lunedì 30 settembre 2019

Attesa delusa


Ricordate che aspettavo gli esiti del concorso letterario a cui avevo mandato un romanzo per bambini?

Ebbene, oggi è arrivato il termine ultimo per ricevere la mail che avrebbe decretato la qualificazione alle finali del concorso.

Purtroppo questa mail non è arrivata.

Ho passato la giornata (e la settimana scorsa) sussultando a ogni bip del telefono che segnala l'arrivo di una mail sperando che fosse lei, ma ogni volta le mie speranze sono restate deluse.

Peccato.

Ma non mi demoralizzo, come già ho detto più volte lo scrivere è una cosa che mi piace e che faccio a prescindere da quelli che possono essere i riconoscimenti o i risultati che ne possono derivare.

Ovvio che ci ho sperato fino all'ultimo... e anche adesso, finché non arriverà la mezzanotte di oggi, quel pochettino di speranza, anche se assolutamente ingiustificata, c'è ancora.
Ma come si dice la speranza è l'ultima a morire.

Comunque il mio romanzino c'è.
Adesso deciderò cosa farne.
Magari lo farò partecipare a qualche altro concorso, oppure lo pubblicherò su questo blog, o magari lo mando a qualcuno che ne sa per averne un parere professionale...

Adesso resto in attesa dell'esito degli altre due scritti che attualmente sono in corso di giudizio, alla fine di tutto avrò un'idea più precisa di quello che posso aspettarmi dalla mia passione per lo scrivere.

Magari la finale dell'anno scorso al concorso qui a San Donato è stato solo un caso (o la fortuna del principiante) che mi ha illuso di essere capace di scrivere, ma anche se fosse va bene lo stesso.

domenica 29 settembre 2019

Grazie Trenord


Stasera uno dei viaggi più terribili che abbia mai fatto.

Doveva essere la solita tratta Morbegno-Milano di un'ora e quaranta, anche 2 in caso di ritardi...
Ma...

Il treno delle 17.00 è partito alle 18.15 naturalmente strapieno e sempre più pieno ad ogni fermata.

A metà strada voci che confermano la soppressione del treno che sarebbe dovuto essere subito dopo, quindi nessuna possibilità di scendere per attendere quello dopo (che sarebbe dovuto passare alle 18 a Morbegno)

Sono riiscito a sedermi per terra fino a metà del lago di Como, poi ho dovuto stare in piedi perchè non avevo abbastanza spazio per stare seduto
Un po' come in metrò nell'ora di punta, ma nel metrò non ci si deve stare 2 ore...

Alla fine, all'alba delle 20.20 sono riuscito a scendere da qual carro bestiame che viaggiava a 20 all'ora.
Adesso sono seduto comodo sul metrò d e fra non molto sarò finalmente a casa.

Grazie Trenord... almeno ho avuto qualcosa da scrivere nel post di oggi...

venerdì 27 settembre 2019

Cosa posso fare? Boh, intanto critico


In questi giorni uno degli argomenti più dibattuti è quello dell'ecologia e dei cambiamenti climatici.

Nessuno è contrario al fare qualcosa e tutti sono d'accordo che sarebbe il caso di darsi una regolata.

Anche chi ritiene che questo allarmismo sia eccessivo o ingiustificato sa che la deforestazione, l'accumulo di immondizia indistruttibile, gli sprechi alimentari ed energetici sono una cosa negativa.

Tutti vogliono fare qualcosa, o almeno vorrebbero fare qualcosa.
Anche se poi prendono la macchina per fare 200 metri, anche se sparano l'aria condizionata a 15 gradi, anche se non fanno la raccolta differenziata, quando si affronta l'argomento della salvaguardia dell'ambiente sono tutti a spada tratta in difesa dell'ecologia.

Quindi siamo tutti d'accordo che trattare bene il nostro pianeta è un modo per trattare bene noi stessi: a nessuno piace vivere in mezzo alle nuvole di smog o camminare nelle strade invase dall'immondizia, tutti vorrebbero che non esistessero le discariche e gli inceneritori, le fabbriche e le industrie inquinanti.

Quindi quello che mi chiedo io è:
Chi più chi meno tutti abbiamo qualche colpa, ma ci teniamo al nostro pianeta.

Allora perché l'unica cosa che sembra piacere alla gente è quella di fare polemica?
Se nessuno fa niente, polemica perché bisognerebbe fare qualcosa.
Se qualcuno fa qualcosa, polemica perché non sta facendo la cosa giusta.
Se si chiede qual'è la cosa giusta, polemica perché si fa solo filosofia senza agire.
eccetera eccetera...

Forse perché è più facile polemizzare che ammettere i propri limiti e le proprie colpe e le proprie responsabilità...

giovedì 26 settembre 2019

Tutto comodo


Ieri sera così senza preavviso ci è venuta voglia di andare a mangiare fuori.
Quindi senza tanti preparativi siamo usciti di casa, sceso le scale, attraversato la strada e ci siamo seduti al tavolo della pizzeria.
Totale 3 minuti di tempo... forse 4...

Non so se una cosa del genere vale per dire sono uscito a mangiare con gli amici... ma la comodità di raggiungere a piedi qualsiasi posto che soddisfi lo sfizio del momento è davvero impagabile.

Alla stessa distanza della pizzeria c'è anche la gelateria, il pub, il bar... e per quelli che non sono solo sfizi c'è pure la farmacia, il supermercato, il parrucchiere, il fioraio, il negozio di articoli sportivi... ok, questi ultimi tre non è che li frequento, ma anche solo il fatto di sapere che sono lì ti fa sentire di avere davvero tutto a portata di mano, ci sono pure la scuola di lingue e la compagnia di assicurazioni...

Poi se voglio esagerare e fare un paio di centinaia di metri mi trovo anche banche, la chiesa, parchi, il poliambulatorio, l'edicola, e poi farmacie, palestre, gelaterie, pizzerie, ristoranti, supermercati e negozi vari...

E quello che non trovo nel giro di 5/600 metri da casa lo trovo prendendo il metrò e andando verso Milano.

E poi qualcuno si chiede come è possibile che io sia senza macchina...
Facciamo il conto: se per arrivare dove mi serve a piedi ci metto anche 20 minuti o anche 30 se vado a Milano il tempo necessario è quello, faccio quello che devo fare e poi ritorno nello stesso tempo.
Se fossi in macchina so che parto da casa e ci dovrei mettere 5 minuti ad arrivare, poi dovrei trovare parcheggio e potrebbero passare dai 5 ai 20 minuti, poi il pezzo di strada a piedi fra il parcheggio che ho trovato e il posto dove devo andare... e stessa tiritera al ritorno.

E poi parcheggi a pagamento, area C, semafori, traffico, ingorghi, code, lavori in corso, greggi di pedoni, rischi di incidenti...

Ma chi me lo fa fare?

mercoledì 25 settembre 2019

Nuovo acquisto


Oggi finalmente dopo alcune peripezie mi è arrivato il monitor nuovo.

Di solito gli acquisti mi piace di più farli direttamente al negozio piuttosto che on-line.
Primo perché mi piace vedere quello che sto comprando, secondo perché spesso non so nemmeno io di preciso cosa voglio comprare finché non lo vedo, terzo perché se vado al negozio ho subito quello che ho comprato e non devo aspettare consegne o corrieri.
Fra l'altro quando uno lavora non è che possa acquistare chissà cosa online, se non sono a casa come faccio a ricevere il corriere?

Stavolta però, visto che sono a casa e che il monitor non era urgente, ho deciso di comprarlo online.

Quello vecchio, nonostante faccia ogni tanto le bizze e non si accende, dopo un po' di smanettamenti torna a funzionare e, dopo che ho ordinato uno nuovo sembra rinato e non ha più dato problemi... fa un po' come faceva il forno...

Comunque l'ho ordinato e sarebbe dovuto arrivare la settimana scorsa. E' arrivato il corriere, mi ha chiamato e io sono a casa per riceverlo (ero uscito a fare un giretto in zona). Arrivato sotto casa il corriere ha cominciato a cercare il mio pacco nel furgoncino, ma il pacco non c'era. Dopo qualche giorno guardo che fine ha fatto il mio ordine e risultava "smarrito dallo spedizioniere". Quindi mi è toccato riordinarlo, e stavolta è arrivato puntuale. La solita fortuna.

Il problema, anche sei libero, è che la consegna non sai di preciso a che ora arriva e quindi oggi sono stato a casa rinunciando ai miei soliti giretti. A metà pomeriggio però ero stufo e mi sono preparato per uscire. Stavo per chiudere la porta di casa quando suona il citofono: il pacco è arrivato.
Stavolta è andata bene, sincronia perfetta... se arrivava un quarto d'ora dopo chissà dove sarei stato...

E adesso sono di fronte al mio nuovo monitor che sembra enorme, sono 5 cm in più per lato! Se era mezzo centimetro in più non ci sarebbe stato...

Devo farci l'abitudine, non sono abituato a vedere così in grande, la cosa positiva è che lo posso tenere più distante dagli occhi, e questo dovrebbe essere una cosa buona, e che i colori sono decisamente più nitidi di quello vecchio.

martedì 24 settembre 2019

A cosa serve preoccuparmi?


Oggi navigavo sui vari portali di offerte di lavoro in cerca di qualche proposta.
Ho trovato qualcosa di interessante e ho inviato il mio curriculum.

Poi mi sono chiesto se non dovrei essere più preoccupato o ansioso di avere delle risposte, perché in effetti sono talmente tranquillo che mi si potrebbe probabilmente definire quasi incosciente.

Ma come ho già detto in altre occasioni io sono un inguaribile ottimista e ho fiducia nel domani.
Quando sarà il momento arriverà la proposta giusta.

Del resto rovinarmi l'esistenza non è che mi farebbe trovare lavoro più in fretta, quindi tanto vale viverla in modo sereno e tranquillo.
Cerco le offerte, le valuto, verifico di avere i requisiti richiesti, mando il curriculum... Non è che possa fare chissà cosa di più, quindi alla luce di questo sono tranquillo e sereno.

Che poi la mia ricerca spazia dovunque.
Naturalmente la prima scelta è un lavoro nell'informatica, ma oltre a quello spesso mi metto a cercare cosa offre il mercato anche in altri settori, mettendo come criterio di ricerca semplicemente che il lavoro sia a San Donato, al massimo a Milano, in ogni caso in un posto che sia servito dai mezzi pubblici.

E qui casca l'asino... Nella maggior parte delle offerte che ho trovato, anche se si tratta di posti da magazziniere o addetto alle pulizie è sempre richiesta la patente. In quelle che contemplano rapporti col pubblico, come commesso o receptionist, è richiesto l'inglese o di avere al massimo 30 anni. In quelle all'interno di aziende quasi sempre richiedono la laurea. Oppure, quelle dove non è richiesto praticamente nulla, sono per venditori o promotori e non è un campo in cui credo di essere qualificato.

Ragion per cui alla fine mi ritrovo a mandare i curriculum nell'ambito dell'informatica dove, anche se non ho la macchina, la laurea o l'inglese, la mia pluriennale esperienza potrebbe fare la differenza.

lunedì 23 settembre 2019

Le cose da fare


Oggi stavo leggendo uno dei tanti manuali di scrittura che ci sono in internet.
Come la maggior parte di questi manuali una delle cose su cui insisteva di più era quella di "scrivere, scrivere, scrivere".

Quasi tutti dicono che per imparare a scrivere una delle cose più importanti è quella di imporsi di scrivere un tot ogni giorno. Ma questo dava anche un suggerimento pratico.
Diceva di porsi degli obiettivi (tipo il numero di parole da scrivere ogni giorno), di scriverli belli in grande su una lavagna e di segnare in verde quando l'obiettivo era soddisfatto e in rosso quando mancato. Il tutto per avere visivamente il livello dell'impegno messo.

Allora ho pensato a una "lista delle cose da fare" che oltre alla scrittura comprendesse anche tutte le altre cose che di solito non ho mai voglia di fare.

Poi però mi sono ricordato che una cosa tipo questa avevo già cercato di farla anni fa, ai tempi dell'università, ma quella lista è rimasta solo una scritta su un pezzo di carta e non ha mai avuto un'utilità.

Sarà che, come ho già ribadito più volte, la programmazione non fa esattamente parte del mio carattere, anzi, quando mi faccio una lista mentale delle cose da fare va sempre a finire che faccio esattamente il contrario di quello che ho programmato.

Per fortuna quando si tratta di lavoro non sono così, altrimenti sarebbe grave, ma quando si tratta di cose "mie" mi perdo fin troppo facilmente nel "ma si, non è poi così urgente, posso poi farlo quando capita, adesso non ne ho voglia..."

Ma magari ci riprovo e chissà che stavolta non ottenga qualche risultato in più...

domenica 22 settembre 2019

Non è mica facile


Oggi pensavo... No, non è vero, oggi non ho pensato in tutto il giorno.

Stamattina ho fatto la mia passeggiata prima che cominciasse a piovere, ho ritirato la roba stesa che era lì da alcuni giorni (così sono sicuro che è asciugata bene), ho lavato i piatti di ieri sera, ho scritto e quasi completato un racconto, ho cazzeggiato al computer... e intanto è arrivata sera.
Avrei fatto un'altro giretto, ma pioveva e allora sono tornato al computer a scrivere e a cercare un'idea per il post di oggi, ma, come si può intuire da quello che sto scrivendo, di idee non me ne sono venute.

Però diciamocelo: provateci voi a farvi venire un'idea per il post quando la giornata è stata grigia e buia, dopo che mi sono alzato dal letto stamattina presto ma sono riuscito a svegliarmi solo nel pomeriggio, quando la cosa più eccitante della giornata è stato bere il tè a merenda con una fetta di torta...

Non è mica facile...

sabato 21 settembre 2019

La marmellata che non affonda



Oggi ho fatto una torta, non che sia una novità, ma oggi ho voluto provare qualcosa di nuovo.

Avevo già provato a fare una torta con dentro la marmellata, ma il risultato era stato che la marmellata si era tutta depositata sul fondo della torta, e non era esattamente il risultato che cercavo. Io volevo la torta con la marmellata in mezzo.

Ok, per ottenerla basterebbe tagliarla in due una volta cotta e metterci la marmellata in mezzo, ma io la marmellata volevo trovarcela già dentro.

Allora ho cercato sul solito amico internet una ricetta di torta con la marmellata e ho scoperto il sistema perché la marmellata non affondi!

E' un po' un uovo di Colombo, ma non ci avevo mai pensato che si potesse fare così.

Si fa l'impasto, se ne mette metà nella tortiera e lo si fa cuocere per una ventina di minuti, poi si toglie dal forno, ci si mette sopra la marmellata e si ricopre il tutto con l'altra metà di impasto. Poi in formo per un'altra ventina di minuti!

E' uscita una torta bella soffice e con la marmellata al suo posto.

Stavolta ho pesato gli ingredienti come da ricetta, 200 g di farina, 200 di zucchero, lievito, 2 uova, 100 ml di latte, 60 di olio e 150 di acqua calda... Sì, l'acqua ha lasciato perplesso anche me... ma al primo esperimento anche io a volte seguo la ricetta.

La prossima volta proverò con il solito impasto per vedere se funziona lo stesso.

venerdì 20 settembre 2019

Ma la gente cos'ha in testa?


Poco fa ero sul terrazzo in attesa dell'ispirazione per scrivere il post e ho assistito a una scena che mi ha lasciato senza parole.

Una decina di ragazzi, alcuni a piedi altri in bicicletta arrivavano dal marciapiede e alla rotonda sono scesi in strada, hanno occupato tutta la carreggiata e l'hanno attraversata in senso contrario senza battere ciglio e continuando a chiacchierare.

Non c'è molto traffico a quest'ora, ma di macchine ne passano, e infatti una si è dovuta fermare per farli passare.

E il pensiero che ho avuto è stato "Ma la gente cos'ha in testa?"

Non parlo di senso civico, non pretendo tanto, anche se sarebbe lecito sperarlo, ma almeno un minimo di rispetto credo che non farebbe male...

Una cosa del genere dimostra non solo una mancanza di rispetto per le regole e le persone, ma una completa mancanza anche del minimo sindacale di buonsenso.

E come dicevo sono rimasto senza parole.
Di fronte a un atteggiamento del genere nemmeno gli insulti possono esprimere quello che ho provato.

P.s. ho messo la foto della rotonda, il gruppetto era già passato, ma fate conto che è passato dove nella foto c'è la macchina partendo dalla strada che arriva da destra...

giovedì 19 settembre 2019

Una frase, un'idea


Nelle mie peregrinazioni su internet oggi ho trovato l'ennesimo concorso letterario e senza troppi pensieri ho cominciato subito a scrivere l'inizio di un racconto da presentare.

In pratica è successo questo: ho visto il bando del concorso, poi sono uscito a fare un giro e la testa vagava nei suoi pensieri finché mi si è presentato una frase che sembrava perfetta per l'inizio del racconto.

Solo una frase.
E questa frase mi ha portato subito in un'atmosfera particolare, ho visto quella frase diventare il personaggio e il personaggio prendere forma.

In testa non avevo ancora nessuna storia, solo quella frase e quel personaggio.

Tornato a casa ho scritto quella frase e dietro quella sulla pagina sono cadute altre frasi finché, frase dopo frase, nella testa ha cominciato a prendere forma anche un'idea di storia.

Poi l'idea di quella storia è cambiata radicalmente quando ho scritto altre frasi e chissà come cambierà andando avanti con la scrittura.

Non so se è un sistema ortodosso per scrivere, ma la mia creatività funziona così.

Io non ho il "blocco da pagina bianca", anzi, cominciare a scrivere una storia non mi crea quasi mai problemi, per me il blocco viene magari dopo, quando entro nel vivo della storia.

Sarà forse perché, a differenza di quello si dovrebbe fare secondo tutti i corsi di scrittura, io non faccio scalette, schede dei personaggi o altre programmazioni, io parto a scrivere e poi vedo dove va a parare il tutto.

mercoledì 18 settembre 2019

Già un anno



Ieri parlando con Giuseppe, il mio socio nell'avventura del centro massaggi Armonia è Salute, ci siamo resi conto che è già passato un anno da quando abbiamo chiuso.

Un anno.
Ci sono momenti in cui mi sembra siano passati solo pochi giorni da allora, altri dove mi sembra che i giorni al centro massaggi risalgano a una vita fa.

Non ne sento la mancanza, forse perché non è da me vivere nel passato o in "quello che poteva essere".
E' stata una bella avventura, non mi sono mai pentito di averla fatta, anzi, se tornassi indietro la rifarei. In quest'ultimo anno ho avuto alti e bassi, come è normale che sia, ma non ho mai avuto nessun rimorso sulla scelta che ho fatto ormai cinque anni fa di lasciare tutto e imbarcarmi in Armonia è Salute, anche se la nave non ha navigato per molto.

Da allora ho oziato, pensato, lavorato, atteso, sperato e cercato.

Ho continuato a scrivere questo blog, l'avevo cominciato poco prima che arrivasse la decisione di chiudere e mi è servito come valvola di sfogo allo stress di quei primi mesi del 2018 che erano pieni di incertezze e dubbi.
E oggi sono 600 giorni che ci scrivo.
Un appuntamento quotidiano che a volte mi pesa e altre mi esaspera, ma che alla fine mi dà sempre soddisfazione.

L'anno scorso nel giorno della chiusura del centro ho scritto:

Ci saranno alti e bassi, potrebbe andare tutto bene subito o potrebbero esserci problemi... sarà un'incognita finché non lo vivrò, per ora sono solo contento di andare incontro a questa incognita!

Da allora le cose non sono cambiate molto, resto ancora con lo stesso pensiero, vivendo giorno per giorno quello che la vita mi offre.

martedì 17 settembre 2019

Drogati di serie tv


Ultimamente, anzi, non ultimamente, ma da parecchio tempo, la televisione la accendo così poco che è praticamente diventata un semplice soprammobile che è lì con l'unica funzione di prendere polvere.

Poi però capita che mi imbatto in qualche serie televisiva che mi piace e allora anche la televisione ritrova il suo motivo di esistere.

Già, le serie tv.
Quelle storie che subdolamente ti entrano in testa e tu non riesci più a staccartene aggrappato a ogni episodio con la smania di sapere cosa succederà dopo.

Non capita così spesso, ma quando capita sono come una specie di sostanza illegale che provoca dipendenza.

Una volta era diverso, perché non c'era alternativa al vedersi gli episodi e poi dover aspettare una settimana per poter vedere il seguito, ma oggi, con internet e la possibilità di vedere tutti gli episodi in streaming, questa attesa si può evitare e l'effetto della dipendenza diventa notevole.

Cominci a guardarti un episodio, poi ne fai partire un altro, poi visto che ovviamente finisce lasciandoti col fiato sospeso guardi il successivo per vedere cosa succede e così via perdendo la cognizione del tempo e dello spazio finché a un certo punto guardi l'orologio e ti rendi conto che hai fatto le ore talmente piccole che ormai stanno diventando grandi...

Poi ci sono alcune serie che sono ancore più infide, perché, anche dopo che le hai già viste, ti capita di riguardarle pensando "ma si dai ho un momento libero e potrei riguardare un paio di episodi" e lì ti freghi da solo perché quel paio di episodi rischiano di diventare tutta la serie...

Sono un materiale da trattare con le dovute precauzioni, dovrebbero scrivere nei titoli qualcosa tipo "può provocare dipendenza" come fanno con alcuni farmaci, altro che i bollini di "non adatto ai bambini"...

lunedì 16 settembre 2019

Sugo al volo


Stasera per cena mi sono preparato un piatto di pasta (abbondante, così con gli avanzi ho pronto anche il pranzo di domani) con un sugo "mari e monti", uno di quei condimenti surgelati con funghi e frutti di mare.

A volte capita che prendo uno di quei condimenti pronti, andarsi a recuperare i frutti di mare, pulirli e cuocerli non è così semplice, ma di solito il condimento per la pasta lo faccio al momento.

Credo di non aver mai comprato un vasetto di sugo pronto, non ne capisco il senso, tanto quando metto su l'acqua per la pasta nel fornello a fianco ci metto una padella con dentro la salsa di pomodoro e le cose che voglio mettere nel sugo (tipo tonno, olive, peperoncino o quello che mi ispira il momento) e nel tempo che bolle l'acqua e cuoce la pasta anche il sugo è pronto.

Posso capire che uno che non ha né tempo né voglia di cucinare prenda i piatti già pronti, quei sacchetti surgelati che basta aprirli, metterli in padella e farli scongelare e scaldare... non ne ho mai presi, ma qualche anno fa andavano parecchio di moda... ma prendere il sugo al pomodoro non fa risparmiare tempo... magari fa risparmiare una padella da lavare, ma niente di più...

E poi la pasta saltata direttamente nella padella in cui cuoce il sugo è decisamente più buona.

sabato 14 settembre 2019

Poesia vs comodità


Ieri sono stato in centro e, visto che era parecchio che non lo facevo sono andato in una libreria a fare un giro.

Una volta andare in libreria era un'attività che facevo piuttosto regolarmente, girare fra gli scaffali, sfogliare qualche libro, sorprendersi ogni volta per la quantità enorme di libri che ci sono, farsi tentare da un titolo o una copertina particolarmente accattivanti, rallegrarsi per l'uscita di un nuovo libro di un autore che piace...

E naturalmente uscire dalla libreria carico di nuovi libri da leggere.

Ecco, questa è una cosa che un po' mi manca, da quando utilizzo l'ebook il piacere della libreria è cambiato.

Ormai quando voglio un nuovo libro da leggere mi oriento sempre sul formato elettronico, decisamente meno poetico che scoprire un libro nascosto sugli scaffali della libreria.
Però c'è il vantaggio di poter leggere libri anche molto lunghi senza il problema del tomo che non ci sta nemmeno nella borsa.

Sacrifico la poesia per la comodità...
Ma un giro in libreria ogni tanto me lo faccio lo stesso, anche se, adesso che mi sto dedicando alla scrittura, il vedere quel numero stratosferico di opere scritte fa pensare che c'è poco da inventarsi, che ormai è già stato scritto tutto e di più, che trovare un posticino per me lì in mezzo è più una vana speranza che una possibile realtà...

Ma libri continuano a scriverne, e qualcuno il posticino lo trova... chissà se capiterà anche a me prima o poi... 

venerdì 13 settembre 2019

La torta della rivincita


E' un po' che non parlo delle mie peripezie culinarie, ma c'è un motivo.

Ho passato tutta l'estate a Gerola, e lì a cucinare ci pensa mia mamma, i giorni che sono stato a Milano invece era talmente caldo che veniva male anche solo a pensare di accendere forno o fornelli.

Ma oggi vi voglio parlare, tanto per cambiare, di torte.

Un paio di settimane fa, quando sono tornato a casa, ho fatto una torta, o meglio, un'esplosione di torta.
Non ne avevo ancora parlato perché ammetto che me ne vergognavo non poco.

Era una torta con cocco e cacao, niente di particolare, i soliti ingredienti, la solita preparazione... ma per qualche insondabile motivo questa torta è diventata una cosa assurda. Praticamente durante la cottura è esplosa. Non so come è successo, ma passato il tempo dio cottura ho aperto il forno e ho trovato nella tortiera quella cosa informe che vedete nella foto piccola.

Ma visto che io non mi perdo d'animo nemmeno dopo un insuccesso (anche se è clamoroso come questo) la settimana scorsa ne ho fatta un'altra, semplice semplice, con yogurt, farina, zucchero, uova, olio e lievito cercando di dosare bene gli ingredienti e di regolare bene il forno.
La torta è venuta benissimo, soffice e golosa.

Allora oggi mi sono rimboccato le maniche e ho rifatto quella con cacao e cocco.
Non potevo mica subire quella sconfitta senza prendermi la rivincita!

Alla fine l'ho fatta come quella dell'altra volta, ho solo lasciato l'impasto un po' più morbido e ho messo il forno un pochino più basso.

E stavolta è venuta benissimo!

Ammetto che durante la cottura l'ho guardata più volte, col timore che si riducesse a uno schifo come quell'altra, ma è andato tutto bene, è cotta, lievitata e ha un aspetto davvero bello.

Tanto perché non sembrasse uguale a tutte le altre torte che ho fatto stavolta ci ho messo sopra anche lo zucchero a velo...

E buon appetito!

giovedì 12 settembre 2019

Scrittura poliedrica


Oggi sono tornato a casa e, dopo essere tornato dall'abbigliamento autunnale che ho tenuto in montagna a quello estivo che richiede la temperatura milanese, ho fatto un po' di "zapping" su internet.

L'idea era quella di cercare un lavoro, ma durante la navigazione più o meno casuale mi sono imbattuto nel bando di un concorso letterario.
Ho interrotto la connessione e cominciato a scrivere.

Me ne capitano spesso di post in cui si pubblicizzano i più disparati concorsi, di poesia, di racconti, di romanzi, ma la maggior parte delle volte li trovo con una scadenza talmente vicina (tipo 4 o 5 giorni) che non mi ci metto neanche.

Stavolta ne ho beccato uno con scadenza a dicembre che richiede un racconto fantasy, un genere che mi piace un sacco e di cui ho letto parecchio.

Anni fa, saranno almeno 20 anni fa, mi era già venuta l'idea di scriverne uno, ma la cosa non ha mai avuto seguito. Perciò questa potrebbe essere la volta buona per farlo.

Non si tratta di scrivere una megatrilogia come capita spesso nelle saghe di questo genere, è richiesto solo un racconto di una decina di pagine, l'ideale per il tempo che ho a disposizione.

Ora mi sto chiedendo se sono io che mi faccio prendere un po' troppo dalla mia poliedricità, o se capita a tutti quelli che si danno d'intendere di scrivere, come me, di spaziare in modo casuale fra i vari generi letterari...

La prima cosa che ho scritto è stato il racconto di fantasia per il concorso a cui ero arrivato quinto l'anno scorso (per chi se lo fosse perso può leggerlo qui),  poi un romanzo per bambini per un altro concorso di cui avrò riscontro entro fine settembre, un racconto e un racconto breve di narrativa per altri due concorsi il cui responso sarà a novembre, ho in cantiere un thriller che piano piano prende forma e adesso sto cominciando a buttare giù la bozza per questo racconto fantasy...

Mah... forse dovrei darmi una calmata, ma tanto scrivere è una cosa che mi piace e non mi costa nulla.
Se poi gli scritti che ho sparso in giro daranno frutti tanto meglio (lo vedremo nei prossimi mesi), se no rimarranno nel mio orticello a dare gioia al loro creatore.

martedì 10 settembre 2019

Lavori da pre-vacanza


Ieri mi hanno fatto ricordare di un mestiere che devo fare a casa mia, uno di quei mestieri che di solito si fanno appena prima delle ferie, ma che io quest'anno ho abilmente schivato.

Si tratta dello sbrinamento del frigo!

Di solito uno comincia il mese di giugno a fare l'inventario di quello che ha nel congelatore per fare in modo di riuscire a svuotarlo entro la data della partenza per le vacanze, così se ne va tranquillo in ferie e può pure spegnere la corrente in casa, tanto non c'è niente di attaccato.

Peccato che anche con tutta la buona volontà qualche cosa che resta lì nel fondo dei cassetti del congelatore c'è sempre.

Quel sacchetto con i pezzi di zucca che ho messo lì l'inverno scorso con l'idea di usarla per farci prima o poi gli gnocchi, quel sacchetto di minestrone aperto che mi ero scordato di avere, quella scatoletta con dentro il ragù che ho avanzato quella volta che ho fatto le lasagne, la scatola delle verdure per il soffritto ancora piena a metà e quella del prezzemolo nelle stesse condizioni, ecc ecc...

Insomma, tutte quelle cose che in apparenza non dovrebbero essere difficili da finire prima della partenza, ma che inevitabilmente restano lì.
Forse perché col caldo che c'è col cavolo che mi metto a fare gli gnocchi di zucca, o la pasta al forno o il minestrone...

Allora si cerca di ricorrere alla strategia dello sbolognare la roba a qualcun altro, magari qualcuno che non va via in ferie.

solo che quest'anno anziché essere uno "sbolognatore", sono finito dall'altra parte dello scambio e, già che io il congelatore non l'avrei staccato perché c'era dentro ancora roba, ci è finita dentro anche quella dei miei amici...

Almeno il congelatore non è rimasto attaccato e funzionante per niente...

lunedì 9 settembre 2019

Lo farei ma...


Stiamo entrando in quel periodo dell'anno dove non si può più usare la scusa del troppo caldo e per quella del troppo freddo è ancora presto, non si può più nemmeno appellarsi al "ho bisogno di ferie" e nemmeno al "sono appena rientrato", non siamo sotto nessuna festa e nemmeno vicini a periodi di allergie o malanni di stagione...

Insomma, il periodo dell'anno dove se uno rimanda i mestieri che ha da fare fa davvero fatica a giustificarlo.

E quindi non resta altro che pianificare le cose.
Perché se le cose le pianifico è quasi come se le stessi facendo.
E c'è sempre la possibilità che qualche "imprevisto" mi dia la scusa per rimandarle un'altra volta...
Ops, volevo dire: qualche imprevisto potrebbe capitare e rovinarmi i piani "costringendomi" a rimandare le cose...

Perché le cose di cui parlo non sono quelle ordinarie (o almeno non solo quelle), ma quelle che, se si riesce a rimandarle per un paio di settimane, poi le puoi riprendere in considerazione solo dopo tipo sei mesi con la scusa che ormai non è più stagione per quei lavori...
Come imbiancare, lavare le tapparelle, sistemare i vasi di fiori (o meglio il cimitero vegetale) sul terrazzo, riordinare la cantina ecc ecc...

Il problema è che prima o poi queste cose ti toccherà farle, e non è mica facile riuscire stagione dopo stagione trovare sempre qualcosa di plausibile per ignorarle...

domenica 8 settembre 2019

La scatola dei bottoni


Quando ero piccolo i giocattoli preferiti erano in assoluto le costruzioni e gli animaletti di plastica, ma una delle cose con cui abbiamo giocato di più io e mio fratello sono stati i bottoni di mia mamma.

Fa parte dei vantaggi di una mamma sarta, oltre ai vestiti su misura, un sacco di cose con cui giocare: spolette, rocchetti e naturalmente bottoni.

Non parlo di una manciata di bottoni, ma di una scatola piena di chili e chili di bottoni di tutti i colori e di tutte le forme e dimensioni.

Scatola che negli anni ha trovato alcune compagne anche loro strapiene.

Sinceramente non so come usavamo quei bottoni per giocare, so solo che passavamo un sacco di tempo a ravanare in quella scatola.

Poi il tempo è passato, ma il ravanamento nelle scatole dei bottoni non è mai finito.

Capita, neanche troppo raramente, che insieme alla mamma cominciamo a rovesciare le scatole per cercare bottoni adatti a quello che sta cucendo in quel momento.
E vi assicuro che trovare un bottone in mezzo a quella montagna di bottoni è l'equivalente di trovare il proverbiale ago nel pagliaio.
Ma ogni volta c'è sempre quel ritorno all'infanzia che rende l'impresa come un gioco.

venerdì 6 settembre 2019

E' autunno?


Ma è finita la stagione? posso parlare del tempo? O devo aspettare proprio il 21 settembre quando sarà ufficialmente autunno?

Ma no dai, oggi è stata una giornata talmente autunnale che ne parlo anche se sul calendario è ancora estate...

Tutto comincia con le piogge di ieri e la decisione di riesumare la copertina da mettere sul letto.
Una saggia decisione!

Poi prosegue con la mattinata nuvolosa dove per uscire ho messo l'ombrellino nella borsa, i pantaloni lunghi e la felpina...
Anche qui la decisione non è stata stupida.

E fra un tentativo di pioggia e l'altra anche oggi mi sono macinato i miei chilometrini a zonzo senza meta.

Peccato che a un certo punto, nonostante il sole non sia uscito le mie gambe e le mie braccia hanno cominciato a lamentarsi, inguainate in pantaloni e felpa hanno cominciato a sentirsi soffocare.

La soluzione è stata quella di rientrare a casa e riappropriarmi della tenuta pantaloncini e maglietta, tanto ormai i miei giri li avevo fatti e sono riuscito anche a evitare di prendere la pioggia.

E vedremo come sarà quando tornerà il sole...

giovedì 5 settembre 2019

Deluso ma non troppo


Capita di avere delle aspettative, delle speranze o dei desideri e che questi restano delusi.

A volte la causa sono le persone, altre volte il "destino", altre ancora non si sa bene di chi è la colpa, ma fatto sta che quello che speravamo non succede.

E' inevitabile che qualche volta succeda, non può sempre andare tutto secondo i nostri piani, purtroppo.

Quando succede ci si rimane male, ci si arrabbia, si resta delusi.

Dopo quasi una settimana di attesa, oggi, non avendo ricevuto nessuna informazione, ho chiamato per sapere come andava la mia candidatura per un posto di lavoro che mi avevano dato per sicura (e che doveva cominciare lunedì prossimo).
Mi hanno detto che il lavoro non c'era più... solite magagne lavorative dove le carte vengono cambiate in tavola senza tanti complimenti...

A una notizia del genere mi aspettavo che sarei stato preso dallo sconforto, dalla rabbia, o da qualunque forte emozione che possiate immaginare.
Invece ho preso atto della cosa e non ho avuto nessuna reazione emotiva.

Era già tutto il giorno che evitavo di pensare, annullando la mente in giochi scemi al computer o in passeggiate senza meta e quando ho ricevuto la notizia ho proseguito il giro che stavo facendo e sono tornato a casa in una sorta di bolla.

Più che la delusione o la rabbia, che sarebbero state più che giustificate il mio stato d'animo era di indifferenza. Ok, era una buona occasione, ma non me ne stavo preoccupando.

Che sia incoscienza, rassegnazione o incrollabile fiducia nel domani (opterei per la terza), il fatto è che non ci sono restato troppo male.

Dicono che quando si chiude una porta se ne apre un'altra... quindi perché stare ad angustiarmi?

martedì 3 settembre 2019

Il romanzo nel cassetto


Visto che ieri ho spedito i racconti che avevo completato per i concorsi letterari, oggi ho ripreso in mano quel romanzo che avevo cominciato a scrivere qualche tempo fa.

Si tratta di un thriller di cui avevo scritto solo l'inizio senza sapere ancora dove sarebbe andato a parare.

E' parecchio che non lo riprendevo in mano e per prima cosa ho cominciato a rileggerlo perchè sì, a grandi linee mi ricordavo quello che avevo scritto, ma prima di continuarlo ho ritenuto indispensabile rinfrescarmi la memoria.

Ricordavo che dopo un po' di pagine avevo preso una direzione che non mi convinceva, quindi ho ripreso la lettura convinto di trovare intorno alla metà dello scritto quel punto oltre il quale avrei dovuto riscrivere tutto.

Leggi e leggi mi sono ritrovato nelle atmosfere del libro e in alcuni punti mi sono anche ritrovato a chiedermi sorpreso "Ma questo l'ho scritto io? Non me lo ricordavo"

Alla fine la parte da rifare e che non mi convinceva non erano pagine e pagine, ma soltanto una ventina di righe!

Adesso non ho scadenze impellenti, prima di presentare degli scritti ad altri concorsi attendo gli esiti di quelli che ho in ballo, quindi mi sembra il momento adatto per dedicarmi a questo progetto in fase embrionale, anche perché sono davvero curioso di vedere come si evolverà la storia e come andrà a finire.

Lo so che dovrei averlo già chiaro in testa prima di cominciare a scriverlo con tanto di personaggi,  scaletta e trama definiti, lo dicono tutti quelli che ti spiegano come si scrive un libro,  ma questo sta andando così, e la curiosità sta anche nel vedere se questo metodo di scrittura può funzionare per me che non sono certo un esempio di programmazione a lungo termine...

lunedì 2 settembre 2019

Selvatico o Ordinato?


Oggi giornata importante!
Ho spedito due racconti per altrettanti concorsi letterari.
Ora non resta che aspettare i responsi delle giurie.

Ma un'altro evento oggi è stato altrettanto importante.

Per la partecipazione a uno dei concorsi era richiesta anche una foto.
Come già sappiamo non è che io in foto venga chissachè, ma pieno di fiducia sono andato a spulciare fra le varie foto che ho sul computer alla ricerca di una che fosse decente e non troppo datata.

Una specie di tragedia... Ci sono alcune foto che potevano andare bene, peccato che una volta ritagliato quello che c'è intorno al mio faccione resta un'immagine piccolissima che ingrandita perde ovviamente di definizione e diventa sbiadita o sgranata.

Allora ho deciso di fare una foto che potesse andare bene, oltre che per questo concorso anche per eventuali altre necessità.


Nella prima serie di scatti ne ho trovato una che mi piaceva, incredibile, solo che mi sono accorto di avere addosso una maglietta con un buchino sopra la spalla che nella foto si vede tantissimo...

Allora ho pensato di rifare le foto, però oltre a cambiare la maglietta ho anche fatto la barba... anzi, non esattamente fatta, diciamo che come faccio sempre l'ho accorciata...

E incredibile, sembra esattamente la stessa foto!!!

Lascio a voi i commenti pubblicando entrambe le foto: quella con barba e maglietta piuttosto "selvatica" e quella sbarbato e con la polo un po' più ordinata...

Ma davvero, non mi ero mai reso conto solo guardandomi allo specchio che la barba invecchiasse in quel modo...

domenica 1 settembre 2019

Ma erano proprio necessari?


Stamattina sono uscito a fare un giretto sperando, non essendo ancora troppo alto il sole, di non patire troppo caldo.

E in effetti per il primo quarto d'ora non è andata male, poi però ho cominciato a sudare, quindi me ne sono tornato a casa.

Però di passare tutto il giorno in casa non ne avevo voglia, così ho deciso di andare da qualche parte in metrò, almeno quello è fresco, e poi a Milano qualcosa di aperto lo si trova sempre.

Sono arrivato a un centro commerciale e ho pensato di piazzarmi lì seduto da qualche parte col mio ormai fido computerino a scrivere un po'.

Quando sono passato davanti a un negozio di abbigliamento sono entrato a dare un'occhiata, così tanto per fare, senza chissà quali intenzioni di fare shopping.

Quando sono uscito avevo in mano una borsa con dentro 4 paia di pantaloni, una maglia dalle maniche lunghe, una felpa leggera e una un pochino più pesantina... Quando si dice che se cerchi la roba non la trovi mai e quando sei in giro a caso trovi di tutto...
Fra l'altro ho speso davvero poco e la cosa mi ha dato una certa soddisfazione.

Visto che era ormai mezzogiorno passato mi sono fermato lì anche a mangiare, una bella fetta di pizza di Spontini che non guasta mai.

Finite le compere e il pranzo l'intenzione di scrivere si è dileguata, quindi sono tornato a casa e approfittando del fatto che dovevo mettere via i nuovi acquisti ne ho approfittato per mettere via anche un po' di roba che avevo accumulato in giro per la camere e riordinare l'armadio.

A quel punto mi sono reso conto che forse, e dico solo forse, non è che avessi proprio bisogno di 4 pantaloni nuovi in aggiunta alla ventina che già c'erano nell'armadio... anche se molti li ho da talmente tanto tempo che sono ormai maggiorenni.
Ma di sicuro non resteranno lì inutilizzati, anche perché quando comincerò a lavorare mica posso andarci in bermuda... e poi, prima o poi, arriverà anche il freddo...