sabato 29 febbraio 2020

Propositi del sabato


Stamattina mi sono svegliato pieno di buoni propositi: fare la spesa, il bucato, le pulizie, la torta ecc ecc, insomma, tutte le cose che rimando al finesettimana con la scusa che la sera torno stanco dal lavoro...

Allora per prima cosa sono uscito di casa per fare la mia consueta passeggiata portando in tasca la borsa in cui mettere la spesa.

Finito il giro ho messo la testa dentro il supermercato ma immediatamente ho fatto dietrofront e sono tornato a casa. C'era davvero troppa gente alla cassa e non avevo voglia di stare a fare coda.

Quindi primo proposito rimandato...

Poi mi sono messo a cercare in internet alcune informazioni che mi servono per il lavoro e navigando di qua navigando di là è arrivata l'ora di pranzo. Allora ho pranzato e poi sono uscito a fare la spesa approfittando dell'ora un po' più calma.

Sono rientrato e ho fatto subito la torta prima di farmi prendere dalla pigrizia da giornata nuvolosa e fredda...
Ho fatto pure un esperimento, visto che nel frigo avevo dei kiwi talmente duri che mangiarli così è impensabile ho deciso di metterne alcuni nella torta... con la speranza che l
a cottura li facesse maturare... Nel dubbio però ci ho messo anche un po' di mela, per ammortizzare un po' l'asprigno dei kiwi acerbi...
Ho fatto il solito impasto, solo un po' più denso, e ci ho messo dentro i pezzi di kiwi e di mela e via in forno, e devo dire che il risultato non è per niente male, meglio di quanto mi aspettassi!

Tornando ai propositi volevo fare anche il bucato, ma non posso mica far funzionare insieme forno e lavatrice, quindi intanto che cuoceva la torta mi sono sdraiato a letto a leggere... e una volta cotta la torta ormai ero preda del dolce far niente.... quindi l'ho proseguito fino adesso...

venerdì 28 febbraio 2020

Pensieri del venerdì


Stasera ho rischiato davvero di dimenticarmi di fare il post!!!!

Non ho visto nemmeno il messaggio di mia sorella che me lo ricordava come fa sempre quando a una certa ora non l'ho ancora scritto...

Ma è venerdì, un venerdì che segue una settimana lavorativa molto intensa e che mi ha assorbito la mente con un sacco di pensieri.

Non pensieri brutti, solo pensieri.

Uno di quei giorni in cui sei soddisfatto di quello che hai fatto nella settimana, uno di quei venerdì ricchi di attesa, uno di quei venerdì in cui vedi davanti a te un mondo di opportunità che sembrano aspettarti ma non sono ancora ben definite e tu devi decidere se e quali di queste dovresti accogliere.

E anche se nessuna di queste è ben definita sai che devi fare una scelta, alcune non sai nemmeno se sono davvero delle opportunità o se sono solo delle bolle di sapone, ma sai che se si concretizzassero potrebbero dare una svolta alle tue giornate.

Ti trovi in quello stato in cui devi decidere quale strada scegliere anche se non c'è nessun cartello che indica qual'è la destinazione di quelle strade, devi solo sceglierne una e sperare che ti porti non dove vuoi andare, perché di preciso non lo sai nemmeno tu, ma in una direzione che valga la pena di essere percorsa.

Quindi stasera avevo proprio la testa fra le nuvole, perso a cercare di individuare queste strade e immaginarmi dove mi potrebbero portare.


giovedì 27 febbraio 2020

Soddisfazione


Dopo una pesante giornata di lavoro in piena emergenza dove hai lavorato a ritmi serrati che non vedo l'ora che finiscano arrivi la sera che sei davvero stanco e non vedi l'ora di rilassarti.

Ma nonostante la stanchezza ti senti soddisfatto, sai di aver fatto per bene il tuo lavoro e la stanchezza quasi non la stai a sentire.

Sono piccole soddisfazioni che non ti cambiano la vita, ma che rendono la giornata lavorativa appagante.

La sensazione di aver fatto per bene le cose, l'apprezzamento magari non detto, ma dimostrato dai fatti, dei colleghi ti fa sentire bene.

E in questi momenti quasi ti dimentichi quasi delle cose di cui di solito ti lamenti.
Lo stress incanalato in energia produttiva. Il caos che diventa ordine. L'incertezza che diventa organizzazione...

E alla fine vedi il risultato e ti dai una pacca sulle spalle, anche se non è stato solo merito tuo, ma tu hai fatto del tuo meglio.

mercoledì 26 febbraio 2020

insalata invernale


Credo che una delle cure migliori per stare bene sia quella di ascoltare quello che ci dice il nostro corpo.

Per esempio, stasera quando sono tornato a casa dal lavoro e ho aperto il frigo per bere un bicchiere di latte ho visto lì sullo scaffale un cespo di insalata.
Non l'ho comprato oggi e nemmeno ieri, è già parecchio che era lì nel frigo, ma era diventata quella cosa che era lì e che a un certo punto nemmeno ci fai più caso.

Invece stavolta, quando l'ho visto lì, di fianco al sacchetto con dentro i pomodori ho sentito l'irrefrenabile desiderio di cenare con una bella insalata con tonno e pomodori!

E tutto questo nonostante il vento gelido che mi ha accompagnato nel ritorno dall'ufficio e il freddo che avevo addosso.
Uno si aspetta con questo clima di aver voglia, che so, di pasta e fagioli, o minestrone o comunque qualcosa di caldo, invece stasera il mio corpo mi ha guidato irresistibilmente verso l'estiva insalatona.

E quanto me la sono gustata!

Probabilmente il mio corpo sentiva il bisogno di una bella dose di verdure dopo un po' di giorni in cui la mia alimentazione è stata piuttosto irregolare, vuoi per il lavoro, vuoi per la stanchezza, vuoi per la pigrizia...

E questa è una lezione che ho imparato tempo fa, quando il tuo corpo ti chiede qualcosa la miglior cosa che puoi fare è assecondarlo, spesso sa meglio  lui di te quello di cui ha bisogno!

Ovvio che questo discorso non vale sempre e per tutti... un alcolizzato ad esempio sarebbe forse meglio che non si lasci guidare solo dal desiderio del suo corpo...

martedì 25 febbraio 2020

Giornata lunga


No. non mi sono dimenticato del post, e potete stare tranquilli che sto bene.

E' solo che sono appena rientrato da una giornata lavorativa lunga e intensa...

Una giornata dove tutti hanno avuto bisogno di avere d'urgenza i computer configurati per poter lavorare da casa visto che da domani quasi tutti gli uffici saranno vuoti.

Quindi appena tornato a casa mi sono messo qui a scrivere il post in attesa di sbollire un po' la tensione della giornata, poi una bella doccia per lavarmi via le fatiche del lavoro e poi mangerò qualcosa... e domani sarò bello fresco e pimpante in ufficio alle 8:30... a differenza di tutti quelli con cui ho lavorato oggi...

lunedì 24 febbraio 2020

Scherzo di carnevale?


Non volevo scrivere ancora della situazione del virus che monopolizza i canali di informazione (o di disinformazione... è tutto da vedere), qualsiasi discorso che viene fatto da chiunque per non parlare dei post sui social...

Ma lasciatemi fare un commento:

E' tutto talmente surreale che sembra un complicato scherzo di carnevale...

Gli scaffali dei supermercati svuotati, i locali pubblici chiusi, manifestazioni abolite, le aziende che fanno stare a casa i dipendenti (io sinceramente non ho ancora capito se domani devo andare a lavorare o no...), l'amuchina venduta a peso d'oro...

Poi però ti rendi conto che è tutto vero!

Non è uno scherzo, queste cose stanno succedendo davvero!

Isteria di massa?
Panico da disinformazione? O panico da eccessiva informazione?

Non so cosa pensare, e la cosa più grave è che sembra che non sappiano cosa pensare nemmeno quelli che dovrebbero farci da guida in questa situazione che francamente non si capisce se e quanto è seria...

Dal canto mio guardo il lato positivo delle cose: una settimana a casa dal lavoro me al farei pure volentieri...

domenica 23 febbraio 2020

Virus


Ed eccoci arrivati al dunque!
Città blindate, panico dilagante, scuole e locali pubblici chiusi, manifestazioni annullate, scaffali dei supermercati svuotati da gente che fa scorte di cibo...

Sui canali dell'informazione non si parla d'altro, sui social sono pochi i post che non ne parlano...

E quello che mi chiedo io è: quanto è grave la situazione? quanto è necessario preoccuparsi?

Leggendo qua e là si trovano commenti di esperti che cercano di tranquillizzare dicendo che non si tratta altro che di una normale influenza, che basta seguire le normali  procedure di igiene per stare tranquilli e che  non c'è da preoccuparsi.

E io credo di essere d'accordo con loro, farsi prendere dal panico non può certamente essere la soluzione al problema, come del resto non è facendo polemica che si risolve la cosa.

Il Corona Virus c'è, e questo è innegabile, ma non è certo il primo e nemmeno sarà l'ultimo virus che farà il giro del mondo...

Tanto per farmi un'idea ho fatto una piccola ricerca su internet delle grandi epidemie influenzali dell'ultimo secolo. Nel 18 ci fu la Spagnola, che nel primo dopoguerra contagiò persone in tutto il mondo, poi nel 57 è stato il turno dell'Asiatica, anche lei si era sparsa a macchia d'olio in tutto il mondo.
Di quest'ultima ne sentivo parlare quando ero piccolo anche da mio papà.

E se il contagio si era diffuso così tanto negli anni 50 quando il mondo non era certo "piccolo" come adesso, non capisco tutta questa sorpresa nel constatare che il virus di oggi si è già sparso un po' dovunque.

Da parte mia ho deciso di comportarmi in maniera equilibrata: non dico che parto dopodomani per un viaggio in Cina, ma continuerò a seguire i comportamenti che ho sempre avuto per evitare di prendere il raffreddore o l'influenza: lavarsi le mani e seguire le normali pratiche igieniche, non prendere freddo, stare attento agli sbalzi di temperatura, starnutire nel fazzoletto e non addosso alle persone, evitare i contatti con persone malate, e soprattutto tenermi alla larga da allarmismi e panico.

venerdì 21 febbraio 2020

Povero Mondo


Povero Mondo!

Riscaldamento globale, cambiamenti climatici, deforestazione, inquinamento, epidemie, animali in pericolo di estinzione, sovrappopolazione, povertà, guerre, razzismo, delinquenza, droga.... e l'elenco potrebbe proseguire ancora e ancora e ancora...

Sono tanti, direi anche troppi i problemi che il nostro povero mondo deve sopportare e di fronte a tutto questo viene da pensare a come sia possibile essere arrivati a queste situazioni disastrose.

Ma la causa qual'è?

Probabilmente la risposta è semplicemente "l'uomo".
E credo che tutti siano d'accordo con questa risposta.

Ma la cosa mi lascia perplesso, com'è possibile che l'uomo causi tutti questi problemi?

Poi mi rendo anche conto che nel nostro piccolo non riusciamo a vedere cosa c'è dietro a ogni singolo problema.

Senza voler  essere complottista, ma esaminando le varie cose credo che la prima causa sia di tipo economico, dietro sulla maggior parte delle brutture del mondo c'è l'interesse economico di qualcuno.
La guerra e la droga arricchiscono un sacco ci persone, a parte quelli che ne sono vittima.

L'inquinamento è dovuto al fatto che costa meno produrre in modo sporco che in modo pulito.
ecc ecc

E poi le conseguenze le pagano le persone gli esseri viventi che in tutto quel giro di soldi non ci guadagna niente.

Anche se c'è da dire che tutti poi beneficiamo dei frutti di quelle industrie inquinanti... pensiamo anche solo all'elettricità, alla tecnologia, alla medicina e a tutte le cose che utilizziamo ogni giorno, siano esse di plastica o di carta o di qualunque altro materiale...

giovedì 20 febbraio 2020

Attivo e pigro


Anche oggi una giornata lavorativa bella piena, coi miei soliti chilometri in giro per uffici a installare computer.

E come mi capitava di pensare anche diversi anni fa quando facevo lo stesso lavoro, o meglio, non proprio lo stesso, era un lavoro più tecnico e con meno chilometri percorsi, mi ritrovo a pensare che vorrei essere produttivo a casa come lo sono al lavoro.

Quando sono al lavoro sono organizzato, attivo, costruttivo, professionale e concludente.

Quando sono a casa tendo a essere pigro, disorganizzato, rimando le cose da fare, perdo tempo...

Se avessi un po' dello spirito che ho al lavoro anche a casa non mi ritroverei sempre con il cesto della biancheria sporca pieno, le cose pulite ammucchiate sulla sedia in camera, il tavolo e i mobili della sala pieni di roba appoggiata lì anziché al suo posto, la cantina ancora piena di roba che deve finire in discarica e tante altre cosette che sono lì in attesa di essere sbrigate.

Lo scorso weekend mi sono finalmente deciso a fare un giro in centro e sono andato al brico per comprare dei faretti per lo specchio del bagno che non funzionavano più da mesi, ma non mi decidevo a cambiarli...

Che poi una volta che mi metto a fare qualcosa, che siano pulizie o ordine o lavoretti di manutenzione della casa, quando finisco ne sono così soddisfatto che non capisco proprio perché non mi ci metto più spesso.

Ma poi trovo subito la scusa: se sono già così attivo al lavoro ci sta che quando sono a casa stacchi la spina per riposare un po'...

martedì 18 febbraio 2020

Scelte


La nostra vita è determinata dalle nostre scelte.
Ogni scelta che facciamo ci porta in una direzione e la direzione in cui andiamo è quella che abbiamo scelto, nel bene e nel male.

Scegliamo il nostro lavoro.
Qualcuno può dire che non è vero, che bisogna prendere il lavoro che si trova e non è una tua scelta, e può essere vero, ma se trovi un lavoro che non ti piace sei tu a decidere di non cercarne un'altro che ti piaccia di più.
Cercare un altro lavoro non vuol dire lasciare quello che si ha, vuol dire solo guardarsi intorno per vedere se c'è qualcosa, e magari quel qualcosa potrebbe anche esserci.

Scegliamo con chi vivere.
Scegliamo se mettere su famiglia, se avere dei figli o se vivere da soli senza legami ufficiali.
Non sono scelte giuste o sbagliate, sono solo scelte e ognuno ha il diritto di poter fare quelle che gli permettano di vivere la vita che vuole.
Se invece la scelta è fatta solo per convenienza o per adeguarsi alle convenzioni della società o perché qualcuno dice che si fare così, ci si troverà a vivere una vita che non è quella che si voleva, ma si potrà incolpare solo sé stessi per questo.
Si è scelto di non scegliere e di far scegliere gli altri per noi.

Ogni scelta comporta dei sacrifici, delle rinunce, è quasi inevitabile, ma le scelte non devono essere guidate da quello che si lascia, ma da quello che si otterrà compiendole.

E se io faccio una scelta che è diversa da quella di qualcun altro nelle mie stesse condizioni non vuol dire che uno dei due ha fatto la scelta sbagliata, o la più comoda, vuol dire solo che le nostre priorità sono diverse, che non c'è niente di assoluto, che ogni cosa ha la sua prospettiva a seconda di chi la guarda.

lunedì 17 febbraio 2020

Tutto il buono in fondo


Stasera ho fatto la carbonara e come al solito mi sono ritrovato con le prima forchettate di pasta quasi scondita e il fondo dell'insalatiera dove si è rifugiata tutta la pancetta.

E la stessa cosa capita sempre anche con gli altri sughi: il tonno o le olive o i frutti di mare o qualunque cosa a pezzetti resta sempre sul fondo.

Se poi la dose che si prepara è la quantità giusta per finirla allora il problema non c'è, basta dividere nei piatti anche il fondo della pentola, ma quando si prepara una dose abbondante per poterla riscaldare il giorno dopo è più complicato.

Perciò dopo mangiato, visto che su internet si trovano soluzioni a volte geniali per qualsiasi stupido problema ho provato a cercare lì un sistema per mescolare la pasta senza che la sostanza del condimento vada tutta in fondo.

E stavolta neanche internet è stato d'aiuto!

Forse è perché non ho cercato con le parole giuste, ma di solito basta un accenno e se esiste una risposta alla questione si trova subito la risposta, quindi ho dedotto che una soluzione non c'è, perché mi rifiuto di credere che nessuno si sia mai posto questa domanda.

E quindi resto col mio dubbio rassegnato ad avere la porzione migliore che resta lì da riscaldare...

domenica 16 febbraio 2020

Il libro giusto

Come si sceglie un libro?

Ce ne sono davvero tanti, così tanti che quando ne devi scegliere uno non puoi far altro che chiederti come puoi fare.

Quando entri in una libreria la quantità di libri ti sconcerta.

Se sai già cosa vuoi allora la cosa è meno complicata, basta andare al banco informazioni e chiedere del libro che stai cercando.

Se non sai quale libro prendere ma sai che tipo di libro vuoi allora ti dirigi al reparto con quel genere letterario e cominci a spulciare fra gli scaffali.

Il bello è quando entri in libreria speranzoso di trovare un libro che ti possa accompagnare nei prossimi giorni ma, visto che leggi di tutto, non sai nemmeno verso quale scaffale dirigerti.

Allora cominci a guardare un po' a caso, attirato dai titoli o dalle copertine.
Anche se sai benissimo che un libro non si giudica dalla copertina non puoi fare a meno di essere attratto dalla veste grafica, non è che deve essere appariscente in modo tale che non puoi fare a meno di vederlo, ma deve avere quel particolare che ti incuriosisca, che attiri il tuo sguardo. Ma di certo questo non è garanzia che il libro sia davvero quello che cerchi.

Anche perché nemmeno tu sai cosa cerchi, allora magari leggi qualche riga della quarta di copertina o dei risvolti per capire almeno in parte che genere di libro hai in mano, ma anche questa può rivelarsi un'arma a doppio taglio, perché capita che quello che leggi non c'entra niente con quello che poi c'è dentro o viceversa c'è scritto troppo e ti rovina lo scoprire piano piano la trama del libro.

Allora uno cosa fa?
Un altro sistema che secondo me è più efficace dei risvolti è quello di leggersi le prime righe del libro.
Non è nemmeno quello una garanzia, ma almeno può dare un idea dello stile e dell'ambito in cui si svolgerà la storia.
Se già nella prima pagina mi rendo conto che lo stile non fa per me, perché troppo pedante, o troppo veloce, o troppo volgare o troppo... insomma se non mi piace è probabile che anche il resto del libro, per quanto la storia possa essere interessante, probabilmente non mi piacerà.

Forse ci si potrebbe affidare al parere di altre persone, ma anche lì non c'è la certezza che il libro poi sia adatto a me, se fosse così vorrebbe dire che a tutti piacciono gli stessi libri, quindi qualunque libro andrebbe bene. Invece ci sono tanti libri quanti sono i gusti e le differenze fra le persone.

Quindi ammettiamolo, un libro si legge a scatola chiusa, non puoi sapere prima se sarà un libro che divori in 2 giorni o se resterà lì sul comodino per mesi.

Ma quando dopo attente ricerche, o per caso, ti trovi col libro giusto ci sono poche cose che ti danno la stessa soddisfazione!

sabato 15 febbraio 2020

Sabato pigro


Stamattina un giretto veloce, c'era l'opzione di fare un giro in centro, ma arrivato al metrò ho cambiato idea, un po' perché faceva freddino, un po' perché era presto, un po' perché tanto durante la settimana lavorativa cammino già abbastanza...

Rientro a casa, svuoto lo stendibiancheria, avvio la lavatrice, lavo i piatti (quelli di ieri sera), cambio le lenzuola, stendo il bucato e poi mi spengo un po' davanti al computer.

A pranzo scaldo il piatto di minestrone avanzato.

Alle due mi sono trovato con un amico che mi ha dato un passaggio in macchina per fare la spesa visto che frigo e dispensa erano ormai vuote.
Orario azzeccato, quell'orario è perfetto per fare la spesa e si evita la ressa allucinante delle 10/11 del sabato mattina, quando anche solo riuscire a girare il carrello senza investire tre o quattro persone è impossibile.
Stavolta la spesa non era da cucinare subito, sono state tre borse di beni di scorta più un po' di frutta e verdura.

Arrivo a casa, sistemazione della spesa e intenzione di preparare la torta.
Faccio una doccia, mi siedo un momento sul divano intanto che asciugo, prendo un libro per leggere qualche pagina e magicamente le quattro del pomeriggio sono diventate le sette!!!

Altro che torta...

Ma fa niente, oggi è sabato, ho ancora tutta la giornata di domani per fare altro bucato, la torta, il giro in centro... magari... o magari no...

venerdì 14 febbraio 2020

Ancora san Valentino


E come tutti gli anni oggi 14 febbraio è la festa di san Valentino.

Innamorati che festeggiano, che si fanno regali, che approfittano di questa ricorrenza per pensare solo al loro amore una volta tanto lasciando indietro tutti gli altri pensieri che affollano le menti durante l'anno.

Poi c'è chi san Valentino lo vive diversamente.
Chi con tristezza perché è solo e vorrebbe avere qualcuno con cui festeggiarlo.
Chi con sdegno perché la ritiene solo una manovra commerciale.
Chi lo detesta con tutto il cuore e lo evita come se fosse una malattia.

Stamattina al lavoro fra gli auguri di buon san Valentino e le domande "cosa fai stasera"  i commenti più memorabili sono stati:

"Arrivo a casa, mi faccio una doccia, mi metto in pigiama, mi scolo una birra godendomi la beata solitudine"
"La cosa bella di questo san Valentino è che è giorno di paga"

Da parte mia lo vivo come un giorno qualsiasi, ma mi piace vedere e sentire i commenti delle persone.

giovedì 13 febbraio 2020

meteoro...metereo...


Oggi per affrontare un tema diverso dai soliti parlerò di metereolo... no, di meteorolo... insomma volevo parlare del tempo facendo finta di dargli un tono ma mi sono impaperato sulla parola.

Metereologia o meteorologia?

Per togliermi il dubbio mi sono affidato al vocabolario.
Come prevedibile non sono andato a togliere la polvere al dizionario che vegeta da sempre sulla libreria, ma ho cercato su internet, ormai la soluzione a qualunque dubbio ci possa passare per la testa.

E la risposta è che il termine corretto è meteorologia, come mi aspettavo, ma il dubbio però mi era venuto.

Quello che mi ha fatto pensare però è quanto spesso capitano dubbi di questo tipo su parole che alla fine, anche se non sono così frequenti, non sono poi nemmeno così poco usate.

E se su internet ho trovato siti e siti che si pongono questa stessa domanda vuol dire che non sono l'unico a cui il dubbio è venuto...

Che poi quando ripeti entrambe le parole alcune volte poi non riesci più nemmeno a dirle e non sai più nemmeno tu cosa stai pensando... provateci... metoreolo... metrolo... metorolo...

Ci sono anche altre parole che fanno lo stesso effetto e creano dubbi simili, ma ovviamente adesso che sto cercandone una per fare un esempio, non me ne viene in mente nemmeno una...

mercoledì 12 febbraio 2020

Lavori in casa


Lo scorso finesettimana mi sono trovato in mezzo al fuoco incrociato di mio fratello e mia sorella che sono in ballo uno per ristrutturare casa l'altra per trovarla.

Naturalmente ogni discorso andava a finire lì, sulle case, come sistemarle, come organizzarle, come progettarle...

Per me, che la casa l'ho comprata quasi vent'anni fa, è stato un ritorno a quei tempi, quando in testa anche io avevo solo quello.

L'emozione di comprare la casa quando l'unico pensiero che hai è quello, quando non pensi ad altro che come sarà il risultato finale... sono stato un po' invidioso...

Quando nel lontano marzo del 2001 ho comprato la casa,  erano circa un paio di mesi che la cercavo, ne avevo viste alcune, ma o erano troppo grandi, o troppo piccole o troppo care.

Poi ho visto quella che poi è diventata casa mia, è stato un colpo di fulmine, le dimensioni erano perfette, il prezzo pure. Certo c'erano vari lavori da fare, ma quando l'ho vista l'ho subito sentita casa mia.

Era in condizioni davvero orribili, con una moquette a scacchi gialli e neri, con la carta da parati sporchissima su tutte le pareti, col bagno in stile anni '60 con il pavimento nero e il rivestimento verdino, i serramenti che se c'era un alito di vento vedevo le tende muoversi... Ma non mi interessava, sapevo che quella sarebbe diventata casa mia!

Praticamente il giorno dopo il rogito mi sono trasferito, a quel tempo abitavo ancora a Pavia, e con l'aiuto di alcuni amici abbiamo caricato la macchina con le mie cose e le abbiamo portate nella mia nuova dimora.

Ma di certo non è che la casa fosse abitabile, per alcuni mesi ho vissuto in mezzo a scatoloni e sdraiato su una branda mentre toglievo moquette e carta da parati (sotto la quale c'era un bellissimo muro fucsia) dalla camera per riuscire ad avere almeno un locale sistemato decentemente.

A luglio la camera era sistemata, con i muri ripuliti, il parquet sul pavimento, l'impianto elettrico rimesso a nuovo e con tutti gli arredi necessari ed è diventata la mia dimora.

Ci sono voluti quasi altri tre anni prima che finissi di ripulire i pavimenti e i muri del resto della casa dalla colla della moquette e della carta da parati. Tutti lavori che facevo dopo la giornata al lavoro, armato di spatola, pazienza e olio di gomito.

Ma i lavori non sono stati tutti lì, adesso guardando la casa non sembra più nemmeno quella di prima!

martedì 11 febbraio 2020

Il TG in cerca di spunti


Stasera scarso di ispirazione per il post ho acceso la tele e ho guardato il telegiornale, una cosa che faccio davvero raramente, ma mi sono detto "sai mai che mi dia uno spunto per il post?"

Ma non ha funzionato... il telegiornale è quasi finito, ma di spunti non me ne ha dati.

Notizie di cronaca internazionale che mettono paura, di politica che fanno venire da ridere (per non piangere), di cronaca nazionale che ti fanno pensare che forse sarebbe meglio chiudersi in casa e non uscire più... perfino le notizie sul tempo fanno venire la pelle d'oca.

E poi notizie ripetute più e più volte che fanno sensazione e non si riesce a capire quanto effettivamente ci sia di concreto e quanto invece siano gonfiate.

E alla fine qualche notizia che alleggerisce un po' la tragicità della mezz'ora precedente.
Qualcosa su nuove frontiere della ricerca che danno speranza per un futuro vivibile, notizie con protagonista qualche animale,un po' di sport, un po' di musica, il siparietto sul varietà in onda in prima serata...

Alla fine del TG la mia idea non è cambiata...
Posso capire la necessità di essere almeno un po' informato su quello che succede nel mondo, ma concedetemi di non guardare il telegiornale...

E di spunti ne ho trovato?
Forse, ma visto che non mi piace parlare delle brutture del mondo e tantomeno di politica, le notizie su a cui appigliarmi sono davvero poche...

lunedì 10 febbraio 2020

Cambiamenti a sorpresa


La giornata è cominciata sottotono, con una pioggerellina fastidiosa che mi ha accompagnato per tutto il tragitto fino al lavoro.

Poi in ufficio abbiamo avuto una sorpresa: la notizia di cambiamenti per alcuni colleghi a cui sarebbero state cambiate le mansioni. L'umore era piuttosto cupo, più o meno come il tempo all'esterno.

Anche il mio umore era cupo anche se i cambiamenti non riguardavano me personalmente, ma come si dice The show must go on e umore cupo o no le scadenze devono essere rispettate e i lavori in calendario devono essere svolti.

Perciò zaino in spalla e via, a gironzolare fra gli uffici a installare, configurare e montare computer.

Alla fine la giornata è passata, ed è pure uscito un pochino di sole, per vedere gli effetti dei cambiamenti dovremo aspettare i prossimi giorni.

Auguro a tutti quelli che sono stati toccati direttamente da queste modifiche di trovarsi bene nelle loro nuove funzioni, e auguro a me stesso che questi cambiamenti non vadano a interferire col mio modo di lavorare...

sabato 8 febbraio 2020

Magari potrebbe servire...


Stamattina ho dato una mano a mio fratello per svuotare il solaio in previsione dei futuri lavori che dovrà fare al tetto.

E naturalmente come capita sempre in questi casi la roba che c'era su ammucchiata era molta di più di quella che uno sperava...

Vecchie reti di vecchi letti con vecchi materassi di lana accatastati da una parte pezzi di mobilio risalenti alla nostra infanzia, piastrelle, caloriferi, scatoloni di vestiti ormai nemmeno utili per la caritas, e poi pezzi di divano, cassette piene di libri e quaderni delle nostre scuole superiori, il box un passeggino e una carrozzina che la mamma usava quando eravamo piccoli...

Insomma, un accumulo di cianfrusaglie che sono finite là col pensiero che era un peccato buttarle e che magari sarebbero potute tornare utili... chissà quando...
E naturalmente quel chissà quando non è mai arrivato e non arriverà mai.

Una volta buttato tutto nel cortile ci siamo chiesto come faceva tutta quella roba a starci sul solaio.

Poi mi è venuto da pensare alla mia cantina... era successa anche a me la stessa cosa quando qualche anno fa l'avevo svuotata e sistemata... sistemazione che è durata poco, quando lo scorso autunno ho chiuso il centro massaggi è tornata di nuovo straripante di roba che prima o poi dovrò decidermi a smistare e sistemare... ma facciamo che aspetto la bella stagione...

venerdì 7 febbraio 2020

Sorpresa alla mamma


Oggi dopo tanto tempo sono tornato a Gerola.

Dico tanto tempo perché era da Natale che non venivo su e di solito salgo un po' più spesso.

Il fatto è che arrivare su il sabato quasi a mezzogiorno e tornare giù la domenica nel primo pomeriggio è un piccolo tour de force e tornare al lavoro il lunedì senza aver riposato il weekend rende la settimana piuttosto lunga.

Allora oggi ho deciso di prendermi un paio d'ore di permesso e sono riuscito a prendere il treno e ad arrivare qui per cena, facendo una sorpresona a mia mamma che mi aspettava solo domani mattina.

Sì, perché di solito non le faccio sapere quando arrivo e le faccio una sorpresa che lei gradisce sempre.

Anzi, dire che gradisce la sorpresa è sminuire la sua reazione, quando entro in casa mi guarda come se fossi un extraterrestre e poi mi saluta con un'inizio di lacrimuccia di contentezza.

E dopo avermi salutato si precipita in cucina ad aprire frigo e armadi per prepararmi la cena, perché di solito se arrivo di sera lei ha già cenato...

Poi va a recuperare lenzuola e coperte per rifare il letto, verifica che in camera non faccia troppo freddo...

Insomma, una sorpresa che le dà da lavorare!
Ma la sua reazione a queste sorprese è impagabile, sia per me che per lei.

giovedì 6 febbraio 2020

Serate luminose


Che bello uscire dall'ufficio quando è ancora giorno, quando il sole è ancora là, basso sull'orizzonte ma che ancora illumina il cielo di tonalità che vanno dal giallo all'arancione!

Tutt'altra cosa che uscire che è già praticamente notte, quando la strada verso casa è illuminata soltanto dai lampioni e dai fari delle auto.

Arrivare a casa e vedere ancora un residuo di giorno fa sentire meno stanchi, le energie non si annullano nel buio e sembra che la giornata sia ancora giovane e che c'è tempo per fare qualcosa oltre che attendere l'ora di andare a dormire.

E siamo solo a inizio febbraio, è solo il preambolo a serate lunghe e luminose che seguiranno la giornata lavorativa, quando non si avrà più l'impressione di non fare altro che lavorare e dormire, ma ci sarà il tempo e la voglia di fare, che so, una passeggiata, oppure la spesa o qualunque cosa venga in mente!

martedì 4 febbraio 2020

Decisione difficile


Stasera sono un po' giù di morale... non per qualche brutta sorpresa o per un momento di tristezza, ma soltanto perché il dentista mi ha confermato che il mio dente davanti è ormai spacciato.

Non mi fa male, per fortuna, quindi non è che c'è sta grande urgenza di farci qualcosa, ma prima o poi  (sarebbe meglio prima) mi toccherà affrontare il discorso.

La buona notizia è che dopo il controllino ha detto che non sono messo male di denti, è forse la prima volta che non ci trova da fare un milione di cose, ma resta il fatto di quel dente davanti.

Le opzioni sono l'impianto, un ponte o una protesi mobile.

E io non so cosa scegliere...
L'impianto sembrerebbe la soluzione preferibile, ma l'idea dell'impianto non mi fa fare salti di gioia. Non per partito preso, ma perché un impianto l'avevo già fatto anni fa, ma non è durato e il dente con relativo impianto è uscito dalla sua sede come un dente da latte... quindi l'idea di ripetere l'esperienza non mi alletta più di tanto.
Certo la tecnologia dentistica in questi anni si sarà sicuramente evoluta, ciò nonostante non credo di voler spendere un sacco di soldi per un lavoro che già una volta mi aveva deluso.

Perché naturalmente quando si va dal dentista c'è sempre il fattore portafoglio da tenere in considerazione...

Nella mia "gestione patrimoniale" ho sempre voluto avere qualche soldo da parte per le emergenze, e l'emergenza che ho sempre tenuto più in conto è  "E se devo andare dal dentista?".

Perciò ora sono combattuto, cosa fare? Come gestire la faccenda?

Ci penserò, intanto il dente è lì e non fa male, quindi ci penso su con calma.

lunedì 3 febbraio 2020

Se avessi tempo....


A volte mi viene da pensare che se ne avessi il tempo mi piacerebbe fare tante cose.

Guardo la mia casa e vedo lavoretti che sono lì in attesa di essere fatti mi dico che appena avrò un momento libero li farò.

Vedo serate organizzate per trovarsi in compagnia a giocare di ruolo e mi dico che se la sera non fossi così stanco ci andrei sicuramente.

Trovo in giro rimasugli di vecchi e nuovi hobby e interessi e sento il desiderio di ricominciare a coltivarli se avessi tempo.

Poi mi guardo in faccia e mi dico:

"Ma se per quasi tutto l'anno scorso sei stato senza niente da fare (a parte i tre mesi in cui ho lavorato) e con tutto il tempo del mondo per fare qualunque cosa almeno non prenderti in giro con la scusa del poco tempo o della stanchezza! Se le cose non le hai fatte è perché non avevi voglia di farle. Non trovare scuse!"

E allora smetto di pensare a quello che farei se avessi tempo, mi godo il tempo che ho e smetto di lamentarmi di quello che non faccio.

domenica 2 febbraio 2020

Cibo esotico


Ormai tutti siamo abituati a mangiare di tutto.

Non fa più scalpore mangiare pesce crudo nel sushi, è ormai normale abitudine usare spezie come il curry della cucina indiana, o cercare un ristorante etnico quando si programma una cena fra amici.

E in giro si trovano ristoranti da tutto il mondo, messicani, etiopi, libanesi, cinesi, giapponesi, greci, turchi... e chi più ne ha più ne metta.

Poi però ci sono occasioni in cui si ha accesso a piatti di cui si è sentito parlare ma che non abbiamo mai assaggiato.

Per me uno di questi piatti sentiti nominare ma mai trovai da assaggiare è stato ad esempio il ramen.

In effetti in giro per Milano probabilmente ci sono dei posti che lo fanno, e magari qualche volta andrò anche a provarlo, ma le uniche volte che l'ho visto è stato in occasione di fiere o festival, come quello dell'oriente a cui sono stato ieri.

Il ramen è una sorta di zuppa con spaghetti e vari ingredienti che vanno dal maiale all'uovo al bamboo alle verdure a seconda dei gusti.

Io l'ho conosciuto tramite i fumetti giapponesi che leggevo un po' di tempo fa, si vedevano queste ciotole piene di ingredienti non meglio identificati e i personaggi dei fumetti che con le loro bacchette pescavano dal brodo spaghetti e leccornie.

E dopo averlo immaginato e aver invidiato i personaggi dei fumetti che lo mangiavano, qualche anno fa quando a una fiera (o forse era all'expo? non ricordo) ho visto che lo servivano non ho potuto non provarlo, nonostante il mio scetticismo per le cose in brodo. E ne sono rimasto piacevolmente colpito.

Ieri al festival dell'oriente ero con mia sorella e, visto che lei è cresciuta rubandomi i manga da leggere, ero sicuro che avrebbe apprezzato l'idea di provare il ramen e infatti così è stato! Ha avuto la stessa reazione che ho avuto io la prima volta che l'ho provato.

Quegli spaghetti che peschi dal brodo e che devi praticamente aspirare perché sono lunghi e non è che li puoi tagliare o arrotolare sulla forchetta... quando poi ti ritrovi a ridere con gli spaghetti appesi alla bocca allora sì che la cosa si fa interessante...

sabato 1 febbraio 2020

Tripudio d'oriente


E oggi, nonostante la giornata grigia e uggiosa, come programmato sono stato al festival dell'oriente.

Ammetto che quando mi sono alzato stamattina e ho guardato fuori dalla finestra la tentazione di tornarmene a letto è stata piuttosto forte, ma mi sono dato una svegliata, una sgridata e sono uscito.

E ne è valsa la pena. Ci ero già stato negli anni passati, ma è sempre bello farci un giro.

In mezzo a bancarelle coloratissime con abiti sgargianti, frutta secca, tisane, statue, gong, spade e chi più ne ha più ne metta.
Passando da un tempio buddhista a uno indù fra fregi e statue di divinità e guerrieri o lungo viali dai ciliegi fioriti fra draghi e animali mitologici.
Fra i palchi su cui esibizioni di tutti i tipi hanno luogo: dalle arti marziali ai suonatori di strumenti fra i più vari, dai ballerini dai coloratissimi abiti agli elaborati kimono giapponesi, dai massaggi thailandesi agli intagliatori di frutta ai tatuatori con l'hennè.
La musica dolce del liuto giapponese e quella sincopata dell'India che si alternano passeggiando fra gli stand.
Nel guazzabuglio di odori e sapori dei cibi speziati, agrodolci, colorati ed esotici.
Con le orecchie frastornate dai suoni di tamburi, musiche e canti che si mescolano fra loro senza un ordine preciso.
Insomma un tripudio di sensazioni che vanno a stimolare tutti i sensi, a volte anche confondendoli, dove sembra impossibile che tanti suoni, odori, colori possano convivere nello stesso posto senza che uno impazzisca.

Ma in tutta questa confusione anche se sembra impossibile c'è lo spazio per la tranquillità, per la meditazione, piccole oasi in mezzo al caos dove sembra che tutto resti fuori, dove il silenzio sembra regnare. Non è così, il rumore c'è, il viavai pure, ma questi posti sembrano uscire da tutto quello che li circonda.
E' la prova che se vogliamo trovare la tranquillità la possiamo trovare sempre e comunque, basta saperla accogliere, basta cercarla dentro di noi.
Non serve essere nel mezzo del nulla per trovarla, anche in mezzo al caos possiamo ritagliarci il nostro posticino dove mettere un cuscino e sederci lasciando fuori tutto quello che ci circonda e assaporando la pace del nostro respiro e del battito nostro cuore, non c'è bisogno di essere guru o santoni per farlo, basta solo volerlo fare.

Poi si torna nel viavai, nel rumore, nel mondo colorato e vario della bancarella vicina e si assapora una nuova emozione.