mercoledì 30 dicembre 2020

Rientro

Dalla neve di Gerola alla neve di Milano

Dal frigo sempre pieno di mia mamma al mio pateticamente vuoto.

Da giornate senza programmi al dover pensare a che ora andare a fare la spesa per non trovare troppo casino.

Da pranzi e cene abbondanti e in compagnia a una cena da solo con ciò che è rimasto in dispensa.

Insomma, un rientro in grande stile...
Ma volente o nolente si deve tornare alla normalità.

martedì 29 dicembre 2020

Riprendere le redini

Domani rientro a casa mia.
Le ferie non sono ancora finite e resterei volentieri qui a Gerola, ma sento il bisogno di passare qualche giorno nella mia casa prima di riprendere il lavoro.

Non è solo per avere il tempo di fare mestieri e rimettere un po' in sesto la casa, che è un po' allo sbando, è più il bisogno di poter riprendere le redini della mia vita per poi poter affrontare il tran tran lavorativo che una volta ripreso tornerà ad essere la normalità.

Un modo per riprendere il controllo delle cose, per cercare di trovare un equilibrio che mi permetta di tornare a dividere quello che è lavoro da tutto il resto.

Il mio proposito per il nuovo anno è proprio questo, fare in modo che il lavoro resti nelle ore lavorative, tornare a godermi la vita senza che gli strascichi di stanchezza e malumore dell'ufficio mi seguano quando torno a casa, ritrovare la serenità e le energie per reagire e far sì che le serate non siano solo una pausa fra una giornata lavorativa e l'altra.

Ritrovare l'entusiasmo per le cose, rimanere sereno anche se la giornata è stata dura, ricordarmi che il lavoro è solo lavoro e che la vita è fuori dall'ufficio.

E' una cosa importante, che purtroppo negli ultimi tempi ho un po' perso di vista, ma che voglio e devo rimettere come priorità.

lunedì 28 dicembre 2020

Ricettari

Credo che più o meno tutti abbiamo in casa almeno un ricettario, che sia di dolci, di primi, secondi, o uno di quelli tematici o con su di tutto.

E spesso e volentieri quel ricettario o è li da una o più decine d'anni e quindi ha l'aria bella vissuta oppure è recente ed è lì come appena uscito dalla libreria perché lo si è appena sfogliato.

Per non parlare poi del ricettario personale, quel quaderno o album o notes o fogli di carta sparsi per i cassetti della cucina su cui annotiamo le "nostre ricette" o quelle che facciamo abbastanza di frequente ma delle quali non ci ricordiamo mai gli ingredienti.

Io non faccio eccezione.
Ho 3 o 4 ( o forse anche 5 o 6) ricettari, uno con tutto, uno di ricette regionali, uno di piatti freddi, uno di dolci... e probabilmente qualche altro che non ricordo nemmeno di avere.
E se devo essere sincero non so se ho ami fatto, o anche solo cercato, una ricetta da questi libri...

E ho anche il mio quaderno delle ricette dove ho scritto le ricette che non ricordo mai: la pasta frolla, la farinata di ceci, la pasta matta, i muffin, i biscotti di zenzero, la torta di mele ecc ecc...

Ma alla fine quando mi ritrovo a cucinare, a parte poche eccezioni dal mio quadernetto, quello che faccio è andare su internet, mettere nella ricerca gli ingredienti che ho in giro, vedere se esiste un piatto in cui possono coesistere e poi, visto che qualcosa manca sempre o c'è qualcosa che voglio aggiungere perchè sta diventando vecchio in frigo, ignoro la ricetta che ho trovato e vado a caso.

Ma la finta di seguire una ricetta la faccio quasi sempre...

sabato 26 dicembre 2020

I film con la mamma

Ci sono due o tre film che per mia mamma sono irresistibili.
Film che ha già visto un miliardo di volte ma che se c'è occasione di rivederli non ne fa  ameno.

Stasera prima di cena stava provando il suo nuovo "giocattolo" che le è stato regalato per Natale, un modo per vedere film in tv quando vuole e senza pubblicità.

E quando ha trovato "Il piccolo lord" tanto per vedere come funzionava l'ha lanciato con il commento
"Si, ma è solo per vedere come funziona, non mi metto a guardarlo adesso..."

E intanto che scrivo questo post stiamo guardando i titoli di coda del film...

Ma diciamocelo, ognuno di noi ha uno o più film che non riesce a fare a meno di guardare se gli capita di vederne anche un solo fotogramma facendo zapping...

Film che conosciamo a memoria, film di cui conosciamo praticamente ogni battuta, ogni scena, ogni sfumatura, ma che ogni volta riguardiamo come se fosse la prima volta che li vediamo.

E mentre sto scrivendo ho cominciato a pensare quali sono i film che hanno questo effetto su di me.

Sinceramente non lo so...
Ci sono più film che ho visto più e più volte e che non mi stanco mai di rivedere, ma pensare così a freddo a quali sono mi svuota la testa e non riesco a focalizzarli.

Serve l'input di un fotogramma, di una battuta, di una immagine che faccia sbocciare tutto d'un tratto l'attrazione... e  allora si scatena il magnetismo che ti incolla alla tv che tu voglia o no...

mercoledì 23 dicembre 2020

Leggere italiano

Dopo decine e decine di libri stranieri ultimamente ho scoperto alcuni autori italiani che mi stanno appassionando.

Sarà che normalmente uno associa l'autore italiano con la letteratura che si studia a scuola, quindi quei mattoni letterari tipo Manzoni Verga e compagni che anzichè far apprezzare la lettura ti fanno passare al voglia di aprire un libro...

Che poi anche fra gli autori da lezione di scuola ce ne sono alcuni che ho apprezzato ben dopo la fine degli studi, forse perchè fanno parte di quella schiera di autori che a scuola si fanno senza troppo impegno alla fine della quinta superiore. Ho continuato a non apprezzare Sciascia, ma ho rivalutato Pirandello, continuo a non amare ... ma ho riscoperto Calvino...

Poi uno se ne dimentica, ma di autori italiani non ci sono solo quelli del passato, ce ne sono anche di contemporanei e tanti, ma che si sentono nominare non sono molti...

Ok, Eco non mi piace, troppo prolisso per i miei gusti, Camilleri mi piacerebbe leggerlo, e ci riproverò, ma quando ho preso un suo libro mi sono trovato a disagio con l'aspetto dialettale dei suoi scritti.

Ma diciamocelo, quando chiedi a qualcuno di indicarti un autore italiano che gli è piaciuto nove volte su dieci ti dice un autore del passato oppure se è contemporaneo è uno che non hai mai sentito nominare.

Ultimamente sto rovistando fra questi autori sconosciuti e devo dire che sto avendo delle bellissime sorprese.

Mi sono appassionato ai libri di Alice Basso, adesso sto leggendo Federico Maria Rivalta, mi sono piaciuti Benni, Baricco, Giordano...

Non è che nel leggere un libro straniero o uno italiano si trovi differenza, ma sapere che quello che sto leggendo non è passato dalle mani di un traduttore ed è arrivato direttamente a me dalla penna dell'autore mi da una sensazione diversa, come se le sensazioni trasmesse dal libro fossero più... come dire... di prima mano...

martedì 22 dicembre 2020

Basta che sia fritto

Uno dei modi di dire in cucina è che una cosa se è impanata o ricoperta di cioccolato è sicuramente buona.
Naturalmente parlando di cose salate per la panatura e dolci per il cioccolato... ma a volte anche no, ma rare volte...

Comunque oggi a pranzo con mia mamma abbiamo avuto la conferma della prima parte di questa affermazione.

Premesso che mia mamma sta al pesce un po' come il diavolo sta all'acqua santa, cioè si avvicina al pesce con molto timore, con scarso entusiasmo e se può farne a meno lo evita proprio.

Tolto il tonno e gli sgombri in scatola per lei il pesce è un po' come una penitenza che ogni tanto le tocca subire.

Ma oggi ha avuto l'ispirazione di fare il pangasio impanato e ne è rimasta talmente contenta che lo ha mangiato anche a cena!
Il suo commento è stato:"Che buono, non sa neanche di pesce..."

Ok, diciamocelo, il pangasio è un pesce che riesce ad avere anche meno sapore della platessa e del merluzzo, quindi una volta impanato l'unico sapore che si sente è appunto quello della panatura...

Ma sempre pesce è... e tanto basta per azzittire gli scrupoli del fatto che pesce non ne mangia mai.

Che poi la parte salutare del pesce sia annullata dalla semifrittura una volta impanato non è importante...

lunedì 21 dicembre 2020

Cibo invernale

Stasera ho pensato di anticipare il post, così è voltato via e, dopo cena, posso rilassarmi e giocare a carte con mia mamma senza il pensiero di doverlo ancora scrivere.

Non ho avuto un gran successo, con la scusa che è presto mi sono perso via a cazzeggaire su internet e ho tirato tardi lo stesso.

Infatti guardando l'ora ho visto che erano già le sei e un quarto.
Fra i vari pensieri che passano nella mia testa quando sono in procinto di fare il post, pensieri che di solito non c'entrano niente col post, c'è stato quello "Strano che la mamma sia ancora lì sul divano a leggere e non mi abbia ancora chiesto cosa preparare per cena".

Di solito quando mi viene rivolta quella domanda la mia risposta è "boh, fai te, per me è lo stesso" con conseguente disappunto ci mia mamma che comincia a elencare alimenti chiedendomi se l'uno o l'altro va bene e ricevendo più o meno sempre la stessa risposta.

Stasera invece, non so come mai, magari proprio perchè stasera non me l'ha chiesto, pensare alla cena mi ha fatto venire voglia di mangiare qualcosa di invernale, uno di quei piatti che nelle lunghe sere invernali ti danno quella bella sensazione di calore e di casa.

Il primo pensiero è andato al minestrone e quando l'ho detto alla mamma l'ho vista scattare dal divano e precipitarsi tutta contenta a vedere se ne aveva nel congelatore.
"Finalmente una volta tanto sei tu a proporre cosa fare da mangiare e io non ho il minestrone...."

Ma di piatti adatti al giorno più corto dell'anno ce ne sono parecchi, quindi abbiamo deciso di prepararci una bella vellutata di carote! Che anche lei il suo bell'aspetto invernale ce l'ha.

domenica 20 dicembre 2020

Cambio di abitudini

Ci sono periodi in cui si tende a mangiare di meno, a ogni pasto basta una porzione ridotta di cibo e ci si sente già sazi.

Non è che si perde l'appetito, non è neanche perchè non si ha voglia di cucinare, è solo che ci si abitua a mangiare di meno senza rimetterci in energie e salute.

Io sono reduce da uno di questi periodi, è da un po' che mi sento sazio senza bisogno di abbuffarmi.

Ma da due giorni sono da mia mamma e in questi quattro pasti che ho fatto con lei credo di aver mangiato di più di quello che ho mangiato in tutta la settimana passata...

Pollo e patate, polenta, salsiccia, spezzatino...

Insomma, un bel periodi di cambio di abitudini totale: niente lavoro, neve dalla finestra, nipotini, famiglia, e, a completare il quadretto, un bel cambio di abitudini alimentari.

sabato 19 dicembre 2020

Preparativi


E ci saranno pure divieti, ci saranno pure limitazioni nei movimenti, ci sarà pure il virus e tutte quelle cose che ci fanno pensare che quest'anno Natale non sarà neanche Natale, ma oggi quando sono arrivato a Gerola e nel pomeriggio sono stato chiamato da mio fratello e la mia nipotina per andare in giro a esporre i presepi nella ormai tradizionale "via dei presepi" che ogni anno a Natale ospita decine e decine di presepi sparsi per il paese il clima natalizio ha preso il sopravvento.

Ok, poi la notte di Natale non ci sarà il presepio vivente, sarà difficile se non impossibile vedere i parenti, ecc, ma certe cose che fanno comunque sentire il Natale sono importanti.

Anche se poi non ci sarà magari nessuno che gira per le strade a vederli, i presepi sono lì, abbiamo passato un pomeriggio a disporli, e soprattutto è un modo e uno stimolo a non arrendersi, un modo per dimostrare che è nelle piccole cose che possiamo ritrovare serenità e speranza.

Perchè che siamo bambini, adulti o anziani, tutti abbiamo bisogno che ci sia qualcosa a ricordarci che siamo noi, che non possiamo arrenderci e basta a questo periodo nero, che possiamo sempre trovare qualcosa che ci faccia sentire meglio, che riaccenda la nostra luce. 

venerdì 18 dicembre 2020

Attendiamo

Di solito in questo periodo dell'anno si è in trepidante attesa dell'arrivo feste, dello stare in famiglia, dei preparativi per il presepio vivente, dei regali, della notte di Natale, del capodanno e di tutte le cerimonie e delle tradizioni che questo periodo porta con sè.

Un'attesa che contagia tutti, sia chi si diletta in addobbi, compere, luminarie, sia chi invece è indifferente a queste cose o addirittura le disprezza.

Per quanto uno possa essere e pensare come un grinch, l'arrivo del Natale non può non dargli una sensazione di attesa e di festività.

Quest'anno, che è stato un anno decisamente anomalo, continua con la sua stranezza e ha trasformato l'attesa dei riti di Natale nell'attesa di sapere se e come si potranno vivere questi momenti.

Siamo tutti lì ad aspettare di sapere cosa potremo fare o non fare, come potremo o non potremo farlo, dove potremo o non potremo andare.

La mia non è una polemica, è una constatazione.

Siamo in un periodo difficile che ci accompagna da davvero troppo tempo, ci dobbiamo adattare a una serie di comportamenti per salvaguardare la nostra salute, dobbiamo adeguarci a regole e imposizioni a cui non siamo mai stati sottoposti.

E ci adattiamo e facciamo tutto quello che possiamo per cercare di comportarci nel modo più corretto.

E anche facciamo tutto il necessario e siamo consapevoli che è solo per il nostro bene, lasciatemelo dire, non è che per forza debba piacerci.

Ma del resto non ci piacerebbe nemmeno trovarci in ospedale o che in ospedale ci finisca qualcuno dei nostri cari.

Quindi attendiamo.
Attendiamo le prossime direttive, attendiamo la fine di questo periodo assurdo, attendiamo che il mondo torni a essere se stesso.

giovedì 17 dicembre 2020

Prospettive

 Le cose non sono mai esattamente come sembrano.

Noi le vediamo e le percepiamo sempre e comunque dal punto di vista in cui ci troviamo.

Se una cosa è bella allora abbiamo la fortuna di vederla da un'angolazione privilegiata, quindi ce la godiamo così com'è senza stare a farci troppe domande e senza preoccuparci di altro.

Quando invece una cosa non ci piace o ci crea stress e disagio cerchiamo in tutti i modi di allontanarla da noi, ma spesso anzichè riuscire ad allontanarla riusciamo solo a caderci dentro.

Non è facile quando si è coinvolti in una situazione che ci mette disagio o ci fa stare male osservarla da lontano, sembra invece che in qualsiasi direzione guardiamo quella cosa sia ovunque intorno a noi e non vediamo altro e non vediamo nemmeno un modo per poterne uscire.

Poi a un certo punto capiamo che non può essere tutto così nero, che deve esserci qualcos'altro, che tutto quella negatività che abbiamo intorno e dentro deve pur avere un confine, una fine. Anche se al momento ci sembra di no.

Allora bisogna trovare qualcosa che ci guidi, un filo di Arianna che ci guidi nel labirinto in cui ci sentiamo persi.
Non sempre è facile, spesso ci serve un'Arianna che ci porga quel famoso filo da seguire, un filo che, anche se sottile e fragile, ci possa guidare all'uscita.

Arianna può essere un amico, la forza interiore, la volontà di ritrovare la luce... Può essere qualunque cosa a cui aggrapparci per darci una speranza e una direzione.

E una volta trovato quel filo si arriva a un punto dove possiamo vedere da fuori quel labirinto in cui eravamo imprigionati e ci rendiamo conto che forse non era così grande e oscuro come sembrava quando c'eravamo dentro, lo vediamo dalla prospettiva dell'osservatore esterno, non da quello di uno che ci si è perso dentro.
E' lo stesso labirinto, ma visto da fuori fa molta meno paura.

mercoledì 16 dicembre 2020

Frutta secca


Ci sono cose che si mangiano tutto l'anno, ma che in alcuni periodi hanno quel qualcosa che le fa sembrare più buone.

Una di queste cose è la frutta secca.
Noci, nocciole, arachidi, mandorle ecc...

Le troviamo tutto l'anno da comprare, ma quando si avvicina il Natale acquistano un sapore e un gusto in qualche modo migliore rispetto al resto dell'anno.

Io amo la frutta secca, anche se tendo a comprarne raramente perchè quando comincio a sgusciarne non finisco più e mi ritrovo sommerso di gusci, e con quella sensazione di averne davvero mangiate troppe.

Le peggiori sono le arachidi, perchè per mangiarle non serve nemmeno lo schiaccianoci e senza rendersene conto ci si ritrova con la bocca impastata e i denti pieni di pezzetti.

Poi ci sono le noci, che sono quelle compro di più sia perchè le mangio volentieri e con meno ingordigia rispetto alle arachidi sia perchè mi piacciono un sacco nei dolci.

Le nocciole non le prendo quasi mai, anche perchè non facile trovarle come noci e arachidi, ma quando si prendono quei sacchetti misti sono quelle che si vanno sempre a ricercare per prime.

Poi le noci del brasile, quelle col guscio nero per intenderci, anche quelle che fanno capolino nei sacchetti misti. Sono buonissime, ma è quasi impossibile sgusciarle senza frantumarle nello schiaccianoci perchè sono talmente attaccate al guscio che non sembra possibile poterlo rompere lasciando intero il frutto.

Infine ci sono le mandorle. Quelle le si trovano soprattutto sgusciate, pelate, frantumate, affettate e quando ci si trova davanti a una manciata di mandorle col guscio ci si rende conto del perchè.
Alcune si riesce a romperle senza troppi problemi, ma alcune è come mettere un sasso nello schiaccianoci, e hai voglia a fare forza, nella gara fra schiaccianoci e mandorla è spesso la seconda a vincere rimanendo intonsa mentre lo schiaccianoci si è rotto a metà...
Probabilmente c'è qualche segreto per aprirle, ma io non lo so, e visto che il grosso del mercato delle mandorle è di quelle sgusciate probabilmente non sono l'unico ad avere questo dubbio...

E come dicevo avvicinandosi il Natale la frutta secca diventa più buona, anche perchè spesso è insieme ai mandarini che sono secondo me il frutto che fa più Natale di tutti.

martedì 15 dicembre 2020

Rimedio allo stress

In questo periodo lo stress colpisce da tutte le direzioni: dal lavoro, dall'incertezza e dalla paura dovute al virus, dalla gente, dalla solitudine e chi più ne ha più ne metta.

Negli ultimi giorni questo stress per me ha raggiunto livelli davvero alti, mi sentivo addosso un nervoso e un'apatia che stavano cominciando a corrodere la serenità e l'ottimismo.

Poi stasera, tornato dal lavoro stanco, agitato e demoralizzato per tutta una serie di situazioni ho pensato di fare qualcosa per uscire da questo sacco in cui stavo entrando.

E il metodo ce l'avevo a portata di mano, lo conoscevo già, ne avevo anche già fatto uso, ma per pensare di utilizzarlo adesso ho dovuto sentirmelo consigliare dalla persona dalla quale meno di tutte uno si aspetta un consiglio del genere: la meditazione.

Detta così sembra una soluzione da depliant pubblicitario che, seguendo chissà quale dottrina più o meno spirituale, promette miracoli.

Invece no, è una pratica che non richiede nessuna capacità particolare, non richiede impegno nè di tempo nè di soldi e la si può fare tranquillamente da soli.

Ammetto che le volte che mi ero dedicato a questa pratica l'ho fatto solo per il gusto di farlo, ma stavolta l'ho fatto per ridarmi la giusta prospettiva su un po' tutto, e ha funzionato egregiamente.
E' bastato un quarto d'ora perchè il nervoso e l'apatia scivolassero via.

Se non sapete cos'è o come funziona la meditazione vi rimando alle rubriche che ai tempi del centro massaggi avevo scritto, le trovate tutte sul sito Scienza Spicciola dove le ho raccolte tutte perchè mi dispiaceva lasciarle andare nel dimenticatoio. Lì c'è la sezione meditazione con le varie rubriche sull'argomento.

Stasera visto che ero appunto un po' nervoso mi sono affidato a internet per cercare una "guida" che mi aiutasse nella meditazione e basta cercare meditazione guidata per trovarne davvero tante.

E adesso mi sento bene, ho ritrovato la giusta prospettiva da cui guardare le cose.
Non dico che ho risolto tutti i problemi che hanno causato lo stress e il nervoso, quello neanche con la bacchetta magica, ma aver cambiato il mio approccio mi ha ridato la serenità che da tanto pensavo di aver perso.

Credo proprio che questo quarto d'ora in cui svuotare la mente e lo spirito possa diventare una pratica costante per concludere la giornata lavorativa e godermi tutto quello che c'è fuori dall'ufficio.

domenica 13 dicembre 2020

Hanno aperto le gabbie

Oggi primo giorno di zona gialla in Lombardia. Hanno aperto le gabbie!

Sembra che tutti, me compreso, ne abbiano approfittato per riversarsi per le strade di Milano.

Anche se devo dire che quando mi sono alzato e ho guardato fuori dalla finestra avrei dato qualunque cosa per potermene rimanere al calduccio in casa piuttosto che uscire con quel freddo e quella nebbia.

Ma visto che oggi era la mia prima occasione, e in effetti anche l'ultima, per non arrivare a Natale completamente a mani vuote mi sono dovuto fare coraggio e mi sono diretto alla metropolitana.

Che poi sembra scontato... ma era dall'inizio di novembre che non prendevo il metrò... per non parlare poi di quando è stata l'ultima volta che sono sceso in centro...

Comunque, una volta arrivato in duomo, sono sceso dal metrò e quando sono salito in piazza mi ha accolto un cielo terso e il sole che cominciava a fare capolino dai palazzi!!! Altro che la nebbia che avevo fuori di casa!

Erano le 9:30, sembra piuttosto tardi per uno che ha progettato di muoversi presto per evitare resse e confusione, ma visto che qualunque negozio non apre prima delle 10 ero in perfetto anticipo.
Perciò per tirare le 10 mi sono fatto un bel giretto in piazza, in galleria e lì intorno fra gli alberi di Natale e osservando la già bella lunga coda sotto le luminarie della Rinascente e all'ingresso di alcuni negozi/bar/ristoranti.

Dopo un primo giro in centro mi sono spostato in corso Buenos Aires, illudendomi che magari avrei trovato meno gente, ma naturalmente sono stato disilluso...

In piazza Argentina, che si trova in fondo a Buenos Aires appena prima di Loreto, oltre alla gente anche un traffico incredibile di auto. Dalla padella nella brace.
Che poi uno spera che avendo la mascherina il caratteristico odore di piazzale Loreto (che ha la fragranza di un'overdose di ossidi di carbonio, polveri sottili e scarichi dalle fragranze più esotiche dei tubi di scappamento delle auto) sia almeno mitigato, invece no. Credo non basti nemmeno una maschera antigas per proteggersi in quelle zone...

Nonostante tutto però sono riuscito a fare gli acquisti che avevo in programma e a ritrovarmi sul metrò diretto a casa prima che tutto il centro si trasformasse in un vero e proprio formicaio.
Ok, le formiche avranno pure la mascherina, ma formicaio resta comunque...

Ah già dimenticavo... una volta risalito dal metrò qui a San Donato sono stato accolto dalla stessa nebbia che avevo lasciato qualche ora prima...

sabato 12 dicembre 2020

Scorte sempre utili

 Stamattina approfittando del fatto che il tempo non faceva schifo, nel senso che non pioveva e non faceva troppo freddo anche se nuvoloso e umido, sono uscito di casa per fare un giretto e la spesa e alla fine sono stato in giro più di due ore bighellonando senza meta.

Poi sono rientrato a casa e mi sono goduto un bel pomeriggio di relax, con i benefici della passeggiata che ha riattivato per bene i muscoli delle gambe e la circolazione.

Pomeriggio di relax vuol dire divano+libro+arachidi... poi a un certo punto le arachidi le ho riportate in cucina se no finivo il sacchetto...

Riportando appunto le arachidi in cucina mi sono anche reso conto che probabilmente stasera non avrei avuto molta voglia di preparare la cena e allora ho aperto il congelatore e ho tolto una porzine di pollo al curry.

Perchè non è vero che avere da parte il cibo già pronto solo da scongelare e scaldare è comodo solo per il la pausa pranzo durante la settimana, è comodissimo anche quelle volte che hai voglia di mangiare qualcosa che non sia un panino ma non hai voglia di cucinare... pranzo o cena che sia.

venerdì 11 dicembre 2020

Programmi per il via libera

Ok, è arrivato il weekend e forse è la volta buona che posso uscire dal mio comune e andare a fare un pochino di compere.

Avevo in programma di andarci domani, ma a quanto pare il "via libera" sarà solo da domenica... quindi il tutto è rimandato. Poco male.

Il programma del finesettimana quindi subirà un ribaltamento, quello che avevo in programma per sabato slitterà a domenica e viceversa.

Spero solo che non ci sia troppo casino in giro... ma il mio programma è quello di partire presto quando la gente si starà ancora godendo il riposo mattutino della domenica mattina per rientrare prima che tutti escano di casa.

Non so più nemmeno quanto tempo è che non vado più in centro, sarà un'esperienza quasi nuova. Prendere il metrò, girare per le strade di Milano, guardare vetrine alla ricerca di regali e altre cose che rimando da un po' di comprare.

Ho bisogno di un paio di scarpe perchè quelle che ho continuano ad andare più o meno bene all'asciutto, ma l'altro giorno con tutto il bagnato in giro mi sono accorto che hanno un buco nella suola che fa passare l'acqua...
Poi devo comprare una berretta perchè quelle che avevo non ho idea di dove sono finite.
E naturalmente devo cercare qualche regalo per Natale e stavolta non sono arrivato all'ultimo per colpa mia... è che non potevo fare altrimenti.

Poi già... è tutto da vedere come andrà, se la gente si riverserà in strada e per i negozi prima di quanto spero magari il giro sarà solo una toccata e fuga. Già in condizioni normali non mi è mai piaciuto girare in mezzo alla folla, figuriamoci adesso!!!

giovedì 10 dicembre 2020

Casa: specchio dell'anima

 E' decisamente un periodo che definirei disordinato.

Il lavoro che prosciuga le energie, il tempo che resta dedicato a riprendersi, la maocanza di possibilità e spesso anche di voglia di fare qualcosa di diverso...

E in tutto ciò ovviamente anche la mia casa rispecchia il mio stato d'animo.

E' sempre stato così, quando sono in disordine io anche la mia casa è nelle stesse condizioni.

Poi un bel momento mi metto di buzzo buono e comincio a fare ordine in casa, a buttare le cose accumulate in giro, a riordinare dentro gli armadi, a sistemare scaffali e cassetti...

E come per magia quell'ordine che poi ritrovo in casa fa in modo che anche nel mio stato d'animo ritorni la serenità.

Non ho mai capito se la serenità è data dall'ordine fatto in casa o se l'ordine fatto in casa è segno che sta tornando la serenità, fatto sta che generalmente si può intuire il mio stato d'animo guardando come è messa la casa.

In questo periododi trambusto mentale ogni tanto cerco di mettermi lì e sistemare qualcosa, l'altro giorno ho sistemato i cassetti della cucina che erano pieni e dopo aver sistemato le cose me ne sono ritrovati 3 vuoti, un altro giorno ho sistemato la libreria all'ingresso sulla quale avevo accumulato un sacco di roba che lì non c'entrava proprio niente, per la maggior parte roba appoggiata lì ma che poteva andare direttamente nell'immondizia e cosine così, piccole e poche per volta che mi danno almeno l'idea di provarci.

Come del resto sto facendo anche per il resto, cercare e valorizzare quei piccoli momenti di serenità che possono dare un senso a quel marasma di emozioni contrastanti che gli sta intorno.

lunedì 7 dicembre 2020

Tradizione

 




E come nella migliore delle tradizioni milanesi, oggi, giorno di Sant'Ambrogio, si fanno gli addobbi natalizi.

I miei addobbi si limitano al presepio, non è che mi metto chissà che decorazioni o lucine, ma il presepino sulla libreria è ormai tradizione.

Poi oggi per rimanere in tema prenatalizio mi sono dedicato anche a fare i biscotti di zenzero.
Visto che è la seconda volta che li faccio non ricordavo più quanti ne uscivano con la dose che ho indicato nella ricetta, cioè mezzo chilo di farina... Naturalmente ne sono usciti una quantità enorme, due scatole belle piene... ma va bene così, tanto non è che faranno in tempo ad andare a male...

Poi una volta fatti biscotti e stavo per mandare la foto del presepio ai nipotini, ma messo lì così era un pochino solitario, allora ho avuto l'idea di appendere qualche biscotto a forma di stella nel cielo, una casetta e un alberello che hanno dato un po' di contorno al presepio.

Immaginando che i miei attenti nipotini mi avrebbero sgridato se mettevo già lì anche il Gesù bambino ho avuto l'accortezza di non metterlo sicuro che così non avrei ricevuto lamentele...

E come mi sbagliavo...
Una volta mandata la foto ricevo il messaggio con mia nipote che mi sgrida perchè non ho messo la culla di Gesù bambino.
Poi dopo qualche messaggio in cui ho cercato una scusa per la mancanza della culla ricevo il messaggio del nipotino "Ma dove lo metti quel povero Gesù bambino"...

E io che speravo nei commenti divertiti per i biscotti appesi sul muro... Ma in effetti l'aver dimenticato la culla passa sopra a qualsiasi altra cosa...

Allora ho cominciato a cercare qualcosa che potesse fare da culla e gli ho rimandato la foto...
Cosa non si fa per quei bambini...

domenica 6 dicembre 2020

Pollo e ancora Pollo

 


Ieri quando sono andato a fare la spesa mi sono fatto ingolosire come al solito dalla megaconfezione famiglia di quarti posteriori di pollo, e non contento anche da un paio di bei petti di pollo.

Per farvi capire, la confezione di quarti posteriori contiene 8 quarti posteriori! Sono circa due chili e mezzo di pollo!

Quindi, ovviamente, oggi mi sono messo ai fornelli.

Per i quarti di pollo non ho fatto chissà che cose strane o nuove, avevo in frigo dei limoni che cominciavano a essere lì da un po' di tempo e un sacchetto di arance.
Quindi metà del pollo al limone e rosmarino, l'altra metà all'arancia (ormai diventato un cavallo di battaglia). Entrambi ovviamente con la loro bella puccina saporita.
Stavolta a differenza del solito ho provato a infarinare leggermente i pezzi di pollo prima di cuocerli, di solito li lasciavo così, non so se cambia molto il sapore, ma la puiccina resta sicuramente più densa.

Per i petti di pollo invece ho lasciato libero sfogo alla fantasia. Insieme al pollo ieri ho comprato anche dei cavoletti di Bruxelles.
Apro il frigo e vedo lì affiancati petti di pollo e cavoletti... petto di pollo ripieno di cavoletti!

Quando si dice cucino quello che c'è in frigo... a prescindere di cosa sia...

Comunque ho pulito i cavoletti e li ho fatti cuocere in padella con la cipolla tagliata bella fine, dopo averli sfumati con un pochino di brandy li ho lasciati cuocere; poi mi sono detto: se la cipolla caramella un pochettino stempera un po' l'amaro dei cavoletti. Allora ci ho aggiunto un po' di miele un po' prima che fossero cotti.

Poi ho messo cavoletti e cipolle dentro i petti di pollo e ho legato il tutto.
Ho fatto rosolare per bene gli arrosti, ho sfumato col vino bianco e poi ci ho aggiunto un po' d'acqua e sopra ci ho messo del miele.

L'aspetto è decisamente invitante, e la puccina al miele promette davvero bene.

Poi ho inscatolato tutto, pronto per il congelatore e per i pasti futuri.

sabato 5 dicembre 2020

La scatoletta delle emergenze

Stamattina mi sono svegliato un po' incriccato e stordito, mi sa che è stato per l'emozione di questi quattro giorni senza lavoro che mi aspettano.

Capita di svegliarsi un po' così, con quell'intontimento che non è proprio mal di testa, è più una sensazione come di intorpidimento generale.

Comunque sono uscito a fare un giretto e a fare la spesa approfittando del fatto che non pioveva.

Poi sono tornato a casa, ho pranzato, e quella sensazione di pesantezza alla testa non voleva saperne di andarsene, allora ho pensato di prendere una pastiglia per potermene liberare.

Ma ovviamente la ricerca della suddetta pastiglia non è andata a buon fine. Ho cercato nell'armadietto dei medicinali, nel cassetto del comodino e in vari altri posti senza risultati.

Va sempre a finire così, quelle poche volte che mi capita di voler prendere un medicinale va a finire che o è finito o è scaduto...

Mi stavo preparando per scendere qui sotto in farmacia per prendere una scatola di moment quando mi sono reso conto che era l'una e mezza... la farmacia sicuramente sarebbe stata chiusa. Per fortuna me ne sono accorto prima di uscire al freddo e al gelo con tanto di pioggia che nel frattempo era ricominciata.

Poi mi è venuto in mente che da qualche parte avevo una scatolina con dentro alcuni medicinali "da borsa", tipo moment e maalox che di solito tengo appunto nella borsa, in caso mi servissero quando sono in giro.
Naturalmente nella borsa non c'era, ma quello lo sapevo già, però l'ho trovata subito e mi è pure andata bene che il moment c'era dentro...

Così ho potuto passare il pomeriggio un po' meno intronato...

venerdì 4 dicembre 2020

Un lato positivo

Cavolo... ero già entrato in modalità quattrogiornidifila senza lavoro, godendomi la deliziosa sensazione mentre spaparazzato sul divano leggevo un libro!

E mi sono accorto che sono già le otto passate...

Certo, se questo lungo finesettimana l'avessi potuto passare a Gerola ne sarei stato davvero ben contento, ma si fa quello che si può, letteralmente, e quindi facendo bel viso a cattivo gioco vedo di non farmi rovinare l'atmosfera e trovo un lato positivo lo stesso.

Sono comunque quattro giorni lontano dall'ufficio. E scusate se è poco.

Non sono certo il tipo che si dispera se è costretto a cambiare programmi!
Ok, dispiace, ma visto che non ci posso fare niente è inutile che me ne sto lì a rimuginarci sopra...

Quindi mi godo la serata e la prospettiva di questi quattro giorni in cui non potrò andare a Gerola, non potrò vedere i miei, non potrò andare a fare shopping per Milano.... potrebbe andare peggio? Beh potrebbe piovere... e infatti le previsioni non mettono certo bel tempo...

E allora cosa ci trovo di positivo?

Quattro giorni che posso dedicare a quello che voglio in casa, o anche a far niente in casa, o a cucinare, o a leggere o a qualsiasi fra le mille attività che posso fare senza uscire di casa! E c'è solo l'imbarazzo della scelta!

giovedì 3 dicembre 2020

Che tristezza

Seduto al pc con la tisanina giornaliera sono in attesa di notizie.

Perciò ho dovuto pure accendere la televisione e mi tocca guardare il telegiornale per riuscire, forse, a capire se e cosa potrò fare o non fare in questo lungo finesettimana che mi aspetta grazie a sant'Ambrogio e all'Immacolata.

Poi mi sa che dovrò pure guardare come funzioneranno le cose anche su internet, perchè dubito che riuscirò a capire di preciso come stanno le cose anche se ascolto il discorso dove dovrebbero spiegare le nuove norme.

Per quanto riguarda il Natale vedremo... per ora i miei programmi a lungo termine arrivano solo a dopodomani...

Alle mie spalle sento la tv che trasmette le notizie del tg e più ne sento più mi convinco che faccio bene a non accenderla mai...

Ci sono mille e mille teorie e pareri, polemiche, pareri uno esattamente opposto all'altro...

Già il periodo non è decisamente sereno, stare ad ascoltare il telegiornale mi fa ancora di più sprofondare nel malumore...

Direi che per tenermi informato continuerò a vedere il minimo sindacale di notizie sfogliando internet... almeno lì leggo quelle due righe che mi interessano e poi posso chiuderlo... 

mercoledì 2 dicembre 2020

Neve

Stamattina mi sono svegliato come sempre, mi sono alzato, fatto colazione e tutte le varie cose per prepararmi ad uscire per andare al lavoro.


Come di consueto ho guardato fuori dalla finestra della sala per guardare il termometro e vedere la temperatura e oltre al termometro ho visto anche i prati sotto casa tutti imbiancati di neve.

Per un secondo ho pensato che fosse brina, ma visto che stava piovigginando non poteva essere brina...

Così sono uscito col mio bell'ombrellino e poco dopo che sono arrivato in ufficio guardando fuori dalla finestra ho potuto godermi lo spettacolo di una bella nevicata che è durato quasi tutto il giorno!

C'è da dire che nonostante il freddo umido e la giornata grigia e lavorativa il veder nevicare ha sempre il suo fascino.

Che poi io non ho nemmeno la preoccupazione di dover andare in macchina... non che la neve sia attaccata in strada, ma quando fa questo tempo sembra che per le strade si apra la fiera dell'autista incapace. Per fortuna l'unico momento in cui ho a che fare con la suddetta fiera è quando devo attraversare la strada, ma essendoci poco traffico non mi crea grossi problemi.

Oppure sui mezzi pubblici, dove giacconi e ombrelli bagnati che evaporano nel caldo della metropolitana creano quell'effetto sauna dall'odore di cane bagnato...

Ma ho la fortuna che, nonostante le immancabili lamentele, il lavoro ce l'ho sotto casa e qualsiasi condizione climatica è solo una piccola parentesi fra il caldo dell'ufficio e la tranquillità di casa mia.

martedì 1 dicembre 2020

Sorpresa

L'altro giorno, per la precisione sabato scorso, ero bello tranquillo a godermi la giornata senza lavoro quando a un certo punto mi è suonato il campanello.

Ok, per la gente normale il fatto che suoni il campanello non è che sia un evento degno di nota, ma a me capita talmente di raro che ci metto un momento a capire da dove arriva quel suono...

Alzo il citofono e mi aspetto che dall'altra parte mi rispondano "Posta", invece stavolta la risposta è stata diversa: "C'è un pacco!".
Lì per lì ho creduto di aver sentito male, un pacco? Per me? avrà sbagliato a schiacciare il campanello... Comunque per sicurezza sono sceso al piano terra.

E arrivato alle cassette della posta c'era davvero un pacco per me!
Lo prendo, lo rigiro un po' per vedere che fosse davvero per me. Vedo il mio nome e nel ittente il nome di mio fratello...

Arrivato a casa e curioso come una scimmia ho subito aperto il pacco per vederne il contenuto e dentro ho trovato un altro pacchetto e un foglio con scritto sopra "Aprire l'1 dicembre!!!" e l'avvertimento non fregare.

Chissà perchè quell'avvertimento... a me... che sono famoso per aspettare ad aprire qualcosa... ma con tutti questi avvertimenti non ho proprio potuto farne a meno e il pacchetto è rimasto lì sul tavolo chiuso fono a oggi quando finalmente ho potuto aprirlo.

E la bella sorpresa sono stati i biglietti di auguri da parte dei miei nipotini e una scatola calendario d'avvento con dentro 24 tisane differenti, una per ogni giorno da qui a Natale!!!

E la prima bustina è già lì pronta per stasera.