A volte al lavoro, a volte nelle cose della vita.
Quando capita al lavoro la soluzione è quella di confrontarsi coi colleghi.
Se uno si ostina a voler fare tutto da solo si ritrova a perdere un sacco di tempo e magari non arrivare comunque alla soluzione. Esporre il problema e chiedere manforte ai colleghi non è un segno di incapacità, anzi, è il modo migliore per accrescere le proprie conoscenze e competenze.
Avere l'umiltà di ammettere che alcune cose non si è in gradi di risolverle da solo è secondo me fondamentale per crescere professionalmente.
Uno non può sapere tutto, ma quello che non so io è probabile che lo sappia qualcun altro e collaborare porta alla soluzione del problema.
Per quanto riguarda le cose della vita le cose sono un po' più complicate.
La soluzione non è diversa da quella che si usa al lavoro: chiedere aiuto.
Ma chissà perchè fuori dall'ambiente professionale (anzi, qualcuno crede sia così anche al lavoro) uno crede di dover essere per forza indipendente da tutto e da tutti, che chiedere aiuto sia una dimostrazione di debolezza.
Ebbene, non è così. Anzi.
Anche nella vita nessuno è in grado di fare tutto.
Per sistemare una casa si chiama un muratore, per sistemare una perdita d'acqua l'idraulico, per tenere la contabilità un commercialista...
Ammettere i propri limiti non vuol dire sottovalutarsi, vuol solo dire capire cosa si riesce a fare da soli e cosa no.
E fortunatamente per quello che non si riesce a fare da soli esiste qualcuno che è in grado di farlo per noi.