domenica 31 maggio 2020

Leggere... e ancora leggere


Più volte ho detto che mi piace leggere, che nella mia "cultura letteraria" ci sono libri che vanno dal fantasy al thriller al romanzo storico al classico al giallo, rosa, nero e qualsiasi altro colore possa essere stato messo come etichetta di un genere letterario.

se qualche studioso della psiche umana basasse un suo studio su di me in base ai libri che leggo e che ho letto la diagnosi sarebbe probabilmente schizofrenia o crisi d'identità...

Per non parlare poi delle cadute che potrei quasi chiamare di lettura compulsiva...

Magari passo mesi senza leggere una parola stampata, poi tutto d'un tratto, o perché trovo un libro interessante o semplicemente perché il periodo di astinenza da lettura esige di essere abbandonato, comincio a leggere come se non ci fosse un domani... Che poi è quello che mi sta accadendo proprio in questi giorni...
Martedì ho preso in mano un libro dopo parecchio tempo, mi sono messo in terrazza all'ombra dell'albero che mi salvaguarda dallo sguardo infuocato del sole e come se non fosse passato nemmeno un giorno dall'ultima vota ho cominciato a leggere... e quel leggere è diventato un divorare libri...

Riga dopo riga, pagina dopo pagina, mercoledì avevo completato la lettura del primo libro e oggi che è domenica sono a metà del quarto...

Forse è un modo inconscio di recuperare il non letto degli ultimi mesi, forse è per compensare le ore trascorse guardando serie tv o cartoni animati imbambolato davanti al pc, forse che davvero mi mancava leggere e farmi trasportare nelle storie e nelle atmosfere di un libro.

Perché diciamocelo, il tempo libero lo si può trascorrere via in tanti modi, e in quest'ultimo periodo più o meno tutti abbiamo avuto più tempo libero di quello che magari avremmo voluto, ma trascorrerlo in compagnia di un libro che stimola la fantasia e la mente è certamente più salutare che perderlo spegnendosi davanti a uno schermo tv.

sabato 30 maggio 2020

La cucina di mamma


Da tre giorni sono comodamente a godermi i pasti già pronti senza doverli cucinare io e senza poi dover lavare i piatti!

Un altro vantaggio che, insieme a tutti gli altri decisamente più importanti come lo stare insieme alla mia famiglia, contribuisce a rendere questa vacanza che mi sto facendo a Gerola decisamente corroborante.

Non so quanto tempo era che non mi sedevo a tavola così tante volte di fila per mangiare quello che si può davvero definire un pasto con tutti i crismi.

Perché è vero che quando mi metto a cucinare mi faccio le scorte per un mese, ma è anche vero che la voglia di  mettermi a cucinare per un singolo pasto è parecchio tempo che si è rintanata dietro strati e strati di ozio...

Giovedì a cena bistecca e insalata

Dopo di che mia mamma ha cominciato a sentirsi in colpa perché non cucina tutti i manicaretti che ritiene cucini io. Quindi venerdì mattina, per farle vedere quanto sono elementari e semplici da fare quei piatti che le fanno tanta gola quando le mando le foto, abbiamo cucinato assieme l'arrosto di maiale al latte ed è rimasta stupita da quanto è semplice.

Poi una cena con un bel risotto, stasera pizza, per domani è impegnata ai fornelli per la pasta al forno...

Insomma, se non fosse che all'ingrasso mi ci ero già messo da solo penserei che ci sta pensando lei...

venerdì 29 maggio 2020

Tutti con lo zio


Oggi ho fatto più attività fisica di quanta ne abbia fatto negli ultimi mesi messi tutti assieme...

Stamattina a spasso coi nipoti con tanto di passeggino da spingere perché naturalmente era impensabile che il passeggino lo spingesse qualcun altro.

In pomeriggio giretto con la nipotina a vedere i girini, a nascondersi nell'erba alta, a lanciare sassi nel Bitto, e naturalmente a fare qualche decina di metri in spalla allo zio dopo una "gravissima" caduta che impediva di camminare ma non certo di ridere e scherzare...

Poi dopo la nanna dei più piccoli il risveglio non può certo essere altrove che accoccolati sullo zio...

Insomma... l'arrivo dello zio è stato l'elemento centrale della giornata... altro che nonna, mamma o papà... oggi c'è lo zio e nessun altro merita attenzioni!!!

giovedì 28 maggio 2020

Finalmente


Finalmente dopo mesi sono a Gerola!!!

Non è che qui si facciano cose eclatanti o particolarmente diverse dal normale, si fanno cose normali, quelle cose normali che mi mancavano così tanto.

Cenare in due anziché da solo come faccio da un sacco di tempo, parlare del più e del meno guardandosi in faccia e non attraverso un telefono, l'atmosfera familiare senza fronzoli...

E poi ci saranno le partite a carte con la mamma, i nipotini a cui raccontare storielle e con le loro storielle da raccontare, le passeggiate in paese...

Tutte cose che di per se possono sembrare scontate e quasi noiose, ma che ti scaldano il cuore come poche altre riescono a fare.

mercoledì 27 maggio 2020

Non giudicare un libro prima di averlo letto


Che bello ritrovare il piacere e il gusto di leggere!

Era parecchio che non leggevo, capitano i periodi così, ma stavolta mi dispiaceva davvero, perché in questo periodo di apatia leggere un libro sarebbe l'ideale, molto meglio che giocare col telefonino o col computer o rincoglionirsi a guardare serie tv e cartoni animati in streaming...

Non c'è un motivo particolare per questi periodi di inattività letteraria, a volte è solo perché non si sa cosa leggere o non si trova qualcosa che appaia stimolante.

Che poi non puoi sapere se un libro sarà stimolante o no finché non cominci almeno a leggerlo.

E se poi non piace basta lasciarlo lì e prenderne un altro.

Ci sono volte che si comincia a leggere un libro controvoglia, giusto perché non si ha altro per le mani e ci si ritrova a leggere qualcosa che non ci si sarebbe mai aspettati.

C'è stato un periodo in cui avevo deciso di leggere un po' di classici che mancavano nella mia "cultura letteraria" alcuni per curiosità, altri perché se ne sente sempre parlare, altri ancora perché li avevo trovati in offerta in libreria.

Fra questi ci sono state delusioni, sorprese, interruzioni...

Per esempio:
Il ritratto di Dorian Gray
Un libro nemmeno tanto lungo, una storia appassionante, ma quanti momenti talmente pesanti e pallosi in cui viene voglia di chiuderlo e buttarlo nell'angolo più remoto e polveroso della libreria....

Il rosso e il nero
Esempio di libro comprato solo perché era in offerta... L'ho letto anni fa, i particolari della storia non me li ricordo, ma ricordo che, non me lo sarei mai aspettato, mi era piaciuto non poco.

Il fu Mattia Pascal
Letto a scuola, premesso che i libri che ti fanno leggere a scuola per principio fanno schifo, questo invece è stata una graditissima e insospettata sorpresa e , anche se per scuola, l'avevo letto davvero volentieri...

I Malavoglia
Altro esempio di libro imposto dalla scuola, ma con un esito completamente diverso dal precedente. Oltre ad essere un libro lunghissimo è anche stato una tortura per il disinteresse che provavo per la trama. Un'amica che l'aveva letto mi diceva "dai, poi andando avanti migliora" "davvero?" "Sì, perché a un certo punto cominci a dire ?dai che è quasi finito, dai che è quasi finito?..."

Guerra e Pace
Libro del quali ho interrotto la lettura ben prima della fine... dopo essermi perso in 10.000 nomi di nobiluomini e nobildonne che fanno pettegolezzi e parlano di guerre in nobili salotti 

I miserabili
Non ricordo perché l'ho interrotto ma mi pare che fosse perché dopo le prime 200 pagine non era ancora successo niente...

Il nome della rosa
Interrotto perché odiavo il narratore

Moby dick
Cominciato pieno di speranze ma interrotto dopo l'ennesima dissertazione su religione e animo umano... e lo chiamano un libro per ragazzi...

E poi altri e altri ancora, c'è solo l'imbarazzo della scelta, ma se almeno non si prova a leggerli non si potrà mai sapere se saranno appassionanti oppure no.

P.S. I commenti sono del tutto personali, e se qualcuno non è d'accordo con me vuol solo dire che abbiamo gusti differenti...
Ed è questo il bello di un libro, ognuno può dire la sua, e anche se il suo giudizio è negativo questo non fa perdere valore al libro per chi invece lo ha amato.


martedì 26 maggio 2020

Incontrare me stesso


Vi siete mai chiesti come sarebbe incontrare voi stessi?

Immaginate di trovarvi faccia a faccia con un vostro perfetto duplicato, non solo fisicamente, ma proprio un doppione uguale preciso, con il vostro stesso carattere, le vostre stesse conoscenze e esperienza i vostri segreti...

Come lo trovereste?

A volte mi chiedo se lo troverei simpatico, se andremmo d'accordo o se invece lo riterrei una persona non degna di un secondo sguardo o addirittura antipatico o irritante...

Perché così di primo acchito uno pensa che si troverebbe bene con questo altro sé stesso, ma se ci si pensa un momento magari qualche dubbio ci viene...

Sarebbe vedersi come ci vedono gli altri, sperimentare cosa vuol dire stare in nostra compagnia, vedere le nostre qualità e i nostri difetti che ci vengono sbattuti in faccia.

Secondo me ognuno di noi ha una percezione di se stesso ben diversa da quella che è la realtà.
Non dico che non ci conosciamo, anche se spesso è così, quello che intendo è che non credo possiamo essere davvero consapevoli di come siamo davvero agli occhi degli altri.

La maggior parte delle cose che facciamo, diciamo, ogni nostro atteggiamento noi lo percepiamo dal nostro punto di vista soggettivo, non abbiamo idea di come effettivamente appariamo dall'esterno, non esiste specchio che possa mostrarci il nostro vero aspetto.
Quando siamo davanti allo specchio vediamo solo un riflesso noi stessi, spesso vediamo solo quello che vogliamo vedere, o siamo talmente abituati alla nostra immagine che non la vediamo nemmeno più.
E lo stesso è per il nostro carattere e il nostro atteggiamento, ci siamo talmente abituati che non sappiamo davvero che impatto ha con le altre persone...

Io credo che mi sarei simpatico e che andremmo d'accordo, o almeno voglio credere che sia così...

lunedì 25 maggio 2020

E' arrivato il caldo


E' arrivato il caldo.

Ormai è tempo di togliere lenzuola di flanelle e coperte dal letto, di stare in casa con i pantaloncini e di tirare giù le zanzariere per poter tenere le finestre aperte senza che la casa si riempia di insetti.

E' quella temperatura che sarebbe ideale per tutto l'anno, col sole caldo e la brezza che non fa sudare.

Poi già... al lavoro non è che ci si può andare in bermuda e infradito... ma per ora anche i pantaloni lunghi sono ancora gestibili.

E' uno dei pochi periodi dell'anno in cui non ci si lamenta del tempo, non è freddo, non è troppo caldo, non piove.

Ma visto che qualcosa di cui lamentarci dobbiamo sempre trovarlo quest'anno possiamo lamentarci del fatto che questo bel clima è rovinato dal dover andare in giro con la mascherina sulla faccia che ci toglie il gusto di passeggiare e gironzolare tranquilli...

domenica 24 maggio 2020

Ma come siamo messi?


Stamattina ho fatto una passeggiata, non sono andato chissà dove, solo a gare un giretto fino al parco e ritorno.

La giornata era splendida: il sole caldo, l'ombra fresca, gli uccelli cinguettanti, le persone sedute ai tavolini dei bar, i bambini che corrono, i ciclisti che affollano al ciclabile, i vecchietti seduti sulle panchine...

Se non fosse per le mascherine sulle facce si sarebbe detta una serena domenica mattina del periodo senza virus in agguato...

Nell'aria sembra sparire un po' alla volta quella sensazione di paura, quel senso di impotenza e di incertezza.

Poi dopo un momento che passeggio mi accorgo che nonostante tutto questo ritorno all'aperto sinceramente non so più come è la situazione, non ho idea di come stanno andando le cose, perciò decido che una volta a casa mi metto su internet e mi informo sulle ultime notizie.

Ho evitato di dare credito a ciò che è pubblicato sui social, quello non è informarsi, è solo leggere commenti e pareri nel migliore dei casi senza capo ne coda.

Perciò ho cercato sui "canali ufficiali", i siti dei quotidiani, quelli delle istituzioni, e quelli specializzati nelle notizie.

Come spesso capita nel web ci sono rimasto impigliato come una mosca e a un certo punto non sapevo più come districarmene.

Numeri, percentuali, commenti di questo o di quel politico, interventi e commenti di "esperti"...

Ma alla fine di tutto ciò non sono riuscito a capire se e quanto la situazione è migliorate...

Non sono riuscito nemmeno a capire del tutto quali sono le direttive ufficiali... mascherine, guanti, viaggi... se e quando usarli, se e quando si posso no o non possono fare...

Forse è colpa mia che non ho cercato bene, ma resto coi miei dubbi come prima di cominciare a cercare informazioni...

sabato 23 maggio 2020

Ritorno di ricordi


A volte capitano delle piccole cose che ci fanno tornare in mente vecchi ricordi della nostra vita che erano sepolte nel polveroso magazzino della nostra memoria.

A volte sono solo un oggetto o un pensiero casuale che si concatenano misteriosamente con uno scampolo di ricordo e da lì tornano in mente episodi che credevamo di aver dimenticato.

Cose che non c'entrano nulla con quello che stiamo facendo improvvisamente si ripresentano nella nostra testa e ci fanno rivivere momenti passati che abbiamo vissuto.

E' normale che questo capiti se per esempio guardiamo vecchie foto o qualche souvenir di viaggi, ma in questi casi siamo noi a voler rivivere quei momenti.

Quando invece il ricordo ricompare da solo non possiamo gestirlo e scatena una serie di emozioni che avevamo scordato.

E si crea un effetto a catena, è come una falla nel muro di una diga, comincia con qualche goccia d'acqua e in poco tempo diventa un'onda che ci travolge, a quel pensiero si collegano persone, fatti, emozioni i quali a loro volta portano con sé altri fatti, altre persone e altre emozioni.

E spesso ci rendiamo conto che molti di questi ricordi non sapevamo più nemmeno di averli.

E la testa viene inondata da immagini, alcune che ci fanno gioire, altre che ci mettono nostalgia, altre tristezza, una marea di sensazioni di tutti i tipi, periodi che avremmo voluto dimenticare, momenti di grande gioia, amici che avevamo dimenticato, persone che ci hanno fatto del male...

E' in questi momenti che ti accorgi che la tua vita non è sempre stata come è adesso, che le cose sono cambiate più volte nel corso degli anni, che anche se a volte ti sembra che la tua vita sia piatta e monotona invece è ricca di avvenimenti, solo che molti non ti ricordavi nemmeno di averli vissuti.

E ti accorgi che sono proprio quelle cose che sono finite nel dimenticatoio che hanno fatto di te quello che sei adesso.
Anche se le hai dimenticate.

venerdì 22 maggio 2020

Potresti scrivere


Oggi un amico mi ha chiesto se in questo ultimo periodo di nullafacenza non mi è venuto in mente di ricominciare a scrivere.

In effetti sarebbe un ottimo modo di passare il tempo, sicuramente più salutare e più interessante che passare le giornate a non fare nulla.

Ma per scrivere servirebbe la mente almeno un pochino sveglia, non in stato di letargo com'è.

Non ci ho nemmeno provato in effetti, ma calcolando la fatica che faccio ultimamente anche solo per riuscire a mettere quattro parole insieme per fare il post provare a scrivere qualcos'altro sono quasi sicuro che sarebbe una partita persa in partenza.

Per scrivere ho bisogno di essere sveglio e attivo, devo poter far vagare la mente, devo avere stimoli, ma come già detto più volte ultimamente gli stimoli che superino l'apatia sono davvero pochi... L'unica cosa che riesce a "svegliarmi" è il lavoro, perché lì le cose da fare ci sono e sono "obbligatorie", ma lo stimolo del lavoro non è che sia esattamente lo stimolo che risveglia la vena creativa...

Poi magari se almeno ci provassi potrebbe anche funzionare, ma lo stesso lo posso dire di tutte le altre cose che vedo in attesa di essere fatte girando per casa...

Per ora non ho lo spirito (o forse sarebbe meglio dire la voglia) adatto per forzarmi a fare le cose, ma non me ne faccio un problema... intanto sono sereno così...

giovedì 21 maggio 2020

Rumore


Oggi avevo intenzione di fare qualcosa di diverso, non dico che volevo fare chissà che cosa, volevo semplicemente fare un giretto, poi mettermi seduto comodo in terrazza a leggere all'aria aperta approfittando della bella giornata e del fatto che finalmente un po' comincio a stufarmi di stare in casa.

Quindi stamattina sono uscito diretto al parco qui vicino per fare quattro passi che non fossero sulla strada per l'ufficio e cercare di togliere quel torpore che ormai si è impossessato delle mie gambe.

Il problema è che a differenza dei giorni scorsi oggi in giro c'era un gran rumore... hanno ripreso a fare i lavori nella strada davanti al parco che avevano interrotto quindi il cinguettio degli uccelli e l'aria quieta erano interrotti dal rumore di trapani demolitori e macchinari vari.
Quindi il mio giretto è stato piuttosto breve, ma assaporavo già di tornare a casa, spalancare le finestre e godermi l'aria aperta dal terrazzo.

Peccato che i lavori sulla strada sono ripresi anche sotto casa mia, quindi in terrazza avrei avuto la stessa colonna sonora che al parco...

Allora mi sono rassegnato a stare in casa come al solito.

Ma tanto per non farmi mancare niente sono ripresi anche i lavori di ristrutturazione dell'appartamento al piano di sotto... quindi anche con la finestra chiusa sono stato accompagnato anche in casa da colpi di martello, trapani ecc... meno costanti di quelli del cantiere in strada, ma comunque non simpatici.

Perciò tanti saluti alla mia giornata tranquilla fuori casa... e anche alla ormai abituale giornata silenziosa in casa...

Domani lavoro, quindi in giro possono pure fare tutto il rumore che vogliono... magari sabato riuscirò a trovare il modo di godermi un silenzioso pomeriggio all'aria aperta...

mercoledì 20 maggio 2020

Uno di questi giorni


E' da diversi giorni che la mattina mi sveglio sempre presto.

Non so perché, ma alle sei e mezza (a volte quasi prima) come se suonasse la sveglia mi ritrovo nel letto senza più sonno.

Non che sia una cosa negativa, ma alzarsi così presto senza averne l'obbligo mi fa sentire come se non apprezzassi una delle gioie della vita...

Non dico di voler dormire fino a mezzogiorno, ma almeno fino a un orario che sia successivo a quello in cui punto la sveglia quando vado a lavorare non mi dispiacerebbe...

Che so, alle 8 sarebbe un buon orario... fra l'altro le 8 è anche l'orario in cui in questo periodo punto la sveglia nelle giornate di lavoro visto che comincio solo alle 9...

Allora cerco di restare a letto e riaddormentarmi, ma il sonno non torna. Probabilmente perché tutto il sonno che il mio corpo richiedeva è esaurito.

Poi alla sera quando arrivano le 10 comincia a calarmi la palpebra... per forza...

Ma cerco di tirare almeno le 11/mezzanotte sperando di svegliarmi più tardi... ma niente... sempre le sei e mezza...

Probabilmente è colpa dell'inattività diurna, dell'alimentazione un po' sballata, dei chili che ho messo su in quest'ultimo periodo, della primavera, della mascherina, del sole che illumina la casa presto, dei temporali....

Ma ho deciso che uno di questi giorni mi metto d'impegno e comincio a rimettermi a regime. Sia con l'alimentazione che con l'attività che con le cose che continuo a rimandare...

Uno di questi giorni...

martedì 19 maggio 2020

Toccare con mano


Che bello!
Oggi dopo mesi ho rivisto mia sorella!

Dopo mesi di chilometri di messaggi in whatsapp siamo riusciti a vederci e a fare un giro di perlustrazione in alcuni negozi finalmente riaperti per studiare come sarà la sua nuova casa.

Una giornata a valutare mobilio, soluzioni, materiali, progetti, spazi...
A discutere finalmente faccia a faccia sulle opzioni e le possibilità.

Perché sì, certo, si può progettare tutto sulla carta, ma per avere davvero un'idea di quello che si vuole fare è indispensabile poter "toccare con mano".
Non esiste fotografia o catalogo che possa sostituire il vedere le cose dal vivo, toccarle, provarle.

E la mattinata è volata via.

Poi una volta modificati i progetti iniziali e aver rivisitato le vecchie idee ci siamo trovati in pomeriggio ancora con lo stomaco vuoto ma la testa piena di possibilità da studiare.

Quindi per finire la giornata abbiamo pranzato con un bel piatto di pasta all'ora di merenda che ha anche fatto da cena...

E da domani si ricomincerà a parlare della casa, ma stavolta con le idee un po' più chiare su come gestirla.

lunedì 18 maggio 2020

Un po' di sale in zucca


E ci siamo, oggi si riapre, si torna alla normalità, si riprendono la vecchie abitudini...

Giusto riprendere a fare le cose, giusto permettere alla gente di tornare a lavorare, giusto non essere più oppressi dalla paura...

Ma forse sarebbe meglio fare tutto questo con un pochino di sale in zucca...

Il fatto che una normativa ci permetta di fare certe cose non vuol dire che dobbiamo dimenticarci dei motivi per cui siamo stati fermi per quasi tre mesi.
Quei motivi non sono spariti.

Sono il primo ad essere contento che ci sia un po' più di serenità e meno paura, ma ricordiamoci che senza un po' di buon senso da parte di tutti i tavoli distanziati al ristorante, la mascherina sulla faccia, le pareti di plexiglas non serviranno a nulla.

Riprendiamoci la nostra vita, torniamo a vivere la nostra vita, ma manteniamo sempre la testa sulle spalle.

domenica 17 maggio 2020

Uffa


Ecco.
Lo sapevo.
Lo sapevo che oggi sarei arrivato alle otto di sera senza uno straccio di idea da mettere nel post.

Lo sapevo perché ho passato la giornata in totale assenza di stimoli... non sono uscito, non ho fatto mestieri, non ho ancora detto una parola...

L'unica cosa che ho fatto è stato fare una torta...
E l'ho fatta solo perché davvero la mattina senza una fetta di torta è ormai diventato peggio che la mattina senza caffè...
E fra l'altro è pure venuta male... Ok, mangiabile, ma quando ho aperto il forno l'ho vista sgonfiarsi letteralmente come un palloncino bucato...
Sarà che la poca voglia di farne di oggi ha influito anche sulla riuscita della torta... oltre che alla qualità di questo post...

E adesso mi tocca pure risvegliarmi dal letargo per fare almeno la barba, visto che domani sarò al lavoro...

Uffa.

Speriamo che da domani, quando a quanto pare "si riparte", ci sia una ripartenza anche per i miei neuroni, anche loro fermi da due mesi...

sabato 16 maggio 2020

Progetti


Oggi un pomeriggio dedicato ai progetti.
Non progetti per il futuro e nemmeno progetti per approfittare delle nuove possibilità che avremo dalla settimana prossima.

Parlo di progettazione di interni.

Cercare soluzioni funzionali ed esteticamente gradevoli per arredare e sistemare una casa!

E' una delle attività che dà più soddisfazione, anche se la casa non è la mia ma quella di mia sorella...

Immaginarsi gli ambienti, studiare le soluzioni più adatte per rendere una casa bella da viverci, progettare la disposizione dei mobili...

E il tutto fatto scambiandosi foto di progetti, commenti, opinioni e aspettative con un miliardo di messaggi via whatsapp...

Che invidia...

Sono tornato indietro di parecchi anni, a quando anche io ero in fase di sistemazione della mia casa, quando sceglievo le piastrelle, i mobili, gli elettrodomestici, il colore delle pareti...

Ma casa mia ha poco da progettare ormai, i mobili ci sono, i suppellettili pure...

Ok, le pareti avrebbero bisogno di una bella rinfrescata, ma a parte quello non è che ci sia più necessità di chissà che lavori... a parte quelli di mettere in ordine e far giù la polvere...

L'ultima "rivoluzione" che ho fatto a casa è stato quando ho comprato il forno nuovo e ho riorganizzato la cucina...

Nell'entusiasmo della consulenza che sto dando a mia sorella mi è venuto in mente, non per la prima volta, che magari potrei anche io sistemare ancora qualcosa in cucina, tipo prendere la lavastoviglie e riorganizzare tutti gli spazi degli armadi... Ma sono solo deliri da invidia... Non credo che lo farò, ma chissà...

venerdì 15 maggio 2020

Parlare alle cose


Da un po' di tempo vanno di moda quegli aggeggi ai quali basta dire le cose e loro eseguono le istruzioni che gli vengono date.

Sinceramente non so di preciso come funzionano e quali sono in effetti le loro funzioni, ma non ho nemmeno nessun interesse a saperlo... da quello che ho capito basta chiedergli per esempio di far partire la musica e questo comincia a suonare e cose simili...

Anche coi telefonini ci sono funzioni del genere come quella di dire il nome del contatto per far partire la telefonata o per lanciare altre funzionalità del telefono.

Già io sono in completo imbarazzo se mi capita di dover lasciare dei messaggi a una segreteria telefonica e mi sento particolarmente a disagio a mandare messaggi vocali... l'unica occasione in cui ho mandato messaggi vocali è stata per fare gli auguri ai miei nipotini che, essendo ancora piccoli, non hanno la possibilità di  leggere un messaggio normale...

La mia repulsione per questi cosi non è che sia dettata da una motivazione razionale, è solo che il parlare a un oggetto che pure mi risponde mi mette a disagio...

Tempo fa avevo un po' lo stesso approccio anche col normale telefono, poi col tempo e soprattutto per lavoro ho cominciato a superare il disagio, ma almeno lì la risposta arriva da una persona vera, non da un aggeggio...

Tempo fa, molto prima dell'avvento di queste nuove tecnologie, erano usciti dei programmi di riconoscimento vocale per i computer e li avevo provati... Ma parlare al computer per fargli fare le cose mi faceva sentire stupido e imbarazzato... molto meglio fare un clic silenzioso con il mouse...

E lo so che sembra un controsenso che io, che lavoro nel mondo dell'informatica, abbia una reazione di questo tipo con queste tecnologie... Ma è più forte di me...

giovedì 14 maggio 2020

Giornata impegnativa


Stamattina  non sono andato al lavoro.
Dopo aver fatto colazione e prima che mi prendesse la famigerata voglia di non fare niente sono uscito e mi sono diretto a fare la spesa.

Non sono andato qui sotto casa ma avevo voglia di una passeggiata e sono andato al supermercato che è a circa un chilometro da casa.

Lungo la strada mi aspettavo di arrivare là, trovare una coda infinita e quindi tornarmene a mani vuote a fare la spesa qui sotto casa.

Ma la coda era breve, quindi mi sono fermato là con l'idea di comprare 4 cose e rifarmi con comodo la passeggiata di ritorno.

Ma come al solito mi sono lasciato prendere la mano... le quattro cose sono diventate due borse di roba.

Non ho preso cose inutili, per me il lasciarmi prendere la mano non è buttarmi su caramelle cioccolato e patatine, ma è quell'irresistibile attrazione che hanno le megaconfezioni famiglia di pollo, o quei bei pezzi di lonza di maiale, o quei bei pezzi di formaggio...

Fatto sta che sono uscito dal negozio con due borse piene e pesantissime.
Altro che passeggiata comoda di rientro...

Dopo una faticosissima via crucis con tanto di stazioni in cui posavo un attimo le borse per terra sono finalmente arrivato a casa.

Quante storie, direte voi... ma arrivato a casa ho voluto pesare la spesa, perché anche a me sembrava strano aver fatto tutta quella fatica per due sole borse della spesa...

Sono salito sulla bilancia, ho guardato il peso, poi ci sono salito con in mano le borse e segnava quasi 25 chili in più...
Al che mi sono tranquillizzato.,.. non sono io che mi sto rammollendo, è che le borse erano davvero pesanti...

Ma ovviamente non è finita lì, una volta messa via la spesa e fatta una bella doccia per togliermi il sudore e la fatica della sfacchinata mi sono reso conto che quelle famose megaconfezioni di carne non potevo mica lasciarle lì in frigo e basta... E metterle nel congelatore così come sono ci resterebbero per chissà quanto vista la poca voglia di cucinare degli ultimi tempi...

Quindi ho cominciato l'operazione di "scorte di cibo per le emergenze"

Ho cucinato 5 porzioni di pollo all'arancia, altrettante di pollo alla birra e l'arrosto di maiale al latte per un totale di 14 porzioni che mi saranno tanto comode quando tornerò a casa dal lavoro per la pausa pranzo o quando non avrò voglia di cucinare...

Avrei anche dovuto fare una torta.... ma davvero ero stufo di stare in cucina....

Alla fine oggi sono stato in piedi più tempo di quello che ci sono stato nelle ultime tre settimane...

mercoledì 13 maggio 2020

Pensieri floreali


L'altro giorno quando sono sceso a fare la spesa sono passato davanti al fioraio che ha riaperto i battenti.

Per un secondo sono stato tentato di prendere qualche fiore da mettere sul miei tristissimi terrazzini dove ormai da tempo ci sono solo vasi con dentro solo terra o erbacce secche... sì, sono seccate persino le erbacce...

Dopo aver fatto la spesa ci sono ripassato davanti e ho pensato che magari li avrei presi un altro momento visto che avevo le mani occupate dalle borse piene.

Quando sono arrivato a casa ho messo via gli acquisti e il pensiero dei fiori era già sfumato. E' durato poco di meno di quello che probabilmente sarebbero durati i fiori una volta messi sul balcone....

Ma chissà, magari un qualche giorno in un impeto di ottimismo questo pensiero tornerà e comprerò qualche pianta aromatica da mettere nei vasi fuori dalla cucina e qualche fiore fuori dalla sala...

Ne avevo già parlato in uno dei primi post del mio "pollice nero", quell'abilità di riuscire a far seccare qualsiasi essere vegetale che mi do la pena di comprare...

Sarà il sole, sarà il caldo, sarà la terra... o magari sarà che mi dimentico di bagnarli...

Vedremo... per ora resto con i vasi vuoti e le erbacce secche... poi vedremo...

Intanto mi faccio bastare il potos che ho in casa e la semperviva sul terrazzo che hanno quella bellissima capacità di sopravvivere nonostante tutto...

martedì 12 maggio 2020

Due mesi


Quanto tempo è che siamo in questo strano periodo di emergenza virus?
Ho perso il conto..

Credo siano un paio di mesi, ma non ne sono molto sicuro.

In questi mesi la mia vita ha preso uno strano andamento, come del resto credo sia capitato a quasi tutti.

Due mesi di lavoro a singhiozzo, di caffè bevuto a casa, di code per fare la spesa, di negozi chiusi, di programmi rimandati a "dopo"...

A un certo punto ho anche smesso di tenermi aggiornato sull'andamento delle cose, la televisione non l'ho più nemmeno accesa, anche perché è lì staccata e ormai è come un qualsiasi soprammobile il cui unico scopo è quello di riempire uno spazio e prendere polvere...

Due mesi in cui gradualmente la mia voglia di fare qualcosa è diminuita. Gli spostamenti si sono limitati a due strade: una per fare la spesa, l'altra per andare al lavoro. Gli acquisti si sono ridotti ai generi alimentari. Le facce sono diventate solo un paio di occhi sopra una mascherina...

Ma in qualche modo sembra quasi diventata una sorta di normalità, al punto che in alcuni momenti mi dimentico com'era la vera "normalità".

Ma un pochino alla volta stiamo uscendo da questa bolla di esistenza in cui siamo stati. Stamattina ho addirittura preso un caffè al bar, l'altro giorno ho preso la metropolitana, ho ricominciato anche a dover fare attenzione ad attraversare la strada che non è più deserta...

E quando anche il lavoro tornerà a regime sarà strano non avere tutto questo tempo libero da buttare via e quello che avrò diventerà prezioso e sicuramente non verrà sprecato.

domenica 10 maggio 2020

Auguri mamma


Volevo scrivere dei versi per fare gli auguri, ma troppi pensieri mi son venuti in mente e quindi ho cambiato idea.

Volevo scrivere un post sulla mamma, ma nessun post è abbastanza per dire tutto quello che sento.

Volevo scrivere un pensiero a tutte le mamme, a quelle in attesa, a quelle coi bimbi, a quelle coi figli già grandi, a quelle già nonne... ma non ci sono abbastanza parole per dire abbastanza.

Volevo descrivere quanto mi manca poter vedere mia mamma, ma questa è una festa e non volevo intristirmi.

Per tutte le mamme volevo scrivere, parlare, cantare.

Ma poi alla fine non sono riuscito, perciò per stasera non uso il cervello, domando al mio cuore di esser gentile e chiedo a lui di dire qualcosa.

E quello che dice non sono parole, il cuore non parla ma si fa capire e allora mi fermo e lo sto ad ascoltare e quello che sento è un moto d'amore.

Perciò ora provo a tradurlo in parole e mi rendo conto che ne servono poche.
Ed eccole qui, semplici e sincere.

Grazie mamma per essere tu.

sabato 9 maggio 2020

Stufo di non essere stufo


Uffa sono stufo.

Non di stare in casa, non di lavorare, nemmeno della mia mini passeggiatina giornaliera che mi porta all'ufficio o a far la spesa.

Sono stufo di non essere stufo...

So che sembra assurdo, ma ci sono volte che stufarsi è uno stimolo a reagire, un incentivo a fare cose, un modo per decidersi a dare una svolta e mettersi "in riga".

Stamattina mi sono alzato, ho fatto colazione, sono sceso a comprare due cose, sono tornato a casa pieno di buone intenzioni.

Ho cucinato il petto di pollo che avevo messo a marinare nella salsa di soia ieri sera, l'ho preparato in crosta con le zucchine grattugiate e la solita pasta matta.

Poi ho preparato una torta con farina di grano saraceno e spezie. Zenzero, chiodi di garofano, cannella, anice.

Solo che ho fatto un piccolo errore e, a differenza di quello che faccio di solito, ho fatto cuocere prima il salato e poi il dolce.
Di solito faccio sempre il contrario, perché almeno son sicuro che la torta non mi esce "profumata al peperone". Ma ho scoperto che c'è un altro motivo per cuocere le cose in quest'ordine: Il forno per il mio pollo era a 200°, quando era cotto e ho messo la torta probabilmente era ancora troppo caldo e così la torta non è lievitata bene... Ma fa niente, per la colazione va bene lo stesso...
Mentre la torta cuoceva ho pure lavato tutto quello che avevo sporcato per cucinare.

Poi volevo anche fare il bucato, non potevo farlo prima perché mica posso avviare lavatrice e forno insieme... ma una volta sfornata la torta ero stufo, mi è passata tutta la velleità di fare qualcosa e ho passato il pomeriggio nella consueta inattività. Che purtroppo sembra non stufarmi mai...

venerdì 8 maggio 2020

Primi passi "fuori"


Stamattina non avendo ricevuto nessuna convocazione per andare a lavorare ho fatto una cosa che non facevo da mesi.

Ho approfittato della bella giornata e della necessità di fare una commissione e sono andato nientemeno che a Milano!!!

Non in centro, e nemmeno in zone dove di solito si va a passeggiare o a fare shopping, sono andato in una zona abbastanza periferica e dove l'unico via vai che c'è è di auto...

Era metà mattina, quindi pochissima gente in giro, sul metrò eravamo in tre nel vagone, ci sono tanto di adesivi con "vietato sedersi qui" su due sedili su quattro, sul pavimento i bollini rossi di dove si deve stare se si è in piedi...
Dopo 4 fermate sono sceso e ho fatto un pezzetto a piedi per arrivare alla mia meta.

Guardarsi in giro e vedere un panorama diverso da quello che vedo di solito quando faccio la strada per andare al lavoro, per quanto squallido fosse quel panorama, mi ha dato una sensazione strana. Camminare su una strada diversa dalle uniche due che faccio negli ultimi mesi mi ha fatto sentire strano, una sorta di incredulità unita a una sensazione di estraneità.

Poi ho fatto la mia commissione, ho rifatto il pezzetto a piedi, ho ripreso la metropolitana e me ne sono tornato a casa.

E' stato quasi come fare una gita "fuoriporta", una di quelle che si fanno nel weekend e nelle quali la meta è la montagna o il lago o il mare...
Quattro fermate di metrò e un paio d'ore sono bastate per farmi sentire in un luogo "esotico", uscire da quella che ormai è diventata l'area di comfort è stato strano...

giovedì 7 maggio 2020

Che bel silenzio


Ci sono persone che quando parlano devo aprire bene le orecchie perché altrimenti faccio fatica a sentire quello che dicono oppure devo chiedere ogni due minuti di ripetere quello che hanno detto, un po' perché le mie orecchie, soprattutto quando ci si trova in un ambiente un po' rumoroso, fanno fatica a sentire, ma anche perché molte persone hanno l'abitudine di sussurrare o comunque di parlare a bassa voce.

Nella mia famiglia abbiamo sempre avuto l'abitudine di parlare a voce piuttosto alta, tanto che anche il più normale dialogo a volte sembra che sia una accesa discussione.

Magari, come spesso capita, la situazione ottimale sarebbe nel mezzo, cioè parlare con un tono di voce normale.

Ma ci sono persone che hanno un tono o un timbro di voce che, a prescindere dal volume con cui parlano, sono comunque fastidiose.

Per esempio alcune voci stridule che anche a basso volume ti perforano i timpani, o quelle voci che sono un continuo borbottio che ti fa venir voglia di spegnere il cervello, o quelle che oltre ad essere continue sono a un volume tale che non puoi ignorarle e ti fanno perdere qualsiasi velleità di concentrarti su qualcos'altro.

Ma ognuno ha la voce che gli è capitata, non sempre si può dare la colpa a qualcosa. Ma a volte sì!

Come quando ad esempio in metropolitana ci si trova vicino al gruppetto di starnazzanti ragazzotte più o meno adolescenti che coi loro acuti ti rifanno la messa in piega più che se mettessi le dita nella presa della corrente.
O il tenore mancato che sbraita a tutto volume al telefono con chissà chi.
O Quello che tiene comizi improvvisati come se quello che dice ai suoi due o tre interlocutori (che evitano saggiamente di interromperlo) potesse interessare anche a tutto il resto delle persone nel raggio di un chilometro...

Ma la cosa peggiore di tutte è quando una voce (a scelta fra quelle descritte) te la devi sciroppare tutto il giorno durante le ore di lavoro...

Arrivi alla pausa pranzo o all'ora di uscita che la cosa che desideri di più è il silenzio.
Un silenzio che non ti ricordavi più fosse così bello!

mercoledì 6 maggio 2020

Doppia personalità


Stamattina sono stato al lavoro e ho avuto una nuova conferma di una cosa che già sapevo, ma che fa comunque sempre piacere provare.

Nel mio lavoro sono bravo!

Non è che voglio vantarmene, è solo che quando sono al lavoro e le cose che faccio risultano fatte bene, velocemente e con professionalità ne sono orgoglioso.

Al lavoro divento un'altra persona: responsabile, ben organizzato, efficiente, preciso...

Se mi si vedesse come sono a casa, soprattutto in quest'ultimo periodo, non si direbbe mai che al lavoro sono così attivo.

Anche in quei giorni in cui mi sveglio senza nessuna voglia di farne o nervoso o stanco o comunque senza nessuna voglia di lavorare, quando arrivo al lavoro è come se il mio corpo e la mia mente dimenticano tutto il resto e si concentrano su quello che c'è da fare.

Non so se è un sintomo di doppia personalità o se sono come l'uomo ragno che nella vita normale è un ragazzino qualunque ma quando c'è bisogno cambia completamente.

Ma credo che sia semplicemente perché il mio lavoro mi piace, mi piace smanettare coi computer, mi piace avere a che fare con le persone, mi piace vedere apprezzato quello che faccio.

Poi ovvio che in ufficio ci si lamenta. Del lavoro, dell'organizzazione, del collega, del capo, del caffè delle macchinette e di qualunque cosa, ma fa parte del gioco...

martedì 5 maggio 2020

Verso la normalità


E così pare che da ieri abbiamo la possibilità di riprendere a fare alcune delle cose che da un bel po' non potevamo fare.

Si vedono in giro più macchine e più persone, sembra quasi di percepirlo nell'aria uno spirito un po' più sereno...

Anche se non siamo ancora "al sicuro" ed è necessario che tutti ci comportiamo con criterio ci sentiamo più liberi.

Per me le cose non è che siano cambiate molto nel senso che il lavoro non comincia ancora a pieno regime per alte due settimane nelle quali sarò chiamato a singhiozzi se c'è necessità della mia presenza in ufficio, se no resterò ancora a casa.

Poi si vedrà...

Per carità, non è che mi lamento, lo stare a casa, come ho già detto, non mi disturba, anche se l'essere convocato al lavoro oggi per domani non è proprio una situazione ottimale.

Quando poi si tornerà a lavorare normalmente mi sa che sarà abbastanza traumatico...
Anche se il sapere di dover lavorare tutta la settimana toglierà quella sensazione di provvisorietà che ormai è diventata quasi abitudine.

Intanto domani lavorerò, per i giorni successivi vedremo...
Che sia al lavoro o a casa magari riuscirò anche a uscire un po' dal letargo in cui sono caduto ultimamente...

lunedì 4 maggio 2020

E se non facessi il post?


Ed eccoci anche stasera all'ora del post..

Quel momento della giornata che non posso evitare.

Quell'impegno giornaliero imprescindibile...

Che sia stata una giornata di lavoro, che sia stato a casa a grattarmi la pancia, che sia caldo o freddo o tiepido, che ne abbia voglia o no, che abbia qualche idea su cosa scrivere o abbia la testa completamente vuota...

Posso pure lasciare indietro il far da mangiare, il fare pulizie, il riordinare la casa... ma il post è un impegno che non potrei mai lasciare indietro...

Che sia un post ispirato o quattro parole messe giù a caso (come in questo caso) il post va fatto!

Le conseguenze di un giorno senza post potrebbero essere catastrofiche!

Le zie comincerebbero a chiamare mia mamma per chiedere se sto bene o se qualcosa non va visto che non ho fatto il post.

Mia sorella come minimo per ripicca mi farebbe spoiler su qualsiasi serie tv o libro che lei ha già visto/letto e io no.

Mia mamma.... boh... mia mamma non so cosa farebbe, lei dà per scontato che il post ci sarà... non è nemmeno immaginabile che ci sia un giorno senza post...

Tutti gli altri... boh, probabilmente se ne farebbero una ragione, ma mi piace pensare che dispiacerebbe anche a loro.

domenica 3 maggio 2020

Una spugna è per sempre



Oggi dopo aver lavato i piatti ho deciso che la spugna che stavo usando, dopo il suo periodo di onorato servizio, necessitava di una sostituzione.

Ma questo non vuol dire che la sua utilità sia finita!

La spugna dei piatti ormai consumata è passata a un nuovo compito, quello di spugna per pulire il gas, il tavolo e i piani della cucina.

Questo passaggio di compiti ha innescato l'effetto domino delle spugne.

La spugna che finora serviva per il tavolo è passata in bagno a sostituire quella che uso per pulire i sanitari e quest'ultima è andata al posto di quella che uso quando lavo i contenitori della spazzatura.

Dopo quest'ultima fase non è che rimanga molto della spugna iniziale, ma se non è proprio completamente distrutta posso ancora usarla ad esempio per pulire le suole delle scarpe... Ok, non è che lavo sempre le suole delle scarpe, ma ad esempio quando avevo il centro massaggi capitava che lavassi le suole degli zoccoli che usavo là... e poi qualche lavoraccio che necessita un rimmasuglio di spugna può sempre capitare...

E così finisce il ciclo vitale delle mie spugne...

sabato 2 maggio 2020

Tempo perso


Lo so che l'ho già detto, e so anche che probabilmente l'ho già anche ripetuto, ma visto che è lo stato d'animo più frequente negli ultimi tempi voglio ribadirlo.

C'è una domanda che mi assilla. e a cui non riesco a trovare risposta.

Perchè non ho assolutamente voglia di fare niente?

Sono a casa, è il weekend, per di più lungo perché ieri era il primo maggio, quindi senza il pensiero che potrebbero chiamarmi al lavoro, ho tutto il tempo per fare qualunque cosa, ho tutto il necessario per fare qualunque cosa, che siano pulizie, cucinare, leggere, pitturare, scrivere...

Ma appena mi metto in mente di fare qualcosa subito me ne passa la voglia.

Entro in cucina, apro l'armadio ne tiro fuori due o tre ingredienti e li lascio lì sul tavolo fino a quando torno in cucina e li rimetto dove li ho presi.

Oppure apro l'armadio dove ho i detersivi, li guardo, faccio per prenderli con una mano ma con l'altra chiudo l'antina e torno a leggere fumetti o guardare serie tv o a giocare col computer...

Poi lo so che rimpiangerò di non aver fatto niente in questi giorni. Se davvero dalla settimana prossima si comincerà a tornare alla normalità è probabile che ricomincerò anche a lavorare tutti i giorni e avrò solo il finesettimana per fare le cose...

Ma intanto va così...