mercoledì 23 dicembre 2020

Leggere italiano

Dopo decine e decine di libri stranieri ultimamente ho scoperto alcuni autori italiani che mi stanno appassionando.

Sarà che normalmente uno associa l'autore italiano con la letteratura che si studia a scuola, quindi quei mattoni letterari tipo Manzoni Verga e compagni che anzichè far apprezzare la lettura ti fanno passare al voglia di aprire un libro...

Che poi anche fra gli autori da lezione di scuola ce ne sono alcuni che ho apprezzato ben dopo la fine degli studi, forse perchè fanno parte di quella schiera di autori che a scuola si fanno senza troppo impegno alla fine della quinta superiore. Ho continuato a non apprezzare Sciascia, ma ho rivalutato Pirandello, continuo a non amare ... ma ho riscoperto Calvino...

Poi uno se ne dimentica, ma di autori italiani non ci sono solo quelli del passato, ce ne sono anche di contemporanei e tanti, ma che si sentono nominare non sono molti...

Ok, Eco non mi piace, troppo prolisso per i miei gusti, Camilleri mi piacerebbe leggerlo, e ci riproverò, ma quando ho preso un suo libro mi sono trovato a disagio con l'aspetto dialettale dei suoi scritti.

Ma diciamocelo, quando chiedi a qualcuno di indicarti un autore italiano che gli è piaciuto nove volte su dieci ti dice un autore del passato oppure se è contemporaneo è uno che non hai mai sentito nominare.

Ultimamente sto rovistando fra questi autori sconosciuti e devo dire che sto avendo delle bellissime sorprese.

Mi sono appassionato ai libri di Alice Basso, adesso sto leggendo Federico Maria Rivalta, mi sono piaciuti Benni, Baricco, Giordano...

Non è che nel leggere un libro straniero o uno italiano si trovi differenza, ma sapere che quello che sto leggendo non è passato dalle mani di un traduttore ed è arrivato direttamente a me dalla penna dell'autore mi da una sensazione diversa, come se le sensazioni trasmesse dal libro fossero più... come dire... di prima mano...

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