mercoledì 31 luglio 2019

Quell'attimo solo tuo


Secondo giorno della vacanza umbra, destinazione Assisi.

Avevo già parlato della mia esperienza in questa città di diversi anni fa e di quanto fossi rimasto sorpreso e coinvolto dall'atmosfera di spiritualità che vi si respira.

Oggi quell'esperienza si è ripetuta.
A Santa Maria degli Angeli, alla Porziuncola, nella salita alle basiliche, nelle strade della città, nello sguardo della gente, dovunque, quasi anche nelle gelaterie, si respira un'aria che io non ho mai trovato in nessun'altra città.
Ma i posti che più di tutti, almeno per quanto mi riguarda, non possono lasciare indifferenti nemmeno i più refrattari alla spiritualità, sono la basilica inferiore e la tomba di san Francesco.

A prescindere dal credo religioso e dalle convinzioni personali credo che sia impossibile non percepire qualcosa in questi posti
Chiamatela come volete: presenza divina, energia universale, aura positiva...
Attribuitela a chi volete: a Dio, all'uomo, alla natura...
Consideratela fede, o illuminazione, o anche solo illusione...

Fatto sta che in questi luoghi qualcosa ti entra dentro.

Magari anche solo per un istante, magari solo come un pensiero fugace, o magari come un'ispirazione, un'intenzione, un attimo di immensità che ti sorprende.
Potrebbe cambiarti la vita o non significare nulla, essere chiaro o incomprensibile, lasciarti indifferente o destabilizzarti, puoi accettarlo o rifiutarlo, ma non puoi negare a te stesso che c'è stato.

Puoi dimenticare tutto il resto, quello che hai visto, quello che hai fatto, quello che hai visitato, ma quello che hai provato in quell'istante solo tuo resterà con te.

martedì 30 luglio 2019

Umbria giorno 1

Stasera post seduto a un tavolino guarnito  di spriz e stuzzichini sulla piazza di Perugia!
È cominciata la vacanza... e ci siamo subito fatti riconoscere...
Dopo un viaggio di 4 ore e mezza su un intercity gelido e 3/4 d'ora sul regionale dove abbiamo trovato un vagone senza aria condizionata dove cominciare a scongelare siamo arrivati alla stazione di Perugia.
Clima ottimale, armati di googlemap ci siamo incamminati verso l'albergo, erano segnati solo 1,4km di strada e siamo partiti a piedi.
Peccato che quel chilometro e mezzo era a una pendenza del 100%, fortunatamente all'ombra.
Siamo arrivati all'albergo stremati e sudati. Quando abbiamo chiesto all'albergatore se c'era una strada più comoda ci ha guardati come se fossimo degli alieni dicendo:
"Ma siete venuti a piedi dalla stazione? Non si fa! Ci sono tanto di autobus e minimetrò che vi portano su direttamente in centro"
Noi abbiamo guardato le nostre facce sfigurate dal caldo e dalla fatica e abbiamo alzato le spalle... ormai...
Poi uscita e giretto per pranzo, pennica di primo pomeriggio e poi passeggiata panoramica e aperitivo.
Posterò qualche foto appena riesco... dal cellulare non me le fa caricare, per ora accontentatevi delle descrizioni e immaginate

lunedì 29 luglio 2019

Tutto pronto


Prenotazione treno - Fatto
Prenotazione albergo - Fatto

Preparare valigia - Quasi fatto
Le cose sono sul letto in attesa di decidere quale borsa prendere

Svuotare stendibiancheria - Fatto

Tagliare barba e capelli - Fatto

Verificare cose nel frigo - Fatto
Frittata con dentro tutto quello che va a male - Fatto
Tagliare a pezzi la frutta da mettere nel congelatore per il sorbetto così non va a male - Fatto

Portare giù tutta la spazzatura - Quasi fatto
Tutto pronto davanti alla porta in attesa delle ultime cose.

La lista delle cose da fare è ormai completata.
Ok, è solo una settimana, ma una volta tanto sto cercando di partire senza lasciare troppe cose in sospeso..

E domani mattina si parte!
Treno alle 7 con destinazione Perugia!

Una settimanella di vacanza a spasso nell'Umbria!
Da Perugia gireremo un po' dovunque, dove ci porterà l'ispirazione del momento.

Quindi buone vacanze a noi!
E da domani il post sarà, per una settimana, un diario di viaggio... forse...

domenica 28 luglio 2019

Stress da gioco

Post sotto l'effetto al limite del delirio dopo un intenso pomeriggio non ancora finito di partite a scala 40 che non riusciamo ancora a concludere a causa di quello spirito di competizione che non ci vuole far abbandonare la bella che ormai stiamo giocando a un passo dal sonnambulismo.

Sto scrivendo dal cellulare per non interrompere la partita in corso e non so neanche cosa sto scrivendo nè che carte ho in mano.

Carte orribili, abbiamo perso... FINALMENTE

Adesso possiamo smettere.

sabato 27 luglio 2019

Preparandosi alla festa


Oggi pomeriggio mia mamma si è dedicata alla preparazione dei manicaretti per il pranzo per la festa di domani.

Già, perché qui a Gerola domani non è una qualsiasi domenica, è la quarta domenica di luglio e si festeggia la Madonna del Carmine, una delle feste più sentite da tutto il paese.
Noi in famiglia in questa festa ne approfittiamo per festeggiare tutti insieme anche il compleanno della mamma.

Comunque, tornano all'attività culinaria di oggi pomeriggio, dopo aver preparato torte salate, crostata, pasta al forno, arrosto e non ricordo nemmeno più cos'altro ho invidiato un po' mia mamma che in quattro e quattr'otto ha sbaraccato tutti i piani della cucina ingombri di stoviglie usate.

Anche io quando mi metto ai fornelli mi ritrovo senza più nemmeno un centimetro quadrato di spazio libero in cucina, ma la parte più ingombra è sempre il lavandino dove un po' alla volta si sono accumulate montagne di pentole, piatti, posate, elettrodomestici, bicchieri, teglie...

Al che mi tocca trovare un posto per le pietanze pronte che non sia il tavolo, perché lì devo smontare le suddette montagne per poi riordinarle nel lavandino in modo da poterle lavare e devo pure lasciare lo spazio per mettere ad asciugare quelle cose che non ci stanno sullo scolapiatti.

Invece lei oggi ha sistemato le cose pronte, preso i vari attrezzi da cucina sporchi che, senza tante cerimonie sono finiti diritti in lavastoviglie senza colpo ferire.
Nel tempo che io impiego per far lo spazio per e organizzarmi per lavare i piatti lei aveva già la cucina linda e pulita come se non l'avesse nemmeno usata.

Sono convinto che anche se avesse dovuto lavare i piatti sarebbe comunque stata più veloce ed efficace di me, che impiego di più a rassettare e lavare la cucina di quanto impiego a cucinare,  ma in questi casi le invidio un po' l'aiuto della lavastoviglie...

E pensare che fino a non tanto tempo fa era un elettrodomestico che lei snobbava... da quando ce l'ha, ha decisamente cambiato opinione.

venerdì 26 luglio 2019

Sbalzi di temperatura


E poi uno parte dal caldo torrido di Milano per recarsi al relativo fresco di Gerola.

Tutto comincia in stazione Centrale dove, naturalmente, il treno delle 12.20 non arriva al binario prima delle 12.15 dopo essere stato a lessarsi sotto la "serra" della stazione per almeno tre quarti d'ora e sempre al binario che non è quello in cui aspetti tu.

Poi salgo in treno e sono accolto da un'escursione termica di tipo 25 gradi.
Appena salito è quasi gradevole, e uno crede che sente freddo perché arriva dal marciapiede caldissimo ed è solo una questione di adattarsi alla nuova temperatura.

Allora mi trovo il mio posticino, tiro fuori l'ebook e comincio a leggere.
Dopo un po' mi rendo conto che il treno non è ancora partito e guardando l'orologio ne ho la conferma, siamo in ritardo di 20 minuti e non siamo ancora partiti.
Intanto la sgradevole sensazione di temperatura troppo bassa non è ancora passata e comincio a pensare che forse non era solo una sensazione transitoria.

Intanto il treno parte e io mi riimmergo nella lettura, con una mano appoggiata sul pancino che non apprezza la temperatura polare.

Dopo la canonica ora e quaranta arrivo alla stazione di Morbegno e all'apertura delle porte del treno sono investito dal muro di fuoco dell'aria esterna che mi accoglie... anche se i primi due secondi in quel caldo da fornace non danno nemmeno troppo fastidio dopo il gelo del treno.

Poi salgo in macchina con mia mamma, che ha pensato bene di parcheggiare all'ombra, poi a fare la spesa nei 12 gradi del supermercato, poi di nuovo in macchina....

Morale della favola dopo tutti questi sbalzi di temperatura mi sono ritrovato con la voce arrocchita, la pancia sottosopra e la spossatezza degne di una influenza invernale...

Evviva il caldo... e ancora di più evviva l'aria condizionata estrema...

giovedì 25 luglio 2019

Un telo salvasonno


Stanotte, stufo di rigirarmi nel letto fradicio di sudore e di essere sdraiato su lenzuola fradice come me ho avuto un colpo di genio.

Mi sono alzato per l'ennesima volta a bere e nella strada fra la camera e il frigo ho cominciato a sudare come un pollo. Ho bevuto e quando sono arrivato in camera mi veniva l'angoscia a pensare di sdraiarmi nel lenzuolo di cotone bagnato.

Allora ho aperto l'armadio e ho tirato fuori un telo da spiaggia e l'ho steso sul letto!

Un altro mondo!

Mi sono sdraiato grondante di sudore sul telo e questo anziché rispondere con altrettanta umidità mi ha avvolto nella meravigliosa sensazione di asciutto e morbido.

Preso bene dalla cosa ho preso anche un asciugamano da stendere sul cuscino.
Impagabile!

E finalmente sono riuscito a dormire!

mercoledì 24 luglio 2019

Melone tentatore


Con questo caldo, quando già esistere è una fatica c'è una cosa che invidio ai più.

Non è un post sul tempo, ho promesso che non ne avrei più parlato almeno fino alla prossima stagione.

Quello che invidio ai più è il melone.

Tutte le volte che vado a comprare frutta li vedo lì: gialli, arancioni, profumati freschi e invitanti, una promessa di dolce freschezza.

E perché non li compri, direte voi.

Il problema è che il melone non mi piace.

Ne amo il colore, il profumo, la consistenza... ma purtroppo il gusto non mi dice proprio niente.
Tutte le volte che mi lascio tentare da questo frutto e ne assaggio un pezzetto, dicendomi che non può davvero non piacermi, ne resto sempre deluso e mi tocca rinunciare alla sua freschezza.

E poi mi fa pure gola quando lo vedo ricoperto di prosciutto, ma così non ho mai avuto l'occasione di provarlo... dovrò rimediare a questa mancanza, male che vada mangio il prosciutto e lascio lì il melone...

Oggi ho voluto fare un esperimento, ne ho preso uno, l'ho fatto a pezzetti e l'ho messo nel congelatore, domani voglio provare a farci il sorbetto.

Non che il farlo a sorbetto ne modificherà il sapore, ma magari mettendoci insieme le pesche scoprirò un modo per potermi gustare quel frutto che colpisce tutti i miei sensi a parte il gusto...

E se l'esperimento fallisce pazienza... mi rivolgerò a tutti gli altri frutti che la bella stagione ci offre!

lunedì 22 luglio 2019

Fugace frescura


C'è un momento della giornata che è impagabile!

Esci a fare un giro al sole, quando rientri sei accaldato, sudaticcio e disidratato.
Apri il frigo, ti bevi tutta l'acqua che riesci a trovare e cominci a sudare come una fontana, come se l'acqua che bevi traspira direttamente dai pori della pelle e ti ritrovi sudato come il proverbiale pollo.

Poi ti scolli di dosso la maglietta, ti siedi o ti spaparanzi sul divano e attendi di finire di sudare e riprendere una temperatura decente.

Poi, una volta che sei asciutto e ti rimane addosso quella patina appiccicaticcia ti butti sotto la doccia e ti godi l'acqua appena caldina che ti lava via tutto il caldo, il sudore e la fatica.

Ed è adesso che c'è il momento di grazia!
Appena apri il box doccia ed esci in bagno.
E' in questo momento che bagnato e ripulito senti quella fugace sensazione di freschezza.

Ti verrebbe voglia di restare così e non asciugarti nemmeno, ma di fronte alla prospettiva di sgocciolare in tutta la casa ti dai una rapida asciugatina cercando di non prendere caldo e mantenere quella sensazione di freschezza.

Poi ancora umido, spaparazzato sul letto, ti crogioli immobile in quella sensazione di pulito e di asciutto che sai già che finirà appena ti alzi e cominci a muoverti, ma intanto te la godi.

domenica 21 luglio 2019

Il famigerato Parco Lambro


Oggi dopo pranzo stavo per mettermi a scrivere, ma mi sono fermato e mi sono detto che non potevo mica stare sempre chiuso in casa! Ok che sarebbe stato per scrivere, ma sentivo il bisogno di uscire.

Escludendo le vie assolate e caldissime del centro mi sono chiesto dove avrei potuto andare, non avevo voglia di andare al solito Parco Sempione né al parco di Palestro (ok, il Parco Indro Montanelli... non mi abituerò mai a chiamarlo così...), per belli che siano avevo voglia di andare in un posto nuovo.

Uno sguardo alla cartina di Milano e mi sono diretto a parco Lambro.

Non ci ero mai stato, di quel parco ho sentito solo voci piuttosto inquietanti su quanto è mal frequentato.

Ma la domenica in pieno pomeriggio superassolato mi sono detto che era il momento adatto per andarci a fare un giro.
E che sorpresa!

E' grandissimo e io ho girato solo il pezzetto che è da questa parte del Lambro, ma nonostante ciò ne sono rimasto affascinato.

Colline boscose, prati in salita, percorsi in mezzo agli alberi, il fiume che fa le sue cascatelle.
Un labirinto di sentierini che ti portano su e giù per le colline. e tantissimi alberi che ti proteggono dal sole!
Ci si dimentica di essere in città!

Per fortuna prima di uscire mi ero messo le scarpe da tennis... con l'infradito non sarebbe stato simpatico.

Ok, ammetto che non ci andrei mai dopo il crepuscolo... ma sotto il sole è un giro da fare!
E la prossima volta andrò a esplorarlo dall'altra parte del fiume!

sabato 20 luglio 2019

Ma è sabato?


Quando perdi il senso del tempo ti svegli la mattina e non sai che giorno è, è solo un nuovo giorno che comincia.

Mi alzo, faccio colazione, cazzeggio un po' e poi decido di uscire.

Arrivato all'esselunga ho un momento di smarrimento, mi chiedo come mai c'è così tanta gente e come una secchiata d'acqua fredda mi rendo conto che oggi è sabato!
Visto che ero lì ho fatto un giro nel supermercato schiacciandomi fra carrelli e scaffali e facendo slalom fra persone che vagavano a caso fra un espositore e l'altro.

Alla fine sono riuscito a raggiungere l'uscita senza spesa e a tornare all'aria aperta.

Mi sono diretto alla banca per prelevare qualche soldino e anche lì 3 o 4 persone in attesa e uno sportello del bancomat che non va... I soldi li preleverò più tardi in centro.

Ma all'alba delle 11, al bivio che mi porta a casa o al metrò, l'agghiacciante prospettiva di gironzolare per una piazza del Duomo strapiena di gente o di camminare sui marciapiedi di corso Buenos Aires schivando gli inseguitori dei saldi, mi ha fatto decidere per un più salutare rientro a casa.

Già, è sabato, potevo anche pensarci prima...

Allora prendo il mio tavolino da scrittura, lo posiziono in terrazza, accendo il portatile e decido di mettermi a scrivere... o almeno di far finta di mettermi a scrivere, tanto per mettere a tacere la vocina che diceva "ma non stai proprio facendo niente" e con l'idea di smettere di (non) scrivere all'ora di pranzo.

Perciò mi siedo, apro un nuovo file e penso un momento a cosa scrivere.
Quando mi è venuto un certo languorino ho pensato che fosse mezzogiorno o su di lì, guardo l'orologio ed erano le 2 e mezza; guardo il computer e mi rendo conto di aver scritto tutta la prima parte del racconto che non sapevo di avere in testa...

Allora pranzo con gli avanzi di ieri sera, mi prendo un momento di pausa giocando un po' al computer e poi mi rimetto al tavolino e come se non avessi nemmeno smesso ricomincio a scrivere.

E la storia ormai è fatta, manca solo il finale che ovviamente non so ancora come sarà, lo vedrò quando lo scriverò.

E pensare che oggi di scrivere non ne avevo voglia... ma avevo ancora meno voglia di immergermi nella folla del centro del sabato pomeriggio.

venerdì 19 luglio 2019

Idee e ispirazione

Da dove vengono le idee? E l'ispirazione?

Per quanto mi riguarda la risposta è "da dove capita".

In questi giorni ero alla ricerca di un soggetto su cui scrivere un racconto (che poi presenterò a un concorso).
Ci pensavo e ripensavo ma non mi veniva in mente niente che somigliasse a un'idea concreta.

Poi oggi è successo quel qualcosa che ha fatto scattare l'interruttore e l'idea è arrivata!

Non sono uno di quelli che si illude che le idee vengono appena smetti di cercarle, e nemmeno uno di quelli che esclude a priori questa possibilità, ma sono dell'idea che l'ispirazione va aiutata.

Il mio sistema è quello di pensare a qualunque cosa a ruota libera, se poi c'è la possibilità di pensare a voce alta con qualcuno che ti ascolta ancora meglio.

Parlando le idee si chiariscono di più, quelli che sono pensieri volatili prendono consistenza e, fra le varie scemate che dico, a volte c'è quella frase o quella parola o quella reazione, da parte di chi si sta sorbendo tutte le tue elucubrazioni senza fiatare, che ti accendono la proverbiale lampadina.

E' solo una piccola fiammellina che se non stai attento si spegne, appena si accende cominci a cercare di vederla meglio, gli metti intorno un po' di paglia secca per farla crescere e quando cominci a vederla meglio se tutto va bene ti rendi conto che ha un potenziale e cominci ad alimentarla mettergli intorno qualche rametto.
Non è ancora un falò, è a malapena un fuocherello, ma è lì e illumina l'inizio del sentiero da percorrere.
Potrà capitare che a quel fuocherello ci cada sopra una manciata di sabbia che rischia di farlo spegnere o un ceppo troppo grosso o troppo verde che lo soffoca. Chi lo sa.

L'unica cosa che so è che l'unico modo di prendermi cura di quel fuoco è quello di alimentarlo scrivendo, scrivendo e ancora scrivendo e poi riscrivendo, cancellando, modificando e raffinando.

E' l'unico modo che conosco per rendergli onore.

giovedì 18 luglio 2019

Giornata impegnativa


Pensavo a cosa scrivere stasera nel post e cercavo l'ispirazione in quello che ho fatto oggi.
Peccato che oggi non ho fatto praticamente nulla.
Pensavo di andare a fare un giro in centro a Milano, ma quando sono arrivato alla fermata del metrò, forse per l'aria un po' afosa, forse perché risento del cambio di clima da Gerola a qui, forse perché sono un rottame, fatto sta che ero già stanco.

Allora sono tornato a casa e ho passato la mattinata a cercare, senza successo, l'ispirazione per scrivere un racconto da far partecipare al concorso letterario di San Donato di quest'anno.

Il pomeriggio è passato, ma non chiedetemi come... credo di non saperlo...
Perciò cercare l'ispirazione per il post in quello che ho fatto oggi non ha dato molti risultati...
Finché mi è venuto in mente che non è vero che non ho fatto niente, ho risposto ad almeno 4 telefonate che mi arrivavano da altrettanti callcenter...

Già, nel giro di un pomeriggio ho ricevuto 4 telefonate, due sul cellulare e due sul fisso da operatori non meglio definiti che cercavano di farmi sentire stupido perché pago troppo nelle bollette della luce...
Di solito taglio corto, la corrente a casa ce l'ho e sicuramente chiunque chiama non è che me la regalerebbe, e chiudo rapidamente le chiamate cercando di non trattare male il povero cristo che è dall'altra parte del telefono e che fa un lavoro davvero infame...

Ma oggi, chissà perché, ho risposto alla chiamata delle 11.30 al telefono di casa e sono stato a sentire quello che mi dicevano e quando ho chiesto chiarimenti su alcuni punti e spiegazioni su altre la mia chiamata è stata inoltrata a nientepopò di meno che alla responsabile! Non che sia cambiato molto, stesso accento straniero, stesse frasi imparate a memoria e nessuna risposta diretta alle mie domande...

All'una e mezza, proprio mentre mi stavo appisolando stravaccato a pelle d'orso sul letto ecco che squilla il cellulare! Senti subito quel rumore di ufficio openspace pieno di gente che parla ad alta voce che è peggio del rumore del traffico in piazzale Loreto e, dopo aver detto "pronto" un paio di volte, l'operatore risponde, come meravigliato del fatto che hai risposto e si affretta a sistemare il bigino con la pappardella standard da raccontare. Il secondo call center! Questo mi dice che devono fare un controllo perché la mia bolletta è sbagliata. Io appena un pochino nervoso per l'interruzione sul nascere di un bel pisolo tengo l'operatrice al telefono per almeno un quarto d'ora chiedendo di spiegarmi cosa mi sta offrendo e ricevendo sempre la stessa risposta vaga.

Dopo di che mi mangio una fetta di torta, faccio una capatina in bagno e poi mi ributto sul letto e manco avessi preso appuntamento col servizio sveglia alle 14.30 di nuovo il cellulare che suona e indovina chi è che chiama? Ma certo! Qualcun altro che vuole vendermi la corrente!
Stavolta la tengo un po' più corta, ma non chiudo la chiamata. La solfa è sempre la stessa, cambia magari l'accento dell'operatore e l'approccio, ma alla fine siamo sempre lì.

E dulcis in fundo intorno alle 4 un'altra chiamata a casa, anche qui per vendermi luce e gas perché il mio operatore non è quello giusto, o almeno non è giusto come quello che mi chiama...

Come dico non ho nulla contro gli operatori dei call center: prendono una paga che se fossero a Milano immagino basterebbe appena per il panino del pranzo, fanno orari assurdi attaccati al telefono in uffici rumorosissimi e come se non bastasse credo che la maggior parte delle volte vengano insultati anche in malo modo dalle persone che chiamano...

Però voglio dire: 4 chiamate nel giro di 4 ore! Manco fossi un megaindustriale che farebbe guadagnare al suo fornitore di elettricità milioni e milioni...
Con quello che consumo io di corrente non si pagherebbero nemmeno le telefonate che mi hanno fatto... La voce più corposa della mia bolletta è quasi sempre il canone TV...

Mi sono meravigliato soltanto di una cosa: non ho ricevuto la chiamata che di solito arriva appena ti siedi a tavola per cena... si saranno dimenticati...

mercoledì 17 luglio 2019

Il giorno del rientro


Oggi sono tornato a casa mia!
Dopo un viaggio in treno che fra Monza e Milano ha accumulato 20 minuti di ritardo, mi sono fermato a da Spontini a pranzare con una bella fetta di pizza, quindi il viaggetto in metropolitana, naturalmente senza aria condizionata, per arrivare a San Donato accolto da 31 gradi all'ombra ma un po' di venticello e poi finalmente a casa che mi attendeva da un paio di settimane.

Prima sorpresa, il vano scale ripitturato di fresco con un bel color tortora che ha sostituito il triste grigio di prima e con ancora l'odore di pittura nell'aria.

In casa ho ritrovato tutto come l'ho lasciato:il bucato da fare, lo stendibiancheria pieno, le cose che avevo lasciato in disordine esattamente dove le avevo lasciate, i muri che dopo i lavori da mia mamma sembrano implorarmi più di prima di imbiancarli...
Ho aperto il frigo e ho trovato 5 solitarie pesche che mi guardavano quasi mollicce dal loro sacchetto, sono uscito in terrazzo e ho trovato un ennesimo nido di piccioni con deposte due uova, nello specchio del bagno mi sono visto con una barba bianca ansiosa di essere tagliata, in camera ho dovuto scavare fra la montagna di vestiti sulla sedia per trovare qualcosa per cambiarmi...

Ma casa resta sempre dolce casa.

Ho rimosso il regalo di bentornato dei piccioni, ho fatto la barba, la doccia e ho messo i vestiti che sono riuscito a recuperare.

A quel punto ho pensato che ci sarebbe stato bene un massaggino.
Ho chiamato Giuseppe, il mio ex socio del centro massaggi, e ho approfittato delle sue mani, poi abbiamo fatto merenda con un bel sorbetto all'albicocca e ananas e abbiamo cominciato a programmare un viaggetto.

Sono sceso a fare un po' di spesa e dopo tanto tempo che trovavo i pasti pronti mi sono messo a cucinare.

Ho fatto una torta con le pesche di cui sopra.
Ho cercato qualche ricetta, ma poi alla fine ho fatto la solita torta con dentro le pesche a spicchi e devo dire che è venuta bene.

Per cena hamburger e insalata e ho pure lavato tutti i piatti.

Il bucato, lo stendibiancheria e la sedia possono tranquillamente aspettare domani...

martedì 16 luglio 2019

Cambi di programma


Una decina di giorni fa ero intenzionato a tornare a Milano dopo una settimana che ero a Gerola, poi si è deciso di fare i lavori di imbiancatura della casa di mia mamma e ho rimandato la partenza per restare a dare una mano.
L'idea era di tornare a casa mia mercoledì o giovedì, per poi partire con mia sorella venerdì per una giterella in Val d'Aosta, ma abbiamo deciso di rimandare il viaggio per completare i lavori in corso.
Poi una cosa tira l'altra e i lavori sono finiti ieri, quindi la partenza per il rientro a casa l'avevo programmata per oggi...

Alla fine neanche oggi sono partito, con mia mamma abbiamo passato finalmente una giornata di quasi relax che si è prolungata fino ad adesso...

Il treno lo prenderò domani mattina... o almeno queste sono le intenzioni...

Tutto questo per far capire il motivo per cui raramente faccio programmi, nemmeno a breve termine...
Programmo cose e poi succedono cose per cui cambio programmi...

Ho sempre fatto così, ma da quando non lavoro la cosa è diventata ancora più estrema.
Non avere impegni lavorativi che danno una certa cadenza alle giornate e alle settimane ha abbreviato e reso ancor più aleatorio il mio programmare il domani...

Ormai il mio lungo termine arriva al massimo a dopodomani, e qualsiasi programma è suscettibile di modifiche fino all'ultimo secondo...

E' questo quello che si dice vivere alla giornata?

lunedì 15 luglio 2019

Prima e dopo


E oggi dichiariamo ufficialmente chiuso il cantiere in casa di mia mamma.

E' partito tutto con l'intenzione di imbiancare, poi in corso d'opera si sono aggiunti un sacco di lavoretti più o meno grossi di muratura, falegnameria, carpenteria e naturalmente di pulizia di quegli angoli nascosti che venivano rimandati da chissà quanto tempo.

E con un "prima" pallido e vecchiotto ci ritroviamo con un "dopo" colorato e accogliente.

Dei lavori di imbiancatura se ne è sempre occupata mia mamma con il più che apprezzabile impegno e la più che pregevole buona volontà.
Ma fare l'imbianchino non è il suo mestiere e i risultati, pur essendo accettabili, non erano certo di livello professionale.
Quindi stavolta, avvalendosi di un esperto del settore e con la mobilitazione di mezza famiglia, ci siamo decisi a fare le cose come si deve in tutta la casa!

E' una settimana che io e mia mamma passiamo le giornate a trafficare per casa e, presi dall'entusiasmo, a trovare cose da fare e da sistemare.

Ammetto che, ora che ci siamo fermati, comincia a saltare fuori la stanchezza.
Una settimana di lavori e di movimenti a cui non si è abituati prima o poi si paga... ma la soddisfazione che proviamo in questo momento compensa qualsiasi stanchezza!

E adesso possiamo goderci i frutti del nostro lavoro!

domenica 14 luglio 2019

All'Opera


Ieri dopo un'altra giornata all'opera nella sistemazione della casa ci siamo concessi una serata all'Opera.

Siamo stati al Palagerola ad assistere a una versione "da camera" de "La Traviata" di Verdi.

Non era l'opera completa, era una selezione di arie con la storia raccontata da un narratore.
Ad accompagnare i cantanti la musica di una piccola orchestra d'archi che è riuscita a non far sentire per nulla la mancanza di un'orchestra completa.

Era veramente tanto tempo che non andavo a teatro e sentire Violetta e Alfredo nei loro duetti mi ha fatto venire la nostalgia del teatro.
Amo la musica classica dal vivo, l'opera, la recitazione, il balletto e non so perché ci vado così raramente, eppure vivo a Milano, la patria dell'Opera, la città con un teatro ad ogni angolo, dove ogni sera volendo puoi trovare un concerto o uno spettacolo...

Mah... sarà pigrizia, sarà il fatto che quando hai la possibilità di fare tante cose le dai per scontate e non le fai più, sarà... non so cosa.

Almeno quest'anno ho fatto l'abbonamento ai musei e li sto girando un po' tutti, magari quando cominceranno le stagioni teatrali farò un pensierino anche a quello.

Cosa c'è di meglio che soddisfare le proprie passioni?
Alla fine basta vincere la pigrizia e darsi una mossa...

sabato 13 luglio 2019

Stagione di pesche


Estate, la stagione delle pesche!

Pesche bianche, pesche gialle, pesche noci... dure o tenere, dolci e fresche...

Mi piacciono un sacco, ma c'è un momento che le lancerei contro il muro (se non fosse che l'abbiamo appena imbiancato).

Prendi il coltello, ti fai i tuoi bei spicchi e quando cerchi di staccarli li ritrovi talmente attaccati al nocciolo che ti si spappolano tutti impiastrandoti le mani di come se avessi pucciato le dita nella marmellata.

Se poi, la oltre ad essere incollato alla polpa, il nocciolo si divide anche a metà allora è proprio l'apoteosi dell'appiccicaticcio!

Anche perché il mezzo nocciolo di solito si rompe di nuovo e, soprattutto nelle pesche più durette, devi scavarlo fuori dalla polpa per evitare di spaccarti 4 denti.

Ma nonostante tutto la pesca è sempre la pesca...

venerdì 12 luglio 2019

Lavoro chiama lavoro


Ci siamo! I lavori di "restauro" della casa di mia mamma sono giunti al termine!
Ma non è ancora ora di sedersi sugli allori, domani c'è la fase di riordino e pulizia per poi poterseli godere come si deve.

Già, perché non basta pitturare, alla fine dei giochi con la pittura, una volta che i muri sono asciutti, c'è da rimettere al loro posto i mobili, verificare se c'è necessità di sistemare qualche magagnetta che è sfuggita e ripulire i "residui di cantiere".

Già, perché approfittando dei lavori in corso abbiamo anche sistemato diverse cose che erano lì in attesa di essere fatte. Chiudere alcune aperture nei muri che ormai non servivano più, pitturare i telai di qualche finestra che attendevano da tempo un po' di attenzione e altri lavoretti che erano stati fatti in quel modo provvisorio che diventa definitivo.

Perché spesso capita che si fanno le cose in modo raffazzonato con l'idea di sistemarle alla prima occasione, e poi quella prima occasione non arriva mai e le pezze messe come temporanee restano lì talmente tanto tempo che uno non ci fa più nemmeno caso.

Una volta dopo dei lavori su una derivazione elettrica ho tappato un buco quadrato di una ventina di centimetri di lato con dello scotch di carta in attesa di andare a recuperare la scatola di derivazione e del cemento per sistemare il tutto.
Quello scotch è rimasto a tappare quel buco per credo almeno un anno (o forse anche di più) prima di decidermi finalmente a tapparlo come si deve.
A mia discolpa posso dire che il buco non era in vista, ma nascosto dietro le tende e il tavolo della sala, ma quando finalmente mi sono deciso a sistemarlo insieme ho anche sistemato una presa che ogni volta che si staccava la spina si rischiava di portarsi via anche il pezzo di muro tutto attorno e alcuni pezzi di battiscopa che si cadevano regolarmente per terra...

Ma è così. Quando si cominciano a cercare le magagne non si finisce mai, basta guardarsi intorno e qualcosa da aggiustare o da sistemare salta sempre fuori.



giovedì 11 luglio 2019

L'arte di arrangiarsi


C'è quella cosa che viene chiamata l'arte di arrangiarsi.
E c'è la sua controparte che è la filosofia del a ognuno il suo mestiere.

Molte persone quando hanno bisogno di fare qualcosa che non è la normale amministrazione si rivolgono direttamente al professionista che si occupa di quelle cose e lasciano a lui tutte le incombenze, con la garanzia di avere alla fine un lavoro fatto a regola d'arte.

Io faccio decisamente delle altre persone, anzi, credo di essere un estremista dell'arrangiarsi...

E non è per una questione di braccino corto, è proprio che mi diverto a fare io le cose.
Forse entra in gioco anche l'aspetto economico: "se posso farlo da solo perché devo pagare qualcuno per farlo?" ma, almeno per me non è il solo motivo.

Il fare le cose da solo mi dà una grande soddisfazione.
Magari poi il risultato finale non è all'altezza di quello che avrebbe fatto un addetto ai lavori, ma la soddisfazione di averlo fatto da solo compensa qualunque imprecisione.

In questi giorni sto facendo lavori da muratore, imbianchino, mobiliere, elettricista, spazzacamino, da uomo di fatica e nemmeno ricordo più cos'altro.
E quando necessario mi lancio in lavori di idraulica, sartoria, impiantistica, falegnameria, contabilità,...

Insomma, a parte il meccanico credo di aver provato a fare di tutto e generalmente con risultati più che accettabili.

E  se capita di dover fare qualcosa che non ho mai fatto ci studio dietro un po' e ci provo. Sicuramente ci metterò più tempo e fatica del necessario, ma la cosa non mi ferma...

mercoledì 10 luglio 2019

Pulizie da magüt


Stamattina mi è tornato in mente qual'era il lavoro che detestavo di più nelle mie esperienze di manovale in cantiere.

Non era spostare sacchi di cemento da 50 Kg, e nemmeno spalare sabbia nella betoniera o postare secchi di malta o materiali ai muratori, il lavoro peggiore era quando verso fine giornata si dovevano raccogliere tutti gli attrezzi utilizzato nella giornata e lavarli per poi metterli via.

Già, perché una delle cose fondamentali in un cantiere era quella di avere sempre gli attrezzi in ordine e puliti, senza residui di malta che avrebbero fatto presa e rendendoli inutilizzabili. Quindi l'ultimo lavoro della giornata era sempre quello di attaccarsi alla canna dell'acqua e con olio di gomito e pazienza ripulire cazzuole, badili, betoniere, secchi  e qualunque attrezzo su cui c'erano residui di cemento.

A volte mi veniva da pensare "ma per cosa mi fa fare tutta 'sta fatica? Mica ci deve mangiare sulla cazzuola" Poi però capitava di vedere qualche attrezzo non pulito subito col cemento incrostato dovunque dopo l'uso e capivi la necessità di quel lavoro ingrato.

Non so se oggi nei cantieri si utilizza ancora questa metodologia, magari da quando ho lavorato io in cantiere 30 anni fa hanno inventato una sorta di lavastoviglie edile dove infilare tutti gli attrezzi e che fa tutto il lavoro da sola...

Ma oggi è stato anche peggio.
Ai tempi del cantiere gli attrezzi da lavare erano tanti ma relativamente facili da pulire, oggi invece mi sono trovato a dover lavare pennelli e rulli dai residui di pittura.

Quando togli il cemento dalle cazzuole una volta che non lo vedi più vuol dire che la cazzuola è pulita, invece quando hai a che fare con un pennello sporco di pittura sembra sempre che più acqua gli fai andare addosso più pittura ne esce e non capisci mai quando puoi considerarlo pulito.

Vedremo venerdì quando li dovremo riutilizzare per imbiancare sala e cucina se la mia opera di pulizia ha avuto successo o se troveremo i pennelli pieni di pittura secca...

martedì 9 luglio 2019

Stanchezza e soddisfazione


Oggi secondo giorno di lavori di restyling da mia mamma.

Entro il finesetimana la casa non sembrerà più la stessa!

Già, perché quando si fanno lavori così non è che ci si limita a pitturare le pareti, si approfitta anche per un sacco di altri mestieri, come togliere e pulire i tubi della stufa, dare una ripitturatina a un mobile e a un serramento... e poi la cosa peggiore e che richiede più tempo ed energie di tutto: le pulizie da fino!

Perché ovviamente già che c'è tutto per aria e tutto spostato e si devono ripulire le inevitabili macchie di tempera in giro non si può mica non approfittarne per ripulire anche gli angoli più reconditi della casa.

E naturalmente si arriva a sera stravolti dalla stanchezza e con l'unico desiderio di una doccia ma con una certa soddisfazione per i lavori realizzati.

lunedì 8 luglio 2019

Lavori in corso


Oggi pomeriggio di grandi manovre per imbiancare la casa di mia mamma.

Sposta i mobili, copri col cellophane, scoccia gli zoccoli, copri i pavimenti...

E poi il lavoro vero e proprio di imbiancamento con la direzione lavori fortunatamente affidata a un esperto del settore e io e mia sorella abbiamo fatto da manovali.

E alla fine della giornata l'ingrato compito di pulire gli attrezzi e riordinare un pochino le cose tanto per riuscire almeno ad andare in bagno e a letto stasera..., ma solo il minimo indispensabile, perché domani si ricomincia!

C'è da dire che imbiancare è un lavoro che dà soddisfazione, una volta finite le cose la casa rinasce a nuova vita!
Però non è certo un'impresa facile...

Anche a casa mia dovrai fare un bel lavoro di imbiancatura, lo rimando da un sacco di tempo, ma sinceramente non ho ancora trovato il coraggio di mettermici...

Ultimamente a casa mia ho appeso a una parete un arazzo che fino a qualche mese fa era sui muri del centro benessere, l'ho messo senza secondi fini, ma dopo averlo appeso ho avuto anche il pensiero che almeno copre anche il muro messo piuttosto male...

Chissà se questi lavori dalla mamma mi daranno quello stimolo che mi serve per decidermi a farlo anche io...

domenica 7 luglio 2019

Una mattinata di corsa


Stamattina ci siamo dedicati allo sport... più o meno...

Qui a Gerola si è svolta la Sgambata Gerolese, una camminata in montagna di 6 km lungo le strade del paese e le mulattiere, arrivata ormai alla 38esima edizione!

Fin da quando ero piccolo questo era un appuntamento fisso per mettere alla prova le gambe e la velocità in montagna.

Poi per vari motivi, fra cui il fatto che spesso non ero nemmeno qui in quest'occasione, non ho più partecipato, ma da quando ci sono i nipotini è diventata un'occasione per passare una mattinata diversa dal solito.
Approfittando anche del fatto che ultimamente è stato inaugurato anche il "percorso breve" di 3 km, che rende la gara decisamente meno impegnativa, non tanto per i bimbi, quanto per chi li deve portare quando sono stanchi...

Oggi ho partecipato con mio fratello e i bimbi piccoli: Dante di 7 mesi nel marsupio del papà e Isacco, di 2 anni e mezzo, un po' in spalla allo zio e un po' con le sue gambette.

Fra fragole da raccogliere, farfalle da inseguire e distrazioni varie siamo arrivati eroicamente al traguardo chiudendo la classifica del nostro percorso.
Credo che i primi corridori siano arrivati al traguardo (dei 6 km) quando noi eravamo appena all'inizio della salita, ma il nostro scopo non era certo quello di arrivare prima di quanto siamo arrivati...

E dopo il picnic nel cortile di casa a base di panini di corsa alla premiazione!

sabato 6 luglio 2019

Ma quante ne sai?


Oggi dopo una partita a Trivial pursuit e dopo la mia ennesima vittoria mia mamma mi ha chiesto:

"Ma hai studiato così tanto da sapere tutte quelle cose?"

E non ho saputo cosa rispondere.

Ufficialmente la mia cultura è data dal diploma di geometra, da qualche anno di ingegneria e da un corso professionale di massaggiatore.

Quindi sono giustificate alcune conoscenze di chimica, fisica, matematica, biologia, anatomia, diritto, topografia, meccanica, agraria, economia, letteratura, storia...

Leggendo questo elenco io stesso mi sorprendo di quanta roba ho imparato a scuola!
Uno non ci pensa, anche perché spesso a scuola le cose si imparano solo per superare l'interrogazione o l'esame e subito dopo le si cancella dalla memoria.

A me invece le cose sono rimaste in testa, magari rinchiuse in qualche angolino della memoria, ma sono lì.
Ovviamente non in modo chiaro e completo come se le avessi appena imparate, ma ci sono.

Poi magari se di sera mi chiedete cos'ho mangiato a pranzo devo pensarci 10 minuti per ricordarmelo, ma le nozioni scolastiche mi sono rimaste impresse in testa.

Poi ad alimentare il calderone di conoscenze più o meno frammentarie contribuiscono la lettura, le esperienze lavorative, le esperienze di vita, i viaggi, i documentari alla tv, i cruciverba, l'oroscopo...
Insomma tutto quello che mi capita di vedere, ascoltare o provare lascia una sua traccia nella mia testolina e alimenta quel minestrone che ho nel cervello.
E la cosa più incredibile, che ogni volta mi sorprende, è che da quel caos riesco, quasi sempre, a ripescare le informazioni che mi servono.

venerdì 5 luglio 2019

Lo leggo o non lo leggo?


Stasera ero perso via nelle ultime pagine di un libro, finché mia mamma mi riscuote dal mondo fantastico in cui ero immerso ricordandomi che non avevo ancora scritto il post!

Perciò ho abbandonato la lettura per mettermi al computer a scrivere, poi ritornerò a vedere come vanno a finire le avventure che stavo leggendo.

E' sì, quando un libro si avvicina alla conclusione ho la smania di vedere cosa succederà. Non importa se il libro mi ha davvero appassionato o se ne ho continuato la lettura solo per inerzia, quando le cose arrivano al dunque il ritmo di lettura aumenta a dismisura.

Ci sono libri che divoro in pochissimo tempo appassionato dalla prima all'ultima pagina, altri che comincio a leggere con pigrizia, magari solo qualche pagina prima di addormentarmi, solo per la curiosità di vedere come sono e altri che alternano alti e bassi o la cui lettura dipende dall'umore del momento.

Capita che mi faccio prendere da libri anche se mi pesa leggerli, forse perché scritti in un modo che non mi piace o forse per storie che si trascinano in lungaggini estreme, capita invece che abbandono libri appassionanti perchè vanno in direzioni che non mi piacciono o mi stufo di leggerli senza motivi apparenti.

Come ho già detto io leggo davvero di tutto, ma non mi impongo nessun obbligo di finire un libro se non mi ci trovo.

Mi sono letto le affinità elettive, un mattone che mi annoiava  a morte ma che non riuscivo ad abbandonare.
Ho abbandonato la lettura dei libri delle Cronache del ghiaccio e del fuoco (quelle da cui è nata la serie tv Il trono di spade) dopo pochi capitoli senza sapere di preciso cos'è che me lo ha fatto prendere in antipatia.
Ho letto L'isola del giorno dopo di Eco ma ho abbandonato Il nome della rosa che in teoria era meno palloso.

Insomma, se un libro mi è passato fra le mani e l'ho abbandonato non chiedetemi perché, e nemmeno chiedetemi come ho fatto a leggerne altri.
Non lo so nemmeno io, so solo che un libro deve farti venire voglia di leggerlo, se no, dal mio punto di vista, tanto vale lasciarlo lì.


giovedì 4 luglio 2019

Mosche o zanzare


Sono attanagliato da un dubbio esistenziale:

Sono peggio le mosche o le zanzare?

Quando sono a Milano mi viene da rispondere senza pensarci due volte che sono peggio le zanzare. Prima di tutto pungono.
Di notte quando sei finalmente lì lì per addormentarti nell'afa estiva arriva quel ronzio acuto che ti sfiora l'orecchio e immancabilmente ti dai uno schiaffo ovviamente inutile per cercare di ammazzarla e il momento di grazia dell'addormentamento è irrimediabilmente rovinato.
Se sei in giro al crepuscolo è come andare a fare una donazione di sangue all'AVIS però con un centinaio di punture e prurito dovunque.
In quei momenti le mosche sembrano decisamente preferibili.

Poi arrivo a Gerola dove zanzare non ce ne sono. E lì la mosca ha la sua rivincita.
Per tutto il giorno ti ronzano attorno, non pungono, ma quando ti camminano addosso sono un fastidio assurdo.
Sono anche peggio delle zanzare, non lasceranno la puntura, ma ti saltano da un piede alla gamba al braccio alla testa e soprattutto non è che puoi schiaffeggiarle come fai con le zanzare (bleeeeee).
Allora ti munisci di schiacciamosche, ma chissà perché appena sei all'erta per usarlo le mosche sembrano sparire fino al primo attimo di distrazione del quale approfittano per tornarti addosso.
Se poi in giro c'è anche qualche moscone allora è la fiera del nervoso, oltre alla sgradevole sensazione tattile sulla pelle c'è anche l'effetto elicottero nelle orecchie che basta per tirarti scemo.

Alla fine sono arrivato alla conclusione che sono peggio tutte e due.

E la domanda è: ma almeno servono a qualcosa nell'inesplicabile disegno del creato? O sono lì solo come una pennellata fatta per sbaglio?

mercoledì 3 luglio 2019

Vivo nell'oggi


Giornate che passano lente e tranquille all'insegna di lavoretti domestici, passeggiate al sole e dolce far niente.

Vivo un periodo senza un domani, dove l'unica cosa che c'è è l'oggi, senza preoccupazioni, senza aspettative, senza troppi pensieri.

Non faccio progetti, nemmeno programmi, oggi son qui a godermi Gerola, magari domani ritorno a Milano a fare un colloquio.

Non so cosa aspetto, non molto, in effetti, ma resto in attesa di quel che sarà.

A volte mi sento un poco insicuro, a volte mi perdo in dubbi e domande, ma perdersi lì non ha nessun senso.
Allora mi calmo e resto nell'oggi, domani vedremo quel che ci porta.

lunedì 1 luglio 2019

Factotum di famiglia


Oggi sono andato con mia mamma a trovare la nonna e le zie.

Fra una chiacchiera e l'altra ho sistemato la spina elettrica di una lavatrice, appeso una lampadina per far luce a una macchina da cucire e sistemato l'antina di un armadio che si era staccata da un cardine.

Poi siamo andati al brico a comprare pittura e pennelli per riverniciare le finestre, ganci e squadrette per fare una mensolina per la cucina di mia mamma, stucco per tappare i buchi nel muro, cerniere per sostituire le antine di un armadio...

Insomma, tutta una serie di cose che evitano la monotonia di giornate senza nulla da fare.

Bisogna pur fare qualcosa, ormai quello che dovevo scrivere per la fine di giugno è stato scritto, qualche curriculum l'ho mandato in giro, il caldo di Milano l'ho abbandonato per climi migliori in montagna.

Poi quando qualcuno mi chiede: "Cosa ci fai così in giro al lunedì?" io candidamente rispondo "Quando non si sta lavorando che sia lunedì, giovedì o domenica non cambia molto, faccio le cose quando mi capita e quando mi va!"

E ne approfitto finché posso, perché come tutte le cose non durerà per sempre, prima o poi il famigerato "mondo del lavoro" richiederà di nuovo il mio interesse...