lunedì 10 settembre 2018

Sei come il prezzemolo


L'altro giorno ho comprato il prezzemolo perché me ne serviva un ciuffetto da mettere nel pesce... e ovviamente ho dovuto comprare la solita confezione che di ciuffetti ne ha un centinaio...

Poco male, l'ho tritato con la mia bella mezzaluna e l'ho messo nel congelatore per usi futuri.

Si dice che il prezzemolo va dappertutto, ma io sinceramente ne uso davvero poco nelle mie ricette...
Quindi mi sono chiesto da dove è arrivato questo detto, e forse l'ho capito!

"Essere come il prezzemolo" vuol dire essere dappertutto, si dice di quelle persone che compaiono sempre in qualsiasi situazione e in qualsiasi posto... ma questo, nella mia esperienza culinaria, non lo trovo così rispondente alle qualità del prezzemolo.
Ma si dice anche di uno che si intrufola dappertutto, che si mette sempre in mezzo e che si intromette in tutto e qui non posso che essere d'accordo!

Avete mai notato che in qualsiasi fase della sua vita il prezzemolo ha la capacità di spuntare dovunque?

Ok, non ricordo come si comporta nell'orto... ma da povero cittadino senza orticello a casa mia la vita del prezzemolo a casa mia comincia quando apro la confezione: appena tolta la pellicola dalla vaschetta il prezzemolo sembra prendere vita, praticamente lievita e ti chiedi come faceva a starci tutto in quella vaschetta e ovviamente è la sua prima occasione per far cadere qualche fogliolina sul pavimento...

Poi vanno tolti i gambi... e chissà perché i gambi sono sempre lunghissimi... e lì altro giretto di pezzi di foglie e di gambi su tavolo e pavimento. Quando poi la vaschetta è quasi vuota allora sì che diventa una festa: un ammasso di foglie staccate, rametti minuscoli e pezzetti attaccati tuttoi intorno alla plastica... e a quel punto, quando decidi che puoi tritare tutto tanto quei rametti ci possono stare il prezzemolo attaccato come scotch alla vaschetta passa a spiaccicarsi sulle dita che cercano di staccarlo. E da lì passa al grembiule nella migliore delle ipotesi, sui pantaloni nel mio caso...

Poi va lavato... dopo di che ne trovi nel lavandino per almeno un mese, poi asciugato e lascia tutto il suo bel verde acceso sul canovaccio poi finalmente lo metti sul tagliere e cominci a tritarlo con la fida mezzaluna... peccato che il tagliere non è mai grande abbastanza e quindi ne va sul tavolo e sul pavimento esattamente nel punto dove due secondi dopo appoggi il piede...

Poi finalmente riesci a metterlo nella sua scatolina a chiuderlo e a metterlo via tirando un sospiro di sollievo... finché non guardi il tagliere e scopri che è più verde di un prato e la mezzaluna è ricoperta di uno strato che sembra muschio... cosa che succede poi anche alla spugna che usi per lavarli...

Ma ovviamente l'intrufolamento del prezzemolo non finisce lì... avete presente quando si mangia qualcosa con dentro prezzemolo? Basta una minuscola frazione di fogliolina tritata nella pasta o in qualsiasi cibo e possiamo stare sicuri che ce la ritroviamo fra i denti a fine pasto, anche dopo frutta e dessert quella rimane lì, a fare bella mostra di sé...

Quindi non so se il dire a qualcuno "sei come il prezzemolo" sia considerato un complimento o un insulto... magari nel dubbio meglio che dico qualcos'altro...

Nessun commento:

Posta un commento