo, manzo, verdure...

E poi quando torno dal lavoro e arriva l'ora di cena anche solo l'idea di prendere una pentola per farci un po' di pasta mi fa venire la pelle d'oca.

Non dico cucinare chissà cosa, dico un semplice piatto di pasta, o un uovo strapazzato, o 2 pomodori in insalata....

Ma no, è come se il mio corpo si rifiutasse di collaborare.

Allora stasera, dopo qualche sera in cui mi rifugiavo in pane e formaggio o poco più, mi sono imposto di farmi quel benedetto piatto di pasta.

Fortunatamente ho trovato nel frigo una confezione di pancetta a cubetti, così ho potuto fare una bella carbonara, gustosa e veloce da preparare.
E già che c'ero ne ho fato una dose abbondante così ce l'ho lì pronta da scaldare domani a pranzo.

Che poi il fatto che la carbonara è comoda da fare è un po' una fregatura... se facessi un sughetto al tonno poi salterei la pasta direttamente nella padella del sugo e poi via nel piatto pronta da mangiare.
La carbonara invece va scolata in una insalatiera, la pancetta va rosolata in un pentolino, e poi c'è il grana da grattugiare (per fortuna stasera ne avevo già di grattato)... insomma alla fine il lavoro da fare è lo stesso... e poi c'è da lavare una insalatiera in più...

Ma fa niente. La carbonara è sempre la carbonara

E alla fine non è stato così faticoso...

lunedì 16 marzo 2020

Vorrei solo perché non posso


E' passato il weekend e per ammazzare il tempo ho fatto pulizie, cucinato, fatto altre pulizie, guardato una serie tv, giocato col computer....

Insomma nonostante per me fosse un weekend qualsiasi visto che lavoro tutta la settimana ho cercato mille cose da fare per passare il tempo senza dover uscire di casa.

La cosa assurda è che non ho mai avuto problemi a far passare il tempo nel finesettimana, anzi, il tempo di solito passa anche troppo in fretta e spesso anche senza mettere il becco fuori di casa.

Quanti sabati e domeniche ho passato senza che mi venisse nemmeno in mente di uscire.

Ma il fatto che sai che non lo puoi fare te lo fa desiderare più di qualsiasi altra cosa.

Il sabato e la domenica di solito è già tanto che avvio la lavatrice e stendo, non capita mai che mi sento annoiato al punto da mettermi a fare pulizie da fino come ho fatto ieri e l'altro ieri... Tipo lavare i lampadari, i cassonetti delle tapparelle, il sopra degli armadi di cucina... di solito per mettermi a fare anche solo le normali pulizie devo obbligarmi.

E poi tutte le scuse sono buone per uscire... sabato mattina sono andato a comprare un po' di detersivi che nel delirio delle pulizie avevo finito, preciso che per fare la spesa devo solo scendere in cortile e attraversare la strada...
Ieri mattina sono sceso a buttare l'immondizia... anche per questo come per la spesa... ma non ho dovuto nemmeno attraversare la strada...

E poi ogni tanto apro la finestra e esco in balcone a godermi il silenzio.

La prossima volta che dovrò passare la giornata in casa se è bel tempo mi sa che mi piazzerò sul balcone con una sedia e qualche comodo cuscino a leggere al sole.

domenica 15 marzo 2020

Un fischio di speranza


C'era una volta un regno dove tutti erano felici.

Passavano le giornate per le strade e nei parchi e quando si incontravano si abbracciavano, si tenevano per mano e passeggiavano insieme.

Un giorno però arrivò un brutto temporale, il cielo diventò nero, le strade si riempirono di fango e le persone non potevano più uscire di casa.

Chiusi in casa cercavano un modo per far passare il tempo aspettando fiduciosi che il temporale finisse, ma dopo aver messo in ordine dappertutto, dopo aver cucinato torte e biscotti, dopo aver giocato a tutti i giochi che c'erano in casa il temporale ancora non era finito.

Tutti erano tristi perché anche se avevano cucinato tanti biscotti non potevano condividerli con i loro amici, non potevano più incontrare le altre persone, non potevano abbracciarsi e non potevano tenersi por mano.

Finché un giorno un bambino si affacciò alla finestra e vide che nella finestra del palazzo di fronte c'era un uomo che come lui guardava fuori con lo sguardo triste.

Il bambino allora fece un fischio e l'uomo lo sentì e fischiò anche lui.
In  strada c'era un ragazzo avvolto stretto nel suo impermeabile che spingeva un carretto. Lui nonostante il temporale era fuori di casa, perché era incaricato di portare il cibo alle persone chiuse in casa.
Lui affrontava il temporale per il bene di tutti gli altri, quello era il suo lavoro, ne andava fiero e sapeva che era importante, ma le strade deserte e il silenzio interrotto solo dai rumori del temporale lo facevano sentire stanco e solo.

Passando in quella strada sentì il fischio dell'uomo e del bambino.
Quel fischio riusciva a superare il rumore della pioggia e riempiva solitario tutta la via. Allora anche il ragazzo cominciò a fischiare.

Altre persone si affacciarono alla finestra, sentirono il fischio e a loro volta comiciarono a fischiettare finché tutta la via diventò un allegro concerto di fischi.
Chi fischiettava qualche motivetto, chi faceva fischi acuti e forti, chi non sapendo fischiare canticchiava.

Il ragazzo delle consegne proseguì per la sua strada portando con sé quel fischio e facendolo risuonare in ogni strada che percorreva.

Con quel fischio le persone si accorsero di non essere sole, erano costrette a casa, ma non erano sole, quel fischio ridava loro speranza, era come un raggio di sole nel grigio del temporale.

Il temporale sarebbe passato e loro sarebbero tornati a passeggiare insieme.

sabato 14 marzo 2020

silenzio e torta


Oggi volevo fare un post in cui parlare di qualcosa che non fosse lo stare in casa, qualcosa per cambiare discorso, ma quando oggi ogni volta che sono uscito sul balcone sotto un cielo nuvoloso e con un silenzio irreale interrotto solo dal gracchiare di qualche cornacchia che svolazzava fra gli alberi, ho pensato che questa atmosfera era da condividere.

Ok, non è che c'era bisogno di parlarne nel post per condividerla, basta che chiunque si affacci alla finestra e proverà probabilmente le stesse sensazioni, ma a me questa sensazione è rimasta dentro.

Poi la giornata l'ho passata lavando finestre (mestiere che l'altro giorno ho dovuto interrompere per andare al lavoro), preparando dei buonissimi e morbidissimi bananabread.

Dopo aver cercato alcune ricette su internet per prepararli, alla fine, come capita di solito, ho spento il computer e mi sono messo in cucina armato di molte buone intenzioni tutte diverse da quelle che proponeva internet...

Ho fatto la solita torta, ma nell'impasto ci ho messo la banana schiacciata. Ci ho messo anche una parte di farina di grano saraceno, così per dargli quel tocco di rustico che nelle torte di questo tipo ci sta sempre bene.

E stavolta ho cambiato stile di impasto.

Nel senso che fino all'ultima torta che ho fatto, credendo di fare cosa buona e giusta visto che quasi tutte le ricette dicono di fare così, io facevo montare le uova con lo zucchero per poi aggiungerci l'olio e poi farina e lievito...

Stavolta ho messo tutti gli ingredienti insieme nella planetaria, senza aspettare il turno di ognuno e sorpresa sorpresa i miei bananabread sono lievitati benissimo e rimasti morbidissimi, molto più che usando il sistema di un ingrediente per volta!

giovedì 12 marzo 2020

Lavoro, non lavoro, lavoro....


Ieri sera sono andato a dormire come ogni mercoledì con l'idea di andare a lavorare la mattina dopo.

Stamattina ancor prima della sveglia mi ha svegliato il telefono, dal lavoro ci hanno segnalato che oggi non saremmo dovuti andare in ufficio.

Quindi con tutta calma mi sono alzato, ho fatto colazione e mi sono preparato psicologicamente a una giornata casalinga.... o meglio a una giornata da casalinga.
Mi sono armato di detergente e stracci per cominciare la pulizia di porte e finestre!

Ho tolto le tende dalla cucina e ho cominciato a sgrasare il telaio della finestra che ha perso quella patina begiolina tornando candido. Poi mentre stavo togliendo le cose dal piano della cucina per lavare le piastrelle mi suona il telefono.

Era una collega dal lavoro che mi chiedeva se potevo andare in ufficio. La cosa non mi ha sorpreso più di tanto, infatti a fare pulizie avevo aspettato che fossero almeno le 9 passate.

Quindi ho lasciato tutto così com'era, mi sono dato una sciacquata veloce, mi sono tolto la tenuta da massaia e sono uscito diretto all'ufficio.

E la giornata è diventata decisamente meno faticosa che se fossi stato a casa.

Alla collega che ha pensato di chiamare me considerando il fatto che sono quello che abita più vicino, ho però fatto presente che se a casa ho le finestre sporche è tutta colpa sua...

E domani è un altro giorno... credo che sarò al lavoro, ma a questo punto finché non sono in ufficio mi concedo il beneficio del dubbio...

mercoledì 11 marzo 2020

Una settimana senza tv


La settimana scorsa ho staccato il cavo dell'antenna dalla televisione per prestarlo a un mio amico, con l'intenzione poi di andarne a comprare un altro.

Ma l'acquisto non l'ho più fatto, un po' perchè non ho avuto il tmepo di andare a comprarlo, un po' perchè nel frattempo è diventato consigliabile, nonchè obbligatorio, andare in giro il meno possibile.

Quindi sono una decina di giorni che il mio televisore è lì sul mobile come un qualsiasi altro soprammobile, inutilizzabile e inutilizzato.

E devo dire che non mi è mancato per niente!
Già prima mi rendevo conto che lo accendevo davvero poco, ma dopo questo periodo in cui anche volendo non l'avrei potuto usare ho avuto la conferma che se dovessi scegliere di rinunciare a uno dei miei elettrodomestici il primo della lista sarebbe proprio la tv... Ok, forse prima di quella ci sarebbe il coso elettrico per fare i minimuffin che ho nell'armadio e che non ho mai utilizzato...

Se, per non restare proprio fuori dal mondo, voglio vedere qualche notizia le guardo sul computer, lo stesso per le serie tv o i film, di cui comunque non abuso.
I programmi di intrattenimento li ho sempre accuratamente evitati, lo stesso dicasi per i vari talk show e per quelli di pseudocultura.

E se devo stare chiuso in casa, anche se sono da solo, la tv è l'ultima delle cose che prendo in considerazione per passare il tempo.
Meglio fare qualcosa di utile in casa (e qualche mestiere che è lì da fare dalla notte dei tempi ce l'abbiamo tutti... e se mi dite che da voi non è così non ci credo) o leggere un libro o cucinare...


martedì 10 marzo 2020

Io sto a casa... a fare mestieri


Oggi secondo giorno a casa dal lavoro e secondo giorno di "pulizie di primavera anticipate".

Stavolta è toccato al bagno, dove si è svolta la solita e continua lotta persa in partenza contro il calcare che si deposita dovunque.

Poi in pomeriggio mi sono messo ai fornelli e dalle mie "fatiche culinarie" sono usciti un arrosto di maiale con cavoletti di Bruxelles (già pronto da congelare in pratiche porzioni schiscetta), una pirofila di gnocchi di zucca, costine e una bella scorta di soffritto.

Che detti così non sembrano poi tanta roba, ma guardando la quantità di piatti, pentole e attrezzi che sono accatastati nel lavandino pronti per essere lavati si direbbe che ho cucinato un pasto di 12 portate per 32 persone...
Ma vabbè... ormai lo so che funziona così... uno si diverte a cucinare e si rende conto solo quando ormai è troppo tardi che magari doveva conservare qualche energia per lavare i piatti...

Comunque domani torno al lavoro!

Già, perchè mentre tutti chiudono a noi tocca lavorare visto che il nostro lavoro serve per poter far lavorare da casa le altre persone...

E la cosa non mi dispiace.
Certo è bello stare a casa, ma con questa frenesia da massaia che mi è venuta è troppo faticoso...

lunedì 9 marzo 2020

Lunedì non lavorativo


Ieri sera alle 10 dopo un po' di notizie contrastanti ho avuto la conferma che oggi non sarei andato al lavoro.

Quindi stamattina che potevo dormire quanto volevo ovviamente mi sono svegliato al solito orario che di solito è imposto dalla sveglia.

Niente di male, ho fatto colazione, sono uscito a prendere una boccata d'aria nel deserto cittadino, poi sono rientrato diligentemente a casa.

Il problema è che oggi è un giorno lavorativo, e non avendo la scusa che del weekend è fatto per riposare, mi sono imposto di fare un po' di mestieri in casa... Tantovale approfittare della giornata libera e della buona norma di non andare in giro.

Ho cominciato con le solite cose: lavare i piatti, ritirare la roba stesa (e metterla nell'armadio e non sulla sedia), scopare il pavimento...

Poi mi sono armato di straccio per spolverare un po' e lì mi sono fatto prendere la mano! Sono andato a spolverare quei posto che di solito restano fuori dalla portata dello straccio, i ripiani in alto dell'armadio, la mensola attaccata al soffitto con relativi soprammobili. Soprammobili ricoperti di quella patina di "antichità" che dopo una passata di straccio sembrano restaurati..

E poi le vetrinette che sono tornate alla loro originaria trasparenza... Già, non era vetro affumicato...

Poi nel primo pomeriggio sono andato a fare la spesa, approfittando di un passaggio e dell'orario di meno afflusso.
Dovevo comprare solo due cose, tipo latte e biscotti... alla fine sono uscito con tre borse di roba... Mi avranno scambiato per uno di quegli allarmisti che svuotano gli scaffali per paura di restare senza cibo... Ma giuro che non è così, ho preso solo quello che mi serviva...

E domani, visto che sarò ancora a casa salvo smentite dell'ultimo minuto, sarà una giornata dedicata alla cucina per rimpinguare la scorta di schiscette che è ormai finita...

E naturalmente la giornata non avrebbe potuto dirsi completa senza la preparazione di una bella torta!
Già, perché quella che ho fatto giovedì all'ananas è finita... succede sempre così quando una torta è così buona...

Quindi oggi torta al caffè! Che per la colazione sarà perfetta!

domenica 8 marzo 2020

Una mimosa per tutte


In questo clima di panico da virus (più o meno giustificato), mentre ci troviamo a dover adottare precauzioni affinché la situazione non sfugga di mano (o almeno non più di quello che è già sfuggita), vorrei uscire un po' dal coro e ricordare che nonostante tutto possiamo ancora concederci un po' di normalità.

E in questo momento di normalità voglio fare gli auguri a tutte le donne nel giorno della loro festa che quest'anno è passato decisamente in sordina.

Perché anche se siamo in stato di allarme, anche se vengono chiuse le strutture e vengono scoraggiati i rapporti personali, non vuol dire che dobbiamo dimenticarci di vivere, non dobbiamo scordarci di festeggiare, non dobbiamo chiudere anche il nostro cuore.

Perciò prendo l'occasione di questo giorno per regalare a tutte le donne la mimosa che meritano, non deve esistere nulla che ci faccia dimenticare di festeggiarle.

E so bene che le donne dovrebbero essere festeggiate tutti i giorni ecc ecc... (anche se quest'anno anche questi commenti si sono persi per strada)

Quindi festeggiamo le donne, senza polemiche, senza doppiezze, senza paure!

Oggi è la vostra festa!

E spero che questi miei auguri vi possano distrarre anche solo un istante da tutto il resto.

venerdì 6 marzo 2020

Fine settimana


Non so se qualcuno ci ha fatto caso, ma quest'ultima settimana nel post ho sempre scritto qualcosa legato al giorni in cui l'ho scritto:

Venerdì pensieri
Sabato propositi
Domenica ozi
Lunedì pioggia
Martedì sbotto
Mercoledì amici
Giovedì torta

L'ho fatto così, tanto per vedere in una settimana più o meno qualsiasi che cosa è riuscito a ispirarmi per il post.

E in effetti ci sono più spunti di quelli che mi aspettavo, non è stata solo una piatta settimana di "caro diario", beh... un po' sì, ma credevo peggio...

Il fatto è che raramente vado a rivedere cosa ho scritto nei giorni precedenti e quindi di solito non so quando ho scritto le cose. Ma stavolta ho voluto metterci il giorno per capirlo al volo.

Ma sicuramente questo esperimento è terminato!

Rivedere cosa ho scritto nei giorni passati rischia di farmi perdere la voglia di scrivere per i giorni futuri...

I miei post, a parte alcune eccezioni, sono una di quelle cose che vanno bene per il momento in cui vengono letti, e allo stesso modo per il momento in cui li scrivo.
Non sono fatti per essere riletti.
O forse sì...

Forse sono solo io che non mi ci vedo a rileggerli...


giovedì 5 marzo 2020

Una torta al giovedì


Stasera uscito dal lavoro mi sono imposto di superare la pigrizia e di ignorare la scusa della pioggerellina e sono andato a fare un pochino di spesa.
Niente di che, giusto uova, yogurt, pane e formaggio.

Poi ho visto i barattoli di frutta sciroppata e mi è scattato l'estro di fare la torta con l'ananas.
Una torta di giovedì dopo il lavoro non è una cosa usuale, di solito le torte le faccio la domenica e mi durano per le colazioni di tutta la settimana lavorativa, ma quella ai kiwi della settimana scorsa è finita in anticipo... forse perché era così buona che oltre che a colazione me ne mangiavo una fetta anche a cena...
E stamattina mi sono ritrovato a dover fare colazione solo coi biscotti, niente di male, ma quando sei abituato alla tua bella fetta di torta è un po' deludente...

Arrivato a casa mi sono cambiato e sistemato e la pigrizia stava prendendo il sopravvento, ma con un enorme sforzo di buona volontà sono andato in cucina e ho preparato la mia bella torta con il succo di ananas nell'impasto e le fette sopra!

Sì, la solita torta con le solite dosi, ma devo dire che con la frutta sopra almeno sembra un po' diversa dal solito...

Perché ormai lo sappiamo, alla vista le mie torte si assomigliano parecchio anche se al gusto sono sempre diverse.

mercoledì 4 marzo 2020

Amicizia del mercoledì


C'è un momento in cui una persona che conosci diventa un amico.

Può essere un collega di lavoro, un parente, un "amico di amici".

E' quel momento in cui scatta quel qualcosa e quella persona non è più solo qualcuno con cui vai d'accordo, che ti è simpatico o di cui gradisci la compagnia.

In quel momento ti accorgi che, oltre a tutto il resto, per quella persona provi affetto, che fra voi si è creato un rapporto di fiducia reciproca, che va oltre alle chiacchiere quotidiane e al semplice condividere uno spazio.

Non è un fatto eclatante, non è un evento straordinario, è solo quel momento in cui in modo spontaneo dai all'altro qualcosa di te. Una confidenza, uno sguardo nel tuo io più profondo, una cosa tua che ti accorgi di voler condividere con quella persona.

E così nasce l'amicizia, un legame che è secondo me fra i più appaganti che si possano avere con un'altra persona.
Perché è un legame gratuito, disinteressato, perché vive il momento e non il futuro e nemmeno il passato, è adesso.

L'amicizia è quel sentimento che vive nel momento in cui lo provi.
Non è qualcosa che necessita programmazione, non ha bisogno nemmeno di essere continuamente ravvivato.

Aver vicino un amico rende la vita migliore.

E possono anche passare mesi, persino anni senza vedersi; per l'amicizia il tempo non conta, è un sentimento che si risveglia ogni volta nuovo e rinnovato.

martedì 3 marzo 2020

Lo sbotto del martedì


Avete presente quando per un motivo o per l'altro siete costretti ad avere a che fare con delle persone che vi esasperano o infastidiscono o che mandereste molto volentieri a quel paese?

Capita, non si può andare d'accordo con tutti, ma spesso e volentieri non è che puoi andare da quella persona e dirgli chiaro e tondo di smetterla di romperti le scatole.

Quando per esempio la persona in questione è un cliente devi morderti la lingua, far bel viso a cattivo gioco e cercare di nascondere quel fastidio da qualche parte in modo da non arrecare offesa al cliente e mantenere la tua professionalità.

Oppure quando si tratta di un collega per il quieto vivere fai in modo di averci a che fare il meno possibile, e quando per forza di cose dovete lavorare assieme cerchi di isolarti dal lato umano e pensare solo al lavoro.

Ma a volte, quando la misura è colma, non ce la fai più e quello che avevi sul gozzo da tempo esplode.

Allora tutto quello che finora avevi soltanto condiviso con altri colleghi o che appunto per il quieto vivere avevi deciso di tenere per te si riversa come una cascata su quella persona.

Il risultato può essere catastrofico, o comunque creare dei problemi, ma grazie al cielo a me non è mai successo...

A me capita raramente di sbottare, e mai senza ragione, in questo modo, ma quando mi capita non riesco a trattenermi.
Ma grazie al cielo ho la fortuna di riuscire a mantenere quel contegno e quella faccia di tolla che mi contraddistinguono in modo tale che la persona verso cui sono rivolte le mie critiche/lamentele raramente si offende.

Forse perché ho l'istinto per capire quando è il momento giusto o forse l'empatia per affrontare l'argomento nel modo giusto, ma la reazione che ricevo non è mai di offesa.

Quando poi quelli che hanno assistito alla scena, e che non ne sono protagonisti, mi dicono che era ora che qualcuno dicesse quelle cose a quella persona e che sono stato capace di dirgliele in modo così spontaneo e consono al momento ammetto di sentirmi abbastanza orgoglioso...

lunedì 2 marzo 2020

Pioggia del lunedì


Piove, e come sempre le strade sono ricoperte di uno strato d'acqua che per uscire senza bagnarsi i piedi ci vorrebbero gli stivali di gomma.

Invece io ero in giro con le mie scarpette da ginnastica decisamente non adatte alla pioggia.

Per fortuna in questi giorni il lavoro lo stiamo facendo in ufficio e non in giro per i palazzi come avviene di solito, se no sarei stato tutto il giorno in giro fradicio fino al midollo.
Perché puoi pure avere l'ombrello, ma quando il bagnato parte dalla strada e viene in su anziché dalle nuvole e viene in giù non c'è riparo che funzioni.

Del resto ormai siamo rassegnati che appena scendono 4 gocce di pioggia le strade diventano piste da sci acquatico con tanto di spruzzi più o meno involontari delle macchine che passano, che camminando sui marciapiedi nascondono pozzanghere in cui ti affondano i piedi fino alle caviglie e che se per sbaglio devi attraversare un cortile sei destinato a ritrovarti coi pantaloni infangati fino al ginocchio...

Guardando le strade, i parcheggi e i marciapiedi si direbbe che quando li hanno costruiti non erano ancora stati inventati i tombini, e nemmeno i canali di scolo.
Una distesa d'acqua che ricopre tutto come se fosse neve, uniforme su qualsiasi superficie.

E a completare il quadretto quel bel venticello gelido che sembra voglia far congelare tutta l'acqua che hai addosso...

Per fortuna una volta a casa e chiuso fuori il freddo e il bagnato, dopo esserti scollato di dosso i pantaloni fradici, esserti buttato sotto una bella doccia caldissima ed esserti messo una calda tuta ti ritrovi in pace col mondo.

domenica 1 marzo 2020

Ozi della domenica


Una bellissima domenica cominciata sotto un cielo nuvoloso e grigio.

Ho avviato la lavatrice e sono uscito per il mio solito giretto. Sembrava di camminare in una città fantasma, strade deserte, bar chiusi... un po' come tutte le domeniche, ma oggi ancora di più, non c'era nemmeno la gente diretta in chiesa che di solito movimenta un po' la mattinata.

dopo poche centinaia di metri il freddo umido e la pioggerellina insistente mi hanno fatto pensare bene di tornarmene a casa.

E poi la giornata ha preso una direzione decisamente oziosa.

Almeno oggi posso dare la colpa al tempo che certo non ispirava all'attività, né all'aperto né in casa, una di quelle giornate perfette da dedicare alla lettura spaparazzato sul divano.

Ed è esattamente quello che ho fatto.
L'unica cosa definibile attività è stata quella di stendere i panni.

Insomma, una giornata dedicata a ricaricare le batterie che si erano un po' scaricate in quest'ultima settimana di lavoro intenso.

Lo so che anche ieri non ho fatto quasi niente... ma non mi sento in colpa per questo!
Mi sono goduto un weekend di pace e tranquillità godendomi la torta ai kiwi che ho fatto ieri e che oggi era ancora più buona!

Poi domani si torna al lavoro, in questa fase di emergenza dove tutti devono lavorare da casa e noi "manovali informatici" dobbiamo fornire le strumentazioni adeguate presentandoci puntuali in ufficio...