sabato 1 maggio 2021

Il segreto della felicità

Tanto tempo fa in un regno molto molto lontano viveva un ragazzo desiderava tanto avere tutto in ordine e pulito. Una casa dove ogni cosa era al suo posto e c'era un posto per ogni cosa.

Quando usava qualcosa lo rimetteva poi sempre al suo posto, quando svuotava le tasche metteva le monete nel salvadanaio, quando toglieva la giacca la appendeva sempre sull'attaccapanni, metteva nell'immondizia tutte le cartacce e gli scontrini, svuotava regolarmente i contenitori della raccolta differenziata, lavava i piatti e faceva il bucato senza lasciar accumulare le cose, spolverava mobili e soprammobili, lavava accuratamente i pavimenti...

Aveva un posto dove mettere tutto: maglie e magliette in un cassetto, pantaloni e golf nell'armadio, calze e mutande in un altro cassetto, scarpe nella scarpiera, attrezzi nel ripostiglio, cavi e cavetti in una scatola...

Ma nonostante tutte le attenzioni che metteva per poter vivere nell'ordine e nella pulizia c'era qualcosa che non gli permetteva di essere felice.

Forse era colpa della sua perenne lotta contro la polvere che per quanto lui ci si mettesse d'impegno lei tornava sempre, forse perchè tutto il lavoro che richiedeva quel suo desiderio di ordine e pulito non gli lasciava più il tempo per dedicarsi a qualcos'altro, forse perchè invidiava chi se ne fregava un po' e passava i weekend a rilassarsi, a leggere, ad andare a spasso invece che a pulire la casa...

Allora si rese conto che forse non era così importante avere una casa impeccabile e immacolata se questo voleva dire diventarne schiavo.

Così cominciò a non preoccuparsi più troppo del fatto che avesse lasciato il bicchiere della colazione nel lavandino e la giacca appoggiata su una sedia e il caricabatterie sul tavolo.

E si accorse che poteva andare bene così.

Purtroppo da cosa nasce cosa e si ritrovò con il tavolo sepolto da fogli e foglietti, la sedia piena di vestiti, il cesto della biancheria e la pattumiera strabordanti, un allevamento di gatti di polvere sotto il letto, il lavandino pieno di piatti da lavare, il ripostiglio e la cantina pieni di cose di cui nemmeno sapeva più dell'esistenza... e anche questo non lo rendeva felice.

Morale della favola: per essere felici non serve avere sotto controllo tutto quello che ci circonda, ma non lo si può essere nemmeno senza metterci un po' di impegno.

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