sabato 20 luglio 2019

Ma è sabato?


Quando perdi il senso del tempo ti svegli la mattina e non sai che giorno è, è solo un nuovo giorno che comincia.

Mi alzo, faccio colazione, cazzeggio un po' e poi decido di uscire.

Arrivato all'esselunga ho un momento di smarrimento, mi chiedo come mai c'è così tanta gente e come una secchiata d'acqua fredda mi rendo conto che oggi è sabato!
Visto che ero lì ho fatto un giro nel supermercato schiacciandomi fra carrelli e scaffali e facendo slalom fra persone che vagavano a caso fra un espositore e l'altro.

Alla fine sono riuscito a raggiungere l'uscita senza spesa e a tornare all'aria aperta.

Mi sono diretto alla banca per prelevare qualche soldino e anche lì 3 o 4 persone in attesa e uno sportello del bancomat che non va... I soldi li preleverò più tardi in centro.

Ma all'alba delle 11, al bivio che mi porta a casa o al metrò, l'agghiacciante prospettiva di gironzolare per una piazza del Duomo strapiena di gente o di camminare sui marciapiedi di corso Buenos Aires schivando gli inseguitori dei saldi, mi ha fatto decidere per un più salutare rientro a casa.

Già, è sabato, potevo anche pensarci prima...

Allora prendo il mio tavolino da scrittura, lo posiziono in terrazza, accendo il portatile e decido di mettermi a scrivere... o almeno di far finta di mettermi a scrivere, tanto per mettere a tacere la vocina che diceva "ma non stai proprio facendo niente" e con l'idea di smettere di (non) scrivere all'ora di pranzo.

Perciò mi siedo, apro un nuovo file e penso un momento a cosa scrivere.
Quando mi è venuto un certo languorino ho pensato che fosse mezzogiorno o su di lì, guardo l'orologio ed erano le 2 e mezza; guardo il computer e mi rendo conto di aver scritto tutta la prima parte del racconto che non sapevo di avere in testa...

Allora pranzo con gli avanzi di ieri sera, mi prendo un momento di pausa giocando un po' al computer e poi mi rimetto al tavolino e come se non avessi nemmeno smesso ricomincio a scrivere.

E la storia ormai è fatta, manca solo il finale che ovviamente non so ancora come sarà, lo vedrò quando lo scriverò.

E pensare che oggi di scrivere non ne avevo voglia... ma avevo ancora meno voglia di immergermi nella folla del centro del sabato pomeriggio.

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