sabato 14 marzo 2020

silenzio e torta


Oggi volevo fare un post in cui parlare di qualcosa che non fosse lo stare in casa, qualcosa per cambiare discorso, ma quando oggi ogni volta che sono uscito sul balcone sotto un cielo nuvoloso e con un silenzio irreale interrotto solo dal gracchiare di qualche cornacchia che svolazzava fra gli alberi, ho pensato che questa atmosfera era da condividere.

Ok, non è che c'era bisogno di parlarne nel post per condividerla, basta che chiunque si affacci alla finestra e proverà probabilmente le stesse sensazioni, ma a me questa sensazione è rimasta dentro.

Poi la giornata l'ho passata lavando finestre (mestiere che l'altro giorno ho dovuto interrompere per andare al lavoro), preparando dei buonissimi e morbidissimi bananabread.

Dopo aver cercato alcune ricette su internet per prepararli, alla fine, come capita di solito, ho spento il computer e mi sono messo in cucina armato di molte buone intenzioni tutte diverse da quelle che proponeva internet...

Ho fatto la solita torta, ma nell'impasto ci ho messo la banana schiacciata. Ci ho messo anche una parte di farina di grano saraceno, così per dargli quel tocco di rustico che nelle torte di questo tipo ci sta sempre bene.

E stavolta ho cambiato stile di impasto.

Nel senso che fino all'ultima torta che ho fatto, credendo di fare cosa buona e giusta visto che quasi tutte le ricette dicono di fare così, io facevo montare le uova con lo zucchero per poi aggiungerci l'olio e poi farina e lievito...

Stavolta ho messo tutti gli ingredienti insieme nella planetaria, senza aspettare il turno di ognuno e sorpresa sorpresa i miei bananabread sono lievitati benissimo e rimasti morbidissimi, molto più che usando il sistema di un ingrediente per volta!

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