lunedì 31 dicembre 2018

Il mio augurio


E intanto che le lenticchie sono in ammollo in attesa di finire in pentola per il "cenone" di stasera, le salsicce sono lì pronte per essere abbrustolite e il salame al cioccolato è in frigo a raffreddare insieme allo spumante, mi faccio un giretto su facebook e vedo che tutti sono in fase di bilancio dell'anno passato e di propositi per quello che arriva...

E per un secondo mi è passata per la testa l'idea di farlo anche io... ma quel pensiero molesto per fortuna è passato in fretta...

Una volta capitava che facevo i buoni propositi per l'anno nuovo, ma erano come le previsioni per il nuovo anno dell'oroscopo... tante belle parole che appena finito di leggerle si sono già dimenticate... o peggio propositi che ti deprimono quando ti rendi conto di non essere in grado di mantenerli...

E i bilanci? Ho fatto questo, avrei voluto fare quest'altro non sono riuscito a fare quello... a che scopo?
Per dirsi "Oh, come sono stato bravo!" oppure "Oh, se potessi tornare indietro..."... Anche no, grazie...

Per me la fine dell'anno vuol dire una bella cena a base di lenticchie con qualcos'altro di "contorno".
Che sia da solo o in compagnia le lenticchie, per me, sono quella cosa che fa il capodanno...

Sono passati i tempi in cui attendevo con ansia la "festa di capodanno" che poi irrimediabilmente si risolveva in una delusione... In se poteva anche non essere male, ma le grandi aspettative erano sempre deluse... come spesso accade...

Come sono passate anche le grandi aspettative per l'anno nuovo...
Sembrerà cinico e pessimistico, ma illudersi e crearsi grandi aspettative serve solo a non riuscire a godere delle cose belle e normali che accadono.
Come succedeva alle feste di capodanno: ci si aspettava chissà cosa e non si apprezzava quello che invece c'era.

Quindi il mio augurio per tutti è quello di vivere senza propositi, senza aspettative, senza grandi speranze e senza guardarsi indietro, ma guardando avanti col cuore e la mente aperti ad apprezzare tutto quello che la vita ci darà in questo nuovo anno!

domenica 30 dicembre 2018

Trasferta di capodanno


Una delle poche "trasferte" che ho fatto per capodanno è stata per l'inizio del lontano 2005... Oddio sono già passati 14 anni...

E' nato tutto senza programmazione, un amico di Roma il 29 dicembre mi dice "ma tu cosa fai a capodanno? Vuoi venire con me e con un po' di amici a passarlo in Umbria?"

Naturalmente la mia risposta è stata "Sì, certo! Volentieri, non ci sono mai stato! dove ci troviamo?"

Perciò è partita subito la ricerca del treno per Firenze e quindi per Perugia dove sono venuti a prendermi per andare in un casolare sperduto in mezzo all'Appennino. E quando dico sperduto intendo davvero sperduto, la casa più vicina alla nostra era a tipo 10 km di distanza...

E' stato davvero un capodanno divertente, con 5 o 6 persone che non conoscevo e una che conoscevo di vista... ma non è certo stato un problema...

Durante i 4 giorni che abbiamo passato là abbiamo anche visitato Perugia e Assisi e visto l'albero di natale sulla collina di Gubbio.

Ammetto che i ricordi di quel viaggio si sono un po' sbiaditi, ricordo la quantità enorme di scale a Perugia, l'aria mistica di Assisi e poco altro...

E non è perché i fumi dei festeggiamenti mi hanno offuscato la mente al punto da non ricordare più nulla...

Il tempo passa e i ricordi sbiadiscono, alla fine di tante cose, di alcune persone e di molte esperienze resta solo il ricordo delle sensazioni.

Quello non svanisce mai, basta rivedere una foto o ripensare a una persona e alcune sensazioni ci riavvolgono come se non fosse passato nemmeno un giorno, anche se la persona l'abbiamo dimenticata e non ricordiamo dove abbiamo fatto la foto...

sabato 29 dicembre 2018

Non è mai tardi per festeggiare il compleanno


Oggi, dopo due mesi dal suo compleanno, io e mia sorella siamo finalmente riusciti a organizzarci per fare il regalo a mio fratello.

Un pranzo al ristorante giapponese solo noi tre.

Non è stata una scelta fatta per escludere mamma e cognata, avremmo invitato volentieri anche loro, ma diciamo che il pesce in generale e il pesce crudo in particolare non è decisamente un piatto che loro gradiscono... anzi...
Stamattina quando con mio fratello siamo partiti da casa sua per andare al ristorante mia cognata ha detto: "portati lo spazzolino, così ti lavi per bene i denti prima di tornare a casa... che mi fa senso anche solo il pensiero di quello che vai a mangiare".

Quindi abbiamo "rapito" mio fratello per fargli fare un pranzo diverso dal solito.

Quindi un bel pranzo con tanto di gatto fuori dalla finestra che guardava con desiderio il pesce nei nostri piatti, poi abbiamo cercato di completare il regalo andando a provare un po' di occhiali da sole che dovevano completare il regalo... impresa che non è riuscita... molta scelta ma nessuna adatta alla faccia di mio fratello... quindi passerà ancora un po' prima di poter completare il regalo di compleanno...

Ma del resto non siamo mai troppo fiscali...
Qualche anno fa per il compleanno avevo chiesto a mio fratello di farmi una "mensola" (mensola è riduttivo, ma non so come si chiama... quindi ho messo anche la foto) per casa mia... l'ho ricevuta per il compleanno di almeno 3 anni dopo... E va bene così!

venerdì 28 dicembre 2018

Cari vecchi punta e clicca


Oggi ho avuto una nostalgica ricaduta nel mondo dei vecchi (anche vecchissimi) giochi per computer...

Non ho ancora capito di preciso da dove sono saltati fuori, erano in qualche angolo sperduto della memoria del pc che sto usando e non ho potuto fare a meno di tornare a giocarci...

Come potevo resistere al richiamo di Monkey Island?
O di Maniac Mansion o day of the tentacle o di Zak McKracken o Sam & Max...

A molti magari non dicono nulla, ma questi sono le pietre miliari del "Punta e clicca", quel genere di giochi dove il tuo personaggio gironzola nei vari posti per trovare oggetti, prenderli, usarli da altre parti con altri oggetti... il tutto con lo scopo di risolvere un mistero, vivere un'avventura e scervellarsi come non mai per risolvere enigmi e trovare la soluzione del gioco...

Giochi in grafica decisamente vintage: senza HD, senza stereo, senza effetti speciali... ma con storie appassionanti che sono rimaste nel cuore.

Per non parlare poi della difficoltà di completarli!
Ai tempi dell'università ci si trovava in gruppo per cercare di sbloccarsi da situazioni di empasse dove non si sapeva proprio più cosa inventarsi o si faceva a gara per chi riusciva per primo a risolvere il gioco... oggi è tutto più facile, basta cercare in internet e si trova tutto, soluzioni, trucchi, spiegazioni...

Poi giocando mi sono accorto che moltissimi dei passaggi dell'avventura mi sono rimasti impressi... è un po' come se rigiocassi con le soluzioni già in mente, anche se da quando ci ho giocato la prima volta sono passati anni (anche decenni...).
Ma una ricaduta così nostalgica ci sta bene...

Quindi adesso per un po' sarò impegnato con pirati armati di polli di gomma con la carrucola in mezzo, tentacoli che vogliono conquistare il mondo, alieni che rapiscono le persone, tesori da scoprire e mondi da salvare...

E se qualcuno pensa che sono impazzito è solo perché a quei giochi non ci ha mai giocato.

giovedì 27 dicembre 2018

Pausa


C'è una specie di bolla che circonda questi giorni di festa, non si capisce se è un giorno feriale o festivo, per sapere in che giorno della settimana siamo bisogna pensarci su, era festa ieri, sarà festa dopodomani e poi ancora e ancora....

E intanto tutto sembra in attesa: i progetti sono in pausa fino a dopo le feste, le decisioni rimandate fino al nuovo anno e gli impegni dimenticati.

Giornate all'insegna del non far nulla, dei lavoretti in casa della mamma, di maratone di film di Natale, di passeggiate al fresco, del dolce far niente e dei quarti d'ora inconcludenti in attesa di ispirazione per il post quotidiano... anche la creatività sembra essere in ferie...

Quindi godiamoci la pausa...


martedì 25 dicembre 2018

Il Natale del fratello grande...


Il nostro Natale in famiglia:
i centrotavola ideati da mia cognata e realizzati insieme ai nipotini
i biscotti allo zenzero di mia sorella
e quelli fatti da mio fratello e dai bimbi
le lasagne della mamma
il pranzo tutti insieme

E poi i regali
E fra cose utili e giocattoli ai bambini e risate e sorprese ci sono stati i regali al fratello maggiore, nonché zio, nonché "serio" e "posato" quarantacinquenne...

Una tazza da mia sorella e una maglietta da mio fratello... entrambi sullo stile Harry Potter... e non si erano messi d'accordo... entrambi decisamente graditi

E bello, davvero bello sapere che non sono l'unico a vedermi così, anche quelli a cui voglio bene mi vedono allo stesso modo: un inguaribile "ragazzino"

A volte credo che i miei nipotini siano così affezionati allo zio proprio per questa mia caratteristica...
Forse per uno come me non serve che arrivi il Natale per tornare bambino...

lunedì 24 dicembre 2018

Auguri a Tutti

Fuochi pronti da accendere
Tavoli pronti da imbandire
Pastori pronti con le pecore
Artigiani pronti con gli attrezzi
Tutto pronto per la notte di Natale
Il presepe vivente riunisce il paese
Ricorda a tutti cos'è il Natale:
Insieme tutti vicini e lontani
Festosi insieme, e tutti gioiosi

Auguri agli amici
Auguri ai parenti
e ai conoscenti
Auguri ai presenti
Auguri ai passati
Auguri a chi c'è
Auguri a chi c'era

Auguri a te
Auguri a me
Auguri a chiunque

domenica 23 dicembre 2018

Attesa di Natale


E siamo agli sgoccioli, gli ultimi preparativi per il Natale sono in corso.

Domani è la vigilia e saremo tutti impegnati:
Si impacchetteranno i regali sperando che non ne manchi nessuno...
Tutto il paese sarà in movimento per preparare vestiti e scenografie per il presepio vivente che accompagnerà la notte della vigilia.
Mia sorella preparerà i biscotti allo zenzero che ormai sono diventati una tradizione.
Mia mamma preparerà l'immancabile insalata russa e insalata di riso per il pranzo di Natale e tirerà fuori il "servizio buono" per l'occasione
Mia cognata ci porterà i segnaposto per la tavola fatti per l'occasione coi nipotini.
Mio fratello preparerà il dolce per il pranzo di Natale

E io?

Io sarò impegnato come tutti ai preparativi per il presepe vivente, mi farò aiutare da mio fratello e dai miei nipotini.
Aiuterò mia mamma nell'impacchettamento dei regali ancora senza carta.
Mangerò un sacco di frutta secca.
Farò da aiutocuoco per preparare la tavola e il pranzo di Natale.

Insomma domani ci saranno tutte quelle cose che riescono ancora a farmi sentire l'attesa del Natale, quella sensazione che nessun film di Natale o mercatino o addobbo potranno mai suscitare.

sabato 22 dicembre 2018

La "bisca" casalinga


Credo di essere sempre stato capace di giocare a carte.

Fin da piccolo quando passavamo le serate in famiglia le carte erano uno dei passatempi più gettonati, eravamo in 4 (mia sorella o non era ancora nata o era troppo piccola per giocare), quindi il numero perfetto per giocare a scopa d'assi, a briscola, a sette e mezzo... manco avessimo la bisca in casa.

La scopa era il gioco che richiedeva più concentrazione ed eravamo sempre molto attenti, perché se uno sbagliava una mossa cominciavamo a lamentarci proprio come i vecchietti che si vedono giocare all'osteria...

La briscola era meno impegnativa, ma spesso veniva anche mio zio e lì partivano le partite a briscola chiamata, quella in 5, e si giocava quasi da professionisti.

A volte si giocava anche a scala, ma ci piacevano di più scopa e briscola.

Poi c'è stato il periodo che a carte giocavo con gli amici all'osteria sempre a scopa d'assi o a briscola in 5 e anche lì appena uno sbagliava piovevano le critiche e le rimostranze.

All'università non c'era viaggio in treno in cui qualcuno non avesse il mazzo di carte a portata di mano e in collegio si giocava a carte per stabilire chi avrebbe dovuto lavare i piatti dopo mangiato.

Sempre all'università c'è stato poi il periodo del poker,  si giocava a soldi, con puntate massime intorno alle 1000 lire, e io credo di aver vinto ben poche volte...

Si facevano spesso anche solitari, ma, con l'avvento della tecnologia, il solitario con le carte ha lasciato il posto a quello sul computer...

Adesso a carte ci gioco quando sono qui da mia mamma, sicuramente ci divertiamo di più a giocare a scala che a guardare la televisione...
Il problema è che lei è talmente fortu... scusate, volevo dire brava a giocare, che io perdo quasi sempre... ma almeno non giochiamo a soldi...

giovedì 20 dicembre 2018

Il camicino


Quand'ero piccolo in attesa del Natale la mamma ci faceva il "camicino", era un vestitino di carta con tante linguette e ne potevamo aprire una ogni volta che facevamo un fioretto, cioè quando ci comportavamo bene, aiutavamo la mamma e il papà, non facevamo capricci ecc ecc...

Il camicino era un modo per farci meritare i doni e che ci avrebbe portato il Gesù Bambino la notte di Natale, lo mettevamo vicino sul tavolo dove l'avrebbe visto e, se riteneva che eravamo stati abbastanza bravi, ci avrebbe lasciato i regali. In caso contrario avremmo ricevuto solo il carbone...

Era una delle cose che insieme a presepio, albero e addobbi creava quell'aspettativa che rendeva il Natale la festa più attesa dell'anno.

Era un po' il nostro "calendario dell'avvento", ma, invece di ricevere il regalo aprendo le finestrelle ogni giorno, noi dovevamo comportarci bene per aprire più finestrelle possibile per meritarci i regali della notte di Natale.

Sembrerà una cosa insignificante, ma pensandoci adesso credo che fosse anche un bel modo per insegnarci che niente è dovuto, neanche i regali di Natale, che le cose vanno meritate e che ci vuole impegno e buona volontà per averle.

mercoledì 19 dicembre 2018

Tempo di revisione

L'altro giorno ho fatto una "lista della spesa" e sono stato dal mio medico per farmi fare una ricetta e qualche impegnativa.

L'ultima volta che ci sono stato dev'essere stato più o meno l'anno scorso in questo periodo ed era stato per farmi prescrivere una visita di controllo oculistica. La volta prima non ricordo nemmeno quand'è stata...

E grazie al cielo... in teoria se uno non va dal medico è perché non ha problemi di salute!

Stavolta dovevo farmi fare una impegnativa sempre per l'oculista che questa primavera mi aveva detto di tornare dopo un anno e, visti i tempi d'attesa, ho pensato bene di andare in tempo a prenotare la visita.

Già che c'ero mi sono fatto anche prescrivere un po' di esami del sangue... colesterolo, trigliceridi e tutte quelle cose che sappiamo è importante siano in ordine, ma delle quali non sappiamo nemmeno ricordare il nome...

Fino a un po' di anni fa ogni tanto facevo il tagliando, così per controllo, ma è parecchio che non ne faccio più, e ho pensato che alla soglia dei 46 anni una revisioncina poteva anche starci bene.

Così stamattina, armato di tutto l'abbigliamento necessario e con la provetta delle urine in tasca,
ho affrontato il freddo, il gelo e quella finta pioggerellina glaciale per arrivare all'alba al centro prelievi a farmi ciucciare un po' di sangue.

Una volta la cosa mi faceva un po' impressione: quando l'addetta infilava l'ago nella vena facevo l'indifferente e guardavo dall'altra parte.
Adesso invece la cosa non mi fa più né caldo né freddo e osservo attentamente tutte le fasi del prelievo magari anche scambiando qualche battuta. Credo di aver superato, come per il dentista, quella paura atavica della procedura...

martedì 18 dicembre 2018

Elogio all'acqua calda

"Ha scoperto l'acqua calda"
Tutti usiamo quest'espressione quando qualcuno dice cose talmente ovvie da essere ancor più che scontate.

Ma se ci pensiamo bene l'acqua calda non è che sia questa cosa così scontata...

Quando ci laviamo, quando facciamo da mangiare, quando facciamo le pulizie... la usiamo senza darcene peso e dando per scontato che c'è.

Se ci pensiamo bene l'acqua di per sé non è calda, in natura, a parte alcune eccezioni termali, la si trova a "temperatura ambiente" e per averla calda non basta volerlo...

Dietro l'acqua calda c'è tutto un mondo di invenzioni e tecnologie che sono tutt'altro che scontate.

Gli scaldabagno che scaldano l'acqua per la doccia, i fornelli che la fanno scaldare per fare la pasta,  le caldaie che la scaldano per far funzionare i riscaldamenti...

Cosa c'è di più rilassante, energizzante e rinvigorente di una bella doccia calda?
Come potremmo svegliarci di mattina senza l'acqua calda che diventa caffè?
Come faremmo merenda senza una tazza di tè?
Come dormiremmo la notte senza la tisanina serale?

Come sarebbero le nostre case, i nostri indumenti e i nostri piatti se non avessimo l'acqua calda con cui lavarli?

Quindi ho deciso di smettere di bistrattare chi "scopre l'acqua calda"... magari ce ne fossero sempre di scoperte così utili...

lunedì 17 dicembre 2018

Non me ne sto chiuso in casa

La mattina quando mi alzo e vedo il termometro che è di poco sopra lo zero e magari quella nebbiettina e l'aria umida e gelida c'è un momento in cui sono tentato di restare chiuso in casa e non mettere il becco fuori dalla porta per tutto il giorno.

Non ho bisogno di uscire, almeno finché non troverò un lavoro, e se non devo fare la spesa o qualche commissione  la tentazione di starmene spaparazzato sul divano a leggere o al computer a scrivere o giocare e non fare altro in tutta la giornata è abbastanza forte...

Però ho deciso che non va bene così, quindi ogni mattina dopo la colazione mi imbacucco con giacca, scaldacollo e berretta ed esco a fare un giretto.

A volte è proprio solo il minimo sindacale, vado fino al bar, mi prendo un caffè e poi completo il giro prendendo la strada che attraversa il parco per poi tornare a casa, ma a volte il giretto si allunga e magari per strada mi viene l'ispirazione per andare da qualche parte, o allungare il giro fino al supermercato a fare un pochino di spesa, o magari per andare in centro a Milano a fare una passeggiata in qualche strada senza troppa folla...

Insomma, nonostante il freddo e la poca voglia mi impongo di uscire ed evitare di fare la muffa in casa.

Non sarà chissà che cosa, e non è certo un'impresa eroica, ma ammettiamolo, quando non c'è l'obbligo degli orari di lavoro né di altre incombenze si rischia di atrofizzarsi a non fare nulla, e naturalmente poi si arriva al punto di non aver più voglia di fare niente... succede che meno se ne fa meno se ne ha voglia di farne, quindi cerco di evitare di cadere in questo tranello e almeno il mio giretto al mio normale passo spedito me lo faccio tutti i giorni.

E quando ci si adagia fisicamente anche la mente si addormenta e diventa faticoso anche pensare.
Il vecchio  detto dice "mens sana in corpore sano" e sono assolutamente d'accordo!

Una mente attiva ha bisogno di un corpo attivo che la supporti... Se no altro che inventare storie, scrivere racconti o trovare qualcosa per riempire il post ogni giorno...

domenica 16 dicembre 2018

I gusti del Natale


Ieri, dopo un pranzo a base di lasagne con gli amici ho portato in tavola qualche fetta della ciambella coi fichi secchi che ho fatto l'altro giorno.

Quando ho detto che la ciambella era coi fichi secchi è partito subito lo "spirito natalizio"!

Eh sì, perché è vero che ormai lo spirito natalizio si sente poco, è vero che si pensa solo ai regali che si faranno e che si riceveranno, è vero anche che in molti non vediamo l'ora che arrivi gennaio, ma ciò non toglie che ci sono cose che il Natale ce lo fanno ancora sentire, anche ai più refrattari alle festività.

Sono cose che fanno tornare bambini, che fanno ricordare la vera aria natalizia, e la cosa vale per tutti!

Una di queste cose sono proprio i fichi secchi insieme ai datteri alla frutta secca e ai mandarini tutte queste cose hanno "odore di Natale".
Fra i regali che ci portava Gesù Bambino non mancava mai un piatto con mandarini e arachidi,
il profumo delle bucce di mandarino messe sulla stufa a seccare si spargeva per tutta la casa dando quell'aroma natalizio anche all'aria...

E poi ognuno ha i suoi personali interruttori che fanno scattare i ricordi di natale.

Per me sono i ravioli alla panna che erano quasi sempre il primo piatto del pranzo di Natale o l'odore del vin brulè dopo la messa di mezzanotte, per un mio amico la mostarda, che compariva a casa di sua nonna solo a Natale

Ovviamente poi ci sono i signori del Natale per eccellenza:
Il panettone che con uvette canditi e tutto il suo bagaglio di golosità è letteralmente sinonimo di Natale.
Il pandoro, che, a differenza del panettone, per noi ha sempre avuto quell'aria così sofisticata, così soffice e "senza niente" ma così buono, col suo strato di zucchero a velo che bastava a farlo essere speciale anche senza aggiunta di altri intingoli...
E il torrone... quel pezzo di marmo durissimo che rischiavi sempre di spaccarti i denti mordendolo e che, dopo che eri riuscito in qualche modo a frantumarlo, ti creava quell'appiccicaticcio mieloso all'interno della bocca.

Alla fine ritorniamo sempre lì, al cibo... il nostro senso più sviluppato e che rievoca in noi più ricordi è senza dubbio il gusto!

Ogni occasione ha il suo cibo e ogni cibo è legato a un ricordo... e il Natale forse più di qualsiasi altra cosa è un'esplosione di sensazioni e ricordi legati ai profumi e ai sapori.

sabato 15 dicembre 2018

La playstation è uno sport?

Qualche anno fa in questo periodo mi era stato dato un "bonus" economico al lavoro, il mio capo mi disse: "Non è un gran ché, ma almeno un paio di sci te lo puoi comprare".

Io con quel bonus, visto che lo sci è ormai una specie di ricordo d'infanzia, mi sono comprato la PlayStation!

Ho passato i primi tempi a giocare esaltatissimo affrontando sfide micidiali in mondi leggendari, a svolgere missioni nei panni di un mercenario, a salvare città in pericolo, a fare acrobazie impossibili...

Avevo anche imparato in modo quasi decente a gestire tutti i tasti del controller e a sincronizzare levette e pollici quasi con coordinazione...

Però lo ammetto, non ho mai giocato alle modalità difficili o impossibili, ho sempre scelto le modalità facile o al massimo normale...  diciamocelo, anche con la play ho lo stesso successo che ho nello sport, ma almeno qui ho lo stimolo di arrivare in fondo per sapere come va a finire la storia...

Poi dopo un periodo abbastanza pieno mi sono fermato e anche i giochi che non avevo ancora completato li ho lasciato lì... uno perché ero arrivato a un punto in cui non riuscivo a vincere un combattimento e quindi non potevo andare avanti... l'altro perché aveva strutture talmente complicate che mi perdevo sempre e tornavo sempre negli stessi posti, solo che ogni volta era sempre più difficile... l'altro ancora perché mi ero demoralizzato con gli altri due e quindi ho abbandonato pure quello... insomma anche loro anno fatto la stessa fine di tutti gli sport che abbia mai cercato di fare...

Poi non molto tempo fa ci ho riprovato... ma, sarà i pollici hanno perso buona parte della loro capacità di reazione, sarà perché non mi ci sono messo d'impegno come si deve ma la play è tornata presto a stare lì a prendere polvere vicino alla tv...

Magari uno di questi giorni le faccio giù la polvere e, se funziona ancora, ci riprovo... chissà...

venerdì 14 dicembre 2018

Letargo prenatalizio


Siamo a metà dicembre, il periodo del cambio di stagione dovrebbe essere più che superato, adesso dovrebbe essere il periodo in cui si hanno energie da vendere, il periodo dove il freddo stimola l'attività, quello dove stare in casa al calduccio dovrebbe rilassare la mente e stimolare la creatività...

E invece no.

Sono in piena sintomatologia di cambio di stagione: sbalzi di umore, sonno perseverante, stanchezza a far niente, voglia di farne sotto le scarpe, creatività nulla....

Insomma, uno straccettino buttato lì sulla sedia...

O magari è causa della "magia del Natale" che pervade tv e social in modo talmente martellante che non vedo l'ora sia gennaio...
Lo so, non dovrei parlare così, il Natale è una bella festa, e poi ci sono i nipotini piccoli che lo renderanno speciale, ci troveremo tutti insieme per festeggiarlo... tutte cose molto belle, ma intanto è come se il mondo si fosse fermato in attesa di qualcosa...

O forse sono io che sono fermo in attesa di qualcosa...
E allora aspettiamo...

Intanto mi preparerò il decotto di zenzero e ginseng che di solito riservo alla primavera e all'autunno... vediamo se almeno quello riesce a svegliarmi da questo torpore...

mercoledì 12 dicembre 2018

Insisto e ci riprovo


Quando si dice che uno ha la testa dura...
Oggi ho fatto un'altra torta nonostante ormai le speranze che esca come si deve sono sempre meno a causa del forno che lentamente sta tirando gli ultimi...

Ma io insisto e ci provo sempre.

Stavolta per cambiare e provare qualcosa di nuovo ho fatto una ciambella, con la speranza che, vista la forma, non mi crei il cratere centrale da sgonfiamento...

Ci ho messo dentro le solite cose e poi, in teoria, ci avrei dovuto aggiungere mandorle, noci e fichi secchi... dico in teoria perchè dopo aver tritato noci e mandorle col robot da cucina mi sono spostato e ho tirato dietro il cavo della corrente facendo cadere a terra robot con tanto di contenuto... è stata una specie di esplosione di frutta secca che si è allargata sul pavimento della cucina come una nevicata...
Fortunatamente, e non so come sia possibile, il robot è rimasto intatto, ma noci e mandorle non mi sembrava il caso di scoparle su dal pavimento per riutilizzarle... quindi, visto che non avevo nessuna voglia di sgusciare altre noci alla fine nella torta ho messo solo mandorle (prese dal sacchetto già sgusciate) e fichi secchi...

Di solito quando facciola torta la cucina resta abbastanza ordinata, oggi invece sembrava passato un tornado... il tavolo ricoperto di farina che è andata in giro cercando di infarinare il "buco" della ciambella, il pavimento ricoperto da frutta secca tritata, gocce di latte sparse in giro a far presa sulle altre cose cadute dal bicchiere pieno che ho spostato senza troppa attenzione  dopo l'incidente col robot...

Insomma... se la torta viene bene non è certo per l'attenzione e la calma che ci ho messo per farla...

Ho usato una ricetta che ho trovato su internet ed ho avuto l'ennesima conferma che tutto quello che si trova su internet va preso con le pinze... con le dosi che dava la ricetta io ho fatto una ciambella di 24 cm di diametro... nel video su internet ha fatto una tortina grande come la mia mano... Non è possibile che con tutto quell'impasto gli sia venute una tortina così piccola... deve aver barato da qualche parte...

Adesso la torta è quasi cotta... mancano circa 5 minuti e a vederla nel forno è davvero invitante...

Se l'espediente ciambella funziona d'ora in poi eleggerò la tortiera col buco a tortiera ufficiale... almeno finché non cambierò il forno...

martedì 11 dicembre 2018

Uffici, scartoffie e faccia tosta

In un vecchio post ho detto che la burocrazia e le scartoffie non mi fanno troppa paura, ma ci sono momenti in cui sbatteresti la testa contro il muro...

E' il caso che mi è successo tra ieri e oggi.

La procedura prevedeva:

- Chiedere a uno sportello cosa serve per la pratica
- Recarsi a un altro ufficio a recuperare i documenti
- Tornare all'ufficio di prima coi documenti da consegnare

Peccato che le cose si sono leggermente complicate...

Per cominciare mi sono registrato su un sito istituzionale, così, facendo le cose online, avrei risparmiato tempo... peccato che non sono riuscito a completare la procedura... va beh, poco male, intanto mi sono almeno registrato, poi vado all'ufficio e completiamo la pratica...

Poi comincio con la scaletta... vado al primo ufficio, che è abbastanza vicino a casa, e chiedo cosa serve.
Quindi vado al secondo ufficio, che è a quasi 3 km di distanza, e chiedo i documenti che mi sono stati chiesti.
E qui le cose cominciano a complicarsi:
"ma per quella pratica non le servono documenti, basta una autocertificazione, e per la pratica che ha cercato di fare online non c'è problema, nella sua situazione non serve!"
"Ma scusi... nell'altro ufficio mi hanno detto che serve una carta rilasciata da voi che attesti lo stato delle cose"
"Fanno sempre così, ma le direttive non sono quelle, devono essere loro a completare la pratica e a fare le cose..."
"quindi vado tranquillo... faccio l'autocertificazione e la pratica online la lascio perdere"
"Sì sì, quella pratica casomai le servirà in futuro, adesso non serve."

Ok, leggermente perplesso mi rifaccio la vasca fino al primo ufficio, che nel frattempo ovviamente ha chiuso... quindi rimando il tutto a oggi...

Stamattina armato di buoni propositi mi reco all'ufficio e rifaccio la domanda di ieri, ma dicendo che gli altri mi hanno detto che....."
"No no, serve quella carta, le faccio vedere, la rilascia questo ente e certifica che...."
"ok, la ringrazio, allora vedo di recuperare il documento da quest'altro ente..."

Visto che quest'altro ente è famoso per le code chilometriche e i ridotti orari di apertura penso bene di tornare a casa e telefonare... andare a fare ore di coda e sentirmi dire che loro non possono farmi quel documento mi avrebbe dato leggermente fastidio...
Quindi telefono:
"No, nella situazione in cui si trova lei noi non possiamo farle quel documento, deve fare una autocertificazione o rivolgersi all'altro ufficio, quello dove è già stato..."

Leggermente esasperato ho rimboccato le maniche e ho deciso che, visto che tutti mi dicevano la loro contraddicendosi l'uno con l'altro, la procedura l'avrei decisa io!

Sono andato sul sito istituzionale, ho completato la pratica fregandomene dell'errore, ho scaricato i documenti di invio della pratica e mi sono diretto all'ufficio di ieri e con la faccia di tolla
"Scusi, sono stato qui anche ieri e mi avete detto così e cosà, ma all'altro ufficio mi hanno detto il contrario, allora sono tornato qui perché, visto che ieri siete stati così gentili, magari riuscite a farmi uscire da questa situazione, di là non sentono ragioni...
Intanto poi stamattina sono riuscito a fare la registrazione online che ieri non funzionava... non so se serve" (sì, serviva)

Insomma, in quattro e quattrotto hanno fatto due verifiche e mi hanno stampato il documento che mi serviva dicendo che comunque sono quelli dell'altro ufficio che sbagliano perché il documento non serve
"Eh si, lo so, ma comunque almeno ho un pezzo di carta da dargli e, sperando che non facciano altre storie, riesco a fare quella richiesta. Grazie tante per la vostra gentilezza e scusate il disturbo"

Epilogo all'ufficio vicino a casa:
"buongiorno, sono già stato qui stamattina, ma non avevo le carte necessarie e non le dico cos'ho dovuto passare per farmele fare, insistevano che non serve... Lo so che a voi serve questa documentazione e spero che questo vada bene"
"Oh si, non me ne parli fanno sempre storie alla fine però abbiamo ragione noi, non possiamo mica accettare una domanda senza questa certificazione..."

Insomma alla fine ce l'ho fatta... fra sorrisi alle impiegate e sguardi rassegnati sono riuscito a ottenere quello che mi serviva!

Non so cosa sarebbe successo se invece di prenderla così mi fossi arrabbiato... forse sarei ancora in giro a cercare documenti e carte...

A volte la calma e la faccia tosta sono davvero utili.
Lo dice anche il proverbio
"si prendono più mosche con un cucchiaino di miele che con un barile di aceto"

lunedì 10 dicembre 2018

Indigestione di Natale


Oggi sono andato in centro perché dovevo fare una commissione e, già che ero lì ho pensato di fare un giro fino in piazza Duomo.

Ero a Cadorna e mi sono fatto la passeggiata fino al castello e poi giù per via Dante e ho visto le "fantastiche" luminarie di quest'anno... le avevo già viste un paio di settimane fa e ho pensato che fossero ancora da finire o sistemare, ma oggi ho potuto osservarle finite e sorpresa... sono esattamente come le avevo viste l'altra volte...

Ok, al buio e accese potrebbero fare anche un bell'effetto pallina luminosa, ma di giorno sembrano le lucine di natale appena tolte dalla scatola dove le avevamo aggrovigliate alla fine del Natale scorso... è come se in casa si appendesse il groviglio così com'è senza preoccuparmi di sgarbugliarle...

Ma va beh... probabilmente sono io che non capisco nulla e sono un'opera di design degna di nota...

Poi una volta arrivato in Cordusio le luminarie sono diventate una distesa ondulata di lucine su tutta via dei mercanti... magari più scontate delle palline di cavi arrotolati, ma decisamente più d'effetto.
E infine piazza Duomo, col suo enorme albero pieno di lucine e di enormi palline Blu, il calendario dell'avvento sulle finestre del palazzo Palazzo dei Portici Meridionale e le casette di legno dei mercatini natalizi intorno al Dom.

Una volta lì non si può fare un giretto delle casette, anche perché era un orario quasi buono, dove non c'era troppo delirio di persone affollate...

Avevo programmato di proseguire in Galleria e in corso Vittorio Emanuele... ma i miei piani sono cambiati drasticamente... Durante il giro delle casette, ho avuto un momento di smarrimento e di "indigestione di Natale" e non a causa di Pandori e Panettoni... ero così frastornato che non sono riusciti a ingolosirmi nemmeno i pretzel dolci con la crema o i salami al barolo e al tartufo...
Ok le luci, i mercatini, gli acquisti... ma quando è troppo è troppo... io certe cose le posso affrontare solo a piccole dosi...

Quindi ho attraversato la piazza e mi sono diretto alla metropolitana senza più guardarmi indietro solo col desiderio di tornarmene a casa....

domenica 9 dicembre 2018

Viaggio in Campania


Fra i miei viaggi in giro per l'Italia non ho ancora parlato di quello in Campania.

Ci sono stato diversi anni fa con mio fratello, ed è stato anche questo un viaggio ricco di bellezze e di sorprese.

La prima tappa è stata Napoli, una città di cui conoscevo solo il nome e magari qualche immagine di del panorama col Vesuvio e di piazza del Plebiscito.
Quello che mi ha colpito di questa città, è la bellezza nascosta: Palazzi lussuosissimi dietro facciate quasi insignificanti e vicoli pittoreschi appena dietro le vie trafficate.
Ma la cosa che più mi ha stupito è stata quando andando a cercare il famoso panorama del Vesuvio sullo sfondo del golfo di Napoli abbiamo trovato il panorama ma il Vesuvio era appena visibile oltre la foschia... e la stessa cosa mi è successa in un viaggio successivo a Napoli in un periodo dell'anno completamente diverso... al che mi sono chiesto se sono stato io decisamente sfortunato o se il mito che la nebbia è solo a Milano e a Napoli ci sono solo mare e sole non sia stato un po' forzato...

Comunque, tornando al viaggio dopo Napoli ci siamo fatti anche un bel giro sulle isole di Capri, Ischia e Procida, tre isolette con ognuna un mondo diverso da scoprire.

quindi il viaggio è proseguito verso Amalfi dove ho potuto gustarmi la bellezza della costiera unita a una dose di terrore!
Non tanto per il panorama, che è assolutamente stupendo, ma per il modo in cui l'abbiamo osservato. Non so se avete presente, ma lì la costiera è molto alta e a strapiombo sul mare, proprio lì è incassata la strada che porta ad Amalfi... provate a percorrerla su un autobus, dove guardando dal finestrino, che è più in alto del parapetto, vedete solo quello che c'è sotto, cioè il dirupo o  il mare... o entrambi... dove ad ogni curva, presa ovviamente a una velocità che sembra impossibile, sembra che ci si stia capottando sui limoneti di sotto...
Insomma, bellissimo, ma non mi aspettavo una botta di adrenalina e di panico maggiore che sulle montagne russe...

Comunque usciti indenni dalla strada costiera e aver visto la città di Amalfi abbiamo fatto un salto anche a Sorrento per poi approdare a Pompei!

E Pompei è stata davvero un'esperienza incredibile...
Solo a raccontarlo non si può far capire cosa si prova a passeggiare per le strade dell'antica città rimasta sepolta per anni dalle ceneri del Vesuvio...
E lo stesso dicasi per Ercolano...

E poi siamo stati alle ville di Castellammare di Stabbia dove, come spesso mi capita, siamo stati scambiati per stranieri. Chiarito che eravamo italiani anche noi e con un sospiro di sollievo da parte dei preparatissimi ragazzi che facevano da guida, ci siamo goduti un giro davvero bello di queste ville di cui nemmeno conoscevamo l'esistenza.

sabato 8 dicembre 2018

Cominciano le Feste per Natale


Oggi giornata impegnativa, fra elfi, nani e babbi Natale siamo stati alla manifestazione natalizia di Morbegno a far fare lavoretti a tema ai bambini.

Insieme agli "addetti ai lavori" dell'Ecomuseo di Gerola i bambini hanno creato i loro alberelli, i babbi Natale, le renne e i pupazzi di neve da attaccare all'albero.

Io ho partecipato come "manovale occasionale" dando una mano con l'immancabile colla a caldo e ho passato il pomeriggio ad attaccare insieme i pezzi per completare i lavoretti.

Devo dire che mi sono anche divertito, ma devo anche ammettere che quelle 3 ore che ho passato così mi hanno letteralmente spossato...
Tanto di cappello a quelli che queste cose le fanno abitualmente, io darei fuori da matto...

Poi però sono arrivati mio fratello e mia cognata coi bimbi, e sono stato monopolizzato dal mio nipotino Isacco che, appena mi ha individuato, ha "abbandonato" il suo papà per venire con me e mi ha portato a spasso per tutta la manifestazione a guardare nanetti, lucine e qualunque cosa attirasse la sua attenzione.
E, come già ho detto, queste cose guardate attraverso gli occhi di un bimbo prendono tutto un'altro aspetto e si ricoprono di quella meraviglia e di quella magia che non hanno quando le si guarda da soli.

venerdì 7 dicembre 2018

Sensazioni silenziose

Non vi capita mai di avere quella sensazione che sta per succedere qualcosa?
Quella sensazione come se nell'aria ci fosse un'energia che si sta muovendo, un'elettricità che ti fa sentire strano, a volte un po' agitato, a volte trepidante, a volte speranzoso...

Non ha niente a che fare con quello che stai facendo o vivendo in quel momento, non è l'attesa di qualcosa che aspetti, non è l'agitazione per una prova che devi affrontare, è solo lì, in qualche modo ti occupa la mente, non puoi afferrarla, ma la percepisci.

A volte è una sensazione che ti accarezza e che ti fa sentire come se tutto andrà benissimo; a volte ti mette in pausa e, anche se continui a fare le cose normalmente, ti proietta in un futuro di cambiamento; a volte ancora ti mette quell'ansia ingiustificata che anche se la analizzi non riesci a trovarne la causa e ti senti come se dovesse succedere qualcosa di brutto...

Qualcuno lo chiama sesto senso, qualcuno premonizione, qualcuno vibrazione cosmica...
Ma esiste davvero qualcosa del genere?
Io non lo so, e non voglio entrare in discussioni metafisiche, ma quella sensazione non posso certo negare che esista.

Adesso per esempio sono in un periodo di attesa, attesa di risposte ai curriculum inviati, attesa di sapere "cosa farò da grande", attesa di un sacco si cose, ma ho la testa serena, ho quella sensazione che andrà tutto bene, che le cose andranno esattamente nel modo più giusto per me.

Chiamatelo pure ottimismo incosciente, o pensiero positivo irrazionale, ma sapete cosa vi dico?
Secondo me tutti, almeno una volta, dovrebbero provare a lasciarsi guidare da quella vocina interiore che fa di tutto per guidarci ma che quasi mai ascoltiamo, a vivere almeno una giornata facendo cose senza che necessariamente siano "utili" a qualcosa, ad osservare i pensieri che scorrono liberi nella mente senza il bisogno di metterli in ordine...

Dovremmo lasciar scorrere anche quelle sensazioni che ci mettono disagio, lasciarle fluire senza doverle per forza analizzare; se le mettiamo sotto il microscopio diventano enormi e rischiamo di rimanerne sopraffatti.

Non esistono sensazioni buone o cattive, esiste solo il modo in cui le viviamo.

giovedì 6 dicembre 2018

Lo guardo e lo scordo

Come ho già accennato altre volte non guardo molto la televisione, ma ogni tanto la accendo tanto per non lasciarla lì come un soprammobile inutile e capita che facendo zapping oltre a pubblicità intramezzata da talk show, capito su quei canali che trasmettono 24 ore al giorno lo stesso tipo di programmi.

Ci sono i canali per bambini dove, se sono così fortunato da pescare il momento fra uno spot e l'altro, mi fermo a guardare cartoni fino alla pubblicità successiva.

Oppure i canali dove vendono, costruiscono o ristrutturano case e a volte mi diverto a vedere come lavorano, e come trasformano le case, anche se la parte "reality" mi lascia sempre un po' perplesso...

E naturalmente quei canali dove fanno da mangiare a tutti gli orari; primi, secondi, pesce, dolci... e anche se so che quelle ricette non le farò mai mi ritrovo a osservarle e a pensare che potrebbero essere buone e che magari potrei provare a farle... peccato che appena finito il programma mi sono già dimenticato le ricette che hanno proposto...

Ma quello che mi lascia più scioccato sono i canali dove notte e giorno trasmettono ininterrottamente telefilm polizieschi!
Ce ne saranno almeno 3 o 4 di canali che fanno così, per non parlare poi delle serie che vengono trasmesse spessissimo anche sui canali non dedicati... e quando li guardo mi appassiono alle storie e mi chiedo come fanno a inventare trame così elaborate e appassionanti così a raffica!
Ogni serie ha le sue peculiarità, ci si appassiona ai personaggi e alle ambientazioni, ma a prescindere da cos'è che ci piace di una serie è innegabile che ogni episodio, che dura quei tre quarti d'ora o giù di lì, ha una complessità di storia e di intreccio che c'è da chiedersi come facciano a farcelo stare in quel poco tempo!
Ho letto libri di centinaia di pagine con trame decisamente più deboli di molti episodi da telefilm...

Non siete d'accordo con me?
Allora, la prossima volta che vedete uno di questi telefilm, provate a raccontare a qualcuno che non l'ha visto la trama e la storia dell'episodio, vi renderete conto che ci vuole quasi di più a raccontarla che a guardarla... soprattutto se quello a cui la raccontate non conosce la serie.

E raccontandolo vi accorgerete anche che l'intreccio che c'è nell'episodio è molto più complicato di quello che è sembrato mentre lo si vedeva in tv...

Tutto questo per dire che è davvero sorprendente quanto le cose sono date per scontate...
Ma ci pensate che, per ogni episodio, qualcuno dev'essersi inventato un intero mondo che sarà raccontato in soli 45 minuti per poi scomparire dalla testa di chi l'ha guardato come una ricetta che non si cucinerà mai?

martedì 4 dicembre 2018

Una tradizione di famiglia


E' cominciato ufficialmente il periodo natalizio e oggi come da tradizione io, mio fratello e mia mamma siamo stati in chiesa a Gerola a completare il tradizionale presepio.

Fin da piccoli mio fratello, mia mamma ed io aiutavamo mio papà nell'allestimento del presepio che poi era ammirato da tutto il paese per tutto il periodo natalizio fino all'Epifania.

Mio papà si occupava della progettazione, della costruzione degli elementi del paesaggio e della parte strutturale, noi ci occupavamo della "manovalanza", di mettere le statuine e di ammirare la nostra opera.
Fare il presepio in chiesa segnava l'inizio dell'attesa del Natale, quello a casa di solito lo facevamo dopo, insieme all'albero e a qualche nastro argentato in giro per casa.

Oggi a fare il presepio in chiesa ci pensa mio fratello e, se sono a Gerola in quei giorni, lo aiuto anch'io Lui prepara case, scenografie, idee, e poi quando siamo in chiesa ci consultiamo per ogni piccolo particolare per valutare se va bene o se va modificato qualcosa.

Quest'anno abbiamo avuto anche un'aiutante speciale, quand'è arrivato il momento di mettere le statuine abbiamo avuto il supporto di Agata, la nipotina grande, con i suoi consigli di dove e come mettere pecore e oche in giro per il presepio, e di Isacco che più che guardare il presepio si è divertito a guardare le luci, a giocare con gli animaletti e a mettere le mani dovunque trovasse qualcosa da poter smontare...

E devo dire che aspettare il Natale vedendo l'attesa negli occhi dei bambini fa rinascere la magia del Natale anche in noi che ormai non la sentiamo più.

lunedì 3 dicembre 2018

Orgoglio di zio

Oggi pomeriggio appena arrivato a Gerola ho incontrato un passeggino e una carrozzina parcheggiati sotto casa di mia mamma!

Che bella sorpresa, vuol dire che su ci sono tutti i nipotini!
Certo, son contento che ci sono anche i loro genitori... ma pregusto già le feste dei bimbi vedendo comparire lo zio che non aspettano!

E quatto quatto entro in casa e mi gusto il loro sguardo stupito come a dire "Ma tu da dove spunti?" e i loro sorrisi che si allargano dopo il primo momento di sorpresa!

Subito Isacco, il piccolo di due anni... no, era il piccolo fino a una settimana fa, adesso il più piccolo è sdraiato sul divano bello tranquillo, lui adesso è il grande si avvicina col libro delle favole per farsi raccontare una storia; Agata, la grande che ha ben quattro anni, dopo i dovuti saluti si avvicina al fratellino nato la settimana scorsa e mi chiama "Zio, ma vieni a vedere Dante!" con un tono quasi di rimprovero perché non lo avevo ancora guardato "guarda! Mi prende le dita" e poco dopo si siede sul divano e si fa mettere in braccio il bimbo e lo accudisce come una vera mammina.

E poi finalmente, dopo aver lavato via dalle mani i residui del viaggio, finalmente anche lo zio ha preso fra le sue braccia il nuovo nipotino!

L'avevo già visto il giorno dopo la sua nascita, ma in quel frangente non ho avuto cuore di toglierlo dalle braccia delle nonne, quindi con pazienza ho aspettato.

E l'emozione di quel bimbo così piccolo fra le braccia si è fatta subito avanti, bello sveglio e attento a tutto, con le sue smorfiette che interpreto come sorrisi allo zio, i suoi sbadigli come a dire "come sto comodo fra le tue braccia...

Poi dopo un po' è arrivato il momento di restituirlo alle braccia del papà, l'attenzione dello zio era richiesta dai primogeniti...

Su un ginocchio Isacco, sempre allegro che vuole tutto ma che sembra fare apposta a non far capire cosa vuole e sull'altro Agata col suo foglietto e la biro "scriviamo "zio Raffaele" mi fai vedere le lettere e io scrivo"

Insomma...

Ancora una volta Evviva lo zio!

domenica 2 dicembre 2018

Un tranquillo weekend a Milano


Com'è andato il weekend?

Direi pieno...

Venerdì sera cena al giappo e sabato a teatro con degli amici, e in giro per Milano con mia sorella sabato e domenica...

E' stato bello, ci siamo divertiti... tutto comincia sabato mattina con l'arrivo di mia sorella inviperita per il ritardo del treno di 20 minuti, poi prosegue con la rottura della cerniera della sua borsa per proseguire con la visita all' Artigiano in Fiera dove oltre a non aver trovato una borsa di ricambio non abbiamo trovato nemmeno quello che cercavamo per i regali di natale... e abbiamo pranzato con un sanissimo pretzellone ricoperto di formaggio...
Poi tappa in centro alla ricerca della borsa... ma sono bastati 5 minuti lungo via Torino per farci venire a nausea la gente; perciò, per stare lontani dalla ressa, ci siamo schiacciati dentro il metrò per raggiungere casa mia...
E qui è tutto decisamente più tranquillo... ma resta il problema borsa perciò nuova uscita e recupero borsa di emergenza nel primo negozio utile... dopo merendina con pizza e focaccia...

E all'imbrunire (non dopo le 5 del pomeriggio) finalmente a casa, al calduccio dove mia sorella si è messa subito comoda sprofondata in tuta sul divano mentre io ho scritto il post e poi mi sono stoicamente preparato di nuovo ad uscire al freddo e al gelo per andare a vedere un musical a teatro (dove comunque mi sono divertito un sacco) lasciandola lì bella spaparazzata e rilassata sul divano con un po' di dvd da vedere...

Poi stamattina ce la siamo presi comoda visto che l'evento sulle serie tv che ci interessava aveva orario continuato, così quando siamo arrivati all'entrata abbiamo trovato una coda assurda ma che sembrava veloce... finché appena sono entrati tutti quelli che avevamo davanti ci hanno bloccato con la bella notizia che dovevamo aspettare... forse anche per un'ora... ovviamente al freddo e al gelo...
Però siamo riusciti ad entrare dopo non tanto per ritrovarci all'interno dove ci ha accolto un bell'ambiente, simpatico, caldo e... pieno di code dovunque...

Dopo un po' di coda di qua e un po' di coda di là senza arrivare mai da nessuna parte abbiamo pensato bene di andarcene e, tanto per continuare il weekend salutista, ci siamo fermati sulla darsena a mangiare 4 chili di pizza in una delle pizzerie storiche di Milano.

E infine ci siamo salutati in stazione Centrale ringraziandoci reciprocamente per il bel weekend!

Eh sì... come dico sempre, non è che è necessario inventarsi chissà cosa per passare delle belle giornate, e non è nemmeno necessario che tutto vada esattamente come programmato... Ok, ci sono capitati un po' di imprevisti... ma ci siamo divertiti lo stesso, due giorni senza tanti pensieri e prendendo le cose senza troppa serietà!

sabato 1 dicembre 2018

Creatività natalizia


E il Natale si avvicina e comincia il periodo di alberi addobbati e di presepi, ma a casa mia (o meglio a casa di mia mamma) il presepio è sempre una sorpresa. E tutto grazie alle trovate di mia mamma.

Si sa, nel presepio ognuno può esprime la sua creatività e la sua inventiva in paesaggi, statuine, composizioni, ma mia mamma, nonostante dica sempre che lei non è capace di fare queste cose e che non sa essere creativa, ci sorprende sempre con qualche trovata originale che nemmeno lei sa dove va a pescare.

Negli ultimi anni, soprattutto da quando è diventata nonna, ha sempre avuto dei colpi di genio per creare presepi originali e divertenti.

Quando le chiediamo da dove le è venuta l'idea dice che se le sogna di notte...

Un anno mentre faceva a maglia le è venuta l'idea di fare il presepio coi gomitoli, ha preso dai suoi cestini stracolmi di filati quattro gomitoli e li ha fatti diventare le statuine del presepio, con tanto di capanna, re magi, asino, bue e pecorelle.

Un'altra volta ha utilizzato i rocchetti di filo che usa per cucire e con 4 pezzi di stoffa appoggiati sopra è riuscita a trasformarli in bellissime statuine sotto una macchina da cucire che faceva da capanna.

Poi c'è stata la volta che statuine, capanna e personaggi vari sono nati dai suoi secchielli pieni di bottoni impilati uno sull'altro e uniti con un po' di filo.

Quest'anno la sua vena artistica è stata ispirata da un'altra delle sue passioni, le tazze!
Con un po' di tazze di varie forme è riuscita a inventarsi un altro modo per rappresentare il Natale, per la felicità dei nipoti e con l'ammirazione dei suoi figli e di tutti quelli che vedono le sue creazioni "estemporanee".

E poi capita che ci chiediamo dove noi fratelli abbiamo preso la nostra creatività... Se chiedete a mia mamma vi dirà che l'abbiamo presa dal papà, ma sono più che sicuro che anche lei ci ha messo il suo zampino...