venerdì 31 gennaio 2020

Letargo


Sono in un periodo monotematico.

Di giorno sono al lavoro e penso al lavoro, e ok, ci sta, essere al lavoro e pensare a tutt'altro non è che sarebbe particolarmente professionale.

Quando esco dal lavoro penso solo quanto devo aspettare per andare a letto perchè arrivi un'orario decente. Guardassi la voglia alle 7 sarei già nel mondo dei sogni... ma non posso mica andare a letto così... mi sveglierei alle 4 di mattina... a fare cosa?

Poi arriva il venerdì e uno si aspetta di avere la testa piena di pensieri su quello che farà nel weekend, invece no.

Per domani ho in programma di andare al festival dell'oriente che si tiene qui a Milano, ma anziché sentire l'entusiasmo della giornata diversa dal solito sono solo concentrato su quanto sonno ho e quanto dormirei volentieri da adesso a lunedì...

Per fortuna la mattina mi sveglio bello riposato e pieno di energie... se no potrei davvero cominciare a pensare di essere diventato uno di quegli animali che passa l'inverno in letargo...

mercoledì 29 gennaio 2020

Spegnimento serale


Rientro a casa, chiudo la porta, mi metto abiti comodi, mi preparo per fare qualcosa.

Poi mi siedo e tutte le energie che avevo durante la giornata di lavoro evaporano.

L'idea di fare qualcosa svanisce, la mente ancora eccitata si svuota, le gambe che hanno camminato con energia tutta la giornata si bloccano.

Senza preavviso, come un interruttore che da "ON" si sposta su "OFF", il mio corpo e la mia mente si spengono.

Dove sono finite le energie che avevo fino a un quarto d'ora fa?
Che fine hanno fatto i pensieri e le idee?

Ma ogni tanto ci sta.

Niente di meglio che spegnersi ogni tanto per poi risvegliarsi domani pieno di nuove energie!

martedì 28 gennaio 2020

Festeggiamenti


Stasera sono un pochino in ritardo con il post, ma sono appena rientrato a casa.

Dopo tre mesi di lavoro, mi è stato prolungato il contratto di altri tre mesi, fino alla fine di aprile, quindi stasera sono uscito a festeggiare.

La notizia del rinnovo la so già da una settimanella, ma visto che poi ho cominciato ad avere qualche problemino coi denti ho pensato bene di rimandare i festeggiamenti.

Andare a mangiare fuori senza poter gustarsi la pizza perché devi stare attento a come la mangi per non scatenare l'inferno di mal di denti non mi sembrava un gran modo di festeggiare, quindi ho rimandato fino a oggi.

E quindi per altri tre mesi continuerò a lavorare "sotto casa" a fare un lavoro che, nonostante qualche anno fa l'ho abbandonato per dedicarmi ad altro, continua ancora a piacermi.

E passati questi altri tre mesi?
Chissà, quando sarà il momento vedremo come si metteranno le cose, intanto va bene così, come già sapete non faccio programmi tanto a lungo termine e soprattutto non sono il tipo che si crea problemi quando non ce n'è davvero bisogno.

lunedì 27 gennaio 2020

Trucchetti in cucina


Ci sono cibi che cucinati in un certo modo son considerati tristi e "cibo da ospedale", ma basta pochissimo per cambiare le cose.

Prendiamo per esempio il riso in bianco.
Ammettiamolo, il riso in bianco non è certo un piatto da gran gourmet.
Ma provate a metterci un po' di burro, un po' di grana e magari una spolverata di rosmarino in polvere e il piatto insapore per antonomasia diventa un piattino niente male.
Oppure se vogliamo esagerare possiamo metterci qualche pezzetto di taleggio per renderlo irriconoscibile.

Altro esempio sono le patate lesse.
Anche queste non sono certo una golosità così come sono, ma provate a farle a pezzetti e farle saltare qualche minuto in padella con un po' di rosmarino!

O il pollo, che cucinato senza niente è abbastanza triste, per lui ci sono un miliardo di ricette diverse, ma volendolo mantenere leggero e "dietetico" quando è in cottura, invece di metterci acqua o brodo, provate a metterci il succo di una arancia e vederete che cambiamento.

E poi il pesce, il triste pallido filetto di platessa per esempio, anche qui, se si vuole mantenerlo leggero ma dargli un po' di sapore, bastano un pochino di erbe, o qualche oliva nella padella e le cose cambiano.

Insomma, basta poco per rendere un piatto da ospedale un  buon piatto!

E visto che anche l'occhio vuole la sua parte questi piccoli accorgimenti renderanno i piatti oltre che più buoni anche più gradevoli alla vista.

P.S. Lasciatemi dire che comunque il riso bianco e le patate lesse così come sono ogni tanto li mangio davvero volentieri!

domenica 26 gennaio 2020

Polpetti o Polipetti?


Per la serie "Che schifo! Ma lo faccio lo stesso" stasera ho cucinato i polipetti  in umido coi piselli.

Il primo pensiero quando ho preso il sacchetto dal congelatore è stato:
Toh, c'è scritto polpetti... ma si dirà polpetti i polipetti?

Quelli più grandi si chiamano polpi, perchè i polipi sono altre cose (ci sono quelli nasali, quelli intestinali... e quelli che costruiscono la barriera corallina... insomma un sacco di cose ma non quell'animale coi tentacoli).
Quindi in effetti dire polpetti sembrerebbe più corretto, poi però cerchi una ricetta per cucinarli e tutti i ricettari li chiamano polipetti... Allora chi ha ragione? La confezione dei surgelati o i ricettari?
Allora ho cercato sui vari vocabolari e alla fine dopo estenuanti ricerche (trovare polpo e polipo è facile, ma provate a cercare polipetti o polpetti...) ho concluso che... non ho ancora capito.
Alcuni vocabolari on-line dicono che polpetto è il diminutivo di polpo e non vi si trova la parola polipetto, altri al contrario, altri dicono che è polipetto e non si trova polpetto...
Quindi mi rimarrà il dubbio...

Il secondo pensiero è stato:
Che schifo che fanno... io in mano non li prendo.

Già... che schifo... tutti lì mollicci e un po' puzzolenti... vedendoli così di certo non ti viene l'acquolina in bocca...
ma il rimedio è stato semplice: Per metterli in padella ho usato una pinza...
Che poi ti chiedi com'è possibile che il problema di queste cose informi e mollicce sia non farli diventare duri come suole di scarpe quando cuociono... e da qui nasce il terzo pensiero

Terzo pensiero:
Come li cucino? Come faccio a non farli diventare duri?

Sì, perché il problema dei polpetti (o polipetti? Boh) è che, come anche gli altri frutti di mare, tendono a diventare duri de non li si cuoce nel modo giusto... e io il modo giusto non lo so... non ne ho mai cucinato...
Quindi anche qui parte la ricerca su internet!
Un milione di ricette e metodi "facili e veloci" o "di sicuro successo" o "infallibili" per avere polipetti morbidi e saporiti. Tutti dicono che col loro sistema si ottengono i migliori risultati e a me, che non ho la minima conoscenza dell'argomento, e che non posso provarli tutti e poi vedere qual'è il migliore, tocca pescare a caso uno di questi metodi a scatola chiusa...

Quarto pensiero
A sto punto al diavolo internet e per stavolta li faccio a caso... poi mi documenterò meglio, magari chiedendo invece che a internet a qualcuno che li cucina abitualmente.

Alla fine ho ottenuto una bella puccia coi piselli e il pomodoro davvero buona e i polipetti non male nemmeno loro, ma decisamente un pochettino coriacei...

sabato 25 gennaio 2020

La torta a occhio


Stamattina a colazione ho finito la torta, quindi in pomeriggio mi sono dedicato all'arte dolciaria.

Non avevo voglia di fare una torta con niente, allora ho aperto frigo e un po' di armadi e ho trovato mele e noci che mi hanno ispirato.

Ma stavolta non ho fatto la solita torta di mele con il marsala (di cui ho già parlato e se vi interessa trovate qui la ricetta) e nemmeno la solita torta a cui ho aggiunto le noci tritate e le mele...

Oggi ho davvero fatto la torta nello stile di mia mamma: ho messo un po' di ingredienti senza sapere quanto di uno e quanto dell'altro ma andando a occhio.

Quindi ho messo le solite cose: zucchero, uova, olio, farina integrale, lievito.
Poi ci ho aggiunto yogurt alla vaniglia, noci tritate e spezzettate, un po' di scorza d'arancia e alla fine le mele a fette.

Non so com'è venuta, l'aspetto è invitante, ma visto che è ancora tiepida non l'ho ancora provata perché le torte con la frutta secondo me vanno mangiate fredde, altrimenti sanno solo di frutta cotta...

Magari ne mangerò una fetta più tardi, ma mi sa che il taglio della torta sarà rimandato alla colazione di domani perché stasera il "più tardi" sarà parecchio corto visto che mi sto già quasi addormentando davanti al pc...

Stavolta però ho una scusa per questo sonno alle prime ore della sera, stavolta posso dare la colpa agli antibiotici che sto prendendo...

venerdì 24 gennaio 2020

Film nottambuli


Ieri sera ho cambiato le mie solite abitudini.

Invece di starmene un po' al computer e poi andare a nanna ho acceso la televisione e ho guardato un film (per dovere di cronaca si trattava di Justice League).

E mi sono reso conto del perché avevo smesso di accendere la televisione.

Il film è finito intorno a mezzanotte meno un quarto!!!

Lo so... mi comporto da vecchietto... ma sinceramente negli ultimi mesi la mia ora di nanna tende a essere più vicina alle 10 che a mezzanotte... Ma se alle 9 e mezza ho già sonno perché dovrei tirare l'una di notte per forza? Certo, non vado a letto prima delle 10.30/11... se no andrebbe a finire che la mattina mi sveglio alle 5... e non mi sembra il caso...

Comunque tornando a noi ieri sera ho voluto guardare quel film, anche se ammetto che ho fatto fatica a non crollare addormentato sul divano...

Non per fare il solito "una volta era diverso", ma in effetti una volta era diverso... la prima serata cominciava alle 8.30, i film alle 10,30 erano finiti...

Ma alla fine chissenefega... ormai per vedere film ci sono un milione di opzioni diverse dal palinsesto TV, e sono pure legali e senza pubblicità.

Ma forse sono solo io che sto in una fase di letargo che va dall'inizio dell'autunno alla fine dell'estate...

giovedì 23 gennaio 2020

Mal di denti evolution


Per tutti quelli che leggendo il post di ieri sono preoccupati per il mio mal di denti vorrei far sapere che grazie al cielo, sembra tutto sotto controllo.

Dopo aver preso un analgesico sono riuscito a dormire bene tutta la notte.
Stamattina mi sono svegliato con grande gioia senza dolore, ma sentivo la faccia un po' gonfia, cosa di cui ho avuto la conferma quando mi sono visto allo specchio. Ma visto che appunto non mi faceva male sono andato al lavoro, tanto ormai è quasi carnevale... anche andare in giro che sembra abbia addosso una maschera ci può stare...

Poi la giornata è andata bene, sono riuscito anche a masticare il pranzo...

In pomeriggio poi sono stato dal dentista e mi ha dato l'antibiotico per sistemare la cosa.
E la settimana prossima vedremo se c'è qualcos'altro su cui lavorare.

Perché poi il dentista la fa facile "Dovremmo togliere il dente e sistemare il tutto, poi mettiamo un impianto, poi..." No... calma... fermati lì, non è che posso andare in giro con una finestra proprio sull'incisivo davanti, e gli impianti non sono miei amici, ci ho già provato e la cosa non ha funzionato, ma era un dente dietro, e anche se c'era il buco non è stato un grosso problema.

Ormai sapete che non sono particolarmente vanitoso, ma una finestra nei denti proprio davanti è un po' eccessivo anche per me...

Fortunatamente che ha fatto quel discorso era ma un collega (che non mi conosce) e non il "mio dentista", spero che quando parlerò con lui sappia propormi qualche soluzione alternativa e funzionale.

mercoledì 22 gennaio 2020

Mal di denti


Stasera ho cenato con un uovo strapazzato e dello yogurt.

Non perché non avevo voglia di cucinare, avevo preparato dello spezzatino che ieri sera avevo tolto dal congelatore per sbaglio al posto del lesso... nemmeno perché avevo poco appetito, la fame che avevo era sempre la stessa...

Il motivo è che stasera mi è venuto mal di denti!

Dev'essere un ascesso proprio sopra uno dei denti davanti e, quando cerco di masticare, mi fa male quando i denti di sotto toccano il dente incriminato.

E c'è poco da inventarsi, uno può pure prendersi un analgesico, ma il problema è solo rimandato, perché appena finisce l'effetto il dolore torna come prima.

Quindi domani mattina chiamerò il dentista sperando che abbia 10 minuti di tempo per darmi un'occhiata e magari darmi qualcosa per far passare il male.

Che poi il mal di denti è tremendo.
Quel forte dolore localizzato lì in bocca che ti prende la testa e a un certo punto non riesci più ad avere un pensiero coerente che non sia connesso al mal di denti.
E puoi inventarti quello che vuoi, risciacqui con acqua e sale, risciacqui con la grappa... ma dopo poco torna tutto da capo.

Oltretutto essendo il dente davanti che mi fa male non saprei nemmeno come fare a metterci su il ghiaccio... c'è il naso di mezzo che rende impossibile farlo.

martedì 21 gennaio 2020

Ma ti sembra storto?



Oggi girando fra i vari palazzi dove lavoro mi sono trovato davanti quello che vedete nella foto.

Se non capite il motivo per cui l'ho fotografato allora non siete particolarmente sensibili alle cose fuori posto.

Anche io non è che mi sono scandalizzato, ma la prima cosa che ho fatto è stata andare a cercare di raddrizzare quel quadro... senza successo, è fissato al muro senza possibilità di muoverlo.

La seconda cosa è stata quella di fotografarlo e mandarlo a mia sorella.

La reazione è stata esattamente quella che mi aspettavo: fastidio e sconcerto alla massima potenza.

Perché mia sorella, come molte altre persone è particolarmente sensibile alla questione: un quadro deve essere dritto. Punto.

Poi ci sono quelli come me, che non ne fanno una malattia se qualcosa è appeso un pochino storto, anche se quello della foto è effettivamente anche oltre i miei standard piuttosto larghi.

A casa mia i quadri credo siano più o meno dritti, anche se non li ho mai verificati con il livello, ma sono sicuro che se mia sorella passasse da casa mia avrebbe da raddrizzare diverse cose appese al muro...

Ma lo sappiamo, ognuno ha le sue manie, chi quella dei quadri dritti, chi quella delle banconote nel portafogli tutte nella stessa direzione, chi quella delle matite allineate... e chissà quali altre.

Poi certo, c'è chi di manie ne ha più di altri senza per questo soffrire di disturbo ossessivo compulsivo, è solo una particolare sensibilità a tutto quello che esce dallo schema, dall'ordine, dalla regolarità.

A volte mi chiedo se un po' di queste manie mi aiuterebbero a tenere la casa più in ordine... ma magari no...

lunedì 20 gennaio 2020

Umiltà nel lavoro


Oggi al lavoro ho seguito un collega per "imparare" a svolgere un nuovo incarico che avrò nei prossimi giorni.

Dico "imparare" fra virgolette perché non è che non lo sappia già fare, alla fine sono tutte cose che in un modo o nell'altro lungo la mia carriera di informatico ho già fatto, ma per sapere le procedure da adottare serve sapere il modo in cui farle nel contesto in cui ci si trova.

Conosco persone che hanno la presunzione di sapere già tutto, che ritengono di essere nate già "imparate" e che non hanno l'umiltà di fare un passo indietro e riimparare le cose per farle nel modo che è richiesto in una nuova mansione.
E spesso succede che fanno le cose nel modo sbagliato o in modo approssimativo per cui serve poi qualcuno che risolva le magagne lasciate indietro per mancanza di umiltà.

Io all'interno del gruppo con cui lavoro sono forse uno di quelli che ha più esperienza, non lo dico per vantarmi, è solo un dato di fatto, ho 14 anni di esperienza informatica sul campo, la maggior parte dei miei colleghi 14 anni fa andavano ancora alle medie... alcuni anche alle elementari...

Ma questo non mi impedisce di accettare con umiltà e gratitudine lo scambio di esperienza che mi capita di avere con loro. Qui dive lavoro adesso sono l'ultimo arrivato, quindi nello specifico sono loro ad essere gli esperti.
Non mi vergogno di fare domande quando non so qualcosa e sono ben felice di rispondere alle domande quando mi viene chiesto di condividere le mie conoscenze.

La presunzione non è mai positiva, è lo scambio di informazioni che ci rende davvero bravi nel lavoro, è il collaborare che fa in modo di avere un ambiente e una qualità del lavoro migliori.

Se tutti lavoriamo bene, il lavoro è migliore per tutti.

domenica 19 gennaio 2020

Pure il purè


Stasera cenetta semplice semplice, quasi una cena da ospedale... purè e sgombri.

Anche se devo dire che il purè è abbastanza "ricco" perché a differenza di quanto indicato sulla confezione io per prepararlo non metto acqua e latte, ma metto solo latte e ci metto pure una noce di burro...

Sì, avete capito bene, ho detto confezione!

Scandalizzatevi pure, ma io per fare il purè io uso le confezioni di purè preconfezionato perché il purè fatto con le patate schiacciate non mi piace...

E non è solo una questione di comodità.

E' sicuramente più veloce aprire una busta che far cuocere le patate, schiacciarle ecc..
Se il gusto e la consistenza del purè fosse la stessa lo farei anche con le patate, ma se mai mi è capitato di mangiare purè non confezionato l'ho sempre trovato molliccio, con dentro qualche grumo di patata e poco cremoso... quindi faccio il pigro e mi prendo quello in fiocchi.

Per piacermi il purè deve essere bello denso, un po' come per la polenta: se è molliccio non mi piace proprio.

sabato 18 gennaio 2020

Aglio o non aglio?


Stamattina sono andato a fare la spesa e, dopo mesi e mesi, ho comprato l'aglio.

Sembra una cosa normale, uno compra le cipolle, l'aglio, le carote... ma per me non è così scontato.

Prima di andare all'università per me l'aglio è sempre stato una specie di tabù, a casa era bandito, manco fossimo una famiglia di vampiri, dell'aglio sapevo solo che puzzava e che lasciava un alito pestilenziale.

Poi all'università, vivendo a stretto contatto con ragazzi provenienti da ogni angolo d'Italia, l'aglio ha perso parte della sua terribile fama.

Non che ne usassi chissà quanto, ma da buoni studenti universitari si arrivava al punto che frigo e dispense erano completamente vuote e l'unica cosa commestibile che si poteva imbastire era la pasta aglio olio e peperoncino... quindi ho cominciato a non schifarlo più così tanto.

Che poi anche il peperoncino per me era una cosa sconosciuta fino all'esperienza universitaria, anche lui a casa non esisteva e il piccante era solo un concetto piuttosto vago.

Tornando alla spesa di oggi, come dicevo erano mesi che in frigo non tenevo più aglio, perché quando cucino non mi viene mai in mente di utilizzarlo, ma ogni tanto il mio "commensale", quando preparo qualcosa per cena, commenta che se nel piatto ci fosse stato dell'aglio sarebbe stato più buono.

Allora ho deciso di ricomprarlo e verificare se la sua teoria è esatta. D'ora in poi quando cucinerò userò anche l'aglio e potrò valutare se effettivamente i piatti sono migliori.

Certo che non ne userò quantità industriali, giusto quel pochettino, per evitare che mi copra qualsiasi altro sapore o profumo (e che resti attaccato all'alito per tutta la giornata), ma è un esperimento che devo fare.

Anche perché se si sentono decantare dovunque le grandi qualità benefiche di questo ortaggio qualcosa di vero ci dovrà pur essere...

E se poi non mi piace non devo fare altro che smettere di usarlo...

venerdì 17 gennaio 2020

Scusate se sono stanco


Oggi è venerdì, ed è pure venerdì 17, e io vorrei scrivere qualcosa che non sia il solito commento al fatto che finalmente la settimana lavorativa è finita, che mi aspetta un weekend ricco di un dolce far nulla, che finalmente posso staccare la spina per un paio di giorni, che stasera non dovrò puntare la sveglia quando andrò a letto… insomma tutte quelle cose che uno ha in mente il venerdì sera.

Peccato che a parte quelle cose nella mia testa non ci sia un granché d'altro...

E' stata una settimana abbastanza impegnativa, e non vedo l'ora di godermi il meritato riposo.

La cosa buona è che a me, quando finisce l'orario di lavoro, automaticamente si scollega il cervello da qualunque cosa abbia a che fare con la giornata lavorativa fino al giorno dopo quando torno in ufficio.

Ma purtroppo la stanchezza non si azzera così automaticamente come i pensieri, quella resta, e quando arrivo a casa l'aspettativa maggiore è quella dell'ora di andare a nanna...

Ma quanto vuoi essere stanco dopo una giornata in ufficio? mica passi la giornata in fabbrica o in miniera...

E avete pure ragione, ma, a parte i 10 chilometri  abbondanti a piedi che mi sparo ogni giorno, il mio lavoro non è prettamente "intellettuale", passo le giornate disimballando computer, mettendomi a 4 zampe sotto i tavoli per attaccare cavi e cavetti, portare scatole di qua e di là… e alla fine, una volta fatto il lavoro di manovalanza, è la volta del lavoro tecnico di installazione e configurazione… il tutto ripetuto più e più volte nell'arco selle 8 ore lavorative...

Quindi scusatemi se dico di essere un po' stanco la sera anche se non lavoro in miniera…

mercoledì 15 gennaio 2020

Effetti veri e speciali


Per caso stasera ho sentito alla televisione che sta per uscire il 25° film dell'agente 007...

James bond è un personaggio che tutti conoscono, non credo esista nessuno che non sa chi sia, e credo anche che siano ben poche le persone che non hanno visto più di uno dei film a lui dedicati.

Ebbene, io sono uno di quelli che fa eccezione.

Non perché non so chi è... non esageriamo… ma perché credo di non aver mai visto per intero nessuno dei film.

O forse ne ho visto uno… ma non me lo ricordo…

Fatto sta che i film di 007 attraversano una sessantina d'anni di storia del cinema.

Quando vedo qualche scena dei primi film è davvero strano.
Un po' come capita anche per molti vecchi film di fantascianza, come le vecchie serie star trek.

Guardare adesso quello che allora erano gli effetti speciali fa sorridere, i personaggi che nelle scene d'azione sembrano manichini arrugginiti, gli attori sulle macchine con lo sfondo finto che scorre alle loro spalle, la tutina spaziale del capitano kirk…

Ma tutto questo era decisamente genuino, quello che giravano le cineprese era esattamente quello che avevano davanti.

Oggi la maggior parte degli effetti speciali dei film sono creati al computer e gli attori mentre girano una scena credo che a volte non sappiano nemmeno di preciso cosa avranno davanti nella versione finale del film…

La spettacolarità dei film moderni non la metto assolutamente in dubbio, ma qualche volta vedere come si facevano le cose prima dell'avvento della tecnologia e della computergrafica è una esperienza che vale la pena di provare.


martedì 14 gennaio 2020

Ospiti a cena


Dopo due giorni di post in cui ho parlato di cucina stasera voglio sfatar l'idea che ho sempre voglia di cucinare e che nella mia tavola ci sono sempre chissà quali manicaretti.

Ci sono i giorni in cui mi do alla cucina compulsiva, ma nei giorni "normali" la voglia di cucinare non è decisamente così alta, in particolare se sono da solo.

Ma fortunatamente spesso a cena sono con un mio amico e allora almeno il minimo sindacale di arte culinaria è necessario.

Stasera ho cucinato filetti di cernia con sughetto al porro e olive e dei cavolfiori al vapore saltati con salsa di soia, che detto così sembra chissà che cosa, ma alla fine l'impegno è minimo.

Un soffrittino di porri e un po' di concentrato di pomodoro in cui ho fatto cuocere il pesce con qualche oliva e dell'anonimo cavolfiore al vapore che ho cercato di rendere un pochino più gustoso saltandolo in padella.

L'unica pecca è che ho sporcato ben tre pentole, oltre ai piatti e le posate…
Ma la cosa buona è che i piatti li sta lavando il mio ospite…

Quando invece sono da solo la mia cena spesso e volentieri tende a essere decisamente ridotta ai minimi termini…
E ditemi pure che è una cena poco "professionale", poco bilanciata, e quello che volete, ma pane e formaggio è decisamente una cena comoda… e non ci sono nemmeno piatti da lavare...

lunedì 13 gennaio 2020

Ancora cucina


Lo so, di cucina ne ho già parlato ieri, ma stasera tornato a casa dal lavoro ho aperto il frigo e lì a guardarmi c'erano due petti di pollo giganteschi che mi guardavano.

Li avevo comprati insieme alle altre cose che ho cucinato ieri, ma un po' per mancanza di pentole, un po' perché i fornelli erano tutti occupati, li avevo lasciati lì in attesa del loro turno, quindi stasera non ho potuto fare a meno di cucinare anche loro.

E devo dire che è stata una bella novità!

Uscire dal lavoro e mettersi a fare qualcosa di utile in casa anziché spegnersi sul divano o davanti al computer è stata una esperienza quasi nuova!

Fra l'altro cucinare è servito anche a scaldarmi dal gelo che c'è in giro.

Quindi mi sono messo di nuovo a improvvisare.

Ho tagliato uno dei petti di pollo in due, in ogni metà ci ho messo dentro una fetta di pancetta e poi li ho legati ottenendo due begli arrostini che ho cotto semplicemente con un po' di verdurine (quelle del mio soffritto), sfumato con del vino bianco e con qualche erbetta aromatica.

L'altro petto l'ho tagliato a pezzi e ne ho fatto un bello spezzatino che ho cotto nel latte insieme alla curcuma che gli ha dato un colore giallo intenso e un bel saporino.

domenica 12 gennaio 2020

Ancora ai fornelli



Oggi mi sono dato alla cucina.

Dopo aver sperimentato quanto è comodo avere nel congelatore le porzioni di cibo già pronto per la pausa pranzo non potevo non rifocillare le scorte.

L'altra volta avevo fatto lasagne, arrosto e peperoni ripieni, quindi avevo cominciato a cucinare il sabato per poi completare le pietanze la domenica visto che erano preparazioni piuttosto lunghe.

Stavolta ho optato per piatti che cuociono in un tempo più breve.

Sono andato al supermercato con l'idea di prendere del pollo, che sicuramente cuoce più in fretta dell'arrosto, peccato che poi nel reparto frutta e verdura mi sono fatto tentare dal melograno e dai carciofi e dalla voglia di sperimentare.

Melograno e carciofi… forse due degli ortaggi più complicati da trattare...

Ho cominciato coi carciofi.
Il problema è che da un carciofo grosso come un melone una volta tolte tutte le foglie dure e raggiunto il cuore resta ben poco e la maggior parte diventa scarto senza contare che poi bisogna togliergli anche la barba spinosa che c'è proprio nel cuore del cuore, un lavoro che detesto, quasi di più che tagliare la mia di barba...
Per ovviare al problema io tolgo solo poche foglie esterne, poi taglio in quarti il carciofo, gli tolgo la barba , per evitare quello non ho ancora trovato un sistema, li metto nell'acqua e limone per evitare che diventino neri e mi anneriscano tutte le mani, poi li faccio lessare fino a che anche le foglie più dure diventano morbide.
Poi frullo il tutto e ottengo un composto color verde smorto, filaccioso e stopposo.
A questo punto passo tutto col passaverdure così tutte le fibre dure restano indietro e mi rimane una bella crema di carciofi liscia. Una volta con questo metodo avevo fatto un pesto per condirci la pasta ed era venuto davvero buono, ma stavolta la crema di carciofi è destinata ad insaporire il pollo.

Poi è venuto il turno del melograno.
L'ultima volta che ho sgranato un melograno la cucina era paragonabile a una scena del crimine di CSI, macchie rosso acceso sparse su mobili, pavimento, mani…
Stavolta sono stato più attento e con calma e pazienza sono riuscito a sgranarlo senza fare troppi danni. Poi ho schiacciato i semi con lo schiacciapatate ottenendo il succo.
La parte più difficile è stata quella di non bermelo tutto...

Alla faccia del prendo qualcosa che si cucini velocemente

Poi finalmente ho potuto dedicarmi al pollo, ma il più ormai era fatto…

No, non è vero, prima del pollo ho messo a sul fuoco lo spezzatino coi piselli, che impiega di più a cuocere.

Quindi ho cercato le pentole, ma ne ho solo due adatte (quella grande l'ho usata per lo spezzatino) e ci stanno dentro 4 pezzi di pollo, ma io di pezzi di pollo ne avevo 12, perciò ho messo su le due pentole, in una ci ho messo il melograno e nell'altra la crema di carciofi.

Completata la cottura ho lavato una pentola e ci ho messo gli altri 4 pezzi di pollo e l'ho cucinato all'arancia.

E adesso è tutto confezionato in monoporzioni che appena saranno fredde finiranno nel congelatore per i giorni a venire.

In tutto questo mi ero dimenticato di preparare la cena… quindi ho tenuto da parte un po' di spezzatino...

sabato 11 gennaio 2020

Godersi il weekend


Stamattina sono uscito a fare un giro al freddo e al gelo che si è concluso al supermercato dove ho comprato alcuni generi di prima necessità che avevo finito: uova, latte, olio, pane, yogurt, arance, cacao…

Poi sono arrivato a casa e dopo aver messo via la spesa non ho potuto fare a meno di osservare la cucina che mi implorava di darle una sistemata.

I contenitori della spazzatura strabordanti, il lavandino pieno di cose da lavare, il tavolo nascosto da biscotti, tazze, piatto della torta rimasti lì dalla colazione…

Allora mi sono rimboccato le maniche e ho per prima cosa liberato il tavolo.
Poi, per avere una scusa e rimandare il lavaggio piatti, ho preparato la torta. Oggi con arancia e cioccolato.

A questo punto non potevo più rimandare e allora ho riordinato le cose nel lavandino, aggiungendoci anche quelle usate per la torta e mi sono accorto che alla fine non è che fosse tanta roba, era solo buttata lì a casaccio e sembrava chissà quanta.

Poi una volta sfornata la torta sono uscito a fare un altro giretto, con l'intenzione di andare a comprare un po' di cose da cucinare e mettere via per la pausa pranzo, ma alla fine il giretto approfittando del sole e della bella temperatura è andato in direzione diversa ed è rimasto fine a se stesso…

Alla fine di tutti i programmi che avevo ho fatto solo la torta… il bucato, le schiscette per il pranzo e la sistemazione del bucato pulito nei cassetti li farò domani… forse…

Ma è il weekend… uno avrà pure il diritto di goderselo…

venerdì 10 gennaio 2020

Kiwi


Quanto sono buoni e belli i kiwi, dolci, salutari, con quel bel verde vivo.

Quand'ero piccolo i kiwi non erano famosi come oggi, si trattava di un frutto esotico e mi ricordo che i primi che ho mangiato arrivavano dal cortile di uno zio che ne aveva alcune piante.

E non erano kiwi come quelli che troviamo adesso al supermercato, erano piccoli e con la buccia pelosissima.
Ai tempi mia mamma si rifiutava di mangiarli perché diceva che le sembravano topi...

Poi col tempo sono diventati uno dei frutti più comuni, sono diventati più grandi e meno pelosi e, forse, meno saporiti, ma comunque sempre buonissimi.

Ma come si mangia il kiwi?

La maggior parte delle volte io li pelo col coltello come si fa con le mele, soprattutto quando non sono particolarmente morbidi. Il che capita quasi sempre, raramente i kiwi li si compra belli maturi e morbidi, di solito hanno la stessa consistenza delle patate e tendono a essere aspri come un agrume.
Ma quando si ammorbidiscono e diventano belli dolci pelarli col coltello diventa complicato perché c'è il rischio che si spappolino in mano.
Allora un altro sistema per mangiarli è quello di scavarli dalla buccia con un cucchiaio il che evita che la maggior parte della polpa vada a finire sulle mani… un po' come si fa anche coi cachi, ma col kiwi è decisamente più semplice.

Una cosa che mi è venuta in mente proprio adesso mentre sto scrivendo il post è che non so qual è la stagione dei kiwi, allora mi sono documentato e ho scoperto che la stagione è quella invernale, quindi proprio adesso.

Quindi scopro che insieme a mele e agrumi anche il kiwi rientra nella frutta invernale.

giovedì 9 gennaio 2020

Ritorno al passato


Oggi al lavoro è stata una giornata piena.

Piena di lavoro, ma soprattutto piena di passato.

Ho passato la giornata nel palazzo dove ho lavorato undici anni e in cui non andavo da circa dieci anni.

Quando lo scorso novembre ho ricominciato a lavorare come informatico in giro per gli uffici di San Donato speravo di tornare spesso là dove tutto era cominciato, ma le esigenze lavorative mi hanno portato un po' ovunque ma non in quel palazzo.

Oggi invece mi sono goduto il ritorno nei corridoi dei miei ricordi e soprattutto a rincontrare un sacco di persone con cui lavoravo il decennio scorso.

E la sorpresa sui loro volti rivedendomi lì, la mia contentezza nell'essere riconosciuto e nel sapere che mi ricordavano benissimo, la loro sorpresa quando gli racconto le peripezie vissute da quando sono andato via da lì...

Certo sono tutti invecchiati di quella decina d'anni, probabilmente anche io, e alcuni sono cambiati più di altri, ma questo non impedisce di riconoscersi e chiacchierare come se il tempo non fosse passato.

martedì 7 gennaio 2020

Nebbia


E dopo alcune giornate limpide e col cielo degno di una località di montagna, ieri a Milano è scesa quella nebbia per cui è famosa.

La strada per arrivare al lavoro è sempre la solita e per di più dritta, ma immagino qualcuno che non conosce il posto e che deve orientarsi senza la possibilità di vedere alcun punto di riferimento se non quando ci è praticamente addosso.

O ancora peggio se uno è in giro in macchina, a prescindere dal fatto che conosca le strade o meno.

E oggi la nebbia è restata tutto il giorno, intorno a mezzogiorno sui rami delle piante c'era ancora il ghiaccio formato dall'umidità che poi ha cominciato a sciogliersi dando un effetto grandine sui marciapiedi dei viali alberati.

Ma a parte il gelo e l'umido non posso fare a meno di restare sempre affascinato dall'effetto della nebbia. Probabilmente anche perché non ci devo passare in mezzo in macchina.

Quell'atmosfera irreale, quelle sagome indistinte che prendono corpo solo quando sei a una decina di metri, i lampioni che sembrano gialli fuochi fatui sospesi nel nulla.

Un ampissimo panorama senza sfondo, un quadro non dipinto, un mondo celato.

lunedì 6 gennaio 2020

Messaggio di auguri


Stasera devo farmi perdonare dalle mie due befane preferite perché non le ho fatto gli auguri come si deve.

Mi sono alzato stamattina pronto a mandare un messaggio con gli auguri di rito, ma visto che il messaggio doveva essere

"Ho aspettato almeno mezzogiorno per farvi gli auguri perché immaginavo voleste riposare dopo le fatiche della nottata"

mi sono messo a fare alcune cose in casa, tipo il bucato, il cambio delle lenzuola e un po' delle solite simpatiche faccende domestiche.

Solo che poi mi sono messo al computer per fare un aggiornamento del sistema operativo e lì ho perso completamente il contatto con la realtà.

Installa di qua, configura di là, il tempo è passato senza farsi notare.

E intanto mezzogiorno è arrivato e andato e il proposito di mandare il messaggio si è perso nel nulla…

Poi stasera mi ha telefonato mia mamma "offesa" per non aver ricevuto gli auguri… e sono quasi meravigliato di non aver ricevuto rimostranze anche da mia sorella…

Perché come potete immaginare le mie befane preferite sono mia mamma e mia sorella.

Quindi questo post è dedicato a loro e spero che il messaggio di auguri, anche se un po' in ritardo, sia comunque gradito.

sabato 4 gennaio 2020

Rumore molesto


Sono qui davanti al pc cercando l'ispirazione per scrivere qualcosa e sul più bello, quando sembra che forse mi sia venuto in mente qualcosa alle mie spalle sento la cosa più fastidiosa che si possa immaginare quando si sta cercando di pensare qualunque cosa.

Una di quelle cose che scollega qualsiasi contatto fra i neuroni del cervello e fa in modo che l'unica cosa che puoi pensare in quel momento è che se non smette darai fuori da matto!

Quando poi questa cosa capita fuori stagione, quando proprio non te l'aspetti, quando non immagineresti mai che il 4 di gennaio una cosa del genere possa succedere l'effetto è ancora più devastante!

Di cosa sto parlando? Ma del ronzio di un insetto che svolazza per la sala!

Non so cos'è, forse un moscone, ma a gennaio è difficile... magari una cimice, ma di solito quelle oltre che sentirle le vedi nel loro goffo svolazzare...

Fatto sta che mi sono alzato cercando l'origine di quel rumore più che molesto, tenendo conto del rumore che fa simile a un elicottero non dev'essere un insetto così piccolo, ma non riesco a vederlo, sento che mi ronza nelle orecchie ma non riesco a trovarlo.

Allora spengo la luce e immediatamente il ronzio cessa. Chissà come fanno, finché c'è luce li senti volare in giro, poi appena spegni la luce il silenzio. ma se smettono di volare non dovrebbero cadere per terra? O hanno anche loro il pilota automatico per le emergenze che al buio li fa atterrare senza incidenti?

Poi quando accendi la luce ti illude di sparire, non senti più niente... per appena qualche istante, il tempo di rimetterti seduto calmo e tranquillo e appena ti rilassi un secondo si riaccendono i motori e allora ti rialzi, armato di strofinaccio per scacciare la creatura molesta, apri la finestra sperando che vada fuori, ma fuori è notte e freddo e dubiti che funzioni, ma ci provi lo stesso...

Adesso sembra sia calato il silenzio, magari la finestra aperta ha funzionato e se ne è andato ad attendere la primavera da qualche altra parte... speriamo...

giovedì 2 gennaio 2020

Un fuoco di paglia


In questi giorni ho provato a ricominciare a scrivere, ma non sono riuscito a mettere nero su bianco nemmeno due righe.

Mi metto lì col libro di spunti per la scrittura che mi hanno regalato per Natale ma in testa ho sentito solo un vuoto.

Ho provato a scrivere a caso, ma nemmeno quello ha avuto successo.

Non avevo intenzione di scrivere un poema, nemmeno un romanzo, volevo solo buttare giù una storiella per vedere se ne sono ancora capace, ma solo il gesto di mettermi a scrivere ha l'effetto di un cancellino sul gesso della lavagna e alla fine resta solo una superficie nera e pulita.

Sembra che la mia vena creativa si sia prosciugata.

A volte si sentono persone che che inviano manoscritti a editori o concorsi provando e riprovando in attesa che qualcuna delle loro creazioni ottenga un riconoscimento.

A me è successo il contrario e probabilmente è proprio questa la causa del mio attuale "blocco dello scrittore".

La prima cosa che ho scritto, senza pretese e senza nemmeno il pensiero che potesse valere qualcosa, è arrivata in finale al concorso a cui l'avevo mandata e questo mi ha probabilmente illuso.

Quando poi i successivi scritti non hanno avuto nessun riconoscimento credo che la delusione mi abbia fatto perdere lo spirito creativo, la voglia di scrivere.

E credo che questo sia peggio che ottenere rifiuti su rifiuti, perché se si ottiene un rifiuto ci si riprova cercando di migliorarsi. Ma quando, dopo un relativo successo, ci si mette d'impegno per migliorare e quello che si crea non dà nessun risultato viene da chiedersi se davvero ne valga la pena.

E' un atteggiamento sbagliato, lo so, bisognerebbe ricominciare sempre da capo, senza guardare indietro, ma quell'illusione di successo poi troncata dalle esperienze successive non riesco a togliermela di dosso.

Un insuccesso dopo l'altro, se non abbattono, creano un focolare che se poi si accende ti scalda e brucia a lungo, quel fuoco di paglia che invece a me si è subito acceso è rimasto solo, senza nulla per alimentarsi e si è estinto.

E riaccenderlo è difficile.
Non dico che non continuerò a provarci, ma il fumo lasciato da quel fuoco estinto persiste ancora in fondo alla mia testa e offusca un po' tutto...

mercoledì 1 gennaio 2020

E' arrivato l'anno nuovo


E l'anno nuovo è arrivato.
Qualcuno se ne sarà accorto per i postumi dei bagordi di stanotte, altri perché hanno cambiato il calendario, altri ancora perché nella data non dovevano scrivere più 2019...

Io oggi non ho fatto nessuna di queste cose, ho solo fatto un giretto per prendere una boccata d'aria poi ho passato la giornata rintanato a casa al calduccio, ho preparato una torta, ho mangiato gli avanzi di ieri sera e ho preso un'aspirina per una febbriciattola leggera che mi infastidisce... e domani torno al lavoro...

Insomma, una giornata assolutamente normale.

Ma ciò non toglie che anche io come un po' tutti è curioso di vedere cosa porterà questo nuovo anno, quali novità, quali decisioni, quali opportunità.

Come ormai è noto io non faccio progetti a lungo termine, quindi ogni giorno è un nuovo giorno, chissà, magari quest'anno non sarà all'insegna dell'attesa di cose che devono succedere come sono stati gli ultimi due anni, magari potrò vivere i momenti senza doverli attendere, magari....

Ma magari non è una parola che è molto presente nel mio vocabolario, mi piace di più vivere senza aspettarmi le cose, ma vivendole nel momento che accadono.
Speranze, desideri, decisioni non dovrebbero dipendere da un magari, devono essere mete a cui mirare lavorandoci, impegnandosi per far si che si realizzino.

Quindi basta "magari potrei fare..." "magari succederà qualcosa..." "magari le cose andranno bene...".

Ma "Voglio fare" "Faccio in modo che le cose succedano" "Faccio del mio meglio perché le cose vadano bene"