lunedì 2 novembre 2020

Il lungo muro verso casa

La strada che va dalla fermata del metrò a casa mia è dritta, per percorrerla ci vogliono una decina di minuti e normalmente sono un tempo e una distanza che mi fanno ritenere casa mia vicina.

Per circa metà del percorso la strada è lungo il muro che circonda un parco pubblico e anche questo normalmente è semplicemente un muro a cui nemmeno faccio più caso.

Ma ci sono alcune volte che quel muro sembra non finire davvero mai!

Esco dal metrò e comincio a camminare con la testa fra le nuvole e senza pensieri se non la voglia di essere a casa al più presto.
Di fianco a me sfilano i graffiti del muro che conosco a memoria: il lungo drago verde e quello blu, la cinesina, il faccione inquietante.. e poi il cancello dell'entrata al parco e quando arrivo lì in una serata come questa guardo avanti e il muro continua ancora perdendosi nella nebbia come se non avesse mai una fine e mi sembra di essere in uno di quei film dove il personaggio è fermo e dietro di lui passa sempre lo stesso sfondo a ripetizione senza fine e non arriva mai da nessuna parte.

Poi ancora scritte e disegni più o meno comprensibili, il faccione di joker l'occhio che spia... e finalmente la luce del semaforo spunta dalla nebbia indicando che il muro è finito!

Poi quello che resta della strada scorre tranquillo senza tante cerimonie, nella semioscurità dei cortili fra i condomini e in un attimo (che poi è poco meno del tempo che ho impiegato a percorrere il muro) sono finalmente a casa!

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