martedì 31 luglio 2018

La torta rossa



Ieri ho fatto la torta più strana che avessi mai fatto... e di torte strane ne ho fatte parecchie...

Ho aperto il frigo per vedere cos'avevo da poterci mettere dentro e l'unica cosa che mi è balzata all'occhio sono state delle rape rosse crude che mi guardavano tristi dal loro vassoietto...

Già che le rape non sono esattamente il mio cibo prediletto... figuriamoci cosa potevano c'entrare con la torta... Però erano lì... bruttine e tristi, che minacciavano anche di ammosciarsi e andare a male... allora le ho dato una possibilità e ho deciso di cercare una ricetta per mangiarle prima del loro definitivo declino...

Rape cotte in insalata... torta salata con le rape... zuppa di rape... risotto alle rape... e poi la sorpresa! Torta con cacao e rape!

Assurdo... ma da dove salta fuori una cosa del genere?

Così per curiosità ho letto la ricetta... e mi ha decisamente incuriosito.

Detto fatto ho messo a lessare le rape e mi sono preparato a questo esperimento culinario.

Più o meno è sempre la solita torta, ma con rape, cacao amaro e gocce di cioccolato come "ingredienti poliedrici".

Ok, una volta cotte le rape le ho pelate, le ho frullate e le ho messe nell'impasto che ha preso un bel colore fucsia (strano... ma piuttosto bellino) poi col cacao il colore è diventato un bel bordeaux.

Ammetto che il profumo della pasta non era sto gran ché... certo il cacao fa diventare buono tutto, ma l'odorino di terra tipico delle rape si sentiva ancora...

Senza pensarci troppo l'ho infilata in forno e ho atteso.

La casa si è riempita presto del profumo di cacao e la torta lievitava col suo colore rossiccio.

Una volta sfornata l'ho fatta raffreddare per bene... spesso assaggio le torte anche calde, ma quelle con dentro verdure le faccio sempre raffreddare per bene, se no sanno di passato di verdura...

E alla prova assaggio devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso!

Il profumo del cacao e del cioccolato si mischia in modo strano con quello di terra della rapa, la consistenza è molto corposa e morbida, il colore talmente particolare da essere invitante, il gusto cioccolatoso con un retrogusto amarognolo e dolce....

Insomma una torta davvero strana... da provare

lunedì 30 luglio 2018

Altezze da brivido


Sono decisamente un tipo terraterra!

Non solo in senso metaforico, ma anche in senso letterale: soffro spaventosamente di vertigini!

E' una sensazione che chi non la prova non la può capire, ed è anche difficile da spiegare.
E' come se a un certo punto il terreno in basso fosse troppo lontano ma allo stesso tempo troppo facile da raggiungere...
Come se il cervello andasse in tilt e ti impedisse di registrare quello che vedi giù facendoti vedere solo che è alto e ti desse l'ordine tassativo di allontanarti...

Io abito al 4 piano, obiettivamente non è tantissimo, ma state pur tranquilli che io non mi affaccio al muretto del mio terrazzo...

Il problema nasce quando c'è da salire su qualche torre o monumento o campanile panoramico... io salgo, sempre (non posso mica perdermi il panorama!), ma poi quando arrivo su sto rasente al muro e il più lontano possibile dal parapetto anche se ci sono reti e protezioni... osservo il panorama lontano e do solo rapide sbirciatine in basso...

E poi la cosa peggiore è che soffro di vertigini anche per gli altri... lo so che è assurdo, ma quando vedo qualcuno sporgersi per osservare il giù e non il là, mi viene un brivido come se fossi io stesso ad essermi sporto... sarà empatia? O solo fifa?

Uno dei posti che mi ha fatto più patire per le vertigini è stato a Torino.
Nella Mole Antonelliana c'è il museo del cinema; nel bel mezzo del nulla c'è un ascensore tutto di vetro che sale nel vuoto e che ti porta dal solido pavimento del piano terra fino all'ultimo piano! E quando dico tutto di vetro intendo dire davvero tutto di vetro, anche il pavimento!
E' come salire senza nessun supporto, il pavimento che si allontana dai tuoi piedi, le pareti lontanissime che piano piano si avvicinano, il leggero sballonzolio tipico degli ascensori, la salita che ti schiaccia ancora di più sui piedi appoggiati al nulla...
Un'esperienza allucinante... aggravata da mia sorella che rideva come una scema vedendomi letteralmente terrorizzato nonostante cercassi di mascherarlo...

E poi ci sono cose che invece ho evitato di fare, come l'andare in mongolfiera quand'ero in Turchia: ho pensato che spendere tutti i soldi che costava per rischiare di ritrovarmi rannicchiato e tremante su un cesto instabile in mezzo a gente che si sporge dai bordi e senza possibilità di uscirne non era il caso...

Più o meno lo stesso ragionamento l'ho fatto a Londra prima di salire sul London Eye... avevo quasi le vertigini solo a guardare la ruota... figuriamoci a salirci...

Già che salire in alto non è la mia passione, almeno concedetemi che il posto in alto sia fermo e stabile...

domenica 29 luglio 2018

Il ripostiglio della mente

Oggi facendo ordine in cantina (si, finalmente lo sto facendo...) fra le varie carabattole ammucchiate lì senza un vero motivo se non che non sapevo dove metterle ho ritrovato tutta una serie di cose che oserei dire non ho idea di come siano finite lì... manco ce le avesse messe qualcun altro...

Senza andare nello specifico, ma ritrovando queste cose e cercando di ricordare da dove venivano e in quale circostanza sono finite in cantina mi sono ritrovato a pensare quante sono le cose che rimuoviamo dalla nostra memoria...

Ci sono ricordi che appartengono a chissà quanto tempo fa e che sono indelebili, immagini dell'infanzia che ogni tanto si riaffacciano nella nostra memoria, episodi e persone che saranno sempre presenti nella nostra mente.

Ci sono invece cose, anche relativamente recenti che chissà perché abbiamo letteralmente rimosso e spesso nemmeno con uno sforzo cosciente riusciamo a ricollocare nella storia della nostra vita.
Oppure cose che non abbiamo dimenticato, ma ogni volta che torniamo a pensarci hanno contorni sempre più sbiaditi, alcuni ricordi recenti sono diventati immagini più o meno indistinte come quelli dell'infanzia...

Non so perché succede così, probabilmente il nostro cervello cerca di fare spazio alle nuove informazioni che ogni giorno riceve spostando quelle che ritiene meno importanti in un "ripostiglio" in qualche angolo della mente che è difficile da raggiungere...

O magari cerca di eliminare il ricordo di cose del passato che se le riprendessimo in esame ci farebbero star male... mantiene solo le sensazioni che quelle cose ci hanno dato, e l'insegnamento che possiamo averne ottenuto.

E credo che lo faccia anche con le cose belle, le lascia intravedere e ci permette di ricordarle, ma con una sfocatura che ci faccia capire che quello è il passato, che va bene tenerselo caro ma che non è lì che dobbiamo vivere...

O forse le mie sono solo strane elucubrazioni senza senso, ma pensare che il cervello lavori per farci vivere meglio è abbastanza consolante...

E poi quando si ritrova qualche persona del passato o si ritrovano oggetti dimenticati è sempre un piacere andare a scavare in quel ripostiglio del quale la persona o la cosa ritrovate ci ha dato una chiave...

sabato 28 luglio 2018

Letargo fuori stagione

L'estate è la stagione dove tutti sono svegli e attivi, la natura è al suo massimo splendore, le giornate sono lunghe e luminose....

E per me è il periodo del letargo... gli animali vanno in letargo a ottobre e si svegliano ad aprile... io ci andrei (diciamo che ci vado...) da giugno a settembre...

Avrei un sacco di cose che potrei fare, alcune che farei volentieri come una passeggiata al parco, un giro alla scoperta di nuovi angoli di Milano che non conosco, cucinare qualcosa di buono...
altre che dovrei fare e basta come le solite pulizie, il bucato, la cernita delle cose da tenere o da buttare in cantina, tagliare barba e capelli...

Ma alla fine non faccio né le une né le altre...
Il problema è che meno se ne fa meno si ha voglia di farne e una volta entrato nella spirale dello stravaccamento sul divano è finita...

Però posso dire che è colpa del caldo che mi toglie tutte le velleità di fare qualunque cosa...
Lo so che è una scusa bella e buona, ma almeno è una scusa...

Quando non c'è la scusa del caldo diventa difficile giustificare l'inattività e la pigrizia...

Oggi sono uscito, sono andato al centro, ho fatto il massaggio che avevo in programma, ho pranzato su una panchina davanti al politecnico come uno studente universitario, all'alba delle 2 ero a casa con l'idea di fare qualcosa di utile... ma la pigrizia ha vinto... se non altro sono riuscito a non imbruttirmi subito e ho completato la mia denuncia dei redditi (ci ho messo tipo 10 minuti) poi ho aperto la pagina del post ed è rimasta lì fino adesso in attesa di essere scritta...

Intanto mi sono sdraiato un momento, ho giocato col telefonino, ho gironzolato per casa senza meta, ho mangiato una fetta di torta... insomma l'inutilità totale... Poi ho almeno fatto la doccia per togliermi lo strato di sudore e di pigrizia di dosso e mi sono messo a scrivere...

E fra un po' non avrò più nemmeno la scusa del caldo, perché fuori è nuvoloso e c'è un bel venticello...

Quindi deciso: appena finito il post scendo a fare un po' di spesa, poi faccio un bell'inventario delle cose che ho nel congelatore da consumare prima di ferragosto e dello sbrinamento frigo.
Poi potrei fare una lavatrice e magari anche un po' di ordine, o addirittura tagliarmi i capelli...

O forse no... chissà... intanto oggi mi sembra già un successo aver fatto il post (certo... non uno dei più ispirati... ma va bene così...)... per il resto vedremo...

venerdì 27 luglio 2018

Desidero la felicità

Vorrei... ... ...

Credo che tutti abbiano più e più cose che metterebbero a completare questa frase: più soldi, più tempo libero, viaggiare, divertirmi... una macchina nuova, una tv 200 pollici, un frullatore nuovo...

Ognuno ha dei desideri, grandi o piccoli che siano.

Io non lo so...
Quando penso a cosa vorrei non mi viene in mente niente...

A volte penso che se trovassi la famosa lampada magica e il genio si offrisse di esaudire 3 miei desideri potrei trovarmi in difficoltà...

... Ok, il primo sarebbe la salute... ma chi non la desidera?

... Il secondo... e qui già non saprei cosa dire... La felicità?
Ma come farebbe il genio a esaudire questo desiderio?
In teoria felicità vuol dire vedere avverati i propri desideri... quindi il genio te la sta già dando...

O magari la felicità è qualcos'altro?
magari essere felici non vuol dire avere tutto quello che si desidera, magari essere felici vuol dire non avere niente da desiderare... ma anche in questo caso il genio cosa potrebbe fare?

E se la felicità fosse non avere problemi?
Allora chiediamo al genio di non avere più problemi...
Per non avere problemi ogni cosa che viviamo o proviamo dovrebbe essere prestabilita, ogni decisione già presa... e ci troveremmo col problema di non provare più la gioia di vivere... e sarebbe un altro problema...
Credo che l'unico modo che avrebbe il genio per esaudire questo desiderio sarebbe quello di farci morire...

Ma allora cos'è che possiamo chiedere per avere la felicità?
Potremmo chiedere di essere felici godendo di quello che abbiamo, dei momenti che viviamo, di quello che siamo e di quello che facciamo.
Potremmo chiedere di vedere la felicità in tutto ciò che ci circonda, di vedere il lato bello delle cose, di stupirci sempre delle piccole cose.
Potremmo chiedere di vivere le brutte esperienze con la consapevolezza che fanno parte della vita, di poter affrontare i problemi con la tranquillità che ci permetta di risolverli, di avere la serenità di accettare che tutto non può andare sempre come vorremmo...

E il genio a questo punto credo che mi direbbe che non può esaudire questo desiderio perché solo io posso farlo...

giovedì 26 luglio 2018

Orata al forno


E siamo arrivati al momento dove si dà fondo alle scorte alimentari nel congelatore per averlo vuoto prima di partire per le vacanze...

Perciò stasera pesce!

Come ho già detto in un post precedente io amo mangiare il pesce, ma non mi piace cucinarlo perciò stasera ho invitato il mio socio a cena... e l'ho fatto cucinare...

Quindi stavolta vi illustro la sua ricetta per l'orata con le patate al forno che ho attentamente osservato...

Prima di tutto ha fatto a pezzetti abbastanza piccoli le patate (se sono troppo grosse poi non cuociono bene) e le ha insaporite con un misto di spezie leggermente piccante, un po' di sale e un filo d'olio, le ha messe in una pirofila sopra la cartaforno e in forno a 200° per una mezz'oretta abbondante.

A questo punto ha adagiato l'orata intera con una fetta di limone nella panza (così l'ha descritto lui...) nella pirofila facendo un po' di spazio fra le patate e di nuovo tutto in forno a 180° per un'altra ventina di minuti. Se l'orata è grossa magari va cotta un po' di più...

E poi.... basta... già finito, una volta tolta dal forno è pronta da mangiare...

Lo so che col caldo che fa viene un po' male a far andare il forno, ma ne vale la pena!
E le patate al forno bollenti non sono forse il cibo più gradevole con queste temperature, quindi una volta cotto il tutto mi sa che lo lasceremo raffreddare un po'...

E buon appetito!

mercoledì 25 luglio 2018

Giornata ni

Oggi la giornata è cominciata male...

Mi sono svegliato con le braccia doloranti e le gambe molli per l'attività di ieri al parco avventura... Non ho più 20 anni come si usa dire... E sono anche decisamente fuori allenamento... Quindi potevo pure aspettarmelo...

Poi è arrivato il tecnico che aspettavo per sostituirmi a casa il vecchissimo modem che avevo (che comunque funzionava bene e faceva il suo mestiere) con quello moderno e superaccessoriato, dopo mezz'ora che trafficava è saltato fuori che non va, perché è uscito un problema con la linea per i nuovi apparecchi... E ovviamente tornare a quello vecchio che funzionava benissimo non si può più... Quindi sono senza internet a casa finché non risolvono la cosa...

Accidenti a me quando ho chiesto la sostituzione!
E per l'ennesima volta mi sono fatto fregare dalla smania del moderno e aggiornato... Chissà se stavolta imparo la lezione: se una cosa funziona, anche se è un po' vecchiotta, non va assolutamente cambiata!

E va beh... Colpa mia... E anche un po' di sfortuna...

Poi sono uscito e anche il telefonino faceva le bizze... Ma per fortuna era solo un inconveniente passeggero...

Al bar del metrò ho dimenticato di dirgli di farmi il caffè un po' lungo (lo so che se no in quel bar lo fanno cortissimo) e mi sono sorbito un caffè che non bastava nemmeno per sciogliere lo zucchero...

Poi il metrò senza aria condizionata e coi finestrini aperti che fanno talmente tanto rumore che non si sentono nemmeno i propri pensieri, e ovviamente la telefonata di un cliente impossibile da decifrare con quel bordello...

Tanto per non farsi mancare niente a pranzo una sbrodolata di pomodoro della pizza sui pantaloni....

Se non altro i due massaggi che ho fatto sono andati bene e senza problemi...

Poi torno a casa, mi addormento sul metrò, fortuna che la mia fermata è il capolinea... Se no chissà dove finivo...

A casa internet ovviamente ancora non va... Mi siedo un attimo sul divano e quando mi alzo è passata mezz'ora... Devo essermi assopito...

Allora ho preparato la torta con le carote che invecchiavano in frigo. Sento adesso il forno che mi dice che è cotta... Mi aspetto che appena apro il forno per la "prova stecchino" si sgonfia e mi ritrovo con una torta indecente... Vado a vedere...


No dai è andata bene... magari la giornataccia è finita...

martedì 24 luglio 2018

La grazia di un bradipo


Oggi esperienza di "sport estremi"...

Ok, non esageriamo... era "solo" un parco avventura con percorsi sospesi fra gli alberi.

Vedendo la descrizione immaginavo appunto una serie di percorsi con corde e carrucole che ti portava da una piattaforma su un albero a un'altra... in effetti è un po' così, ma non immaginavo che sarebbe stata una esperienza così impegnativa e faticosa!

Cavi d'acciaio traballanti su cui camminare aggrappandosi con le mani ad altri, altalene reti e ponticelli sospesi su cui arrampicarsi, lanci da piattaforme a 7 metri d'altezza aggrappati alla carrucola...

Devo dire che dopo 3 percorsi piuttosto impegnativi di questo tipo ero decisamente stanco, e il percorso più lungo alto e difficile abbiamo deciso di lasciarlo per la prossima volta...

Ma la cosa più incredibile è stata l'esibizione di coordinazione che abbiamo dato tutti e tre...

Ero con mia sorella e Giuseppe, il mio socio, e tutti e tre insieme avevamo decisamente meno grazia, coordinazione e decisione di quella che ha il mio nipotino di un anno e mezzo quando si arrampica dovunque...

Sembravamo tre bradipi che arrancano sospesi per raggiungere la corda successiva...

Ma ce l'abbiamo fatta, e in qualche modo abbiamo fatto i nostri bei gesti atletici per concludere senza troppa vergogna i nostri percorsi...

Poi spossati, sudati e divorati dalle zanzare siamo tornati alla "civiltà" alla ricerca di un locale climatizzato dove mangiare e smaltire la sbornia di avventura...

E ovviamente non potevo poi negare a mia sorella un giretto di shopping... quando chiedendotelo ti guarda con quegli occhioni luccicanti da cartone animato come faccio a dirle di no?

E già che eravamo in giro abbiamo fatto anche una visita leggermente più macabra all'ossario della chiesa di san Bernardino alle ossa... teschi e ossa varie che ti osservano da tutte le pareti... un po' inquietante, ma da vedere.

E poi una volta caricata la sorella sul treno finalmente a casa, una bella ciotolina di sorbetto di anguria (vedi ricetta nel post precedenti) e una doccia di 20 minuti per ripulire il corpo e rinfrancare l'anima.

 E adesso dopo aver anche svolto il compitino del post vado senza vergogna a stravaccarmi sul letto!

lunedì 23 luglio 2018

Buon compleanno mamma!

Oggi è il compleanno della mia mamma!

Volevo scrivere di quanto è in gamba, di quanto il suo entusiasmo sia contagioso, di quanto sia affabile e allegra, di quanto è sensibile e generosa, ma poi sarebbe diventato un post piuttosto monotono...

Allora ho deciso di scrivere qualcos'altro...

Lei è una sessantacinquenne con lo spirito di una ventenne, anche meno...

Il natale scorso ero alla ricerca di un regalo per lei, dopo aver valutato libri, gioielli, elettrodomestici e simili senza sapere bene cosa regalarle, anche perché se lo si chiede a lei la risposta è sempre la stessa "A me basta che siate qui voi", ho deciso di cambiare stile e a cercarle il regalo sono andato al brico...
Le ho comprato cacciaviti, pinze, un seghetto, una scatola per contenere gli attrezzi e via dicendo... e il regalo è stato più che apprezzato...

Fino a qualche anno fa capitava che si andava a Gardaland e lei spericolatissima su tutte (ma proprio tutte, anche le più assurde) le attrazioni urlando per tutto il tempo come una ragazzina... adesso invece dice che non ci vuole più andare perché non ha più l'età per fare certe cose, che è ora che cominci a darsi un po' una regolata... ma solo perché è sicura che se ci va farebbe comunque ancora tutto...

L'ultima volta che sono stato qui a trovarla ha detto che forse doveva imbiancare, il giorno dopo ci siamo sentiti al telefono e aveva già fatto il lavoro...

Si perde via nei cruciverba, prende il giornale di enigmistica li comincia tutti e ogni tanto ne finisce qualcuno, o dice a me di finirlo e la prendo in giro per gli errori che ha fatto.

Si è messa a studiare (cosa che a sentire mia nonna non ha mai fatto ai suoi giorni) per poter gestire le attività didattiche dell'ecomuseo e stare in giro con una banda di ragazzini.

Insomma questa e molto altro è la mia mamma, ma non ho voluto essere troppo sentimentale se no mi si sarebbe commossa troppo... come le capita ogni volta che qualcuno di noi figli le dice qualcosa di bello...

domenica 22 luglio 2018

La mia storia


Oggi giorno di festa qui a Gerola, si festeggia la Madonna del Carmine, la festa che in paese segna l'inizio dell'estate.

Fin da quand'ero piccolo è sempre stata una delle feste più sentite in paese, con la statua della Madonna esposta in chiesa e poi portata in processione per le vie, il pranzo come se fosse il giorno di Natale e di sera i gruppi di cantori che intonano canti popolari negli angoli delle strade accompagnati da un bel sorso (anche due) di vino.

Nel pomeriggio è possibile visitare i musei del paese, luoghi in cui immergersi in quella che è la storia dei nostri nonni, ma non solo, sono pezzi anche della mia storia.

Nei locali in cui c'era la cooperativa dove io stesso ho lavorato sono ricostruiti e conservati attrezzi, ambienti e atmosfere che risalgono ai "vecchi tempi".

A volte mi sento quasi vecchio a pensare che certe cose che ora sono esposte in museo erano parte della mia infanzia, ma descrivere ai visitatori pezzi di storia che sono in parte pezzi anche della mia storia dà una certa soddisfazione, descrivere com'erano le cose quando non erano come sono adesso, rivivere esperienze come la lavorazione del maiale o raccontare la storia della cooperativa che fa parte della storia della mia famiglia mi fa sentire orgoglioso e "ricco".

E bello avere un passato, sapere da dove vieni, quando sono qui non sono più il "milanese", sono il Raffaele che è nato e cresciuto qui in mezzo a queste cose.

In queste occasioni ho la possibilità di condividere queste cose, far partecipi le persone del mio passato, della mia "storia di famiglia" che è anche la storia del paese.

Storia e passato che sento ancora miei, nonostante tutti i cambiamenti che ci sono stati in me e nella mia vita.
Mi danno un senso di appartenenza a qualcosa che va oltre il semplice ricordo, è avere delle radici, sapere da dove vengo e farne parte.

sabato 21 luglio 2018

Nostalgia e ricordi

Avevo già annunciato che avrei creato un blog in cui riportare le rubriche che nei tre anni di attività di Armonia è Salute abbiamo pubblicato mensilmente.

Oggi faccio prendere il via ufficialmente a questo blog che potete raggiungere all'indirizzo spicciola.blogspot.it oppure tramite il pulsante scienza spicciola che c'è qui sopra.

Per ora ho pubblicato solo tre delle rubriche e riguardano l'apparato locomotore, cioè quel sistema di ossa, muscoli, tendini eccetera che costituiscono la nostra struttura e ci permettono il movimento.

Un po' per volta aggiungerò anche le altre, ho pensato che mettendole tutte assieme ci sarebbe stata troppa carne al fuoco e nessuno si sarebbe mai messo a leggerle... mettendole così un po' per volta magari uno è più invogliato a leggerle...

Quando  ne pubblicherò qualcuna nuova metterò un piccolo avviso nel post del giorno così se vi interessa non la perderete.

Per me è un modo di non buttare via queste rubriche che ho scritto con soddisfazione nel corso di questi ultimi tre anni, un modo di tenere in vita qualcosa di quello che è stato per me l'esperienza di Armonia è Salute, e un modo per condividerlo ancora una volta.

Può sembrare un po' nostalgico tutto ciò... e io di solito non indugio nella nostalgia, anzi, credo che non ci sia nulla nella mia vita che ricordo con nostalgia, magari con gioia, magari con tristezza, ma mai con nostalgia...

La nostalgia è qualcosa che ci fa desiderare di tornare indietro, qualcosa che ci fa vedere il passato attraverso un velo, che spesso ci fa vivere in quel passato impedendoci di guardare con serenità e gratitudine il presente.

Spesso ci sono momenti della vita che vorremmo rivivere, periodi che vorremmo tornassero, persone che vorremmo non aver perso di vista o amici che non avremmo voluto lasciare...

Io vedo questi momenti come tappe della mia vita, come episodi che hanno contribuito a fare di me quello che sono oggi, insegnamenti che mi spronano a fare meglio oggi di quanto posso aver fatto ieri, persone che hanno giocato un ruolo e che spesso continuano a giocarlo anche se sono uscite dalla nostra vita.

Il passato ha fatto di noi quello che siamo, può essere stato bello o brutto, gioioso o triste, giusto o sbagliato, ma è quello che è stato!
Non possiamo tornare indietro, possiamo però guardare il passato con serenità, la nostalgia ce lo fa vedere solo come qualcosa che abbiamo perso, la serenità come qualcosa che abbiamo vissuto!

venerdì 20 luglio 2018

Viaggio verso casa

E oggi di nuovo un post direttamente dal carro bestiame che è il treno di oggi pieno di gente e senza aria condizionata...

In questo clima da bagno turco dove la temperatura dev'essere tipo 200 gradi, l'umidità al 400% e sudano anche i pensieri, tirare fuori un'idea per il blog è come togliere un pezzo di lesso dal brodo; può uscire anche buono, ma sarà sicuramente annacquato e insipido... speriamo di trovare un po' di sale da metterci sopra...

E intanto osservo la Brianza dal finestrino, campi coltivati, capannoni e cantieri che costellano il panorama, quartieri residenziali della periferia di qualche cittadina che spuntano da dietro filari di alberi, stazioni del treno che vengono attraversate senza fermarsi, ponticelli su fiumiciattoli che non so nemmeno se hanno un nome...

E poi ci avviciniamo a Lecco e il panorama comincia a farsi più vario: compaiono le montagne nascoste dalla foschia di caldo ma che promettono frescura e aria buona, i primi lembi del lago di Como che si avvicina... e poi sul bello che ti godi il panorama cominciano le gallerie e non vedi più nulla, solo il tuo riflesso nel finestrino...

Poi la galleria finisce e prima che cominci la prossima hai un scorcio sulle montagne che si specchiano nel lago, delle barchette che galleggiano pigre sull'acqua immobile, di qualche windsurf che spera ancora in una folata di vento...

E la cosa si ripete, lungo tutto il percorso sul lago, buio e luce, luce e buio...

E poi si arriva in Valtellina, e subito passato al trivio ci si accorge già che l'aria è cambiata, le gallerie sono finite, le e le prealpi ti guidano lungo la valle, una frescura diversa entra dai finestrini come se l'aria avesse un altro odore, un altro colore, un altro sapore... sarà il gusto dell'aria di casa, sarà suggestione, ma una volta passato Colico si respira di più, meglio, con più soddisfazione e anche l'aria che entra dal finestrino toglie meglio la calura...

E poi l'ultima tratta, quella che da Morbegno mi porta a Gerola, anche coi finestrini della corriera chiusi si percepisce il cambio di clima, l'aria pulita e fina quasi si vede, è come togliere il velo di afa dagli occhi e ricominciare a vedere tutto ben chiaro...

Sarà appunto che è aria di casa... e anche se non è più dove abito è sempre casa.

giovedì 19 luglio 2018

Piccoli segreti

Abbiamo tutti dei segreti!

Ammettiamolo, nessuno sa veramente tutto di noi, a volte nemmeno noi stessi...

Ci sono cose che non racconteremmo mai a nessuno, piccole cose che facciamo o che pensiamo e che non ci passa neanche per l'anticamera del cervello di condividere con nessuno!

Sono cose solo nostre, cose che magari ci metterebbe in imbarazzo se gli altri le sapessero o cose che ci teniamo a tenere solo per noi.

Non vuol dire non essere sinceri con gli altri, e nemmeno che non ci fidiamo, è solo che sono cose che devono restare solo nostre.

Sono cose innocue, senza particolare importanza, ma che non vogliamo si sappiano...

Tutti abbiamo almeno una cosa di questo tipo...

Tipo che se metto della musica mentre faccio mestieri mi metto a ballare come uno scemo mentre passo la scopa...
o che quando sono in un ascensore con uno specchio mi controllo i brufoli del naso...
o che quando mi fanno un regalo di natale in anticipo non resisto e lo apro subito e poi lo riimpacchetto e lo metto sotto l'albero...
o che non sono mai sicuro se quando vado in bagno il vicino di casa mi può vedere dalla finestra...

Sono cose che non fanno del male a nessuno, ma che preferiamo che gli altri non sappiano... forse perché un pochino ce ne vergogniamo anche noi... ma non possiamo farne a meno...

Quando ci pensiamo (come me adesso) non ci vengono in mente, ce ne rendiamo conto solo quando le facciamo e in quel momento pensiamo "pensa se si venisse a sapere che faccio così... che vergogna..."

Sono cose che probabilmente fanno tutti... eppure ci piace in un certo senso pensare "figurati se c'è qualcun altro che fa 'sta cosa..." e arrossiamo e troviamo un certo gusto trasgressivo nel farlo...

E guai se qualcuno cerca di introdursi in questo nostro piccolo mondo personale e intimo che  è solo nostro!

Ormai la privacy è diventata un'optional, tutti diciamo di noi qualunque cosa, sui social, sui blog ecc... ma queste cose restano quel piccolo mondo incontaminato che resterà sempre e solo nostro...

mercoledì 18 luglio 2018

Maledetto blog

Oggi è proprio una di quelle giornate che mi viene da dire "ma quando mai ho avuto la malaugurata idea di fare questo blog!"

Non è la prima volta che capita, e sicuramente non sarà nemmeno l'ultima... ma oggi davvero sono senza idee.

Ormai sono 6 mesi che scrivo (6 mesi!!!! maddaiii così tanti?) qualcosa tutti i giorni... e ogni tanto una giornata in cui non ho voglia di scrivere ci può pure stare...

Ma ovviamente non posso non farlo...
Non per chissà quali motivi economici (non mi viene in tasca niente) e nemmeno per motivi professionali (non sono certo uno scrittore... sono solo uno che trascrive quello che ha in testa in quel momento...) e neanche per pigrizia (il 99% delle volte i post li scrivo e li pubblico senza nemmeno rileggerli... e si vede...)...

Il motivi per cui non posso saltare il post giornaliero sono altri:
Il primo è che mia mamma mi sgriderebbe... ok, ho 45 anni... ma questo non mi rende immune alla paura di una sgridata materna... le ho dato il vizio di leggere un post tutti i giorni e devo mantenerlo... e parole sue "guai a te se non lo fai!"

martedì 17 luglio 2018

Anguria, ma quanta sei?


Alla domanda a bruciapelo "dimmi un frutto estivo" credo che più o meno tutti risponderemmo "l'anguria!"

In effetti non c'è un altro frutto che rappresenta bene come l'anguria l'estate, è fresca, dissetante, dolce...

Piccolo problema... E' praticamente impossibile trovare un'anguria che non sia enorme... Certo, ora ci sono le babyangurie, quelle anguriette piccoline che stanno in una mano, e in effetti non sono male... ma vuoi mettere il gusto di una bella fettona gigante di anguria?

Come dicevo il problema delle angurie giganti è che una volta comprate si presentano alcuni dilemmi:

1) Ok, ho qui un anguria di mezzo metro... dove la metto?
Nel frigo ovviamente... ma un'anguria intera non ci starà mai... allora ne compro solo metà... oltre a occupare meno spazio è anche più facile da gestire... più o meno... e poi se è già tagliata vedo anche se è matura senza doverci bussare sopra (cosa che a quanto pare è assolutamente inutile...)

2)  Una volta trovato il posto in frigo magari mettendone un pezzo per parte si pone il secondo problema... Ma chi se la mangia tutta quest'anguria? Ok una bella fetta dopo cena, ma se ne mangio di più poi passo la notte ad alzarmi per andare in bagno... e non posso mica tenerla lì per un mese...

Allora ho trovato la soluzione al problema:
Compro la mia bella mezza anguriona, ne taglio via un pezzo che ci stia in frigo e che mangerò così com'è e col resto ci faccio il gelato!

E' facilissimo ed è buonissimo, non priva del gusto di comprarsi il pezzo di anguria enorme e si risolve il problema di come conservarlo.

Farlo è davvero facile, non servono né gelatiere né cose particolari, basta l'anguria, un po' di zucchero e un po' di limone, ecco come lo faccio:

lunedì 16 luglio 2018

Prima volta da solo

Era la primavera del lontano 2001, ero da poco stato assunto, avevo appena comprato casa...
Insomma, un sacco di novità avevano cambiato la mia vita!

Avevo uno stipendio, una casa mia, una vita da organizzare!
E una delle prime cose che ho fatto è stato regalarmi un viaggio!

L'idea iniziale era di andarmene oltreoceano per visitare il Perù, ma visto che proprio mentre pensavo a quello ho comprato la casa ho deciso di abbassare un po' il costo della vacanza e mi sono concesso un tour della Tunisia.

E' stato il primo viaggio che ho fatto da solo, semplicemente ho prenotato il tour e sono partito!

E' stata una delle esperienze più belle che ho mai avuto, essere in giro in un posto bellissimo, con una comitiva di una quarantina di persone che non conoscevo, in una terra a me sconosciuta...

Devo dire che dopo due giorni di viaggio conoscevo già tutti... o meglio... magari io non li conoscevo tutti, ma di certo tutti conoscevano me... Sarà per la mia risata che non passa esattamente inosservata, sarà che per me essere in mezzo a sconosciuti è uno stimolo a farmi dentro e attaccare bottone, sarà che in qualche trovo sempre qualche parola o una battuta o un commento da fare con chiunque fatto sta che come dicevo tutti sapevano chi ero e io sapevo chi erano tutti.

Nelle gite in gruppo mi si trovava sempre con chiunque, o col gruppo di ragazza che in una casba avevano preso per le mie mogli, o con la coppia di signore di mezza età avanzata, o col gruppetto poco socievole che facevano gruppo a se... insomma, se qualcuno mi avesse dovuto cercare non avrebbe potuto dire con chi ero...

Il viaggio è stato bellissimo, una vera sorpresa, deserto con sabbia e dune, distese piatte salate e aride, montagne con suggestive cascate, paesaggi brulli e rocciosi che sembrava di essere sulla luna, rovine romane conservate in modo impressionante, città con case bianche e verdi, mercati delle spezie dai colori e i profumi incredibili, Moschee, alberghi in mezzo al deserto che sembravano cattedrali....

Insomma di tutto e di più!

Ed era ancora il periodo delle fotografie non digitali... oggi cercando una foto da mettere sul post ho dovuto andare a sfogliare qualche album per trovare dove avevo messo quelle di questo viaggio... e poi gli ho fatto la foto...

domenica 15 luglio 2018

Desidero ergo sum

Siamo destinati a volere sempre di più?
Quando otteniamo qualcosa siamo condannati a non esserne mai davvero soddisfatti?
Dobbiamo davvero pensare sempre a quello che potremmo avere di meglio?
E' natura umana essere sempre insoddisfatti e non poterci fare niente?

Io dico di no!

Perché dobbiamo rovinarci l'esistenza pensando solo a quello che vorremmo avere, fare, ottenere e non ci fermiamo un istante a pensare e apprezzare quello che abbiamo, quello che facciamo e quello che siamo?

Perché se abbiamo 10 ci dispiaciamo di non avere 11 invece che gioire del 10 che abbiamo?

Perché quando siamo a fare una vacanza pensiamo a dove vorremmo andare nel prossimo viaggio anziché goderci quello che stiamo facendo?

Non dico che bisogna sedersi sugli allori e accontentarsi, è giusto cercare sempre di migliorarsi, è sacrosanto inseguire dei desideri, è vitale avere sempre nuove aspirazioni!

Ma ciò che desideriamo non deve offuscare quello che abbiamo!
Inseguire un sogno dovrebbe essere uno stimolo, non un'ossessione.
Lottare per qualcosa che desideriamo un successo, non una frustrazione perché ne volgliamo di più.

Il sogno è un sogno, e in quanto tale tendenzialmente irraggiungibile, quindi godiamo dei successi che otteniamo sulla strada per raggiungerlo, non deprimiamoci perché ci sembra così lontano, ogni tappa verso il sogno deve essere una festa!

Un desiderio è qualcosa che vogliamo, ma spesso è solo qualcosa che vogliamo in più di quello che abbiamo già, facciamo in modo che il desiderio di qualcosa in più non offuschi la gioia che ci potrebbe dare quello che già abbiamo!

Dobbiamo essere fieri di quello che possiamo fare, dobbiamo valorizzare quello che abbiamo, dobbiamo gioire di quello che la vita ci ha già dato!

Non roviniamo tutto pensando sempre e solo a quello che ci manca, se ci pensiamo bene molte volte ce l'abbiamo già, ma non ce ne accorgiamo!

Dobbiamo sempre cercare, desiderare, sognare... ma intanto vediamo di essere felici per quello che abbiamo oggi e non depressi per quello che vorremmo avere domani!

sabato 14 luglio 2018

Nato con la camicia


Fra tutti i capi d'abbigliamento quelli che ho sempre amato di più sono le camice e i maglioni.

Fin da piccolo sono stati il capo d'abbigliamento che più mi piacevano, forse anche perché avendo la mamma sarta e magliaia me ne facevo fare di tutte le fogge e colori...

Camicie scozzesi, a righe, colorate, bianche, col collo, senza collo, manica lunga, manica corta...
Maglioni di lana pesanti, di cotone leggeri, a trecce, a coste, a dolcevita, lupetti...

Insomma un armadio pieno di maglioni e un cassetto pieno di camicie...

Qualche anno fa mia zia che era venuta a trovarmi ha visto il mio armadio pieno di maglioni e si è messa a contarli... ce n'erano più di 60... non ha contato le camicie perché erano nel cassetto, ma se l'avesse fatto ne avrebbe probabilmente contate altrettante...

E la cosa più assurda è che di camicie non ne metto più da almeno 6 o 7 anni... se non in occasioni particolari...

Non so di preciso perché, ma ho cominciato a usare maglie di cotone a maniche lunghe al posto delle camicie, sono decisamente meno belle, ma ormai c mi ci trovo comodo...
Probabilmente tutto è cominciato quando mi sono stufato di usare il ferro da stiro... e per le camicie è abbastanza indispensabile...

A differenza di pantaloni e scarpe, che detesto andare a comprare, non resistevo alla tentazione di un maglione o di una camicia e immancabilmente ne compravo almeno uno... a volte anche di più...

Poi la mania è passata e le camicie sono rimaste lì chiuse nel cassetto ignorate e tristi.

Ok, i maglioni li metto ancora, ma la fregola di comprarne sempre è passata anche per loro...

Poi un giorno preso da un momento di "sindrome da casalinga" ho svuotato il cassetto delle camicie e l'armadio dei golf in due mucchi sul letto e ho fatto una selezione abbastanza severa di quello che era da tenere e quello che potevo anche dare via...

In entrambi i mucchi c'erano maglioni che risalivano all'adolescenza, alcuni addirittura consumati, altri tutti sformati e altri ancora in buono stato ma che non mi andavano più bene o che appartenevano a un look che non è più il mio...

Per le camicie più o meno lo stesso, alcune praticamente nuove, ma altre messe talmente tanto da aver quasi perso anche la forma di camicia...

Quindi dopo un'attenta selezione e dopo aver portato le cose scartate nel cassonetto della raccolta vestiti mi sono ritrovato con "solo" una ventina di camicie qualcuno di più di maglioni.

Lo so che per uno che non ne mette 20 camicie sono troppe, ma se capita di doverne indossare una dovrò pur avere una camicia adatta, non è che una sola camicia può sopperire a qualsiasi occasione...

I maglioni invece li metto tutti! quindi non sono troppi! anzi... spesso non ho quello adatto e va a finire che mi devo accontentare...

venerdì 13 luglio 2018

Sapore di mare - part 2


Ieri sera ispirato dal mio stesso post.....

Ma vi rendete conto di come sono messo? prendo ispirazione da me stesso... è normale?

Comunque.. dicevo...

Ieri sera ispirato dal mio stesso post ho cucinato il pesce!

Ho pescato dal congelatore le sardine (decapitate) che avevo comprato la settimana scorsa e mi son messo a togliere le lische, le pinne e le code.
Un lavoraccio... ma dopo due o tre ci si prende su la mano e diventa quasi (e sottolineo il quasi) divertente.

Pensavo di fare le solite cotolettine di sardina, impanandole con la farina, l'uovo e il pangrattato come si fa con le fettine di carne, Ottime! ma avevo voglia di fare qualcosa che non avevo già fatto e allora ho deciso di provare a fare le polpettine di sardina!

giovedì 12 luglio 2018

Sapore di mare


Mi piace cucinare... l'ho già detto credo... probabilmente più di una volta

Cucino primi, secondi, dolci, piatti caldi, freddi, tiepidi... non posso certo essere definito un cuoco, il mio stile di cucina è tutt'altro che "professionale", per me cucinare è, come molte altre cose, un momento creativo!

Apro il frigo o l'armadio, guardo cosa c'è dentro e mi faccio guidare dall'ispirazione del momento.

Ammetto che il più delle volte questo modo di fare è legato a necessità più che a volontà... mi sono specializzato nell'arte del "cucino quello che c'è...".

E devo dire che riesce sempre abbastanza bene!

Evito gli accostamenti più assurdi che in alcuni momenti di delirio universitario sperimentavamo fra amici... secondo la teoria del "tanto poi nello stomaco si mischia tutto" e quella del "se sono buoni da soli perché non dovrebbero esserlo anche insieme"...


mercoledì 11 luglio 2018

Il blocco dello scrittore

Ho già accennato al fatto che mi ero imbarcato nell'impresa di scrivere un racconto per partecipare a un concorso che si terrà in autunno qui a San Donato...

Sono partito in quarta a scrivere senza sapere bene dove sarei andato a parare, solo con una vaga idea di dove avrei cominciato... e ci avevo preso gusto... solo che a un certo punto mi sono reso conto che non andavo a parare da nessuna parte, che la storia non prendeva il via e che stavo decisamente uscendo fuori tema...

Allora ho stracciato tutto e ho ricominciato daccapo... ma dopo due o tre pagine di scrittura mi sono ancora accorto che non andava bene, sono partito con un'idea che mi piaceva, ma poi scrivendo sono partito per la tangente e trascinato dall'impeto creativo ho dimenticato che a un certo punto dovevo anche arrivare  da qualche parte... un racconto di 6 pagine non è che puoi farne 3 di preambolo...

Quindi ho riprovato... ma a un certo punto non sapevo più cosa scrivere e ho cominciato ad avere il fondato dubbio che forse l'approccio e l'idea di storia che avevo non fossero così adatti al tema del concorso...

Ora ogni tanto mi metto lì e guardo la pagina bianca aspettando l'ispirazione, un po' come faccio anche quando mi metto davanti al computer per scrivere il post giornaliero...

Parlando con degli amici tutti credevano che io avessi una scorta di post già pronti e ogni giorno ne scegliessi uno da pubblicare... ebbene non è così...
All'inizio mi sembrava una buona idea, nei giorni pieni di idee scrivo 2 o 3 post che poi pubblico nei giorni di magra, ma la cosa non mi piaceva, andava a finire che mi mettevo lì a scrivere e riprendevo argomenti dei post di scorta o mi facevo prendere dalla pigrizia e mi dicevo "ma sì dai... tanto ce ne hai uno già lì pronto cosa ti sbatti a fare?" allora ho smesso di fare scorte e ogni giorno mi metto qui a scrivere qualcosa, voglia o non voglia...

Per fortuna col post, bene o male, ogni giorno riesco a tirare fuori dal cappello, magari dopo un quarto d'ora di sbuffi e mugugni, ma col racconto le cose mi sa che devo farle in modo almeno un minimo più organizzate...

Quindi ho deciso, prima di rimettermi a buttare giù pezzi di storia a caso, di dedicarmi a inventare una trama da seguire... che forse è un approccio più serio...

martedì 10 luglio 2018

Domani è un altro giorno

A volte vorremmo già sapere cosa ci riserva il futuro, sapere cosa ci succederà nei prossimi giorni/mesi/anni...

Soprattutto quando siamo in una fase di cambiamento questo desiderio si affaccia alla nostra mente indipendentemente dalla nostra volontà...

Ci chiediamo come andranno le cose, facciamo ipotesi e cerchiamo di pianificare il più possibile per evitare sorprese, cerchiamo di proiettarci in quel futuro che non possiamo sapere cosa ci riserva...

Il rischio è però quello di vivere così proiettati nel futuro da dimenticarci di vivere l'oggi!

La maggior parte delle volte quello che ci fa pensare al futuro sono le preoccupazioni che le cose possano non andare come speriamo, ci preoccupiamo di cosa potrebbe succedere di brutto, delle cose che potrebbero interferire coi nostri "piani"...

Come sapete io sono nel bel mezzo di una fase di cambiamento, da ottobre la mia vita prenderà una nuova direzione e a volte la cosa mi fa pensare: Cosa farò? Come andranno le cose? Troverò un lavoro? Che lavoro dovrei cercare?...

Poi dopo due minuti che questo pensiero mi ronza in testa allo stesso modo di come è venuto il pensiero se ne va e mi trovo a essere sereno e tranquillo.

Sarà che di grossi cambiamenti nella mia vita ne ho già passati parecchi, e ogni volta sono arrivati senza troppo preavviso, senza potermici preparare, senza averci rimuginato sopra più di tanto...

Alla fine se fossi stato lì a preoccuparmi del "dopo" probabilmente non avrei combinato un gran ché.

Pensiamoci, quante volte le preoccupazioni per il futuro ci hanno aiutato ad affrontarlo? Quante volte le ipotesi che avevamo fatto e le aspettative che avevamo si sono poi dimostrate corrette?

Io sono dell'idea che le cose vanno come devono andare.
Affrontare un problema prima che si presenti è come portarsi l'ombrello in gita il mese di luglio perché potrebbe piovere: non è che mi rovina la vita, ma per tutta la giornata ho il fastidio di un ombrello assolutamente inutile che mi porto appresso, e poi arrivo alla sera a casa e mi rendo conto che avrei potuto evitarmi quel fastidio. E se fosse davvero piovuto? Se fosse piovuto avrei preso l'acqua, ma è luglio, non novembre... il problema sarebbe stato meno fastidioso della soluzione preventiva che ho preso...

Perciò come si usa dire "non fasciamoci la testa prima di rompercela", serve solo a non godersi il bello e le possibilità che ci offre il presente!

Non dico di essere incoscienti e di non pensare al futuro, ma vediamolo come un opportunità ancora da scoprire, non come un problema per cui cominciare a preoccuparsi...

Pensare troppo e fare troppe ipotesi serve solo a rovinarci l'oggi, e poi alla fine va sempre a finire che, anche con tutto quello che possiamo pensare, quasi sicuramente le cose prenderanno delle pieghe che non avevamo previsto e tutta la nostra preparazione e preoccupazione anticipata non è servita a nulla...

Perciò viviamo bene l'oggi e affrontiamo i problemi quando si presentano!
Se oggi sono tranquillo sarò tranquillo anche quando mi capiterà un problema, e allora il problema sarà solo quello è, non il mostro terribile creato dalla mia mente!

lunedì 9 luglio 2018

Il dolce freddo del buonumore



Stamattina mi sono svegliato con la luna di traverso... capita... allora sono uscito a fare una passeggiata, ma era già caldo, quindi sono tornato a casa, ho provato a mettere ordine in giro per casa ma non era proprio giornata... allora ho pensato di andare in cantina, che ormai è quasi sistemata, a fare qualcosa, ma neanche quello ha funzionato...

Allora piano infallibile! Cucinare! Ma con sto caldo non avevo voglia di spadellare o accendere il forno... quindi ho deciso di fare il mitico salame al cioccolato!

E' la ricetta ideale: non si deve far cuocere niente, si deve impastare per bene, e una volta pronto è sempre una festa!

E' stato il primo dolce che ho preparato, quand'eravamo piccoli io e mio fratello mia mamma ce lo lasciava preparare da soli! (ok, magari supervisionava un po')

Noi non lo chiamavamo salame al cioccolato, ma dolce freddo, e invece di dargli la forma di salame lo mettevamo steso su un vassoio... che poi una volta che era in frigo andavi lì più o meno di nascosto a mangiarne via un pezzo... o anche due...

Per curiosità poi ho guardato su internet che ricette ci sono per questo dolce, e ho deciso che la ricetta che uso io, e che è quella che usavamo anche da piccoli, è quella che mi piace di più...
La maggior parte delle ricette richiede il cioccolato da fondere, probabilmente resta più buono, ma gli toglie la qualità di poter essere preparato senza forni o fornelli...
Altro motivo per cui la "mia" ricetta è comoda è che usa 75g di cacao, che è esattamente la quantità di cacao che normalmente c'è in una confezione...

domenica 8 luglio 2018

Persone passate e presenti

Oggi avevo appuntamento con degli amici nel primo pomeriggio per giocare e testare il mio "gioco di ruolo poliedrico"...

In pratica è un sistema di GdR (gioco di ruolo) che ho inventato io e che deve essere provato per vedere se funziona...

Comunque, a parte qualche tecnicismo nerd che non sto ad approfondire, per vari motivi l'appuntamento è slittato all'ora di merenda.

Poco male, intanto ho potuto organizzare l'avventura che farò giocare agli amici... Visto la mia tendenza a non arrivare mai all'ultimo secondo a preparare queste cose se non avessimo rimandato l'avrei dovuta inventare lì per lì... ma così è molto meglio!

La merenda è già pronta, la torta che ho fatto ieri (che è venuta abbastanza bene), carcadè bello fresco e sorbetto di anguria!!!

Cosa c'è di meglio? Cioccolato, gelato e una bibita fresca!!!

E ovviamente la compagnia e il gioco di ruolo che, se tutto va bene, comprenderà anche la cena e forse anche oltre... vedremo...

E' tantissimo tempo che non organizzo qualcosa del genere...
Una volta pomeriggi così erano la norma... ma come si sa le cose cambiano, senza nemmeno rendersene conto si perdono i contatti con le persone, si cambia vita, si cambiano interessi, si prendono strade diverse e se capita di ritrovarsi spesso non si sa più cosa dirsi se non aneddoti del tempo in cui ci si frequentava...

Non è colpa di nessuno, succede e basta.

Io ammetto di non essere bravo a mantenere i contatti, di tutte le persone conosciute sono ben poche quelle con cui ho condiviso più di una fase della mia vita... Le scuole superiori, l'università, il lavoro...

Però almeno io so di essere così e non incolpo nessuno... Mica come quelli che se ci si vede dopo molto tempo se ne escono con frasi tipo "ma non ti sei più fatto sentire..." Come se loro fossero sempre stati lì a cercare di mettersi in contatto con me...

Il tenersi in contatto dovrebbe essere una cosa a doppio senso ed è una cosa davvero difficile da coltivare...
Ammiro chi riesce a farlo, chi è ancora in contatto con tutti gli amici dall'infanzia in poi.

Per me cambia la vita, cambiano le persone, cambiano i rapporti... e va bene così!
Ogni fase della vita ha le sue persone, ogni persona fa parte di una fase della vita... e spesso le cose non si possono scambiare.

sabato 7 luglio 2018

Torta magica



Oggi ho deciso di mettere alla prova il mio forno che sta dando un po' i numeri...

Ogni tanto chissà perché sembra non funzionare bene, le torte non cuociono bene e restano poco lievitate, poi la volta successiva escono perfettamente per poi tornare a caso a non riuscire come si deve....

Quindi oggi ho preparato una torta diversa dal solito, così verifico cosa ne esce, ho preparato la "torta magica", una ricetta che su internet si trova dovunque e che richiede una certa regolarità di preparazione e di cottura... adesso è in forno, vedremo se fa giudizio oppure no...

Anche se come dicevo su internet si trova la ricetta dovunque ve la dico lo stesso... magari non l'avete mai sentita, e devo dire che è una torta davvero particolare.

L'impasto va preparato con una certa precisione, seguendo scrupolosamente la procedure, poi una volta cotta si ottiene una torta con tre strati, quello in basso che è una specie di budino bello denso e quasi gommoso, quella centrale che è una via di mezzo fra mousse e budino e quella superiore che è uno strato simile a pan di Spagna...

Detta così sembra complicatissima... ma in effetti non è così, gli strati non dovete farli voi, si creano da soli durante la cottura e il successivo raffreddamento.
Si può fare di vari gusti come vaniglia, cacao e diverse altre varianti ma il principio è sempre lo stesso

venerdì 6 luglio 2018

Le medicine della mia infanzia

Oggi tutti parlano di medicina naturale e cure alternative, ma molto di quello che sembra una cosa moderna e rivoluzionaria non è altro che la riscoperta di antichi rimedi che si utilizzavano regolarmente fino a neanche troppo tempo fa...

Forse perché sono cresciuto in un paesino dove la tradizione e le antiche conoscenze non sono mai andate perse per me curarsi senza le classiche medicine è una cosa piuttosto normale.

Il nostro ricostituente era la "rusumada" cioè l'uovo sbattuto con zucchero e marsala, che oltre a ridare energie era pure buono!

Quando si prendevano storte o strappi muscolari si fasciava la zona infiammata e dolente mettendoci la "stupada", un impiastro di chiara d'uovo sbattuta con la grappa. Quando le fasciatura impregnata seccava voleva dire che aveva assorbito l'infiammazione.

Per il mal di denti o le infiammazioni della gola si usava la "polentina" fatta con semi di lino tritati, si metteva la polentina caldissima in un canovaccio e la si teneva sulla zona dolente.

L'acqua di malva (decotto di foglie di malva) si usava come colluttorio quando c'erano le gengive infiammate, le bustine di camomilla si mettevano sugli occhi quando erano arrossati, la resina di larice (argaa) si usava per togliere le schegge che erano troppo profonde per toglierle con un semplice ago... e via discorrendo...

Quando si aveva il raffreddore si facevano i "perfumi" (suffumigi) col bicarbonato, quando non si andava di corpo si mangiavano prugne secche, quando si aveva mal di pancia infuso di "erba iva" o di licheni (faceva schifo... ma era efficace)...

E poi c'erano quelli che oggi verrebbero definiti "guaritori", erano persone che, non si sa di preciso come, con l'imposizione delle mani e qualche preghiera ti guarivano per esempio dal "fuoco di sant'Antonio".
Oppure i "lugaoss" la versione popolana dell'osteopata, persone che senza aver studiato né medicina né altro avevano il dono, che si tramandava generazione dopo generazione, di saperti rimettere in sesto quando avevi qualsiasi dolore alle articolazioni per una storta, o per un torcicollo o per qualsiasi altra cosa. Era una delle cose più dolorose che si possano immaginare, ma dopo il trattamento il problema era risolto...

Quindi quando oggi sento parlare di rimedi naturali come se fossero la nuova frontiera e l'ultima innovazione in campo medico un po' mi viene da sorridere, perché io ci sono nato utilizzando queste cose, oggi gli si dà una spiegazione scientifica, ma allora bastava che funzionasse, non ci si stava a chiedere il perché......

giovedì 5 luglio 2018

Una scelta di stile

Oggi ero scarso di ispirazione e ho gironzolato un po' su facebook per vedere se una volta tanto saltava fuori qualcosa che stimolasse l'estro creativo...

E come al solito sono rimasto deluso da quello che ho trovato...

L'unica cosa secondo me interessante sono i post con frasi, vignette o aforismi semiseri che se non altro ti mettono un po' di buonumore e ti strappano una risata!

Poi ci sono le foto... cibo, viaggi, selfie di tutte le sorti... e anche qui tutto ok, non è che siano di grande ispirazione, ma ti danno un'idea di cosa stanno facendo i tuoi amici.

Ma la cosa che spopola sono i post di polemica, di odio, di insulti contro tutto e contro tutti, di opinionisti della domenica, di commenti su argomenti delicati affrontati peggio che nelle discussioni da osteria, condivisioni di articoli che sono mirati soltanto a fare sensazione ma di contenuti ben scarsi e spesso nemmeno veri o verificabili...

E' una cosa piuttosto deprimente...

Ecco perché subito da quando ho cominciato a scrivere questo blog ho subito messo in chiaro con me stesso che non avrei fatto polemica, non avrei affrontato temi controversi, non avrei espresso le mie opinioni sui fatti di cronaca né commentato eventi specifici.

Di gente che parla a vanvera ce n'è già a sufficienza... probabilmente anche troppo... e non solo su internet...

Perciò ho scelto di affrontare gli argomenti più disparati ma lasciando fuori tutto quello che può generare polemica odio o anche solo fastidio in chiunque...
Quindi sono ovviamente esclusi politica, religione, sesso, soldi...

Scrivo d'istinto, in modo semplice, diretto, ironico e personale; un'amica con cui ci si vede raramente, ma che mi conosce molto bene, mi ha detto che leggere i miei post è esattamente come parlarmi di persona e la cosa mi ha fatto un gran piacere.

La "leggerezza" e la "futilità" dei miei post è voluta, mi piace pensare che chi mi legge alla fine della lettura sia sereno, magari allegro, che sia contento di quel minuto che ha passato con me...

Anche le foto non sono un gran ché, sono fatte lì al momento col mio telefonino un po' scrauso, e senza fotoritocchi, le metto solo per mettere un po' di colore, per ravvivare un po' il post, ma certo non per attirare l'attenzione... ce ne sono già anche troppe di immagini fatte solo per quello...

Poi magari prima o poi potrebbe capitare un post che entrerà in qualche argomento "delicato", ma prometto che sarà sempre in modo educato, pulito e costruttivo!

mercoledì 4 luglio 2018

Il mio "pollice nero"


Che bello d'estate vedere tutti i balconi fioriti e colorati!
Gerani, surfinie e chi più ne ha più ne metta, un'esplosione di colori che abbelliscono le facciate delle case!

E poi ci sono i miei terrazzi... una desolazione agghiacciante...

Non che non ci abbia provato a mettere dei bei fiori, ci ho provato eccome! più di una volta... ma con davvero scarso successo... a dimostrarlo ci sono ancora i vasi pieni di terra e dei residui secchi di piantine e erbacce...

Parto sempre con tutta la buona volontà, sul terrazzo di sala i fiori: surfinie che sono belle colorate e cascano bene e non richiedono troppa manutenzione, il classico geranio, una pianta di rose che mi avevano assicurato fosse indistruttibile, un'edera che avrebbe dovuto arrampicarsi un po' sulla ringhiera e sul muro...

E su quello di cucina le piante aromatiche: rosmarino, timo, salvia, basilico e prezzemolo così quando cucino posso uscire e prenderle belle fresche direttamente dalla pianta!

martedì 3 luglio 2018

Parole parole parole

Uno degli aspetti principali che ci distingue dagli animali è l'uso della parola, noi uomini possiamo esprimere con le parole più o meno tutto e attraverso la parola possiamo comunicare in modo preciso ed efficace.

Come per tutte le cose importanti e i doni speciali che abbiamo anche della parola non sempre se ne fa un uso saggio...

Spesso sentendo parlare alcune persone mi viene da pensare che il dono della parola non è necessariamente un dono, e che se avessimo meno possibilità di comunicare in questo modo ci risparmieremmo un sacco di parole a vanvera e di assurdità comunicative...

Purtroppo l'uso della parola non è necessariamente collegato a un cervello che lo renda utile...

Ma nonostante ciò la parola è forse la cosa più fondamentale che abbiamo per vivere con gli altri.

In qualsiasi tipo di rapporto, che sia di amicizia, di coppia, di lavoro, di semplice conoscenza il dialogo riveste un'importanza fondamentale.
Se non si parla, non si esprimono le proprie opinioni, non ci si confronta nessun rapporto potrà mai essere "pieno"... ecco se magari ci si ricorda di collegare sempre il cervello alla bocca si evita di incorrere nei problemi di cui sopra...

lunedì 2 luglio 2018

Febbre da giro rosa


La settimana prossima a Gerola (l'11 luglio per la precisione) ci sarà l'arrivo della tappa ciclistica del Giro Rosa,  il giro d'Italia femminile, e tutto il paese è in fermento per addobbare terrazze, strade, finestre e tutto quello che ci si può immaginare di addobbare... e anche di più!

Un'esplosione di nastri e bici rosa spuntano dovunque; ognuno a modo suo annoda nastri, appende bici, riveste ringhiere e balconi e vetrine.

E la cosa più bella è che tutti sono entusiasti e contagiati da questa "febbre" da addobbo rosa!

Il bello del paese è proprio questo, quando c'è un evento nessuno resta solo a guardare, tutti sono partecipi, tutti collaborano e tutti si scambiano idee, commenti e pareri sull'evento e sulle cose che lo riguardano.

Non solo in questa importante occasione, ma per qualsiasi attività che si svolge in paese, dalle sagre alle varie occasioni di festa, dalla sagra del Bitto alla mostra della Capra Orobica, dalle serate danzanti estive al presepio vivente natalizio, dalla gara di corsa alla sagra della mascherpa e a tutte le numerose iniziative che sempre vivacizzano la vita in paese.

Nessuno si tira mai indietro quando c'è da dare una mano, ognuno collabora con almeno una delle associazioni del paese: la pro loco, il gruppo folcloristico, le associazioni delle frazioni, il comune, la parrocchia... per rendere il paese sempre più bello e organizzato

Che sia per preparare la chiesa per la festa della Madonna o per cucinare la polenta taragna per la festa degli alpini, si può essere sicuri che il paese risponde prontamente!

E' forse il lato più bello del piccolo paese di montagna, ci si conosce tutti e tutti ci tengono, ognuno a modo suo, a essere in prima linea per dare vita al paese!

Certo, il paese è piccolo, d'inverno le persone si possono contare chiamandole per nome, sicuramente il pettegolezzo spopola ed è difficile che qualcuno faccia o dica qualcosa che non venga immediatamente conosciuto da tutti gli altri, ma allo stesso modo uno sa che se ha bisogno di qualcosa può sempre contare sull'aiuto degli altri.

Decisamente uno stile di vita diverso da quello della città, dove (io per primo) è già tanto se si conoscono gli inquilini dello stesso condominio...

domenica 1 luglio 2018

(in)attitudine sportiva


Ho già detto che non amo fare sport?
Mi piacerebbe andare a correre, o andare in palestra, o in piscina... ma non fa proprio per me...

Giuro che ci ho provato...

Correre non mi piace, preferisco camminare, posso capire chi ne è appassionato... fino a un certo punto... spesso mi capita di incontrare persone che corrono con tutta la tenuta tecnica, con qualsiasi condizione atmosferica, con espressioni oserei dire sofferenti e mi chiedo "ma chi glie lo fa fare?"... ma come dicevo capisco che una passione è una passione...
L'anno scorso però ci ho voluto provare anche io, sono andato bello convinto a comprare le scarpe da runner principiante bello deciso a cominciare questo sport! Peccato che il giorno dopo ho preso l'influenza con febbre a 39... E visto che io alle coincidenze non ci credo (citando un saggio cartone animato "il caso non esiste") ho concluso che il mio fisico si ribellava in modo virulento alla mia idea di correre, quindi ho abbandonato il proposito...