domenica 29 aprile 2018

Le "mie" opere d'arte



Ci sono immagini che fanno parte della tua vita, che ti accompagnano dall'infanzia e che restano sempre con te.

Una di queste immagini per me è quella del cenacolo di Leonardo.
Non quello originale della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, ma quello del catino dell'abside della chiesa di Gerola.

Quanto tempo passato a osservarlo dall'altare maggiore quand'ero chierichetto e passavamo il tempo della messa a guardare i soffitti della chiesa osservando gli angeli e i santi della volta e gli apostoli del cenacolo tanto che il don Carlo una volta ci disse "ma cosa avete da guardare sempre per aria? cosa c'è su, la pastasciutta?"

Ma quelle immagini erano una specie di calamita per i nostri occhi.


Poi crescendo ho scoperto che quell'ultima cena era la copia del più famoso cenacolo di Leonardo. L'originale si trova  a Milano, ma ammetto che non sono così affascinato dal vederlo, forse proprio perché il cenacolo per me è questo, e andando vedere l'originale mi sembrerebbe di tradire il "mio" cenacolo.

In chiesa c'è anche la rappresentazione di un particolare dello "Sposalizio della Vergine" di Raffaello, di cui ho visto l'originale. Mi è piaciuto vederlo, e ne sono stato affascinato, ma il particolare nella chiesa di Gerola dove sono rappresentate solo le persone senza lo sfondo dell'originale ha quel fascino che nessun originale può sostituire, il fascino che può avere solo un'immagine che ti ha sempre accompagnato.

Sono quelle immagini indelebili nella memoria, conosco a memoria ogni personaggio, angioletto, nuvola e decorazione dipinta in questa chiesa, ma ogni volta che le riguardo hanno sempre qualcosa di nuovo da mostrare.

Sono le "mie" opere d'arte, non saranno famose, non saranno originali, non saranno dipinte da un Leonardo o un Raffaello, ma sono "mie", sono le immagini della mia infanzia, quelle con cui sono cresciuto e niente potrà superare la loro bellezza.

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