giovedì 27 giugno 2024

Pezzi di memoria

Quando andavamo a scuola una delle cose che ci facevano fare era quella di imparare le poesie a memoria.
Era una delle cose che credo piacesse di meno a tutti, ma non potevamo farne a meno, quindi leggi, ripeti, rileggi di nuovo, prova a ripetere senza leggere, rileggi il pezzo che non ti ricordi... ecc ecc

E oggi molti pezzi di quelle poesie ce le abbiamo ancora in testa.

Magari non tutto il componimento, soprattutto se era lungo, ma alcuni versi non credo possiamo pi# toglierceli dalla mente.

"Sempre caro mi fu quest'ermo colle e questa siepe..."
"Forse perchè della fatal quiete tu sei l'imago a me sì cara vieni o sera..."
"Ei fu siccome immobile dato il mortal sospiro..."
"La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole..."
"Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura..."
"Silvia rimembri ancora quel tempo di tua vita mortale..."
"La nebbia agli irti colli piovigginando sale..."
"Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta..."

E se ci penso mi vengono in mente molti altri incipit di sonetti e poesie.

Ok, quelle che mi ricordo di più sono quelle di Foscolo e Leopardi, anche perchè erano quelle che mi piacevano di più, ma quando provo a ricordare come vanno avanti lì casca l'asino, i versi si mescolano e ne esce qualcosa che non c'entra più niente con l'originale...

L'infinito di si mescola con Alla sera.
Il sabato del villaggio con La sera del dì di festa.
A Zacinto resta senza finale
ecc.. ecc...

Ma fare quello sforzo di memoria credo sia un bell'esercizio, e quando poi mi arrendo ma voglio ricordarmi com'era il sonetto me lo vado a cercare e lo rileggo per togliermi il dubbio...
 


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