venerdì 31 agosto 2018

Domani sposi

Domani si sposa mia cugina!
Auguri e felicitazioni agli sposi!

Ahhh il matrimonio!

Due persone che si scelgono per passare la vita insieme, per costruire insieme il loro futuro...
E' bello, è emozionante, è una gioia!
Vedere i miei cugini e mio fratello che uno dopo l'altro si sono sposati, hanno messo su famiglia e si sono scelti il loro futuro mi scalda il cuore!

E io cosa aspetto? Chiederete voi...
Se la cosa ti emoziona così tanto per gli altri cosa aspetti a farla anche tu?
... Beh ecco... diciamo che io non sono tagliato per il matrimonio il metter su famiglia, l'avere figli ecc... Preferisco fare lo zio e il cugino grande!
Ma cambiamo discorso....

Fra cugini non ci si vede molto, nemmeno ci si conosce così a fondo, ma io sento con tutti un legame che va al di là delle volte che ci si vede.
L'affetto che provo per i miei cugini, diretti e acquisiti, è pari solo all'affetto che loro hanno per me e che mi dimostrano ogni volta che c'è occasione di incontrarsi.

Perciò oggi oltre che gli auguri di una fantastica vita alla sposa e allo sposo, voglio fare anche lo stesso augurio anche a tutti gli altri cugini sposati e non, alle loro dolci metà e ai loro figli e nell'augurio ci voglio mettere anche tutti gli altri: zii e zie e nonna...
E un augurio particolare ovviamente va a mio fratello e mia cognata  che oggi festeggiano 5 anni di matrimonio! e ai loro bellissimi figli!

E ovviamente a mamma e sorella, che si staranno chiedendo perché non le ho ancora nominate in questo post, un augurio ancora più speciale!

giovedì 30 agosto 2018

Malanni fuori stagione

Ma com'è possibile svegliarsi una mattina di agosto con il raffreddore?

Ok che si sono abbassate un po' le temperature, va bene che sui mezzi c'è ancora accesa l'aria condizionata, passi che la sera l'aria può essere freschina... ma il raffreddore!!!!

L'altro giorno mi sentivo piuttosto stanco e fiacco e ho dato la colpa a un po' di tensione per l'avvicinarsi della data di chiusura del centro massaggi, a un primo assaggio di cambio di stagione, al cambio d'aria dalla montagna alla città, al fatto che sto massaggiando nonostante il braccio non al 100%...

Ma mai avrei pensato che stavo covando il raffreddore!

E poi a tradimento!
Ieri sera stavo bene, se no mi sarei fatto il mio bel bicchiere di latte caldo e miele e mi sarei cosparso di unguenti balsamici e stamattina sarei stato in forma... invece no... mi sono svegliato tutto intasato e col naso colante.

Perciò il programma della serata prevede: a cena un bell'estratto di frutta e verdura(che ho appena comprato) pieno di vitamine poi la preparazione del decottino di ginseng e zenzero per farci i cubetti di ghiaccio energetici (che avevo finito prima delle vacanze), poi prima della nanna il bel bicchierone di latte e miele per il raffreddore e l'unguento balsamico per non svegliarmi intasato come oggi, una bella spalmata di unguento (non quello balsamico) sul braccio dolente con automassaggino e una copertina (che probabilmente ora di domani mattina sarà arrotolata ai piedi del letto) sopra il lenzuolo.

E domani come nuovo! ... speriamo...

mercoledì 29 agosto 2018

Un semplice bicchiere d'acqua


Dopo due settimane di abbandono per ferie (mie) il mio caro potos si è ridotto davvero male, ammosciato, foglie gialle, terra secca...

Poverino era ridotto davvero male... allora ieri mattina ho tolto le foglie gialle, l'ho bagnato e l'ho lasciato lì triste triste sperando che si riprendesse almeno un po'...

Poi stamattina Sorpresa! il potos si è risvegliato dallo stato di morte apparente!

Se fossero così tutte le piante che si riprendono due settimane di abbandono semplicemente con un pochino d'acqua avrei anche io il pollice verde...

Questa rinascita del potos mi ha fatto riflettere: anche se ci sembra che non c'è più nulla da fare, nei momenti che ci sembrano più bui, quando ci sentiamo soli e abbandonati non isoliamoci, guardiamoci intorno!

Non sempre possiamo risolvere tutte le cose da soli, a volte abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia quel semplice bicchiere d'acqua per farci riprendere, per reagire, per ritornare a vivere!

E' una cosa semplice, un atto di gentilezza, una parola amica, un sorriso, dobbiamo solo essere capaci di vederla, di apprezzarla, di afferrarla e aggrapparci per tirarci su!

E se siamo noi a porgere il bicchiere d'acqua a qualcuno che ci sembra ne abbia bisogno non possiamo essere sicuri del risultato, ma a noi provarci non costa nulla, e potremmo con quel semplice gesto aiutare quella persona in difficoltà.

Una lezione di vita da una pianta!

martedì 28 agosto 2018

Consigli al vento

Com'è facile dare consigli!

Quando qualcuno mi chiede un parere su qualche acciacco o qualche incriccatura o qualche dolore muscolare sono sempre disponibile a dare consigli, proporre rimedi o a intervenire con un massaggio mirato.

Non sono un medico né un fisioterapista, ma cercare di dare sollievo, attutire dolori e rilassare la muscolatura e la mente è il mio lavoro!

E' così, ci sono mestieri che automaticamente scatenano nelle persone il bisogno di chiedere un parere...

Anche quando lavoravo nell'informatica funzionava così, se saltava fuori qual'era il mio lavoro, scattava subito la domanda "il mio computer fa così o cosà... cosa posso fare?"

E io non ho mai negato a nessuno il mio parere professionale.

Poi capita che il problema ce l'ho io... e lì le cose cambiano...

Ammettiamolo, è più facile dare consigli che seguirli... anche se i consigli sono i miei...

Io è due mesi che mi tiro dietro un'infiammazione a un gomito, se qualcuno venisse da me con questo problema gli consiglierei di fare dei massaggi specifici, di metterci sopra qualche unguento, magari di mettere una gomitiera ogni tanto, gli farei vedere una tecnica di automassaggio e soprattutto gli consiglierei di non sforzare il braccio, evitare per quanto possibile di sollevare pesi, di tenere una postura corretta quando lavora....

Tutti consigli utilissimi, che quando li dai la gente pende dalle tue labbra e quando li riincontri ti ringraziano come se li avessi miracolati e ti dicono che è molto migliorato!

Quindi gli stessi consigli li ho dati anche a me stesso... ma chissà com'è per me non funzionano... forse perché non li seguo così bene come fanno quelli a cui danno beneficio...

Ok, quando rientrerò dalle ferie mi farò massaggiare dal mio socio... intanto mi automassaggio un po' e ci metto l'arnica... quando mi ricordo...
E lo tengo a riposo, promesso, ma prima devo sbaraccare la cantina, smontare quel mobile e spostare quelle cose pesantissime da un'altra parte...
E poi ho organizzato di andare a fare il percorso avventura con mia sorella...
E poi andiamo a fare rafting tutti assieme...
E se sono coi nipotini mica evito di prenderli in braccio e giocare con loro solo per un po' di male al gomito...
E se la mamma ha bisogno di una mano per mettere in ordine il solaio o se mio fratello deve spostare tavoli e sedie da un'altra parte, o se devo portare le borse della spesa...
E poi non posso mica evitare di massaggiare i miei clienti...

Insomma... gira e rigira il consiglio più importante che è quello del riposo va un po' a farsi benedire... e il mio gomito resta dolorante...

Probabilmente i detti "il calzolaio gira con le scarpe rotte"e "il medico è il peggior paziente" un fondo di verità ce l'hanno...

lunedì 27 agosto 2018

Piani di rientro

E oggi il rientro!

Già, le ferie sono finite e oggi sono rientrato a casa mia.
Arrivo a Milano e trovo una temperatura ottimale, una bella arietta fresca, il cielo limpido l'aria tersa... e un sacco di gente in giro...

Arrivo a casa bello carico e con la mia bella listina di cose da fare: attaccare la luce che avevo staccato, aprire le finestre per cambiare aria, rifare il letto che avevo disfato prima di partire, fare la spesa che da mangiare non c'è niente, poi raggiungere mia sorella in centro e andare un po' in giro con lei e le amiche.

Peccato che tanto per cambiare ho fatto i conti senza l'oste...

Ok l'arrivo a casa e l'aprire le finestre, poi mi sono reso conto che mica posso fare la spesa finché il frigo non si raffredda...
Poi ho trovato l'ennesimo mucchietto di rami a forma di nido di piccione sulla terrazza... fortunatamente ancora senza uova
allora cambio di programma: mi libero del nido, faccio una bella doccia, svuoto la borsa portata da casa e esco diretto in centro prima del previsto.

Poi gironzola di qua, gironzola di là il pomeriggio è passato via senza nemmeno accorgermene e sono arrivato a casa stanco e assetato che è ormai sera con l'idea di fare la spesa dopo aver bevuto 4 litri d'acqua...

Ho bevuto, mi sono steso un secondo sul letto... e quando mi sono alzato era passata 1 ora....

Voglia di fare la spesa sotto zero... ma tanto il negozio ormai è chiuso...
E ovviamente  il post ancora da fare... e per questo non ho trovato scuse...

Fortuna che la mamma è stata così previdente da darmi una bella dose di lasagne avanzate ieri che mi hanno permesso di farmi una bella cenetta!

E domani vedremo di rientrare nei ranghi e di ritrovare il ritmo giusto per fare tutte le cose necessarie... a partire dal lavoro...

domenica 26 agosto 2018

Kilometro 0 di montagna


Qui non c'è bisogno di leggere la provenienza sull'etichetta, non serve cercare la dicitura "bio", non si guarda la data di scadenza: qui si raccoglie, si dà una sciacquata e si mangia o si cucina!

Di cosa parlo? Parlo del fruttivendolo letteralmente sotto casa: l'orto!

Qui in montagna più o meno tutti hanno l'orto, e se qualcuno non ce l'ha ha qualcuno che gli offre la verdura.
Anche se è solo un fazzolettino di terra ci si trovano sempre insalata, prezzemolo, carote, coste, spinaci, almeno una pianta di zucchine e i più temerari anche qualche piantina di pomodoro (che qui in montagna spesso fa fatica a maturare)... e arrampicate sulle recinzioni piante di piselli o di fagiolini.

Se poi lo spazio è di più ci si sbizzarrisce con cipolle, patate, cetrioli, sedano, porri, verze... e chi più ne ha più ne metta!

E quando si ha voglia di verdura basta scendere nell'orto ed è subito pronta una bella insalata o un piatto di zucchine trifolate!

Quante volte da piccolo andavo nell'orto, sradicavo una carota (sperando che fosse un po' grande) e dopo averla sfregata un po' sulla maglietta la mangiavo così com'era...

Ma non è finita qui!
Quando la verdura dell'orto non è ancora disponibile c'è la natura che fornisce primizie spontaneamente!

In primavera se si sa cosa cercare si possono trovare nei prati fior fiore di specialità!
C'è chi raccoglie le ortiche, chi le foglie di tarassaco, gli spinaci e gli asparagi selvatici e altre erbette che io non conosco ma che sono una manna per chi le sa riconoscere.
E' il periodo di insalate, risotti e frittate con erbe selvatiche!

Poi cominciano le stagioni della frutta!
Maturano le ciliegie sulle piante... quante volte ho scalato alberi attratto loro... poi arrivano le fragoline e i lamponi selvatici sulle piante e sui rovi lungo i sentieri, quindi mirtilli e more, poi noci e nocciole e infine (non qui a Gerola, ma un po' più in basso) le castagne!

E da non dimenticare ci sono i funghi, porcini e gallinacci, che compaiono un po' quando vogliono e diventano il trofeo dei cercatori; i più esperti conservano il segreto dei loro "posti da funghi"come se fossero miniere d'oro segrete!

E per gli appassionati di marmellata ci sono i sambuchi neri e rossi, le susine, i fiori di tarassaco...

E il tutto a disposizione di chiunque ha voglia di raccoglierli!
La natura non mette recinzioni! Mette tutto ciò che produce a disposizione di tutti, indistintamente!

Sta poi a noi conoscerla e rispettarla per poter continuare ad apprezzarne i frutti!

sabato 25 agosto 2018

Fritto o non fritto?


Ok, è vero, bisognerebbe mangiare leggero, con pochi grassi, senza condimenti.... ma come si fa a dire di no a una bella cotoletta?

Certo, il petto di pollo lo si può cucinare in tanti modi, col limone, ai ferri, con salsa di soia ecc... ma una bella panatura con uovo e pangrattato è insuperabile!

Oggi mia mamma ha fatto le cotolette di pollo, e il commento è stato "impanata è buona qualsiasi cosa..."

Chissà com'è, ma qualsiasi cosa con un po' di pastella e buttata nell'olio bollente diventa una golosità "peccaminosa"... I fiori di zucca, le fette di zucchina o melanzana, le patate, i frutti di mare...

E' come quando si fanno le polpette... che siano si carne, di pesce o di verdura alla fatidica domanda "fritte o al forno" d'impulso tutti diciamo fritte!
Poi magari cambiamo idea e per evitare l'odore di fritto in casa o per uno scrupolo di coscienza optiamo per il forno, ma l'attrattiva del fritto è sempre irresistibile...

Il mio rapporto col friggere è abbastanza controverso...

Sarà che io non sono un esperto "friggitore", ma dopo aver fritto anche solo 2 fette di zucchina mi ritrovo col piano di cottura tutto unto, il muro dietro il fornello tutto annaffiato di schizzi d'olio, la cucina satura di odore di fritto, il piano della cucina ricoperto di gocce di pastella, pile di piatti, piattini e posate unte che riempiono il lavello...

Insomma... un disastro...

E per fortuna!
Il dover rassettare tutta la cucina dopo aver fritto è un ottimo deterrente alla voglia di fritto...

Il tempo che ci metto a sistemare la cucina dopo aver fritto qualcosa per 5 minuti è tanto quanto ne impiego per rassettare dopo aver cucinato tutto il pomeriggio e avere pronti una torta, un arrosto, una teglia di lasagne... quindi di solito opto per quest'ultima opzione...

venerdì 24 agosto 2018

Scartoffie

Una delle cose più odiate da tutti credo siano le scartoffie burocratiche.

Tutti riceviamo risme di carta da enti, banche, fornitori di servizi...

Finché arrivano le comunicazioni standard uno se ne fa una ragione come per le bollette...

La cosa bella è quando arrivano comunicazioni un po' fuori dall'ordinario; lì le reazioni sono più variegate.

C'è chi apre la busta e comincia a sfogliare tutti i fogli cercando di capire di cosa si tratta leggendo solo una parola qui una là, perché leggere tutto è peggio che una delle fatiche di Ercole, e poi decide che ha capito benissimo di cosa si tratta...

Chi invece appena vede la busta nella cassetta delle lettere comincia a sudare e a chiedersi cosa sarà successo, che cosa vorranno da lui, quanto ci sarà da pagare, come può fare a risolvere la cosa... poi magari trova il coraggio di leggere le carte e va nel panico perché non capisce cosa deve fare e anche se lo capisce non è mai sicuro se davvero era quello che doveva fare o se magari era qualcos'altro... 

Poi c'è chi prende le carte, legge la prima riga (forse) e, a prescindere da quello che ha letto, decide che non l'ha capito e la mette da parte insieme al mucchio di altre lettere simili per poi farle vedere a qualcuno che ci capisca qualcosa.

Oppure c'è quello che si mette di buzzo buono e legge tutto quello che c'è scritto parola per parola stando attento a tutto quello che legge per capire di preciso cosa vuole comunicare la missiva.

E quello che prende la busta e la mette religiosamente nella cassetta di "carte per il commercialista" senza nemmeno guardarla.

Infine c'è quello che, dopo aver letto la prima riga e controllato che non ci sia un bollettino da pagare, la mette lì e si dimentica di averla ricevuta finché, se quella comunicazione diventa importante o scade, si ricorda che "forse sì, avevo ricevuto qualcosa del genere... dovrei averla messa là dentro... o là sotto..."

Io da parte mia ho un approccio abbastanza amichevole con la burocrazia.
Non dico che mi piace, non esageriamo, ma quando c'è da scartabellare, compilare o seguire delle pratiche mi metto lì e senza tante cerimonie leggo le cose, le metto in ordine cerco di interpretarle e di smistare le cose utili o da fare da quelle inutili e soltanto informative.

Sarà che fin da piccolo vedevo mio papà immerso nelle scartoffie della gestione della cooperativa o della denuncia dei redditi di mezzo paese e la cosa mi ha sempre in un certo qual modo affascinato, fatto sta che ora sono diventato io il referente per qualsiasi scartoffia "anomala" che arriva ai componenti della mia famiglia... tutti piuttosto refrattari alla burocrazia...

Poi adesso è più semplice di qualche tempo fa, ormai molte delle pratiche si possono fare via internet o via telefono senza dover fare troppe code in giro per uffici amministrativi... ok, non sempre, ma fortunatamente le pratiche che richiedono le code chilometriche sono sempre meno...

Quindi sì, lo ammetto, le scartoffie non mi fanno paura!

giovedì 23 agosto 2018

Regalo di compleanno


Ieri giornata avventurosa per il compleanno della mamma!

Sì, il suo compleanno è stato a luglio, ma ieri le abbiamo fatto il regalo!
Un giro di rafting sull'Adda!

Immagino che a non tutti i figli venga in mente di regalare alla mamma sessantacinquenne un pomeriggio di rafting, ma la nostra mamma è fatta così, ama queste trovate estemporanee e ama le avventure e soprattutto è felice quando siamo noi a spronarla a farle!

A volte le viene il dubbio che "non ha più l'età per certe cose" ma di solito non dura molto...

E poi già solo il fatto che l'abbiamo fatto tutti assieme è stato il regalo che ha apprezzato di più!

E' così bello fare le cose e divertirsi assieme, e poi per noi figli prendere in giro la mamma per le sue risate, per la sua energia, per il suo carattere estroverso e per le sue trovate è un vero spasso!

L'altro giorno, dopo un'ennesima battuta, ha detto che se smettessimo di prenderla in giro si preoccuperebbe...

Vederla così contenta, allegra e spensierata è sempre una gioia!

Poi un giretto di shopping "defaticante" al negozio di articoli sportivi dove tutti abbiamo trovato qualcosa da comprare... cosa c'è di meglio dopo l'avventura del rafting?

E per completare il pomeriggio madre/figli una bella pizza in compagnia!

Poi stamattina la mamma ha reso pubblica l'avventura di ieri con nonna e zie... conoscendole ha pensato bene di dirlo solo a cose fatte per non farle preoccupare... "ma ai da regalat quili diauladi da i tò fioi..." (ma devono regalarti quelle diavolerie anche i tuoi figli...) è stato il commento della nonna...

Ma noi continueremo a regalargliene e proporgliene finché la mamma avrà voglia di farle!
E con lo spirito che ha sicuramente sarà ancora per moltissimo tempo!

mercoledì 22 agosto 2018

Una presenza indesiderata

A volte vorrei poter essere, fare o avere qualcosa che non sono, non faccio, non ho...

Il problema è che questa cosa che vorrei non so nemmeno io cos'è...

Non è il voler essere diverso da come sono, se fosse così cercherei di cambiare...
Non è nemmeno il voler fare di più o di diverso, in questo caso mi applicherei per poterlo fare...
E non è neppure il desiderio di avere qualcosa che mi manca, quello me lo comprerei...

E' più una sensazione, una specie di presenza inafferrabile che ogni tanto si affaccia alla soglia della mente e che resta lì seminascosta.
Non riesco a identificarla e nemmeno a darle un nome, ma è lì, che mi osserva, che vuole che io sappia che c'è ma non vuole che sappia chi è.

A volte pende le sembianze dell'insoddisfazione, a volte dell'impazienza, a volte del dubbio o dell'insicurezza... ma quando mi avvicino a lei per capirne le cause lei sparisce o cambia aspetto...

In questo periodo lo associo alla smania che di chiudere un capitolo della vita contrastato dalle inevitabili tempistiche tecniche... che mi rende decisamente impaziente...

Questa sensazione è lì, sempre, ma per la maggior parte del tempo se ne sta tranquilla e non mi accorgo nemmeno che c'è, salta fuori solo in alcune occasioni.

Se capita che non ho niente da fare o da pensare o che da fare e da pensare ne avrei ma cerco di rimandare azioni e pensieri, ecco che lei salta fuori, si affaccia a tutte le finestre della mia mente e mi sbeffeggia nel suo modo subdolo, silenzioso e inafferrabile.

E' tremenda, odiosa, fa innervosire, ma in un certo qual modo credo sia pure utile...
Credo sia una specie di sistema che ha adottato il mio cervello per tenermi allerta, per evitare che mi sieda sugli allori e smetta di lavorare, di cercare nuovi stimoli, di essere me stesso... uno sprone a non imbruttirmi nella noia o nell'apatia...

Lei compare quando sono debole per infierire su di me, quando sono a terra per passarmi la pala con cui scavarmi una buca e cadere ancora più in basso, quando sono nervoso per stuzzicarmi e farmi andare fuori di testa, quando sono apatico per rendermi più comodo il giaciglio in cui vegeto....

E' una presenza scomoda, subdola, allettante, odiosa... Ma suscita sempre una reazione!
Quando la si riesce a vedere non si può fare a meno di contrastarla e questo è il miglior stimolo che si può avere per reagire!

Credo che potrei chiamarla una mia "forza interiore" che agisce sempre nel modo peggiore per farmi reagire nel modo migliore...

Perciò sì, la odio, la detesto, quando la vedo ne farei a meno... ma è come le medicine, odiose, ma necessarie per guarire...

martedì 21 agosto 2018

Arte in strada


Dovunque siamo, gironzolando per le strade, capita di imbattersi in espressioni artistiche "non ufficiali", è quella che vine e definita Street art.

Lasciando perdere quelli che non sono altro che atti di vandalismo, capita di imbattersi in opere estemporanee piuttosto interessanti o comunque caratteristiche.

In città ci sono posti dove l'attività dei graffittari rende piacevoli e vivaci zone altrimenti tristi e desolate, oppure murales che ricoprendo interi edifici altrimenti anonimi li rendono così particolari che non si può fare a meno di notarli.

Ma l'arte in giro per le strade non è necessariamente legata ai "graffittari", c'è anche l'arte più "ufficiale" che trova spazio per le strade e spesso non la si conosce affatto e la si scopre solo capitandogli davanti per caso.

Statue di personaggi famosi che sembrano gironzolare per la strada, persone e animali di bronzo che spesso si scambiano per vere persone in giro per la città, sculture nascoste fra gli alberi di un parco o in vicoli semisconosciuti...

E' tutto un mondo da scoprire, opere che spesso non sono riportate nelle guide turistiche, ma che rendono piacevole, sorprendente e sempre nuovo il gironzolare per le città.

Anche Gerola non fa eccezione!
Girando per le strade del paese e delle contrade si incontrano affreschi e edicole fatti in altre epoche con rappresentazioni sacre a testimoniare la fede dei nostri nonni.
Accanto a questi troviamo animali, fiori, funghi e scene alpestri scolpiti nella pietra o dipinti sui muri, il murales del pacman nel parco giochi e espressioni artistiche anche più estemporanee, come quella nella foto...

Perciò quando siamo a spasso, dovunque siamo, aguzziamo la vista e osserviamo anche le semplici strade, a volte non è necessario entrare in un museo per restare stupiti di fronte all'ingegno artistico dell'uomo! 

lunedì 20 agosto 2018

Meditate gente, meditate

Oggi tanto per restare nel tema di scollegare il cervello e godersi le vacanze ho pensato di pubblicare su Scienza Spicciola le rubriche di Armonia è Salute riguardanti la mente e la meditazione.

Fino a qualche anno fa per me la meditazione era una cosa sconosciuta, ne sentivo parlare ma non era una cosa che destava il mio interesse.
Non essendomene mai interessato la associavo soltanto alle pratiche ascetiche di fachiri, guru e santoni indiani...

Poi quando ho fatto il mio primo corso di massaggio, nel lontano 2008, ho cominciato a capire meglio di cosa si tratta e mi si è aperto un mondo.

La meditazione non è solo una pratica per pochi eletti, è una cosa che è alla portata di tutti e che non necessita di chissà quale predisposizione "mistica" come credevo.

Ma alla fine cos'è la meditazione?
La meditazione più "alta" è una pratica che richiede impegno e applicazione, i grandi maestri di meditazione vi dedicano l'intera vita e raggiungono livelli di consapevolezza impressionanti, ma la meditazione non deve necessariamente esser intesa come una scelta di vita...

Io non sono certo un esperto in materia, per me meditazione significa prendermi un momento di tempo per ascoltare il mio respiro, sentire il mio corpo, abbandonare per un momento i pensieri che frullano sempre in testa.

Non sembra chissà che cosa, ma è la base di tutto... in quel momento divento consapevole di me stesso, il mio corpo fisico diventa centro del mio pensiero e ciò che ne ricavo è uno stato di grande rilassamento fisico e mentale.

Sembra una cosa impossibile, e anche io la ritenevo tale, finché non ci ho provato.
Non arriverò mai a uno stato di beatitudine o di pace assoluta con questa pratica, non ne ho né la costanza né la capacità, ma se riesco io a trarne vantaggio allora vuol dire che è davvero alla portata di tutti.

Per me è sempre difficile lasciarmi andare, anche quando sono tranquillo e rilassato il mio cervello è sempre sveglio e all'opera, ma mettermi lì un po' a meditare riesce a far riposare anche il cervello.

Non serve nulla, non ci sono controindicazioni, non è necessario "crederci"... è solo una cosa da provare.

Nelle rubriche ci sono alcune semplici e basilari tecniche per un approccio alla meditazione che sono adatte a chiunque vuole provare, anche solo per curiosità.

Trovi le rubriche cliccando qui

domenica 19 agosto 2018

Dottor google

Ormai con internet abbiamo a disposizione una quantità talmente enorme di informazioni che spesso siamo portati a pensare che internet "sa tutto".

E' facile farsi ammaliare dalla facilità con cui possiamo accedere a qualsiasi tipo di informazione: in internet troviamo le risposte a qualsiasi domanda che ci possa venire in mente...

Ma capita che tutto questo sapere a disposizione anziché aiutarci nel capire o apprendere le cose sia invece una fonte di caos e confusione.

Quando cerchiamo in internet un'informazione abbiamo a disposizione una quantità di siti diversi che parlano dell'argomento e la maggior parte delle volte questi siti sono in contrapposizione l'uno con l'altro.
Soprattutto quando la ricerca è su argomenti controversi su internet troviamo tutto e il contrario di tutto...
Ognuno dice la sua e ognuno assicura di essere nel giusto, ma le informazioni che troviamo sono completamente discordanti...

Allora a chi bisogna credere? Chi ha ragione? Come faccio a sapere qual'è il sito che dà la risposta corretta alla mia domanda?

La risposta non è semplice... La maggior pare delle volte hanno tutti ragione e tutti torto...

Come le persone hanno opinioni diverse su ogni argomento così in internet troviamo espresse tutte queste opinioni... quindi non possiamo dire cos'è giusto e cosa sbagliato...

Quando la ricerca è su argomenti "opinionabili" come politica, religione, etica ecc.. uno può leggere le varie opinioni e farsene una sua, se invece si ferma a leggere solo la prima che capita rischia di incorrere nell'errore di esprimere giudizi senza aver sentito come si usa dire "tutte le campane".

Ma il vero problema, secondo me, è quando si cercano informazioni di carattere scientifico.

In teoria un argomento scientifico non dovrebbe essere controverso... se è scienza è per definizione esatta e univoca... invece no... ognuno interpreta i risultati scientifici facendoli diventare pretesti per discussioni, polemica, denigrazione e propaganda...

E poi ci sono le ricerche di carattere medico/sanitario... al primo sintomo si va subito a ricercare a cosa può essere dovuto e si trovano migliaia di possibili cause, dalle più credibili alle più assurde o tragiche...

E pensare che se uno va dal medico e questo dà una diagnosi senza averlo visitato attentamente si lamenta che quel medico esprime pareri senza nemmeno guardarti...
Invece una bella ricerca su internet.... quella sì che è affidabile... è come fare un check-up completo con tanto di visita approfondita e referto specialistico... con una diagnosi diversa a seconda del sito che consulto... 

Quindi attenzione quando si va in cerca di "sapere", se prima di internet il ciarlatano lo si doveva "andare a cercare" con internet il ciarlatano è a portata di mano... in qualsiasi campo... 

Non dico che tutto quello che c'è su internet è spazzatura, anzi, ma serve una buona dose di buon senso per districarsi nel marasma di informazioni che ci possiamo trovare.

sabato 18 agosto 2018

Una lingua in via di estinzione

Una delle cose che ha sempre fatto parte della mia vita è stato il dialetto.

In Valtellina non esiste un dialetto, ogni paese ha il suo, con la sua cadenza particolare, con i suoi termini con le sue regole... e spesso queste differenze sono davvero notevoli, anche fra due paesi che non distano più di 20 km uno dall'altro... e quando si sente parlare qualcuno si può capire da dove viene solo per il suo accento...

Io il dialetto non l'ho mai parlato, forse perché mia mamma e di mio papà, entrambi valtellinesi ma di due valli diverse, usavano dialetti diversi... e con noi figli hanno sempre parlato italiano.

In paese lo parlavano tutti e c'erano persone anziane che in italiano conoscevano quasi solo le preghiere.

Perciò sono cresciuto capendolo perfettamente ma evitando di parlarlo perché ne sarebbe uscito un miscuglio  fra quello di mamma e quello di papà...

Alle superiori in classe c'erano compagni di quasi ogni valle della bassa Valtellina e quando si voleva dare enfasi a una frase ognuno usava le espressioni del suo dialetto... alla fine si era creato una specie di gergo misto in cui ognuno ci metteva dentro qualche frase o parola del suo dialetto...

Poi all'università il mondo delle cadenze, degli accenti e dei dialetti si è ampliato a tutta italia... Perché diciamocelo, anche la persona più il più colta conserva sempre il ricordo del dialetto e quando ha bisogno di esprimere determinati stati d'animo o dare enfasi a una frase l'espressione dialettale salta fuori quasi inconsciamente...

Il dialetto fa un po' parte di noi.
Quando vogliamo usare espressioni un po' colorite usare il dialetto ha tutto altro fascino...
I vecchi detti popolari tradotti in italiano sembrano perdere la loro saggezza...
Sentire alcune persone, soprattutto quelle anziane, che parlano fra di loro in italiano suona quasi strano...

Il dialetto è sempre stata la lingua delle persone: nessuna regola scritta, nessuna grammatica da studiare... 
Uno il dialetto lo sapeva e basta, lo si parlava correttamente, si sapevano tutte le sfumature e tutte le varianti senza averle mai dovute imparare...
Lo si sapeva sicuramente meglio di quanto sappiamo l'italiano nonostante quest'ultimo l'abbiamo studiato e ristudiato...

E' un po' un bene storico in via di estinzione...

venerdì 17 agosto 2018

Chiudo per ferie

Ferragosto è passato e io ho continuato a lavorare...

No, non è vero, ma quando sei in pausa da tutto qualunque impegno diventa decisamente più difficoltoso, mi risultano troppo faticosi anche i cruciverba...

Sarà che trovare i pasti pronti, il bucato fatto, il letto rifatto e la casa pulita senza muovere un dito ti crea quello stato di relax che ti fa venire voglia scollegare letteralmente il cervello. 
E diciamo che è esattamente quello che ho fatto...

Passo le giornate a spasso, a fare appaganti lavori manuali, a giocare coi nipotini... e ammetto che qualsiasi lavoro che implica l'uso del cervello mi risulta particolarmente difficile... 

Perciò oggi mi prendo una pausa!
Vi assicuro che inventare qualcosa da scrivere col cervello scollegato non è per niente facile... 

Però ammetto che ogni tanto ci vuole, ogni tanto fa bene non pensare e non dare ascolto al cervello... quindi per oggi passatemela...
Prometto che da domani farò in modo di risvegliare l'estro creativo...

giovedì 16 agosto 2018

La scatola di cioccolatini


Cosa c'è di più goloso dei cioccolatini?
Nella loro scatola dorata, di tutte le forme e di tutti i colori, con quel gusto che non sai come sarà finché non l'hai assaggiato, che dopo che ne hai mangiato uno non puoi fare a meno di mangiarne anche un altro per vedere che sapore ha...

E' vero che il cioccolato è sempre cioccolato, e che è già perfetto così com'è! A tutti piace il cioccolato. Che sia bianco, al latte, fondente, gianduia, nocciolato... non ci credo che esista qualcuno che dica "no, a me non piace nessun tipo di cioccolato"

Ma i cioccolatini riescono a rendere il già perfetto cioccolato una cosa irresistibile!
L'aroma al liquore, all'arancio, alla frutta secca, alla crema, alla menta... persino il cioccolatino al semplice cioccolato è speciale!

Forrest Gump diceva "la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita" e sono assolutamente d'accordo con lui!

Il gusto ignoto di un cioccolatino è la parte più golosa della scatola, magari poi non mi piace, ma posso sempre prenderne un altro finché non trovo quello che incontra i miei gusti!

Così è la vita, quando faccio una scelta non so se sarà la più buona della scatola, magari ho fatto quella scelta pieno di speranze attratto dall'aspetto esteriore del cioccolatino e poi mi sono trovato con un cioccolatino alla menta che può essere una scelta azzeccata per qualcuno ma che a me non piace per niente... Allora la prossima scelta la farò in base al profumo invece che all'aspetto e magari mi ritrovo con un cioccolatino al liquore che mi dà l'ebbrezza di un momento ma che poi mi lascia solo la voglia di prenderne un altro... Oppure posso leggere la scatola per sapere cosa c'è nei vari cioccolatini per sapere cosa mi aspetterà senza sorprese, ma la descrizione sulla scatola potrebbe non essere abbastanza per darmi la sicurezza di come sarà il gusto del cioccolatino... Oppure scelgo a caso e come va va...

L'importante è fare una scelta!
Se non facciamo una scelta va a finire che ci ritroviamo con la scatola di cioccolatini vuota!
Ok, non avrò corso il rischio di prendere un cioccolatino che non mi piaceva, ma ho perso anche la possibilità di prenderne uno prelibato!

E se aspetto troppo a scegliere va a finire che devo accontentarmi di quello che è avanzato nella scatola e se non mi piace rischio di non avere la possibilità di prenderne un altro...

Quando la vita ci mette di fronte a delle scelte non stiamo a rimirare la scatola, prendiamo i cioccolatini!

mercoledì 15 agosto 2018

Un pensiero per Genova

In questa occasione vorrei dedicare un pensiero alla tragedia che si è consumata ieri a Genova, quel viadotto che è crollato trascinando con sé auto e persone.

Non voglio fare polemiche sulle cause o sulle responsabilità, e non voglio nemmeno speculare sul dolore delle persone.

Nel mio piccolo voglio solo avere un pensiero per coloro che in questa tragedia hanno perso la vita.

Voglio essere vicino a tutti quelli che in questo momento soffrono per la perdita di un caro e a quelli che, pur essendo sopravvissuti, hanno vissuto un'esperienza che lascerà un segno indelebile nel loro cuore.

Voglio dire grazie a tutti quelli che hanno fatto e fanno di tutto per cercare di alleviare l'orrore di ciò che è successo soccorrendo le persone nel corpo e nello spirito.

E' tutto quello che posso fare, ma spero che molte altre persone lo facciano.
Mandiamo tutti un pensiero a tutte quelle persone con la speranza che questo pensiero sia di conforto.

martedì 14 agosto 2018

Giocattoli di memoria


Con due nipotini piccoli in casa di mia mamma sono ricomparsi giocattoli che spuntano da dovunque, ci sono puff e armadietti che sono a disposizione dei bimbi dai quali tirano fuori di tutto!

E a volte scopro che alcuni dei loro giocattoli sono gli stessi con cui giocavo io da piccolo o pupazzi con cui giocavo con mia sorella!

Spesso ci ritroviamo a giocare con pupazzi e a leggere storielle che hanno accompagnato la mia infanzia e in questi frangenti provo una certa emozione.

Quando leggiamo insieme filastrocche e storielle e mi rendo conto che me le ricordo ancora come se le avessi raccontate tutti i giorni fino ad oggi mi sorprendo sempre!

Il primo giocattolo di cui ho memoria è l'orsacchiotto di peluche, ne avevamo uno sia io che mio fratello, il mio a un certo punto aveva perso un occhio e quello di mio fratello il naso, erano praticamente identici, ma il mio era più bello...
Ricordo che lo portavamo sempre a nanna con noi, era il nostro orsacchiotto della buonanotte e senza non se ne parlava di dormire. Poi una volta che eravamo dalla nonna per qualche giorno, forse perché la nonna non lo sapeva, forse perché noi non volevamo fare la figura dei bambini piccoli che andavano a nanna col peluche abbiamo smesso di portarcelo a letto e da allora l'orsacchiotto è diventato un giocattolo come gli altri.

Poi avevamo un cagnolone enorme (o almeno a noi sembrava enorme) un san bernardo che chiamavamo Nora, come il san bernardo che aveva la zia.
Ricordo anche il pupazzo di un barbapapà che ci aveva fatto la mamma, il mio era Barbabravo, quello blu, e quello di mio fratello era Barbaforte, quello rosso...

E ricordo le filastrocche e le storie che la mamma e il papà ci raccontavano leggendole dai "quindici", la collana di libri che ancora adesso occupa un posto sulla libreria, il gioco che facevamo sempre con la mamma e il papà prima di andare a dormire, una conta che avremmo voluto continuare a fare a oltranza.
Poi quando eravamo un po' più grandi è arrivato il fustino del detersivo pieno di costruzioni che ci aveva regalato il nonno, una quantità di animaletti di plastica, il "pianoforte" elettrico che mia mamma ha riesumato ieri per darlo ai nipotini...

E poi quando avevo quattordici anni e mio fratello tredici è arrivato il giocattolo che ci ha cambiato la vita: mia sorella...
Ricordo quando la mamma l'ha portata a casa appena nata, ne avevo quasi paura, quella cosina che esprimeva fragilità e che esplodeva a piangere... poi dopo averci preso un po' di confidenza era diventata per me e mio fratello un motivo di divertimento... e quanto ci piaceva giocare con lei e coi suoi giocattoli dei quali molti erano stati i nostri che la mamma non aveva mai buttato via...

Poi già... mia sorella è cresciuta... e non era più così divertente...

Ma a quel punto era finita anche l'età dei giocattoli...

lunedì 13 agosto 2018

In cucina con la mamma


Stasera serata di cucina con la mamma!

Vederci cucinare sembra una gag comica, cominciamo cercando una ricetta e poi cominciamo tutti e due a fare teorie su come fare o non fare, aggiungiamo o cambiamo gli ingredienti completamente a occhio seguendo solo il nostro istinto culinario, poi cominciamo a impastare e trafficare elaborando teorie su come fare o come non fare ignorando completamente la ricetta che avevamo trovato e diamo sfogo alle nostre fantasie finché raggiungiamo un risultato che decidiamo può essere sufficientemente adatto per poi andare in cottura...

E' più o meno lo stesso metodo che uso quando cucino da solo, ma in due l'estro di improvvisazione raddoppia e alla fine il risultato non è sempre esattamente quello che ci aspettavamo, quindi cambiamo un po' di cose finché non raggiungiamo un risultato che ci soddisfi.

Una delle cose che cambiano rispetto a quando sono da solo sono le quantità industriali di cose da cucinare, quando sono da solo ho 3 o 4 zucchine o 5 o 6 carote o comunque dosi "da single", qui da lei le dosi sono sempre enormi.
Stasera avevamo una gran quantità di zucchine che ci ha portato lo zio e abbiamo deciso che per non farle andare a male dovevamo trovare una ricetta per poterle usare e poi conservare quindi abbiamo optato per le polpette che lei non aveva mai provato.

Quindi, armato di grosse insalatiere, mi sono messo a impastare zucchine, uova, formaggio e pangrattato...

Il pangrattato non è mai abbastanza, infatti la prima spadellata di polpette fritte non è venute un gran ché... si sono disfate un po'.. ma mica ci scoraggiamo!

Finito di cenare con le polpette fritte un po' sfatte abbiamo ripreso da dove avevamo lasciato e optato per farle al forno, quindi le nostre solite discussioni su quanto lasciarle cuocere, a che temperatura, in quale contenitore...

Insomma, a prescindere dal risultato il nostro impegno è sempre ineccepibile!

Ma siamo sicuri che questa volta le polpette risulteranno perfette: ben sode, ben cotte e ben dorate e soprattutto gran buone! E il nostro ottimismo sarà sicuramente ripagato!

E' in questi momenti che mi accorgo da chi ho preso il mio spirito di iniziativa un po' sfacciato...
E la faccia tosta di provarci e chissà come viene... a volte senza nemmeno troppa idea di quello che sto facendo...

Ma cosa c'è di più bello? Trovarsi in due a sperimentare e a sorprenderci per le trovate che abbiamo e poi a complimentarci fra di noi per quanto siamo bravi, oppure ridere quando ci rendiamo conto che forse abbiamo esagerato un po' nelle sperimentazioni...
Ma alla fine chissà come in qualche modo le cose riescono, e riescono anche bene!

E quelle rare volte che invece vengono solo così così fa niente, anche solo il fatto di averle fatte insieme le rende uniche!

domenica 12 agosto 2018

W gli alpini


Come ogni anno oggi qui a Gerola c'è la festa degli alpini, con polenta salsiccia e canti accompagnati dalla banda.

Sarà che siamo un posto di montagna, ma qui gli alpini sono sempre stati il corpo militare più apprezzato. Mio papà e tutti i miei zii che hanno fatto il militare sono stati alpini, io stesso avrei voluto farlo...

Ma le cose, come spesso capita, non sono andate come previsto...

Dopo gli innumerevoli rinvii per motivi di studio l'idea di un anno di naja era quasi allettante, ma quando è venuto il momento di organizzarsi la scelta che ho fatto è stata diversa...

Era il "periodo nero" dei miei studi universitari.

Dopo il "periodo di grazia" quando ridendo e scherzando superavo più o meno brillantemente i grossi scogli dei primi anni di ingegneria e materie come analisi matematica, chimica, fisica, meccanica erano il mio pane quotidiano c'è stato il "blocco dello studente", non avevo più voglia di studiare, o meglio non ci riuscivo proprio, avevo perso lo spirito e l'entusiasmo.
Quindi cosa c'era di meglio che sfruttare quel periodo per la naja?

Ma proprio allora mi è venuto lo scrupolo e ho pensato che se già non avevo voglia di studiare figuriamoci dopo un anno di militare...

E così optai per il servizio civile che, a torto o a ragione, ritenevo potesse essere più congegnale ai miei progetti universitari...

Alla fine anche il servizio civile non è servito a ridarmi l'energia per l'università... ma ormai la scelta era stata fatta...

Ed è così che è sfumata la mia carriera da alpino... ma come tutte le cose nessun rimpianto, anche quella del servizio civile è stata un'esperienza importante!

sabato 11 agosto 2018

La città Eterna


Parlando di città italiane da vedere non si può ovviamente fare a meno di parlare di Roma!

Io come turista ci sono stato tre volte.

La prima volta avevo 10 anni, era l'anno santo del 1983, con mamma e papà, mio fratello e una cugina (mia sorella non era ancora nata...)
Non è che ricordi molto di quella visita; ricordo che camminavamo sempre tantissimo, ricordo le bancarelle con le statuine di finto marmo e i colossei segnatempo, ho una fugace impressione di una sala del museo capitolino con la sua luce dorata, la tomba di un papa scavata in terra in mezzo a tutti i sarcofagi, ricordo vie piene di traffico che non rispettava i semafori, la fontana delle api... a parte questo non è che ricordi molto...

La seconda volta che sono andato, a dicembre del 2005, la ricordo decisamente meglio.
Le statue del Bernini di Michelangelo e degli antichi romani, i quadri di Caravaggio, i resti dell'antica Roma, le bellissime piazze della città, la moltitudine di fontane monumentali, i ricchi musei, la quantità esagerata di chiese di tutte le epoche, i maritozzi con la panna da mezzo kilo, le bancarelle natalizie di piazza Navona piene di palle di natale e di befane...

Ma lasciatemelo dire, una delle cose che mi ha dato più soddisfazione in questo viaggio è stato quando abbiamo visitato il Colosseo e siamo potuti passare davanti alla coda chilometrica senza aspettare grazie al biglietto che avevamo già...

La terza è stata due anni dopo, una toccata e fuga ad aprile, una tappa di un paio di giorni di un viaggio che poi è proseguito per Napoli

Ma che ci si stia un giorno o un mese c'è sicuramente qualcosa che spunta fuori e che non avevi mai visto..

Roma è una città enorme, cominci a passeggiare e chissà come ti ritrovi lontanissimo dal punto di partenza... parti dicendo "andiamo a vedere questo che è qui vicino" quindi "ah ma qui vicino c'è anche quell'altro! Andiamoci" poi "Ma sai che poco più avanti di qui c'è...." insomma vicino a questo c'è quello e vicino a quello c'è quell'altro che intanto hai percorso 10 chilometri senza nemmeno accorgertene...

A Roma c'è la storia di tutto il mondo, ci sono il ricordo delle origini, i resti della grandezza e le vestigia della gloria di tutte le epoche da che la città fu fondata.

Ci sarebbero un sacco di cose da dire, una marea ci cose da descrivere....

Ma è impossibile descrivere Roma in poche righe, c'è troppo per poterlo fare e c'è troppo poco che non meriti di essere descritto...

Perciò lascio così, non aggiungo altro, ho fatto un disegnino a matita di qualcosa di grandioso, ma credo sia l'unico modo di dipingerla senza farle torto.

venerdì 10 agosto 2018

Cieli stellati

Oggi è il 10 di agosto e stasera tutti a vedere le stelle cadenti!

Forse meno facile di quanto uno si aspetta... se sei in città per trovare un posto abbastanza buio devi uscire in campagna... e nemmeno lì sei sicuro che non ci sia troppa luce, se sei al mare devi cercarti un posto lontano dalle luci del litorale, se sei in montagna arrampicandoti verso le selve probabilmente troverai un posto abbastanza buio, ma poi devi cercare uno sprazzo di cielo fra gli alberi... e il tutto sperando che non sia nuvoloso e che non ci sia la luna piena...

Ormai la scommessa non è più a chi vede più stelle cadenti, ma si può fare una scommessa a chi riesce a vedere più stelle...

A volte mi affaccio al terrazzo e osservo il cielo, anche in piena notte il riverbero delle luci della città impedisce di vedere chissà quante stelle, però qualcuna a volte spunta... e poi mi viene il dubbio "ma sarà una stella o un aereo? Mi sembra quasi che si muove"...

Ricordo da adolescente che in questo periodo di sera ci si trovava con tutta la combriccola e si andava nella strada dietro il cimitero (che una volta era un posto bello buio... adesso è illuminato) e ci si sdraiava sulla strada a guardare il cielo e si contavano le stelle cadenti.

Qualcuno esprimeva desideri, qualcun altro faceva solo finta e gridava "eccone una! l'avete vista? Come no, era enorme! Proprio là!" qualcun altro sbuffavano e si lamentavano che voleva andare a fare qualcos'altro, altri andavano ancora più al buio per isolarsi dal gruppo a pomiciare....

Insomma... sotto le stelle si facevano esattamente le stesse cose che si facevano in qualsiasi altro punto del paese nelle sere d'estate, ma il fatto di essere sotto il cielo stellato le faceva sembrare straordinarie...

E diciamocelo, guardare le stelle (quando si riesce) è davvero bello! Dà una sensazione di infinito che e di immensità che fa sentire parte di qualcosa di davvero grande!

giovedì 9 agosto 2018

Mi dà fastidio tutto

Quest'estate per la prima volta da quando vivo a Milano non vedo l'ora di andarmene...

Non è che ho in programma un viaggio o una supervacanza chissà dove, andrò semplicemente a Gerola per passare due settimane tranquillo in compagnia della mia famiglia.

Sarà il caldo, sarà che sono in attesa di concludere le cose del centro massaggi, sarà che questi ultimi tre mesi sembrano durati tre anni, ma ho proprio voglia di andarmene.

Quando lavoravo come tecnico informatico non prendevo mai le ferie in agosto, le lasciavo prendere più che volentieri ai miei colleghi, io sceglievo periodi come marzo, giugno o ottobre per le mie vacanze. In agosto gli uffici sono quasi vuoti, passavo le giornate con poco da fare e godendomi la tranquillità e la temperatura ottimale dell'ufficio, poi nei fine settimana passeggiavo per la città senza meta, senza traffico, senza pensieri, percorrendo vie deserte e contando i cartelli di "chiuso per ferie".

In nessuna stagione ho mai avuto un desiderio forte come oggi di andarmene; non riesco nemmeno a godermi la solitudine.
Stamattina ero a casa, ho fatto due commissioni e, nonostante non fossero ancora le 9, sono bastate per farmi sudare 7 camicie, rientrato mi sono scollato la maglietta di dosso, una bella doccia e poi mi sono messo a raccogliere i panni da lavare... neanche a dirlo ero già sudato come prima... allora mi sono messo al computer con il ventilatore acceso, ma dopo un po' ho cominciato davvero ad annoiarmi e a pensare cos'avrei potuto fare... con poco successo...

A un certo punto, esasperato, sono uscito di casa, non ne potevo più di stare dentro e mi sono diretto al centro massaggi visto che stasera ho un appuntamento.

Non è stata una felicissima idea... l'aria è opprimente, il caldo soffocante, il metrò gelido...

Insomma avrete capito che sono in uno di quei momenti dove dà fastidio qualunque cosa... c'è il caldo a cui dare la colpa, ma se fosse inverno darei la colpa a quello...

Anche le cose che di solito faccio volentieri (giocare al computer, leggere, cucinare...) mi infastidiscono, cose a cui di solito non faccio nemmeno caso (come la coda al supermercato o l'attesa del metrò) mi irritano, anche scrivere questo post mi sta costando fatica (avevo quasi pensato di mandarlo in ferie fino a settembre... ma magari è meglio di no...).

Poi arriva la sera e uno si tiene di buono che se ne va  a dormire,,, e domani è un altro giorno... ma nemmeno quello... non ho ancora sonno quindi mi rimbambisco guardando vecchie serie televisive, poi finalmente il sonno arriva ma devo fare i conti con l'afa serale che ha invaso la camera...

Che nervoso... e non è che non è mai stato caldo in agosto a Milano, è così tutti gli anni... ma quest'anno proprio non riesco a sopportarlo...

Speriamo che arrivi presto un buon autunno....

mercoledì 8 agosto 2018

Giro giro tondo...


Tempo fa quando dovevo partire per un viaggio mi organizzavo con gli amici, si decideva la meta, le date, gli itinerari, gli alberghi ecc... poi stava in fremente attesa del giorno della partenza con una certa emozione e il giorno prima della partenza c'era l'ansia da partenza: "Avrò preso tutto?" "Dove ho messo i biglietti?" "La prenotazione dell'albergo ce l'hai tu?" "ma poi quando arriviamo là sai dove dobbiamo andare?"....

E in questo modo sono andato nelle Eolie e in Interrail in giro per l'Europa

Poi viaggiare è diventato molto più semplice...

Il periodo che viaggiavo da solo cominciavo tipo 2 settimane prima delle ferie a cercare qualcosa da fare o un posto dove andare, cominciavo a smanettare un po' su internet e cercavo qualcosa da fare... la meta non era importante, guardavo le varie opzioni e decidevo... anzi... diciamo che guardavo il prezzo e se mi andava bene guardavo qual'era la destinazione di quel viaggio...
Tanto da una parte o dall'altra andava sempre bene, l'importante era viaggiare e farmi quella settimanella a spasso...

Con questo sistema sono "capitato" in un tour in Tunisia e in Turchia e al mare in Grecia, in Spagna e in Egitto...

Invece quando ho viaggiato in compagnia, la maggior parte delle volte con mio fratello, la scelta è stata meno casuale, ma poco diversa.... valutavamo le opzioni e decidevamo senza troppi problemi, e siamo stati in Marocco, in Giordania, in Russia, a Barcellona, a Napoli/Pompei/Amalfi...

Poi ci sono stati i viaggi itineranti con tutta la famiglia: in Emilia Romagna, in Trentino, a Torino, a Parigi...

Quindi le visite alle città italiane con gli amici, perché va bene andare da solo al mare o in un tour, ma da solo a visitare una città non mi ispira tantissimo...
Quindi Firenze, Roma, Catania, Praga, Londra, Budapest... e un sacco di altri giretti "lampo" di un weekend organizzati lì per lì: Venezia, Siena, Parma, Modena, Mantova, Trieste, Verona, lago di Garda, lago Maggiore...

Ormai l'ansia e le preoccupazioni non ci sono più, c'è solo il piacere del viaggio.

E poi devo dire che ho la fortuna di godermi appieno qualsiasi viaggio, conosco gente che parte per una settimana e si lamenta che ora che riesce a staccare la spina dallo stress del lavoro o della vita e comincia a godersi il viaggio è già ora di rientrare...
Io sono in vacanza e pronto a godermela appieno appena esco di casa con la valigia... tutto quello che non è vacanza lo lascio chiuso in casa e lo ritroverò al mio rientro.

Anche solo con una "gita fuori porta" in giornata, o un weekend da qualsiasi parte mi sento in vacanza!

Ho la spina facile da staccare... per fortuna...

martedì 7 agosto 2018

Giusto o Sbagliato?

Abbiamo tutti una vita, è una sola ed è nostra!
Nessuno dovrebbe giudicare come la viviamo, nessuno dovrebbe additarci per le nostre scelte!

Non dico che ognuno può fare sempre quello che vuole, ci sono delle regole... anzi, una sola regola: il Rispetto

Se uno vive e fa le sue scelte nel rispetto di se stesso e degli altri non vedo cosa ci sia di male nel vivere a nel modo che ritiene migliore.

Possiamo dire di non condividere determinate scelte, e questo è sacrosanto, ognuno ha i suoi parametri per misurare le cose, ma il fatto che una persona la pensi diversamente da come la penso io non vuol dire automaticamente che quella persona sbaglia, vuol solo dire che vede la vita da un punto di vista diverso dal mio.

Quando si vive rispettando sé stessi e gli altri giusto e sbagliato sono due concetti decisamente relativi.

Un vegetariano dirà che è sbagliato mangiare carne, ma questo non vuol dire che uno che la carne la mangia sia nel torto, si tratta solo di scelte diverse.

Uno che ha deciso di mettere su famiglia non è nel giusto più di uno che invece ha deciso di non farlo, anche qui sono scelte differenti, ma nessuna delle due è sbagliata.

Perciò non giudichiamo le scelte degli altri, come dicevo non essere d'accordo è sacrosanto, ma il giudicare e l'additare, spesso per partito preso, è mancare di rispetto per quella persona.

Se uno è felice perché bisogna per forza trovare qualcosa per sminuire la sua felicità?
Non sarebbe meglio essere felici per lui e magari con lui piuttosto che guardarlo di traverso parlargli alle spalle e giudicarlo?

E' troppo facile giudicare la gente invece che capirne le motivazioni.
Se si perdesse qualche istante per valutare il suo punto di vista senza preconcetti magari si scoprirebbe che le sue ragioni, anche se diverse, sono valide tanto quanto le mie.

Il mondo è poliedrico, è diverso per ognuno di noi!
La vita è poliedrica, è sorprendente, è incredibilmente imprevedibile!
Come la viviamo, come ci adattiamo alle cose che ci succedono, come cerchiamo di trarne il meglio per essere felici e come decidiamo di gestirla devono essere scelte solo nostre!

lunedì 6 agosto 2018

Uno di tutto


"Uno di tutto per favore"
Vi è mai capitato di desiderare di dire questa frase al commesso di un negozio?

A me sì!
Stamattina, indeciso su cosa fare e con nessuna voglia di stare in casa né di sciogliermi al sole in giro né di rifugiarmi per l'ennesima volta in cantina sono partito col bus in "pellegrinaggio" verso i santuari del brico e dell'arredocasa!

Al megabrico non c'ero ancora stato, l'hanno aperto da non molto, e appena entrato ho avuto davvero l'impulso di comprare uno di tutto quello che c'era lì!

Cacciaviti e martelli, spatole e trapani, avvitatori e levigatrici, seghetti e pennelli, viti e chiodi e bulloni, scaffali e mensole e scatole portaattrezzi, interruttori e cerniere, lampadari e piastrelle, cavi e tubi, pitture e stucchi, vasi e piante e terricci...

Insomma su qualunque cosa posassi gli occhi trovavo il modo in cui l'avrei potuto usare, quando e dove... e l'irrefrenabile pensiero "mi serve proprio, come faccio senza?" seguito poco dopo da un altro "ma dai... pensandoci bene quando lo userei?" oppure "bello, sì, lo voglio... ma dove lo metto?" o anche "Forse ne ho già anche in giro uno che non ho mai usato..."
Quando faccio così sembro un personaggio dei cartoni animati con l'angioletto e il diavoletto sulle spalle...
Insomma alla fine la triste constatazione che di tutto quello che vedo in giro quello che mi servirebbe ce l'ho già e quello che non ho non mi serve o non ho lo spazio in cui metterlo...

Quindi gironzolo e gironzolo sbavando sulle cose per poi proseguire allo scaffale successivo, anche perché so benissimo che ho già più o meno qualunque cosa mi possa servire per l'ordinaria manutenzione e buona parte di quello che serve per la manutenzione straordinaria... e che quando mi capiterà di fare lavori extra (come quando ho aperto il centro massaggi) mi serviranno un sacco di cose, ma di sicuro non quello che comprerei adesso a caso...

Quindi gira e rigira, mi sono trovato all'area "garden" dove una tavolata enorme di piantine grasse mi ammiccava con gli occhietti dolci "comprami.... comprami...."... ma ho già parlato del mio pollice nero... quindi ho fatto un favore alle piantine e le ho lasciate lì...

Insomma morale della favola dal prendo uno di tutto mi sono trovato a uscire senza nemmeno una vite...
Poi di fuori nel cortile ho visto le biciclette! "potrei prenderla, è già un po' che ci penso..." "Si, prendila... ma la sai la strada per tornare a casa da qui in bici? e poi con sto caldo?"... ok, la bici è restata là...

Allora per compensare visita al tempio delle cose indispensabili per la casa!!!
Forse per la prima volta ho girato dovunque, con tutta calma, senza nessuno che sbuffa o che ha fretta di andarsene... ma cacchio neanche qui non mi serve niente!!!!
Tanto per non uscire vuoto ho chiesto al parentado se gli serviva qualcosa... così sono almeno uscito con una borsa di bavagline per i nipotini...
Ah no... qualcosa ho preso anche per me...
Uno scuppino da gelato, una spatolina di gomma, un pennello da dolci, una spazzola per i piatti ("quelli che ho sono più o meno rotti...") e una pinza per cucinare ("questa non ce l'ho mai avuta e dev'essere utilisssssima")... insomma.. il minimo sindacale...

E ho evitato il negozio di elettrodomestici e casalinghi... se no sarebbe stato un altro momento di conflitto desiderio/razionalità...
Fortuna che la maggior parte delle volte la razionalità ha la meglio...

domenica 5 agosto 2018

Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto!

Direi proprio che non sono un maniaco dell'ordine, ma spesso mi piacerebbe che avere un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto!

Ma è decisamente più facile dirlo che farlo...

Io ci metto tutto l'impegno per mettere le cose al suo posto, e per sapere sempre dove metterle e dove ritrovarle quando serve...

In casa mia in teoria ho cercato di fare così, i vestiti sono ben divisi nei cassetti e nell'armadio, le cose di cucina anche loro hanno la loro collocazione, le cose del computer di qua, i libri di là ecc...

Ma nonostante ciò c'è sempre qualcosa in giro, i vestiti messi ma non ancora da lavare sulla sedia in camera, il bucato steso in bagno, qualche bicchiere o posata o piatto in giro in cucina, il ripostiglio che anche solo dopo 10 minuti che l'ho messo in ordine torna magicamente al suo stato di caos, il tavolo di sala che non vuole saperne di restare vuoto...

Insomma, ci si può mettere tutta la buona volontà del mondo, ma qualcosa che al suo posto non ci vuole stare c'è sempre! Tanto vale farsene una ragione...

E pensandoci bene funziona così anche per tutte le cose della vita, ci sforziamo in tutti i modi per sapere sempre cosa fare e come comportarci, ci organizziamo le giornate per poter fare "tutto", cerchiamo di prevedere cosa succederà per essere sempre pronti...

E alla fine non va mai così...
C'è sempre l'imprevisto che salta fuori come il calzino spaiato dalla lavatrice...
Posso pure organizzare la giornata, ma va a finire che la coda allo sportello è più lunga del previsto o il treno è in ritardo o la persona che cercavo di contattare è irreperibile... e tutto questo scombussola la tabella di marcia.

E le persone spesso ci sorprendono (nel bene o nel male) come il tagliaunghie ero certo fosse lì e poi invece salta fuori da chissà dove nel momento in cui non mi serve.
Posso prepararmi al colloquio di lavoro o ad affrontare un discorso delicato con una persona, ma non saprò mai davvero come andranno le cose finché non saranno fatte...

Perciò mettiamoci l'animo in pace!

Come non è possibile avere tutto preciso e perfetto in casa così è nella vita!
Perciò facciamo sì ordine e cerchiamo di mettere le cose al loro posto... ma non facciamoci troppi problemi se non durerà per molto...

L'ordine e la tranquillità sono cose che hanno bisogno di un costante impegno per essere mantenute, e se qualche volta magari chiudiamo un occhio va bene lo stesso... anche nella vita un chissenefrega ogni tanto ci può pure stare bene... se non diventa un'abitudine...

sabato 4 agosto 2018

Il collezionista


Un'altra delle cose che mi appassiona è il collezionismo.

Mi è sempre piaciuto collezionare le cose, quand'ero piccolo collezionavo i francobolli, e quando mio papà ha visto che ci tenevo e mi piaceva mi ha "affidato" anche la sua collezione.

Le figurine mi piacevano, ma, forse perché già allora non ero particolarmente appassionato di calcio, non mi ci sono mai appassionato per collezionarle.

Poi c'è stato il periodo delle cartoline, ma è durato davvero poco...

Ma il culmine della febbre da collezionismo è stato nel periodo dell'università...

E' stato in quel periodo che mi sono fatto prendere dalla passione per i fumetti... ed è stato l'inizio di una passione di cui ancora adesso conservo un ricordo tangibile... una quantità di fumetti accatastati nell'armadio...
Il tutto cominciò con Nathan Never. Ho cominciato a leggerlo dal numero 30 o giù di lì, e non ho resistito all'impulso di comprarmi anche gli arretrati per avere la serie completa... 
Poi è arrivata la "sbandata" per i fumetti giapponesi! Pile e pile di fumetti di ogni genere e dei quali spesso avevo già visto anche i cartoni animati: Kenshiro, Lamù, Arale, I cavalieri dello zodiaco, Dragonball....

Poi c'è stata la "mania" (e credo di non esagerare definendola così) delle carte collezionabili... Carte che erano una via di mezzo fra le figurine e le carte da gioco. Si compravano le buste come per le figurine alla ricerca delle carte più rare, ma visto queste carte venivano usate anche per giocare c'era anche la ricerca delle carte più "potenti". E lì è cominciato il mio periodo "celo celo manca" quando ci si incontrava e si scorrevano i mazzi delle "doppie" degli amici per fare scambi e completare le collezioni. Ricordo ancora quando aprendo una busta mi trovai di fronte il drago più raro della collezione... sembrerà ridicolo, ma è stato davvero un'emozione!

Conservo ancora le collezioni, ma le scatole piene di carte insieme a qualche fumetto e a qualche altra carabattola dei tempi dell'università sono finite nel solaio di mia mamma , che ogni tanto ancora mi dice che glie ne saltano fuori dappertutto ogni volta che sposta qualcosa in solaio...

Col periodo universitario sono finite anche le fregole da collezionista, ma ho cominciato a voler collezionare souvenir dei viaggi da esporre nella vetrinetta in casa... ma la vetrinetta si è riempita in fretta e anche la caccia ai souvenir ha perso gusto...

Ora ho smesso di accumulare "collezioni", come per quasi tutte le altre cose a un certo punto mi prende la noia e devo cambiare interesse...

Perciò ora mi limito a collezionare pokemon col cellulare... lo so che forse dovrei vergognarmene un po', ma alla fine chissenefrega se è una cosa infantile... è gratis, mi diverte e non occupa spazio in casa... tutte qualità che difficilmente si trovano in una qualsiasi altra collezione...

venerdì 3 agosto 2018

Stasera in TV

Dopo un po' di zapping fra tutti i canali della televisione alla ricerca di qualcosa di decente da guardare per l'ennesima volta atterrato su qualche serie televisiva.. e mi sono arenato lì, a riguardare i vecchi episodi della serie...

Del resto non è che ci siano poi così tante altre opzioni...

Un miliardo di canali televisivi e nulla da guardare...
Magari sono io che non sono mai contento...

I programmi di dibattito li detesto: gente che sta lì solo a sputare sentenze, a litigare, a polemizzare o a strumentalizzare qualunque cosa

I reality show... no comment... ne compare uno nuovo ogni giorno, quello che ha la casa piena di roba, quello che è grasso, quello che si fa fare interventi chirurgici, quelli che si sposano... quelli nudi nella foresta, quelli chiusi nella casa a spettegolarsi addosso, quelli relegati sull'isola.... quando vedo anche solo qualche istante di questi programmi mentre faccio zapping mi sento calare il quoziente intellettivo...

Lo sport non mi interessa, a parte magari in occasione di qualche evento importante tipo le olimpiadi, ma anche lì a piccole dosi... quest'anno quasi quasi non sapevo nemmeno come sono finiti i mondiali di calcio...

I varietà non mi piacciono, né quelli che dovrebbero divertire con musica, balli, interviste, competizioni, né quelli che dovrebbero commuovere facendo rincontrare persone che non si vedono da 200 anni o mettendo in piazza le miserie della gente. 

Da un po' spopolano i programmi di cucina, e ammetto che un po' di tempo fa spesso mi fermavo a guardarli, così per vedere se mi davano qualche nuova idea culinaria, ma quante volte ho fatto un piatto che ho visto fare in questi programmi? Nessuna... e adesso mi hanno rotto un po' le scatole anche quelli...

Se non altro ora ci sono un sacco di canali che fanno film... ma quante volte capita un film interessante? Ovvio, quando ce ne sono almeno altri 3 su altrettanti canali... Se no ci troviamo sempre di fronte alla scelta fra film già visti 200 volte o che non si vorrebbero mai vedere...

Una volta (non tanto tempo fa lo ammetto) almeno mi perdevo via a guardare cartoni animati, ma adesso anche sui canali dedicati solo ai cartoni non fanno altro che l'equivalente delle sit-com ma coi protagonisti adolescenti, o cartoni davvero scemi.

Per fortuna ci sono le serie televisive!
Una marea di canali tematici dedicati interamente a serie poliziesche... Che alla fine dopo che ne hai viste un po' perdono decisamente fascino...
Ma quelle che preferisco sono le serie che definiscono medical-drama storie più o meno incredibili di casi clinici che fanno da sfondo alle più assurde tresche fra i medici protagonisti...

E qui mi fermo... nel senso che quando con lo zapping mi ritrovo davanti a qualcuna di queste serie di di solito mi fermo lì... con buona pace di tutti gli altri palinsesti...

giovedì 2 agosto 2018

Vacanze d'Egitto


Qualche anno fa ho fatto un bellissimo viaggio in Egitto.
Una crociera sul Nilo che è stata un po' un tuffo nel passato ai tempi di faraoni e dei con la testa di animale.

Era da tanto che volevo vedere l'Egitto, e questo viaggio non ha deluso le mie aspettative!

Fin da piccolo sono sempre stato affascinato dalla storia delle antiche civiltà, è l'unica parte della storia insegnata a scuola che mi sia mai piaciuta!
Egizi, Babilonesi, Fenici, Greci, Romani... poi basta... la materia che mi piaceva è diventata quella che odiavo di più...

Comunque tornando al mio viaggio devo dire che trovarsi all'interno del tempio di Luxor, o davanti ad Abu Simbel dà un'emozione quasi tangibile!

Nella piana della Valle dei Re era come essere in un vero e proprio forno, fortuna che era il mese di marzo e che quel giorno incredibilmente era quasi nuvoloso, e poi si scende nelle tombe! Una serie di corridoi più o meno ampi completamente ricoperti di dipinti e geroglifici alcuni che sembrano essere stati fatti l'altro ieri, non 3000 anni fa, una sensazione di silenzio e di oscurità che si percepisce ancora di più dopo il sole cocente dell'esterno.

Rivivere le storie della mitologia egizia dai dipinti, dai templi, dalle statue per me che amo queste cose è stato davvero emozionante.

mercoledì 1 agosto 2018

A qualcuno non piace caldo


Pomeriggio torrido di inizio agosto... Cosa fare?

Se esci e ti avvicini a una zona dove picchia il sole rischi di cuocere come una salsiccia alla pioda in un secondo, se stai all'ombra magari sopravvivi ma non puoi spostarti...

Se stai in casa (senza aria condizionata) sei protetto di raggi infuocati, ma non potendo tenere aperte le finestre dalla parte dove c'è il sole per evitare il soffio di drago che entrerebbe non riesci a creare un po' di circolo d'aria e ti si appiccica addosso uno strato di sudore che è come essere avvolti nel domopak...
Allora attacchi il ventilatore che hai appena riesumato dalla cantina e riesci ad avere un pochino di sollievo... ma anche lì non ti puoi spostare dal suo raggio d'azione...

Si potrebbe andare a passare il pomeriggio in un centro commerciale, con tanto spazio e tanta aria condizionata... ma che palle...

Oppure in piscina... ma anche lì il sole ti abrustolisce... soprattutto se non sai nuotare...

E poi scopro che la soluzione ce l'ho sotto mano! Anzi sotto casa! Sono andato in cantina!