lunedì 5 novembre 2018

Ballo ballo ballo

Anni fa, erano gli anni delle superiori, mi era venuta la passione per il ballo liscio.

Fino a quel momento per me il liscio era quel ballo che veniva fatto alle serate danzanti estive in paese, guardavo le coppie che ballavano valzer e mazurke e mi chiedevo come facessero a essere così coordinati da non pestarsi mai i piedi.

Poi una sera un'amica mi ha invitato ad andare a ballare dicendomi che mi avrebbe insegnato lei... e in una sera di ballo intenso mi aveva insegnato a ballare valzer, mazurka, polka, tango, beguine e chissà cos'altro e io mi sono divertito un sacco.

Ovviamente non è che avessi imparato da professionista, anzi, ma la cosa mi era piaciuta e col mio bagaglio "basic" dei passi di danza mi sono lanciato in questa nuova avventura.

E' vero che nella discoteca di liscio la media di età era piuttosto altina, soprattutto all'occhio di un adolescente, ma non ce ne fregava niente, e ci lasciavamo guidare dalla musica in volteggi e giravolte fregandomene di tutto e di tutti!

Poi c'è stato il periodo della discoteca, quella dove si ballava senza saper necessariamente ballare, quella dove ci si buttava in pista e ci si agitava in modo più o meno coordinato e si ballava da soli la mitica dance degli anni 80.

Andavamo in discoteca con gli amici più grandi che prendevano la macchina e passavamo la serata in mezzo alla musica assordante e alle luci strobo e anche lì mi divertivo sempre un sacco.

Poi c'è stato il periodo dell'università e lì ballo e discoteche sono rimaste chiusi nel cassetto, credo che in tutto il periodo che ho passato a Pavia per l'università a ballare in discoteca ci sono andato tipo 2 volte, non di più...

Ma il momento clue della mia esperienza di "ballerino" l'ho avuto intorno ai 30 anni...

Dopo essermi trasferito a Milano chissà come ho scoperto l'esistenza di discoteche frequentate da gente della mia età e anche di più, non solo da adolescenti, e ho cominciato a frequentarle. Era diventato un vero e proprio "rito del sabato sera".

Andavo in discoteca e quando mi lasciavo prendere dalla musica non vedevo più niente e nessuno, se c'erano amici si stava in compagnia, ma spesso ci andavo da solo e mi scatenavo in pista per tutta la sera.

Ho sempre ringraziato per il fatto che non ci fossero specchi, se no mi sa che non mi sarei mai lanciato come facevo... credo che il vedermi ballare sarebbe stato talmente imbarazzante che non l'avrei mai più fatto... Quindi non so come ballavo, probabilmente in modo scoordinato e assurdo, ma non vedendomi andava bene così. Seguivo la musica e il "balla come se nessuno ti stesse guardando".

Alcuni amici che mi vedevano così scatenato credevano fossi ubriaco perso... ma non era necessario bere, mi ubriacavo di musica.

Poi anche quel tempo è passato, e ora le mie performance di ballo sono limitate a qualche balletto liscio con mia mamma nelle serate danzanti in paese e a balli scoordinati e più o meno tranquilli quando metto su musica in casa mentre faccio pulizie...

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