mercoledì 31 ottobre 2018

Halloween sì, Halloween no

Quand'ero piccolo il 31 di ottobre a casa mia si festeggiava perché è il compleanno di mio fratello, e la cosa bella era che il giorno dopo non si andava a scuola.

Da qualche anno invece è diventato il giorno di Halloween e tutti lo festeggiano... oppure si lamentano del fatto che è una festa "importata" e che non fa parte della nostra tradizione...

Io non sono di quelli che festeggiano, ma nemmeno di quelli che si lamentano, alla fine questa festa "importata" sarà tradizione per le "nuove generazioni" che cresceranno con questa nuova festa nel calendario.

Molti asseriscono che le motivazioni dell'importazione di una festività così sono prettamente "commerciali", e in effetti non sbagliano, ma se ci pensiamo di feste celebrate a scopo esclusivamente commerciale ce ne sono tante altre, una fra tutte san Valentino, e nessuno si lamenta, quindi perché no...

Il lato positivo dei festeggiamenti per Halloween, dal mio punto di vista, è che almeno vengono ritardati almeno un po' gli addobbamenti natalizi che altrimenti comincerebbero a invadere vetrine e negozi già a settembre...

Così almeno fino a fine ottobre ci sono zucche, fantasmi e pipistrelli che rimandano palline, lucine e luminarie a un periodo più consono...

E se c'è una scusa per festeggiare perché negarsela?

Sarà pure una festa strana per noi, ma è un'occasione, come in fondo è il carnevale, di fare qualcosa di diverso dal solito, di travestirsi, di lasciarsi andare a festeggiamenti indossando maschere vere, anziché le solite maschere invisibili che indossiamo ogni giorno per affrontare la vita...

A volte con una vera maschera uno può trovare il coraggio di lasciarsi andare e magari di essere un po' più se stesso.

martedì 30 ottobre 2018

Torta salata della mamma


Oggi voglio proporvi una ricetta di mia mamma, io credo di non averla mai fatta, ma quando la fa lei viene davvero buona.

Parlo della torta salata.

Non si tratta di una di quelle torte sofisticate con pasta brisee o ripieni particolari, è una torta molto semplice che ha però quel non so che di "casalingo" che la rende ottima.

E' una ricetta che mia mamma ha più o meno inventato dopo che le ho dato la ricetta della torta dolce che io faccio di solito, quella coi 3 vasetti di farina, 2 di zucchero, 1 di olio, 2 uova e lievito con l'aggiunta di qualsiasi cosa venga in mente: yogurt, frutta, cioccolato...

Ha preso quella ricetta e l'ha trasformata in una ricetta salata.

In pratica ha tolto lo zucchero, messo il lievito per pizze anziché quello per dolci e poi un po' di tutto.

La ricetta finale è questa:

3 bicchieri di farina
1 di olio
1 bustina di lievito per torte salate
2 uova
sale
eventualmente acqua per ammorbidire l'impasto.

Poi una volta impastato il tutto si aggiunge una bella dose di grana grattugiato e magari un formaggio filante a tocchetti, verdure come carote, patate, piselli o qualunque altra verdura (preferibilmente già cotte) a pezzetti piccoli.

Poi volendo ci si possono mettere quadrettini di prosciutto o tonno, olive, pezzetti di giardiniera o di qualsiasi fondo di vasetti... insomma, qualunque cosa si può trovare in frigo.

Insomma, la classica ricetta svuotafrigo.

Poi in forno a 180° per i canonici 35/40 minuti e via la torta è pronta.

Io con questo sistema di solito faccio i muffin salati... il principio è lo stesso, si osserva il frigo, si decide cosa c'è da consumare e il gioco è fatto!

Mi raccomando ricordatevi il sale... qualche anno fa io ero tutto gasato per dei piccoli panini fatti con questo sistema per un pranzo con degli amici e avevo dimenticato il sale... ne è uscita una cosa davvero immangiabile...

lunedì 29 ottobre 2018

Periodo di lettura

Come ho già detto altre volte mi piace leggere.

Ma non sempre è il momento giusto, non so perché, ma ci sono periodi che leggo davvero poco e altri che non farei altro.

Io leggo di tutto, ma ci sono periodi in cui nessun libro sembra adatto o che mi ispira o che mi faccia venire voglia di rileggerlo e quindi lascio perdere.

Poi succede qualcosa, qualcosa che mi fa riprendere in mano il mio ebook dal quale non mi staccherei più.

Di solito è un libro che mi incuriosisce o che mi viene consigliato, comincio a leggerlo e ritrovo il gusto di immergermi nel suo mondo, poi quand'è finito ne comincio subito un altro e così via...

Quest'ultima volta la scintilla della lettura è stata riaccesa da quella fiera del libro a cui ho partecipato qualche settimana fa, insieme a degli amici abbiamo parlato di alcuni libri che, una volta a casa, sono andato a comprare immediatamente (evviva internet).
Preso dall'entusiasmo dimostrato dai miei amici che conoscono direttamente gli autori e dall'esperienza di aver parlato con l'editore, mi sono voluto lanciare nella lettura di questi  libri di autori italiani per me erano sconosciuti me ne sono comprati ben 10!

E subito ho cominciato a leggere!

Sono passate 3 settimane e in questo periodo li ho letti tutti!
Ok, non sono libri lunghissimi, ma come dicevo quando mi prende la fregola della lettura sono uno via l'altro...

Ho letto due trilogie fantasy, un libro giallo fuori dalle righe, un postapocalittico, un fantasy storico e uno sui vampiri...

E credo che questo periodo di "fregola letteraria" non finirà tanto presto...

Poi ci saranno altri periodi di chiusura del libro, ma ogni tanto ci sta pure...

domenica 28 ottobre 2018

La nostra amica Natura



Oggi ho pensato di pubblicare un altra sezione delle rubriche di Armonia è Salute in Scienza Spicciola
Ormai sapete come funziona, cliccando QUI potete accedere all'indice del blog e leggervi le rubriche che vi interessano semplicemente cliccando sui vari titoli.

Stavolta è il turno delle rubriche relative ai "Frutti della terra", dove si parla di alcuni dei doni che la natura ci mette a disposizione gratuitamente.

Eh già, la natura è capace di donarci tutto quello che ci serve per vivere, in cambio non chiede nulla e, come spesso succede in questi casi, quando una cosa viene donata gratuitamente colui che la riceve tende ad approfittarsene o addirittura ad abusarne.

Io non sono un fanatico ecologista, ma osservando come stanno andando le cose è impossibile non chiedersi fino a quando la natura sarà così generosa con l'uomo...

Nel mio piccolo cerco di fare del mio meglio per cercare di avere più rispetto possibile della natura, che alla fine è tutto quello che mi circonda.

Prima cosa non ho l'automobile!
Non voglio essere ipocrita, è una scelta più di comodo che ecologica, non ho nessuna passione per i motori, non amo particolarmente guidare, in città preferisco di gran lunga girare coi mezzi pubblici.
Ma per quasi tutti la macchina non è solo un capriccio, ma una necessità. Ma mi viene da chiedermi: Ma non è che forse spesso dell'auto se ne fa un uso anche oltre l'utilità?
Mi vengono in mente quelle persone che prendono la macchina per fare i 500 metri che li separano dalla loro meta... è proprio necessario? Credo che se tutti facessero un pensierino su queste cose ci sarebbe meno traffico, meno inquinamento e tutti risparmierebbero sulla benzina...

Seconda cosa non speco il cibo!
E' una cosa che detesto veder sprecare il cibo! Una volta ero meno attento, e spesso, soprattutto quando compravo frutta e verdura, compravo più di quello che potevo mangiare e capitava che qualcosa andasse a male. Ora sono decisamente più attento, compro con un po' più di criterio e, se vedo che qualcosa sta invecchiando in frigo, faccio in modo di cucinarlo al più presto.
Ma lo spreco più ignobile che ho visto è stato durante alcuni viaggi dove nel trattamento erano compresi i pasti a buffet. Lì si vede proprio come tanta gente non ha un minimo di rispetto per il cibo: montagne di ogni ben di dio proveniente dal buffet e poi abbandonate lì sul piatto dopo averne piluccato solo una minima parte.... ma perché? Non sarebbe più sensato prendere solo quello che si vuol mangiare, o meglio un po' meno e poi casomai fare un altro giro se si ha ancora fame invece di sprecare così il cibo?

Terza cosa la raccolta differenziata!
Lo so, è scomodo dover stare lì a separare tutto, avere 5 contenitori diversi per poterla gestire, plastica, vetro, carta, indifferenziato... e il famigerato umido...
Avete presente? quel sacchetto semitrasparente che si rompe solo a guardarlo e che è studiato apposta per contenere l'umido e quindi a biodegradarsi insieme al suo contenuto?
Ebbene, non so a voi, ma a me, che non porto giù l'umido tutti i giorni, capita che quando preparo il sacchetto da portare giù ha già cominciato la sua bella biodegradazione nella scatola in cui lo tengo... rilasciando ovviamente il suo bel bouquet di profumi... Quindi mi sono attrezzato in modo tale che la scatola in cui tengo il sacchetto sotto il lavandino la uso anche per portare giù il tutto... così evito di rischiare la rottura del sacchetto in ascensore... che non sarebbe simpatico...
Poi ho trovato il sistema di poter raccogliere per bene tutto senza occupare 4 armadi e tutto il poco pavimento libero della cucina.... Ho convertito una scarpiera a "mobile per la raccolta differenziata": ha degli scomparti belli grandi, si chiude, posso estrarre le ribalte e portarle così come sono al cassonetto dove le svuoto... Umido e indifferenziato hanno il loro posto sotto il lavandino, ma carta, plastica e vetro, che non deperiscono e non puzzano, nella scarpiera hanno trovato il loro posto ideale!

Non ci vuole così tanto, un pensierino ogni tanto alla salute del nostro mondo potrebbe non guastare...

sabato 27 ottobre 2018

La prima giornata d'autunno

Oggi è la prima giornata in cui ci si rende conto che siamo in autunno!

Ok, anche ieri un po', ma oggi oltre alle nuvole grige che alle 10 di mattina sembra ancora notte, all'aria fresca e umida che ti avvolge il collo come una sciarpa, alle foglie secche appiccicate sull'asfalto, ai vestiti addosso che sono sempre troppi o troppo pochi, ebbene oggi c'è anche quella pioggerellina che se apri l'ombrello nemmeno si bagna, ma che se non lo apri torni a casa fradicio...

Insomma, una di quelle giornate perfette per starsene a casa!

E cosa si fa in una giornata così, dove anche a mezzogiorno devi accendere la luce se no non ci vedi?

Prima cosa una torta! Ovviamente...
Oggi ho fatto una bella torta al limone!
... solita ricetta, con aggiunto succo e scorza di due limoni...

Poi la lettura!
Bello spaparazzato sul divano col mio bel libro da leggere dove dimenticarmi di tutto quello che mi circonda... fortuna che il forno ha il campanello... se no chissà cosa avrei tirato fuori...

Poi un po' di ricerca distratta delle offerte di lavoro...

E i soliti chilometri di whatsapp con mia sorella... che mi ha fatto scoprire l'acqua calda...

"Ti ci vedrei a lavorare in libreria, e fumetteria"

E io sono caduto un po' giù dal pero...
"Non dirmi che non avevi pensato a quelle cose lì"

Mi sono giustificato con un "ma non ho ancora cercato niente... non ci avevo ancora pensato"

Proprio vero che spesso l'ovvio non salta all'occhio...
Lavorare in una libreria o in qualcuno di quei posti da nerd come fumetterie, negozi di gdr, di miniature, di giocattoli e quelle cose lì sarebbe grandioso!

Come dice la mia saggia (...) sorella
"cacchio hai libertà di chiedere ovunque viste le tue esperienze... e non parti scegliendo le tue passioni??"
"poi penserai ai piano B"

Ok, è vero che non ci avevo ancora pensato molto a cosa voglio fare "da grande"... ma l'imbeccata di mia sorella mi ha aperto un mondo!

venerdì 26 ottobre 2018

ll bisogno di scrivere


Da quando, ormai 25 anni fa, ho cominciato a entrare nel mondo dei giochi di ruolo ho sviluppato una capacità di inventare storie che prima non sapevo di avere.

Per giocare di ruolo non serve nulla, solo alcuni dadi e un pezzo di carta su cui è descritto un personaggio, poi è tutta questione di interpretazione.

Però quando si è il game master, cioè colui che gestisce il gioco, serve anche una buona dose di fantasia e creatività per creare l'avventura nella quale gli altri giocatori faranno muovere i personaggi che interpretano.

Io ho giocato tantissimo come giocatore, ma ben presto mi sono appassionato al ruolo di master, dove anziché essere colui che segue la storia, sarei stato quello che la storia la crea.

Ogni tanto vado a ripescare i vecchi quaderni su cui scrivevo le avventure, le ambientazioni, le storie che poi facevo giocare agli altri giocatori, e ogni volta mi tornano in mente amici, aneddoti, situazioni che abbiamo vissuto mentre giocavamo quelle storie!

E anche qui spesso rileggendo parte delle cose che ho scritto mi viene da chiedermi da dove le ho tirate fuori... sempre sorpreso da quello che può partorire il mio cervello con relativa facilità... pagine e pagine scritte (rigorosamente a matita), cartine, mappe, storie, personaggi...

Alte volte invece per giocare non preparo (o preparavo) praticamente nulla, giusto una vaga idea di storia e poi per tutto il resto mi faccio guidare dall'ispirazione del momento e gioco come si dice "a braccio", e i risultati sono sempre stati direi ottimi!

Negli anni la frequenza con cui gioco è decisamente diminuita, quasi azzerata, fono a poco tempo fa quando mi sono rimesso in ballo e ho riscoperto il mio lato nerd che era rimasto sopito per un po'...

Poi all'inizio di quest'anno ho cominciato a scrivere questo blog, quasi per scherzo, probabilmente in qualche modo ho avuto la necessità di far uscire un po' di cose dalla mia testa... inventare, raccontare, scrivere...

E quasi per scherzo poco più di un mesetto fa, sempre per assecondare questo mio desiderio di scrittura, ho scritto un racconto che ho addirittura avuto la faccia tosta di presentare a un concorso letterario... ebbene... quella faccia tosta alla fine non è stata così sfacciata, perché ieri ho avuto la notizia che il mio racconto è stato scelto fra i 5 finalisti del concorso!

A metà novembre ci sarà la nomina dei vincitori e relativa premiazione, quindi per ora non aggiungo altro.

Restiamo in attesa dei responsi delle giurie...

giovedì 25 ottobre 2018

Milano review

Oggi pomeriggio approfittando della bella giornata di sole ho optato per un giretto in centro, anche perché mi sa che queste giornate autunnali che sembrano estive mi sa che non continueranno ancora per molto... e comunque nel dubbio tanto vale approfittarne...

Arrivato in centro ero indeciso se andare ai musei del castello o al museo della scienza... poi ho deciso per il castello, con l'idea di fare poi un giro al parco Sempione.

Fra l'altro c'era anche una mostra sul tema della "Pietà" dove c'è anche una statua in gesso della pietà di Michelangelo di san Pietro... mai potuta vedere quella statua da così vicino! Sarà pure una riproduzione in gesso, ma è emozionante lo stesso...
Al museo del castello ci ero già stato, ma non ricordavo che fosse così grande... c'è un po' di tutto, statue, quadri, armi e armature, ceramiche, porcellane e poi il museo degli strumenti musicali, violini, chitarre, arpe e pianoforti di tutte le fogge e dimensioni insieme a strumenti meno famosi e alcuni decisamente più strani come ghironde, clavicembali, mandolini e liuti vari...
Ammetto che la musica è una delle cose a cui non mi sono mai dedicato, amo ascoltarla, di qualsiasi genere, che sia classica, moderna, rock, pop, metal... ma per quanto riguarda l'abilità come musicista la mia esperienza si limita alla pianolina elettrica che avevo da bambino e a un pochino di strimpellamento di chitarra (giusto il giro di do e la canzone del sole...).

Comunque, dopo il castello giretto di rito al parco e mi sono ritrovato all'acquario... e perché no... l'acquario di Milano è piccolino, ma suggestivo e carino, anxhe qui c'ero già stato, ma è sempre bello.

Poi rientro in piazza duomo dove, per fortuna, era appena passata la tifoseria della squadra di calcio che stasera gioca contro il Milan (non chiedetemi qual è...), si sentivano gli strascichi di cori da stadio e la piazza era ridotta un immondezzaio... bottiglie di birra, bicchieri di carta, borse di plastica, odore di birra e alcolici nell'aria, pavimento appiccicoso... insomma... uno schifo... Fortuna che mi sono attardato coi miei giretti... se passavo un quarto d'ora prima credo che non sarei riuscito nemmeno a raggiungere l'entrata della metropolitana....

mercoledì 24 ottobre 2018

WhatsApp-mania


Ma come facevamo senza whatsapp?

Da qualche annetto le comunicazioni si sono trasformate in modo radicale.

Prima se ci si voleva sentire l'unico mezzo era il telefono, poi l'arrivo dei cellulari ha permesso di mettersi in contatto sempre e dovunque, e l'introduzione degli sms ha cambiato il modo di comunicare.

Con l'sms si poteva semplicemente mandare un messaggino e risparmiare diverse telefonate.

Ai tempi ricordo un'amica che per fare stare tutto quello che voleva dire in un messaggio (che erano di massimo 140 caratteri) non metteva gli spazi fra una parola e l'altra... non vi dico la difficoltà di interpretarli...

Ma la vera rivoluzione è arrivata con l'avvento di watsapp!

Ormai tutti abbiamo un telefonino che è connesso a internet, e questo ci ha permesso di usare e abusare di questa app in modo industriale!

Da quando esiste whatsapp per me sono cambiate un sacco di cose, a partire dai rapporti coi miei familiari...

Premetto che coi miei fratelli al telefono non ci si sente mai, a meno che non ci sia qualcosa di specifico o di urgente da dirsi... di solito ci si "sente" tramite mia mamma, che quando la chiamiamo ci fa il resoconto di come vanno le cose per tutti...

Pensate che quando 5 anni fa mio fratello mi ha telefonato per farmi gli auguri di compleanno, quando ho visto la chiamata sono rimasto basito e la prima cosa che ho pensato è stata "ma perchè mi sta chiamando invece di mandarmi solo un messaggino?"... poi la spiegazione è arrivata... oltre che per farmi gli auguri di compleanno la chiamata era per dirmi che si sarebbe sposato in agosto e per chiedermi se gli facevo da testimone... Come dicevo telefonate solo per cose davvero specifiche...

Con mia sorella invece la cosa è ancora più nebulosa... credo che al telefono non ci siamo praticamente mai sentiti... se non per qualche problema tecnico col computer o con qualcosa di tecnologico che diventava difficile gestire con messaggi...

Ma da quando c'è whatsapp le chiacchierate con mia sorella sono diventate letteralmente chilometriche... ci scambiamo foto, scemate, battute, una miriade di faccine di tutte le sorti... ma anche commenti seri, confidenze, stati d'animo, preoccupazioni e tutto quello che ci passa per la testa e che vogliamo dire a qualcuno...

E' vero che con mia sorella siamo diventati amici già un po' di tempo prima di whatsapp (ma dopo che ha superato l'adolescenza...), ma è innegabile che la facilità di comunicazione di whatsapp ha fatto in modo che siamo decisamente più in contatto... spesso anche a sproposito e senza alcuna motivazione valida, ma è proprio bello per quello!

martedì 23 ottobre 2018

Un viaggio lungo un'estate



Uno dei miei primi viaggi è stato anche il più avventuroso.

Era il lontano 1998, con alcuni amici di università abbiamo deciso di partire per un interrail in giro per l'Europa.

Dopo attenta analisi abbiamo deciso di andare in 4, perché in 2 saremmo stati pochi, e se poi non si fosse andati d'accordo la vacanza sarebbe stata rovinata, in 3 poteva essere un bel numero, ma poi se si doveva decidere qualcosa magari finiva che 2 facevano comunella e non sarebbe stato bello... soprattutto per il terzo. In 5 saremmo stati troppi, avremmo potuto avere difficoltà anche a trovare il posto per dormire, quindi abbiamo deciso di partire in 4!

Siamo partiti armati di un sacco di entusiasmo e di un enorme zaino che sarebbe stato con noi tutto il viaggio come un guscio di tartaruga, avevamo in programma di stare in giro una ventina di giorni, quindi nello zaino hanno trovato posto solo le cose indispensabili, niente di più che quelle. Abbiamo stabilito un budget di spesa che non avrebbe dovuto superare le 10.000 lire al giorno a testa e cercando di trovare gli alloggi più economici.

Abbiamo visitato per prima cosa Vienna, poi siamo andati a Monaco e al castello di Neuschwanstein, (quello dei puzzle per intenderci...), poi è stata la volta di Berlino, Copenaghen e poi Stoccolma, dove abbiamo avuto la brillante idea di andare in campeggio (Ci eravamo portati una piccola canadese da 2 massimo 3 posti...) e naturalmente la prima notte in tenda è stata anche l'unica dove è piovuto... quindi abbiamo dovuto incastrarci in 4 con 4 zainoni dentro quella tendina... non aggiungo commenti...

Il viaggio è poi proseguito in Norvegia, con tappa a Oslo e a Bergen, per poi tornare a Copenaghen diretti ad Amsterdam e quindi Rotterdam.

Alla fine eravamo talmente stanchi che abbiamo deciso di saltare l'eventuale tappa in costa Azzurra per rientrare a casa.

E' stato un viaggio bellissimo, abbiamo visto una marea di cose.
So che raccontato così non sembra un gran ché, ma ogni tappa è stata grandiosa, dovunque ci siamo fermati ci sarebbe da raccontare qualche aneddoto o qualche avventura che abbiamo passato... e probabilmente un po' per volta lo farò, per ora la narrazione si ferma qui...
Alla prossima tappa del mio primo vero viaggio!

lunedì 22 ottobre 2018

Voglia di cucinare


Ed è quasi il momento di cucinare!

Stasera per cena mi preparo un paio di leccornie... a buon mercato...

Per prima cosa preparo una bella Farinata di ceci!

Ok, ammetto che non mi viene buona come quella che si compra nelle focaccerie di Genova, ma riesce comunque piuttosto buona!

La ricetta è davvero semplicissima, si scioglie un etto di farina di ceci in 3 etti di acqua e poi si lascia riposare per un po', alcune ricette dicono anche 3 ore o più; io lo lascio il tempo da quando decido di farla all'ora di infornarla, siano 30 minuti o 4 ore... Se si forma in superficie una patina la si toglie con una schiumarola, ma a me non se ne è mai formata...
Poi si sala e si mette un po' d'olio.
A questo punto si unge per bene la tortiera piatta e larga, e con ungere bene intendo proprio ricoprire tutto il fondo con un velo di olio, ci si versa l'impasto e si inforna a 250° per 20/25 minuti, fichè la superficie prende quel bel colore gialloarancio.
quando è cotta sembra molliccia, ma una volta lasciata fuori dal forno qualche momento prende la sua tipica consistenza un po' elastica
La parte più difficile i tutta la ricetta è quella di riuscire a infornare la teglia bassa e grande senza rovesciare l'impasto dappertutto...

Poi cucino il cavolfiore, l'ho preso qualche giorno fa e incredibilmente ne ho trovato uno che non pesa 4 chili...
Lo faccio andare a vapore, io uso la pentola a pressione, in questo modo ci mette davvero poco a cuocere, poco dopo che comincia a fischiare spengo il fornello, così il cavolfiore resta bello croccante e non spappoloso.
Poi metto il cavolfiore cotto in una pirofila e stasera per cambiare anziché gratinarlo con la besciamella ci metto il mezzo vasetto di pesto che ho avanzato l'altro ieri e una bella sformaggiata di grana e via sotto il grill finchè anche lui non prende un po' di colore.

E naturalmente ci sta anche la torta, se no domani a colazione sarei senza, ma quella non so ancora come farla, lo deciderò quando comincio a farla in base a quello che trovo nell'armadio...

domenica 21 ottobre 2018

Il social-orso

Vorrei essere più social...

Vorrei avere più contatti, condividere più cose, conoscere più gente, mantenere più rapporti, socializzare di più...

E non parlo solo di social network, parlo anche, e soprattutto, della vita reale!
Ma ogni volta che ci provo mi rendo conto che sono davvero un orso...

Conosco gente, non ho problemi a socializzare, quando si è in compagnia ho proprio la faccia di tolla e attacco bottone con chiunque.
Ma quando entra in ballo l'interesse professionale, il mettersi in gioco, il proporsi per qualcosa, chissà perché è come se mi spegnessi.

Credo di non essere capace di "promuovermi" come si deve, chissà a cos'è dovuto...
Quando devo farmi avanti per me stesso faccio sempre fatica.
Sarà colpa di quella timidezza che ho sempre in sottofondo, o di quella paura di fare brutta figura o di ricevere un rifiuto, o di quel latente senso di insicurezza che mi rende preoccupato dei giudizi degli altri...

Non so nemmeno contare tutte le volte che mi sono lasciato sfuggire la possibilità di fare qualcosa o conoscere qualcuno solo perché al momento di presentarmi o presentare le mie idee o i miei progetti mi sono dileguato e tirato indietro.

Ho sempre paura di disturbare, di essere invadente, di non avere nulla di abbastanza valido per essere preso sul serio, di sentirmi deriso e rifiutato, di passare per il rompiballe di turno...

Ma stavolta ho deciso, voglio cambiare questo aspetto del mio carattere!
Non è la prima volta che mi metto in ballo per un'operazione del genere, ho smussato e scolpito il mio carattere per poter essere quello che voglio essere, è sempre un lavoro difficile, a volte anche difficilissimo, ma quando mi sono impuntato ho sempre raggiunto il mio scopo.

E stavolta voglio lavorare su quest'altro "difetto".
Sarà lungo e difficile, perché credo sia radicato proprio nel profondo del mio essere, ma devo riuscire a estirparlo e superare questo "blocco".

Lo devo a me stesso!

sabato 20 ottobre 2018

Auguri nonna


Un pensiero speciale a una persona speciale
Un compleanno da non dimenticare
90 anni, il doppio dei miei, da festeggiare!

La amano figli, nipoti e famiglia
Per tutti sempre ha un commento sincero
Un gesto d'affetto, di stima e d'orgoglio

 Qualche acciacco e qualche affanno
son purtroppo da affrontare
Ma la mente lucida e sveglia
tutto riesce a controllare

La lacrima facile per l'emozione
  Il rimprovero pronto per barbe non fatte
Il sorriso felice con in braccio un nipote
La risata allegra coi figli giocosi

Mia nonna è speciale
90 anni e ancora tanto da dare!

venerdì 19 ottobre 2018

Rivisitazioni


Ci sono città che ho visitato più volte, a volte erano la meta del viaggio altre una tappa, ma ogni volta che ci torno mi danno sempre qualcosa di diverso da portare a casa.

La prima di queste città è sicuramente Firenze!
Ci sono stato per la prima volta un secolo fa, in gita scolastica in terza superiore, poi ci sono tornato diverse altre volte e ogni volta mi ha affascinato con la sua atmosfera colta, romantica e artistica!
Non posso dire dove andare, a Firenze dovunque si passeggi è sempre Firenze, ogni angolo, ogni vicolo, ogni palazzo, ogni statua che spunta per strada è un tuffo nella sorpresa.
Una volta ero diretto a Perugia, avevo un po' di tempo a Firenze prima della coincidenza del treno e mi sono fatto un giretto fino in piazza della Signoria a trovare le familiari e bellissime statue della loggia dei Lanzi!

Poi c'è Bologna.
Anche lì la prima volta è stata in gita scolastica in 1a superiore, 2 giorni di gita che mi hanno dato un assaggio della bellezza di quella città. Anche qui ci sono tornato più volte, e ogni volta la città è sempre stata diversa e gustosa! I lunghissimi porticati, l'aria gaudente e spensierata, piazza Maggiore con la sua basilica incompleta, le torri pendenti che fanno venire le vertigini anche a guardarle da sotto... e, non a caso ho parlato di gusto, la spettacolare cucina emiliana di lasagne, tortellini, tortelloni, ravioli, tagliatelle e chi più ne ha più ne metta!

E Verona.
A Verona ci sono stato diverse volte, anche qui ci sarei dovuto andare in gita scolastica alle medie, ma proprio appena prima della gita mi ero rotto un braccio nell'ora di ginnastica e l'ho saltata...
Poi ci sono tornato più volte, alcune per assistere alla spettacolarità dell'Opera nell'Arena!
Lì ho visto la Carmen, il Trovatore, la Traviata, il Rigoletto, l'Aida, la forza del destino (che ammetto mi ha annoiato un po' e non ho pianto quando l'hanno interrotta per pioggia...)... ah già... forse non l'avevo ancora detto, ma l'Opera mi piace un sacco...
E ogni volta oltre l'Arena il giro al mercato di piazza delle Erbe, al cortile di Giulietta con la statua con la tetta consumata, il ponte e il castello...

E, dulcis in fundo, ovviamente Roma!
Roma è quella città che anche se ci si tornasse 1000 volte ogni volta si trova qualcosa di nuovo da vedere; io ci sono stato 3 volte... forse 4... ma non importa, per Roma non è mai abbastanza.
Anche rifacendo le stesse strade già fatte salta fuori qualcosa che la volta prima non si era notato: un palazzo, un cortile, una fontana, una chiesa, un reperto archeologico una piazza...
Sarà che è grande, sarà che c'è veramente di tutto, sarà che racconta secoli e secoli di storia dell'uomo e del mondo...


Ci sarebbero anche Venezia, Napoli, Genova e altre ancora fra le città rivisitate più volte, ma per ora mi fermo qui.

mercoledì 17 ottobre 2018

Non tutte le torte escono col buco


A volte la torta non riesce come si spera.
Si mettono sempre gli stessi ingredienti, più o meno, ma il risultato è sempre un'incognita.

A volte dal forno si toglie una torta alta, soffice e ben cotta, che anche solo a vederla fa venire l'acquolina in bocca.

Altre volte la torta è ben cotta, bella colorata, ma bassa e più croccante

Poi ci sono le volte che guardandola nel forno appare perfetta, bella colorata e dall'aspetto bello cotto, poi quando si apre il forno si ha l'effetto palloncino che si sgonfia e ci si ritrova con una torta a forma di cratere, alta ai lati e bassa al centro, di solito con una consistenza abbastanza compatta.

Una variante della torta cratere è quella della torta cratere cruda... che si ha quando come prima: sembra cotta, si apre il forno, ci si pianta lo stuzzicadenti per vedere se è cotta e questo esce bello asciutto, si sforna e tempo due minuti lei si sgonfia e si compatta, sembra quasi che torni cruda... e così succede... ai bordi è cotta ma per il resto sotto la crosta cotta è come se non fosse nemmeno entrata nel forno...

Poi c'è il caso particolare delle torte con dentro frutta o verdura... quelle sono ancora più imprevedibili. Se il vegetale nell'impasto è un po' acquoso devono cuocere molto di più, e fin qui ok, ma quando la si vede così bella lievitata e apparentemente cotta bisogna lasciarla ancora almeno 5/10 minuti se no fa la fine delle torte cratere, solo che se ci sono le verdure prende anche un saporaccio di passato di verdura zuccherato che garantisco è davvero pessimo...

Quindi sì, lo ammetto, non tutte le torte mi escono "col buco", a volte ho provato anche a dare la colpa la forno, altre volte al lievito, altre ancora alle uova... ma che la colpa sia di una cosa o dell'altra resta il fatto che la stessa torta non mi viene mai come la volta precedente...

Quella di oggi (nella foto), nella quale ho messo farina gialla e zucchero di canna per farla un po' rustica, ha fatto un po' l'effetto cratere, dovevo lasciarla cuocere un po' di più prima di provare con lo stecchino... ma non è venuta male, per la colazione va più che bene!

martedì 16 ottobre 2018

Sono nel buco che mi sono scavato

Certe volte ci sentiamo demoralizzati.
Vorremmo che le cose fossero diverse e ci richiudiamo in uno stato di autocommiserazione che annulla tutte le nostre energie rendendoci deboli e depressi.

Ci sembra che niente possa andare bene e qualsiasi cosa ci succede ci appare come un'ulteriore ostacolo che ci porta sempre più in basso, arriviamo al punto che accettiamo tutto passivamente senza più nemmeno pensare che le cose possono cambiare sprofondando sempre di più.

E più restiamo in questo stato, meno sentiamo il bisogno di reagire, a un certo punto ci troviamo quasi a nostro agio con la negatività che accumuliamo.

E' una situazione che appare senza uscita, ma quando alla fine tocchiamo il fondo del buco che ci siamo scavati l'unica cosa che ci resta da fare è cercare di tornare su.

Non è facile, e spesso c'è bisogno di qualcuno che ci allunghi una mano per risalire, ma se noi non ci mettiamo del nostro anche quell'aiuto può non essere sufficiente.

Siamo noi che dobbiamo volerci rialzare, è da noi che deve partire la scintilla che riaccenda il nostro fuoco interiore ormai spento!

Se le cose non succedono è perché noi non facciamo nulla perché succedano!

Quando a un certo punto ci si rende conto che le cose non vanno bene bisogna guardarsi dentro e capire davvero cos'è che si vuole! Spesso una delle cause di quei momenti di buio non è altro che la mancanza di chiarezza in quello che si vorrebbe.

E' difficile!
E' più comodo restare nel buco che alzarsi e per vedere cosa c'è intorno perché abbiamo paure che quello che c'è intorno possa non piacerci.

Dobbiamo capire cosa vogliamo, e fare lo sforzo di muoverci affinché quella cosa si realizzi!
Non è necessario puntare in alto, basta cominciare dalle piccole cose e ogni piccolo successo sarà uno stimolo per l'impresa successiva!

Bisogna volerlo! Bisogna lavorare per averlo!
"Vuoi mangiare? Devi sforzarti a far la spesa e cucinare o sforzarti a uscire di casa e andare al ristorante... Se stai in casa e non fai niente, non mangerai... E vale per ogni singolo aspetto della vita [...]" (tratto da una frase di mia sorella)
Puoi ottenere tutto quello che vuoi, ma se non ci metti l'impegno e la volontà non otterrai mai nulla!

lunedì 15 ottobre 2018

Sonno

Stasera riesco solo a pensare che ho sonno.
Provo ad acchiappare altri pensieri che svolazzano nel mio cervello ma l'unico che non sfugge via è quello che ho sonno.

Ho un occhio mezzo chiuso e l'altro mezzo aperto, i muscoli sembrano di gelatina, schiacciare i tasti della tastiera è faticoso come spaccare sassi, le gambe hanno deciso di non portarmi più da nessuna parte se non verso la camera da letto.

E' una sensazione unica, coinvolge tutte le cellule del corpo, non c'è nessun desiderio a parte quello di rintanarsi sotto le coperte, chiudere gli occhi e lasciarsi cullare dal buio.

Ma prima bisogna concludere la giornata, fare il post, mangiare qualcosa, aspettare almeno un momento per digerire almeno un po'...

Sento il divano che mi chiama "sdraiati... sdraiati.. dai, solo un momento..." ma so benissimo che se mi sdraiassi adesso alzarmi richiederebbe uno sforzo davvero troppo alto, meglio aspettare di poter assaporare l'abbandono al sonno al momento di andare ne letto, quando poi si può spegnere tutto, luci, corpo e cervello fino al mattino dopo. Fin quando posso lasciarmi andare a quel sonno che ricaricherà le pile e ridarà energia a tutto per la giornata di domani!

Ma certo il momento di lasciarmi cadere nelle braccia di Morfeo non è molto lontano, e chissenefrega se è presto, chissenefrega di tutto.
In questo momento l'unico film che voglio vedere sono i miei sogni, l'unica luce quella di domani e l'unica compagnia quella del mio cuscino!

domenica 14 ottobre 2018

Carta o Tecnologia?


Qualche anno fa mi sono reso conto che in casa avevo davvero una quantità di libri che spuntavano da qualsiasi ripiano e che se continuavo così avrei dovuto uscire di casa io per fargli spazio.
Allora un po' diffidente ho cominciato a interessarmi agli ebook.

Ero diffidente perché ero dell'idea che leggere un libro senza le pagine da sfogliare e senza la consistenza della carta sotto le dita il piacere della lettura non sarebbe stato lo stesso.
E poi mi avrebbe tolto il gusto di andare in libreria, il girare fra gli scaffali, l'osservare copertine, il soffermarsi davanti alla meraviglia di tutta quella scrittura!

Insomma, continuavo a guardarci ma non mi decidevo. Andavo nelle librerie o nei negozi di elettronica, li guardavo, li prendevo in mano, li provavo poi uscivo dal negozio con il mio solito carico di libri cartacei.

Poi un Natale mio fratello me l'ha regalato e da lì mi si è aperto un mondo.

Fin dal primo libro me ne sono innamorato. Ho cominciato a scaricare libri da internet, a leggere di tutto (cosa che comunque facevo già) e il tutto senza dover comprare nuovi scaffali per mettere i libri. E sono stato conquistato anche dalla comodità di poter leggere qualsiasi cosa senza dover portare in giro un chilo di libro. L'ebook è sempre grande uguale, che il libro che leggo sia di 20 pagine o di 10.000...

Poi mi è ricapitato di leggere un libro cartaceo, il pensiero è subito stato "eh... adesso che leggerò questo libro stampato mi verrà la nostalgia e mi troverò a rimpiangere la carta..." Invece non è successo! Non ho trovato alcuna differenza fra il leggere la carta o lo schermo dell'ebook!

Credo che il motivo principale sia il fatto che (come forse avevo già accennato in un precedente post) quando leggo mi immergo totalmente nella storia e nelle atmosfere raccontate; il supporto, che sia cartaceo o tecnologico, è solo un tramite tra me e il mondo raccontato nel libro.

L'altro giorno parlando con un'amica le ho detto di aver preso una serie di libri di cui avevamo parlato e lei mi ha chiesto "ma ce l'hai il coso per leggerli?" e io "certo che sì, non vivrei più senza".

sabato 13 ottobre 2018

Il Buon Paese

Tempo fa, quand'ero all'università, con alcuni amici volevamo fare un tour culinario in Italia, fare tappa in ogni regione con il preciso scopo di mangiare le specialità locali!

Purtroppo non se ne è fatto più niente, anche perché per girare tutte le regioni richiederebbe almeno un mese di tempo... e chi ce li aveva il tempo e i soldi per farlo?.....
Ma un giro del genere sarebbe davvero una cosa incredibile!

Diciamocelo, in Italia dovunque si capiti, che sia una città o che sia un posto sperduto chissà dove, sul mangiare si può star sicuri di cadere in piedi!

In tutti i viaggi che ho fatto in Italia il mangiare i piatti tipici è sempre stato per me una priorità, magari vado a dormire nella prima bettola che trovo purché sia vicina al centro ed economica, ma quando arriva l'ora di mangiare la ricerca del ristorante è una cosa seria!

Di solito il pranzo lo faccio come capita, fra una visita e l'altra... Poi già, se sei a Genova anche il pranzo "al volo" diventa una leccornia fra focacce e farinate... ma quando si avvicina l'ora di cena comincia il giro dei ristoranti a caccia di quello che ispira di più.

La scelta di solito è dettata da non so di preciso quale criterio... certo, il menù esposto è uno di questi, ma poi entra in gioco l'effetto "questo posto mi ispira" o il "no qui non mi piace" e questi due criteri sono assolutamente arbitrari e impossibili da giustificare... sono come dire quelle sensazioni "a pelle".

Magari un locale è piuttosto scrauso, ma ha quell'aria accogliente che ti ispira... oppure è in una posizione particolare... o coi tavoli del colore giusto... o col personale che ti ispira fiducia... o vedi uno dei piatti serviti che ti fanno gola...
Insomma sono tutta una serie di cose che ti frullano per la testa ma delle quali non sei pienamente cosciente, ma che alla fine guidano la tua scelta.

C'è chi di fronte alla scelta di un posto per mangiare comincia a sfogliare le recensioni del posto fatte su internet o ai commenti fatti sui social da chissà chi...
Io mi affido all'istinto! Poi certo, anche il mio istinto a volte non ci azzecca chissà quanto bene... ma anche internet spesso ti fa prendere delle belle fregature...

Quindi che siano i pizzoccheri in Valtellina, i tortellini in Emilia, la piadina in Romagna, la carne in Toscana, pesto e focacce in Liguria, la cassata in Sicilia o la 'nduja in Calabria ecc ecc... possiamo essere sicuri che dovunque siamo possiamo trovare la specialità che darà sapore al nostro viaggio!

venerdì 12 ottobre 2018

Mi trovi qualcosa da leggere?

"Mi consigli qualcosa da leggere?"

Questa domanda mi lascia sempre spiazzato, perché di solito non è seguita da nessun tipo di informazione che possa far anche solo intuire che tipo di libro/racconto/genere che piacerebbe leggere a chi ha fatto la domanda

L'altro giorno mia sorella: "consigliami qualche libro... ne ho iniziati 2/3 ma perdo subito la poesia" al che chiedo che genere di libri vorrebbe... la risposta (che non mi ha sorpreso per niente) "qualsiasi cosa"

Al che ditemi cosa posso fare io... manco fossi un telepate che può leggere la mente
(Oddio leggere la mente di mia sorella.... che pensiero agghiacciante... anche no... grazie...)
Comunque tornando ai libri... dopo alcune domande "mirate" siamo arrivati a definire un libro non troppo lungo, non impegnativo, appassionante

Lei è saltata fuori con "1984 l'hai letto?"... Orwell, il grande fratello, un grande libro! ma forse non esattamente il libro che rispecchi i parametri che avevamo messo... non è corto, non è leggero, il ritmo è piuttosto lento.... Bellissimo per carità, a me è piaciuto un sacco, ma non lo consiglierei certo a chi non si sente motivato a leggere

Alla fine le ho proposto di leggere i libri di Valerie Sweets (una serie di libri di Manuel Marchetti), io non li avevo ancora letti (ho cominciato a leggerli ieri), ma li ho conosciuti domenica scorsa a quella fiera del libro a cui ho partecipato e mi sembrano intriganti e adatti anche ai gusti di mia sorella... vedremo.

Oggi invece è stata la volta di mia mamma: "non è che hai qualcosa da leggere?"
Lei è la classica "lettrice distratta" o passa intere ore a leggere o lascia lì per mesi il suo ebook senza nemmeno ricordarsi che esiste...
io:"che cosa ti piacerebbe?"
lei "boh, qualche romanzo carino, non troppo lungo, che sia anche divertente, magari anche romantico ma non un harmony, che non sia impegnativo, ma che sia appassionante..." ecc ecc
Voi cosa consigliereste?
Ho escluso il fantasy e il fantastico... non è un genere che le piace. Esclusi thriller e atmosfere cupe... poi se le sognerebbe di notte. I gialli le piacerebbero probabilmente, si guarda spesso telefilm polizieschi, ma dice che sono troppo lunghi...

Allora pensa e ripensa sfogliando la mia libreria elettronica mi si è presentata davanti Banana Yoshimoto!
Io ne ho letti alcuni dei suoi romanzi, alcuni erano come fumetti manga trasportati in romanzo, storie brevi, leggere ma non insulse, gradevoli da leggere e con quell'atmosfera un po' sognante.
Praticamente che rispondono esattamente alle nebulose richieste di mia mamma!

Poi invece c'è mia cognata, lei ama i libri lunghi, vorrebbe che un libro non finisse mai per non doverne abbandonare i personaggi, adesso ha cominciato a leggere "I pilastri della terra", scelta direi azzeccata, è bello, appassionante e lungo! Io le ho consigliato qualche trilogia, ma a lei il fantasy non piace, quindi le ho proposto di leggere libri di Clive Cussler, sono libri di avventura che non rispecchiano i suoi desideri di lunghezza, ma che hanno il vantaggio di poter ritrovare i personaggi a cui si era affezionata durante una storia in altri libri alle prese con altre avventure!

Insomma... Chiunque può trovare il libro adatto alle sue caratteristiche di lettore, anche se le richieste sono apparentemente le più strambe o le più insondabili!

giovedì 11 ottobre 2018

Verdure rivalutate


Devo dire che a me piacciono un po' tutte le verdure, a parte le foglie cotte, qualunque tipo di foglia cotta, spinaci, coste, erbette...
Una volta cotte acquistano quella consistenza molliccia e bagnaticcia che mi indispone letteralmente il palato.
Passi qualche spinacio nei ripieni dei ravioli di magro, e la verza nei pizzoccheri, ma fuori da questo contesto non me li fate nemmeno vedere...

Poi ci sono le verdure cotte come zucchine, finocchi e cavolfiori che anche loro, quando sono cotti in modo non adeguato, prendono quella orribile consistenza acquosa e insapore.

Quand'ero piccolo non ne ho mai voluto sapere di mangiarne, forse perché il modo in cui li cucinava mia mamma gli dava proprio quella consistenza, poi ho cominciato l'università e ho cominciato a dover cucinare da solo e lì ho scoperto la possibilità di cuocere le cose senza che diventassero mollicce (e l'ha scoperta anche mia mamma... per fortuna...).

Le zucchine che faceva mia mamma erano tagliate a pezzi che una volta cotti si spappolavano uno con l'altro... quando ho scoperto che le si poteva fare a pezzi sottili semplicemente saltati in padella e cotte il minimo indispensabile, ho cominciato ad apprezzare questo ortaggio.

I cavolfiori li ritenevo una verdura inutile: insapore, molliccia e puzzolente.
Poi quando ho scoperto la cottura a vapore hanno anche loro acquistato il loro perché, lasciandoli cuocere il minimo indispensabile e lasciandoli belli croccanti conditi con anche solo un pochino di sale hanno cominciato a piacermi pure loro.
Lo stesso dicasi dei finocchi, anche loro cotti a vapore evitando che si ammolliccino troppo e conditi sempre con un pizzico di sale e magari qualche goccia di aceto balsamico hanno trovato il loro posto nella mia cucina.

Insomma, la scoperta della cottura a vapore mi ha aperto un mondo di verdure che prima non consideravo nemmeno. Anche le cipolle cotte a vapore hanno il loro perché!

Ma anche con tutti gli esperimenti culinari fatti negli anni la poltiglia verde delle verdure in foglia cotta è rimasta (e quasi sicuramente rimarrà) una pietanza che lascio volentieri mangiare a qualcun altro...

mercoledì 10 ottobre 2018

Il tempo delle mele


E stamattina la cucina di mamma è stata occupata da chili di mele!

Ero alla ricerca già da qualche giorno di qualche frutta con cui fare marmellata, ma forse sono arrivato un po' tardi...
Poi ieri con mia mamma siamo stati a comprare mele, non dal fruttivendolo o al supermercato, ma direttamente dal frutteto! Il vero kilometro 0.

Cassoni di mele appena raccolte dai colori e i profumi invitanti alcune perfette e rotonde altre un po' gibollate ma perfette per la marmellata, esattamente quello che cercavo, quindi ne abbiamo fatto incetta!

Io non mangio tanta marmellata, per colazione ho sempre la torta, ma per quando mi viene il ghiribizzo di fare qualche dolce che la richiede, come la crostata o il rotolo, mi piace averne qualche vasetto di quella fatta da me (o da mia mamma).

E stavolta è toccato alle mele!

Certo... pelarle e togliergli i torsoli non è divertente, ma ne vale la pena!

Una volta messe sul fuoco abbiamo cominciato a pensare se aggiungerci qualcosa, tipo cannella o zenzero, poi però abbiamo optato per una marmellata di mele e basta, che è già buona così e adatta a qualsiasi preparazione venga in mente di fare!

Quindi una volta che le mele si sono ben spappolate nella pentola un giro di frullino per frullare i pezzi rimasti che diventerebbero scomodi all'interno delle torte, abbiamo aggiunto lo zucchero (più o meno mezzo chilo per ogni 2 kg di mele) e l'abbiamo lasciata cuocere per un po'... ovviamente né io né mia mamma sappiamo di preciso quanto... diciamo che dopo un po' di ustioni alle dita causate dagli schizzi mentre la mescolavamo abbiamo deciso che era pronta...

E ora abbiamo i nostri bei vasetti di marmellata casalinga pronti per essere mangiati!

lunedì 8 ottobre 2018

Alla ricerca di.... tutto

In questi giorni mi sono cimentato in ricerche su internet come non avevo mai fatto per vedere cosa c'è sul mercato per uno come me in cerca di lavoro, ma diciamocelo... è davvero una ricerca noiosa e frustante, per quanto necessaria...

Allora, tanto per alleggerire un po' la situazione, ho intervallato la ricerca di lavoro con altre cose che mi stimolano di più.

Per prima cosa ho cercato un corso di JAVA, un linguaggio di programmazione che è richiesto nella maggior parte di offerte di lavoro nell'informatica, e ho cominciato a studiare...
Sì, davvero, sto studiando più di quello che ho studiato in tutti i miei anni di scuola (che sono tanti...), ma l'argomento è interessante e soprattutto potrebbe risultare utile!
E imparare qualcosa di nuovo è sempre stimolante!

Ma anche da questo è necessaria una pausa ogni tanto, quindi ho rivolto la mia attenzione alla ricerca di concorsi letterari per "scrittori in erba". So che è pretenzioso, ma l'aver mandato un mio racconto a partecipare a un concorso, anche se l'esito potrebbe essere deludente, lo saprò solo a novembre, mi ha fatto venire voglia di ampliare l'argomento.
Ho scoperto che ci sono concorsi letterari di tutti i tipi e di tutti i generi: di poesia, di narrativa, per racconti, per romanzi...

Ne ho trovato uno che ha catturato la mia attenzione, richiedono un romanzo di genere Giallo, Thriller o Noir, e la cosa mi ha stuzzicato l'estro creativo, soprattutto perché sono generi che sono decisamente fuori dal mio "stile di vita".
Io leggo libri di tutti i generi, ma da lì a scriverne direi che ce ne passa parecchio, figuriamoci poi con ambientazioni e intrecci che implicano questi generi.

Nonostante questo l'altro giorno ho buttato giù una paginetta di quello che mi veniva in mente per cominciare una storia di questo genere, ed è uscita una cosa che mi ha lasciato a bocca aperta.

Mentre lo scrivevo era come se le dita si muovessero da sole sulla tastiera prendendo ordini direttamente da chissà quale parte del mio cervello.
E il mio pensiero era "ma da dove sto tirando fuori 'sta roba?"

Poi l'ho riletto e mi sono fatto paura da solo... Era un pezzo lugubre, inquietante, morboso... insomma... esattamente il contrario di quello che sono io... ma davvero appassionante, e volevo sapere cosa c'era dopo... ma non l'avevo ancora scritto...
Ora la storia sta proseguendo, le pagine sono diventate 4 e sta cominciando a delinearsi la storia... e non vedo l'ora di vedere dove andrà a parare...

Quando scrivo è come se leggessi il libro di un altro, mi appassiono a leggere quello che esce dalla mia testa quasi a mia insaputa...

Per il concorso si vedrà, ma intanto mi sto divertendo un sacco a scrivere e a restare sorpreso da quello che scrivo!

domenica 7 ottobre 2018

L'originalità non esiste


Oggi sono stato a Stranimondi, un festival del libro fantastico, una manifestazione dove autori ed editori promuovono i loro lavori.

Girando fra i vari tavoli con esposto libri e libri tutti di genere fantastico, dalla fantascienza al fantasy nelle loro accezioni più ampie ho trovato davvero di che restare scioccato.

Il genere fantasy cosiddetto "classico" (quello de "il Signore degli anelli" per intenderci) ha lasciato spazio a rivisitazioni del genere che spaziano in campi decisamente diversi.

A partire dall' "Urban fantasy" che è la trasposizione delle storie in un mondo moderno popolato di mostri e/o creature mitologiche e fantastiche, da tecnologie e magia, e da tutto quello che ci si può aspettare da un libro che unisce temi come horror, avventura, fantascienza.

Rivisitazioni dei miti di Lovecraft, uno scrittore dei primi degli anni 20/30, che ha creato tutto un mondo di paura e creature spaventose.

Zombi e universi paralleli come se piovessero, favole stravolte e raccontate in chiavi del tutto non convenzionali, alieni delle più svariate forme sulla terra per i più disparati scopi, futuri postapocalittici devastati dalle peggiori catastrofi naturali o umane...

E naturalmente Vampiri; vampiri dappertutto!
In storie truculente o horror, in storie d'amore, in parodie più o meno demenziali, in romanzi storici... insomma dovunque.
La moda dei vampiri sembra non subire nessun declino, anzi, si arricchisce sempre di più di personaggi e sfaccettature...

Ho visto alcuni libri che, secondo me, rasentano l'assurdo...

E ho avuto l'ennesima conferma del fatto che ormai inventare qualcosa di nuovo e originale non si può, qualunque cosa si possa avere in mente o pensare è già stata fatta o scritta o inventata da qualcun altro...

Quindi per darsi un tocco di originalità un autore deve per forza agganciarsi a quello che già c'è e farlo suo... e a volte il risultato (per quanto poi possa pure avere successo) diventa un'esasperazione quasi eccessiva... come la donna zombi che si innamora del gatto alieno della ragazza mutante moglie del vampiro (ok... forse ho esagerato... ma neanche troppo..)...

Però è così, ormai per uscire dal mucchio bisogna davvero inventarsi l'impossibile... o essere capaci di accettare che quello che hai fatto non è nuovo, ma presentarlo con originalità e un tocco di estro creativo personale.

Insomma, il lavoro del creativo, in qualsiasi campo, è sempre più difficile!
E me ne rendo conto io che non sono certo un esperto in materia... la mia creatività per ora è solo per me stesso e pochi altri... in futuro chissà...

sabato 6 ottobre 2018

Il nostro corpo



Oggi in vista dell'arrivo della stagione fredda ho pensato di pubblicare le rubriche di Armonia è Salute che riguardano il nostro corpo e alcuni degli aspetti importanti per mantenerlo in salute.

Le trovate al solito su Scienza Spicciola cliccando qui

Si parla di respirazione, di sonno, di metabolismo di energia e non solo.

Insomma tutti aspetti della nostra vita che sono fondamentali ma che noi diamo talmente tanto per scontati che spesso riteniamo non abbiano importanza.

Prendiamo il sonno per esempio, a tutti piace o piacerebbe dormire un bel sonno profondo e tranquillo, ma spesso vorremmo poter fare a meno di dormire per fare altre cose, oppure sottovalutiamo la mancanza di sonno.

Oppure il respiro, tutti respiriamo, ma quante volte ci rendiamo conto di farlo? Probabilmente solo quando non riusciamo a farlo, ad esempio quando abbiamo il naso tappato dal raffreddore...

E quante sono le cose che siamo talmente abituati a fare o ad avere che le diamo per scontate! Spesso ci accorgiamo del valore delle cose (o della nostra dipendenza da esse) solo quando non ce le abbiamo... o non le possiamo usare.

Pensate quando magari vi fate un taglietto sul polpastrello dell'indice e vi fa male ogni volta che gli toccate dentro... non riuscite a scrivere, a afferrare le cose, a legarvi le scarpe, a grattarvi il naso... avreste mai pensato che l'indice fosse un dito che usate abitualmente così tanto?

Ed è solo un dito!

Il nostro corpo è una macchina complessa, fatta di meccanismi che non conosciamo nemmeno lontanamente.
Quando noi muoviamo una mano vediamo solo il risultato finale, non vediamo la lunga serie di operazioni che il nostro corpo deve fare per fare quel semplice movimento.
Perciò non diamolo per scontato!

Proviamo ogni tanto a soffermarci sul nostro corpo, su quello che gli facciamo fare e su quello che fa automaticamente, come il battito del cuore, e assaporiamone la grandezza e l'importanza.
Impariamo ad apprezzare il nostro corpo e tutto quello che ci permette di fare!
E impariamo a prendercene cura!

venerdì 5 ottobre 2018

Energia compressa

Ci sono giorni che hai addosso quella fregola di voler fare tutto e di più, quei giorni dove ti sembra che se non ti metti a fare qualcosa rischi di esplodere per troppa energia accumulata.

Sono gli stessi giorni in cui di solito non concludi nulla, un sacco di energie che vuoi scaricare ma non sai dove, non sai come e alla fine restano lì, perché alla fine non è che hai sta gran voglia di fare qualcosa...

In queste giornate io gironzolo per casa, guardo le cose che dovrei fare o che potrei fare: mettere ordine (al solito), leggere, uscire a fare un giro al sole, dipingere una miniatura, cercare lavoro, scrivere, andare a visitare un museo, cucinare, studiare.... insomma, un sacco di potenziali ottime attività per scaricare l'energia... Poi riguardo e le riesamino e decido che non è il momento giusto per questo, che non ho voglia di fare l'altro, che è troppo presto per l'una e troppo tardi per l'altra....

Insomma va a finire che mi ritrovo a pensare "potrei fare..." e a non fare niente...

Le giornate davvero produttive invece sono quelle che partono da sole, la giornata comincia come al solito, ma a un certo punto ti prende quella cosa che ti porta a fare, non ti chiedi "cosa faccio?", ma senza aver programmato e semplicemente lasciandoti trascinare dal flusso di energie che ti circonda cominci quasi inconsapevolmente a fare qualcosa, e qualunque cosa sia ti dà gioia e appagamento farla.

Quando le energie si accumulano dentro di te e le senti che premono contro ogni parete del tuo corpo, quando cominci a cercare un modo per sfogarle loro si accumulano ancora di più e ti fanno sembrare tutto grigio, piatto, come se non ci fosse niente che possa riuscire a contenerti, fare qualunque cosa servirebbe solo a peggiorare le cose e non fare niente pure...
In questi momenti si entra in una spirale senza via d'uscita: se vado dalla parte del fare qualcosa mi innervosisco perché non trovo la cosa giusta da fare, se vado verso il non fare niente mi abbatto perché vorrei fare chissà che cosa... E l'energia si accumula sempre di più...

Le giornate in cui invece le energie che hai dentro sono in sintonia con le energie che ti circondano tutto è facile, non ti senti una specie di bomba a orologeria che è pronta a esplodere, ma un fuoco d'artificio che si allarga tutto intorno, le tue energie "esplodono" dandoti la sensazione che puoi fare tutto.
Qualunque cosa fai, anche se è semplicemente stare sdraiato sul divano, è un'esperienza positiva, la tua energia fa diventare bello il mondo!

Un rimedio per le giornate no? Se ne avete una per favore ditemela...
Però spesso basta poco, a me oggi per esempio è bastato scrivere questo post...
E' una cosa che sono "costretto" a fare (pena grosse recriminazioni da parte di alcuni lettori...), ma è stato qualcosa che ha dato una smossa a tutta la mia energia compressa, una piccola valvola di sfogo che mi ha permesso di vedere meglio quello che ho intorno anziché solo quello che ho dentro, e adesso mi sento molto più leggero, le mie energie stanno cominciando a sincronizzarsi con le energie che mi circondano e son sicuro che qualunque cosa faccia adesso sarà una cosa bella!

giovedì 4 ottobre 2018

Gente che va gente che viene

Incontriamo tante persone, la maggior parte non le conosciamo e non le conosceremo mai: sono quegli "sconosciuti" che troviamo in metropolitana, in giro per strada o dovunque andiamo.

Con altre abbiamo qualche contatto, magari ci scambiamo occasionalmente qualche parola, un saluto, una battuta: sono il barista che ci fa il caffè di mattina, la cassiera del supermercato, il vicino di casa...

Poi ci sono quelle persone con cui condividiamo gran parte della giornata che sono i colleghi di lavoro, con loro si parla, si scherza, si lavora; spesso non c'è vera confidenza, e il rapporto che c'è è dovuto semplicemente alla quantità di tempo che si passa insieme.

Ci sono i compagni di bisboccia, quelli che chiami quando hai voglia di fare qualcosa: bere una birra, fare un giro, andare al cinema o a divertirsi. Queste sono persone che hai scelto, persone che frequenti non perché le circostanze lo impongono, ma perché ti piace stare con loro.

Gli amici sono quelli che cerchi e che ti cercano, sono quelli su cui fai affidamento e che fanno affidamento di di te: per parlare, per condividere, per aiutarsi. Sanno essere compagni di bisboccia, ma anche confidenti.

Le anime affini sono quella persone che hanno un posto speciale nella tua vita, quelle con cui condividi la tua esistenza e le tue esperienze di vita, quelle con cui non serve parlare, basta essere insieme e uno riempie il silenzio dell'altro.

Sono tutte persone che riempiono l'esistenza, tutte hanno un ruolo nel nostro mondo.
A volte sono solo di passaggio, altre volte entrano nella nostra vita per non uscirne più.

Con alcuni ci si perde di vista: cambiano le cose, cambia la vita.
Con altri ci si sente ogni tanto: buon compleanno, buon Natale, è tanto che non ci sentiamo...
Oppure ci si ritrova dopo tempo: Ti ricordi... E quella volta che... E adesso che fai?....

E questa è la vita: trovarsi e fare un tratto di strada insieme, al prossimo bivio si vedrà se la strada che percorreremo sarà ancora la stessa, ma intanto facciamo questo tratto insieme.

martedì 2 ottobre 2018

Il lavoro di trovare lavoro

E oggi è cominciata il lavoro di "ricerca lavoro".

Eh sì, trovare lavoro è praticamente un lavoro, devi cercare, spulciare, valutare...

Sembra facile con le infinite possibilità che il nostro amico internet propone, ma trovare nel mucchio quello che effettivamente vale la pena di prendere in considerazione è decisamente più complicato...

Ci sono portali, motori di ricerca, siti di inserzionisti, social network e chissà cos'altro che sono orientati specificatamente al mondo del lavoro, ci si trovano offerte di tutti i tipi, e si può ricercare per tipologia, per luogo, per gusti per simpatie... Oppure quelli che metti i tuoi dati e aspetti che le aziende ti cerchino...

Insomma, c'è davvero di tutto... e come già ho detto altre volte quando si trova così tanto diventa difficile orientarsi e capire quali sono le cose che davvero valgono la pena di essere prese in considerazione...

Io ho cominciato solo oggi a inoltrarmi in questo ginepraio e lo spaesamento era prevedibile, ma con calma e pazienza ho cercato di selezionare i siti più attendibili, quelli con più possibilità di scelta ecc...

Poi ho cominciato a guardare le offerte di lavoro presenti e ho cominciato da quelle che hanno a che fare con l'informatica...

  • Cercasi persona attiva, comunicativa (e qui ok) per attività di vendita prodotti.... e qui smetto di leggere... quello del venditore decisamente non è la professione che fa per me...
  • Cercasi sistemista per gestione software (eccolo mi piace...) requisiti: ottima conoscenza della lingua inglese.... accidenti... passiamo ad altro
  • Cercasi tecnico informatico (Evvai!) requisiti conoscenza linguaggi java, oracle, sql... ok... un po' troppo... 
  • Cercasi tecnico (ok!) neolaureato massimo 35 anni automunito... ok... lasciamo perdere per oggi....
Quindi dovrei conoscere linguaggi di programmazione che non so, sapere l'inglese a menadito, avere una laurea, la macchina e meno di 35 anni...

Allora ho deciso di cambiare strategia e ho pubblicato il mio curriculum su un po' di portali di cui ignoravo l'esistenza... chissà...

Intanto mi sono cercato un manuale online per imparare il linguaggio Java... magari è un po' pretenzioso volerlo imparare da solo, ma non sarebbe la prima cosa che imparo così...


E domani altro giro altro regalo, magari riuscirò a districarmi meglio nel mondo delle offerte di lavoro, oggi era il primo tentativo...

lunedì 1 ottobre 2018

Giornata d'autunno

Ed è arrivata la prima giornata dove si capisce che ormai è autunno.
L'arietta fresca, la pioggerellina insistente, le prime foglie gialle sulle piante... e, se nelle giornate di sole non c'è niente di meglio di una bella passeggiata, in una giornata come quella di oggi cosa c'è di meglio che darsi da fare in casa?

Ho cominciato la giornata smanettando un po' su un computer che ho reinstallato, poi ho smontato quello che uso normalmente perché faceva un po' le bizze... insomma, una ricaduta nelle vecchie abitudini...

Quindi ho giocato un po' e per finire ho dato le ultime rifiniture al mio curriculum.

Dopo pranzo minipasseggiata, una proficua lezione di inglese (grazie Giuseppe) e per completare il pomeriggio in bellezza mi sono messo a cucinare!

Ho preparato un bel salame al cioccolato e non contento ho anche fatto un po' di muffin con banana e cioccolato belli pronti per la colazione... o la merenda... o il dopocena...

E magari per cena preparo pure gli gnocchi... adesso vedo...

Insomma... qualunque cosa pur di non occuparsi delle faccende di casa propriamente dette...

Ma dai... già è una giornata sonnolenta a causa del clima, se poi ho la prospettiva di dover fare pulizie e ordine mi passa anche la voglia di alzarmi dal letto...