Sul lavoro si conoscono persone.
Alcune con cui vai d'accordo, altre che ti sono indifferenti e altre ancora che non sopporti.
Non sono persone che hai scelto di frequentare, sono persone che si trovano lì con te a lavorare.
Con le persone che non sopporti è difficile, ti limiti al minimo indispensabile di interazione necessaria per lavorare e cerchi di fare bel viso a cattivo gioco.
In questa categoria rientrano anche le persone di cui non hai stima, per il loro atteggiamento, per il loro modo di lavorare o per altre cose e in quel caso a volte è davvero difficile ingoiarsi quel "vaffambagno" che a volte ti verrebbe voglia di buttargli in faccia.
Con quelli che ti sono indifferenti è lo stesso, ma la cosa è molto più facile, perchè l'interazione è meno difficile, non ti devi sforzare per parlare e ascoltare, il rapporto è esclusivamente lavorativo, ma risulta più naturale e rilassato.
Poi ci sono quelli con cui vai d'accordo, quelli con cui oltre al rapporto lavorativo instauri anche un rapporto di dialogo, quelli con cui fai volentieri la pausa caffè e magari anche un pezzo di strada verso casa dopo il lavoro.
Qui ci sono anche quelli con cui instauri un rapporto di amicizia che va bel oltre il semplice essere colleghi.
E tutto sembra andare bene, fonchè non succede che tu diventi il "capo" del tuo amico. Il problema in questo caso è che spesso non è facile separare quello che è il rapporto lavorativo da quello personale e questo può causare incomprensioni e allontanamento.
Ma la cosa peggiore è quando tu come capo devi comportarti, per esigenze aziendali che ti vengono imposte, in un modo che a te non piace nei confronti dell'amico e allora lì nasce il senso di colpa nei suoi confronti.
Che poi, per come sono io, quel senso di colpa per atteggiamenti che ti dicono di tenere si manifesta anche con i colleghi con cui in comune non c'è nient'altro che il lavoro.
È proprio per questo che, adesso come adesso, il ruolo di "capo" non mi attira, ci sono già passato e dover tenere il piede in due scarpe, quella del rapporto lavorativo e quella dell'amicizia, è una cosa che non mi piace fare.